ANALISI DELLO STOCK DI RESIDUI PASSIVI PREGRESSI NEGLI ENTI LOCALI TOSCANI: POTENZIALITÀ DEL PATTO DI STABILITÀ TERRITORIALE
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- Bonaventura Rostagno
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1 ALLEGATO 3 ANALISI DELLO STOCK DI RESIDUI PASSIVI PREGRESSI NEGLI ENTI LOCALI TOSCANI: POTENZIALITÀ DEL PATTO DI STABILITÀ TERRITORIALE I residui passivi degli enti locali toscani Una delle principali criticità dell applicazione del Patto di Stabilità Interno agli enti locali è l effetto di accumulazione di ingenti residui passivi in conto capitale. Al fine di rispettare il Patto, gli enti locali, a sostanziale parità delle entrate, sono costretti a ridurre i pagamenti di stati di avanzamento su opere di investimento, con il conseguente aumento dei residui passivi, nonostante abbiano in cassa le risorse disponibili. I residui passivi totali in conto capitale, formati nel corso dell esercizio e riportati da esercizi precedenti, per gli enti locali toscani soggetti al Patto di Stabilità nel 2008 ammontano a circa milioni di euro, di cui il 71 per cento di formazione comunale (Tabella 1). Tabella 1 - Residui passivi in c/capitale degli EELL toscani nel 2008 EELL Totale* % Pro capite Comuni Province Totale I Comuni toscani nel 2008 hanno accumulato residui passivi totali per un valore pari a circa milioni di euro, con un peso pro capite di 763 euro. Il Grafico 1 1 evidenzia l andamento dei residui in conto competenza, degli impegni e del relativo rapporto dal 1998 al I residui passivi che si formano nel corso dell esercizio iniziano a ridursi, dopo una fase di crescita, a partire dal 2004, per poi tornare a crescere dal Il tasso di formazione è tendenzialmente in riduzione nel decennio considerato. 1 La popolazione di riferimento per selezionare gli enti soggetti al Patto è quella del penultimo anno precedente a quello in cui sono tenuti a rispettare il Patto. Nell analisi è stata considerata come popolazione di riferimento quella al 31 Dicembre 2006, pertanto sono inclusi gli enti che dovevano rispettare il Patto nel
2 Grafico 1 - Impegni di competenza, residui passivi dell'esercizio e tasso di formazione per spese in c/capitale (Comuni toscani soggetti al patto di stabilità nel 2008) Euro fomazione % Impegni Residui formazione 0 Se invece consideriamo la serie storica dello stock di residui passivi per spese in conto capitale accumulati nel corso degli esercizi precedenti, si nota una crescita sostenuta almeno fino al 2006 (Grafico 2). Grafico 2 - Residui passivi in c/capitale da riportare agli esercizi successivi (Comuni toscani soggetti al patto di stabilità nel 2008) Euro
3 La situazione dei Comuni toscani è variegata sul territorio. In valori assoluti sono i Comuni della Provincia di Firenze ad avere l ammontare più elevato di residui passivi; a livello pro capite il peso più consistente appartiene ai Comuni senesi mentre i Comuni delle Province di Arezzo e Pistoia si distinguono per residui pro capite contenuti rispetto alla media comunale toscana. Da notare i Comuni della Provincia di Prato e quelli della Provincia di Grosseto, con un livello pro capite ed un tasso di formazione 2 al di sotto della media comunale toscana, e con un tasso di smaltimento 3 superiore (Tabella 2). Tabella 2 - Residui passivi* in c/capitale dei Comuni toscani per Provincia di appartenenza nel 2008 Provincia di appartenenza Totale* Pro capite formazione smaltimento Arezzo ,4 31,2 Firenze ,8 25,0 Grosseto ,3 30,4 Livorno ,7 21,3 Lucca ,1 28,6 Massa Carrara ,4 27,2 Pisa ,3 30,5 Pistoia ,4 29,7 Prato ,7 36,0 Siena ,2 31,3 Totale ,4 27,7 L ampiezza demografica incide positivamente sul livello assoluto dei residui (Tabella 3). In termini pro capite, il livello più basso è raggiunto in corrispondenza della classe demografica compresa tra e abitanti, caratterizzata tuttavia dal più elevato tasso di formazione. Il tasso di smaltimento è inferiore alla media comunale nelle classi demografiche oltre i abitanti. 2 Il tasso di formazione è calcolato come rapporto percentuale tra residui formati nel corso dell esercizio e impegni di competenza dell esercizio. 3 Il tasso di smaltimento è calcolato come rapporto percentuale tra pagamenti in conto residui e residui passivi iniziali. 3
4 Tabella 3 - Residui passivi* in c/capitale dei Comuni toscani per classe demografica nel 2008 Classe demografica Totale Pro capite formazione smaltimento Tra e ,3 31,1 Tra e ,5 29,9 Tra e ,5 26,4 Oltre ,5 26,7 Totale ,4 27,7 Le Province toscane nel 2008 hanno accumulato residui passivi totali per circa milioni di euro, con un peso pro capite di 280 euro. I residui passivi totali, in valori assoluti, sono elevati nelle Province di Arezzo, Firenze, Pisa e Siena. Quest ultima ha un livello pro capite particolarmente elevato, se comparato alla media provinciale toscana (Tabella 4). Tabella 4 - Residui passivi* in c/capitale delle Province toscane nel 2008 Provincia Totale Pro capite formazione smaltimento Arezzo ,6 17,9 Firenze ,1 20,4 Grosseto ,4 19,3 Livorno ,1 19,7 Lucca ,7 34,6 Massa Carrara ,8 14,3 Pisa ,2 24,8 Pistoia ,0 37,6 Prato ,8 23,1 Siena ,1 12,1 Totale ,5 20,7 Da segnalare la Provincia di Prato, con un livello pro capite molto contenuto, un tasso di formazione al di sotto della media provinciale toscana e un tasso di smaltimento superiore,e la Provincia di Firenze, con un livello pro capite minore ed un tasso di formazione di gran lunga inferiore alla media provinciale. 4
5 Analisi dei margini di manovra degli enti locali toscani nel 2009 Il Patto di Stabilità Territoriale, introdotto dalla legge regionale 46/2010, consente una rideterminazione degli obiettivi programmatici degli enti locali toscani di tipo orizzontale, vale a dire una compensazione all interno del solo livello di governo locale, sotto la regia regionale, fermo restando l obiettivo di comparto complessivamente determinato (separato per Province e Comuni). Un sistema di questo tipo può tuttavia funzionare solo se esistono sufficienti margini di manovra. Secondo i dati del monitoraggio del Patto di Stabilità forniti dalla RGS sull ultimo trimestre del 2009, i Comuni e le Province toscane presentano un margine 4 positivo pari a migliaia di euro, che qualora si ripetesse nel 2010, consentirebbe di mettere concretamente in atto il Patto di Stabilità territoriale (Tabella 5). Ente Tabella 5: Saldi finanziari degli enti locali toscani nel 2009 Obiettivo Differenza Margine Comuni Province Totale Nel 2009 solo il 2,6 per cento dei Comuni non rispetta il Patto di Stabilità; inoltre, i Comuni che lo rispettano hanno un margine positivo di migliaia di euro, che può essere utilizzato per interventi compensativi di tipo orizzontale. Ipotizzando di compensare interamente lo scostamento dei Comuni che non rispettano il Patto con le risorse messe a disposizione dai Comuni virtuosi, rimangono ancora liberi migliaia di euro (la differenza tra saldo finanziario e saldo obiettivo) per risolvere il problema dei residui passivi (Tabella 6). Tabella 6: Saldi finanziari dei Comuni toscani nel 2009 Obiettivo Differenza Rispettano il Patto Sì No Totale Nelle tabelle che seguono il margine è uguale alla differenza tra saldo finanziario e saldo obiettivo per i soli enti che rispettano il Patto e che pertanto possono mettere a disposizione risorse. 5
6 La Tabella 7 mostra i saldi finanziari dei Comuni per Provincia di appartenenza. Le Province in cui i Comuni sono tutti in grado di rispettare il Patto di Stabilità possono teoricamente mettere per intero a disposizione dei restanti Comuni il loro margine. I Comuni appartenenti alle Province di Arezzo e Pisa, in cui sono presenti Comuni che violano il Patto, anche dopo l ipotetica compensazione a favore di questi ultimi, presentano una differenza positiva tra saldo finanziario e saldo obiettivo. Le risorse dei Comuni virtuosi della Provincia di Lucca, ipotizzando una compensazione a favore dei non virtuosi, non sarebbero invece sufficienti a consentire il rispetto del Patto. Da notare, infine, che quasi il 50 per cento del margine dei Comuni proviene da quelli della Provincia di Firenze. Tabella 7: Saldi finanziari dei Comuni per Provincia di appartenenza nel 2009 Provincia Obiettivo Differenza Margine Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia Prato Siena Totale *Al netto sanzioni e premialità La metà dei Comuni che violano il Patto appartiene alla classe compresa tra e abitanti, classe in cui oltre il 50 per cento del margine positivo prodotto dai Comuni è compensato dal risultato negativo dei non virtuosi (Tabella 8). Tabella 8: Saldi finanziari dei Comuni per classe demografica nel 2009 Classe demografica Obiettivo Differenza Margine Tra e Tra e Tra e Oltre Totale
7 Nel 2009 tutte le Province rispettano il Patto di Stabilità con un saldo finanziario migliore del saldo obiettivo di migliaia di euro (Tabella 9). L intero comparto delle Province ha un attivo di migliaia di euro. La differenza tra saldo finanziario e saldo obiettivo può essere interamente utilizzata per permettere, agli enti che ne necessitano, i pagamenti per le spese d investimento. Tabella 9: Saldi finanziari per Provincia nel 2009 Provincia Obiettivo Differenza Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia Prato Siena Totale
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