CAP 2 IL DOPOGUERRA E LA RICOSTRUZIONE. La rincorsa frenata
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- Serafino Pisano
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1 CAP 2 IL DOPOGUERRA E LA RICOSTRUZIONE La rincorsa frenata 1
2 La situazione alla fine della guerra La guerra portò ad una riduzione della produzione agricola (-60%) e ad un forte blocco dell attività industriale e commerciale I danni all industria furono tutto sommato inferiori rispetto a quelli subiti dalle infrastrutture (acquedotti, strade, porti, ferrovie ) e in ambito civile Settori più colpiti: siderurgico, cantieristico, elettrico Emerge ancor più la non concorrenzialità dell industria nazionale (sia nelle quantità che nei costi) cresciuta sotto protezione tariffaria Industria meccanica e chimica alla fine della guerra dovettero: ridurre l eccedenza di capacità produttiva per scopi bellici, affrontare l obsolescenza degli impianti nelle altre produzioni 2
3 Si riduce fortemente il reddito nazionale (-50%), le risorse calano (blocco import materie prime), si crea una spirale inflazionistica prezzi-salari, si hanno difficoltà di approvvigionamento, scarsezza dei mezzi finanziari, un apparato statale molto appesantito e una disoccupazione di massa (civili e militari, ex residenti nelle colonie) I prezzi salgono due volte e mezzo dal 38 al si ha la fase di ricostruzione e stabilizzazione. Nel 1950 il reddito nazionale torna al livello prebellico 3
4 L avvio della ricostruzione Il ciclo economico può essere suddiviso in due semicicli: Aprile 1945-settembre Ripresa dell inflazione e contemporanea ripresa della produzione Settembre 1947-fine 51. L inflazione rallenta, ma anche la produzione Alla fine della guerra si riunifica il paese (governo del Regno del sud e governo del nord) Il paese si divide in due correnti di pensiero: i sostenitori del liberismo e i sostenitori del protezionismo I primi pensavano ad un rilancio dell economia solo rimuovendo gli ostacoli al commercio estero. Lo stato avrebbe dovuto essere equidistante fra forze sociali ed economiche 4
5 Liberalizzare gli scambi e smantellare l intervento pubblico era molto rischioso per la mancanza di concorrenzialità e di debolezza strutturale dell economia Si procede nel 1946 (Corbino min del Tesoro) ad una progressiva apertura dell economia: si abbassano le barriere doganali, si riduce l obbligo di versare allo stato la valuta introitata negli scambi con l estero, si consente alle imprese di rivalutare i capitali azionari (la borsa sale velocemente: imprese e speculatori aumentano il debito verso le banche, aumenta la circolazione monetaria) si crea concorrenza tra imprese e il Tesoro per l uso del risparmio (entrambi emettono prestiti/obbligazioni) L aumento dei prezzi portò a delle richieste sindacali di adeguamento dei salari Tra il 1946 e il 1947 l aumento inflazionistico va alle stelle 5
6 La stabilizzazione fu attuata dal quarto governo De Gasperi con un processo di limitazione al credito a cui è conseguita una fase di deflazione: ogni banca doveva detenere riserve in denaro fissate su percentuali specifiche in rapporto ai depositi totali Questo ebbe una ricaduta sulla domanda interna che diminuì e sullo sviluppo delle imprese minori 6
7 Stabilizzazione economica e apertura internazionale La stabilizzazione apre il secondo semiciclo: apre una stagnazione economica. La massa monetaria cresce meno velocemente e la produzione mondiale rallenta per poi risalire a metà anni Cinquanta Si stabilizzano: prezzi, cambi e indici azionari. La disoccupazione resta molto elevata Nel 1947 lo stato sovvenziona con incentivi le imprese del sud e le PMI I flussi monetari messi a disposizione dagli alleati per la ricostruzione erano indirizzati al pareggio di bilancio e all incremento delle riserve auree il governo Usa trasferì per questo all Italia meno risorse rispetto a Francia, Austria, Olanda, Grecia e GB 7
8 Il governo fu riluttante anche a spendere i fondi di contropartita autorizzati dagli Usa (nel 1949 su 184,4 mln di $ prelevabili dall Italia il governo ne incassò solo 24mln). Al 1950 l It aveva prelevato 80mln sui 206 disponibili vs 1353 della Francia, 787 GB, 162 Olanda, 373 Germania ovest Venne fatta una politica di rigorosa cautela con disappunto dell ECA (istituto per l amministrazione dei fondi del piano Marshall): si accusa il governo di fare poco per sostenere la domanda, gli investimenti privati, l occupazione, la ricostruzione civile Si è puntato di più sul recupero dell attivo della bilancia commerciale attraverso un aumento delle esportazioni 1950 boom delle esportazioni e aumento delle riserve auree 8
9 Per mantenere concorrenziali le esportazioni in un regime di cambi fissi bisognava contenere gli aumenti salariali e gli aumenti occupazionali. Se la capacità produttiva fosse stata sfruttata appieno sarebbero aumentati anche i prezzi Si creò un conflitto salario/occupazione centristi/sinistre: 1948 PCI e PSI escono dal governo, attentato a Togliatti, scontri di piazza il paese sfiora la guerra civile 9
10 Ripresa della produzione fase di espansione: discreta produttività industriale, elevato tasso di inflazione, deprezzamento della moneta sui mercati internazionali fase di rallentamento produttivo: termina con il riaggancio della domanda estera. La stagnazione produttiva stabilizza i prezzi interni e le esportazioni crescono (prodotti industriali non alimentari +42% rispetto al 1929, prodotti metallurgico-meccanici +429%, prodotti chimici +185%, estrattivi e tessili +104%). In particolare si esporta verso Francia e GB Le importazioni (concentrate in Europa occidentale) aumentano sulle materie prime per l industria e diminuiscono negli alimentari 10
11 Si profila un economia di trasformazione a basso costo di prodotti industriali, in particolare meccanici. Il sistema industriale è molto concentrato a livello territoriale con forti aree di arretratezza e disoccupazione Nel periodo aumenta il divario fra zone industrializzate e arretrate e fra agricoltura e industria: settori trainanti meccanico leggero e automobilistico seppure con elevati costi di materie prime e beni intermedi. L industria italiana aveva costi sui prodotti siderurgici superiori rispetto agli altri paesi europei Lo stato doveva supplire alla fragilità di investimenti dell industria di base fornendo infrastrutture e sviluppando settori a bassa redditività e alta intensità di capitali 1950 con la nascita della Cassa per il Mezzogiorno si avviano i primi piani per la localizzazione nel sud di centri siderurgici pubblici 11
12 Principali settori beneficiati nel rinnovo degli impianti: meccanico, automobilistico, cantieristica, costruzioni ferroviarie, equipaggiamenti elettrici, macchine da ufficio e da cucire, chimico (Montecatini), industria elettrica (Edison), combustibili liquidi e gassosi (si creano numerose jointventure con compagnie straniere) Tessile e alimentare si assestano Principali settori in crisi: aeronautico, macchine utensili, macchine grafiche e tessili Addetti all industria 32,1% della popolazione attiva, in agricoltura il 42,5% anche se quest ultima contribuiva meno alla formazione del reddito nazionale 12
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