L Alto medioevo Raffaele Volante. Tutti i diritti riservati

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1 L Alto medioevo

2 Fa/ storici fondamentali. La crisi dell Impero Romano

3 I regni romano barbarici

4 Cara>eri poli?ci Vuoto poli?co. La dissoluzione delle stru>ure statuali romane lascia dietro di sé una società amorfa, in cui non è configurabile un vero potere poli?co. Potere poli?co: capacità di un sogge>o (individuale o colle/vo) di prendere decisioni impegna?ve per altri, cui chiedere dire>amente o indire>amente consenso.

5 Cara>eri culturali Primi?vismo. Regresso delle condizioni socio economiche rispe>o all an?chità. Vuoto culturale: assenza di una circolazione culturale; indifferenza della cultura rispe>o all unico fine umano: la sopravvivenza. Reicentrismo. A>razione del reale. L uomo parte della natura, incapace di pensarla, di farne astrazione, di misurarla.

6 La consuetudine Esistono prìncipi, come capi poli?ci e militari, legi/ma? dinas?camente, ma essi non producono diri>o; L unica norma esistente e effe/va vede anche loro come sogge/ passivi: è la consuetudine.

7 La visione moderna della consuetudine: l uso Norma basata sulla falsa convinzione della obbligatorietà; presuppone la centralità della legge scri>a; Si fonda sullo schema obbligo/sanzione (funzione della volontà)

8 La consuetudine nel Medioevo Norma basata sull idea di necessità. Inesistenza di uno schema sanzionatorio: La norma giuridica eguale a qualsiasi legge di natura ; L obbligatorietà come inesistenza di alterna?va. La norma giuridica come funzione di un ordine immanente, divino, perfe>o nella sua non- conoscibiità.

9 Produzione della consuetudine La consuetudine nasce dal fa>o; Il fa>o non è sempre fa>o umano: la consuetudine può nascere anche da accadimen? naturali; La consuetudine non è fru>o di volontà, e anzi si cos?tuisce contro qualsiasi volontà umana.

10 Es.: le carte di non pregiudizio Un accadimento naturale (ad es., un terremoto che faccia crollare un monastero o distrugga un villaggio) porta taluni sogge/ a prestare gratuitamente la propria opera per i danneggia?; I soccorritori si fanno firmare un documento (la carta di non pregiudizio, con cui impedire che li si possa dare per obbliga? di simili prestazioni gratuite per il futuro.

11 Fa>o norma?vo Non ogni fa>o può ingenerare la consuetudine, ma solo un fa>o provvisto di talune cara>eris?che: il fa&o norma+vo. Definizione: è un fa>o che, corrispondentemente ai valori culturali di una data popolazione muta le condizioni di equilibrio del sistema giuridico. Principio guida: esiste un ordine giuridico immanente e non modificabile, che si rivela in nuovi esi? a>raverso nuovi fa/.

12 Fa>o norma?vo. Cara>eri stru>urali Apparenza: il fa>o deve essere, realmente o potenzialmente, percepibile da tu/; di esso deve potersi avere una memoria intergenerazionale; Materialità: il fa>o deve essere concreto, estrinsecarsi nel mondo dei fenomeni; Univocità: per essere norma?vo il fa>o deve poter avere per la cultura di quel popolo un significato indubbio.

13 Un esempio: il gairethinx 172 Edi>o di Rotari. De thinx quod est donato. Si quis res suas alii thingare voluerit, non absconse, sed ante liberos homines ipsum gairethinx faciat, qua?nus, qui thingat et qui gisel fuerit, liberi sint, ut nulla in posterum oriatur inten?o. Traduzione: Della thinx, che è la donazione. Se qualcuno vuole thingare (cioè donare) la cosa sua ad altri, non di nascosto, ma davan? a uomini liberi faccia il gairethinx, affinché chi dona e chi è tes?mone di ciò siano liberi e nessuna lamentela possa nascere in futuro.

14 Fa>o norma?vo. Cara>eri funzionali Specificità: è un fa>o concreto e specifico a un dato confli>o; Par?colarità: si rivolge solo ai protagonis? del confli>o e non esplica effe/ verso terzi; Esaus?vità: risolve integralmente il confli>o, riportando in equilibrio l ordine complessivo.

15 Esempio: alcune norme dell Edi>o di Rotari Edi>o di Rotari, cc. 50, 51 e Del labbro tagliato. Se qualcuno taglia il labbro ad un altro, paghi una composizione di 16 solidi e se si vedono i den?, uno, due o tre, paghi una composizione di 20 solidi. 51. Dei den? davan?. Se qualcuno fa cadere ad un altro un dente di quelli che si vedono quando si ride, dia per un dente 16 solidi; se si tra>a di due o più [den?], di quelli che si vedono quando si ride, si paghi e si calcoli la composizione in base al loro numero. 53. Dell orecchio tagliato. Se qualcuno taglia un orecchio ad un altro, gli paghi una composizione pari alla quarta parte del suo valore.

16 Il significato giuridico Non si tra>a di sanzioni nel senso proprio del termine, ma di composizioni: la parte offesa dal comportamento ingiusto altrui deve acce>are la somma e rinunciare al suo diri>o a vendicarsi sul reo; Esse nascono dal confli>o e sono rela?ve solo ad esso: non possono essere estese a fa/ diversi; per questo l Edi>o contempla una norma per ogni possibile fa>o lesivo.

17 Il diri>o fa>uale come espressione culturale E diri>o proprio di una determinata popolazione, perché fru>o di quella par?colare cultura; E parte del bagaglio culturale di un dato popolo, al pari della sua lingua e della sua religione. E quindi norma par?colare, radicata in un dato contesto, di cui cos?tuisce la storia.

18 Personalità del diri>o Il diri>o fa>uale è personale perché definito su base etnica: Individuazione delle regole di confli>o tra consuetudini diverse (es. Longobardi/Romani); Cognizione della norma applicabile al pari del fa>o nel giudizio; Il diri>o fa>uale non è territoriale, perché non si impone a chi frequen? un dato territorio, ma a chi nasce da una data etnia. La personalità del diri>o postula l esistenza di norme di confli>o tra più ordinamen?.

19 Non potesta?vità del diri>o 386. Il presente edi>o delle nostre disposizioni, che abbiamo reda>o col favore di Dio, grande studio e molta a>enzione, ricercando il favore celeste e ricordando le leggi an?che dei nostri padri, che mai furono scri>e, e che per la comune u?lità delle nostre leggi abbiamo ordinato, col consiglio e il consenso dei nostri giudici e del nostro esercito, che venissero scri>e in questo unico volume, riservandoci tu>avia che, ove per intervento della divina clemenza una più so:le indagine delle an+che leggi dei longobardi, fa>a dire>amente da noi o affidata a uomini d età e d esperienza, ci consen+sse di ricordare delle altre cose, decre?amo che vi siano inserite, aggiungendo che che anche queste siano confermate a&raverso il gairethinx secondo il rito proprio delle nostre gen?, affinchè anche questa legge sia ferma e stabile.

20 Principe e Consuetudine La consuetudine non è mai fru>o di mediazione poli?ca di interessi; Essa non può essere modificata o ada>ata, ma può modificarsi o ada>arsi da sola; Il Principe non può porsi altro fine che quello di conoscerla, di estrarla dal vivo dei fa/. La sua preminenza poli?ca e sociale si riduce a questo: chi è più in alto può conoscere meglio la norma.