Valutazione e gestione del rischio per i bagnanti associato all esposizione alle. chimici.

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1 Sorveglianza delle alghe tossiche marine e di parametri chimici d interesse sanitario nelle acque di balneazione: approccio per l applicazione del DLvo 30 maggio 2008 n.116 in recepimento della direttiva 2006/7/EC Valutazione e gestione del rischio per i bagnanti associato all esposizione alle alghe tossiche marine e agli agenti chimici. Enzo Funari Dipartimento Ambiente e Connessa prevenzione primaria Reparto qualità degli ambienti acquatici e delle acque di balneazione

2 Direttiva 2006/7/CE // Articolo 2. Definizioni: 5. «inquinamento»: la presenza di contaminazione microbiologica o di altri organismi o di rifiuti che influiscono sulla qualità delle acque di balneazione e comportano un rischio per la salute dei bagnanti di cui agli articoli 8 e 9 e all'allegato I, colonna A;

3 Articolo 9 Altri parametri 1. Qualora il profilo delle acque di balneazione mostri una tendenza alla proliferazione di macroalghe e/o fitoplancton marino, vengono svolte indagini per determinarne il grado di accettabilità e i rischi per la salute e vengono adottate misure di gestione adeguate, che includono l'informazione al pubblico. 2. Si procede ad un'ispezione visiva delle acque di balneazione per individuare inquinanti quali residui bituminosi, vetro, plastica, gomma o altri rifiuti. Qualora si riscontri tale inquinamento, si adotteranno adeguate misure di gestione, che includono, se del caso, l'informazione al pubblico.

4 Articolo 12 Informazione al pubblico 1. Gli Stati membri assicurano che le seguenti informazioni siano divulgate attivamente e messe a disposizione con tempestività durante la stagione balneare in un'ubicazione i facilmente accessibile nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione: a) la classificazione corrente delle acque di balneazione e l'eventuale divieto di balneazione o avviso che sconsiglia la balneazione di cui al presente articolo mediante un segno o un simbolo o chiaro e semplice; b) una descrizione generale delle acque di balneazione, in un linguaggio non tecnico, basata sul profilo delle acque di balneazione predisposto in base all'allegato allegato III;

5 ALLEGATO III Profilo delle acque di balneazione 1. Il profilo delle acque di balneazione contiene: a) la descrizione delle caratteristiche... delle acque di balneazione e di altre acque di superficie nel bacino drenante.., che potrebbero essere una fonte di inquinamento, rilevanti ai sensi della presente direttiva e come previsto nella direttiva 2000/60/ EC; b) l'identificazione e la valutazione delle cause di inquinamento che possono influire sulle acque di balneazione e danneggiare la salute dei bagnanti; d) la valutazione del potenziale di proliferazione di macroalghe e/o fitoplancton

6 Gruppo di lavoro (Comitato balneazione/ce) sui profili Chapter E: Potential for proliferation of cyanobacteria, macro-algae and/or marine phytoplankton and presence of tarry residues, glass, plastic, rubber or any other waste

7 Residui bituminosi, vetro, plastica, gomma o altri rifiuti. Articolo 9. Si procede ad un'ispezione visiva delle acque di balneazione per individuare inquinanti quali residui bituminosi, vetro, plastica, gomma o altri rifiuti. Qualora si riscontri tale inquinamento, inamento si adotteranno adeguate misure di gestione, che includono, se del caso, l'informazione al pubblico.

8 Residui bituminosi, vetro, plastica, gomma o altri rifiuti. Nel profilo deve essere inclusa una valutazione della potenziale contaminazione in termini di identificazione e valutazione delle cause. - si raccomanda che I profili contengano una valutazione di rischio per ogni sito in relazione alla contaminazione potenziale da residui bituminosi, vetro, plastica, gomma o altri rifiuti. Il pubblico e tutte le organizzazioni interessate dovrebbero essere informati. Dovrebbero essere avviate le più opportune misure di gestione (ad es. pulizia delle spiagge e adeguato smaltimento dei rifiuti).

9 Proliferazione di macroalghe e fitoplancton: conseguenze Proliferazione di macroalghe: Disturbi fisici, odori, aspetti estetici; intossicazione di animali (es., cani) da H 2 S prodotto da accumuli di alghe; Protezione di batteri patogeni contro la disinfezione ad opera dei raggi solari; Rari casi di allergia

10 Proliferazione di macroalghe e fitoplancton: effetti sulla salute umana Fioriture it di alghe tossiche marine (dinoflagellate, ll pseudo-nitzchia, etc) si possono verificare nelle acque marine, soprattutto in baie dove i nutrienti causano eutrofizzazione In genere le concentrazioni di tossine non sono sufficienti a causare effetti diretti per ingestione durante la balneazione Sono stati riportati numerosi episodi di intossicazione dovuti invece a consumo di molluschi bivalvi (e.g. mitili e ostriche) che accumulano queste tossine (PSP, DSP, NSP, ASP).

11 Proliferazione di macroalghe e fitoplancton: effetti sulla salute umana Fitoplancton di origine tropicale (Pfiesteria sp. nel golfo del Messico e Ostreopsis ovata nel Mediterraneo) disturbi respiratori Sviluppo massivo di dinoflagellate turismo nel Mediterraneo soprattutto nel In un caso(?) (?), intossicazioni ioni dovute anche ad ingestione di acqua (cosa che merita particolare attenzione).

12 Linee guida OMS Guidelines for safe recreational water environments (2003): i dati disponibili suggeriscono che il rischio per la salute umana associato alla presenza di alghe tossiche marine durante attività ricreazionali i sia limitato it t a poche specie ed aree geografiche. No evidenze di effetti sulla salute dei bagnanti a seguito di ingestione di tossine algali (100 ml/nuotata). L OMS ha ritenuto inappropriato raccomandare valori guida di carattere generale, suggerendo piuttosto di condurre adeguati piani di monitoraggio, programmi di sorveglianza nelle aree potenzialmente interessate, attività di valutazione e gestione del rischio, compresa la comunicazione ai cittadini.

13 In Italia Negli ultimi i 10 anni: fioriture it di specie potenzialmente t tossiche (Coolia monotis, Fibrocapsa japonica, Prorocentrum lima,, P. emarginatum,, Amphidinium sp., p, Dinophysis sp., ecc.) segnalate ripetutamente lungo le coste italiane. Tuttavia risvolti sanitari i osservati soltanto t con Ostreopsis ovata. Estate 2005 a Genova: 240 persone senza immergersi in acqua ricorse alle cure ospedaliere: febbre, tosse, dispnea, cefalea, nausea, rinorrea, congiuntivite, vomito e dermatite. Effetti attribuiti alle fioriture di O. ovata, osservate in quei giorni nel tratto di costa interessato.

14 Fattori limitanti Per le macrofite,,generalmente il fattore limitante è l azoto (trovano il fosforo nei sedimenti).

15 3.4 Misure di gestione per ridurre il potenziale di proliferazione di macrofite e fitoplancton : Riduzione degli apporti di nutrienti secondo quanto previsto in WFD, UWWD e direttiva nitrati. Misure in situ : rimozione di schiume e ammassi; riduzione nutrienti: precipitazione dei fosfati, asportazione della parte superficiale dei sedimenti in piccoli laghi, etc.

16 Cosa fare? Linee guida Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane Documento approvato dal Consiglio Superiore di Sanità nella seduta del 24 maggio 2007

17 PIANO DI SORVEGLIANZA Coordinamento nazionale: individuare centri e laboratori di riferimento; definire un piano formativo destinato agli operatori dei laboratori territoriali; promuovere un sistema informativo centralizzato per la raccolta, l organizzazione e la successiva elaborazione dei dati prodotti a livello locale.

18 Coordinamento regionale ARPA, ASL, Ist. Zooprofilattici, Enti Ricerca, Istituti universitari elaborazione, organizzazione, attuazione del piano di sorveglianza e di emergenza; consulenza tecnica e supporto decisionale; raccordo con il Gruppo di Coordinamento Nazionale.

19 Fasi del piano di sorveglianza 1. Fase di routine: da svolgere durante la stagione balneare nei punti previsti per le attività di monitoraggio; necessaria per l eventuale gestione delle fasi successive di allerta ed emergenza

20 Attività di routine a) Individuazione delle aree a rischio b) Monitoraggio c) Predisposizione di un piano di sorveglianza sindromica d) Predisposizione di un piano di comunicazione del rischio

21 Monitoraggio Punti di campionamento: per quanto possibile punti di campionamento stabiliti per il controllo della qualità delle acque di balneazione; Misura di parametri chimico-fisici delle acque (almeno dei macronutrienti); Registro delle condizioni metereologiche, temperatura t dell aria e direzione i ed intensità ità del vento e del moto ondoso;

22 Monitoraggio Tutti i campioni dovrebbero essere refrigerati, conservati al buio e consegnati il più presto possibile ai laboratori per le analisi. Necessità di usare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), previsti dalle procedure di sicurezza.

23 Monitoraggio b1) Campionamento e analisi di Ostreopsidaceae (allegato 1) b2) Identificazione tassonomica (allegato 2) b3) Test di tossicità (allegato 3) b4 ) Caratterizzazione chimica delle tossine (allegato 4)

24 2. Fase di attenzione/allerta Elevata probabilità di una fioritura di O. ovata: risultati delle attività di routine: progressivo aumento della densità delle popolazioni di Oovata O.ovata. misurazioni o stime di incrementi di temperatura, situazioni ioni meteoclimatiche che favoriscono condizioni di scarso idrodinamismo. di i

25 Fase di attenzione/allerta Ai Azioni: i individuare e caratterizzare il tratto di area costiera interessato; informare gli organi regionali sul possibile rischio; attivare le istituzioni che hanno competenze sul mare, al fine di ricevere ulteriori notizie sul fenomeno; intensificare le attività di monitoraggio.

26 3. Fase di emergenza Corrisponde alla fase nella quale è presente una fioritura di O. ovata: necessità di avviare iniziative e misure per il contenimento del rischio e per prevenire esposizioni pericolose per la popolazione.

27 Fase di emergenza Serie storica di dati: O. ovata era presente nella colonna d acqua a concentrazioni 10 4 cell L -1, in aree ristrette; temperature dell acqua di almeno 22 C; contemporaneo permanere per diversi giorni di condizioni di scarso idrodinamismo in prossimità della costa. presenza sulla superficie dell acqua di sospensioni di colore marroncino: indicatore di pellet di O. ovata rimosso dalle macroalghe, soprattutto dopo una mareggiata.

28 Fase di emergenza In questa fase si dovrebbe: prestare attenzione alle condizioni meteo-marine che possono favorire la formazione di aerosol (venti off-shore, alta pressione atmosferica); individuare, caratterizzare e circoscrivere l area in stato di emergenza; coordinare gli organi regionali sotto l aspetto tecnico e scientifico; mettere in atto una corretta comunicazione del rischio;

29 Fase di emergenza Per attenuare i possibili effetti dannosi sulla salute umana sarebbe opportuno: effettuare la pulizia della battigia per impedire l accumulo di macroalghe o altro materiale organico, evitando (o cercando di evitare) che l azione meccanica del mare (risacca) o la decomposizione di tale materiale possa incidere negativamente sulla qualità e salubrità dell aerosol marino; invitare le persone all allontanamento dalla spiaggia (in particolare persone affette da disturbi di tipo respiratorio, ecc.); intensificare i controlli della raccolta di organismi eduli (da banco naturale) da parte degli organi competenti.

30 Altre alghe? Sorveglianza visiva Controllo delle specie algali tossiche nei punti di campionamento per il controllo della qualità delle acque di balneazione In caso di anomalie (densità particolarmente elevate di alghe tossiche marine, fioriture in prossimità dell area di balneazione) approccio simile il a quello di O.ovata Linee guida da parte del gruppo alghe tossiche marine presso Ministero della Salute

31 Contaminanti chimici Allegato III 1. Il profilo delle acque di balneazione, di cui all'articolo 6, contiene: a) la descrizione delle caratteristiche fisiche, geografiche e idrologiche delle acque di balneazione e di altre acque di superficie i nel bacino drenante delle acque di balneazione interessate, che potrebbero essere una fonte di inquinamento, rilevanti ai sensi della presente direttiva e come previsto nella direttiva 2000/60/ EC; b) l'identificazione e la valutazione delle cause di inquinamento che possono influire sulle acque di balneazione e danneggiare la salute dei bagnanti;

32 Contaminanti chimici Contaminanti chimici nelle acque di balneazione: rischio sanitario in generale trascurabile. I contaminanti che raggiungono il mare o un lago: forti diluizioni, adsorbiti ai sedimenti, degradati. Concentrazioni molto basse, in genere molto inferiori alle linee guida OMS per le acque potabili. Eventuali specifiche fonti di contaminazione dovrebbero comunque essere individuate nel profilo della spiaggia e così tenute sotto controllo.

33 Contaminanti chimici A livello locale: verificare la presenza di importanti immissioni di contaminanti chimici, quali effluenti di insediamenti industriali, attività agricola intensiva, operazioni di dragaggio, basi navali, stazioni di generazione di elettricità, oleodotti, discariche, ecc.. Condurre specifiche indagini per accertare i livelli dei contaminanti e valutarne le possibili implicazioni sanitarie. Verificare la capacità di tali sostanze di indurre effetti topici (irritazione cutanea e/o oculare e sensibilizzazione cutanea e respiratoria, fotosensibilizzazione) e confrontare i livelli di contaminazione con le dosi senza effetto, se disponibili.

34 Contaminanti chimici Riferimento: i linee guida dell OMS per la qualità delle acque potabili ma ingestione con attività di balneazione inferiore di almeno 10 volte Consumo cronico di acqua: poco rappresentativo del pattern di esposizione tipico per l attività di balneazione (sub cronico). Dalle caratteristiche tossicologiche dei contaminanti: verificare l entità dell assorbimento cutaneo, che, in caso di balneazione prolungata, potrebbe rappresentare una via di esposizione più rilevante rispetto alla ingestione accidentale o involontaria.

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