Modalità e criteri applicativi del Piano di gestione della Popolazione di Cinghiale (Sus scrofa) nel Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate

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1 Modalità e criteri applicativi del Piano di gestione della Popolazione di Cinghiale (Sus scrofa) nel Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate Articolo 1 FINALITÀ E PREMESSE 1) In riferimento al Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale (Sus scrofa) redatto e approvato con parere I.S.P.R.A. positivo del giorno 5 luglio 2017, con protocollo I.S.P.R.A /t-A23 (prot. Parco 2129 del 06/07/2017), in riferimento all articolo 22 comma 6 della L. R. 394/91, si articolano le Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale. 2) Premesso che dal monitoraggio preliminare della presenza del Cinghiale nel Parco Pineta, allegato al presente piano, la situazione risulta critica e in accertato peggioramento, sia dal punto di vista della conservazione degli habitat del SIC e del Parco naturale, sia dal punto di vista dei danni alle culture e alle strutture umane. La popolazione di cinghiale nel Parco Pineta si presenta strutturata e stabile, dato confermato dalla presenza di differenti gruppi familiari dislocati sul territorio, con minimo di quattro striati per femmina e dall effettuazione del doppio parto annuale di alcune matriarche. E stato verificato inoltre, che non vi sono metodi ecologici e selettori naturali nell ecosistema che possano gestire e ridurre il numero degli individui, le recinzioni infatti non sortiscono gli effetti sperati e spesso risultano troppo dispendiose per essere istallate intorno ai prati da sfalcio e alle colture cerealicole. E fondamentale quindi un azione programmata pluriennale di prelievo e abbattimento che mantenga quantomeno controllato il numero dei soggetti, consentendo di tutelare i sistemi agricoli e i sistemi naturali presenti all interno dell area protetta. Se non gestita e limitata, la popolazione di Cinghiale continuerà ad avere una crescita esponenziale e costante, superando i livelli di criticità antropico-ecologici sopportabili dall ecosistema-parco. 3) Il Piano di settore per la tutela e la gestione della fauna nel Parco di Appiano Gentile e Tradate redatto nel 2002 a cura di E. Carlini, A. Mustoni, L. Wauters, di cui si riporta al seguente norma applicativa Nell ambito del Parco possono essere autorizzati, dal Presidente, piani di prelievo (abbattimento e/o catture) di specie sedentarie di Uccelli e Mammiferi, sulla base di un analisi critica delle consistenze delle relative popolazioni. È vietatala caccia di tutte le specie migratrici di Uccelli. (cap. 5.1 norma 6, pag. 135) garantisce l applicabilità Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale e delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione. 4. Il Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale e le Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione, che ne sono parte integrante e sostanziale, hanno la finalità di contenere, gestire e prevenire i danni relativi alle attività del cinghiale con l'obiettivo di: a. ridurre le criticità antropico - economiche quali danni alle coltivazioni, ai prati da sfalcio e alle strutture abitative ed ai beni mobili ed immobili; b. ridurre il rischio di incidenti stradali con cinghiali, e di conseguenza i danni a beni e persone;

2 c. limitare le criticità ecologiche, quali il mancato rinnovamento del bosco, la distruzione di habitat e l occupazione di nicchia trofica - spaziale da parte del cinghiale (Sus scrofa) in tutta l area protetta. d. ottenere un parere da I.S.P.R.A. ai sensi della l.r. 157/92 artt. 7 e 19, evidenziando l elevato grado di criticità raggiunto nell area protetta. Articolo 2 ORGANO DI CONTROLLO DEL PIANO DI GESTIONE 1. L Organo di controllo è preposto alla verifica dell attuazione del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale e all applicazione di quanto previsto nelle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale, è così composto: a. Presidente del Parco; b. Direttore del Parco; c. Responsabile Settore Forestale; d. Esperto Faunista incaricato dal Parco; e. Guardiaparco; 2. L Organo di controllo verifica l attuazione del piano e approva il programma annuale di intervento redatto dall Esperto Faunista incaricato dal Parco, che stabilisce: a. i soggetti da coinvolgere nell azione di controllo e selezione volontari, dipendenti e soggetti di altre amministrazioni; b. periodo e caratteristiche dei corsi di formazione per i soggetti che collaborano alle operazioni di controllo; c. modalità e calendario degli abbattimenti; d. modalità di utilizzo delle carcasse degli animali eventualmente abbattuti, ivi compreso il criterio con cui determinare l eventuale prezzo, nonché eventuali forme di agevolazione e convenzione; e. determinazione del numero dei capi da abbattere in accordo con I.S.P.R.A.. 3. L Organo di controllo nomina: a. il Coordinatore scientifico; b. il Coordinatore operativo; c. il Responsabile dei selecontrollori; d. i selecontrollori con l approvazione di un apposito elenco redatto dai coordinatori scientifico ed operativo; e. 1 o 2 selecontrollori esperti nel recupero dei capi feriti, come previsto dall articolo 11 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; f. 1 o 2 selecontrollori esperti nell eviscerazione del capo abbattuto, come previsto dall articolo 20 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; g. le G.E.V. del gruppo fauna disponibili nel coadiuvare e supervisionare le operazioni previste nelle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale. 4. L Organo di controllo valuta:

3 a. l operato e l efficacia delle operazioni di gestione, con analisi dei risultati ottenuti; b. l operato del Responsabile dei selecontrollori; c. l operato dei selecontrollori; d. l operato delle G.E.V.; e. l operato del Coordinatore scientifico; f. l operato del Coordinatore operativo. 5. L Organo di controllo può: a. sospendere le operazioni di prelievo in qualsiasi momento, se ritiene inefficacie il metodo di gestione o non soddisfacente l operato del gruppo di lavoro; b. sospendere a tempo indeterminato qualsiasi membro del gruppo di lavoro con conseguente eliminazione dall elenco dei selecontrollori per reiterata/grave singola negligenza nell attuazione delle operazioni di gestione e prelievo; c. sospendere a tempo indeterminato il Responsabile dei selecontrollori se responsabile di illeciti o negligenza in riferimento alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla normativa vigente in materia di attività venatoria; d. sospendere a tempo indeterminato, o radiare dall elenco dei selecontrollori con effetto immediato, il selecontrollore se responsabile di illeciti o negligenza in riferimento alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla normativa vigente in materia di attività venatoria; e. sospendere a tempo indeterminato le G.E.V. se responsabile di illeciti o negligenza in riferimento alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla normativa vigente in materia di attività venatoria; f. sospendere a tempo indeterminato il Coordinatore scientifico se responsabile di illeciti o negligenza in riferimento alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla normativa vigente in materia di attività venatoria. g. sospendere a tempo indeterminato il Coordinatore operativo se responsabile di illeciti o negligenza in riferimento alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla normativa vigente in materia di attività venatoria; h. proporre modifiche alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale, tranne che aumentare il numero annuale di capi da abbattere, da sottoporre al Consiglio di Gestione dell Ente Parco. 6. La partecipazione a tale organo non prevede indennità o rimborsi; 7. Le decisioni dell Organo di controllo sono espresse a maggioranza, solo in caso di parità il voto del Presidente avrà valore doppio.

4 Articolo 3 COORDINATORE SCIENTIFICO 1. Il Coordinatore scientifico viene nominato dall Organo di controllo tramite l individuazione di un referente, denominato Coordinatore scientifico, con comprovate competenze specifiche in materia, con i seguenti compiti: a. coordinamento delle attività scientifiche, delle squadre G.E.V. per il censimento e monitoraggio, spostamento foto trappole, scarico immagini, aggiornamento del database del monitoraggio e redazione annuale di un report sulla dinamica di popolazione; b. monitoraggio costante nelle aree vocate di prelievo tramite metodi qualitativi e quantitativi; c. aggiornamento database misure biometriche, archiviazione documentazione scientifica; d. redazione del programma annuale di intervento (art. 2 comma 2 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ) e coordinamento delle operazioni di prelievo dei cinghiali. In particolare dovrà: definire le aree vocate al prelievo; identificare, in base ai dati scientifici raccolti, i luoghi idonei per il posizionamento di altane e gabbie; stabilire i giorni e gli orari di posta; e. redazione del report annuale delle attività di prelievo e abbattimento da consegnare a I.S.P.R.A. entro febbraio di ogni anno di gestione; 2. Il Coordinatore scientifico si riserva la libertà di selezionare il personale formante la squadra operativa in base ai criteri stabiliti del piano di gestione; 3. Il Coordinatore scientifico può sospendere temporaneamente il personale che non rispetterà i principi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale, quanto stabilito dalle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o violi la normativa vigente in materia di attività venatoria; 4. Il Coordinatore scientifico può chiedere all Organo di controllo di escludere definitivamente da tutte le operazioni il personale che non rispetterà i principi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale, quanto stabilito dalle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o la normativa vigente in materia di attività venatoria; 5. I Coordinatore scientifico ed operativo, onde garantire il raggiungimento degli obiettivi, devono collaborare aiutandosi vicendevolmente; 6. Anche il Coordinatore scientifico è soggetto alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale.

5 Articolo 4 COORDINATORE OPERATIVO 1. L attività di prelievo avviene tramite l ausilio di un referente dipendente dell Ente Gestore, denominato Coordinatore operativo, in possesso di adeguate competenze scientifiche, conoscenza del territorio ed esperienza in materia, con compiti di gestione delle attività pratiche quali: a. coordinamento dei selecontrollori; b. spostamento delle gabbie trappola; c. installazione delle gabbie trappole in zone vocate; d. organizzazione e dislocazione squadre sul territorio; e. gestione delle carcasse e relativo stoccaggio; f. gestione delle fascette identificative. 2. Il Coordinatore operativo si riserva la libertà di selezionare il personale formante la squadra operativa in base ai criteri stabiliti del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; 3. Il Coordinatore operativo può sospendere temporaneamente il personale che non rispetterà quanto stabilito nelle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla normativa vigente in materia di attività venatoria; 4. I Coordinatore scientifico ed operativo, onde garantire il raggiungimento degli obiettivi, devono collaborare aiutandosi vicendevolmente; 5. Il Coordinatore operativo potrà essere affiancato, nello svolgimento delle sue funzioni, da personale dipendente o da G.E.V.; 6. Anche il Coordinatore operativo è soggetto alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale. Articolo 5 RESPONSABILE DEI SELECONTROLLORI 1. L attività di prelievo avviene tramite l ausilio di un selecontrollore-capo, denominato Responsabile dei selecontrollori, in possesso di adeguate competenze scientifiche, conoscenza del territorio ed esperienza in materia, con compiti di gestione delle attività pratiche quali: a) coordinamento dei selecontrollori; b) organizzazione della turnazione dei selecontrollori e della dislocazione degli stessi nelle poste; c) controllo documentazione selecontrollore; d) controllo apposizione firma sull ordine di servizio; e) controllo eventuali illeciti e problematiche relative alla gestione del gruppo operativo; f) spostamento altane; g) spostamento delle gabbie trappola; h) installazione delle gabbie trappole in zone vocate; i) organizzazione e dislocazione delle poste e dei selecontrollori sul territorio; j) gestione delle carcasse e relativo stoccaggio;

6 k) comunicazione diretta con il Coordinatore scientifico, Coordinatore operativo e rappresentanti dell Organo di controllo. 2. In caso di assenza prolungata o dimissioni da parte del Responsabile dei selecontrollori, l Organo di controllo nominerà un sostituto per il proseguo delle operazioni di gestione; 3. Anche il Responsabile dei selecontrollori è soggetto alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; 4. Il Responsabile dei selecontrollori presta la sua opera a titolo gratuito e non sarà a lui dovuto nessun compenso ne alcun tipo di rimborso spese. Articolo 6 SQUADRA OPERATIVA 1. Le operazioni di prelievo dovranno essere attuate da una squadra operativa, opportunamente formata ed organizzata, previa approvazione di un apposito elenco redatto dai coordinatori scientifico ed operativo. In caso di comprovata necessità tecnico-operativa si potrà attivare una seconda squadra, che avrà lo stesso responsabile della prima. 2. La squadra, operante su tutto il territorio del parco, composta da selecontrollori con comprovata conoscenza del territorio ed esperienza in materia, sarà così formata: a. 1 Responsabile dei selecontrollori; b selecontrollori, con compiti di abbattimento diretto con carabina o fucile a canna liscia, gestione delle carcasse, pasturazione e installazione di altane artificiali (i selecontrollori possono raddoppiare in caso di attivazione di una seconda squadra operativa); c. 1 o 2 operatori (preferibilmente selecontrollori) esperti nel recupero dei capi feriti; d. 1 o 2 operatori (preferibilmente selecontrollori) esperti nell eviscerazione del capo abbattuto; e. eventuali Guardiaparco e/o G.E.V. con compiti di supporto logistico e operativo. 3. Le operazioni di abbattimento prevedono la collaborazione con agricoltori locali per il controllo delle gabbie e la pasturazione delle aree vocate al prelievo. Articolo 7 SELECONTROLLORI 1. Il selecontrollore deve: a. presentarsi all orario e luogo di ritrovo e raggiungere direttamente le zone di appostamento; b. firmare i documenti necessari per il prelievo del cinghiale e per la corretta gestione del capo abbattuto; 2. Il selecontrollore non può: a. attivare nuove zone di prelievo o costruzione di altane senza il permesso e la presa visione del Coordinatore scientifico o dell Organo di controllo; b. utilizzare armi non previste dall art. 18 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale e dall art. 13 comma 1 della Legge 157/92 o compiere

7 abbattimenti senza documentazione valida e rilasciata dall Organo di controllo o dal Coordinatore scientifico; c. utilizzare cani da traccia, tranne che in casi specifici art. 11; d. utilizzare o trasportare il fucile durante il giorno all interno del Parco Naturale, tranne che in casi specificati negli artt. 11 e 18 comma b delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; e. attuare le operazioni di prelievo in solitaria o in presenza di altre persone non abilitate alla gestione del cinghiale; f. entrare con i mezzi privati se non autorizzati tramite apposito permesso rilasciato dal Parco, con registrazione della targa del veicolo e del proprietario. 3. I selecontrollori dovranno eseguire le seguenti mansioni: a. Presentare i seguenti documenti: ordine di servizio dei selecontrollori originale (firmato da tutti i selecontrollori); copia ordine di servizio dei selecontrollori firmato (uno per ogni selecontrollore; copia scheda di monitoraggio; copia documento I.S.P.R.A.; tesserino riconoscitivo; numeri di telefono della squadra operativa, del Responsabile dei selecontrollori e dei coordinatori. b. Eseguire le seguenti azioni per mettere in sicurezza le zone di prelievo: controllo zona di prelievo; controllo applicazione di transenne, nastri di segnalazione e cartelli; controllo sicurezza altane e strumentazione; controllo fucile e munizionamento. c. Seguire le seguenti norme di appostamento: i selecontrollori sono almeno 2 per ogni posta o eventualmente 1 selecontrollore accompagnato da 1 G.E.V. o guardiaparco; i selecontrollori sono posizionati con un numero di massimo 2 per ogni altana; gli altri selecontrollori, i guardiaparco o le G.E.V. di supporto sono posizionati vicino alla zona di prelievo, possibilmente in macchina per evitare il disturbo al selecontrollore; se il comma 4a, 4b dell articolo 7 non sono rispettati, sarà annullata l operazione di abbattimento; l abbattimento è effettuato solo con le armi proprie e munizioni regolarmente denunciate in buono stato d uso e specificate nelle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale (art. 18) l abbattimento del capo è effettuato in sicurezza e nel rispetto dell animale, evitandone stress, il selecontrollore dovrà sparare solo se sarà certo della messa a segno del colpo;

8 è vietato l abbattimento di altri animali diversi dal Cinghiale che sarò oggetto di verifica e conseguente radiazione dall elenco dei selecontrollori, ed inoltre il responsabile sarà perseguito penalmente ai sensi dell art 30 della Legge 157/92; le cartucce devono essere raccolte dal campo a seguito del prelievo. d. Seguire le seguenti norme per il trasporto del capo abbattuto: applicazione di contrassegno inamovibile codice identificativo al tendine di Achille dell arto posteriore prima di qualsiasi movimentazione; compilazione scheda con dati biometrici in tutte le sue parti con apposizione firma selecontrollore o G.E.V.; eviscerazione, i visceri vengono interrati sul posto o successivamente in un posto prestabilito; raccolta provetta di sangue (numerarla con codice animale); raccolta in sacchetto numerato di polmoni, fegato, cuore e milza per analisi veterinarie; trasporto centro convenzionato per stoccaggio tramite mezzo proprio (con regolare permesso) o del parco; coprire l animale abbattuto con un telo per il trasporto; non accatastare il capi; compilazione del modulo per consegna capo abbattuto e firma da parte del personale del centro convenzionato; consegna ordine di servizio compilato, scheda biometrica compilata e modulo consegna capo abbattuto al Coordinatore scientifico o al Coordinatore operativo. e. Definizione dei giorni e degli orari di posta: I giorni di posta verranno definiti settimanalmente o mensilmente in base alla disponibilità dei selecontrollori, dei guardiaparco, delle G.E.V. e delle condizioni metereologiche; Gli orari di posta verranno definiti dal Coordinatore scientifico in base alla disponibilità dei selecontrollori, dei guardiaparco, delle G.E.V. e delle condizioni metereologiche; Non verranno effettuati abbattimenti da altana ne girate nei giorni festivi e prefestivi o nelle località in cui sono stati organizzati eventi pubblici, sia dal Parco sia da altri soggetti autorizzati; Gli orari di abbattimento da altana saranno flessibili a seconda delle abitudini dell animale, delle condizioni metereologiche e delle stagioni e saranno stabiliti mensilmente dal Coordinatore scientifico; 4. Il selecontrollore presta la sua opera a titolo gratuito e non sarà a lui dovuto nessun compenso ne alcun tipo di rimborso spese. L Ente Parco potrà, con apposito provvedimento emanato dal Coordinatore scientifico, cedere parte della carne ricavata dagli abbattimenti quale rimborso delle spese sostenute.

9 Articolo 8 GUARDIAPARCO E G.E.V. 1. Le Guardiaparco e le G.E.V. potranno avere una funzione logistica, di controllo e supporto per la predisposizione delle altane, la gestione delle gabbie e la predisposizione delle zone di posta. Se presenti dovranno presenziare in prossimità della zona di posta senza interferire negativamente sulle prestazioni dell operatore di selezione, evitando qualsiasi forma di distrazione dell operatore. 2. Requisiti G.E.V.; a. buona forma fisica, si richiede lo spostamento ed il trasporto del capo abbattuto; b. disponibilità notturne o crepuscolari; c. disponibilità e capacità di concentrazione nelle lunghe fasi di silenzio. Articolo 9 LOGISTICA 1. Il collaboratore del selecontrollore deve svolgere i seguenti compiti: a. collaborazione con il selecontrollore per qualsiasi operazione relativa alla posta e alla gestione del capo abbattuto; b. predisporre con attenzione e rapidità tutte le misure obbligatorie per mettere in sicurezza la zona di posta (nastro di pericolo, cartelli); c. appostarsi nelle zone strategiche di possibile passaggio umano per avvisare ed allertare; d. comunicare, solo se necessario, con gli altri membri della squadra (guardiaparco, G.E.V. e selecontrollori) per eventuali problematiche e gestione del prelievo; e. pasturazione delle zone vocate, questa operazione è permessa solo per le operazioni di controllo della popolazione di cinghiale in minima quantità, fino ad un massimo di 1 kg giornaliero per sito; f. trasporto di altane e strumentazione atta alla gestione; g. controllare il selecontrollore e riferire al Responsabile dei selecontrollori eventuali problematiche ed illeciti comportamentali in riferimento alle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; h. evitare di distrarre e deconcentrare il selecontrollore in qualsiasi modo; i. deve seguire abbattimento in tutte le sue fasi, fino al conferimento dell animale nell apposita cella frigorifera; j. rispettare le regole igenico-sanitarie nel maneggiare gli animali abbattuti dotandosi dei D.P.I. previsti dalla normativa vigente. Articolo 10 STRUMENTAZIONE 1. L Ente Parco fornisce e mette a disposizione la seguente strumentazione ai selecontrollori: a. documentazione di gestione; b. pastura; c. gabbie di cattura;

10 d. altane; e. fascette numerate con codice identificative; f. contenitori per il trasporto dei capi abbattuti; g. provette per prelievo del sangue; h. contenitori per il trasporto dei visceri; i. eventuale autoveicolo per il trasporto del capo abbattuto. 2. L Ente Parco fornisce e mette a disposizione la seguente strumentazione al Coordinatore scientifico: a. fototrappole; b. supporto informatico; c. autoveicolo del Parco; d. pastura per monitoraggio scientifico. 3. I selecontrollori gestiscono direttamente lo spostamento, il trasporto, il montaggio e l istallazione delle altane. 4. I selecontrollori gestiscono autonomamente le altane, previa autorizzazione del Responsabile dei selecontrollori, del Coordinatore operativo e del Coordinatore scientifico. Articolo 11 RECUPERO ANIMALE FERITO 1. Il recupero degli animali feriti potrà essere effettuato da un conduttore di cane da traccia abilitato con cane da traccia abilitato E.N.C.I., come previsto dalla L.R. 19/2017 art. 7, dai servizi di vigilanza venatoria dalle Province. 2. L'attività di recupero non costituisce azione di caccia e si configura come servizio di tutela e gestione delle popolazioni degli ungulati. 3. Il selecontrollore deve possedere un documento specifico che lo autorizzi al recupero dell animale ferito. Sono valide le abilitazioni già conseguite dai conduttori iscritti agli specifici albi; 4. Le spoglie dell'animale ferito durante l'esercizio dell'attività venatoria sono di proprietà dell Ente Parco e vengono smaltite tramite ditta specializzata o ritirate a scopi scientifici. Articolo 12 U.T.R. E POLIZIA PROVINCIALE 1. L U.T.R. e la Polizia Provinciale potranno intervenire nei territori di propria competenza nel Parco Regionale, previa comunicazione scritta all Ente gestore, condividendo informazioni scientifiche e operative con i coordinatori scientifico ed operativo o collaborare direttamente con l Ente Parco per le operazioni di gestione della popolazione di cinghiale; 2. Per massimizzare l efficacia dell azione di prelievo si auspica un coordinamento con U.T.R. e Polizia provinciale per le attività negli A.T.C. limitrofi all area potetta;

11 3. Tutti i risultati del monitoraggio ed i dati scientifici rilevati con le operazioni di abbattimento da parte dell Ente Parco verranno trasmessi per conoscenza anche all U.T.R. ed alla Polizia Provinciale competente per territorio. Articolo 13 FORMAZIONE E OBBLIGHI 1. Ai corsi di formazione dell Ente Parco ed ottenere la qualifica di selecontrollore è necessario: - Essere in possesso di licenza di porto di fucile ad uso caccia; - Essere titolare di abilitazione al censimento e prelievo del cinghiale con metodi selettivi; - Essere titolare di abilitazione al censimento del cinghiale con metodi di caccia collettiva; - Avere cittadinanza Italiana; - Essere domiciliati in uno dei comuni del Parco o essere buoni conoscitori del territorio dell Ente; - Essere in possesso di arma lunga da caccia sia a canna liscia che a canna rigata di calibro idoneo anche per la caccia al cinghiale come previsto dall art. 18 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ; - Possedere buona attitudine al tiro con arma lunga sia a canna liscia sia a canna rigata; - Essere in possesso di idoneità fisica a svolgere le mansioni assegnate ed essere esente da difetti che possano influire sul rendimento in servizio; - Non aver commesso violazioni in materia di attività venatoria ed ambientale che comportano sanzioni di carattere penale; - Essere titolare di polizza assicurativa per Responsabilità Civile verso terzi derivanti dall uso delle armi di cui all art 12 comma 8 Legge 157/92 valevole anche per le operazioni di controllo debitamente autorizzate dal Parco Pineta anche effettuate al di fuori del periodo di caccia; - I candidati devono attenersi a quanto previsto dal Dpr 445/2000 in materia di dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà; 2. I selecontrollori della squadra operativa devono essere debitamente formati ed aggiornati nell ambito della selezione e prelievo faunistico tramite corso proposto dall Ente o corsi riconosciuti idonei proposti da Regione Lombardia; 3. I selecontrollori devono essere già abilitati alla caccia al Cinghiale per accedere ai corsi di formazione proposti dall Ente Parco; 4. Le G.E.V. eventualmente in possesso di licenza di caccia valida, devono ricevere apposita abilitazione regionale di selecontrollore. 5. Le G.E.V. che partecipano come supporto devono obbligatoriamente prendere parte a corsi preposti dal Parco e alle giornate di divulgazione sulla gestione faunistica e l ecologia della specie; 6. I selecontrollori saranno inseriti in uno specifico elenco con codice identificativo personale per un efficacie riconoscimento.

12 Articolo 14 DURATA, APPROVAZIONE DEL PIANO E CONTROLLO 1. Il Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale e le Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione hanno durata triennale e si applicano all intero territorio del Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate (sia Parco Naturale che Regionale); 2. E approvato dal Consiglio di Gestione ai sensi dello Statuto vigente; 3. L Organo di controllo vigila sulla conformità delle attività rispetto alle previsioni del piano, tramite le Guardiaparco, le G.E.V. o il ricorso a corpi di polizia competenti in materia; 4. Il Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale è stato approvato da I.S.P.R.A., riferimento art.1 comma 1. Articolo 15 MONITORAGGIO DEL PIANO 1. Il monitoraggio relativo alla presenza degli individui sul territorio avrà durata triennale, fornirà un strumento utile per valutare la funzionalità delle operazioni di prelievo; 2. Il monitoraggio garantisce una solida base scientifica per la programmazione degli interventi di cattura e abbattimento; 3. Lo studio verrà effettuato dal Coordinatore scientifico, tramite raccolta di dati qualitativi, sia attraverso l ausilio di fototrappole installate in tutto il territorio del parco in particolare nelle zone vocate, sia dalla raccolta di dati semi-quantitativi relativi all applicazione dell Indice IKA (Indice di Abbondanza Chilometrico). Articolo 16 PREVENZIONE DANNI 1. Il Parco favorisce e incentiva l attuazione di azioni di prevenzione del danno dalle attività del cinghiale, purché ecologicamente compatibili e fatti salvi i vincoli di bilancio; 2. Il Parco potrà acquistare recinti elettrici per il contenimento degli individui di cinghiale ed affidarli direttamente agli aventi diritto: agricoltori, affittuari o privati cittadini. L istallazione, la gestione, la manutenzione dei recinti e le eventuali responsabilità derivanti saranno interamente a carico dell affidatario. Articolo 17 ABBATTIMENTI 1. Il risultato del censimento denominato Monitoraggio preliminare della popolazione di cinghiale nel parco regionale naturale di Appiano Gentile e Tradate, effettuato tra gennaio 2017 e maggio 2017, è stato: a. quantificazione della popolazione stanziale, pari a 79 individui alla data odierna; b. stima qualitativa per difetto della popolazione presente nel territorio, pari a 90 individui alla data odierna;

13 c. stima qualitativa per difetto della popolazione presente nel territorio, pari a 174 individui entro fine anno 2017; 2. Preso atto della consistenza della popolazione il numero massimo di capi prelevabili è paria 122 per ogni anno di intervento. Articolo 18 MODALITÀ DEGLI ABBATTIMENTI 1. L abbattimento dei cinghiali: a. dovrà essere eseguito evitando qualsiasi forma di sofferenza agli animali; b. dovrà avvenire in situazioni di assoluta sicurezza, sia per gli operatori sia per altre persone che potrebbero trovarsi nel raggio di azione delle armi impiegate. 2. Gli abbattimenti dovranno essere eseguiti mediante l uso delle seguenti tecniche: a. nel caso degli animali in libertà: con la tecnica da postazione fissa sopraelevata (altana) costituita da piattaforma mobile o rimovibile in prossimità di colture danneggiate, o su pasture appositamente predisposte, in zone individuate dal programma annuale di intervento, con le seguenti armi: fucile a canna rigata a caricamento singolo manuale di calibro non inferiore a 7 mm compreso il calibro 2,70 millesimi di pollice. La carabina dovrà essere munita di ottica di puntamento, è consentito l uso di fonti luminose, visori notturni e termocamere, sia montati sulla carabina che utilizzati per la visione e l individuazione dei cinghiali; b. il Coordinatore scientifico potrà autorizzare in via eccezionale, e debitamente motivata, nel caso di gravi danni alle strutture umane, alle coltivazioni o per inefficacia degli altri metodi adottati il controllo del cinghiale con la tecnica della girata. Verrà definito un caposquadra per le operazioni di controllo con la tecnica della girata. Il conduttore abilitato del cane limiere addestrato a seguire solamente il cinghiale, possibilmente certificato E.N.C.I.. Nel corso della girata potranno essere utilizzati fucili a canna liscia di calibro non superiore al 12 e non inferiore al 20 con munizioni a palla unica e fucili a canna rigata di calibro non inferiore a 7 mm compreso il calibro 2,70 millesimi di pollice. Tutti i partecipanti alla girata saranno tenuti a rispettare scrupolosamente le indicazioni impartite dal Coordinatore scientifico e dal Coordinatore operativo. Nel caso di inosservanza o negligenza alle suddette indicazioni i conduttori e i selecontrollori saranno immediatamente allontanati. Le operazioni di girata saranno immediatamente sospese dal coordinatore scientifico per qualsiasi motivo di sicurezza pubblica a suo insindacabile giudizio; c. nel caso degli animali catturati con gabbie trappola: colpo al capo con arma da fuoco di idoneo calibro come previsto dalle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale nel rispetto del seguente rapporto 1 colpo ogni animale; d. nel caso degli animali catturati con recinti fissi o mobili di cattura in un area circoscritta privata: colpo al capo con arma da fuoco di idoneo calibro come previsto dalle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale nel rispetto del seguente rapporto 1 colpo ogni animale;

14 e. nel caso di animali feriti: ricerca con cane da traccia su predisposizione di apposito modulo da compilare per il canaio e il selecontrollore (art.11 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale ). Articolo 19 INDIVIDUAZIONE ZONE PUNTUALI DI PRELIEVO 1. Le zone atte all abbattimento diretto con idonea arma da caccia, come previsto nell art. 18 delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale o alla dislocazione di gabbie trappola verranno individuate all interno del programma annuale di intervento. Le aree di abbattimento verranno selezionate tenendo in considerazione i seguenti parametri: a. bassa densità abitativa e frequenza umana; b. presenza di individui di cinghiale; c. presenza abbondante di segni di presenza del cinghiale; d. confermata sicurezza degli operatori; e. confermata sicurezza degli utenti del parco e cittadini. Articolo 20 TRATTAMENTO DEL CAPO ABBATTUTO 1. Le carcasse degli animali abbattuti nell ambito delle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale sono a disposizione del Parco Pineta; 2. L ente parco cederà gli animali abbattuti ad un centro di lavorazione selvaggina abilitato (CLS). 3. Nel post-abbattimento verranno predisposte le seguenti operazioni per garantire un efficacie tracciabilità del capo abbattuto, facendo riferimento all Allegato A della Dgr_7_novembre_2014_nX2612. a. applicazione codice di riconoscimento individuo; b. compilazione scheda relativa ai dati biometrici; c. prelievo provetta per analisi sangue ed eventuali altre analisi di laboratorio; d. eviscerazione su terreno di abbattimento o in luogo stabilito; e. interramento visceri su terreno di abbattimento o smaltiti tramite ditta autorizzata; f. stoccaggio temporaneo tramite cella o centro di sosta, se necessario; g. trasporto presso la struttura di cui al successivo comma 3; h. analisi veterinarie; i. eliminazione visceri secondo le norme di legge; j. dislocazione in cella di stoccaggio; 4. Le operazioni da a) a g) sono a carico del Parco o dei selecontrollori facenti parte della squadra operativa. Le operazioni da h) a j) sono a carico della struttura che verrà individuata dal Parco, con procedura ad evidenza pubblica, che stabilirà altresì il prezzo di ritiro delle carcasse; 5. Gli introiti derivanti dalla vendita degli animali abbattuti verranno impiegati per compensare i costi sostenuti dal Parco.

15 Articolo 21 DIVULGAZIONE 1. L Ente promuove momenti di informazione, organizzati nei comuni del Parco Pineta, rivolti sia alla cittadinanza sia agli agricoltori presenti sul territorio legati alle problematiche relative alla presenza del cinghiale; 2. Il Parco promuove la divulgazione di brochure informative per migliorare la conoscenza sugli ungulati. Articolo 22 SICUREZZA Nel corso delle operazioni di controllo ai selecontrollori ed a tutto il personale di supporto è fatto obbligo di indossare pettorali e dorsali ad alta visibilità (rosso, arancione o giallo) così come per i conduttori di cane da traccia e limiere nelle operazioni da loro svolte. E fatto obbligo ai selecontrollori di dichiarare immediatamente ogni colpo esploso e l abbattimento del cinghiale avvisando immediatamente il responsabile dei selecontrollori in caso di ferimento e di non ritrovamento del cinghiale, affinché possano essere attivate le operazioni di recupero con il cane da traccia. L altana dovrà essere posizionata esclusivamente dove sussistono i presupposti morfo-altimetrici del territorio che permettono di svolgere tale attività nelle condizioni di massima sicurezza. Le altane devono essere di altezza tale affinché il tiro avvenga con angolo adeguato verso ostacoli naturali che impediscano pericolosi rimbalzi o pericolose gittate del proiettile, nei limiti di tiro di distanza e direzione prefissati. Il selecontrollore dovrà comunque svolgere le operazioni di controllo in condizioni di massima sicurezza al fine di evitare qualsiasi incidente, nel dubbio dovrà astenersi dallo sparare. Il raggiungimento della postazione deve essere effettuato con fucile scarico nel fodero. E necessario che essere in perfette condizioni psico-fisiche, etc. Resta inteso che la responsabilità civile e penale derivante da qualsiasi azione intrapresa nel corso degli interventi è a carico del selecontrollore o del conduttore. È vietato bere alcolici in servizio. Per quanto non espressamente previsto dalle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale si fa riferimento alla normativa vigente in materia di sicurezza ed al piano per la sicurezza dell Ente Parco. Articolo 23 PROVVEDIMENTI La messa in atto di comportamenti scorretti che possano ledere l immagine del Parco Pineta comporta la sospensione immediata dall elenco dei selecontrollori che sarà formalizzata dall Organo di Controllo a suo insindacabile giudizio. I selecontrollori devono attenersi tassativamente a quanto previsto nelle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale, per effettuare efficacemente ed in sicurezza le operazioni

16 di gestione e prelievo di cinghiale all interno dell area protetta, pena l esclusione definitiva ed inderogabile dall elenco dei selecontrollori del Parco Pineta da parte dell Organo di Controllo. Per qualsiasi negligenza o atto illecito il selecontrollore sarà sospeso a tempo indeterminato o radiato dall elenco dei selecontrollori, con effetto immediato, dall Organo di Controllo; I selecontrollori sono tenuti ad assumere un comportamento corretto nei confronti dell Ente Parco, dei suoi dipendenti, dei collaboratori, dei volontari nonché dei fruitori del Parco. I selecontrollori nello svolgimento delle operazioni a loro assegnate sono tenuti a segnalare al Parco qualsiasi illecito che venga compito nel Parco di cui siano a diretta conoscenza. Eventuali violazioni commesse dai selecontrollori all interno del Parco comporteranno oltre che la sospensione dell autorizzazione e la radiazione dall elenco dei selecontrollori anche l applicazione delle sanzioni previste dalle leggi vigenti. Per quanto non espressamente previsto dalle Modalità e criteri applicativi del Piano di Gestione della Popolazione di Cinghiale si fa riferimento alle disposizioni previste dalla normativa vigente.

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