PROPOSTA PIANO DEI SERVIZI Dott. P.t. Alberto Benedetti
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1 Variante generale del P.G.T. PROPOSTA PIANO DEI SERVIZI Dott. P.t. Alberto Benedetti lunedì 26 novembre ore Palazzo Comunale Sala gruppi consiliari
2 Mi permetto una provocazione Considerando unicamente la dotazione di servizi di base effettivamente attivi, ovvero quei servizi che maggiormente incidono sul livello di benessere della popolazione insediata, la dotazione di cui dispone il comune di Cremona ammonta a: mq Si tratta di una dotazione pro-capite di oltre 52 mq, ben al di sopra sia delle richieste della ex Lr. 51/75, la quale prevedeva una dotazione minima di 26,5 mq per abitante; sia della vigente Lr. 12/2005, la quale prevede una dotazione minima di 18 mq per abitante. Questa sovra-dotazione di servizi cosa implica?
3 Mi permetto una provocazione Stima della popolazione teorica che la sovradotazione di servizi accertata a Cremona potrebbe sostenere, considerando l entitl entità pro capite richiesta sia dall abrogata abrogata Lr. 51/1975, sia dalla vigente Lr. 12/2005. abrogata Lr. 51/ ,5 mq/ab. Lr. 12/ mq/ab. Oltre abitanti circa nuovi residenti Oltre abitanti circa nuovi residenti
4 Variazione % popolazione ( ). Cremona e comuni limitrofi
5 La sussidiarietà: teoria Si definiscono servizi sussidiari (o prestazioni sussidiarie, in un accezione più estesa) quell insieme d attività non regolate da atto d asservimento o da regolamento d uso che, comunque, cooperano (volontariamente o meno) con l istituzione nell intervenire sul bisogno sociale. i) Il terzo settore che riunisce attività non profit, volontariato, Onlus, organizzazioni civili e religiose; ii) Non va tuttavia dimenticato anche un secondo gruppo d attività sussidiarie dove si ritrovano tutte le attività (for profit) gestite da attori privati, operanti nell ambito del libero mercato e che, sulla base delle prestazioni offerte, possono anch esse considerarsi come un servizio alla comunità, nel solco del principio della sussidiarietà orizzontale. Per la definizione delle categorie di servizi sussidiari ci si è avvalsi della classificazione delle attività economiche Ateco2007
6 La sussidiarietà: categorie considerate Prestazioni dell accoglienza: attività che riguardano la fornitura di servizi di ristorazione e di alloggio a condizioni vantaggiose per determinate tipologie di utenze. Prestazioni alla persona e all impresa: attività che riguardano la fornitura di servizi assistenza e supporto, cui possa beneficiare tutta la comunità. Prestazioni assistenziali e sanitarie: attività che riguardano la fornitura di servizi di supporto o in alternativa alle azioni compiute dalla Pubblica amministrazione in materia di salute pubblica. Prestazioni all istruzione e formazione: attività che riguardano la fornitura di servizi di supporto o in alternativa alle azioni compiute dalla Pubblica amministrazione in materia di istruzione. Prestazioni per la promozione di attività sportive, ricreative e associative: attività che coinvolgono la comunità nell impiego del tempo libero; implicando sia la pura attività ludica; sia quelle attività che portano ad un accrescimento personale e della comunità.
7 La sussidiarietà: strategicità per il Pds Manifestarsi di fabbisogni sempre più differenziati e indifferenti all erogazione classica dei cosiddetti standard. Mano pubblica Cooperazione Coordinamento Attori privati Ottimizzazione delle risorse; incremento della prestazionalità dei servizi; erogazione di nuovi servizi; erogazione di servizi immateriali.
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9 Categoria I e II Categoria III Categoria IV Categoria V
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12 Lo stato dei servizi Categorie Dotazione Esistente (mq) Dotazione procapite (mq/abitante) Istruzione inferiore ,20 Attrezzature d interesse comune ,83 Aree a verde, gioco e sport ,09 Parcheggi ,56 Totale ,68 Attrezzature d interesse generale ,05 Totale generale ,73
13 Lo stato dei servizi Come visto nella slide precedente, già solo considerando le prime quattro categorie di servizio, la dotazione pro-capite supera di molto la dotazione richiesta dalla Lr. 12/2005, ovvero 18 mq per ogni abitante. Considerando i parametri della vigente legislazione, il saldo positivo di servizi ammonta a ben mq. Cifra che sale a ben mq considerando anche le attrezzature d interesse generale Nella tabella sottostante viene invece presentata la dotazione relativamente alla tre restanti categorie individuate: Categorie Servizi tecnologici Sistema cimiteriale Erp Eep Dotazione mq mq mq
14 I servizi defunzionalizzati La consistenza dei servizi defunzionalizzati, rilevate al 31 dicembre Attrezzature d interesse comune Aree attrezzate a verde, per il gioco e lo sport Attrezzature d interesse generale Servizi tecnologici mq mq mq mq Per un totale di mq
15 I servizi defunzionalizzati Centro Cavatigozzi San Savino San Felice Migliaro Boschetto San Bernardo Milano Incrociatello Giordano sud Giuseppina mq mq mq mq mq mq mq mq Attrezzature d interesse comune Aree a verde, gioco e sport Attrezzature d interesse generale Servizi tecnologici
16 I servizi defunzionalizzati Le opportunità offerte dalle defunzionalizzazioni: i) Dismissione definitiva: ciò comporterebbe un incremento del gettito corrente, che verrebbe poi reinvestito al fine d incrementare quali-quantitativamente l offerta esistente; ii) Riclassificazione: ciò comporta l identificazione di tali aree a servizio come bacini d incremento dell offerta, mediante la promozione della sussidiarietà;
17 La struttura della domanda: i residenti Fascia d età Fase del percorso formativo e professionale Consistenza della popolazione 0 5 anni Asilo nido e scuola dell infanzia residenti 6 10 anni Scuola primaria di primo grado residenti anni Scuole secondarie di primo e secondo grado residenti anni Studi universitari e/o primo inserimento lavorativo residenti anni Inserimento e fase lavorativa residenti 65 anni Uscita dalla fase lavorativa/pensionamento residenti Totale residenti residenti La consistenza della popolazione è aggiornata al 15 marzo 2011
18 La struttura della domanda: i residenti La consistenza della popolazione è aggiornata al 15 marzo 2011
19 La struttura della domanda: i gravitanti Stima della popolazione gravitante lavorativa: differenza tra il totale degli addetti nelle unità locali; e la popolazione totale residente occupata nel comune di Cremona. Stima della popolazione gravitante universitaria: somma degli studenti iscritti alle università di Cremona, non residenti in provincia di Cremona; e degli studenti iscritti alle università di Cremona, residenti in provincia di Cremona, escludendo i residenti del comune. Stima della popolazione gravitante studentesca: differenza tra gli iscritti alle strutture scolastiche; ed i residenti appartenenti alla fascia d età 3-18 anni. Stima della popolazione gravitante turistica: media annuale di presenze giornaliere al 2010 (rapporto tra i pernottamenti annuali e il numero di giorni dell anno)
20 La struttura della domanda: i gravitanti Popolazione gravitante per attività occupazionali Popolazione gravitante per studi universitari Popolazione gravitante per attività di studio Popolazione gravitante per attività turistiche unità unità unità 335 unità Per un totale di unità La Lr. 12/2005 stabilisce che anche la popolazione gravitante disponga di una dotazione di servizi pari a 18 mq pro-capite. Ne deriva che per soddisfare il fabbisogno della popolazione gravitante sono necessari circa mq di servizi.
21 Alcuni primi orientamenti d intervento Primi orientamenti d intervento i) L azione specifica rispetto ai servizi defunzionalizzati; ii) I servizi sussidiari per incrementare qualitativamente l offerta e rispondere al bisogno sociale; iii) Il ricorso a strategie di marketing territoriale legate alla rete ecologica comunale esistente ed in progetto per promuovere ed attrarre; iv) La rete come modello da assumersi, per incrementare l offerta e la qualità dei servizi, dove il filo e l insieme dei servizi pubblici di connessione e del verde.
22 La proposta di variante generale al Piano dei servizi. Le aree ed attrezzature esistenti e confermate sono pari a: ,23 mq Si tratta di una dotazione pro-capite di oltre 95 mq, (considerando i servizi tecnologici e il sistema cimiteriale). Invece non considerando i servizi tecnologici e il sistema cimiteriale la dotazione pro-capite si attesta a 88 mq. Entrambe le dotazioni sono ben al di sopra sia delle richieste della ex Lr. 51/75, la quale prevedeva una dotazione minima di 26,5 mq per abitante; sia della vigente Lr. 12/2005, la quale prevede una dotazione minima di 18 mq per abitante.
23 La proposta di variante generale al Piano dei servizi. Le aree ed attrezzature esistenti e confermate è pari a ,23 mq Si è stimato che per mettere a norma e mantenere tutte le aree e attrezzature pubbliche esistenti e confermate (comunali), occorrerebbero all incirca 120 milioni di euro.
24 La proposta di variante generale al Piano dei servizi. L eredità: le aree e le attrezzature di prospettiva derivanti dagli strumenti previgenti è pari a: ,7 mq Gli stessi sicuramente incrementeranno la spesa corrente prevista per le aree ed attrezzature esistenti e confermate.
25 La proposta di variante generale al Piano dei servizi. Come poter intervenire per contenere la spesa pubblica? Cercando di diminuire il superfluo. Pertanto le nuove aree ed attrezzature di prospettiva introdotte dalla Variante generale sono solo pari a: ,62 mq L incrementeranno della spesa corrente prevista è sicuramente minimale.
26 La proposta di variante generale al Piano dei servizi. Le ex aree ed attrezzature rinviate alla disciplina del Piano delle regole risulta pari a: ,63 mq
27 La proposta di variante generale al Piano dei servizi.
28 La proposta di variante generale al Piano dei servizi. Il contributo di risarcimento alla rete ecologica comunale L 85% (pari a mq) vengono recuperate nella Rec
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