Infortuni e Malattie Professionali nelle Aziende Ospedaliere e ULSS della Regione del Veneto. Anni

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1 Infortuni e Malattie Professionali nelle Aziende Ospedaliere e ULSS della Regione del Veneto Anni

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3 Infortuni e Malattie professionali nelle Aziende Ospedaliere e ULSS della Regione del Veneto Anni

4 Programma regionale per l Epidemiologia Occupazionale Coordinatore del Programma : dott. Roberto Agnesi SPISAL ULSS 9 Il documento è stato realizzato a cura di: dott. Roberto Agnesi dott.ssa Cinzia Piovesan dott.ssa Valentina Zabeo dott. Davide Posillipo In copertina: 1872 facciata dell antica sede dell ospedale di Treviso. Fotografia di Giuseppe Ferretto Biblioteca Capitolare Treviso Tratta dall opera S. MARIA DEI BATTUTI DI TREVISO- L Ospedal Grando a cura di Ivano Sartor ed. Terra Ferma 2010 ISBN

5 PRESENTAZIONE Le aziende sanitarie della regione, così come tutte le aziende di qualsiasi settore produttivo, sono tenute ad assicurare ai propri dipendenti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Con il susseguirsi dei piani triennali di prevenzione, già da molti anni, sono state attivate azioni di coordinamento per i medici competenti, per i rappresentanti dei lavoratori (RLS) e per i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP) delle ULSS del Veneto. Con la DGRV n del 10 luglio 2007 è stata promossa l implementazione del sistema di gestione della sicurezza nelle realtà sanitarie regionali il cui modello è stato approvato con DGRV n del 19 maggio Questo lavoro riprende l analisi effettuata dal PREO con la precedente pubblicazione Studio su Infortuni e Malattie professionali nelle Aziende Ospedaliere e ULSS della Regione del Veneto - anni nell ambito del piano regionale di prevenzione (PNP) , a supporto del coordinamento delle attività di prevenzione svolte dalle aziende sanitarie per il proprio personale. Sono stati esaminati i dati dei trend temporali degli infortuni, le dinamiche di accadimento più frequenti e gli esiti in termini di salute considerando anche le differenze di genere ed età dei lavoratori; si è fatta inoltre una breve analisi delle malattie professionali utilizzando gli ultimi dati disponibili. Le fonti dei dati usate in questo elaborato sono principalmente l archivio dei Flussi Informativi INAIL Regioni degli infortuni avvenuti tra il 2007 e il 2013 e i dati ministeriali del conto annuale; come noto, gli archivi INAIL richiedono un certo tempo di maturazione per poter disporre delle informazioni definitive sulle conseguenze degli infortuni più gravi; pertanto, i dati riferiti all ultimo anno disponibile, il 2013, sono da considerarsi ancora provvisori. Le elaborazioni non si riferiscono genericamente al settore Sanità, così come potrebbe essere desunto dall informazione sulla codifica di attività economica (ATECO) o della voce di tariffa INAIL, ma sono specificamente rivolte alle aziende ULSS, alle due Aziende Ospedaliere del Veneto (Padova e Verona) e allo IOV; questo specifico sotto insieme viene analizzato per le sue peculiarità di sistema sanitario pubblico ed è stato individuato con precisione nell archivio INAIL utilizzando il codice fiscale del datore di lavoro presente nelle registrazioni dei dati aziendali, degli infortuni e delle malattie professionali. L obiettivo è quindi focalizzato esclusivamente sulle strutture sanitarie regionali pubbliche, senza considerare le attività sanitarie private o convenzionate. Per le note metodologiche e le definizioni si rimanda alla sezione Glossario Il coordinatore del Programma Regionale Epidemiologia Occupazionale dott. Roberto Agnesi 3

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7 INDICE LE AZIENDE 7 GLI INFORTUNI 9 Gli infortuni in itinere 12 Gli infortuni in occasione di lavoro 14 TASSI DI INCIDENZA 16 INFORTUNI PER SESSO ED ETA 20 MODALITA DI ACCADIMENTO 23 CONSEGUENZE DEGLI INFORTUNI 26 MALATTIE PROFESSIONALI 31 Denunciate 31 Riconosciute 38 CONCLUSIONI 41 SINTESI FLASH 42 GLOSSARIO 43 5

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9 LE AZIENDE Utilizzando il codice fiscale sono state selezionate nell archivio delle Posizioni Assicurative Territoriali (PAT, vedi Glossario) dell INAIL quelle corrispondenti alle strutture sanitarie pubbliche comprendenti: le due Aziende Ospedaliere, lo IOV (Istituto Oncologico Veneto) e le 21 Aziende ULSS del veneto. Il numero di posizioni assicurative, circa 185 per anno, è superiore al numero delle Aziende in quanto coesistono frequentemente più PAT nella stessa Azienda; nella maggior parte dei casi esistono posizioni separate per impiegati, personale sanitario e altri addetti a sevizi vari (v. tabella 1) che sono state individuate utilizzando la voce di tariffa INAIL unica o quella prevalente per numero di addetti nei casi in cui coesistevano diverse figure professionali nella stessa PAT. Tabella 1: Numero di posizioni assicurative territoriali (PAT) considerate nello studio ANNO ATTIVITA % Impiegati % Studenti % Sanitari % Servizi vari % TOTALE % Circa il 28% delle PAT è riferito ad attività impiegatizie, il 33% a servizi vari (attività accessorie come quella della pulizia, lavanderia), medicina veterinaria, ecc.; il 21% al personale sanitario e il 18% degli studenti. Si sottolinea che la distribuzione delle PAT è nettamente diversa da quella degli addetti. Il numero di addetti stimati fornito dall INAIL si aggira mediamente sui l anno e sovrastima del 18% il numero reale di addetti, cioè di quello pubblicato dal Ministero della Salute 1 che è invece di addetti in media (v. figura 1). Figura 1: Addetti per anno, confronto tra stime INAIL e dati del Ministero della Salute 7

10 La ragione di questa discrepanza, peraltro già nota, risiede nelle modalità con cui viene effettuata la stima dei dipendenti INAIL su base salariale che risente sia di eventuali straordinari pagati sia di differenze fra la retribuzione media di tutto il personale retribuito e la retribuzione media di chi si infortuna (vedi sezione Glossario); la stima è solitamente abbastanza precisa nell industria ma in questo settore, caratterizzato da un elevato numero di dirigenti con basso rischio di infortuni e da molti soggetti infortunati con retribuzione media più bassa, risulta meno affidabile; pertanto, per il calcolo degli indicatori, si è fatto riferimento al numero di addetti fornito dal Ministero della Salute. In figura 2 è rappresentata graficamente la composizione degli addetti reali (dati del Ministero) per tipo di attività: le professioni sanitarie (medici e infermieri) occupano il 70% degli addetti, seguite dai tecnici con il 18% e dagli amministrativi (11%). Figura 2: Distribuzione degli addetti delle Aziende sanitarie del Veneto per tipo di attività (media anni ); fonte: Ministero della Salute tecnico 18% amministrativi 11% professionale 0,2% sanitario 70% media In figura 3 invece si può osservare la distribuzione degli addetti per struttura sanitaria (dati ministeriali, anno 2013). Figura 3: Addetti per Azienda sanitaria del Veneto, anno Fonte: Ministero della Salute 8

11 GLI INFORTUNI Negli anni sono stati denunciati all INAIL infortuni occorsi ai dipendenti delle Aziende sanitarie pubbliche del Veneto, mediamente circa l anno. Rispetto alla media , che era di circa infortuni, si registra quindi un aumento dell 8.5% contro un aumento del numero di dipendenti del 2%. Questo andamento, in controtendenza con l andamento infortunistico generale di tutti i comparti, era già stato rilevato nella precedente pubblicazione ed aveva dato luogo a dubbi interpretativi che possono oggi essere affrontati alla luce di una serie storica lunga ben 14 anni ( ); questo tema è affrontato in maniera più approfondita nel paragrafi successivi. Si ricorda che gli infortuni denunciati sono costituiti da tutte le denunce pervenute all INAIL, le quali vengono sottoposte a un iter amministrativo e sanitario per la loro definizione (per ulteriori dettagli vedere la sezione Glossario) che discrimina tra gli eventi che corrispondono agli infortuni sul lavoro secondo la definizione del DPR 1124/1965: casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o una inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un inabilità temporanea assoluta che comporti l astensione dal lavoro per più di tre giorni, dagli eventi che non corrispondono a questa definizione e quindi per l INAIL non sono infortuni sul lavoro indennizzati. Gli eventi che non vengono riconosciuti comprendono le definizioni negative e i casi in franchigia ; i casi negativi sono un insieme eterogeneo, difficilmente analizzabile, perché le cause del mancato riconoscimento possono essere le più varie, ad esempio mancanza dell occasione di lavoro, di causa violenta o dei requisiti assicurativi del soggetto infortunato). Per gli infortuni in franchigia (1-3 giorni di assenza dal lavoro escluso quello dell infortunio), il problema è che si tratta di casi per cui la denuncia non è obbligatoria (per ora è obbligatoria soltanto la registrazione sul registro infortuni), quindi il numero di casi registrati è notevolmente inferiore al reale, è molto variabile nel tempo e nello spazio e per questi motivi non è utilizzabile per monitorare il fenomeno infortunistico. La nostra attenzione statistica si concentra pertanto sugli infortuni RICONOSCIUTI, cioè quelli che sono soggetti ad obbligo di denuncia e presentano i requisiti dell infortunio sul lavoro. Nel caso della sanità, purtroppo si perde la possibilità di studiare alcune modalità particolari di infortunio che molto frequentemente causano meno di quattro giorni completi di astensione dal lavoro come i casi di puntura da ago; per analizzare questi eventi è necessario utilizzare altre fonti informative. Nelle analisi che seguono, se non diversamente specificato, vengono anche esclusi gli infortuni in itinere (percorso casa lavoro) e quelli di soggetti che non operano in ambiente di lavoro propriamente detto (colf, sportivi etc.). Il tipo di definizione attribuita ai casi denunciati in totale è riportato nella tabella 2. Sono presenti alcuni casi non ancora definiti negli anni più recenti ma in proporzione molto esigua. 9

12 Tabella 2: Infortuni avvenuti in Veneto nelle Aziende sanitarie pubbliche dal 2007 al 2013 e denunciati all INAIL, per tipo di definizione, compresi eventi in itinere. Anno evento Tipo Definizione TOT NON DEFINITA % NEGATIVA % FRANCHIGIA % MORTALE % PERMANENTE % TEMPORANEA % REGOLARE S.I % % I casi non riconosciuti, cioè i negativi e le franchigie, sono complessivamente il 18% dei casi. Le franchigie sono una quota bassa (4%) rispetto a quanto si registra per gli infortuni denunciati in Veneto in tutti i comparti (circa 23%). In tabella 3 sono riportate le definizioni per Azienda ULSS. I casi riconosciuti, che sono quelli definiti Temporanei > 3 gg., Permanenti, Mortali o Regolari senza indennizzo (s.i), sono circa l 81% degli eventi denunciati, una quota più alta rispetto al totale degli infortuni del Veneto, in cui la percentuale dei riconosciuti non supera il 64% (anche a causa della diversa percentuale di eventi in franchigia). Le Aziende che denunciano più infortuni sono le Aziende ospedaliere di Padova e Verona seguite dalle ULSS 9 e 12, mentre quelle che denunciano meno sono lo IOV e le ULSS 2 e 19. Il numero di infortuni è legato al numero di dipendenti dell Azienda, quindi si rimanda al paragrafo sui tassi di incidenza per una valutazione dell incidenza di infortuni rapportata al numero di addetti. Tabella 3: Infortuni avvenuti e denunciati in Veneto nelle Aziende sanitarie pubbliche dal 2007 al 2013 e denunciati all INAIL, per Azienda sanitaria e tipo di definizione. TIPO DEFINIZIONE AZIENDA SANITARIA Aperto Negativo Franchigia Mortale Permanente Temporaneo Regolare senza Indennizzo TOTALE Riconosciuti Az. Osp. Padova Az. Osp. Verona Ulss 9 Treviso Ulss 12 Venezia Ulss 6 Vicenza Ulss 18 Rovigo Ulss 13 Mirano Ulss 16 Padova Ulss 1 Belluno Ulss 10 Veneto Orientale Ulss 15 Alto Padovano Ulss 22 Bussolengo Ulss 20 Verona Ulss 8 Asolo

13 Ulss 17 Este Ulss 7 Pieve Di Ulss 5 Ovest Ulss 3 Bassano Ulss 4 Alto Ulss 14 Chioggia Ulss 21 Legnago Ulss 2 Feltre Ulss 19 Adria IOV Totale Nella tabella 4 è sintetizzato l andamento nel tempo degli infortuni denunciati e riconosciuti; questo dato è proiettato graficamente nella figura 4. Sostanzialmente lo stesso andamento già descritto per i denunciati si osserva anche negli infortuni riconosciuti. Come si è detto, l insieme su cui concentrare l attenzione è quello dei riconosciuti con esclusione degli eventi in itinere ; questi ultimi saranno trattati a parte nel paragrafo seguente. Tabella 4: Infortuni avvenuti in Veneto nelle Aziende sanitarie pubbliche dal 2007 al 2013 ANNO EVENTO INFORTUNI TOT periodo Denunciati di cui in itinere Definiti Riconosciuti Di cui Riconosciuti in itinere Di cui Riconosciuti ESCLUSI in itinere Figura 4: Infortuni denunciati, riconosciuti e riconosciuti esclusi in itinere dal 2007 al

14 Gli infortuni in itinere. Circa il 26% degli infortuni riconosciuti è un infortunio in itinere, cioè avvenuto sul percorso tra casa e lavoro (da non confondere con quello che chiameremo infortunio stradale, che è un incidente stradale in orario di lavoro, e quindi risulta a tutti gli effetti un infortunio in occasione di lavoro). Gli infortuni in itinere seguono lo stesso andamento delle denunce con un picco attorno al Negli altri comparti la percentuale di infortuni in itinere sui riconosciuti è del 12%, circa la metà rispetto a quanto si trova nelle Aziende sanitarie. Rapportando però gli infortuni in itinere agli addetti, il tasso di incidenza che si ricava è molto simile: 6 per tutti i comparti e 7 per le Aziende sanitarie. La differenza quindi non è dovuta a una maggiore probabilità per i sanitari di avere un incidente in itinere ma al minore rischio di subire un infortunio sul lavoro. La percentuale di infortuni in itinere riconosciuti rispetto ai denunciati è leggermente più alta di quella calcolata complessivamente in tutti i comparti (84% vs 82%). Quasi la metà degli infortuni mortali delle aziende sanitarie è avvenuto nel percorso casa-lavoro. Le percentuali più alte di infortuni in itinere sul totale degli infortuni riconosciuti si trovano a Padova (IOV, azienda ospedaliera e ULSS 16); le più basse nelle ULSS di Chioggia e di Belluno. La maggior parte degli infortuni in itinere è costituita da incidenti stradali; questo dato spiega la maggior percentuale di infortuni gravi rispetto agli infortuni in occasione di lavoro (figura 5). Figura 5: Tipi di definizione INAIL degli infortuni riconosciuti di dipendenti delle aziende sanitarie in itinere e in occasione di lavoro dal 2007 al 2013 Temporanea con assenza > 40 gg 20,8% Mortali 0,1% Infortuni in itinere Invalidanti con postumi > 5% 7,7% Regolari senz indennizzo 3,0% Temporanea con assenza > 40 gg 14,8% Infortuni in occasione di lavoro Mortali 0,05% Invalidanti con postumi > 5% 3,5% Regolari senza indennizzo 5,8% Temporanea con assenza <= 40 gg 68,4% Temporanea con assenza <= 40 gg 75,9% Infatti i casi mortali sono lo 0,1% contro lo 0,05%, quelli con postumi permanenti sono il 7,7% contro il 3,5% e quelli con prognosi superiore a 40 giorni il 20,8% contro il 14,8%. Come ci si aspetta l andamento degli infortuni in itinere varia sia all interno della giornata che nell arco della settimana (figura 6). Si ha infatti la maggior concentrazione di incidenti tra le 7 e le 8 del mattino, orario solitamente impiegato per il raggiungimento del posto di lavoro, un picco più basso all ora della pausa pranzo ed un ultimo ancora più basso, probabilmente per la flessibilità dell orario di rientro, attorno alle 20. Il giorno con il maggior numero di incidenti è il lunedì; il sabato e la domenica avviene meno di un quarto degli incidenti rispetto ai giorni feriali. 12

15 Figura 6: Infortuni in itinere: andamento orario settimanale ( ) Nel complesso delle attività produttive la distribuzione degli infortuni in itinere per genere è molto diversa da quella degli infortuni in occasione di lavoro; il rapporto femmine/maschi infatti è pari a 0,91 (circa 1:1) negli infortuni in itinere mentre è pari a 0,27 (circa 1:3) per gli infortuni in occasione di lavoro. Questo dato è spiegato dal fatto che gli uomini sono impiegati in settori produttivi e in mansioni che comportano maggiori rischi mentre il rischio stradale è equivalente per entrambi i sessi. Nelle aziende pubbliche invece vi è una prevalenza di addetti di sesso femminile che svolgono mansioni abbastanza simili a quelle dei colleghi maschi. In figura 7 viene rappresentato l andamento del rapporto femmine maschi e il rapporto degli addetti per sesso. Figura 7: Rapporto F/M (femmine/maschi) negli infortuni riconosciuti in itinere e in occasione di lavoro comparato con il rapporto fra gli addetti; aziende sanitarie del Veneto ,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0, F/M in ITINERE F/M in occasione di lavoro ADDETTI F/M 13

16 Come si può notare, il rapporto è più alto per gli infortuni in itinere (più alto dello stesso rapporto per sesso dei dipendenti); Per gli infortuni in occasione di lavoro il rapporto è più basso ma si rileva che fino al era inferiore al rapporto fra gli addetti femmine e maschi mentre nel periodo successivo lo supera; questo aspetto sarà trattato successivamente nella parte dedicata agli infortuni in occasione di lavoro per genere ed età. Gli infortuni in itinere non dipendono da fattori di rischio propri dell ambiente di lavoro, pertanto verranno esclusi dalle prossime elaborazioni: l insieme di eventi analizzato più in profondità sarà perciò quello riportato nell ultima riga di tabella 4, cioè gli infortuni riconosciuti, esclusi quelli in itinere. Saranno esclusi sempre anche gli studenti, che costituiscono una piccola quota e non sono compresi nel conteggio degli addetti del Ministero. Gli infortuni in occasione di lavoro. Il numero complessivo di questi infortuni, avvenuti negli anni , è 8.743, mediamente all anno. Tra di essi ci sono stati 4 infortuni mortali (1 causato da perdita di controllo di un automezzo e 3 con causa non descritta) e 276 con postumi permanenti di grado indennizzabile. La maggior parte degli infortuni (91% dal 2007) riguarda le PAT di tipo sanitario, mentre sono coinvolti gli impiegati nel 7%. La figura 8 mostra l andamento negli anni degli infortuni distinti per qualifica professionale: quasi la metà degli infortunati sono infermieri, seguiti da altro personale del comparto sanità (36%). I medici rappresentano l ultima fascia con il 5% degli infortuni complessivi. Se si stratifica per qualifica, utilizzando le informazioni disponibili per il 2012 sulla distribuzione dei lavoratori per tutto il periodo 1, si vede come il numero di infortuni sia più alto tra il personale sanitario non infermieristico (81 infortuni riconosciuti ogni mille addetti), seguito da infermieri (24.4 per mille addetti), medici e solo alla fine dagli amministrativi. Il numero di infortuni non in itinere riconosciuti per azienda dal 2007 al 2013 è riportato in tabella 6 assieme al tasso di incidenza del La qualifica professionale degli infortunati è nota per tutti gli anni mentre la distribuzione per mansione dei dati di fonte ministeriale è disponibile soltanto per il 2012; tuttavia si può ragionevolmente considerare stabile la percentuale di addetti per qualifica nelle aziende sanitarie per calcolare il tasso di incidenza medio in tutto il periodo. 14

17 Figura 8: Numero di infortuni riconosciuti, esclusi in itinere, e tasso di incidenza per qualifica professionale e anno evento. 15

18 TASSI DI INCIDENZA Per valutare il rischio di infortunio, al netto della dimensione dell Azienda, si utilizza il tasso di incidenza; per i motivi già indicati sopra, soltanto per le aziende sanitarie pubbliche non è stato utilizzato il numero di addetti stimati INAIL ma quello dei dipendenti effettivi di fonte ministeriale. Il tasso di incidenza per le aziende sanitarie non mostra la riduzione degli altri comparti, anzi negli anni successivi al 2008 c è stato un discreto aumento, in controtendenza rispetto all incidenza generale e a quella dei servizi nel complesso (figura 9). Questo aumento è probabilmente dovuto, almeno in parte, alla minor sottonotifica di infortuni lievi che avviene nelle aziende pubbliche (si veda l analisi dei casi gravi nella sezione Conseguenze degli infortuni) rispetto a quelle private. Figura 9: Confronto tra i tassi di Incidenza (infortuni/addetti) x 1000 delle Aziende sanitarie, del settore Servizi e del totale dei comparti del Veneto. L incidenza di tutti gli infortuni riconosciuti di dipendenti delle Aziende sanitarie si è mantenuta abbastanza costante mentre è molto diminuita quella complessiva di tutti i comparti e anche i servizi nel loro insieme mostrano una diminuzione seppur di minore entità. Nelle aziende sanitarie il tasso, che nel era in media inferiore di 13 punti percentuali rispetto alla totalità dei comparti, negli ultimi anni invece risulta superiore e nel 2013 supera, oltre ai Servizi e all industria tessile, storicamente con incidenze molto basse, anche alcune attività manifatturiere (vedi tabella 5). 16

19 Tabella 5: Tasso di incidenza infortuni riconosciuti non in itinere (infortuni x 1000/addetti) per comparto, anni e Confronto con i tassi delle aziende sanitarie. ANNO EVENTO Comparti Aziende sanitarie Agrindustria Estrazioni minerali Industria Alimentare Industria Tessile Industria Conciaria Industria Legno Industria Carta Industria Chimica e Petrolio Industria Gomma Ind.Trasf. non Metalliferi Industria Metalli Metalmeccanica Industria Elettrica Altre Industrie Elettricita Gas Acqua Costruzioni Commercio Trasporti Servizi Sconosciuto TOTALE VENETO

20 Gli infortuni riconosciuti per Azienda sanitaria e il rispettivo tasso di incidenza sono riportati in figura 10 e tabella 6. Vengono considerati per il calcolo del tasso di ogni singola Azienda, gli infortuni riconosciuti occorsi ai dipendenti di quella Azienda, esclusi quelli in itinere e di studenti, e avvenuti in Veneto. Nel 2% dei casi il territorio dove è avvenuto l infortunio è diverso da quello della ULSS di appartenenza del lavoratore ma questi eventi vengono comunque ricondotti all Azienda da cui dipende l addetto. L incidenza di infortuni per Azienda è variabile da un minimo di 8.2 dell ULSS 21 a un massimo di 34.6 dell ULSS 14. Come già visto, dato il numero di dipendenti, gli infortunati sono soprattutto infermieri seguiti dal resto del comparto sanità. Figura 10: Tasso di Incidenza per 1000 addetti nel 2013 per Aziende Sanitarie. Infortuni riconosciuti in occasione di lavoro esclusi in itinere. Composizione percentuale per le principali qualifiche. 18

21 Sempre nella tabella 6, sono riportati gli andamenti dei numeri assoluti degli infortuni riconosciuti per Azienda nel periodo considerato. Si nota una tendenza alla stazionarietà: complessivamente il numero assoluto di infortuni occorsi nel 2013 è salito, rispetto al 2007, di 100 unità (9% in più). Si rileva una riduzione del 52% nell ulss 21 di Legnago e un aumento del 35% nell ulss 19 di Adria ma tali scostamenti percentuali sono legati a scostamenti assoluti molto piccoli date le dimensioni delle due aziende. Tabella 6: Infortuni riconosciuti esclusi eventi in itinere e studenti per Azienda sanitaria e anno evento, e tasso di incidenza 2013 (infortuni x 1000/addetti) ANNO Azienda Sanitaria Totale periodo tasso 2013 AZIENDA OSPEDALIERA PADOVA AZIENDA OSPEDALIERA VERONA ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO ULSS 01 BELLUNO ULSS 02 FELTRE ULSS 03 BASSANO ULSS 04 ALTO VICENTINO ULSS 05 OVEST VICENTINO ULSS 06 VICENZA ULSS 07 PIEVE DI SOLIGO ULSS 08 ASOLO ULSS 09 TREVISO ULSS 10 VENETO ORIENTALE ULSS 12 VENEZIA ULSS 13 MIRANO ULSS 14 CHIOGGIA ULSS 15 ALTO PADOVANO ULSS 16 PADOVA ULSS 17 ESTE ULSS 18 ROVIGO ULSS 19 ADRIA ULSS 20 VERONA ULSS 21 LEGNAGO ULSS 22 BUSSOLENGO TOTALE

22 INFORTUNI PER SESSO ED ETÀ Una delle peculiarità del settore della sanità è che si registrano più infortuni di femmine che di maschi, mentre in tutti gli altri settori lavorativi gli uomini predominano nettamente sulle donne. Questo ovviamente si spiega con la rilevante presenza di personale femminile in questo comparto (vedi anche figura 7). Nelle Aziende sanitarie pubbliche qui esaminate, gli infortuni occorsi a donne nel periodo sono complessivamente il 71% (tabella 7) con un trend in leggero aumento per le femmine e in diminuzione per i colleghi maschi. Il rapporto del numero di infortuni delle femmine confrontato a quello dei maschi è aumentato da 1.5 nel 2000 a 2.8 nel Questo forte incremento è però legato essenzialmente all aumento di donne occupate donne in sanità. Infatti, se si osservano le incidenze per mille addetti stratificate per sesso si nota che non si discostano di molto: nel 2013 era pari al 23 nelle donne e al 19 negli uomini (v. figura 11) mentre è aumentato il rapporto femmine maschi (F/M). Dal 2008 in poi l incidenza è più alta nelle donne. Figura 11: Rapporto femmine / maschi (F/M) del numero assoluto di infortuni, esclusi in ITINERE e studenti. Incidenza per mille addetti degli infortuni per anno evento e sesso ( ) Tabella 7: Infortuni riconosciuti non in itinere e studenti per sesso e Mansione, Infermieri Altri Sanitari Amm.vi Medici TOT % F % M % TOT % Interessante l analisi degli infortuni per classe di età (figura 12): nella finestra temporale esaminata ( ) gli infortuni occorsi ai lavoratori più giovani sono diminuiti dell 80%; sono dimezzati quelli ai lavoratori fra i 30 e 40 anni, mentre quelli ai lavoratori di anni sono quasi triplicati. 20

23 Purtroppo non si dispone di dati sull occupazione per età, però si ritiene che queste tendenze siano per la maggior parte dovute all invecchiamento della popolazione lavorativa e alle scarse assunzioni di nuovo personale. Figura 12: Numero infortuni riconosciuti in occasione di lavoro per anno evento e classe di età Informazioni importanti provengono dall analisi congiunta di sesso ed età: come si vede nella piramide di figura 13, la distribuzione percentuale è significativamente diversa. Nelle femmine il 74% degli infortuni avviene in età compresa tra i 35 e i 54 anni. Nella fascia di età successiva, tra i 55 e i 59 anni, la percentuale di maschi è del 18%, quasi doppia rispetto a quella delle femmine coetanee. Tra i maschi il massimo numero di infortuni è nella fascia tra i 50 e 54 anni che raccoglie oltre il 22% del totale di infortuni. Figura 13: Percentuale di infortuni per sesso e classe di età (anni ) 21

24 Non disponendo del dato sugli occupati per età non è possibile attribuire con certezza questa differenza alla diversa distribuzione dei lavoratori nei due sessi, tuttavia è un ipotesi molto probabile che innanzitutto le donne siano una popolazione lavorativa più giovane, almeno nella prima parte del decennio. Infatti, l analoga piramide di età riferita al periodo , pubblicata nel precedente documento e che si riporta in figura 13 bis per comodità del lettore, evidenziava un picco per le femmine in età più giovane rispetto alla piramide Figura 13 bis: Percentuale di infortuni per sesso e classe di età (anni Atlante precedente) Una possibile chiave di interpretazione risiede nelle modifiche intervenute nelle normative relative al pensionamento dei dipendenti pubblici, in passato possibile per le lavoratrici dopo circa 20 anni di servizio; ciò causava un elevato turnover di donne che spesso cessavano il lavoro a circa 40 anni di età e venivano sostituite da giovani lavoratrici. Peraltro si deve ricordare che alle scuole infermieri si accedeva dopo due anni di scuola superiore mentre oggi è prevista la laurea triennale al termine della scuola superiore, cosa che ha ritardato l ingresso nel mondo del lavoro e conseguentemente aumentato l età dei nuovi assunti. Ci si deve aspettare pertanto che la differenza di distribuzione dei lavoratori per sesso nelle fasce di età tenda ulteriormente a spostarsi verso le età più avanzate in entrambi i sessi. 22

25 MODALITÀ DI ACCADIMENTO DEGLI INFORTUNI - VARIABILI ESAW Per la comprensione della dinamica dell infortunio le variabili più informative sono: - Attività fisica: descrive l azione che l infortunato stava compiendo al momento dell infortunio; ad essa si accompagna un Agente materiale, cioè un oggetto o altra cosa coinvolta nell azione; - Deviazione: corrisponde all evento imprevisto che ha determinato o favorito il verificarsi dell infortunio, anch essa collegata al suo Agente materiale; - Contatto: il modo in cui si è determinata la lesione, connesso all Agente materiale che ha causato la lesione. Purtroppo la codifica non sempre è registrata per vari motivi e questa carenza di informazioni, percentualmente molto rilevante, non consente di effettuare analisi precise e studiare serie temporali; perciò i dati saranno analizzati nel loro complesso e non per anno. Per quanto riguarda l attività fisica e l agente, le principali coppie e la relativa frequenza sono riportate nella tabella 8. Tabella 8: Principali coppie attività fisica e agente; infortuni riconosciuti, esclusi in itinere, avvenuti negli anni Percentuale sul totale degli infortuni, compresi i casi in cui l informazione è mancante che, come si può vedere, è preponderante. Attività fisica Agente dell'attività % Nessuna informazione Nessuna informazione % Camminare, correre, salire, scendere, Pavimento % ecc. Camminare, correre, salire, scendere, Scale a gradini, scalinate 630 7% ecc. Trasporto verticale, sollevare, alzare, Esseri umani 550 6% portare in basso un oggetto Condurre un mezzo di trasporto o Autovetture 246 3% un attrezzatura di movimentazione Movimenti non precisato Pavimento 189 2% Camminare, correre, salire, scendere, Edifici, superfici a livello del suolo (interne o 167 2% ecc. esterne, fisse o mobili, temporanee o no) Movimenti non precisato Esseri umani 130 1% Trasporto verticale, sollevare, alzare, portare in basso un oggetto Camminare, correre, salire, scendere, ecc. Camminare, correre, salire, scendere, ecc. Camminare, correre, salire, scendere, ecc. Organismi viventi e esseri umani - non precisati 120 1% Nessuna informazione 117 1% Superfici in generale 117 1% Superfici e luoghi di transito: suoli (interni o esterni, terreni agricoli, campi sportivi, superfici 115 1% Totale parziale Somma delle precedenti modalità % In generale, la più frequente attività (28%) che gli infortunati stavano svolgendo è l atto di camminare, correre, salire, scendere in particolare sul pavimento (11%) e sulle scale (7%); l 11% stava alzando o sollevando qualcosa, particolarmente le persone (6%). La terza attività più frequente è la conduzione di mezzi di trasporto (4%), soprattutto di autovetture. Le deviazioni più frequenti sono riconducibili a movimenti scoordinati o errati, infatti la prima deviazione è lo scivolamento o inciampamento con conseguente caduta in 23

26 piano (17%); la seconda deviazione più frequente sono i movimenti scoordinati (12%) seguiti dall azione di sollevare o portare qualcosa (9%), specialmente le persone; al quarto posto il passo falso (7%) e al quinto la perdita di controllo di un mezzo di trasporto (5%).Queste cinque cause da sole spiegano oltre la metà dei casi. Nella tabella 9 si trovano le coppie deviazione e agente più frequenti; si noti anche un aspetto particolare che è quello delle aggressioni (2%). Tabella 9: Principali coppie deviazione e agente; infortuni riconosciuti, esclusi in itinere, avvenuti negli anni Percentuale sul totale degli infortuni, compresi i casi in cui l informazione è mancante Deviazione Agente Deviazione % Nessuna informazione Nessuna informazione % Sollevando, portando o alzandosi Esseri umani 448 5% Scivolamento o inciampamento con caduta di persona Pavimento 400 5% allo stesso livello Perdita di controllo totale o parziale di mezzo di Autovetture 307 4% trasporto/di attrezzatura di movimentazione (motorizzato Movimenti scoordinati, gesti intempestivi, inopportuni Nessun agente materiale 258 3% Scivolamento o inciampamento con caduta di persona Scale a gradini, scalinate 220 3% allo stesso livello Movimento del corpo sotto sforzo fisico (che porta generalmente ad una lesione interna) non precisato Esseri umani 196 2% Violenza, aggressione, minaccia - proveniente da persone Esseri umani 196 2% esterne all impresa verso le vittime nel quadro della loro Passo falso, torsione di gamba o caviglia, scivolamento Pavimento 194 2% senza caduta Movimenti scoordinati, gesti intempestivi, inopportuni Pavimento 159 2% Scivolamento o inciampamento con caduta di persona Nessun agente materiale 136 2% allo stesso livello Scivolamento o inciampamento con caduta di persona Nessuna informazione 130 1% allo stesso livello Sollevando, portando o alzandosi Organismi viventi e esseri umani - non precisati 114 1% Scivolamento o inciampamento con caduta di persona allo stesso livello Edifici, superfici a livello del suolo (interne o esterne, fisse o mobili, 112 1% Movimenti scoordinati, gesti intempestivi, inopportuni Nessuna informazione 108 1% Totale parziale Somma delle precedenti modalità % La variabile contatto descrive come si è provocata la lesione: in quasi un quarto dei casi si verifica uno sforzo fisico a carico del sistema muscolo scheletrico, nel 17% una caduta; nel 10% un contatto con un generico materiale duro; per maggiori dettagli si rimanda alla tabella

27 Tabella 10: Principali tipi di contatto e relativo agente negli infortuni riconosciuti, esclusi in itinere, avvenuti negli anni Percentuale sul totale degli infortuni, compresi i casi in cui l informazione è mancante Contatto Sforzo fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico % Movimento verticale, schiacciamento su/contro (risultato di caduta) % Nessuna informazione % Contatto con agente materiale duro o abrasivo % Movimento orizzontale, schiacciamento su/contro 381 4% Contatto con agente materiale tagliente (coltello/lama) 251 3% Collisione con un oggetto in movimento, ivi inclusi i veicoli collisione con una persona (la vittima 236 3% Sforzo fisico o psichico non precisato 235 3% Colpo, calcio, testata, strangolamento 224 3% Urto da parte di oggetto in rotazione, movimento, spostamento, ivi inclusi i veicoli 193 2% Urto da parte di oggetto in caduta 172 2% Incastramento, schiacciamento in 127 1% Incastramento, schiacciamento fra 121 1% Urto da parte di oggetto in movimento, collisione con non precisato 104 1% Contatto con agente materiale tagliente, appuntito, duro, abrasivo non precisato 102 1% Totale parziale - Somma delle precedenti modalità % % Esaminando gli infortuni per categoria di lavoratori si nota che le cadute (26%), i passi falsi e la perdita di controllo del mezzo di trasporto (entrambi 9%) prevalgono negli impiegati (Figura 14). Nei sanitari le cadute sono il 17% dei casi, seguite dai movimenti scoordinati (13%) e dal sollevamento di persone (10%). Figura 14: Principali deviazioni per impiegati e sanitari (anni ) 25

28 CONSEGUENZE DEGLI INFORTUNI Le conseguenze in termini di salute dei lavoratori sono definite da: lesione subita, identificata con le variabili Natura e Sede della lesione, numero di giornate perse, percentuale di infortuni con postumi permanenti. Le principali lesioni sono costituite da: lussazioni o distorsioni (41%), contusioni (27%), fratture (12%), ferite (9%); complessivamente questi quattro tipi di lesione comprendono il 90% degli infortuni. Per le parti del corpo coinvolte nello specifico vedi tabella 11, in cui si osserva che le più frequenti lesioni sono le lussazioni della colonna vertebrale, seguite dalle lussazioni/distorsioni della caviglia/piede, dalle lussazioni e dalle contusioni di cingolo pelvico/coscia/ ginocchia. Queste quattro modalità raggruppano oltre il 33% di tutti i casi. Tabella 11: Infortuni delle aziende sanitarie non in itinere, riconosciuti per natura e principali sedi della lesione, anni La percentuale indica la percentuale di sede per ciascuna natura della lesione % Natura n Sede Di cui n parziale % Colonna vertebrale Lussazione, distorsione Contusione Frattura Caviglia, piede, alluce, altre dita % Cingolo pelvico, coscia, ginocchio, gamba % Cingolo toracico % Braccio, gomito, avambraccio, polso 303 8% Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo 267 7% Cingolo pelvico, coscia, ginocchio, gamba % Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo % Caviglia, piede, alluce, altre dita % Braccio, gomito, avambraccio, polso % Colonna vertebrale 212 9% Caviglia, piede, alluce, altre dita % Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo % Braccio, gomito, avambraccio, polso % Parete toracica 90 9% Faccia 51 5% Ferita 761 Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo % Lesioni da sforzo 466 Colonna vertebrale % Lesioni da altri agenti 107 Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo 29 27% Occhio orecchio 24 22% Braccio, gomito, avambraccio, polso 19 18% Lesioni da infezioni parassiti 74 Organi interni 36 49% Corpi estranei 20 Occhio orecchio 16 80% Perdita anatomica 4 Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo 4 100% Sconosciuta % Gli infortuni di caviglia/piede (19%), colonna vertebrale (17%), mano/dita (16%) e cingolo pelvico/gamba (14%) rappresentano il 66% delle sedi colpite. Per quanto riguarda la sede caviglia/piede (Figura 15), in più della metà dei casi è interessata da distorsioni procurate soprattutto da scivolamenti, passi falsi e movimenti scoordinati. Altre frequenti lesioni alla caviglia e al piede sono le contusioni e le fratture, dovute principalmente a urti e contatti con materiali duri e abrasivi. 26

29 Figura 15: Infortuni riconosciti non in itinere delle aziende sanitarie per sede della lesione, anni La percentuale indica per ciascuna sede la natura della lesione. Le lesioni alla colonna vertebrale sono dovute per l 84% a lussazioni, distorsioni e lesioni da sforzo (1.266 eventi) che sono causate per quasi il 40% dei casi dal sollevamento e spostamento delle persone e per un ulteriore 18% da incidenti stradali in orario di lavoro. Un ulteriore 14% è dato da contusioni alla colonna vertebrale (212 eventi), dovute nel 56% dei casi a cadute e scivolamenti. Le cause degli infortuni alla mano sono invece svariate e si ritrovano le modalità tipiche di questo tipo di infortuni: contatto con agente tagliente, urti, schiacciamenti, etc. Le lesioni si distribuiscono allo stesso modo nelle varie categorie di attività; l unica differenza rilevante è la ferita alla mano che più frequente nelle categorie sanitarie. Stratificando per sesso non si notano differenze di rilievo ma nelle femmine si verificano in proporzione maggiore le contusioni (30% F contro 22% M) mentre nei maschi sono più frequenti le lussazioni (44% maschi contro 40% femmine) e le ferite (11% M contro 8% F). Quasi la metà degli infortuni ha una prognosi che va da 8 a 30 giorni, il 24% termina entro la prima settimana, mentre il 18% supera i 40 giorni (tabella 12). Tabella 12: Infortuni riconosciuti non in itinere per classe di giornate perse e categoria di attività, anni Classe giornate perse Infermieri Numero per CATEGORIA Altri sanitari Amm.vi Medici Totale % da 4 a ,9% da 8 a ,0% da 31 a ,4% Più di ,8% Sconosciuto ,9% Totale ,0% La mediana delle giornate perse calcolata sui riconosciuti non in itinere va da un minimo di 13 (nel 2000) ad un massimo di 17 (nel 2013). Gli scivolamenti sono la 27

30 causa più denunciata sia per infortuni di durata inferiore agli 8 giorni (16%) che per quelli di durata superiore ai 40 (23%). Nel complesso il 12% degli infortuni lascia dei postumi permanenti e in 4 casi ha determinato la morte del lavoratore infortunato (tabella 13); questa percentuale è più lievemente più elevata nella categoria degli impiegati (14%). Il 28% degli infortuni con postumi è causato da cadute in piano. Tabella 13: Infortuni riconosciuti non in itinere per presenza di postumi permanenti e attività. Anni Numero per CATEGORIA Classe postumi Altri Infermieri permanenti sanitari Amm.vi Medici Totale % Non postumi ,00% Grado 1-5 % ,78% Grado 6-15 % ,85% Grado % ,31% Grado > 33% ,01% Morte ,05% Totale ,0% I due tipi di conseguenza, giornate di lavoro perse e postumi permanenti, si possono combinare nello stesso soggetto; la tabella 14 descrive questa distribuzione. Tabella 14: Infortuni riconosciuti non in itinere per giornate perse e postumi permanenti Tipo definizione INAIL Classe di giornate perse per tipo definizione MORTALI Totale 4 INVALIDANTI Con postumi permanenti > 5% Temporanea con postumi permanenti da 1 a 5% Numero casi da 4 a 7 1 da 8 a da 31 a 40 7 Più di Sconosciuto 5 Totale 277 da 4 a 7 5 da 8 a da 31 a Più di Sconosciuto 104 Totale 768 da 4 a da 8 a Temporanea senza postumi da 31 a permanenti Più di Sconosciuto 496 Totale TOTALE

31 L analisi della gravità degli infortuni si avvale di diversi tipi di indicatori, in parte definiti dalla norma UNI 7249/2007 in parte proposti da un documento del gruppo di lavoro Flussi Inail-Regioni del Fra questi indicatori è compreso l indice di gravità, che considera la somma di giornate di lavoro effettivamente perse sommate alle giornate convenzionali calcolate sulla base degli eventuali postumi permanenti o della morte per ore lavorate. Per monitorare l andamento infortunistico a fini preventivi vengono utilizzati anche i tassi di incidenza specifici per diverse categorie di gravità delle conseguenze e la percentuale di gravi sul totale. La valutazione contemporanea di diversi indicatori consente di formulare ipotesi sul miglioramento (o peggioramento) della sicurezza nei luoghi di lavoro. Poiché gli infortuni lievi spesso non vengono denunciati, limitare l analisi agli eventi più gravi riduce l influenza della sottonotifica; le due categorie più utilizzate sono quelle dei T30 e dei T40 che comprendono gli eventi con prognosi rispettivamente superiore a 30 e 40 giorni (includono anche le conseguenze più gravi in quanto intesi come soglia inferiore di gravità). La definizione di T40, includendo anche lesioni con postumi permanenti >= 1 % e i casi mortali, coincide con gli infortuni gravi di interesse penale (quelli che prevedono procedibilità d ufficio per lesioni personali colpose o omicidio colposo in caso di violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro). Per maggiori dettagli vedi GLOSSARIO. Figura 16: Incidenza per 1000 addetti degli infortuni GRAVI riconosciuti esclusi casi in itinere nelle aziende sanitarie. 7,00 6,00 Incidenza su 1000 addetti (Ministero) Gravi Inv Gravi T40 Gravi T30 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0, Come si può vedere, per questi casi non vi è nessun trend in riduzione così come si era visto per gli infortuni totali. Per analizzare l andamento temporale del numero di infortuni nelle ASL confrontato con quello complessivo di tutti i comparti, è opportuno valutare l andamento separatamente per ciascuna categoria di gravità rapportandola al valore del 2000 che viene posto = 100%. 29

32 Figura 17: Variazioni percentuali dell incidenza per categoria di gravità rispetto al 2000 degli infortuni riconosciuti delle ASL, casi non in itinere. 300 Infortuni nelle aziende sanitarie per categoria di gravità - Variazione percentuale dell'incidenza rispetto al MORTALI E INVALIDANTI da 04a 07 da 08 a 30 da 31 a 40 Più di Figura 18: Variazioni percentuali per categoria di gravità rispetto al 2000 degli infortuni riconosciuti in tutti i comparti, casi non in itinere. Infortuni in tutte i comparti industria e servizi per categoria di gravità -Variazione percentuale dell'incidenza rispetto al MORTALI E INVALIDANTI da 04a 07 da 08 a 30 da 31 a 40 Più di

33 Tabella 15: Confronto di alcuni indicatori infortunistici tra i due periodi e tra aziende sanitarie e aziende del settore industria e servizi. Aziende sanitarie Tutti i comparti aziende sanitarie Tutti i comparti Incidenza di tutti gli infortuni riconosciuti x 1000 addetti Incidenza T30 x 1000 addetti Percentuale T30/Totali Incidenza Invalidanti e mortali Percentuale Invalidanti e mortali sul totale differenza tra differenza tra primo e secondo primo e secondo periodo periodo 20,3 21,4 33,1 21,9 1,10-11,20 4,25 5,26 8,3 6,51 1,01-1,79 20,9% 24,6% 22,20% 26,50% 3,70 4,30 0,49 0,75 1,39 1,38 0,26-0,01 2,4% 3,5% 3,6% 5,3% 1,10 1,70 In figura 16 si può notare che nelle aziende sanitarie non si registra una diminuzione degli infortuni più gravi, che tendono invece ad aumentare così come non è diminuita l incidenza totale (vedi fig. 9). Nelle figure 17 e 18 sono rappresentate le differenze percentuali di incidenza fatto 100% l anno 2000 per le diverse categorie di gravità degli infortuni. Si evidenziano due dinamiche completamente diverse (pur con la riserva che i casi nelle aziende sanitarie sono meno numerosi e quindi vi sono ampie oscillazioni casuali nella categoria degli invalidanti). In figura 18 la maggiore diminuzione che si registra sui casi più lievi (inversamente proporzionale alla classe di prognosi) induce a pensare che vi sia una progressiva tendenza alla sottonotifica dei casi più lievi, unitamente ad una reale riduzione, che dal interessa anche i casi più gravi (invalidanti e mortali); in questa riduzione un ruolo difficile da valutare può essere legato anche alla crisi economica che ha messo in crisi soprattutto le attività manifatturiere che hanno maggiori rischi di infortunio. La figura 17 mostra invece che nelle aziende sanitarie l incidenza degli infortuni più lievi è rimasta costante mentre aumenta quella dei casi più gravi (invalidanti e mortali sono molto pochi e la variazione percentuale molto ampia deve essere valutata con cautela). Questo andamento indica che non vi è nessuna tendenza alla sottonotifica registrata nel totale delle attività di industria e servizi; in letteratura scientifica è già noto che nei periodi di crisi si verifica questo fenomeno connesso anche alla preoccupazione del lavoratore di veder peggiorare le proprie condizioni di lavoro o di perdere il posto di lavoro (a maggior ragione se le aziende, oltre che private, sono di piccole dimensioni). L aumento della gravità degli eventi può essere letto alla luce di quanto evidenziato nei paragrafi precedenti: buona parte degli infortuni avviene in attività connesse alla movimentazione dei carichi; inoltre nel periodo considerato si è verificato un aumento dell età media e un aumento della componente femminile. Si tratta di fattori che da un lato aumentano il rischio di lesioni, dall altro condizionano un più lento recupero e quindi un aumento dei casi con prognosi maggiore. La tabella 15 riassume alcuni indicatori di gravità utili per il confronto fra i due periodi e Il colore del semaforo indica se la variazione è positiva o no; un buon risultato di prevenzione dovrebbe vedere i semafori tutti verdi 31

34 con una riduzione proporzionale maggiore sugli infortuni gravi; nel settore industria e servizi sono verdi soltanto i semafori relativi al totale degli infortuni mentre gli indicatori di gravità sono in contro tendenza. Il tasso di incidenza dei T30 in realtà è in diminuzione ma in modo meno evidente degli invalidanti e mortali che sono più gravi. Per le aziende sanitarie vale quanto già detto sopra; non vi sono indicazioni suggestive di sottonotifica mentre vi è una tendenza all aumento dei casi gravi. 32

35 MALATTIE PROFESSIONALI MALATTIE DENUNCIATE Dopo anni di sostanziale stabilità con una media di 61 denunce per malattie professionali all anno, alla fine del 2007 la serie presenta un chiaro break-point, dopo il quale la media annua si attesta sulle 83 denunce (Figura 19). Per sostituire all analisi visiva un criterio più oggettivo è stato applicato il test di Bai e Perron e che è deputato all individuazione di discontinuità singole o multiple. Tale test individua un unico punto di svolta, evidenziato analiticamente dallo studio della serie, coerente con l intervento istituzionale che ha incluso alcune delle principali malattie non tabellate tra le tabellate. Infatti con il decreto 9 aprile 2008 è stata modificata la tabella delle malattie professionali indennizzate includendovi molte patologie muscoloscheletriche e in particolare l ernia discale connessa alla movimentazione manuale dei carichi. Questa novità normativa agevola il riconoscimento delle malattie in quanto vige la presunzione legale di origine che libera il lavoratore dall onere della prova della causa lavorativa. Come è già successo in passato, immediatamente dopo la modifica sono state denunciate malattie insorte in epoca precedente, non denunciate o non riconosciute con la tabella previgente. Si tratta in realtà di una emersione di patologie e non di un peggioramento della situazione. Figura 19: Serie storica delle malattie professionali denunciate nelle aziende sanitarie del Veneto nel periodo In ascissa il numero di malattie denunciate per mese. Una motivazione aggiuntiva per l aumento, in questo caso apparente, del numero delle malattie professionali risiede in un altra novità della nuova lista delle malattie professionali che vengono ora classificate con il codice ICD X (ICD = International Classification of Diseases); quella che in passato poteva essere denunciata genericamente come sindrome da sovraccarico biomeccanico dell arto superiore, prima del 2008 non tabellata, può oggi essere ricondotta a più voci (= più denunce, cosiddette plurime) della tabella (ad esempio: TENDINITE DEL SOVRASPINOSO o tendinite cuffia rotatori M Epicondilite del gomito M SINDROME DEL TUNNEL CARPALE G56.0; in grassetto è riportato il codice ICD corrispondente). Una misura di questo fenomeno si ha confrontando il numero di persone che hanno presentato denuncia con il numero di denunce (unico dato fino ad ora monitorato). La 33

36 figura 20 mostra l andamento nel tempo delle denunce e delle persone a cui si riferiscono le denunce; il divario degli ultimi anni si giustifica con l aumento del numero di denunce per persona tecnopatica. Si deve inoltre ricordare che in Veneto è operativo il programma regionale di Ergonomia Occupazionale, grazie al quale, già prima del 2008, era iniziato un processo di emersione delle patologie muscolo scheletriche in tutti i settori di attività. Figura 20: Andamento delle Malattie professionali denunciate e del numero di persone a cui si riferiscono le denunce, per tutte le malattie professionali e per tutti i settori di attività in Veneto dal 1994 al MP denunciate all'inail e tecnopatici in Veneto in tutti i settori di attività MP Persone Come per gli infortuni, vi è un iter amministrativo e sanitario che si conclude con la definizione del caso; mortali, indennizzate in permanente, temporanee e regolari senza indennizzo costituiscono le malattie professionali riconosciute dall istituto assicuratore INAIL. La quota di malattie professionali riconosciute dall INAIL è pari a circa il 40% delle denunciate, mentre negli infortuni sul lavoro la percentuale di riconosciuti è intorno all 82% (v. tabella 2); questa differenza è motivata dalla presenza di molte malattie non tabellate in cui è il lavoratore che ha l onere della prova del rapporto causale con il lavoro e dalla distanza temporale tra esposizione e manifestazione della patologia. Negli anni si nota (figura 21) un leggero aumento delle denunce di malattia, mentre più costante è l andamento delle riconosciute Figura 21: Malattie professionali denunciate e riconosciute per anno di manifestazione della malattia nelle aziende sanitarie del Veneto. 34

37 Il 90% delle malattie denunciate riguarda personale sanitario (tabella 16). Il numero maggiore di denunce proviene dall azienda Ospedaliera di Verona che da sola copre il 16% del totale; seguono con il 10% l Az. Ospedaliera di Padova e le ULSS di Belluno e di Treviso (tabella 17). Anche questo dato deve essere messo in relazione con il numero di addetti. Tabella 16: Malattie professionali denunciate negli anni per qualifica professionale e anno di manifestazione della malattia Totale Infermieri % Comparto sanità % Amministrativi % Medici % Totale % Tabella 17: Malattie professionali manifestatesi e denunciate all INAIL negli anni per Azienda sanitaria e anno di manifestazione della malattia Az. Sanitaria Totale Az. PD % Az. VR % IOV % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % TOTALE % 35

38 In figura 22 sono riportate le incidenze delle malattie professionali per addetti. Mediamente vengono denunciate ogni anno 140 malattie ogni addetti, in linea con quanto accade in Veneto nel complesso di tutti i comparti ma esiste molta variabilità da un Azienda all altra: l incidenza varia da 30 x dell ULSS 10 a 410 per dell ULSS 17. Questo dato suggerisce le necessità di verificare anche l origine della certificazione della malattia professionale, non desumibile dai dati INAIL (medico competente, patronato, altri medici). Figura 22: Malattie professionali denunciate per addetti, per Azienda sanitaria e principali qualifiche (media ) Nell ultimo quinquennio disponibile, il 55% delle denunce riguarda la categoria degli infermieri, anche se l incidenza media specifica più alta è quella del comparto sanità (486 ogni operatori sanitari) che risulta essere 8 volte superiore a quella dei medici (59 ogni medici). In tabella 18 vengono riportate le patologie denunciate: le più frequenti risultano essere quelle muscoloscheletriche (71%), seguite da neoplasie e dermopatie (entrambe al 6%). Il 70% delle denunce di malattia, pari a 390 casi, riguardano le femmine, come ci si aspetta, dato che costituiscono il 67% degli addetti nelle Aziende Sanitarie del Veneto. Esaminando le singole patologie, si ha la predominanza maschile solo per quanto riguarda l ipoacusia: tutti e 18 i casi denunciati dal 2007 al 2013 sono infatti di uomini. 36

39 Tabella 18: Malattie professionali manifestatesi e denunciate all INAIL negli anni per tipo di malattia e sesso Settori ICDX F M TOTALE Patologie muscoloscheletriche e connettivali % Neoplasie % Dermopatie % Patologie mentali e del comportamento % Patologie dell'orecchio % Oftalmopatie % Disturbi del sistema respiratorio % Neuropatie % Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 5 5 1% Malattie infettive e parassitarie % Disturbi del sistema circolatorio % Altro o Non determinato % TOTALE % Nella tabella 19 invece è riportato il dettaglio per patologia delle malattie denunciate da ogni singola Azienda sanitaria. Tabella 19: Malattie professionali manifestatesi e denunciate all INAIL negli anni per tipo di malattia e Azienda sanitaria Patologie muscoloscheletriche Neoplasie Dermatopatie Patologie mentali Patologie dell'orecchio Oftalmopatie Disturbi del sistema respiratorio 37 Neuropatie Malattie endocrine, Malattie infettive e parassitarie Disturbi sistema circolatorio Altro o Non determinato Totale Az. PD % Az. VR % IOV % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Totale %

40 MALATTIE RICONOSCIUTE A conclusione dell iter assicurativo, più del 60% dei casi viene definito negativamente (tabella 20) mentre il 7% è riconosciuto senza indennizzo. Un ulteriore 31% ha causato postumi permanenti di entità indennizzabile (> 5%) e viene perciò chiuso come permanente, mentre l 1% ha causato soltanto giorni di inabilità temporanea. Nel periodo considerato per tre persone decedute è stata riconosciuta come causa una malattia professionale: due hanno avuto un tumore alla pleura causato da fibre di amianto, risalenti a vecchie esposizioni ante 1992, e uno un tumore allo stomaco da radiazioni ionizzanti. Tabella 20: Malattie professionali manifestatesi e denunciate dall INAIL negli anni per tipo di definizione e anno di manifestazione Tipo Definizione TOT Mortale % Negativa % Permanente % Regolare senza Indennizzo % Temporanea % % Riconosciute su definite 41% 44% 48% 31% 42% 32% 40% 40% Il numero di malattie riconosciute per tipo di patologia e la relativa percentuale sulle denunciate è riportato nella tabella 21. Tabella 21: Malattie professionali manifestatesi e riconosciute dall INAIL negli anni , per tipo di malattia e relativa percentuale sulle denunciate Settori ICD X Denunciate Riconosciute Ric/Den Patologie muscoloscheletriche e connettivali % 43% Dermopatie % 69% Neoplasie % 27% Disturbi del sistema respiratorio % 55% Patologie dell'orecchio % 28% Oftalmopatie % 38% Malattie infettive e parassitarie 3 1 0% 33% Patologie mentali e del comportamento 20 0% Altro o Non determinato 31 0% Totale % 40% 38

41 Complessivamente solo il 39% circa delle malattie denunciate viene riconosciuto. Le patologie muscoloscheletriche, che sono quelle denunciate più frequentemente, vengono riconosciute in meno della metà dei casi; qui occorre ricordare che potrebbero essere stati denunciati casi insorti prima della modifica della tabella (2008) che risalgono a molti anni prima con difficoltà di dimostrare l esposizione al rischio. Percentuale più alta (69%) per quanto riguarda le dermatiti, che costituiscono il 10% delle denunciate (32 casi), è più facile dimostrare il nesso causale anche perché sono malattie a breve latenza. Sulle dermatiti c è invece da rilevare il basso numero di denunce, comune a tutti i settori di attività, probabilmente per gli scarsi vantaggi che comporta il riconoscimenti INAIL se non ci sono giornate di effettiva assenza dal lavoro. In tabella 22 vengono riportate, distinte per sesso, le malattie riconosciute dall INAIL. Negli anni dal 2007 al 2013, si osserva che la frequenza più alta di casi riconosciuti riguarda le patologie muscoloscheletriche che riguardano nel 73% dei casi le donne. Seguono le dermopatie (quasi tutte in donne) mentre le neoplasie riguardano per il 78% gli uomini. Oftalmopatie e patologie dell orecchio riconosciute riguardano quasi esclusivamente gli uomini. Tabella 22: Malattie professionali manifestatesi e riconosciute dall INAIL negli anni , per tipo di malattia (codice sanitario) e sesso Settori ICDX F M Tot Patologie muscoloscheletriche e connettivali % 48 28% 173 Dermopatie 19 86% 3 14% 22 Neoplasie 2 22% 7 78% 9 Disturbi del sistema respiratorio 3 50% 3 50% 6 Oftalmopatie 1 20% 4 80% 5 Patologie dell'orecchio 0% 5 100% 5 Malattie infettive e parassitarie 1 100% 0% 1 Totale % 70 32% 221 Nelle tabelle 23 e 24 si trova la distribuzione delle malattie professionali riconosciute dall INAIL per Azienda sanitaria: rispettivamente, in tabella 24 è riportato il numero di malattie riconosciute per anno di manifestazione della malattia e nella tabella 25 il numero di malattie riconosciute distinte per patologia. Tabella 23: Malattie professionali manifestatesi e riconosciute dall INAIL negli anni per Azienda sanitaria e anno di manifestazione della malattia Az. Sanitaria Totale Az. PD % Az. VR % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % 39

42 Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % Ulss % TOTALE % Tabella 24: Malattie professionali manifestatesi e riconosciute dall INAIL negli anni per tipo di malattia e Azienda sanitaria Patologie muscoloscheletriche e connettivali Dermatopatie Neoplasie Disturbi del sistema respiratorio Oftalmopatie Patologie dell'orecchio Malattie infettive e parassitarie TOTALE Az_ PD Az_ VR Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss Ulss TOTALE

43 CONCLUSIONI Il quadro che emerge evidenzia due modalità di infortunio prevalenti, sulle quali è opportuno effettuare approfondimenti a livello locale: la prima è costituita delle cadute in piano o su scale fisse nei percorsi all interno dell area di lavoro. All origine di questi episodi possono trovarsi cause banali e accidentali ma anche altri fattori (calzature inadeguate o prive di chiusura posteriore, stato dei pavimenti, pavimenti bagnati per procedure di pulizia errate, etc.) da verificare con l analisi dei singoli casi. la seconda, in comune con le malattie professionali, è connessa alle lesioni muscoloscheletriche dovute alla movimentazione manuale di carichi in generale e di persone in particolare. Le caratteristiche dei lavoratori delle aziende sanitarie, che vedono una prevalenza di donne esposte e il trend di aumento dell età degli operatori, richiedono particolare attenzione in relazione al rischio da movimentazione di carichi. Il rischio aumenterà nel prossimo futuro, se non ci sarà un aumento di turn over del personale, non tanto per il peggioramento delle condizioni di lavoro ma per il maggior numero di lavoratori che supereranno la soglia dei 45 anni (si ricorda che il peso di riferimento per la valutazione dei rischi è di 25 Kg per i maschi fino a 45 anni, poi scende a 20 Kg, mentre per le femmine i valori sono rispettivamente 20 e 15 Kg). La natura cronica della patologia muscoloscheletrica condurrà necessariamente alla formulazione di limitazioni di idoneità da parte del medico competente che avranno un forte impatto organizzativo sui servizi erogati. E evidente che il problema non può trovare soluzione a livello di idoneità individuale ma occorre riconsiderare per tempo l organizzazione del lavoro, le procedure per la movimentazione dei carichi, l uso di ausili maggiori e minori, le stesse strutture tecniche e gli ambienti di lavoro, con lo scopo di ridurre il rischio; soltanto in questo modo anche i lavoratori con problemi di tipo muscolo scheletrico potranno svolgere in sicurezza la loro mansione. Le possibili soluzioni preventive ovviamente richiedono tempi medio lunghi per essere attuate, anche perché prevedono formazione, addestramento e condivisione da parte del personale; pertanto l indicazione principale che emerge da questo documento è quella di iniziare fin da ora a progettare gli interventi preventivi di carattere strutturale e organizzativo necessari per tutelare i lavoratori e garantire allo stesso tempo l erogazione dei servizi ai cittadini. 41

44 SINTESI FLASH LE AZIENDE Numero addetti: Sanitari: 70% Donne: 70% GLI INFORTUNI Denunce: all anno (media) Riconosciuti: all anno (media) Sanitari: 90% Donne: 66% Sforzo fisico a carico del sistema muscoloscheletrico: 24% Scivolamenti: 17% Lussazioni/distorsioni: 41% LE MALATTIE PROFESSIONALI Denunce: 79 all anno (media) Riconosciute: 31 all anno (media) Sanitari: 97% Donne: 68% Patologie muscoloscheletriche: 78% 42

45 GLOSSARIO DEFINIZIONI - Aziende Posizione Assicurativa Territoriale (PAT): è il contratto assicurativo che l Azienda stipula con l INAIL per assicurare i propri lavoratori. A ogni PAT corrisponde un certo rischio, espresso dalla Voce di Tariffa, per cui tendenzialmente un Azienda, specialmente se di grandi dimensioni come quelle qui prese in considerazione, possiede diverse PAT corrispondenti a diversi rischi cui sono sottoposti i suoi dipendenti; per esempio una PAT riferita ai sanitari e una per gli impiegati. Se un azienda ha diverse unità locali, generalmente viene stipulata una PAT per ognuna di esse. Nella realtà ci sono svariate eccezioni a questi principi generali, infatti nella stessa PAT possono essere accorpati più rischi, e quindi possono essere presenti più voci di tariffa, oppure le PAT riferite a diverse unità locali vengono accentrate in un unica sede madre accentrante. Questo secondo caso non costituisce un problema per la presente elaborazione, per il modo in cui sono state estratte le Aziende; invece l accorpamento dei rischi nella stessa PAT pone il problema di quale tipologia di lavoro attribuirle. In questi casi ambigui si è scelto di considerare prevalente la mansione sanitaria; si tratta fortunatamente di un numero ristretto di casi (3%). Voce di tariffa: codice assegnato dall INAIL per classificare l attività svolta dalla PAT e quindi il rischio. A seconda della voce di tariffa varia il tasso con cui viene calcolato il premio assicurativo dovuto dall Azienda. Attività: in questa sede, le voci di tariffa sono state raggruppate in quattro categorie: Impiegati, Sanitari, Servizi vari e Polizze Speciali. La categoria Impiegati comprende le mansioni di tipo impiegatizio e amministrativo; i Sanitari sono gli addetti alla cura della persona, quindi medici e infermieri, e gli addetti dei laboratori di analisi; Servizi vari include varie altre mansioni accessorie: pulizie, lavanderia, ecc. Nelle Polizze speciali infine sono compresi gli apparecchi a raggi X e alle sostanze radioattive. Addetti: per ogni PAT l INAIL trasmette attraverso i Flussi Informativi il numero di addetti. Non si tratta di un numero di addetti effettivi ma di una stima sulla base del monte salari erogato; più precisamente identifica gli Addetti/anno, cioè 1 addetto equivale a 300 giornate lavorative effettuate all anno. La stima viene effettuata considerando l ammontare complessivo delle retribuzioni corrisposte nell anno dall Azienda divisa per il salario medio provinciale degli infortunati operanti nella stessa provincia e afferenti al grande gruppo di tariffa di cui fa parte l Azienda. Il calcolo effettuato in questo modo, nel caso delle Aziende sanitarie, risente della differenza di salario e di rischio tra mansioni mediche e infermieristiche: è noto infatti che il personale medico ha un salario molto più elevato del personale non medico, ma il rischio di infortunio è decisamente inferiore. Nello specifico caso l algoritmo di calcolo divide perciò una massa salariale elevata, perché composta anche dagli stipendi dei medici, per una retribuzione media degli infortunati (soprattutto infermieri) più bassa: in questo modo gli addetti sono decisamente sovrastimati, come si è evidenziato nel testo (figura 1). Il numero di addetti non è calcolato per alcune categorie di lavoratori (apprendisti, interinali e PAT assicurate come Speciali, tra cui quella degli addetti agli apparecchi a raggi X e alle sostanze radioattive) per le quali il premio assicurativo non è connesso alla retribuzione. Per queste categorie non si può quindi calcolare l indice di incidenza. Per i motivi sopra indicati, in questo testo, a differenza di altre pubblicazioni, non sono stati usati gli addetti stimati dall INAIL per il calcolo degli indicatori, ma invece le teste vere dei lavoratori come dichiarati dal Ministero della Sanità. I confronti effettuati con gli altri comparti, dove sono stati usati gli addetti stimati INAIL, non ne risente (anzi, è più attendibile) in quanto nei settori industriali e dei servizi in generale la stima è sufficientemente precisa. 43

46 DEFINIZIONI Infortuni Infortunio denunciato: quando all INAIL perviene un certificato medico di infortunio, esso viene automaticamente registrato come infortunio denunciato, e si avvia l iter sanitario e amministrativo che al termine definirà se si tratta di un infortunio con diritto a ricevere delle prestazioni dall istituto assicuratore o no. Negli infortuni denunciati si trova quindi qualsiasi evento notificato all INAIL, a prescindere da quella che sarà poi la valutazione conclusiva. Infortunio definito: l infortunio per cui è stata concluso l iter di cui sopra è detto definito. I tipi di definizione sono: - Negativo: il caso non possiede i requisiti per essere riconosciuto come infortunio sul lavoro. La motivazione può essere di vario tipo: mancanza dell'occasione di lavoro, soggetto non assicurato, ecc. - Franchigia: infortunio che non ha determinato un'inabilità temporanea assoluta con assenza dal lavoro superiore a tre giorni (escluso quello dell infortunio) e quindi non è compreso nella normativa del T.U. 1124/65 ai fini dell indennizzo (la retribuzione viene erogata dal datore di lavoro). - Temporaneo: casi che hanno comportato un'inabilità temporanea assoluta superiore a tre giorni e non hanno determinato postumi permanenti superiori alla percentuale stabilita per la definizione "in permanente". - Permanente: infortuni con postumi permanenti di entità indennizzabile, cioè: superiori al 10% per gli infortuni avvenuti prima del 25/07/2000; superiori al 5% dopo tale data. Prima del 25/07/2000 era valutata soltanto la capacità lavorativa; dopo tale data la percentuale comprende anche il danno biologico. - Mortale (con o senza superstiti): deceduti in seguito all'infortunio sul lavoro. - Regolare senza indennizzo: pur trattandosi di eventi riconoscibili come veri e propri infortuni sul lavoro, l'inail non ha erogato prestazioni economiche; si tratta di casi particolari. Infortunio riconosciuto: questi sono i casi che corrispondono alla definizione prevista dall'art. 2 del T.U. sia per quanto riguarda l'aspetto sanitario che quello amministrativo. Rientrano negli infortuni riconosciuti le definizioni: Temporanea, Permanente, Mortale (con e senza superstiti), Regolare senza indennizzo. Gli infortuni riconosciuti sono il dato più importante da considerare in quanto sono quelli che rientrano a pieno titolo nella definizione di infortunio sul lavoro. Infortunio indennizzato: è l infortunio al quale l'inail ha erogato una prestazione economica. Questi costituiscono un sottoinsieme degli infortuni riconosciuti esclusi i casi Regolare senza indennizzo. Infortunio in itinere: infortunio avvenuto durante il tragitto tra la sede del lavoro e l'abitazione (o mensa) o viceversa. Se non c'è un servizio mensa Aziendale, sono compresi anche quelli avvenuti durante lo spostamento dal luogo di lavoro a quello del pasto. Non necessariamente è causato da un incidente stradale; così come non tutti gli incidenti stradali sono infortuni in itinere, se sono avvenuti in orario di lavoro risultano infortuni in occasione di lavoro. Indice (TASSO) di incidenza: indicatore che viene calcolato rapportando gli infortuni agli addetti e moltiplicando per Esprime il numero di infortuni che si verificano ogni 1000 addetti nel periodo e territorio di volta in volta esaminato. Variabili ESAW: si tratta di 8 variabili che descrivono la dinamica dell infortunio prendendo in considerazione diversi aspetti: o Tipo di luogo: descrizione dello spazio in cui l infortunato si trovava (es. cantiere, ufficio, strada ). o Tipo di lavoro: descrizione del lavoro che la vittima stava svolgendo (es. manutenzione, produzione, conduzione di mezzi di trasporto ). 44

47 o Attività fisica specifica (e correlato Agente Materiale): azione svolta dalla vittima nel momento dell infortunio (es. spingere, tirare, camminare ). L agente materiale indica l oggetto o altra cosa coinvolta nell azione. o Deviazione (e correlato Agente Materiale): ultimo evento, deviante rispetto alla norma, che ha provocato l infortunio (es. scivolamento, movimento scoordinato, rottura dell agente, perdita di controllo dell agente ) o Contatto (e correlato Agente Materiale): modo in cui si è provocata la lesione (es. schiacciamento, urto, sforzo fisico, movimento verticale risultato di caduta ) Questo sistema è conforme alla metodologia europea e nell ambito di EUROSTAT assicura la confrontabilità dei dati con i paesi UE. Infortunio Grave L infortunio viene usualmente considerato grave in funzione dell entità delle lesioni prodotte al lavoratore; non viene comunemente considerata nel concetto di infortunio grave l eventuale numerosità dei soggetti coinvolti in un unico incidente o le potenzialità di danno di un particolare tipo di incidente che fortuitamente non abbia prodotto conseguenze per le persone (es. esplosione potenzialmente devastante con solo feriti lievi). Tuttavia non vi è una definizione univoca di infortunio grave per quanto riguarda il modo di considerare la gravità delle lesioni e, a seconda dell ambito di interesse di chi effettua le valutazioni, vengono utilizzati criteri che possono essere anche molto diversi. Talora si usa anche la dizione di infortuni gravi e mortali, sottintendendo che la categoria dei mortali non è un sottoinsieme degli infortuni gravi, ma una categoria a parte. Limitando la trattazione del concetto di infortunio grave all uso che viene fatto nell ambito di questo documento, possono essere prese in considerazione alcune definizioni che rispondono a ben precisi criteri: Gravi invalidanti e mortali: Corrispondono alla definizione di infortunio grave comunemente adottata dall INAIL, e comprendono gli infortuni MORTALI + quelli con definizione di danno PERMANENTE. Si ricorda che la definizione INAIL permanente implica una percentuale di invalidità > 5% (danno biologico). Gravi(Pe): Comprendono gli infortuni mortali + quelli con qualsiasi grado di invalidità INAIL + quelli con durata complessiva dell assenza dal lavoro > 40 giorni. Questa definizione cerca di stimare il numero di casi gravi o gravissimi secondo il Codice Penale e che potrebbero essere oggetto di un indagine d ufficio per lesione personale o omicidio colposo se alla base dell evento vi fosse la violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro. Coincide con T40. Gravi(Txx): Comprende i casi che hanno una durata della temporanea superiore a xx giorni (da specificare nel pedice, ad esempio: Gravi T30, o casi più gravi (con postumi, mortali). L uso dei T30 è suggerito come soluzione di compromesso per controllare la possibile sottonotifica dei casi lievi che sembra essere disomogenea nel tempo e nello spazio (utilizzando l indicatore: Gravi / Totali oppure l incidenza di casi gravi). Dal valore di xx dipende la consistenza numerica dell insieme dei gravi e questo valore dovrebbe essere scelto in funzione del miglior compromesso tra l eliminazione dei casi lievi, più soggetti a sottonotifica, e la riduzione eccessiva del numero di eventi considerati che renderebbe poco affidabile l indicatore. STL : Uno degli scopi fondamentali dell analisi classica delle serie temporali è quello di scomporre la serie nelle sue componenti, isolandole per poterle studiare meglio. STL decompone ogni serie storica nelle componenti stagionale, di trend ed erratica usando loess che stima localmente, quindi suddividendo in piccoli intervalli temporali, le regressioni lineari. 45

48 DEFINIZIONI Malattie Professionali Per le malattie professionali si compie un iter sanitario e amministrativo simile a quello degli infortuni. Può succedere che una malattia venga prima definita in un modo e poi riaperta e ridefinita con una definizione diversa. Negli archivi questi casi sono registrati separatamente e compaiono due volte, come se si trattasse di due casi distinti. Poiché mantengono però lo stesso codice identificativo, si è potuto agevolmente ricercarli ed eliminare i casi doppi, mantenendo solo la definizione più recente. Malattia denunciata, definita, riconosciuta, indennizzata: v. analoga definizione per gli infortuni Data di manifestazione: La manifestazione della malattia professionale si considera verificata nel primo giorno di completa astensione dal lavoro a causa della malattia; se la malattia non determina astensione dal lavoro, la data di manifestazione corrisponde alla data di presentazione del primo certificato medico o altro documento che attesta la presenza della malattia professionale; corrisponde quindi alla data della denuncia in assenza di documentazione anteriore, tuttavia non deve essere confusa con la data di denuncia, se diversa, o con quella di definizione della malattia. Malattia tabellata e non tabellata: con questi termini si distinguono le malattie che rientrano nella tabella allegata al DPR 1124/65 e alle sue modifiche successive. Inizialmente erano riconosciute e indennizzate esclusivamente le malattie tabellate per le quali vige anche la presunzione legale di origine: il lavoratore non ha necessità di dimostrare il nesso causale ma soltanto di documentare la malattia e l esposizione all attività lavorativa prevista dalla tabella entro i periodi indicati di indennizzabilità. Con la sentenza della Corte Costituzionale n.179/1988, il sistema è divenuto misto in quanto possono essere indennizzate anche malattie diverse, in lavorazioni non comprese nella tabella e denunciate oltre i termini previsti ma con onere della prova a carico del lavoratore (non vige la presunzione legale di origine). E evidente che è molto più difficile ottenere il riconoscimento di un patologia non tabellata per le difficoltà connesse alla dimostrazione del nesso causale soprattutto quando si tratta di patologie a lunga latenza e le aziende in cui si svolgeva la lavorazione non esistono più. 46

49 La precedente pubblicazione sull argomento: Tutte le pubblicazioni del Programma Regionale Epidemiologia Occupazionale sono disponibili al seguente link: In alternativa accedere al sito siti tematici SPISAL Epidemiologia occupazionale. 47

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