IL COMMERCIO CON L ESTERO DELLA BASILICATA NEL 1998

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1 IL COMMERCIO CON L ESTERO DELLA BASILICATA NEL INTRODUZIONE Nel 1998 le esportazioni per l estero del Mezzogiorno sono cresciute dell 8,2% rispetto all anno precedente, ad un tasso di molto superiore alla media italiana (+2,7%). In particolare, sono state le regioni dell Italia meridionale a registrare un sensibile aumento (+12,1%) a fronte di una riduzione pari al -3,7% dell Italia insulare. A sua volta, tra le regioni dell Italia meridionale si è distinta la Basilicata con un incremento pari al +138,2%. Tale eccezionale crescita ha imposto la regione all attenzione nazionale, ponendola quale emblema, non solo per il Mezzogiorno ma anche per l intero paese, di una ripresa economica che tutti auspicano e che, invece, stenta a decollare. Una volta delineato questo quadro di riferimento, è fortemente raccomandato di non limitare la propria attenzione in modo superficiale agli straordinari risultati che hanno messo in buona luce la Basilicata. Al contrario, occorre portare avanti una serie di approfondimenti per evitare che una conoscenza approssimativa di un fenomeno (e della relativa rilevazione) così complesso qual è il commercio con l estero, conduca a formulare valutazioni errate, deformando la realtà che i dati statistici intendono obiettivamente descrivere. La prima cosa che bisogna precisare riguarda il peso che le esportazioni rivestono sull economia lucana. Ricorrendo all indicatore propensione all esportazione che corrisponde al rapporto percentuale tra esportazioni di beni e servizi e PIL per l intera economia 1 si osserva che in Basilicata, nel 1998, esso vale il 14,2%, contro il 29,3% dell Italia. Poiché esso misura l orientamento verso l estero, è lecito affermare che i mercati esteri hanno un importanza decisamente inferiore in Basilicata nei confronti dell intero paese. Nei successivi paragrafi, allo scopo di fornire un quadro quanto più possibile ampio e chiaro, vengono proposte una ricognizione sulle fonti e sull indagine ISTAT e un analisi sull andamento del commercio con l estero della Basilicata. In questa seconda parte vengono presentati dei confronti spaziali (con le altre regioni) e temporali (ove possibile i dati della Basilicata sono riportati a partire dal 1991 fino al 1998). L analisi, inoltre, comprende dati a livello provinciale. Infine, per dei confronti più omogenei con il resto del paese, viene presentato un breve paragrafo contenente alcuni indicatori a livello regionale. 2. LE INDAGINI ISTAT SUL COMMERCIO CON L ESTERO Fenomeno oggetto di indagine e principali variabili rilevate Le indagini sul commercio con l estero hanno per oggetto il valore e la quantità delle merci scambiate dall Italia con gli altri paesi e sono effettuate secondo i criteri stabiliti dai Regolamenti (CEE) 1736/75 del Consiglio e successive modificazioni per l interscambio con i paesi extra-unione Europea e dai Regolamenti (CEE) 3330/91 del Consiglio e 2256/92, 3046/92, 3590/92 della Commissione per l interscambio con i paesi dell Unione Europea. Le rilevazioni coinvolgono, con modalità diverse rispetto ai paesi UE ed extra UE, gli operatori economici che effettuano transazioni commerciali con l estero. Per gli scambi con i paesi extra- UE la base informativa è costituita dal Documento amministrativo unico (D.A.U.). Dal 1 gennaio 1993, al fine di semplificare gli adempimenti richiesti per la circolazione delle merci nell ambito del mercato interno, il sistema di rilevazione doganale fra i paesi UE è stato sosti- di Gaetano Fazio 41

2 tuito dal sistema Intrastat, in base al quale le informazioni di carattere statistico sono desunte dalle segnalazioni fatte dagli operatori economici agli uffici doganali territorialmente competenti. Forniscono i dati mensilmente i soggetti obbligati alla dichiarazione IVA mensile, che rappresentano il 98% circa degli scambi interni all Unione Europea. I rimanenti operatori sono rilevati con periodicità trimestrale o annuale. Il numero di operatori 3 che, nel 1998, hanno esportato o importato da e per la Basilicata è riportato nella tabella 1. Tutte le informazioni relative al commercio con l estero sono raccolte dagli uffici doganali del Ministero delle Finanze tramite supporti statistico-fiscali. I dati, elaborati dall ISTAT, si riferiscono al sistema del commercio speciale che comprende: a) in relazione all esportazione, le merci nazionali o immesse in libera pratica 4 che sono: (1) esportate con destinazione definitiva; (2) imbarcate come provviste di bordo di navi o aerei esteri; (3) esportate temporaneamente per la fabbricazione di prodotti da reimportare o per subire un complemento di manodopera o una riparazione. Esse includono inoltre le riesportazioni di merci estere già importate in via temporanea. b) in relazione all importazione: (a) le merci di provenienza estera o estratte dai depositi doganali che sono introdotte nel territorio doganale per consumo; (b) le merci estere importate in via temporanea per la fabbricazione di prodotti da riesportare o per subire un complemento di manodopera o una riparazione. Sono incluse anche le reimportazioni di Tabella 1: Numero di operatori che hanno effettuato transazioni con l estero, per provincia. Basilicata. Anno PROVINCE E REGIONE ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI Matera Potenza Basilicata merci nazionali già temporaneamente esportate (sono escluse le merci imbarcate come provviste di bordo su navi o aerei italiani). Il sistema del commercio speciale esclude le merci estere introdotte nei depositi doganali e non estratte per consumo o per temporanea importazione, e quelle rispedite all estero. Sono anche escluse le merci in transito sul territorio nazionale. Dalle statistiche del commercio estero sono escluse: a. le merci ammesse all importazione in esenzione dei diritti doganali in virtù degli articoli 12, 13 e 14 delle disposizioni preliminari alla Tariffa doganale d uso integrata e le corrispondenti merci esportate; b. limitatamente ai paesi extracomunitari, le operazioni commerciali di valore inferiore a lire per i prodotti agricoli (capitoli da 1 a 24 della nomenclatura combinata) e lire per tutti gli altri prodotti; c. le merci importate ed esportate a mezzo pacchi dono; d. le monete di metallo diverso dall oro, aventi corso legale e l oro per uso monetario; e. i sacchi da imballaggio presentati pieni; f. i piani di architetti, di ingegneri e altri piani e progetti industriali o commerciali; g. la carta bollata; i biglietti di banca; i titoli azionari ed obbligazionari e simili, firmati e numerati; h. i prodotti della pesca d alto mare sbarcati in porti nazionali e ottenuti da navi battenti bandiera nazionale e appositamente attrezzate per la pesca oceanica; i. i soccorsi d urgenza a zone sinistrate. Oltre al valore e alla quantità, espressa in chilogrammi e/o in altra eventuale unità di misura, le principali informazioni contenute nei modelli di rilevazione della merce scambiata riguardano: il codice merceologico; il paese di origine: è così definito il paese nel quale le merci sono interamente ottenute. Per merci interamente ottenute si intendono i prodotti minerali, del regno vegetale o animale, del sottosuolo marino. Nel caso di merci alla cui produzione abbiano contribuito due o più paesi, queste sono considerate originarie del paese in cui é avvenuta l ultima lavorazione o trasformazione sostanziale con il risultato di un prodotto nuovo o di una fase importante della lavorazione; il paese di provenienza e di destinazione; le province amministrative di provenienza e di destinazione. Si considera provincia di provenienza il distretto del territorio nazionale in cui le merci, destinate all esportazione, sono state prodotte od ottenute a seguito di lavorazione, trasformazione o riparazione di prodotti importati temporaneamente. Occorre rilevare che per alcune operazioni commerciali non è sempre possibile, al momento dell attraversamento della frontiera, specificare con esattezza la provincia cui la transazione si riferisce: tale è il caso, ad esempio, degli acquisti di beni rivolti a soddisfare una domanda interna non immediata e che sono destinati, pertanto, a raggiungere i luoghi di effettivo utilizzo in tempi diversi; oppure di quelle operazioni di vendita all estero effettuata a groupage e per le quali non è agevole indicare i luoghi di produzione. In tutti questi casi, pertanto, i relativi dati sono stati classificati tra le provincie diverse e non specificate, da aggiungere ai precedenti in modo da far quadrare i risultati complessivi con quelli disponibili a livello nazionale. Si considera provincia di destinazione il distretto del territorio nazionale verso cui le merci importate sono destinate per l utilizzazione finale o per essere sottoposte alla lavorazione, trasformazione o riparazione, nel caso di prodotti assoggettati al regime della temporanea importazione; il modo di trasporto. Può essere dei seguenti tipi: trasporto marittimo, ferroviario, stradale, aereo, spedizioni postali, oleodotto o gasdotto, trasporto per vie 42

3 d acqua, propulsione propria; le condizioni di consegna: esse sono contraddistinte da quattro categorie di clausole che stanno ad indicare se il valore della merce è inteso all uscita della fabbrica (EXW) e quindi tutte le altre spese legate al trasferimento della merce sono a carico dell acquirente, se comprende tutte le spese fino al luogo convenuto nel paese dell acquirente (DDP) o se il valore è inteso in una situazione intermedia, ad esempio FOB (free on board) 5 e CIF (cost, insurance freight) 6 ; la natura della transazione: individua il tipo di motivazione che ha originato il movimento delle merci estere e nazionali all entrata ed all uscita dal territorio dello Stato. Sulla base della stessa è possibile distinguere le transazioni definitive, quelle temporanee e le reimportazioni e riesportazioni di merci. 2.2 Principali caratteristiche della rilevazione del commercio estero La rilevazione degli scambi commerciali con l estero viene effettuata in relazione al territorio doganale, rispetto al quale il territorio della Repubblica Italiana si differenzia per le sole inclusioni dei comuni di Campione d Italia e di Livigno. Tuttavia, a fini statistici, la zona franca di Livigno è compresa nell interscambio commerciale. La Repubblica di S. Marino e la Città del Vaticano sono, pertanto, esclusi. Sono anche esclusi dal territorio doganale, i punti e i depositi franchi 7. I valori relativi alle merci sono definiti, in conformità agli accordi internazionali, come valore CIF per le importazioni e come valore FOB per le esportazioni. Il paese di importazione è: a) il paese di origine per le merci provenienti dai paesi terzi e non immesse in libera pratica in uno degli altri paesi dell Unione Europea; b) il paese di provenienza, per le merci originarie dei paesi terzi e messe in libera pratica in uno dei paesi dell Unione Europea e per quelle originarie dei paesi dell Unione Europea. Il paese all esportazione è quello verso il quale le merci sono destinate per essere immesse al consumo o, se esso non è conosciuto dall esportatore, il paese che costituisce l ultima destinazione nota all esportatore stesso. 2.3 Le classificazioni delle merci Le merci sono rilevate in 43

4 pea (NACE Rev.1 del 1990); DESTINAZIONE ECONOMICA, classificazione per ampi settori che tiene conto dell utilizzo intermedio o finale delle merci; CLASSIFICAZIONE TIPO DEL COMMER- CIO INTERNAZIONA- LE (CTCI/Rev. 3) prodotta dall Ufficio Statistico delle Nazioni Unite; NOMENCLATURA STATISTICA DEL TRAF- FICO (NST/R), impiegata per le statistiche dei trasporti. 2.4 Le aree geografiche La classificazione geografica utilizzata è quella derivante dalla Geonomenclatura Eurostat del base ad appositi raggruppamenti (oltre posizioni a otto cifre), definiti a livello comunitario dalla Nomenclatura combinata (NC), che costituisce un analisi del Sistema armonizzato (oltre posizioni a sei cifre) stabilito dal Comitato di Cooperazione Doganale. Le oltre diecimila posizioni della Nomenclatura Combinata con le quali vengono rilevate all origine le merci, consentono un raggruppamento delle stesse secondo altri standard. Pertanto, oltre alla classificazione per capitoli corrispondente alle prime due cifre della NC, sono state adottate: ATECO91, che costituisce la più recente classificazione ISTAT delle attività economiche e che rispecchia quella della Comunità Euro- 3. LE TRANSAZIONI CON L ESTERO 3.1 Il quadro nazionale 8 Nel 1998, caratterizzato dalle profonde crisi finanziarie ed economiche che hanno colpito alcune importanti aree geografiche, le esportazioni italiane hanno subito un rallentamento rispetto all anno precedente, crescendo a prezzi correnti del 2,8% e dell 1,6% a prezzi costanti. Alla decelerazione delle esportazioni italiane hanno concorso sia il rallentamento della domanda mondiale, sia la perdita di competitività, subita soprattutto nei confronti dei prodotti dell Estremo Oriente: l impatto di entrambi i fattori sulle vendite all estero dell Italia è risultato superiore alle previsioni. Inoltre, la decelerazione delle esportazioni italiane è derivata esclusivamente dall andamento delle vendite nelle aree esterne all Unione Europea, dove si è registrata una flessione dello 44

5 Tabella 2: Esportazioni e importazioni per regione. Anno 1998 (valori in miliardi di lire e variazioni percentuali sull anno precedente) 9 0,4%. Nei paesi della UE le cessioni hanno invece accelerato rispetto all anno precedente, crescendo del 5,5%. 3.2 Il quadro regionale I dati regionali relativi ad esportazioni e importazioni nel 1998 sono riportati nella tabella 2. Tra il 1997 e il 1998 la dinamica delle esportazioni italiane per regione di origine ha mostrato una significativa articolazione territoriale. Gli elementi che, però, l hanno determinata riguardano soprattutto le due circostanze sopra citate (il calo della domanda mondiale e, soprattutto, il quasi generalizzato crollo nei mercati estremorientali la cui domanda ha continuato a cadere). Tali circostanze hanno influito in modo diverso sulle esportazioni regionali a seconda dell orientamento geografico (prevalenza dei mercati di sbocco nei paesi europei oppure in quelli extraeuropei) e del diverso modello di specializzazione settoriale. Una conseguenza di rilievo è stata il buon andamento, per il secondo anno consecutivo, del Mezzogiorno nel suo complesso relativamente al resto del paese. Come già segnalato in precedenza, il tasso di crescita registrato in Basilicata (pari al 138,2%) è il più elevato del periodo. A dimostrazione dell eccezionalità dell incremento si fa presente che le regioni che la seguono im- REGIONI ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI 1998 Variazioni % 1998 Variazioni % Piemonte , ,1 Valle d'aosta , ,4 Lombardia , ,9 Liguria , ,4 Trentino-Alto Adige , ,5 Veneto , ,7 Friuli-Venezia Giulia , ,6 Emilia Romagna , ,0 Toscana , ,5 Umbria , ,3 Marche , ,0 Lazio , ,0 Abruzzo , ,1 Molise 940-0, ,1 Campania , ,0 Puglia , ,8 Basilicata , ,4 Calabria , ,6 Sicilia , ,5 Sardegna , ,4 Province diverse e non specificate Italia , ,6 Grafico 1: Peso delle esportazioni e delle importazioni lucane sui rispettivi totali nazionali. Anni ,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 1,2 1,1 Esportazioni 1,4 0,9 1,7 1,6 Importazioni 1,8 1,3 Anni 2,1 1,4 2,2 1,4 1,4 1,8 4,3 1,3 45

6 Tabella 3: Esportazioni per provincia. Basilicata. Anni (valori in miliardi di lire, variazioni sull anno precedente) PROVINCE E REGIONE Valori Matera Potenza Basilicata Variazioni % Matera - 17,6 27,8 12,9 44,6-11,9 5,3 7,2 Potenza - 28,7 53,6 57,0 44,8 23,5-21,9 268,7 Basilicata - 21,3 36,9 32,1 44,7 5,5-10,3 138,2 Tabella 4: Importazioni per provincia. Basilicata. Anni (valori in miliardi di lire, variazioni sull anno precedente) PROVINCE E REGIONE Valori Matera Potenza Basilicata Variazioni % Matera - -20,2 41,8-4,5 91,6-31,7-8,6 3,1 Potenza - -15,9 126,2-14,1 13,5 11,2 22,7-0,5 Basilicata - -18,0 93,3-11,6 38,1-7,4 12,8 0,4 Tabella 5: Esportazioni per aree geografiche. Basilicata. Anni (composizione percentuale) COMPOSIZIONE % AREE GEOGRAFICHE Tabella 3, 4, Unione Europea 72,4 69,2 69,2 74,0 71,0 57,7 60,2 87,7 Europa Centro Orientale 2,5 9,3 8,7 3,5 3,1 9,3 5,7 2,7 Altri Paesi Europei 3,5 3,7 3,3 2,9 3,3 7,8 9,2 3,0 Africa Settentrionale 2,5 0,9 0,5 0,9 1,3 1,8 1,7 0,3 Altri Paesi Africani 1,5 0,6 0,8 0,7 0,7 0,5 0,9 0,2 America Settentrionale 8,9 7,4 8,0 9,7 10,8 11,3 7,5 2,0 America Centro Meridionale 0,4 0,4 0,4 0,6 0,4 0,4 0,8 0,4 Medio Oriente 1,2 1,9 3,5 2,4 1,9 4,4 7,0 2,1 Asia Centrale 0,3 0,1 0,4 0,2 0,2 0,0 0,2 0,2 Asia Orientale 6,2 6,0 5,0 4,4 6,1 5,7 5,8 0,8 Oceania 0,5 0,5 0,2 0,5 1,1 1,0 0,9 0,6 Mondo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 mediatamente sono la Valle d Aosta (+19,6%), il Friuli- Venezia Giulia (+17,3%) e la Campania (+13%), le quali presentano incrementi molto più bassi in valore assoluto. Nonostante il buon andamento delle esportazioni nel 1998, la Basilicata (con il 4,3 per mille) continua ad occupare uno degli ultimi posti (il 17 ) nella graduatoria delle regioni ordinate secondo il volume di esportazioni, seguita solo da Molise, Valle d Aosta e Calabria. Nel grafico 1 è riportato l andamento del peso delle esportazioni e delle importazioni lucane dal 1991 al 1998 sui totali nazionali. Per quel che riguarda le esportazioni, è da evidenziare il trend crescente registrato dal 1991 al 1996, seguito dal lieve calo del 1997 (dovuto alla diminuzione delle vendite di autoveicoli all estero) e dalla successiva impennata del Sul fronte delle importazioni si è registrata, invece, una minore vivacità visto che il peso si mantiene dal 1994 al 1998 su valori compresi tra l 1,3 e l 1,4 per mille. In numerose occasioni le performance regionali nascondono forti disomogeneità a livello provinciale. Se ciò può apparire vero soprattutto per le regioni composte da molte province, questa volta il ragionamento può essere esteso anche alla Basilicata. Dalla tabella 3 emerge che l eccezionale crescita delle esportazioni della Basilicata (+138,2% rispetto all anno precedente) è da attribuirsi principalmente all incremento delle esportazioni registrate nella sola provincia di Potenza, dove l incremento è stato pari al 268,7%. La provincia di Matera, pur facendo registrare un incre- 46

7 Tabella 6: Importazioni per aree geografiche. Basilicata. Anni (composizioni percentuale) mento superiore alla media nazionale, presenta un valore pari al 7,2%. Per ciò che riguarda le importazioni, nel 1998 il valore dei beni importati dall Italia, pari ad oltre 370 mila miliardi di lire, è cresciuto del 4,7%, un tasso inferiore alla media dei Paesi dell Unione Economica e Monetaria. La tabella 4 mostra l andamento delle importazioni della Basilicata per provincia dal 1991 al Le variazioni delle importazioni del 1998 rispetto all anno precedente sono inferiori alla media nazionale. In particolare, nella provincia di Matera si è registrato un incremento (3,1%), mentre nella provincia di Potenza si è verificata una diminuzione pari al -0,5%. Tornando alle esportazioni e ai motivi del boom dell export lucano, come si evince dalla tabella 5 la Basilicata si è avvantaggiata del fatto di avere una quota modesta, tra i mercati di sbocco, nelle aree di crisi dell estremo oriente. Nel 1998 il crollo delle esportazioni nei con- AREE GEOGRAFICHE fronti dell estremo oriente, pari al -64,9% rispetto al 1997, ha avuto come risultato di portare nello stesso periodo la quota sul totale delle esportazioni lucane verso tale area dal 5,8% allo 0,8%. È straordinaria la crescita delle esportazioni soprattutto nell area dell UE, che rappresenta la quasi totalità delle esportazioni lucane. Nel 1998, infatti, l 87,7% delle esportazioni lucane è stato rivolto verso l area dell UE. COMPOSIZIONE % Unione Europea 71,4 74,4 56,7 85,9 66,9 67,0 71,2 69,0 Europa Centro Orientale 4,2 3,7 2,0 2,7 18,5 6,4 7,8 6,4 Altri Paesi Europei 11,2 3,1 1,7 2,3 2,7 4,0 4,7 5,7 Africa Settentrionale 0,0 0,2 0,0 0,0 0,0 0,8 2,2 4,3 Altri Paesi Africani 0,7 0,4 0,1 0,2 0,4 1,9 3,2 2,9 America Settentrionale 5,3 6,9 3,9 1,4 3,0 1,0 1,3 1,9 America Centro Meridionale 1,2 6,0 1,4 0,5 0,2 1,3 0,5 0,4 Medio Oriente 0,8 0,8 0,8 1,1 0,1 0,3 0,2 0,1 Asia Centrale 1,4 0,6 0,9 1,9 1,3 1,3 1,6 1,3 Asia Orientale 3,7 3,6 32,7 3,8 6,9 6,9 6,8 7,6 Oceania 0,1 0,2 0,0 0,2 0,0 0,0 0,3 0,3 Mondo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Seguono, comunque con valori molto distanti, gli Altri paesi europei (3%) e l Europa centro settentrionale (2,7%). Per quanto concerne le importazioni per aree geografiche (tabella 6), nel 1998 esse provengono dall area dell UE per il 69% del totale, per il 7,6% dall Asia orientale e per il 6,4% dall Europa centro orientale, per citare i flussi prevalenti. Come è stato appena sottolineato, le esportazioni e le importazioni della Basilicata sono effettuate prevalentemente nell area dell UE. Per un approfondimento, quindi, è necessario un maggior dettaglio di tale area, riportato nella tabella 7. Fatto 100 il totale delle cessioni lucane, esse sono dirette prevalentemente verso Regno Unito (26,3%), Germania (22,1%) e Spagna (15,9%). Gli acquisti provengono soprattutto da Germania (41,1%), Francia Tabella 7: Cessioni e acquisti 11 per paese dell Unione Europea. Basilicata. Anno 1998 (valori in miliardi di lire, variazioni sull anno precedente, composizione in percentuale) BASILICATA AUSTRIA BELGIO BURGO MARCA DIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA PAESI BASSI LUSSEM- DANI- FINLAN- PORTO- GALLO REGNO UNITO SPAGNA SVEZIA UNIONE EUROPEA Cessioni Valori Variazioni -13,8 59,9 33,2 389,7 119,3 184,0 82,2-96,5-488,9 553,9 29,3 246,8 Composizione 2,5 3,1 1,0 1,2 8,0 22,1 3,1 3,8 3,0 9,2 26,3 15,9 0,8 100,0 Acquisti Valori Variazioni 3,1-6,7 6,2 37,3-0,3-10,7 99,0 82,9-20,1 439,4 16,4-5,6 81,5-2,8 Composizione 3,2 6,1 0,6 0,3 23,3 41,1 0,9 0,6 3,5 1,5 5,8 10,2 2,6 100,0 47

8 RAGGRUPPAMENTI DI MERCI PER ATTIVITÀ ECONOMICA Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (23,3%) e Spagna (10,2%). Dalla tabella 8 si ricava la composizione dell esportazione per raggruppamenti di merci. Nel 1998, anno cui si riferiscono gli ultimi dati disponibili, rivestono un ruolo dominante gli autoveicoli (70,6%) e i mobili (10,4%). Secondo il profilo merceologico (tabella 9), l eccezionale crescita delle esportazioni è da attribuirsi all andamento degli autoveicoli (industria automobilistica di San Nicola di Melfi) e all espansione dell industria dei mobili a Matera. Per quanto concerne il mercato di mezzi di trasporto, è opportuno sottolineare che esso è risultato di gran lunga il COMPOSIZIONI IN % ,5 6,3 7,2 7,9 7,3 6,3 6,8 2,4 Prodotti delle miniere e delle cave 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 5,8 10,0 12,5 5,1 4,4 3,9 3,9 1,7 Prodotti tessili 5,9 4,7 7,1 5,7 7,1 3,8 4,4 1,6 Articoli di abbigliamento e pellicce 0,4 0,1 0,1 0,2 0,2 0,2 0,3 0,1 Cuoio e prodotti in cuoio 0,5 0,3 1,4 0,8 0,1 0,1 0,1 0,1 Legno e prodotti in legno 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,0 0,1 0,0 Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria 1,4 0,6 0,2 0,2 0,1 0,4 0,5 0,3 Prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e in materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 20,4 16,5 11,3 13,1 17,0 12,1 15,3 5,1 13,1 11,0 11,0 11,5 18,7 13,0 10,3 4,3 4,5 3,0 4,9 1,4 1,4 1,0 0,7 0,3 Metalli e prodotti in metallo 3,6 1,4 2,1 1,7 2,0 1,2 0,9 0,7 Macchine e apparecchi meccanici 4,7 4,7 2,5 2,9 3,5 2,2 1,7 0,7 Apparecchi elettrici e di precisione 2,6 1,3 3,8 2,7 2,2 2,2 4,0 1,3 Autoveicoli 13,0 14,6 11,7 32,1 24,2 41,4 34,0 70,6 Altri mezzi di trasporto 1,4 15,5 10,0 0,6 1,0 0,0 0,0 0,4 Mobili 12,9 9,9 13,8 13,8 10,6 12,1 17,0 10,4 Altri prodotti dell'industria manifatturiera (esclusi i mobili) Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti 0,1 0,1 0,4 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tabella 8: Esportazioni per attività economica. Basilicata. Anni (composizioni percentuale) più dinamico, non solo in Italia ma anche nell UE. È estremamente significativo che nel 1998 il fatturato estero per la vendita di autoveicoli e mobili raggiungano percentuali di crescita, rispetto al 1997, pari rispettivamente a 394,7% e 46%. Al netto di questi due settori, le esportazioni fanno segnare una diminuzione pari a 7,5%. Un altro rilevante aspetto da evidenziare è che, sul totale nazionale delle esportazioni di autoveicoli e di mobili, quelli prodotti in Basilicata rappresentano rispettivamente il 3,7% e l 1,3%. Esaminando le esportazioni per provincia (tabella 10), si osserva che le merci sono dirette soprattutto verso i paesi dell area dell UE ed esattamente l 89,5% di quelle prodotte nella provincia di Potenza, mentre dalla provincia di Matera tale percentuale presenta un valore inferiore pari all 81,3%. Inoltre, è da notare lo straordinario incremento percentuale rispetto all anno precedente delle cessioni ai paesi dell area UE delle merci provenienti dalla provincia di Potenza (+716,3%). Le importazioni sono determinate prevalentemente da quelli che sono i mercati di approvvigionamento delle imprese lucane. Dalla tabella 11 è quindi possibile verificare che prevalgono le importazioni di prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali (con il 19,5% del valore delle importazioni totali), degli apparecchi elettrici e di precisione (16,1%) e dei metalli e prodotti in metallo (10,4%). È rilevante anche la quota di importazioni di prodotti dell agricoltura, della silvicoltura e della pesca (9,9%). Per completare il quadro con informazioni molto dettagliate, si propongono le due tabelle 12 e 13 nelle quali sono comprese le esportazioni e le importazio- 48

9 Tabella 9: Esportazioni per provincia ed attività economica. Anno 1998 (valori in miliardi di lire e variazioni sull anno precedente) ni della Basilicata incrociate per area geografica e raggruppamenti di merci per attività economica. È da evidenziare che ben il 91,2% degli autoveicoli prodotti in Basilicata è ceduto nell area dell UE. Per i mobili la relativa percentuale è pari al 73,3%, mentre è di rilievo la quota dell 8% delle esportazioni dirette verso l America settentrionale 12. RAGGRUPPAMENTI DI MERCI PER ATTIVITÀ ECONOMICA Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 4. GLI INDICATORI L andamento delle e- sportazioni ha un diverso impatto sulle economie delle regioni italiane, a seconda dell incidenza dell export sull attività produttiva. La capacità esportativa delle regioni, comunque, è influenzata da molteplici fattori quali la sua dimensione, il grado di industrializzazione, il modello di specializzazione, le tecnologie e la struttura organizzativa. Tra gli indicatori che riassumono il rilievo degli scambi con l estero, si è provveduto a selezionare e calcolare quelli di più facile significato, al fine di proporre confronti omogenei tra le diverse regioni italiane. Gli indicatori impiegati sono i seguenti: a. quota delle esportazioni: rappresenta il peso percentuale delle esportazioni della regione sul totale nazionale; b. saldo normalizzato: rapporto percentuale fra il saldo commerciale e la somma di esportazioni e importazioni. Il saldo normalizzato varia da un minimo di -100 (esportazioni nulle) a un massimo di +100 (importazioni nulle): la normalizzazione rende più semplici i confronti fra periodi, paesi e settori diversi; c. esportazioni per occupato: tale rapporto viene calcolato sul numero medio di occupati nel 1998 (fonte ISTAT - Indagine campionaria sulle Forze di lavoro) in agricoltura e nell industria in senso stretto (esclusa quindi l edilizia); d. esportazioni pro capite: VALORI VARIAZIONI % Matera POTENZA MATERA POTENZA 36,4 6,0-10,8-41,3 Prodotti delle miniere e delle cave 0,0 0,0-100,0-50,0 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 5,8 23,9 118,5-10,7 Prodotti tessili 27,8 1,1-9,0-56,9 Articoli di abbigliamento e pellicce 0,6 1,2 17,3-10,9 Cuoio e prodotti in cuoio 0,2 0,8-25,0 30,2 Legno e prodotti in legno 0,0 0, ,2 Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria 0,6 5,0-65,0 180,2 Prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,0 - - Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 90,2 1,0-18,5-78,0 Articoli in gomma e in materie plastiche 38,2 38,8-27,1 51,7 Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1,5 4,0-27,0 12,1 Metalli e prodotti in metallo 4,1 8,2 17,4 171,7 Macchine e apparecchi meccanici 3,0 10,0 3,8-1,9 Apparecchi elettrici e di precisione 0,9 23,3-51,7-17,6 Autoveicoli 1, ,4-38,5 397,6 Altri mezzi di trasporto 7,6 0, ,4 Mobili 184,6 2,7 48,6-33,8 Altri prodotti dell'industria manifatturiera (esclusi i mobili) 0,2 0,1 111,1-70,0 Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti 0,4 0,0.... Totale 403, ,7 7,2 268,7 rapporto tra esportazioni e popolazione residente (media nel 1998) nella regione. Gli indicatori sono riportati nella tabella 14. In precedenza si è visto che nonostante la forte crescita registrata dalle esportazioni nell ultimo anno, la Basilicata è 17 a tra le regioni italiane con riferimento alla quantità delle esportazioni. La quota percentuale delle esportazioni può essere considerata un indicatore sia del grado di omogeneità territoriale delle dinamiche congiunturali sia del diverso posizionamento (strutturale e dinamico) degli operatori che hanno effettuato transazioni con l estero nelle diverse regioni italiane. Per quel che riguarda il saldo standardizzato, invece, la Basilicata presenta il valore più eleva- 49

10 AREE GEOGRAFICHE VALORI VARIAZIONI % MATERA POTENZA MATERA POTENZA Tabella 10: Esportazioni per provincia e area geografica. Anno 1998 (valori in miliardi di lire e variazioni sull anno precedente) Unione Europea 327,7 1245,7 8,8 716,3 Europa Centro Orientale 5,7 43,2-7,7 17,5 Altri Paesi Europei 17,3 36,2 0,1-29,9 Africa Settentrionale 1,2 3,6-88,0 19,4 Altri Paesi Africani 2,1 1,5-55,7-13,0 America Settentrionale 25,4 9,9 166,8-79,0 America Centro Meridionale 4,5 2,2 1,8 18,6 Medio Oriente 7,3 31,1 8,0-32,9 Asia Centrale 0,0 4,3 100,0 142,0 Asia Orientale 6,6 8,6-49,8-71,5 Oceania 5,0 5,3 71,2 30,5 Mondo 403,2 1391,7 7,2 268,7 50

11 Tabella 11: Importazioni per attività economica. Basilicata. Anni (composizioni percentuale) to (56,6%). Ciò significa che esiste un forte sbilanciamento delle esportazioni nei confronti delle importazioni, che non ha eguali nel resto d Italia. Tuttavia, anche se si tratta di un valore standardizzato, bisogna tenere in considerazione le ridotte dimensioni della regione. Passando all indicatore esportazioni per occupato, la Basilicata è 15 a (30,9 milioni per occupato), preceduta da tutte le regioni del Nord e del Centro e dalle sole Abruzzo e Campania del Mezzogiorno. Guadagna ancora una posizione (14 a a pari merito con il Molise) nell indicatore esportazioni pro capite (2,9 milioni per abitante). La lettura degli indicatori suggeriti delinea un quadro più reale rispetto alla sola valutazione dello straordinario incremento registrato nel In ogni caso, la Basilicata si distingue tra le regioni del Mezzogiorno ed accorcia le distanze con il resto del Paese, anche se per quel che riguarda gli indicatori delle esportazioni per occupato e pro capite presenta valori che non arrivano alla metà di quelli medi nazionali. Tuttavia, se nel futuro troveranno conferma i risultati dei livelli di esportazioni conseguiti nel 1998 e verrà raggiunta una buona solidità, sono concrete le aspettative di ridurre ulteriormente la distanza che separa la Basilicata dalle altre regioni e, quello che più conta, eventuali crescenti livelli di interscambio con l estero potranno fare da traino allo sviluppo RAGGRUPPAMENTI DI MERCI PER ATTIVITÀ ECONOMICA Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca economico della regione. Note 1 Poiché non sono ancora disponibili i dati sul PIL per il 1998, nel caso in questione è stata utilizzata una stima del valore aggiunto al costo dei fattori per il totale delle attività economiche, calcolata dall Istituto G. TAGLIACARNE. 2 Le informazioni sulle fonti utilizzate e sulle metodologie adottate sono tratte dall annuario COMPOSIZIONE % ,7 19,3 6,8 14,6 10,0 11,3 10,2 9,9 Prodotti delle miniere e delle cave 1,2 2,1 0,4 0,5 14,9 0,1 0,2 0,5 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 6,8 10,0 9,5 10,1 9,1 8,4 7,7 7,3 Prodotti tessili 2,7 2,0 1,4 1,7 2,0 1,7 2,1 1,6 Articoli di abbigliamento e pellicce 0,1 0,3 0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,3 Cuoio e prodotti in cuoio 0,2 0,1 0,1 0,1 0,2 0,6 0,8 0,5 Legno e prodotti in legno 2,3 2,7 1,1 1,8 1,2 1,5 1,5 1,6 Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria 4,3 3,2 1,2 1,5 1,2 0,6 0,5 1,9 Prodotti petroliferi raffinati 0,0 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e in materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 26,3 25,8 13,9 19,4 18,1 18,9 18,2 19,5 3,5 4,7 3,4 5,8 5,4 5,4 4,3 4,2 1,7 1,4 0,8 0,8 0,7 1,0 1,5 1,5 Metalli e prodotti in metallo 2,9 5,3 8,1 8,1 10,3 7,9 10,4 10,4 Macchine e apparecchi meccanici 21,4 10,2 48,4 23,1 6,4 12,1 12,7 7,9 Apparecchi elettrici e di precisione 3,8 3,4 1,1 8,6 12,0 14,7 15,1 16,1 Autoveicoli 1,5 2,7 0,8 1,1 3,9 8,6 6,4 8,5 Altri mezzi di trasporto 3,4 6,3 2,7 0,1 0,2 0,4 0,1 0,4 Mobili 0,2 0,2 0,2 2,3 4,0 6,5 7,9 7,7 Altri prodotti dell'industria manifatturiera (esclusi i mobili) Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Commercio estero ed attività internazionali delle imprese, 1998 che raccoglie i risultati delle tradizionali indagini ISTAT sul commercio con l estero, unitamente a molteplici informazioni di carattere statistico legate alla internazionalizzazione dell economia nazionale prodotte dall ISTAT, dalla Banca d Italia e dall Ufficio Italiano cambi, e da altri organismi internazionali (FMI, OCSE, UNC- TAD, OMC). Per chi fosse interessato ad un approfondimento sul tema del commercio con l estero, è bene sottolineare che tale annuario, frutto della collaborazione tra ISTAT e ICE, raccoglie anche una serie di elaborazioni quali i nuovi indici del commercio con l estero con base 1995=100, numerosi indicatori economici che facilitano l analisi del sistema commerciale e produttivo del paese nel contesto internazionale, e, particolarmente innovative, le elabo- 51

12 Tabella 12: Esportazioni per area geografica e attività economica. Basilicata. Anno 1998 (valori in miliardi di lire) RAGGRUPPAMENTI DI MERCI PER ATTIVITÀ ECONOMICA UE15 Europa Centro Orientale Altri Paesi Europei Africa Settentrionale Altri Paesi Africani America Settentrionale America Centro Meridionale Medio Oriente Asia Centrale Asia Orientale Oceania Mondo Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari, bevande e tabacco Prodotti tessili Articoli di abbigliamento e pellicce Cuoio e prodotti in cuoio Legno e prodotti in legno Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria Prodotti petroliferi raffinati Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e in materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metalli e prodotti in metallo Macchine e apparecchi meccanici Apparecchi elettrici e di precisione Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altri prodotti dell'industria manifatturiera (esclusi i mobili) Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti Totale

13 Tabella 13: Importazioni per area geografica e attività economica. Basilicata. Anno 1998 (valori in miliardi di lire) RAGGRUPPAMENTI DI MERCI PER ATTIVITÀ ECONOMICA UE15 Europa Centro Orientale Altri Paesi Europei Africa Settentrionale Altri Paesi Africani America Settentrionale America Centro Meridionale Medio Oriente Asia Centrale Asia Orientale Oceania Mondo Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari, bevande e tabacco Prodotti tessili Articoli di abbigliamento e pellicce Cuoio e prodotti in cuoio Legno e prodotti in legno Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria Prodotti petroliferi raffinati Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e in materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metalli e prodotti in metallo Macchine e apparecchi meccanici Apparecchi elettrici e di precisione Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altri prodotti dell'industria manifatturiera (esclusi i mobili) Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti Totale

14 Tabella 14: Quota percentuale e altri indicatori per regione. Anno razioni ottenute integrando i flussi commerciali delle imprese con le informazioni strutturali derivanti dall archivio ASIA (Archivio Statistico Imprese Attive). 3 È bene precisare che gli operatori che hanno effettuato esportazioni o importazioni non sono tutti residenti in Basilicata, ma hanno trattato comunque merci prodotte o da impiegare nella regione. 4 Nell ambito del Mercato interno europeo, sono considerate immesse in libera pratica in uno Stato membro quelle merci provenienti da Paesi terzi per le quali siano state adempiute in tale Stato le formalità di importazione e siano stati riscossi, senza ristorno, i dazi doganali. 5 Clausola tradizionale dei contratti di trasporto marittimo che indica, nella quotazione dei prezzi delle merci, che le spese di spedizione e i rischi sono a carico del venditore fino al caricamento della merce sulla nave. Tale clausola viene anche impiegata nelle statistiche del commercio estero nazionali ed internazionali per indicare il valore delle merci inclusi i costi di trasporto e di assicurazione dal luogo di produzione o di commercializzazione fino alla frontiera nazionale. 6 Clausola tradizionale dei contratti di trasporto marittimo impiegata nelle statistiche nazionali ed internazionali del commercio estero per indicare il valore delle merci inclusi i costi di trasporto e di assicurazione dal luogo di produzione o di commercializzazione estero fino alla frontiera nazionale. 7 I punti e i depositi franchi sono zone di territorio nazionale, non appartenenti alla giurisdizione doganale, in cui le merci REGIONI QUOTA % SALDO NORMALIZZATO introdotte provenienti dall estero non subiscono alcuna verifica doganale o pagamento di tributi, mentre quelle di provenienza nazionale sono considerate come esportate in via definitiva. 8 Per un dettagliato resoconto sul commercio estero dell Italia si rimanda a L Italia nell economia internazionale Rapporto ICE e al Rapporto annuale. La situazione del paese nel Istat, Roma, Gli arrotondamenti automatici delle cifre danno conto di eventuali non perfette quadrature delle tabelle. I simboli convenzionali impiegati nelle tabelle sono i seguenti: (..) le variazioni sono superiori a 999 in valore assoluto; (-) il fenomeno esiste e viene rilevato ma i casi non si sono verificati. 10 Questa denominazione è utilizzata nei casi in cui non è possibile determinare la provincia di provenienza o di destinazione e per quei prodotti destinati o provenienti da più province. 11 Si definiscono Acquisti e Cessioni le transazioni commerciali ESPORTAZIONI PER OCCUPATO (milioni di lire) ESPORTazioni pro-capite (milioni di lire) Piemonte 12,3 18,4 80,9 12,1 Valle d'aosta 0,1 16,9 50,7 4,7 Lombardia 29,0-7,8 87,2 13,5 Liguria 1,3-16,3 49,2 3,3 Trentino-Alto Adige 1,7 7,6 68,5 7,8 Veneto 13,8 15,8 78,9 13,0 Friuli-Venezia Giulia 3,7 39,6 99,0 13,3 Emilia Romagna 11,8 28,0 82,0 12,5 Toscana 8,1 17,2 77,7 9,6 Umbria 0,9 16,8 40,6 4,3 Marche 3,0 46,6 57,3 8,6 Lazio 4,0-26,7 55,9 3,2 Abruzzo 2,0 21,0 60,6 6,5 Molise 0,2 28,8 28,5 2,9 Campania 2,9 2,6 32,6 2,1 Puglia 2,3 14,3 27,0 2,3 Basilicata 0,4 56,6 30,9 2,9 Calabria 0,1-24,3 4,3 0,2 Sicilia 1,6-31,6 25,0 1,3 Sardegna 0,7-24,1 26,5 1,7 Italia 100,0 5,8 67,3 7,3 effettuate nell ambito del Mercato interno dell Unione Europea. 12 Un interessante paragrafo redatto da G. SGARRA e dedicato al distretto del divano è riportato nel citato volume L Italia nell economia internazionale Rapporto ICE , pagg

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