QUADRO DI INSIEME DELLA DISTRIBUZIONE COMUNALE DEI FONTANILI

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1 2 - COMUNE DI ARZAGO D ADDA QUADRO DI INSIEME DELLA DISTRIBUZIONE COMUNALE DEI FONTANILI ELENCO DEI FONTANILI ESISTENTI NEL COMUNE (da rilievo di campagna CST 2005/2007) AR01) ROGGIA SIGNORA - Sud di C.na Belloni AR02) FOPPA MARCIA Nord-Est di Arzago d Adda AR03) FONTANILE DI ARZAGO 3 Sud-Est del Centro storico AR04) FONTANONE Nord di C.na Stantirone AR05) FONTANILE DI LAGHETTO CARLOTTA Centro sportivo Carlotta - laghetto Carlotta AR06) ROGGIA MURATA Est di C.na Malgherina AR07) ROGGIA MURATA - Nord-Ovest di C.na Cattanea 8

2 RASSEGNA ANTOLOGICA E ICONOGRAFICA Il territorio che è di pertiche metriche 9023,51 viene irrigato dalle roggie Vailate e Babbiona (CARMINATI M., 1892, p. 164) Il territorio ben irrigato e coltivato con grande cura, produce cereali d ogni specie, lino, foraggi, ortaglie, legumi e ricche piantagioni di gelsi. (STRAFFORELLO G., 1898, p. 205) Sorto su una piccola motta, di poco soprelevata rispetto alla pianura circostante, Arzago d Adda è stato significativamente condizionato nel suo sviluppo urbanistico dalla presenza delle acque risorgiva. Infatti, le aste dei fontanili situate a nord, ai confini con il territorio comunale di Casirate d Adda, seguono generalmente un andamento nord-sud, lambendo la motta su cui è sorto l abitato. Ne è derivato il fatto che il centro storico di Arzago d Adda è stato quasi completamente circondato da rogge e queste hanno definito per un lunghissimo periodo (almeno sino agli anni Sessanta del XX secolo) il limite dell abitato e il confine con la campagna. (p. 215) Tormo: il Tormo, uno dei principali fiumi di risorgiva, nasce a sud di Arzago d Adda e prosegue verso meridione attraversando le province di Cremona e Lodi sino a riversare le proprie acque nel fiume Adda. Il fiume è stato nel corso degli ultimi decenni privato di gran parte del corredo vegetazionale che ne cingeva le sponde e il suo invaso è stato in molti tratti ristretto al fine di recuperare terreno agricolo. Un corso d acqua perenne di siffatte caratteristiche offre grandi potenzialità, sia dal punto di vista ecosistemico, sia per quanto attiene alla riprogettazione dei caratteri vegetazionali degli ambiti ad esso marginal. (p. 218) (PAGANI L., 2004) Questo corso d acqua di risorgiva, è il maggiore fra tutti i fontanili che attraversano l agro cremasco. Il Tormo si snoda attraversando da nord a sud l intero territorio della Ghiara d Adda; il suo percorso si svolge seguendo la lieve pendenza del piano di campagna, per circa 28 km, sino ad incontrare l alveo dell Adda in cui sfocia. Noto sin dall antichità gli fu sempre attribuita la qualifica di fiume. Già menzionato in documenti medievali, il Tormo appare come Flumen Turmum in manoscritti del XIII secolo e in mappe e carte geografiche del territorio cremasco stampate nel XVI e XVII secolo. Nulla emerge a che possano essere avanzati dubbi circa l origine naturale di questo fiumicello di casa nostra che scorre interamente in pianura: le sue acque sgorgano limpide e copiose da scaturigini situate in territorio bergamasco presso Arzago d Adda e dopo alcune centinaia di metri entrano in terra cremasca che ne viene percorsa per lungo tratto da Agnadello sin oltre Postino ove continuano a scorrere in territorio lodigiano in quel di Crespiatica e da qui proseguono sino all Adda. Nella prima porzione del suo corso fin oltre l abitato di Agnadello, il Tormo è più noto con la denominazione di roggia Murata, ciò evidentemente a causa delle modificazioni apportate all alveo scorrente qui a tratti incassato fra due sponde in muratura. Ma il nome di Murata deve essere stato imposto al nostro fiumicello in epoca abbastanza recente, se nei documenti antichi risulta sempre come Il Tormo sin dalle sorgenti. (FERRARI V., UBERTI E., 1979, pp ) Il Tormo possiede tutte le caratteristiche peculiari e morfologiche del fiume: sorgenti naturali, regime d acqua perenne, alveo a scasso irregolare e a larghezza naturalmente variabile. Il suo fondo piatto è in prevalenza ghiaioso e in molti tratti manifesta consistenti depositi di sabbia, simile a quella presente nell Adda. Nei tratti in cui l alveo è più ampio, l azione della corrente, sollecitata dall andamento delle anse, ha dato luogo alla formazione del fiumicello di consistenti depositi di materiale di sedimentazione a questa sorta di isolotti l aspetto di un paesaggio prettamente fluviale. Altro elemento essenziale a conferma che il Tormo debba essere classificato tra i fiumi è l andamento naturalmente sinuoso del suo corso, costituito da numerosi meandri. Fanno eccezione solo alcuni brevi tratti canalizzati, dovuti ad alterazioni e rettifiche apportate dall opera dell uomo che da sempre ha utilizzato le acque del Tormo per l irrigazione ed anche per la produzione di energia idraulica. Altre brevi canalizzazioni furono eseguite per risanare vaste estensioni di terreni che erano rimaste ancora paludose e tali risultavano anche nel secolo XVII ed oltre, delle quali tuttavia non si sono completamente perdute le tracce, potendosi ancora oggi osservare lungo alcune 9

3 sezioni del fiume, seppur in ristrette porzioni, diversi appezzamenti di acquitrini e terreni sortumosi in cui crescono solo canne, carici ed altre piante palustri. In questi terreni si possono inoltre notare depositi torbosi; scriveva al riguardo il Sanseverino: Questo fiume per tutto quel tratto che da lui viene trascorso, forma varie paludi, e innonda non pochi pascoli, così ho rogionevole motivo di credere, che nelle une, e negli altri abbiavi sterminata copia di torba della più perfetta qualità. (VIMERCATI SANSEVERINO A., 1771, p. 6) Nel tratto iniziale il Tormo è anche alimentato da altre polle di risorgiva scavate dall uomo per ottenere maggior quantità d acqua e da travenazioni naturali che gli giungono dal suolo lungo le sponde costituite in prevalenza da strati ghiaiosi. In questo senso il Tormo è anche il fontanile che più di tutti gli altri viene alimentato maggiormente dalle risorgenze lungo le rive, mano a mano che il suo corso avanza nella pianura. Le sorgenti della Foppa Marcia al confine con Casirate, XVIII sec. (da: CARMINATI S., COPPINI P., MINUTI L., ORIGGI P., POSSENTI A., 2006, p. 49). Sempre attraverso le sponde il fiumicello si arricchisce di altra acqua che gli perviene per tracimazione dai terreni che attraversa, come pure riceve anche colatizie che confluiscono nel suo alveo in conseguenza all irrigazione della campagna circostante. Altri fontanili minori vi confluiscono rendendone ancor più abbondante la portata. Le sorgenti di questi corsi d acqua si trovano alcune in territorio bergamasco nei comuni di Casirate ed Arzago d Adda, altre in agro di Agnadello (rogge Renga, Signora, Foppa Marcia e Legazzo) ( ). Non molto discosto, a tratti abbastanza vicina, a tratti meno, ora lievemente scoscesa, ora in dolce declivio, ormai quasi interamente occupata da coltivi, accompagna il Tormo lungo il suo percorso, la scarpata che fu un tempo la riva orientale del Lago Gerundo. Il corso irregolare, le frequenti ramificazioni, le rive paludose per larghi tratti, l alveo di ragguardevole ampiezza rendevano difficoltosa la possibilità di edificare ponti sui quali poter transitare con veicoli, cosicchè il Tormo doveva essere varcato nei punti ove si restringeva e nel contempo il fondo piatto e il livello dell acqua lo rendessero facilmente guadabile. Infatti dal manoscritto Notizie della Roggia Tormo del XVI secolo (Fascicolo Delle Acque , Archivio Triulzi), rileviamo: Al piede del luogo di Pallazzo terra del Cremasco (...) Corre il Tormo proveniente da Agnadello quale in spaziosa apertura di terreno che gli fa capo in più rami diviso, si unisce ed attraversa la strada che dal detto luogo di Pallazzo va à Pandino ed ivi trovasi un lungo e stretto ponte di tavole per li pedoni dovendo li carri, carrozze etc. passarlo a guazzo. Continua la sua unione in gran corpo d acqua il Tormo per qualche tratto di sito in detto territorio di Pallazzo... In un documento dell Archivio Triulzi datato 1714 si legge: L alveo del Tormo è di sua natura variabili, e in certi luoghi or fangoso e or ghiaioso. Periodicamente dovevano quindi essere apportate regolazioni all alveo in modo che l acqua potesse scorrere più liberamente a valle al fine di averne in maggior copia per l irrigazione dei campi. Parte di questi lavori venivano eseguiti anche dai Monaci di Cerreto, in quei tratti che rientravano nelle loro competenze, e sovente per questi interventi dovevano scendere nel cavo del fiumicello ed operare anche con l ausilio dell aratro:... Per scavare certi dossi di sassi e ghiara, che si fanno naturalemente ogn anno nell alveo del Tormo. Dall alveo del Tormo vengono derivate numerose rogge e canali attraverso bocchelli ad incile tarato o libere derivazioni che servono per l irrigazione di vaste plaghe dell agro cremasco e lidigiano (il Roggetto, il Tormello, la Migliavacca, la Benzona, il Cavo Nuovo o Roggione, la 10

4 Palasia, la roggia del Bosco, la Nuova, la Molina di Crte Palasio, la Squintana, la Negrina e la Sidra). Le acque tutte questi emissari, dopo essersi suddivise in mille canaletti e rivoli che ulteriormente si sfioccano spargendosi ad irrigare le campagne, raccolte da colatori, più a valle tornano al Tormo che le ha generate. Il Tormo, principe fra tutti i nostri fontanili, ebbe da sempre funzioni benefiche per i territori da esso attraversati. Dopo aver in larga parte contribuito al riscatto di vaste superfici di campagna che sarebbe rimasta altrimenti paludosa ed insalubre, è ancor oggi grande dispensatore naturale di acqua e quindi apportatore di prosperità all economia agricola locale. Nonostante ciò il Tormo fu anche causa di contrasti e beghe interminabili fra i suoi utenti. Primi fra tutti i Monaci di Abbadia Cerreto i quali oltre ad aver il merito di esser stati tra i maggiori artefici della bonifica delle campagne occupate un tempo dal Lago Gerundo, furono anche i più grandi sfruttatori delle acque del Tormo, dovendo con esse irrigare i fondi agricoli di proprietà del monastero che si estendevano su vaste superfici nella regione meridionale della Ghiara d Adda. (FERRARI V., UBERTI E., 1979, pp ) Parco Locale di Interesse Sovracomunale del fiume Tormo: il territorio del Parco ricade all interno del comune di Arzago d Adda, mentre il Parco del Fiume Tormo si estende su tre province: Bergamo, Cremona e Lodi, e interessa ben 9 comuni: Arzago d Adda (Bergamo), Agnadello, Dovera, Monte Cremasco, Pandino, Palazzo Pignano (Cremona), Abbadia Cerreto, Conte Palasio, Crespiatica (Lodi). La caratteristica principale di questo Parco è dovuta all estesa rete idrografica del Fiume Tormo (e di numerosi altri corsi d acqua di risorgiva), che partendo dal Comune di Arzago d Adda con il fontanile di origine, sfocia nel Fiume Adda, individuando un ben preciso e omogeneo territorio irriguo. Il Fiume Tormo, lungo solamente 34 chilometri, interessa una rete idrografica di ben 166 chilometri di lunghezza, che viene compresa all interno del territorio del Parco. Il Fiume Tormo trae origine dai fontanili che lo alimentano durante il suo corso (Tormo- Murata, Renga, Renghelletto, Lazzi e Signora), inoltre riceve altro apporto di acque per tracimazione dai terreni che attraversa e per la colatura in conseguenza dell irrigazione della campagna circostante. Alcuni brevi tratti del fiume sono stati canalizzati e rettificati per motivi irrigui in tempi più recenti, mentre altre canalizzazioni, eseguite nel secolo XVII erano servite al risanamento delle aree paludose (nel suo primo tratto il fiume venne denominato anche Roggia Murata). Dal fiume si dipartono numerose rogge che vanno ad alimentare una moltitudine di canali di irrigazione, mentre più a monte parte della stessa acqua torna nell alveo del fiume. La campagna attraversata dal lento scorrere del Tormo è certamente fra le più fertili delle provincie attraversate. ( pp. 1-4) Nel territorio comunale, come dal pari in molte altre località della Gera d Adda, numerose sono le fontane e risorgive. In Arzago esistono cinque fontane che alimentano altrettante rogge: Murata, Foppa Marcia, Cavo, Renga e Ceriti. Sono queste parte di un più articolato complesso risorgivo che in tempi passati era davvero consistente. Solo per fare alcuni esempi con i comuni limitrofi: a Casirate 2 risorgive; a Misano 6, a Rivolta 7 e Vailate 12. (p. 20) Tra le rogge più importanti segnaliamo: Canale Ritorto o Ritorto: tra le più importanti opere idrauliche della Geradadda, dopo la Muzza, c è il Ritorto. Si tratta di una derivazione dell Adda, e già all inizio l acqua del Ritorto, impossibile da accogliere in un sol alveo, si divide in tre rami: il primo dà vita alla roggia di Rivolta, il secondo alla Pandina, il terzo alla roggia Comuna (dai contadini denominata in un tratto: Cremasca, e nel successivo, oltre la cascina delle Monache: Badessa). Esse marciano quasi parallele per un lungo tratto nel territorio casiratese, e poi si diramano: la Rivoltana e la Pandina verso sud in territorio di Rivolta d Adda; mentre la Cremasca prosegue serpeggiando verso l ovest, per poi discendere dopo Arzago tra Vailate ed Agnadello, nel territorio cremasco. (pp ) Roggia Pandina: posta al confine ovest con l abitato di Rivolta, nei pressi dell area del Cornianello. Detta così perché prosegue sino a Pandino. E una delle derivazioni del Ritorto, già citato nel (p. 47) Roggia Cremasca: detta anche Badessa, entra nel territorio di Arzago nei pressi del Cornianello dove riceve le acque delle numerose polle che lì scorgano; si dirige poi in direzione dell abitato di Arzago, dove è alimentata dalle acque provenienti dal Cavo Forcone. Nei pressi del mulino si diparte ulteriormente alimentando le rogge Renga e 11

5 Il cavo della Roggia Pandina (da: CARMINATI S. et al., 2006, p. 60). Bertolina. E il secondo ramo del Ritorto scavato, sembra, nel 1412 e il 1430 secondo quanto si può leggere nella patente del 2 novembre 1454 stesa dal duca Francesco Sforza, nella quale si aggiunge che la roggia cremasca fu fatta aprire da Filippo Maria Visconti, padrone dell Adda e Signore di Milano. Ben più antico deve essere stati il suo scavo: in una pergamena del 1361 compare il termine Roggia Comunis Cremae, così come compare il termine rozia magna comunis Cremae, in un atto del 1374 (pp ). Roggia Bertolina: ha origine da un fontanile posto a sud del territorio di Arzago nel quale confluisce la roggia Foppa Marcia. Corre in parallelo alla roggia Grassobbia detta anche roggia Mulino, poiché le sue acque scorrono in direzione del mulino presso la cascina Paradiso di Agnadello. (p. 48). Roggia Foppa Marcia: ha origine a sud del confine con Castrate d Adda da un vasto complesso risorgivo. La prima notizia è del 1540 e riguarda il godimento delle sue acque alla famiglia dè Capitani (Archivio Parrocchiale Arzago, fondo Acqua Marcia, cart. 1). La sua struttura viene descritta come un ampio cavo ghiaioso di acque nascenti e in veloce corso o ancora circa la possibilità di abbondanti battute di pesca nelle sue acque, molte delle quali eseguite da pescatori scioperati che non d altro vivono che di pesci furtivamente presi in questo e quel cavo e che abbondano in Ghiara d Adda. Con rogito del 1 maggio 1670 Gerolamo Menclozio dona il cavo e le sorgenti della Foppa Marcia, nascenti nei beni del detto Menclozio, alla prebenda parrocchiale di san Lorenzo in Arzago (Rogito di Batta Crema, notaio di Milano). (pp ) Roggia Babbiona: è posta sul confine tra Casirate e Arzago e segna il limite fisico, oltre che cartografico, dei due comuni. Ha origine nel territorio di Treviglio, raccogliendo le acque che provengono dalla roggia Castalda e della cerchia delle mura. E coeva alle altre rogge scavate nel principio del XIV sec. In Treviglio. (p. 51) Roggia Vailata: è posta sul confine est; come per la Babbiona delimita il territorio di Arzago con quello di Calvenzano. Prosegue per Vailate nasce a Canonica d Adda nei pressi del ponte a ridosso del complesso monumentale della canonica di S. Giovanni Evangelista. (p. 53) Roggia della Signora: infiniti sono i rigagnoli in cui si ripartisce questa roggia capillare che nasce da una risorgiva a Casirate in località Malossa e scende ad Arzago parallela al Ritorto (ovvero alla Cremasca, là dove questa prende il nome di Badessa). La roggia Signora scende a valle, attraversa la strada Rivoltana e gira dietro l antica cascina Melghera (anch essa sosta dei Malgari pastori orobici in transumanza come la Ravaiola) 12

6 indi prosegue parallela alla roggia Renga che qui riceve le acque del Forcone dopo che queste hanno alimentato il Molino. (p. 55) Roggia Ceriti: il nome riconduce alla presenza dei cerri lungo il suo percorso o nei pressi della risorgiva, come a ricordare che ne fosse interamente ricoperta per lunghi tratti. (p. 55) Roggia Murata: è la testa del fiume Tormo, così detta per ricordare le macchinose opere di bonifica e di regimentazione delle acque all interno di un canale murato o scavato, per far memoria di come precedentemente a detti interventi il suo alveo fosse più irregolare e le acque spesso allagavano i terreni circostanti. Nel 700 la testa della risorgiva era ben oltre la cascina Stantirone, vicino all attuale svincolo della Rivoltana, dove esiste tuttora un fontanile. Oggi la portata del torrente è limitata, ma anticamente dovette trattarsi di un vero fiume se le fonti lo ricordano come flumen Turmun in manoscritti del XII sec. e nelle mappe del cremasco, stampate tra il XVI e il successivo secolo. Nel 1210 l imperatore Ottone IV concede al monastero di Cerreto le acque presenti nelle terre contermini, fino all Adda: per haec verba quidquid juris et potestatis habemus in acquis et ripis fluminum et in alveis exicatis, quae juxta terras vostras sunt videlicet in Abdua, in tota acqua de salva parti set stagno et Turmo, usque ad castrum dictum de prata et fontem de albara, vobis donamus ac praecipium, ut nullus vos in alieno molestare praesumat: è il primo documento che attesta la proprietà del fiume. Un secolo dopo, come risulta da un istrumento conservato nell Archivio Triulzi-Galliera, il 9 dicembre 1382, Ughinus dè Capitani d Arzago, detto il Chierico, cede allo stesso monastero di Abbadia Cerreto i suoi diritti relativi all uso delle acque del Fiume Tormo e rogge derivanti : in Turmun, et de juve extrendi et accipiendi de dicta aqua decorrente per dictum Turmun quantum est pro meditate juris supra scriptae ruggie et item de omnibus accessis, ingressibus, etc., etc., eo tenore quod de Cereto Domini Abbas Monaci, et Capitulum dicti Monasterii de Cereto, et sui successores, et cui dederint, habeant, teneant, gaudeant, et possideant predicta amnia superius donata et oblata ut supra et in ei set de eis faciant, et facere possint quidquid facere voluerint et eis utile fuerint sine alicujus contradictione, ( ) (p. 47) Il Tormo è un antichissima risorgiva che gli arzaghesi chiamano, semplicemente, il Fontanone o meglio l Funtanù. Nasce in pianura, riceve degli affluenti, attraversa paesi, alimenta fossati a protezione delle mura, funge da confine tra Stati, quello veneto e quello milanese; ha la foce nell Adda ad Abbadia Cerreto. Duecento metri dopo la risorgiva il corso si fa sotterraneo per superare la barriera dell antica strada romana; il corso prosegue poi diritto verso Agnadello dove, con il nome di Roggia Murata, ha assicurato il ruolo guardingo di fossato alle mura di quella comunità. (pp ) Roggia Casirana: la Casirana sgorga a ridosso dell abitato di Casirate d Adda, al bivio tra le strade per Rivolta ed Arzago e subito per l abbondanza di acqua si costituisce un buon alveoche, favorito dal degrado del terreno sempre più pianeggiante, scivola diritto verso sud, in parallelo alla provinciale per Lodi, fino all ingresso di Arzago. Questo tratto così breve svolge la prima funzione di integrazione e di pacificazione: esso inonda con la sua acqua i prati, un tempo le marcite, a nord dell abitato di Arzago, della Breda e dell Ospedale. (pp ) (CARMINATI S. et al., 2006) 13

7 ASBg, Catasto Teresiano, Comune censuario di Arzago d Adda,

8 ASBg, Catasto Teresiano, Comune censuario di Arzago d Adda, 1723, fg. 3, particolare del fontanile Foppa Marcia (AR02) a Nord-Est del comune. ASBg, Catasto Teresiano, Mappa del Comune censuario di Arzago d Adda, 1723, fg. 6, particolare del Fontanone (AR04) presso la cascina Stantirone. 15

9 ASBg, Catasto Teresiano, Comune censuario di Arzago d Adda, 1723, fg. 7 particolare del Fontanile di C.na Ravagliola (AR11). ASBg, Catasto Teresiano, Comune censuario di Arzago d Adda, 1723, fg. 9 particolare del Fontanile di Laghetto Carlotta (AR05). 16

10 ASBg, Catasto Teresiano, Comune censuario di Arzago d Adda, 1723, fg. 10 particolare del fontanile Roggia Murata (AR06). 17

11 ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Arzago d Adda, 1864, quadro d unione dei fogli rettangoli. ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Arzago d Adda, 1864, fg. 3, particolare del fontanile Roggia Signora (AR01). 18

12 A B C D ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Arzago d Adda, 1864, fg. 4, particolare dei fontanili: (A) Foppa Marcia (AR02); (B) Cavetto (AR09); (C) Fontanile di Arzago 1 (AR10); (D) Fontanile di C.na Ravagliola (AR11). ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Arzago d Adda, 1864, fg. 8, particolare del Fontanone (AR04) presso la cascina Stantirone. 19

13 A C B ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Arzago d Adda, 1864, fg. 12, particolare dei fontanili: (A) Fontanile di Laghetto Carlotta (AR05); (B) e (C) Rogge Murata. 20

14 SOGLIA STORICA DI PRIMA RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA DI OGNI FONTANILE (ESISTENTI/ESTINTI) 21

15 22 CODICE FONTANILE CATASTO TERESIANO 1723 CARTA DELLA PROV DI BERGAMO, G. MANZINI 1818 TIPI RAPPRESENTANTI DEI DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO 1824 TOPOGRAFICO LOMBARDO-VENETO 1833 CATASTO LOMBARDO- VENETO 1853 TAVOLETTA IGM 1889 TAVOLETTA IGM 1954 CARTA IDROGRAFICA D ITALIA, GOLTARA 1960 MUS. CIV. E. CAFFI CARTA DEI FONTANILI DELLA LOMBARDIA 1991 CARTA TECNICA REGIONALE 1994 CARTA GEOLOGICA DELLA PROVINCIA DI BERGAMO 2000 RILIEVO DI CAMPAGNA CST 2005/2007 AR02 AR04 AR05 AR09 AR11 AR01 AR06 AR07 AR03 AR08 AR10 AR12 * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

16 CODICE FONTANILE NOME FONTANILE TOPONIMO AR01 ROGGIA SIGNORA Sud di C.na Belloni AR02 FOPPA MARCIA Nord-Est di Arzago d Adda AR03 FONTANILE DI ARZAGO 3 Sud-Est del Centro storico AR04 FONTANONE Nord di C.na Stantirone AR05 FONTANILE DI LAGHETTO CARLOTTA Centro sportivo Carlotta - laghetto Carlotta AR06 ROGGIA MURATA Est di C.na Malgherina AR07 ROGGIA MURATA Nord-Ovest di C.na Cattanea AR08 FONTANILE DI ARZAGO 2 Nord di Arzago d'adda AR09 FONTANA CAVETTO Nord-Est di Arzago d'adda AR10 FONTANILE DI ARZAGO 1 Est Centro storico AR11 FONTANILE DI C.NA RAVAGLIOLA C.na Ravagliola AR12 ROGGIA MURATA C.na Stantirone 23

17 2 - COMUNE DI ARZAGO D ADDA ADDENDA Ultimi ritrovamenti non censiti nel DataBase

18 Ultimi ritrovamenti: x Fontanile AR08 x Fontanile AR09 x Fontanile AR10

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