ORGANIZZAZIONE SANITARIA. Prof. A. Mistretta
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- Gilberto Riccardi
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1 ORGANIZZAZIONE SANITARIA Prof. A. Mistretta
2 LEGISLAZIONE ED ORGANIZZAZIONE
3 Il Servizio Sanitario Nazionale Il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) è nato con una legge n. 833 del 23 dicembre del 1978; questa legge ha istituito ufficialmente il S.S.N ed è stato un evento socio-politico particolarmente significativo.
4 Che cos è il S.S.N.? l articolo 1 della legge 833 del 78 ha definito come il S.S.N sia costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinate alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizione individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l eguaglianza dei cittadini nei confronti del Servizio. L attuazione del S.S.N. compete allo Stato, alle Regioni e agli Enti Locali Territoriali garantendo la partecipazione dei cittadini
5 Quali sono i principi fondamentali a cui si ispira tutta l organizzazione del S.S.N.? Principio dell universalità degli utenti: l assistenza sanitaria viene assolutamente garantita a tutti i cittadini, a tutti gli utenti, a tutti gli assistiti che si trovano nel territorio della Repubblica. Principio dell uguaglianza: il S.S.N. proprio deve svolgere una serie di funzioni a favore di tutti gli utenti senza distinzione di razza, sesso, costume e religione. Principio di globalità degli interventi: è il S.S.N. che assicura il collegamento con le attività e con gli interventi di tutti gli altri organi che in qualche modo hanno a che fare con l ambito sanitario. Principio della partecipazione democratica dei cittadini: nel senso che gli stessi cittadini partecipando all attuazione del S.S.N. possano, in un certo senso, controllare la funzionalità delle strutture sanitarie
6 ATTUALE STRUTTURA SSN Tre livelli CENTRALE - Ministero della salute e Organi tecnici REGIONALE - Assessorati e Direzioni generali Sanità LOCALE - Aziende USL e le Aziende ospedaliere (AO) Aziende sanitarie gestite da Manager (Direttore generale) di nomina regionale coadiuvato da direttore sanitario e direttore amministrativo Organizzazione strutture sanitarie Dipartimenti con responsabili nominati da DG Strutture complesse e Strutture semplici Federalismo con garanzia prestazioni essenziali Accreditamento e pagamento per prestazioni (DRG)
7 Organizzazione delle Aziende sanitarie (AO, Az.USL) normativa vigente DIRETTORE GENERALE Direttore sanitario Direttore amministrativo Responsabile Dipartimento Dirigente str. complessa Dirigente str. complessa Dirigente str. semplice Dirigente str. semplice Dirigente medico Dirigente medico Dirigente medico Dirigente medico Dirigente medico Dirigente medico Dirigente medico
8 Parlamento Governo Ministero della salute Leggi Stato coadiuvato da: CSS ISS ISPESL CCM ASSR AIFA Conferenza Stato-Regioni Leggi Regioni REGIONI Corte Costituzionale
9 Conferenza Stato-Regioni La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano è stata costituita nel 1993 (D.Lgs. 266/93) Ha funzioni di consulenza per il Governo ed in particolare il compito di determinare le lineegenerali della politica sanitaria nazionale (Accordi Stato-Regioni) Vi partecipano i Presidenti (o Assessori competenti o funzionari delegati) di tutte le Regioni e Province autonome
10 Istituto Superiore di Sanità Organo tecnico-scientifico del SSN Svolge funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo e formazione del personale
11 Consiglio Superiore di Sanità (CSS) Organo consultivo-tecnico del Ministro che esprime pareri e proposte in merito ai vari ambiti relativi alla tutela e al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione Attualmente articolato in cinque Sezioni Composto da 50 esperti di nomina ministeriale e da componenti di diritto
12 Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) Dipendenze del Ministro della Salute (un tempo anche Ministero del Lavoro) Attività tecnico-scientifiche e tutte le funzioni consultive che riguardano la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro Sono affidati compiti di ricerca, di studio, di sperimentazione e di elaborazione delle tecniche per la prevenzione e la sicurezza del lavoro in stretta connessione con l evoluzione tecnologica degli impianti, dei materiali, delle attrezzature e dei processi produttivi, nonché di determinazione dei criteri di sicurezza e dei relativi metodi di rilevazione ai fini della omologazione di macchine, di impianti, di apparecchi, di strumenti e di mezzi personali di protezione e dei prototipi
13 Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (ASSR) Funzioni di supporto delle attività regionali, di valutazione comparativa dei costi e rendimenti dei servizi in ambito sanitario resi ai cittadini Le sue funzioni riguardano : L esame di schemi o progetti di piani sanitari regionali; I criteri generali per la definizione delle funzioni assistenziali e per la determinazione della loro remunerazione massima; La formulazione di pareri consultivi sulla compensazione dell assistenza prestata a cittadini in regioni diverse da quelle di residenza, i principi in base ai quali la regione assicura la funzione di controllo esterno sulla appropriatezza e sulla qualità della assistenza prestata; la formulazione di pareri consultivi su numerosi atti ministeriali
14 L Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Provvedere al governo della spesa farmaceutica assicurando l unitarietà nazionale del sistema farmaceutico, l innovazione, la semplificazione e l efficienza delle procedure di registrazione Autorizzazione sperimentazioni cliniche e l immissione in commercio dei farmaci (AIC) Monitoraggio delle reazioni avverse Compiti ispettivi sulle aziende produttrici, di informazione e di promozione della ricerca. L AIFA si avvale di alcuni organismi consultivi tra i quali Commissione Tecnico Scientifica (CTS) che ha assorbito le funzioni attribuite in passato alla Commissione Unica del Farmaco (CUF).
15 Analisi dei rischi per la salute Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) Coordinamento con le Regioni dei piani di sorveglianza e di prevenzione attiva dei sistemi nazionali di allerta e risposta rapida anche con riferimento al bioterrorismo Promozione, aggiornamento e formazione, funzionali all attuazione dei programmi annuali per i quadri nazionali e regionali Attuazione e verifica dei programmi annuali definiti Collegamento con altre realtà istituzionali e con altre realtà analoghe europee ed internazionali Diffusione delle informazioni
16 Attuali compiti delle PROVINCE e dei COMUNI o o o o o Province autonome (TN-BZ) hanno potestà legislativa Altre province non hanno compiti in materia sanitaria (solo indirettamente per questioni ambientali) Sindaco rimane la massima Autorità sanitaria locale Potere Ordinanza per situazioni contingibili ed urgenti Comuni approvano regolamenti locali Regolamenti di igiene, edilizi, di polizia veterinaria Comuni singoli o associati sono consultati dalla locale Azienda USL Conferenze dei Sindaci
17 DISTRETTI Articolazione operativa Azienda USL Dimensioni abitanti Secondo il D.Lgs. 229/99 devono garantire: Assistenza domiciliare integrata (MMG, PLS, assistenza sociale, infermieristica domic) Assistenza specialistica ambulatoriale Consultori, SERT Patologie terminali e HIV Salute mentale
18 Questi livelli di assistenza vengono articolati in 3 grandi aree di attività Assistenza sanitaria in ambiente di vita e di lavoro Assistenza distrettuale Assistenza ospedaliera Le principali finalità che si propone il S.S.N. sono: prevenzione di malattie attività di cura attività di riabilitazione attività di medicina legale
19 principi Tutti gli utenti che usufruiscono del S.S.N. sono iscritti in appositi elenchi che vengono aggiornati periodicamente presso le stesse Aziende Sanitarie. L ultima riforma sanitaria puntualizza e mette in risalto il principio in base al quale gli assistiti hanno la possibilità, per un principio generale di libera concorrenza, di scegliere se rivolgersi, per un determinato servizio o prestazione, a strutture pubbliche o private. Questo principio è nato per stimolare a effettuare tutte le prestazioni sanitarie nel modo più efficiente, più efficace e più economico possibile
20 Strutture private autorizzazione all esercizio di attività sanitaria: la struttura sanitaria privata che vuole svolgere questo tipo di attività alla pari della struttura pubblica deve inoltrare una domanda al Comune competente ed è poi la Regione che prevede la disciplina di tutte quelle modalità e termini necessari per il nullaosta o per l autorizzazione. accreditamento istituzionale: le strutture già autorizzate e i professionisti che ne facciano richiesta possono ottenere quello che è denominato accreditamento istituzionale ; il presupposto è che la Regione competente, nel caso esistano ulteriori requisiti di qualificazione, rilasci l accreditamento stesso in questo modo la struttura è, oltre che autorizzata, accreditata istituzionalmente. stipula di accordi contrattuali: in alcuni casi le strutture private che vogliono erogare attività sanitaria possono stipulare con la Regione dei contratti che individuano ed evidenziano gli obiettivi di salute, il volume massimo di prestazioni che la struttura si impegna ad assicurare e i principali requisiti dei servizi che si vogliono erogare all utenza
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