Il Paese che cambia passa da qui. Il Piano Triennale IT per la PA
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- Fabiola Meli
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1 Il Piano Triennale IT per la PA 1
2 Premessa Il Piano Triennale è lo strumento con il quale indirizzare le azioni delle Amministrazioni in un quadro strategico coerente, secondo quanto previsto dallo statuto di AgID, e raggiungere gli obiettivi di risparmio fissati dalla legge di stabilità Legge di stabilità Piano di crescita digitale Modello strategico di evoluzione dell ICT PIANO TRIENNALE IT PA Per ogni livello del modello devono condividere Strategia Fabbisogni Priorità Piano gare Piano finanziamenti A tal fine sono state identificate le fasi/linee che porteranno alla stesura di una prima bozza del Piano 2
3 Agenda 1. Contesto di riferimento 2. Piano Triennale IT 3. Approccio metodologico e cronoprogramma 3
4 Dalla strategia alla programmazione: i punti chiave Crescita digitale delinea la strategia di crescita digitale del Paese Modello strategico dell ICT per la PA disegna il modello di ICT per la PA per realizzare la strategia Piano Triennale Programmazione nazionale declina gli obiettivi da raggiungere secondo il modello stabilisce le azioni da compiere per realizzare gli obiettivi 3
5 Il modello strategico di evoluzione dell ICT per la PA Italia Login ecosistemi Servizi applicativi Scuola Turismo Sanità infrastrutture immateriali nazionali Fatturazione Pagamenti SPID ANPR infrastrutture fisiche Data Center Cloud Connettività 5
6 Il modello strategico: vista d insieme e dettagli 6
7 Le componenti del modello infrastrutture fisiche Infrastrutture Obiettivi strategici Fisiche Data Center Cloud Connettività Efficientamento delle infrastrutture e drastica riduzione dei CED con concentrazione in poli nazionali Economie di scala Aumento degli standard di sicurezza e cyber security 7
8 Le componenti del modello infrastrutture immateriali Immateriali Infrastrutture Fatturazione Pagamenti SPID ANPR Obiettivi strategici Adesione e Piano di aggancio delle PA alle piattaforme nazionali (pagamenti e fatturazione elettronica, anagrafe unica, etc.) Indicazione di ulteriori piattaforme nazionali da prevedere nel Piano Revisione dei processi organizzativi 8
9 Le componenti del modello focus sugli ecosistemi Ecosistemi Scuola Turismo Sanità PAC PAL PAC PAL Mercato PAC PAL Mercato Obiettivi strategici Definizione del Modello di sviluppo e cooperazione tra le PA e, tra le PA e i privati, per razionalizzare e condividere le risorse IT. Miglioramento delle prestazioni e salvaguardia dei costi. Evoluzione tecnologica delle componenti HW e SW degli ecosistemi. Realizzazione dell integrazione degli ecosistemi 9
10 Agenda 1. Contesto di riferimento 2. Piano Triennale IT 3. Approccio metodologico e cronoprogramma 10
11 Dal modello strategico al Piano triennale Il Piano triennale governa l attuazione della strategia italiana Italia Login Piano Triennale IT Servizi applicativi Scuola Turismo Sanità Fatturazione Pagamenti ICT STRATEGY PON GOVERNANCE SPID ANPR Piano gare Piano finanziamenti Data Center Cloud Connettività 11
12 Dal modello strategico al Piano triennale Il Piano triennale vincola gli obiettivi di riduzione della spesa Italia Login Piano Triennale IT Servizi applicativi Scuola Turismo Sanità per ogni livello del modello Fatturazione Pagamenti SPID ANPR Standard Tecnologici Livelli di Performance Obiettivi di costo Data Center Cloud Connettività da raggiungere nel triennio 11
13 Dal modello strategico al Piano triennale Il Piano Triennale raccorda il fabbisogno, le strategie e le priorità delle PA con il modello strategico PA per ogni livello del modello devono condividere Strategia Fabbisogni Piano Triennale IT Servizi applicativi Scuola Italia Login Turismo Sanità Fatturazione Pagamenti SPID ANPR Priorità Data Center Cloud Connettività 12
14 Agenda 1. Contesto di riferimento 2. Piano Triennale 3. Approccio metodologico e cronoprogramma 14
15 Approccio metodologico per la redazione del Piano Condivisione set informativo per avviare incontri operativi Incontri di supporto per la compilazione delle schede Condivisione/elaborazione dati ricevuti Redazione del Piano triennale IT 15
16 Approccio metodologico per la redazione del Piano Definizione e condivisione del set informativo Set informativo Dati di riferimento della singola amministrazione Modello di strategia ICT Inquadramento progetti, contratti e gare prioritari per ciascuna PA Dettaglio sui costi relativi all acquisto di beni e servizi informatici e di connettività Le viste Finalità servizi strategici/ servizi istituzionali Natura Costi IT/TLC Acquisti tramite strumenti d acquisto Consip o fuori Consip Tipologia spesa spesa d investimento/ spesa corrente 16
17 Rilevazione dati PAL 1. Dati generali Dati generali di riferimento dell'amministrazione 2. Progetti Elenco dei progetti in ambito ICT in essere o in fase d'avvio superiori alla soglia europea e adesione ai servizi strategici (es. PagoPA e SPID) 3. Contratti Contratti, in corso o in fase di avvio e gare superiori alla soglia europea 4.Sintesi costi Costi complessivi annuali suddivisi tra spesa investimenti in innovazione tecnologica e spesa gestione corrente del settore informativo 5. Natura Costi IT (Hardware,software,servizi), costi TLC (apparati e sistemi, servizi) suddivisi per modalità d'acquisto (tramite gli strumenti d acquisto Consip o fuori Consip) 3
18 Obiettivi della rilevazione Fotografia della Spesa ICT attuale Ripartizione dei costi relativi ai progetti delle PA rispetto ai layer del Modello strategico Possibili saving, ai fini della legge di stabilità. 1. La spesa ICT della PA Spesa IT vs TLC Spesa Investimento vs Gestione corrente (con evidenza spesa attraverso soggetti aggregatori) con evidenza dei Big Spender 2. La spesa per progetti ICT della PA Progetti strategici vs istituzionali. Per i soli progetti strategici Breakdown della spesa per layer del modello strategico 3. I Main Project Progetti ritenuti rilevanti ai fini della strategia complessiva della PA. 4. I risparmi di spesa per il triennio Obiettivi di risparmio e i potenziali risparmi perseguibili principalmente grazie a: Razionalizzazione dell infrastruttura materiale Piani di adesione delle PA alle piattaforme immateriali nazionali 18
19 ANALISI QUESITI 19
20 DOMANDA 1 La lettura della circolare MEF e della circolare AgID farebbe intendere che tutte le iniziative e relative spese previste dal P.T. finalizzate all evoluzione del sistema informativo della PA, così come definito dal modello strategico siano da intendersi come investimenti e in quanto tali non siano da considerare nel computo della spesa da ridurre del 50%. E corretto? Se sì, si segnala un potenziale elemento di contraddittorietà di affermazioni come "es. sì a investimenti per servizi al cittadino secondo gli standard AgID, no a nuovi investimenti per data center": le nuove piattaforme di servizio devono poggiare, evidentemente, su Data Center che seguano le linee guida Agid (almeno TIER 3). Quindi il secondo assunto non si può negare essendo presupposto del primo? RISPOSTA 1 Sì, la circolare vuole disincentivare la creazione di «data center» non a norma ma, come specificato anche nella successiva risposta, suggerisce azioni di razionalizzazione nella realizzazione di queste infrastrutture 20
21 DOMANDA 2 Qual è l efficacia della circolare rispetto alle azioni già inserite negli scorsi anni in Piani operativi approvati ed avviati della programmazione e comunque finalizzate alla realizzazione del modello di sistema informativo definito. Ad es. il limite imposto alla creazione di nuovi data center è applicabile a questi Piani? Le Regioni e Province Autonome che lo avevano previsto questa azione nel POR e che nel frattempo la hanno avviata, possono portarla a termine? RISPOSTA 2 Ciò che fa parte della Programmazione dei fondi strutturali non viene fermato ma indirizzato verso il modello indicato dalle linee guida AGID. In particolare va verificato che la creazione di nuovi Data Center previsti nei POR possa conseguire obiettivi di razionalizzazione secondo i principati indicate nella normativa 21
22 DOMANDA 3 E prioritario avere una descrizione precisa del modello strategico. Quando sarà disponibile? Questo per stabilire in modo preciso quando un investimento si sovrappone o meno a funzionalità incluse nelle infrastrutture immateriali (come ad esempio NoiPA) RISPOSTA 3 Una prima descrizione si trova in un Documento preliminare ( ) già messo a disposizione. Il modello è illustrato nella Slide n. 6 Un documento aggiornato verrà messo a disposizione per una condivisione e per raccogliere suggerimenti prima della pubblicazione: sarà disponibile entro fine luglio
23 DOMANDA 4 Come considerare la spesa sostenuta per finanziare azioni tramite le in house e la conseguente spesa delle in house stesse? Esiste una interpretazione o indicazione in merito? Ovviamente escludendo le casistiche già previste dalla circolare (centrale di committenza, ecc.). RISPOSTA 4 Dipende dal rapporto della in house con la Regione L amministrazione presenta il costo del servizio erogato dalla in house La in house, se rientra tra le PA, presenta il suo piano e i suoi progetti di razionalizzazione delle spese 23
24 DOMANDA 5 Quali sono tempi e step del piano triennale? Oltre a compilare una tabella per ogni Regione e Provincia Autonoma che riporti le azioni strategiche previste per l ente nel triennio è necessario anche elaborare un vero e proprio piano triennale dell Ente? In cosa consiste il Piano di integrazione con le infrastrutture immateriali richiamato dalla circolare? E sufficiente un Piano Triennale unitario delle Regioni e Province Autonome corredato di schede di dettaglio regionali? Se sì, entro quando? RISPOSTE 5 Per il 2016 non è necessario compilare il piano Nell allegato al PT predisposto da AgID verranno specificati i dettagli Il «piano di integrazione» si riferisce ai piani operativi di dettaglio di adesione alle singole piattaforme immateriali E sufficiente il piano regionale corredato dalle schede Entro fine settembre
25 DOMANDA 6 La Regione deve rispondere per tutta l Amministrazione regionale allargata/consolidata oppure ognuno di questi organismi dovrà rispondere autonomamente ad AGID? RISPOSTA 6 SI se vuole e ne ha le possibilità 25
26 DOMANDA 7 Come considerare le spese effettuate tramite in house legate all auto-produzione? Come si raccorda la legge di stabilità e la circolare AgiD con il nuovo Codice appalti (art.192 sulle in house)? Le in house dovranno avere propri obiettivi di risparmio e rispondere con una propria scheda, oppure deve essere la Regione a rendicontare per la propria in house (che è una delegazione interorganica della stessa)? RISPOSTA 7 La Regione, sulla base giuridica delle in house, può inserire la in house nell aggregato territoriale. In ogni caso inserisce nel suo piano triennale il costo del servizio (canone di servizio o quota investimento) 26
27 DOMANDA 8 Azioni rispetto agli enti del territorio (aziende o enti regionali, comuni (medi e piccoli) cosa si prevede di fare? Sono esclusi dal perimetro o è possibile prevedere la redazione di un piano triennale territoriale inevitabilmente privo di dettagli per singolo ente? (Si tenga in considerazione che in molte realtà regionali questi enti operano in stretto raccordo con le Regioni a cui hanno già chiesto supporto nell interpretazione delle circolari); RISPOSTA 8 Sarebbe auspicabile che le Regioni facessero da ente aggregatore dei piani del territorio. 27
28 DOMANDA 9 Dalla scheda si evincono informazioni relative ai contratti in essere e futuri in modo da capire se: ci sono altre spese che sono soggette a taglio? oppure questa scheda diventa anche un piano degli acquisti della PA che deve essere validato da AgID e quindi poi deve diventare un pian o dei contratti dell Ente sostituendo gli attuali strumenti di programm azione della spesa? RISPOSTA 9 In questa fase questo strumento serve per avere un quadro generale dei contratti ma non è sostitutivo di strumenti di programmazione già utilizzati 28
29 Domande 10 Sono escluse dall obiettivo di risparmio le spese (..) effettuate tramite Consip SpA o soggetti aggregatori, documentate nel Piano triennale. Chi e come sarà stabilito quali spese sono documentate nel Piano triennale? questo principio è valido per calcolare le spese sostenute da oggi in avanti (da quale data?) oppure va considerato valido anche nel calcolo della spesa annuale media per la gestione corrente del solo settore informatico, relativa al triennio RISPOSTA 10 Il periodo retroattivo è la base per calcolare il delta di risparmio richiesto dalla legge di stabilità 2016 Le PA provvedono in autonomia a recepire le disposizioni Agid e gli organi di controllo amministrativo esercitano i controlli di pertinenza secondo le procedure esistenti 29
30 DOMANDA 11 Quali codici SIOPE (per il 2013/2014) e quali quarti livelli del bilancio ex d.lgs. 118/2011 (per il 2015) vanno considerati per il calcolo della spesa per gestione corrente del solo settore informatico? RISPOSTA 11 In corso di verifica 30
31 DOMANDA 12 All art. 2 punto b) si afferma che sono escluse dall obiettivo di risparmio le spese effettuate tramite Consip SpA o i soggetti aggregatori, documentate nel Piano triennale. L art. 1 punto A) dice Il Piano Triennale contiene, per ciascuna amministrazione o categoria di amministrazioni, l elenco dei beni e servizi informatici e di connettività e dei relativi costi, suddivisi in spese da sostenere per innovazione e spese per la gestione corrente. Questo significa che anche le spese correnti (per beni e servizi presenti nel Piano triennale e se fatte attraverso i canali indicati) non rientrano nell obiettivo di risparmio della spesa? RISPOSTA 12 Sì, sono incluse se gli acquisti vengono effettuati tramite strumenti CONSIP e/o centrali d acquisto 31
32 DOMANDA 13 ( ) Questi strumenti MEPA e sistemi telematici consentono di svolgere autonomamente procedure di acquisto. Si chiede di chiarire se gli strumenti sopra indicati rientrano fra quelli che permettono l acquisizione centralizzata e possono essere considerati strumenti di aggregazione come indicato al comma e) dell art. 4 RISPOSTA 13 Sì, anche gli acquisti effettuati con il MEPA non sono inclusi 32
33 DOMANDA 14 Se gli ecosistemi rispettano le regole dettate di interfacciamento alle piattaforme nazionale e di esposizione di interfacce applicative, possono essere fatte gare di sviluppo specifico e manutenzione evolutiva al di fuori delle convenzioni Consip? RISPOSTA 14 Preferibilmente su convenzioni CONSIP,in caso di non disponibilità di strumenti CONSIP, possono essere fatte gare di sviluppo e manutenzione attraverso le stazioni appaltanti 33
34 DOMANDA 15 Nel documento di AgID quando si descrivono gli ecosistemi mancano i sistemi di servizi alle imprese (ambito SUAP), si tratta di una dimenticanza o di una volontà? RISPOSTA 15 Nella rappresentazione grafica del modello non è indicato ma il tema dei servizi alle imprese è stato inserito nella descrizione del model lo 34
35 agid.gov.it 35
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