OROLOGICO 10/2015 SEGRETERIA TELEFONICA 0364/ : 1 MELO 2 VITE 4 PICCOLI FRUTTI

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1 BOLLETTINO AGROMETEOR OROLOGICO OLOGICO N 39 del 09/10 10/ uff.agricoltura@cmvallecamonica.bs.it SEGRETERIA TELEFONICA 0364/ : 1 MELO 2 VITE 4 PICCOLI FRUTTI DIVISIONE DELLE MACROZONE: ZONA 1: DA ARTOGNE A BRENO IN DESTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 2: DA DARFO BOARIO TERME A BRENO IN SINISTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 3: DA BRENO A SELLERO; ZONA 4: DA SELLERO A EDOLO ZONA 5: DA EDOLO A PONTE DI LEGNO info@galvallecamonicavaldiscalve.it PREVISIONI METEOROLOGICHE (previsioni della rete meteorologica regionale: x ) VENERDI 9 OTTOBRE SABATO 10 OTTOBRE DOMENICA 11 OTTOBRE

2 PRECIPITAZIONI IN VALLE CAMONICA COMUNE MM/SETTIMANA MM/MESE MM/ANNO EDOLO 32,4 32,4 586,1 LOSINE ,5 DARFO BOARIO TERME 59,2 59,2 VITE FASE FENOLOGICA Vendemmie concluse Le temperature record dell estate 2015, hanno portato ad un anticipo delle vendemmie di circa giorni. Le uve, in tutto il comprensorio, sono state vendemmiate in condizioni eccellenti, quantitativamente sono stati rispettati i volumi del disciplinare di produzione. Ci sono stati, in generale, meno trattamenti antiparassitari rispetto al 2014, grazie a condizioni climatiche decisamente più favorevoli alla viticoltura. Nel comprensorio non vi sono stati grossi problemi di siccità, se escludiamo qualche criticità a macchia di leopardo nei vigneti più giovani. Il periodo meno piovoso è stato registrato dalla seconda metà di luglio alla prima parte di agosto. I grafico seguente mostra le precipitazioni, in mm, da aprile a agosto, nelle stazioni di Darfo e Losine. PRATICHE COLTURALI POTATURE PRIMA DI INIZIARE LE POTATURE ATTENDERE ALMENO CHE SIANO CADUTE TUTTE LE FOGLIE. Un taglio precoce interrompe la traslocazione autunnale di sostanza di riserva nel tronco e nelle radici, inoltre è buona norma ATTENDERE ALMENO LE PRIME GELATE. Vigneti GIOVANI O STRESSATI si avvantaggiano di una potatura che NON sia precoce (potare dopo la fine di gennaio). Nella formazione del fusto è necessario fare in modo che il tralcio sia ben sviluppato (NO internodi corti) e venga appoggiato al tutore e mantenuto il più dritto possibile con buone legature, utilizzando materiali elastici ma che non devono essere dispersi nell ambiente (plastica) o meglio materiali biodegradabili o che vengano sostituiti quando il diametro del fusto aumenta. Anche per le legature annuali si suggerisce di utilizzare materiali biodegradabili, al fine di eliminare la plastica nei vigneti.

3 INERBIMENTI Dopo la vendemmia e entro metà/fine ottobre, è il periodo migliore per seminare nuovi inerbimenti o traseminare (semina su terreno già inerbito) laddove si vogliano infittire inerbimenti stentati. Utilizzare appositi miscugli per vigneto, composti da mix di graminacee e leguminose a bassa taglia; abbinare la semina ad una leggera concimazione azotata (30 unità). Esistono in commercio ottimi miscugli di graminacee che permettono la formazione di un cotico erboso eterogeneo, le cui proprietà agronomiche sono molteplici: dalla limitazione d asportazione di terra per ruscellamento in caso di pioggia, al richiamo dei pronubi durante il periodo di fioritura. Si rammenta che ogni specie erbacea ha un comportamento differente, pertanto si adatta in modo specifico ad alcune tipologie di terreno. Inoltre miscugli diversi determinano risultati di copertura del suolo e produttivi assai differenti. In considerazione delle ipotesi di trasmissibilità del Legno Nero attraverso la cicalina Hyalesthes obsoletus, che si nutre su diverse piante dicotiledoni ed in particolare su Convolvolo ed Ortica, si suggerisce di realizzare inerbimenti attraverso le semine, in modo da ostacolare il più possibile la crescita delle infestanti ed in modo da avere una netta prevalenza di monocotiledoni. In caso di creazione di nuovo inerbimento in zone molto ricche di convolvolo, si può diserbare con un prodotto sistemico (Glyphosate), circa 15 giorni prima di preparare il terreno per la semina, in modo da devitalizzare le piante infestanti. CONCIMAZIONI Vigneti giovani, stentati o che hanno prodotto molto, possono avvantaggiarsi di una concimazione autunnale leggera che, aumentando le riserve invernali, favorisce un buon germogliamento e migliora in generale lo stato della pianta. La concimazione autunnale può essere eseguita con Urea (1 ql/ha) o concimi a lenta cessione o organici (letame o compost maturi). Queste ultime due tipologie, tuttavia, necessitano di tempi più lunghi per la liberazione o degradazione dell Azoto a basse temperature, quindi devono essere distribuiti entro la fine di ottobre, altrimenti divengono quasi inutilizzabili fino a primavera. Si suggerisce l utilizzo di concimi organici naturali (letame e compost) per i loro innumerevoli vantaggi agronomici e ambientali, anche se sono più impegnativi da distribuire. Le concimazioni devono rispettare la Direttiva Nitrati. Le letamazioni possono essere molto utili anche in fase di preparazione del terreno per nuovi impianti, su vigneti già piantati in caso di terreni particolarmente poco fertili o con ridotta dotazione di sostanza organica (caratteristica assai frequente nei vigneti). Sono da effettuarsi in autunno-inverno con letame ben maturo (6 mesi), previo analisi del terreno per determinare la quantità necessaria. Si ricorda che la Sostanza Organica è la base della vita del suolo e solo terreni con una buona dotazione di S.O. sono accoglienti per le radici e permettono uno sviluppo equilibrato della pianta. La parte più importante della pianta, ossia quella che ne determina la forza vitale, è la radice. Tutte le operazioni che ogni anno si effettuano sistematicamente sulla parte aerea (per modellarne la forma e la dimensione) sono fini a se stesse, se non si tiene conto che sono subordinate al differente impulso energetico che arriva dal terreno SOTTOPRODOTTI DELLA VINIFICAZIONE Secondo quanto previsto dalla circolare attuativa del DM n. D.M.7407 del 04 agosto 2010 i produttori di vino, che sono tenuti a ritirare i sottoprodotti della vinificazione, possono adempiere al loro obbligo, o con la consegna, totale o parziale, in distilleria degli stessi o mediante il loro ritiro sotto controllo per i seguenti usi alternativi. 1. Uso agronomico diretto, mediante la distribuzione dei sottoprodotti nei terreni agricoli, nel limite di 3000 kg per ettaro di superficie agricola risultante dal fascicolo aziendale, a condizione di un espresso impegno ad utilizzare i sottoprodotti stessi per uso agronomico; le cantine cooperative ed i produttori che procedono alla vinificazione anche di uve non di propria produzione, possono consegnare o cedere i sottoprodotti ai rispettivi soci o viticoltori, nei limiti quantitativi predetti, a condizione di un espresso impegno, che figura nel contratto di cessione, ad utilizzare i sottoprodotti stessi per uso agronomico. 2. Uso agronomico indiretto, mediante l utilizzo dei sottoprodotti per la preparazione di fertilizzanti; 3. Uso energetico, previsto solo per le vinacce e non per le fecce. Le vinacce che hanno subito trattamenti meccanici e/o fisici, nonché i raspi possono essere utilizzate come biomassa per

4 alimentare i digestori di impianti aziendali di produzione di biogas, o come biomassa combustibile per alimentare caldaie di impianti aziendali di produzione di energia. 4. Uso farmaceutico 5. Uso cosmetico Per gli usi agronomici vi sono precise limitazioni: è vietato l utilizzo agronomico dei sottoprodotti nei seguenti casi; Su terreni già interessati nello stesso anno da distribuzioni di fanghi, effluenti da allevamento, reflui oleari o altri residui di comprovata utilità agronomica; I relazione ai corpi idrici naturali a meno di: - 5 metri di distanza dalle sponde dei corpi d acqua superficiali individuati come non significativi dal Piano di tutela e Uso delle Acque, approvato don d.g.r. 8/2244 del 29 marzo 2006; - 10 metri di distanza dalle sponde dei corsi d acqua superficiali significativi; - 25 metri di distanza dall inizio dell arenile per le acque lacuali, nonché dai corpi idrici ricadenti nelle zone umide individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971 Tali disposizioni non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali ed ai canali arginati. Nelle fasce di divieto, ove tecnicamente possibile, è opportuna una copertura vegetale permanente e spontanea ed è raccomandata la costituzione di siepi e/o fasce boscate tampone. Sulle superfici non interessate all attività agricola, fatta eccezione per le aree a verde pubblico e privato e per le aree soggette a recupero e ripristino ambientale; Nei boschi; Sui terreni gelati, innevati, con falde acquifera affiorante, con frane in atto, e sui terreni saturi di acqua, fatta eccezione per i terreni adibiti a colture che richiedono la sommersione; Nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi, al fine di garantire il non percolamento in falda e il non costipamento del terreno; In tutte le situazioni in cui l autorità competente provvede ad emettere specifici provvedimenti di divieto o di prescrizione in ordine alla prevenzione di malattie infettive, infestive e diffusive per gli animali, per l uomo o per la difesa dei corsi idrici; In golena entro argine a meno che non venga distribuito nei periodi di magra e venga interrato immediatamente. Lo stoccaggio temporaneo delle vinacce deve sempre prevedere una corretta gestione del relativo percolato, che si produce anche solo dalla semplice pressatura del cumulo. Pertanto è consigliabile che le stesse vengano conservate in appositi container o su platee cementate, possibilmente coperte, con pozzetto di raccolta del liquido. Lo stoccaggio in campo e sconsigliabile ma se applicato deve obbligatoriamente prevedere la raccolta del liquido di sgrondo mediante l utilizzo di appositi teli cellofanati.

5 MELO FASE FENOLOGICA INCREMENTO RENETTA 28 SETTEMBRE 2015 INCREMENTO RENETTA 18,00 17,00 16,00 15,00 14,00 13,00 12,00 11,00 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Edolo Edolo BRIX AMIDO DUREZZA 22/09/ /09/2015 PARAMETRI DI RACCOLTA VARIETA RENETTA: BRIX = 9-10 /AMIDO = 3,5-5 / DUREZZA = 8,5 9,2 La renetta risulta dai test ancora in ritardo di maturazione. Si consiglia di iniziare la raccolta in tutti i Comuni della Bassa Valle Camonica dai Comuni di Ceto-Cerveno in giù. La varietà avendo picciolo corto subisce un abbondante e naturale cascola pre-raccolta. INCREMENTO FUJI 6 OTTOBRE 2015 INCREMENTO FUJI 18,00 17,00 16,00 15,00 14,00 13,00 12,00 11,00 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 BRIX AMIDO DUREZZA 22/09/ /09/ /10/2015 PARAMETRI DI RACCOLTA VARIETA FUJI: BRIX = 12-13,5 /AMIDO = 8-9 / DUREZZA = 7,5 8,5

6 E possibile iniziare la raccolta della varietà fuji a partire dai Comuni di Ceto e Cerveno fino a Piancamuno. PICCOLI FRUTTI PRATICHE COLTURALI LAMPONE UNIFERO: si consiglia di distendere vicino al terreno i tralci svernanti in modo da favorire il mantenimento dell umidità ed evitare problemi di disseccamento invernale. I tralci è preferibile distenderli tra le file e non lungo la fila. Lasciare al massimo 12 tralci al metro ma non scendere sotto gli 8. LAMPONE RIFIORENTE: se si attua una sola produzione all anno i polloni vanno eliminati a livello del terreno. Nel caso si preveda una produzione primaverile dagli astoni che hanno già prodotto quest anno preparare tessuto non tessuto per poterlo distendere sopra le piante piegate al suolo per proteggerle in caso di gelate e/o temperature sotto gli 0 C, sopra ttutto la notte. Lasciare per la seconda produzione al massimo 5 tralci ogni metro. MIRTILLO: non effettuare operazioni di potatura in questo periodo. Se il ph del suolo non è ottimale (tra 4,5 e 5,5), applicare dello zolfo in pellet per acidificare il suolo. Distribuire massimo 15 kg ogni 1000 m 2. FRAGOLA FUORI SUOLO: Completare la pulizia delle piante e prepararsi per lo svernamento: - idratare bene il substrato - posizionare le piante pulite al suolo radunando vaschette o sacchetti in aiuole per limitare i danni da freddo - preparare tessuto non tessuto vicino alle aiuole per poterlo distendere sopra per proteggere le piante in caso di gelate e/o temperature sotto gli 0 C soprattutto la notte. MORA: In post-raccolta tagliare i tralci che hanno dato produzione. CILIEGIO: Controllare la presenza di batteriosi soprattutto su impianti giovani. Nel caso di presenza di sintomi di batteriosi e di deperimento è importante tagliare ben al di sotto della zona attaccata e bruciare le parti colpite fuori dal ceraseto. SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA (IN VERDE PRINCIPI ATTIVI BIOLOGICI) CILIEGIO, LAMPONE E MORA: Effettuare un trattamento con Rame (le temperature devono essere superiori a 10 C). RIBES: effettuare un trattamento con rame miscelato allo zolfo. MIRTILLO: Effettuare un trattamento con Rame miscelato a Urea (3 kg/hl)

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