La sicurezza negli impianti elettrici

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1 SICUREZZA E IMPIANTI ELETTRICI PROF. FABIO MOTTOLA

2 Indice LA SICUREZZA NEGLI IMPIANTI ELETTRICI CONFORMITÀ ALLE NORME DEI COMPONENTI ELETTRICI CONFORMITÀ ALLE NORME DEGLI IMPIANTI INFORTUNI ELETTRICI BIBLIOGRAFIA di 15

3 La sicurezza negli impianti elettrici La prima fonte legislativa inerente alla sicurezza è la Costituzione: art. 32: La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività. ; art. 35: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. ; art. 41: L iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.. Il Codice Civile stabilisce: art. 2050: Chiunque cagiona danni ad altri nello svolgimento di un attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento se non prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno ; art. 2087: L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che secondo le particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. Dottrina e giurisprudenza hanno chiarito che il termine imprenditore va inteso nel senso ampio di datore di lavoro. Il Codice Penale stabilisce che: - art 437: Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni; se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni. 3 di 15

4 Il Decreto legislativo 9/4/2008 n.81, noto come testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro riporta norme generali e particolari di prevenzione degli infortuni e di igiene del lavoro; il decreto contiene, con significative novità, le prescrizioni che erano comprese in disposizioni di legge, ora abrogate. Tra le altre disposizioni di legge in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro è opportuno segnalare in particolare: il DPR 22/10/2001 n.462 sulle verifiche degli impianti di terra, dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione; il DLgs 17/3/1995 n.230 che attua alcune direttive EURATOM in materia di radiazioni ionizzanti. Nel settore elettrico è di centrale importanza la legge n.186: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici che consta dei seguenti due articoli: art.1 Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d arte. Art.2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d arte. Agli impianti elettrici utilizzatori si applica il DM 22/1/2008 n.37, par Il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) è l organismo italiano di normalizzazione elettrotecnica ed elettronica. Il Simbolo del CEI è riportato in Figura 1. 4 di 15

5 Le Norme emanate dal CEI sono classificate in base al Comitato Tecnico compilatore e contrassegnate dal numero distintivo, dall anno di edizione e dal numero di fascicolo. Per esempio, la Norma CEI 64/8, dal titolo Impianti Elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua, è stata redatta dal Comitato Tecnico 64. Tale Norma è di particolare importanza in quanto costituisce il riferimento per la realizzazione degli Impianti Elettrici secondo la regola dell arte, seguendo quanto espressamente previsto dalla L.186/68 e dal D.M.37/08 in merito alla sicurezza degli Impianti tecnici degli Edifici. Allo scopo di pervenire ad una normalizzazione per quanto possibile armonica è sorta l International Electrotechnical Commission (IEC), che raccoglie tutti i paesi industrializzati del mondo. La diversità delle norme nazionali costituisce un problema, per la cui eliminazione sono sorti il CEN (Comitato Europeo Norme) e, per il settore elettrico, il CENELEC (Comitato Europeo 5 di 15

6 per la Normalizzazione Elettrotecnica). In Figura 2, è sintetizzato lo schema degli organismi normativi a livello nazionale (per l Italia, CEI), europeo (CENELC) e mondiale (IEC). La conformità alle norme assume aspetti diversi, a seconda che riguardi i singoli componenti elettrici o l intero impianto elettrico. 6 di 15

7 Conformità alle norme dei componenti elettrici Esistono due segni grafici corrispondenti a due diversi accertamenti della conformità del prodotto alle norme CEI: il contrassegno CEI ed il marchio IMQ. Il Contrassegno CEI viene applicato dal costruttore ai prodotti che, secondo il suo parere, corrispondono alle norme CEI Su alcuni prodotti il costruttore può richiedere la concessione d uso del marchio IMQ (Figura 3) che viene concesso e mantenuto se sono soddisfatte le seguenti condizioni: 7 di 15

8 approvazione del costruttore: le strutture produttive e di controllo del costruttore sono atte a garantire la qualità del prodotto; approvazione del prototipo: il prototipo supera le prove di tipo previste nelle norme CEI corrispondenti; controllo della produzione: la produzione corrisponde al prototipo. Il marchio di qualità fornisce, quindi, maggiori garanzie all utente rispetto al contrassegno CEI. La sicurezza potrebbe avere grandi incidenze commerciali, cosicché per evitare intralci allo scambio fra gli Stati membri, la Comunità Europea ha emanato la cosiddetta direttiva bassa tensione. La direttiva in questione è stata recepita in Italia con la legge n.791. Condizione sufficiente per ritenere un prodotto sicuro secondo la legge 791/77 è la rispondenza alle norme armonizzate del CENELEC. Un prodotto conforme alle prescrizioni di una direttiva deve portare il simbolo CE (Figura 4), qualora la direttiva stessa lo preveda. E il costruttore ad apporre il 8 di 15

9 simbolo CE sull apparecchio dopo aver sottoscritto una dichiarazione che quell apparecchio è conforme ai requisiti essenziali della direttiva, o delle direttive ad esso applicabili. 9 di 15

10 Conformità alle norme degli impianti Il DM 22/1/2008 n.37 prevede alcuni obblighi relativi alla sicurezza degli impianti. Le imprese installatrici devono avere un responsabile che possieda i requisiti tecnico-professionali indicati nel decreto stesso. Oltre certi limiti dimensionali, stabiliti in funzione del tipo di impianto, è d obbligo il progetto da parte di un professionista, libero o dipendente, purché iscritto all albo. L impresa installatrice deve rilasciare al termine dei lavori una dichiarazione di conformità dell impianto alla regola dell arte. La regola dell arte non necessariamente si identifica con la norma CEI. Seguire le norme CEI è condizione sufficiente, ma non necessaria, per costruire un apparecchio o per realizzare un impianto a regola d arte. Le norme CEI costituiscono un preciso riferimento tecnico, ma non esclusivo, stabilendo esse un livello di sicurezza ritenuto sufficiente, con il quale occorre confrontarsi quando vengano seguiti sistemi di protezione alternativi od innovativi. Se è vero che le norme CEI non sono norme di legge, va precisato che, secondo la legge 186/68, al DLgs 81/08 e DM 37/08 le norme CEI sono riconosciute regola dell arte nel settore elettrico dello Stato Italiano. Le norme CEI si applicano agli impianti nuovi ed alle trasformazioni radicali degli impianti esistenti, così come esplicitamente chiarito nell oggetto delle norme per gli impianti elettrici. Per quanto riguarda gli impianti preesistenti, occorreranno comunque attente valutazioni per conseguire un livello di sicurezza che, seppure inferiore a quello di un nuovo impianto, dovrà pur essere sempre accettabile. Va considerato che il livello di sicurezza di un impianto preesistente potrebbe diventare insoddisfacente perché: il sistema di protezione è divenuto fallace; moderne tecnologie hanno introdotto nuovi e più frequenti pericoli; 10 di 15

11 sono cambiate le premesse che rendevano affidabile il sistema di protezione. 11 di 15

12 Infortuni elettrici Gli infortuni elettrici sono equamente divisi tra domestici e non domestici. I luoghi più pericolosi, dal punto di vista elettrico, sono i cantieri edili ed i locali da bagno o per doccia. La maggior parte degli infortuni sono causati dagli impianti di bassa tensione non conformi alla regola dell arte, ed in minor misura dai componenti elettrici e dall errore umano che prevale nei lavori elettrici. Gli infortuni elettrici sono più frequenti nei mesi estivi, a causa di calzature e vestiti più leggeri, vita all aperto, maggior uso di liquidi, ecc. Senza pretesa di essere esaustivi, almeno per il momento, si può osservare che gli infortuni derivanti dall utilizzo di dispositivi connessi agli impianti elettrici, dipendono, essenzialmente, dal contatto con parti in tensione. Tale contatto, può avvenire: con parti dell impianto che normalmente sono in tensione (Figura 4.a). con parti che normalmente non sono in tensione (Figura 4.b). Come sarà chiarito nel seguito del corso, il primo caso è riconducibile ai cosiddetti contatti diretti, il secondo caso ai cosiddetti contatti indiretti. 12 di 15

13 Il primo è il caso, ad esempio, di un contatto con un conduttore in tensione; il secondo caso si riferisce, ad esempio, al contatto con l involucro metallico di un apparecchio utilizzatore (si pensi ad esempio un elettrodomestico) che a sua volta, benché normalmente non intensione, può venire a trovarsi in tensione qualora, ad esempio, per perforazione dell isolante di un cavo, c è contatto tra l involucro e un conduttore. 13 di 15

14 Per ciascuna delle condizioni descritte, le Norme CEI stabiliscono specifici accorgimenti da approntare al fine di garantire i requisiti minimi di sicurezza. L oggetto di questo corso è dunque, lo studio degli strumenti atti a comprendere ed affrontare le tematiche inerenti alla sicurezza negli impianti elettrici civili ed industriali. In conclusione di queste note introduttive, si vuole sottolineare che per comprendere le tematiche inerenti alla sicurezza negli impianti elettrici, è necessario conoscere il sistema elettrico, i suoi componenti costituenti e le sue modalità di funzionamento. Inoltre, per lo studio di tali tematiche è necessario avere solide conoscenze dei fenomeni elettrici e della risoluzione dei circuiti elettrici, per mezzo dei quali è possibile analizzare, progettare e gestire gli impianti elettrici. 14 di 15

15 Bibliografia Ramasco R., (1993). Dinamica delle strutture. Cuen Editore. Anil K. Chopra, (2011). Dynamic of Structures: Theory and Applications to Earthquake Engineering. Prentice Hall College Div. V. Carrescia, Fondamenti Di Sicurezza Elettrica, Editore TNE, 2006 F. Iliceto, Impianti Elettrici, Vol. I, Pàtron Editore, Bologna, 1981 L. Felin, R. Benato, Impianti Elettrici, UTET scienze tecniche Editore, 2011 G. Conte, Manuale di impianti elettrici, Hoepli Editore, 2014 G. Carpinelli, V. Mangoni, Introduzione ai sistemi elettrici per l'energia, Edizioni dell Università di Cassino, 2001 G. Carpinelli, V. Mangoni, P. Varilone Elementi di impianti elettrici di media e bassa tensione, Edizioni dell Università di Cassino, di 15

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