Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione - Estensione dello studio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione - Estensione dello studio"

Transcript

1 Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza Consorzio partecipato dal Politecnico di Milano Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione - Estensione dello studio Sommario proff. Stefano Cernuschi e Michele Giugliano DIIAR del Politecnico di Milano ing. Senem Ozgen DIIAR del Politecnico di Milano ing. Giovanna Ripamonti Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza prof. Stefano Consonni Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano Piacenza 01 Ottobre 2010

2 INDICE 1 PREMESSA ARTICOLAZIONE DELLO STUDIO LO STATO DELLE CONOSCENZE Generalità La presenza in atmosfera e le emissioni Il ruolo delle emissioni da traffico Gli effetti sulla salute LE INDAGINI SPERIMENTALI Le emissioni da processi di combustione in impianti fissi Efficienza di cattura di un depolveratore a tessuto Caratterizzazione chimica del particolato ultrafine emesso da un termovalorizzatore S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 2

3 1 PREMESSA Questo documento sintetizza i risultati dello studio commissionato da Federambiente al laboratorio LEAP, un Consorzio promosso e partecipato dal Politecnico di Milano, sul tema delle Emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione. Lo studio si propone di inquadrare e valutare criticamente la fenomenologia, la consistenza e le potenziali implicazioni delle emissioni di particolato fine ed ultrafine da impianti di combustione, per tutto lo spettro dimensionale delle polveri emesse: dal minimo rilevabile di alcuni nano metri (1 nanometro = 1 milionesimo di millimetro) fino al limite di 10 micron (1 micron = 1 millesimo di millimetro), oltre il quale le polveri perdono rilevanza igienico-sanitaria poiché, essendo grossolane e sedimentabili, sono in larga misura bloccate dalle vie aeree superiori. Il particolato ultrafine e le nanoparticelle per le loro microscopiche dimensioni e per il contributo trascurabile alla massa totale dell emissione non possono essere misurate con la strumentazione normalmente impiegata per le polveri fini. Una nanoparticella ha dimensioni simili a quelle di un virus, ed è migliaia di volte più piccola di un capello umano. Per poter rilevarne la presenza è stato necessario ricorrere a strumentazione e tecniche avanzate, messe in campo solo di recente in seguito allo sviluppo delle nanotecnologie. I risultati dello studio si propongono di offrire un contributo all avanzamento delle conoscenze su fenomeni e realtà ancora poco conosciute, sui quali nel nostro Paese si è recentemente speculato senza alcun riferimento a dati scientificamente attendibili. 2 ARTICOLAZIONE DELLO STUDIO Lo studio, che ha coinvolto studiosi di varie discipline del Politecnico di Milano, dell Università di Parma e dell Università di Brescia, ha comportato tre anni di lavoro ed ha affrontato gli aspetti più significativi dell argomento: 1. analisi critica delle conoscenze di letteratura sulla fenomenologia della formazione ed emissione di polveri fini e sul loro potenziale effetto sulla salute umana; S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 3

4 2. indagine sperimentale per la valutazione delle emissioni da processi di combustione in impianti fissi (utenze civili per il riscaldamento ed impianti di termovalorizzazione di rifiuti); 3. indagine sperimentale per la valutazione dell efficienza di cattura della componente ultrafine da parte di filtri a tessuto; 4. indagine sperimentale per la caratterizzazione chimica del particolato ultrafine e nanoparticolato emesso dalla termovalorizzazione di rifiuti. 3 LO STATO DELLE CONOSCENZE 3.1 Generalità In sospensione nell atmosfera terrestre si apprezzano quote significative di particelle ultrafini provenienti da processi naturali e da attività umane. Sia le presenze naturali che quelle antropiche si avvalgono di contributi cosiddetti primari, vale a dire particolato emesso come tale dalla sorgente, e secondari, risultanti da processi di formazione in atmosfera che coinvolgono precursori emessi allo stato gassoso. L interesse per le frazioni ultrafini nasce dal fatto che quest ultime, per le loro ridottissime dimensioni, mostrano proprietà molto differenti da quelle della massa totale (costituita pressoché unicamente dalle granulometrie maggiori), soprattutto per il numero e la superficie specifica molto più elevati. E come questo particolare stato della materia si riflette in comportamenti del tutto peculiari sfruttati nel settore delle nanotecnologie, è presumibile che anche gli effetti sulla salute possano essere differenti da quelli ben noti associati alle polveri più grossolane. L epidemiologia del particolato sospeso, e gli attuali riferimenti normativi che ne derivano, sono tutti basati sulla presenza in atmosfera valutata in termini di concentrazione in massa che, viste le robuste relazioni tra livelli di concentrazione ed effetti sulla salute, costituisce indubbiamente un ragionevole indicatore della tossicità. Tuttavia, esiste il legittimo dubbio che la concentrazione in massa non sia il parametro adeguato per rappresentare gli effetti della componente ultrafine, che agirebbe non in proporzione alla massa, che è trascurabile, ma al numero e alla superficie specifica. Di qui l interesse della ricerca per questo argomento, focalizzato non tanto sui processi di combustione quanto sui potenziali rischi associati al tumultuoso sviluppo delle nanotecnologie, che fa presupporre la produzione, la manipolazione e la circolazione nell ambiente di grandi quantità di nanomateriali. S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 4

5 3.2 La presenza in atmosfera e le emissioni Le innumerevoli campagne di misura condotte ormai nell atmosfera di varie località del mondo segnalano livelli di presenza di particelle per centimetro cubo di aria in aree remote rurali e marine, attorno a particelle in aree urbane e circa 1 milione di particelle ai bordi delle strade ad elevata densità di traffico. A questi livelli di presenza in atmosfera contribuiscono in varia misura innumerevoli sorgenti naturali (biogeniche da piante e batteri, vulcaniche, incendi boschivi, erosione terrestre) ed antropiche quali sorgenti in ambienti confinati di tipo non industriale (accensione di candele, utilizzo di spray, frittura di carni, fumo passivo), sorgenti industriali (saldature, siderurgia e trattamento in genere di materiali con alte energia e temperature), combustioni mobili (motori diesel, motori a benzina, motori a gas, motori a due tempi), combustioni fisse (produzione di energia elettrica e calore con carbone, olio, gas, rifiuti e biomasse). 3.3 Il ruolo delle emissioni da traffico In accordo con le caratteristiche della sorgente, le emissioni di nanoparticelle e particolato ultrafine da fonti mobili sono fortemente dipendenti dalla tipologia e configurazione del motore, dalle caratteristiche del combustibile utilizzato, dalle modalità di utilizzo del veicolo e dalla presenza e tipologia degli interventi motoristici e dei dispositivi di depurazione dei gas di scarico. Le principali indicazioni sui livelli emissivi attesi, ricavabili dalle informazioni disponibili e dalle numerose indagini e misure sperimentali condotte in particolare sui veicoli diesel, sono così sintetizzabili: nei motori a combustione interna la maggior parte delle polveri ultrafini e nanoparticelle sono costituite da specie volatili condensate, con lo zolfo e gli idrocarburi più pesanti che costituiscono i principali precursori nei processi di formazione dei nuclei di condensazione; in linea con tale caratteristica di ordine generale, i dispositivi di controllo delle emissioni di polveri adottati nei veicoli con motorizzazione diesel (filtri antiparticolato) risultano in grado di ridurre di oltre due ordini di grandezza le particelle ultrafini (Tabella 3.1) mentre non mostrano analoghe prestazioni nei confronti delle nano particelle. La filtrazione cattura infatti con elevatissima efficienza le particelle solide che agirebbero da superfici di condensazione degli S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 5

6 elementi volatili più pesanti, contribuendo in tal modo alla formazione per nucleazione di nuove nanoparticelle e ad un loro conseguente incremento; durante la rigenerazione del filtro, si assiste ad un sensibile aumento delle emissioni di nanoparticelle. Il fenomeno è comunque limitato nel tempo, in quanto la rigenerazione avviene mediamente ogni 500 km circa; i motori a benzina ad iniezione diretta (GDI) emettono livelli di nanoparticelle superiori di quasi due ordini di grandezza sia rispetto a quelli tipici dei motori ad iniezione indiretta che di quelli emessi dai motori diesel con filtro antiparticolato (Tabella 3.1). Tabella 3.1: Intervallo delle emissioni di polveri ultrafini e nano particelle da veicoli con motorizzazione benzina e diesel in cicli di prova rappresentativi Tipologia veiocolo Emissioni (numero di particelle per cm 3 ) Diesel convenzionale senza filtro antiparticolato Diesel con filtro antiparticolato Benzina convenzionale catalizzato Benzina ad iniezione diretta Gli effetti sulla salute Le evidenze circa i possibili effetti sulla salute conseguenti od associati all esposizione di particolato ultrafine e nanoparticolato derivano principalmente da studi epidemiologici e tossicologici. I primi si concentrano sull associazione fra concentrazione di particelle in atmosfera (che non corrisponde necessariamente all esposizione personale) ed effetti critici: mortalità, morbilità, effetti acuti, effetti in categorie suscettibili (bambini, anziani), etc. I secondi, per lo più sperimentali, puntano alla comprensione dei meccanismi biologici attraverso i quali l esposizione a particelle può determinare effetti nocivi sull organismo. Per quanto riguarda l aspetto epidemiologico si può sostenere in ultima analisi che l assenza di misure di esposizione su popolazioni sufficientemente vaste e la difficoltà a ricostruire esposizioni personali (includendo le sorgenti indoor) attendibili, fanno concludere che le indicazioni emerse dagli studi esistenti sono in definitiva molto deboli e che le stime di rischio (che includono, senza superarlo, il valore unitario) hanno significatività statistica limitata. In ogni caso, in nessuno dei pochi studi dedicati alle polveri ultrafini si fanno riferimenti specifici all attività di combustione e di recupero di S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 6

7 energia dei rifiuti, né se ne segnala il ruolo di particolare pericolosità rispetto alle altre combustioni o fonti di emissione in genere. Circa l aspetto tossicologico esistono ormai evidenze consolidate circa gli effetti prodotti da particelle generate da motori diesel, fumi di saldatura, nerofumo e nanoparticelle di ceneri volatili. Gli studi sperimentali condotti sugli animali e quelli clinico-sperimentali controllati sull uomo suggeriscono che la capacità delle particelle ultrafini di indurre effetti nocivi è maggiore di quella osservata a seguito dell esposizione a particelle di dimensioni maggiori. Occorre anche specificare che nella maggior parte degli studi l effetto delle polveri ultrafini è inscindibilmente legato a quello degli altri coinquinanti generati dal traffico (NO, NO 2, CO e polveri fini). In conclusione per quanto riguarda più specificatamente le sorgenti fisse, dall analisi delle implicazioni tossicologiche degli studi nel settore non emergono indicazioni di rischi particolari dovuti all emissione di particolato ultrafine, attribuibili alle attività di combustione dei rifiuti che recuperano energia, con impianti attrezzati con la migliore tecnologia del settore. 4 LE INDAGINI SPERIMENTALI 4.1 Le emissioni da processi di combustione in impianti fissi Le sperimentazioni hanno rilevato la presenza di particelle ultrafini e nano particolato, in termini di numero e dimensione per centimetro cubo di fumo, alle emissioni delle seguenti tipologie di combustioni fisse: caldaie per riscaldamento domestico a biomassa, a gasolio, a gas naturale; termoutilizzatori di grande taglia, nella fattispecie tre impianti realizzati nell ultimo decennio, con caratteristiche tecnologiche in linea con la migliore tecnologia disponibile. Le misure sono state progettate e realizzate per rilevare non solo il numero di particelle già formate nel processo di combustione ma anche le formazioni secondarie derivanti da sostanze semivolatili presenti nei fumi allo stato di vapore che diventano particelle in seguito al raffreddamento e diluizione dei fumi. Si sono così comprese nella valutazione anche le particelle di nuova formazione, simulando nell apparato di misura, i processi di raffreddamento e diluizione che subiscono i fumi una volta immessi in atmosfera. S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 7

8 I risultati in sintesi delle valutazioni sono riportati in Figura 4.1, dove ciascuna tipologia di combustione esplorata è rappresentata da un rettangolo, la cui altezza individua l intervallo delle misure del numero di particelle per centimetro cubo di fumo, in diverse condizioni operative. Il numero totale di particelle è mediamente costituito per il 90-99% da ultrafine e per il 30-70% da nano particolato Concentrazione in numero (cm -3 ) aria ambiente gas naturale gasolio pellets legna (caminetto) termovalorizzatori Figura 4.1: Intervalli del numero di particelle emesse dalle diverse combustioni fisse valutate nella sperimentazione Come su può osservare, le concentrazioni di polveri ultrafini nei fumi emessi da caldaie per riscaldamento civile spaziano da valori simili a quelli riscontrabili per l aria ambiente, per le caldaie a gas naturale, fino a valori di oltre mille volte superiori, per le caldaie a legna e gasolio. L evoluzione del riscaldamento civile verso un più largo impiego di legna, se da una parte viene incontro alle esigenze di un maggior impiego di energia rinnovabile, dall altro pone seri problemi non solo di particolato fine ma anche di ultrafine. Le emissioni dai termovalorizzatori risultano generalmente collocate sugli stessi livelli, quando non addirittura inferiori, di quelli presenti nell aria ambiente dei siti in cui sono localizzati gli impianti. Nella Figura 4.2 si riporta il numero di particelle per centimetro cubo di gas, rilevato sperimentalmente in questa ricerca per caldaie e termovalorizzatori, in confronto con valori tipici emessi dai veicoli con motorizzazione diesel e benzina. S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 8

9 Particelle cm -3 (scala logaritmica) Caldaie Motori Diesel Termovalorizzatori Motori benzina Aria ambiente Pellet Gasolio Gas naturale Milano Brescia Bologna Diesel senza DPF Diesel con DPF Benzina MPI Benzina GDI Figura 4.2: Numero di particelle per centimetro cubo di gas, rilevato sperimentalmente da caldaie e termovalorizzatori, in confronto con valori tipici emessi dai veicoli con motorizzazione diesel e benzina ( DPF: filtro antiparticolato; MPI: motore a benzina convenzionale; GDI: motore a benzina ad iniezione diretta) 4.2 Efficienza di cattura di un depolveratore a tessuto L indagine è stata condotta sulla linea di filtrazione sperimentale dell impianto di termodistruzione di rifiuti industriali della società EcoLombardia 4 di Filago (BG). Il filtro a maniche utilizzato per le misure è costituito da un apparato sperimentale alla scala pilota, alimentato con un flusso di fumo, derivato dalla linea principale a valle del dosaggio della sorbalite e prima dell ingresso nel filtro dell impianto. L acquisizione dei dati è stata realizzata in condizioni di esercizio nominale dell impianto con prelievi di fumo, sia a monte che a valle del filtro, raffreddati prima della conta delle particelle. L esecuzione delle misure a freddo ha consentito di valutare l efficienza di cattura del filtro non solo sulle particelle primarie già presenti nei fumi ma anche sul potenziale di formazione di particolato secondario, inteso come particolato di nuova formazione in seguito al raffreddamento ed alla diluizione che il fumo può subire in atmosfera. S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 9

10 I risultati ottenuti mostrano una rimozione dell ultrafine e del nanoparticolato ( nm) con un efficienza media del 97% e delle submicroniche ( nm) con efficienza compresa nell intervallo 98-99,99% (Figura 4.3). Il filtro a manica si conferma quindi un potente strumento di depolverazione anche per le componenti ultrafini sia già presenti nel flusso gassoso sia derivanti da processi di nucleazione, condensazione e coagulazione per raffreddamento e diluizione del flusso stesso ,14% 97,21% 98,54% 98,85% 99,03% 99,00% 99,98% 100,00% 100,00% 97,33% 96,15% Efficienza di rimozione potenziale (%) ,21% 50 0,01 0,10 1,00 10,00 Diametro (µm) Figura 4.3: Efficienza di rimozione potenziale del filtro a maniche per classi dimensionali 4.3 Caratterizzazione chimica del particolato ultrafine emesso da un termovalorizzatore Le particelle sono state in primo luogo raccolte su opportuni supporti collocati nei diversi piatti di un impattore a più stadi che le separa classi di dimensioni. Sono stati utilizzati supporti in policarbonato per le analisi degli ioni e degli elementi, supporti in alluminio per l analisi del carbonio e la gravimetria. Per l'analisi degli anioni (cloruro, solfato, nitrato) si è utilizzata la cromatografia ionica ad alta prestazione (HPLC). L analisi degli elementi (Al, Ti, V, Cr, Mn, Fe, Co, Ni, Cu, Zn, As, Cd, Sb, Hg, Tl, Pb, Na, Mg) si è basata sulla spettroscopia di massa a plasma accoppiato induttivamente. Il carbonio totale è stato determinato tramite la tecnica EGA (Evolved Gas Analysis). I S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 10

11 prelievi sono stati condotti alle emissioni dell impianto di termovalorizzazione Silla 2 di Milano. Nella Figura 4.4 si riporta la composizione della componente nanoparticolata ed ultrafine ottenuta nell indagine. Ogni spicchio della torta rappresenta il contributo percentuale del componente identificato, calcolato come media dei risultati ottenuti tramite i singoli prelievi eseguiti. La composizione riflette le caratteristiche del combustibile e le vicende del processo di combustione con una significativa presenza di cloruri e metalli, fra cui, in particolare, zinco, ferro e cromo, in linea con i contenuti relativamente significativi tipici del rifiuto alimentato. NP = 1.2 µg m -3 TERMOVALORIZZATORE Composizione della componente nanoparticolata Pb 0.3% Ti, V, Mn, Co 0.1% ND 20.3% Cl- 19.3% Zn 7.3% Ni 1.2% Fe 5.8% Cr 2.0% TC 23.3% NH4+ 8.2% NO3-12.1% ND :non determinato Cl- NO3- NH4+ TC Cr Fe Ni Zn Pb Ti, V, Mn, Co ND UFP = 3.0 µg m -3 Pb 0.1% Al, Ti, V, Mn, Co, Cu, Cd 0.7% Zn 5.5% Ni 1.9% Fe 10.3% TERMOVALORIZZATORE Composizione della componente ultrafine ND 18.8% Cr 3.1% TC 16.4% Cl- 25.6% NH4+ 7.9% NO3-9.8% ND :non determinato Cl- NO3- NH4+ TC Cr Fe Ni Zn Pb Al, Ti, V, Mn, Co, Cu, Cd ND S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 11

12 Figura 4.4: Composizione media della componente nanoparticolata ed ultrafine emessa dall impianto Silla 2 Dal confronto con la composizione del particolato, campionato in questo caso dall aria ambiente di Milano (fondo urbano) (Figura 4.5), il complesso delle particelle ultrafini (> 100 nm ) emesse dal termovalorizzatore risulta più ricco nella componente metallica, in particolare ferro, zinco, cromo e nichel e nella presenza di cloro, mostra un minor contenuto di componente carboniosa e ammonio, una sostanziale assenza di solfati ed un contenuto piuttosto analogo di nitrati, rispetto all ultrafine dell aria ambiente. NP = 0.7 µg m -3 ARIA AMBIENTE Composizione della componente nanoparticolata ND 35.8% NO3-9.9% SO % NH4+ 4.6% Pb 1.1% TC 45.0% NO3- SO4-- NH4+ TC Pb ND ND : non determinato UFP = 9.1 µg m -3 ARIA AMBIENTE Composizione della componente ultrafine ND 42.1% Cl- 0.7% NO3-11.7% SO % NH4+ 4.6% Zn 0.2% Cu 0.2% Pb 0.1% TC 37.4% Cl- NO3- SO4-- NH4+ TC Cu Zn Pb ND ND : non determinato Figura 4.5: Composizione media della componente nanoparticolata ed ultrafine in aria ambiente S. Cernuschi, M. Giugliano, S. Ozgen, G. Ripamonti e S. Consonni pag. 12

SINTESI PER LA STAMPA Emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione Milano, 2 dicembre 2010 Introduzione

SINTESI PER LA STAMPA Emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione Milano, 2 dicembre 2010 Introduzione SINTESI PER LA STAMPA Emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione Milano, 2 dicembre 2010 Introduzione Lo studio, commissionato da Federambiente al laboratorio LEAP, ha l obiettivo

Dettagli

Nanopolveri: le caldaie a gasolio ne emettono cento volte più di un termovalorizzatore

Nanopolveri: le caldaie a gasolio ne emettono cento volte più di un termovalorizzatore COMUNICATO STAMPA Nanopolveri: le caldaie a gasolio ne emettono cento volte più di un termovalorizzatore Milano, 2 dicembre 2010 Le concentrazioni di nanopolveri nelle emissioni dalle ciminiere dei termovalorizzatori

Dettagli

Emissionidi PolveriFinie Ultrafini da impianti di combustione

Emissionidi PolveriFinie Ultrafini da impianti di combustione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Milano, 22 maggio 2009 Emissionidi PolveriFinie Ultrafini da impianti di combustione Stefano Consonni Dipartimento di Energia - Politecnico di Milano Presidente

Dettagli

ARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile

ARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Parametri meteorologici e inquinanti atmosferici ARIA PULITA E ARIA INQUINATA L aria naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Azoto, ossigeno, argon e vapore

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI PARTICOLATO ATMOSFERICO E DELLE SUE SORGENTI NELL AREA DI LECCE

CARATTERIZZAZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI PARTICOLATO ATMOSFERICO E DELLE SUE SORGENTI NELL AREA DI LECCE WORKSHOP REPORT SALUTE E AMBIENTE in Provincia di Lecce CARATTERIZZAZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI PARTICOLATO ATMOSFERICO E DELLE SUE SORGENTI NELL AREA DI LECCE Daniele Contini Istituto di Scienze dell

Dettagli

Emissioni di Polveri Ultrafini da impianti di combustione

Emissioni di Polveri Ultrafini da impianti di combustione Palazzo Pirelli Milano, 20 aprile 2011 Emissioni di Polveri Ultrafini da impianti di combustione prof. Stefano Consonni Dipartimento di Energia - Politecnico di Milano Presidente LEAP Emissioni di polveri

Dettagli

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]

Dettagli

La filiera della legna per il riscaldamento domestico: dal bosco al caminetto

La filiera della legna per il riscaldamento domestico: dal bosco al caminetto La filiera della legna per il riscaldamento domestico: dal bosco al caminetto Bioenergy Expo Verona, 4/7 Febbraio 21 Problematiche ambientali degli impianti di riscaldamento a biomassa e consigli per un

Dettagli

PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE

PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE Le particelle sono classificate secondo le loro dimensioni caratteristiche: le polveri sottili, dette anche PM10, includono tutte le particelle di dimensioni

Dettagli

Caratterizzazione del particolato organico e inorganico allo scarico del reattore ISOTHERM PWR

Caratterizzazione del particolato organico e inorganico allo scarico del reattore ISOTHERM PWR Caratterizzazione del particolato organico e inorganico allo scarico del reattore ISOTHERM PWR Antonio D Alessio, Andrea D Anna Report RSE/29/97 Ente per le Nuove tecnologie, l Energia e l Ambiente RICERCA

Dettagli

Misure di esposizione umana lungo percorsi cittadini

Misure di esposizione umana lungo percorsi cittadini Misure di esposizione umana lungo percorsi cittadini Giovanna Ripamonti a, Stefano Signorini b a, Politecnico di Milano, Milano, Italy b Consorzio LEAP, Politecnico di Milano, Piacenza, Italy Obiettivi

Dettagli

Evoluzione della qualità dell aria (a Milano e nel Campus, stazione Mi-Pascal)

Evoluzione della qualità dell aria (a Milano e nel Campus, stazione Mi-Pascal) Evoluzione della qualità dell aria (a Milano e nel Campus, stazione Mi-Pascal) Giovanni LONATI Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Politecnico di Milano Il bacino Padano tra le aree mondiali

Dettagli

Progettazione: CONSORZIO RAETIA

Progettazione: CONSORZIO RAETIA Committente: Progettazione: CONSORZIO RAETIA PROGETTO PRELIMINARE CALCOLI PRELIMINARII DELL IMPIANTO DI FILTRAZIONE DELLA GALLERIA DI VALICO I N D I C E INTRODUZIONE 2 1 CALCOLI PRELIMINARI 5 Calcoli preliminari

Dettagli

Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione

Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione Meeting Gecos Piacenza, 28 settembre 2009 Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione Stefano Consonni Dipartimento di Energia Politecnico di Milano Presidente LEAP Polveri fini e

Dettagli

Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14

Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14 Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Pianificazione Energetica prof. ing. Francesco Asdrubali a.a. 2013-14 Le interazioni tra i sistemi energetici e l ambiente Le interazioni

Dettagli

Il 5 Rapporto IPCC. Nuove evidenze sul riscaldamento globale. Sandro Fuzzi Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima CNR, Bologna

Il 5 Rapporto IPCC. Nuove evidenze sul riscaldamento globale. Sandro Fuzzi Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima CNR, Bologna Il 5 Rapporto IPCC Nuove evidenze sul riscaldamento globale Sandro Fuzzi Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima CNR, Bologna Review Editor Chapter 7: Clouds and Aerosols Yann Arthus-Bertrand /

Dettagli

Indicazioni operative per La Misurazione dei fumi e dei gas durante la attività di saldatura

Indicazioni operative per La Misurazione dei fumi e dei gas durante la attività di saldatura Indicazioni operative per La Misurazione dei fumi e dei gas durante la attività di saldatura Scheda n 1 Giugno 2010 1 Norme di riferimento: UNI EN 10882-1:2002: Campionamento delle particelle in sospensione

Dettagli

Cinzia Perrino. Composizione chimica del particolato atmosferico in aree industriali

Cinzia Perrino. Composizione chimica del particolato atmosferico in aree industriali Cinzia Perrino Composizione chimica del particolato atmosferico in aree industriali CONSIGLIO NAZIONALE delle RICERCHE ISTITUTO sull INQUINAMENTO ATMOSFERICO Area della Ricerca RM1 Montelibretti (Roma)

Dettagli

Rischio Chimico. Definizioni

Rischio Chimico. Definizioni Rischio Chimico Definizioni a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come

Dettagli

IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO

IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO L obbiettivo dell impianto è quello di separare i diversi rifiuti in ingresso per ottenere materiali selezionati riciclabili. Il tutto prevede un processo di selezione

Dettagli

PROGETTAZIONE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO. Valutazione del rischio chimico: il programma Mo. Va. Risch.

PROGETTAZIONE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO. Valutazione del rischio chimico: il programma Mo. Va. Risch. Università degli Studi di Firenze Facoltà di Ingegneria PROGETTAZIONE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO Valutazione del rischio chimico: il programma Mo. Va. Risch. D.Lgs. del 19 settembre 1994 n 626: Titolo

Dettagli

LA PRODUZIONE DI CDR NEL POLO INTEGRATO DI FUSINA

LA PRODUZIONE DI CDR NEL POLO INTEGRATO DI FUSINA LA PRODUZIONE DI CDR NEL POLO INTEGRATO DI FUSINA IL CONTESTO TERRITORIALE 1978 1989 Approvazione definitiva della Regione Veneto del progetto del nuovo termovalorizzatore per RSU 1994 1996 Realizzazione

Dettagli

NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE

NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE Modena, 19 Settembre CONTENUTI DELLA PRESENTAZIONE Descrizione delle migliori tecnologie disponibili (DM

Dettagli

1. TITOLO GES 20: USO DI MATERIALI DI CONTATTO ARGENTO-NICHEL

1. TITOLO GES 20: USO DI MATERIALI DI CONTATTO ARGENTO-NICHEL 1. TITOLO GES 20: USO DI MATERIALI DI CONTATTO ARGENTO-NICHEL Ciclo di vita Titolo breve libero Utilizzo finale - DU di metallo Ni (utilizzato per creare un collegamento elettricamente conduttivo di due

Dettagli

Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica

Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica Nell ambito del Progetto relativo all esame dell ecosistema costituito dal Parco Fluviale del Padrongianus sono stati coinvolti

Dettagli

Misure di prevenzione primaria per la riduzione del rischio nella saldatura

Misure di prevenzione primaria per la riduzione del rischio nella saldatura SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA DEL LAVORO Direttore: Prof. Massimo Corradi Associazione Parmense dei Medici del Lavoro Seminari monografici di medicina del lavoro Edizione 2016 Rischio cancerogeno

Dettagli

Le Strategie e Obiettivi della Regione Lombardia nel Controllo Ambientale. Dott. Angelo Giudici Direttore Settore Aria e Agenti Fisici ARPA Lombardia

Le Strategie e Obiettivi della Regione Lombardia nel Controllo Ambientale. Dott. Angelo Giudici Direttore Settore Aria e Agenti Fisici ARPA Lombardia Le Strategie e Obiettivi della Regione Lombardia nel Controllo Ambientale Dott. Angelo Giudici Direttore Settore Aria e Agenti Fisici ARPA Lombardia Emissioni in Lombardia nel 2008 ripartite per macrosettore

Dettagli

Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione Sintesi finale

Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione Sintesi finale Emissioni di Polveri Fini e Ultrafini da impianti di combustione Sintesi finale Ottobre 2010 Autori dello studio Prof. Stefano Cernuschi e Prof. Michele Giugliano DIIAR del Politecnico di Milano Prof.

Dettagli

Caratterizzazione morfologica e chimica di polveri fini in alcune realtà umbre

Caratterizzazione morfologica e chimica di polveri fini in alcune realtà umbre Caratterizzazione morfologica e chimica di polveri fini in alcune realtà umbre Progetto Ottobre 2007 1 Pag / indice 03 / INTRODUZIONE 03 / OBIETTIVI DEL PROGETTO 04 / PROGRAMMA ATTIVITÀ Gruppo di Lavoro

Dettagli

Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole e fontanelle cittadine.

Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole e fontanelle cittadine. Acqua in brocca Ciao! Io sono LABBY e vi farò da guida per l analisi dell acqua del vostro rubinetto! Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole

Dettagli

TARIFFARIO. (DICA_LIA/DOC.95.301 agg. 4 del 08.08.2013) Verifica e approvazione: Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale.

TARIFFARIO. (DICA_LIA/DOC.95.301 agg. 4 del 08.08.2013) Verifica e approvazione: Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale ( agg. 4 del 08.08.2013) Verifica e approvazione: Il Responsabile di Laboratorio prof. Michele. Giugliano Il Direttore Prof. Gianpaolo Rosati Pagina 1 di

Dettagli

La legge dei gas perfetti

La legge dei gas perfetti La legge dei gas perfetti In condizioni normali l aria ambiente secca contiene approssimativamente 78,08% di azoto (N2), 20,94% di ossigeno (O2), 0,93% di argon (Ar), 0,04% di biossido di carbonio (CO2)

Dettagli

IL PARTICOLATO ATMOSFERICO

IL PARTICOLATO ATMOSFERICO IL PARTICOLATO ATMOSFERICO Il particolato atmosferico Definito anche aerosol o genericamente polveri Costituito da particelle solide o liquide in sospensione che provengono: da processi naturali e da processi

Dettagli

"Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo"

Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo Seminario APAT Sala Conferenze Via V. Brancati, 48 00144 Roma - 23 Maggio 2008 "Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo" Ing. Giovanni Pino Responsabile Settore Innovazione

Dettagli

1. CALCOLO DELLA QUANTITÀ D'ARIA NECESSARIA ALLA COMBUSTIONE DI UN DATO COMBUSTIBILE

1. CALCOLO DELLA QUANTITÀ D'ARIA NECESSARIA ALLA COMBUSTIONE DI UN DATO COMBUSTIBILE 1. ALL DELLA QUANTITÀ D'ARIA NEESSARIA ALLA MBUSTINE DI UN DAT MBUSTIBILE 1.1. Reazioni di combustione stechiometrica di un idrocarburo m omponente Simbolo Peso molecolare (M) arbonio (12) Idrogeno 2 (2)

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Marzo 2016 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore VG41U Ricerche di mercato e sondaggi

Dettagli

MONITORAGGIO DEL PM10 MEDIANTE STAZIONE RILOCABILE VICENZA. Località Maddalene - Strada Pasubio (Cortile Scuole Elementari J.

MONITORAGGIO DEL PM10 MEDIANTE STAZIONE RILOCABILE VICENZA. Località Maddalene - Strada Pasubio (Cortile Scuole Elementari J. MONITORAGGIO DEL PM10 MEDIANTE STAZIONE RILOCABILE VICENZA Località Maddalene - Strada Pasubio (Cortile Scuole Elementari J. Cabianca) ARPAV Dipartimento Provinciale di Vicenza Vincenzo Restaino Progetto

Dettagli

Attività di ricerca sperimentale presso il Centro Ricerche ENEA di Saluggia

Attività di ricerca sperimentale presso il Centro Ricerche ENEA di Saluggia Attività di ricerca sperimentale presso il Centro Ricerche ENEA di Saluggia Introduzione Settori di ricerca sperimentale Impianti termici a biomassa solida di piccola taglia Sistemi di misura e abbattimento

Dettagli

ARPA FVG. Monitoraggio della qualità dell aria. Rilievi effettuati a centrale termoelettrica spenta ed accesa nel comune di Monfalcone

ARPA FVG. Monitoraggio della qualità dell aria. Rilievi effettuati a centrale termoelettrica spenta ed accesa nel comune di Monfalcone Monitoraggio della qualità dell aria Rilievi effettuati a centrale termoelettrica spenta ed accesa nel comune di Monfalcone Mercoledì 19 novembre 2014 Comune di Monfalcone Durata del monitoraggio A2A FERMA

Dettagli

STUDIO GEOCHIMICO DEL PARTICOLATO ATMOSFERICO

STUDIO GEOCHIMICO DEL PARTICOLATO ATMOSFERICO UNIVERSITA CA FOSCARI VENEZIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE AMBIENTALI STUDIO GEOCHIMICO DEL PARTICOLATO ATMOSFERICO Prof. Rampazzo Giancarlo CHE COS E LA GEOCHIMICA 1.La geochimica studia la composizione chimica

Dettagli

Atomi, molecole e ioni

Atomi, molecole e ioni Atomi, molecole e ioni anione + - catione Teoria atomica di Dalton 1. Un elemento è composto da particelle minuscole chiamate atomi. 2. In una normale reazione chimica, nessun atomo di nessun elemento

Dettagli

METANIZZAZIONE DELLE VALLI ALPINE

METANIZZAZIONE DELLE VALLI ALPINE METANIZZAZIONE DELLE VALLI ALPINE La metanizzazione come primo approccio alla riduzione delle sostanze inquinanti AEG Coop e AEG Reti 1 Esperienze di AEG nella metanizzazione di Valli Alpine AEG Coop.

Dettagli

Gestione dei rifiuti solidi: trattamento gas da impianti di termovalorizzazione

Gestione dei rifiuti solidi: trattamento gas da impianti di termovalorizzazione Scuola Protezione Civile Ernesto Calcara Corso di Gestione Integrata dei Rifiuti Solidi Gestione dei rifiuti solidi: trattamento gas da impianti di termovalorizzazione prof. ing.. Umberto ARENA Dipartimento

Dettagli

la distribuzione di uomini e donne fra i diversi settori produttivi; la ripartizione dei due sessi fra le diverse qualifiche professionali 1.

la distribuzione di uomini e donne fra i diversi settori produttivi; la ripartizione dei due sessi fra le diverse qualifiche professionali 1. Differenziali retributivi fra uomini e donne nel lavoro interinale. Alcune evidenze ricavate dalla banca dati EBITEMP sui prestiti ai lavoratori per l anno 2004. 1. Premessa Attualmente non risulta disponibile

Dettagli

9065X Chimica. Modello esame svolto. Esempio di compito scritto di Chimica. Politecnico di Torino CeTeM

9065X Chimica. Modello esame svolto. Esempio di compito scritto di Chimica. Politecnico di Torino CeTeM svolto Esempio di compito scritto di Chimica 1 - La configurazione elettronica: [Ar]3d 6 4s 0 rappresenta lo ione: 1) Mn 2+ 2) Ni 2+ 3) Fe 3+ 4) Co 3+ 5) Cu 2+ 2 - Un gas reale mantenuto sempre al di sopra

Dettagli

NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI. Ing. Paolo Maria Congedo, Ing.

NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI. Ing. Paolo Maria Congedo, Ing. NUOVE SCHIUME POLIURETANICHE CONTENENTI NANO PARTICELLE CON MIGLIORATE PROPRIETA COIBENTANTI Ing. Paolo Maria Congedo, Ing. Caterina Lorusso INDICE Introduzione Uilizzi poliuretano Metodi di studio: Approccio

Dettagli

E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A

E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A 1 E N E R G I A E L E T T R I C A E T E R M I C A Nella zona industriale di Porto Marghera sono presenti 6 centrali termoelettriche destinate alla produzione di energia elettrica e vapore: Edison - Centrale

Dettagli

COMMERCIO AL DETTAGLIO DI COMBUSTIBILE PER USO DOMESTICO E PER RISCALDAMENTO

COMMERCIO AL DETTAGLIO DI COMBUSTIBILE PER USO DOMESTICO E PER RISCALDAMENTO STUDIO DI SETTORE WM39U ATTIVITÀ 47.78.40 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI COMBUSTIBILE PER USO DOMESTICO E PER RISCALDAMENTO Aprile 2015 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore

Dettagli

SERVIZIO ENERGIA. da biomasse CARBOTERMO SPA. UNA STORIA CHE INIZIA SESSANT ANNI FA.

SERVIZIO ENERGIA. da biomasse CARBOTERMO SPA. UNA STORIA CHE INIZIA SESSANT ANNI FA. SERVIZIO ENERGIA da biomasse CARBOTERMO SPA. UNA STORIA CHE INIZIA SESSANT ANNI FA. Tutela dell ambiente Per Carbotermo l esigenza di contribuire al risparmio energetico e alla tutela dell ambiente deve

Dettagli

Qualità dell aria in provincia di Lecco. Vanda Berna-Anna De Martini ARPA Lombardia

Qualità dell aria in provincia di Lecco. Vanda Berna-Anna De Martini ARPA Lombardia Qualità dell aria in provincia di Lecco Vanda Berna-Anna De Martini ARPA Lombardia Qualche domanda. Ma si stava meglio una volta? La qualità della nostra aria migliora o peggiora? Quale è la principale

Dettagli

Classificazione della materia 3 STATI DI AGGREGAZIONE

Classificazione della materia 3 STATI DI AGGREGAZIONE Classificazione della materia MATERIA spazio massa Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (Volume e forma propri) LIQUIDO (Volume definito e forma indefinita) GASSOSO

Dettagli

RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016

RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 Attività dell ARPAC A seguito dell incendio che si è sviluppato a partire dalle

Dettagli

europlus-silentium EFFETTO SULLA TRASMISSIONE DEL RUMORE AL CALPESTIO PROGETTO DI RICERCA ALLESTIMENTO IN LABORATORIO

europlus-silentium EFFETTO SULLA TRASMISSIONE DEL RUMORE AL CALPESTIO PROGETTO DI RICERCA ALLESTIMENTO IN LABORATORIO EFFETTO SULLA TRASMISSIONE DEL RUMORE AL CALPESTIO Misure di rumore di calpestio su solaio laterocementizio in laboratorio secondo UNI EN ISO 140-6 Nel mese di maggio 2009 è iniziata la sperimentazione

Dettagli

LE FONTI DI EMISSIONE DI POLVERI SOTTILI Abstract dell'intervento al XVII Convegno Tecnico

LE FONTI DI EMISSIONE DI POLVERI SOTTILI Abstract dell'intervento al XVII Convegno Tecnico LE FONTI DI EMISSIONE DI POLVERI SOTTILI Abstract dell'intervento al XVII Convegno Tecnico Ing. Luigi Di Matteo - AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA Il PM10, materiale particolato di diametro aerodinamico 1 inferiore

Dettagli

VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI: NUOVE SOLUZIONI

VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI: NUOVE SOLUZIONI VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI: NUOVE SOLUZIONI GIANCARLO BALDI, MILENA BERNARDI Dip.. Scienza dei materiali e Ingegneria Chimica POLITECNICO di TORINO Incontro AEIT 22 maggio 2008 RIFIUTI Problema

Dettagli

Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico

Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico Scopo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli

Dettagli

Il modello strutturale dell atomo

Il modello strutturale dell atomo Il modello strutturale dell atomo Gli atomi sono costituiti dal nucleo e dagli elettroni Proprietà dell atomo dipendono dal nucleo (fisica nucleare) e dagli elettroni (chimica). Il nucleo contiene protoni

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM16U ATTIVITÀ COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI PROFUMERIA, PRODOTTI PER TOLETTA E PER L IGIENE PERSONALE

STUDIO DI SETTORE UM16U ATTIVITÀ COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI PROFUMERIA, PRODOTTI PER TOLETTA E PER L IGIENE PERSONALE STUDIO DI SETTORE UM16U ATTIVITÀ 47.75.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI PROFUMERIA, PRODOTTI PER TOLETTA E PER L IGIENE PERSONALE Ottobre 2008 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM16U

Dettagli

La prescrizione degli agrofarmaci nell applicazione della direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari

La prescrizione degli agrofarmaci nell applicazione della direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari La prescrizione degli agrofarmaci nell applicazione della direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Roma, 12 maggio 2010 Enrico Antignati Consigliere C.O.N.A.F. (Coordinatore Dipartimento

Dettagli

I M P I A N T I D I I N C E N E R I M E N T O

I M P I A N T I D I I N C E N E R I M E N T O 1 I M P I A N T I D I I N C E N E R I M E N T O Per impianti d incenerimento, si intendono quegli impianti atti a smaltire, mediante processi di combustione, i rifiuti che, diversamente, andrebbero smaltiti

Dettagli

CAMPIONAMENTO fondamentale analisi campionamento omogenei stessa composizione variazione l abilità persona variabilità metodo analitico realtà

CAMPIONAMENTO fondamentale analisi campionamento omogenei stessa composizione variazione l abilità persona variabilità metodo analitico realtà CAMPIONAMENTO Un momento fondamentale di una analisi è rappresentato dal campionamento, generalmente si pensa che i campioni da analizzare siano omogenei e che abbiano in ogni punto la stessa composizione,

Dettagli

TARIFFARIO. (DIIAR/DOC.95.301 agg. 3 del 25.03.2007) Verifica e approvazione: Il Responsabile di Laboratorio

TARIFFARIO. (DIIAR/DOC.95.301 agg. 3 del 25.03.2007) Verifica e approvazione: Il Responsabile di Laboratorio Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale, Infrastrutture Viarie, Rilevamento Laboratorio di Ingegneria Ambientale TARIFFARIO (DIIAR/DOC.95.301 agg. 3 del 25.03.2007) Verifica e approvazione: Il

Dettagli

LE BIOMASSE ENERGETICHE E IL TERRITORIO: UN CONNUBIO INEVITABILE

LE BIOMASSE ENERGETICHE E IL TERRITORIO: UN CONNUBIO INEVITABILE rigenergia08 8-11 maggio 2008 Piazza Plouves-Aosta tecnocamp AGENDA Camera Valdostana Chambre valdôtaine Attiva Srl LE BIOMASSE ENERGETICHE E IL TERRITORIO: UN CONNUBIO INEVITABILE Aosta, Sabato 10 Maggio

Dettagli

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA CAPITOLO QUINTO Grant R. L analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 1 DAL SETTORE ALL IMPRESA Fino agli anni Novanta:

Dettagli

Italiano REFRATTARIO

Italiano REFRATTARIO Italiano REFRATTARIO SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO Ideali per l evacuazione dei fumi prodotti da impianti civili e industriali, i sistemi camino in refrattario Camini Wierer sono composti da un condotto

Dettagli

Corso di CHIMICA INORGANICA

Corso di CHIMICA INORGANICA Corso di CHIMICA INORGANICA Lezione Seconda La teoria atomica La massa atomica e il concetto di Isotopi Dentro l atomo, le particelle subatomiche La Tavola Periodica degli Elementi 2 Gli atomi di un certo

Dettagli

ALLEGATO per IPOTESI di ACCORDO fra:

ALLEGATO per IPOTESI di ACCORDO fra: Progetto SICUREZZA E RISPARMIO ALLEGATO per IPOTESI di ACCORDO fra: CONSORZIO CEV, e GLOBAL POWER SERVICE S.P.A. (E.S.Co. controllata dal Consorzio CEV) PER LA SOSTITUZIONE DEI GENERATORI DI CALORE DELLA:

Dettagli

Gli obiettivi di Antares Energy. Convegno FIRE Le iniziative regionali per la promozione del ruolo dell energy manager e dell efficienza energetica

Gli obiettivi di Antares Energy. Convegno FIRE Le iniziative regionali per la promozione del ruolo dell energy manager e dell efficienza energetica Gli obiettivi di Antares Energy Francesco Fuduli Convegno FIRE Le iniziative regionali per la promozione del ruolo dell energy manager e dell efficienza energetica Napoli, 15 aprile 2005 Gli obiettivi

Dettagli

Struttura dell'atomo a cura di Petr Ushakov

Struttura dell'atomo a cura di Petr Ushakov Struttura dell'atomo a cura di Petr Ushakov Struttura dell'atomo Gli atomi di tutti gli elementi sono formati da tre tipi di particelle elementari: protone, neutrone e elettrone. particelle elementari

Dettagli

CRITERIO DI RIPARTIZIONE UNI 10200 CONDOMINIO VIA DEL FIUME 6-8 SAN LAZZARO

CRITERIO DI RIPARTIZIONE UNI 10200 CONDOMINIO VIA DEL FIUME 6-8 SAN LAZZARO CRITERIO DI RIPARTIZIONE UNI 10200 CONDOMINIO VIA DEL FIUME 6-8 SAN LAZZARO Denominazione Codice fiscale Indirizzo civile abitazione via del Fiume n 6-8 Amministratori Edificio Nome Cognome Indirizzo Geom.

Dettagli

STUDI DI SETTORE UM35U ATTIVITÀ ERBORISTERIE

STUDI DI SETTORE UM35U ATTIVITÀ ERBORISTERIE STUDI DI SETTORE UM35U ATTIVITÀ 47.75.20 ERBORISTERIE Settembre 2008 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM35U Erboristerie è stata condotta analizzando i modelli per la comunicazione dei dati

Dettagli

Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II. Francesco Dondero, PhD

Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II. Francesco Dondero, PhD Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II Francesco Dondero, PhD Ecologia applicata I concetti dell Ecologia generale possono avere numerose applicazioni per

Dettagli

Problemi ad alta temperatura: Creep (scorrimento viscoso a caldo) Ossidazione

Problemi ad alta temperatura: Creep (scorrimento viscoso a caldo) Ossidazione Problemi ad alta temperatura: Creep (scorrimento viscoso a caldo) Ossidazione Acciai al carbonio Possono essere impiegati fino a 450 C C 0.20% Mn 1.6% Si tra 0.15 e 0.50% S e P 0.040% Per combattere invecchiamento

Dettagli

DALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO

DALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO DALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO C. Sandrone, M. Carboni, P. Goria I siti contaminati, problematiche di bonifica Piacenza,

Dettagli

CAMPI Cabin Air Filter cod. 1801 B

CAMPI Cabin Air Filter cod. 1801 B pag. 1 di 14 CAMPI Cabin Air Filter cod. 1801 B Verifica delle caratteristiche prestazionali di un elemento filtrante destinato ad uso in locali residenziali e in applicazioni civili per il benessere e

Dettagli

RELAZIONE TECNICA IMPIANTI SEMAFORICI

RELAZIONE TECNICA IMPIANTI SEMAFORICI RELAZIONE TECNICA IMPIANTI SEMAFORICI INDICE 1. PREMESSA... 2 2. TIPOLOGIA SORGENTI LUMINOSE... 2 3. LAMPADE AD INCANDESCENZA... 2 4. LAMPADE ALOGENE... 3 5. LAMPADE A LED... 3 6. PRINCIPALI BENEFICI...

Dettagli

NORME CEI ARMONIZZATE RECEPIMENTO DELLE NORMATIVE EN

NORME CEI ARMONIZZATE RECEPIMENTO DELLE NORMATIVE EN RISCHIO ESPLOSIONE Convegno ATEX 3. Recepimento Normative EN 1 Mantova 2 Aprile 2008 NORME CEI ARMONIZZATE RECEPIMENTO DELLE NORMATIVE EN Valdisolo Paolo - ASL Mantova D.Lgs. 233/03 Art. 88-octies. Aree

Dettagli

Il progetto di biomonitoraggio ambientale con le api all interno del Parco Nazionale della Majella: risultati sui metalli pesanti

Il progetto di biomonitoraggio ambientale con le api all interno del Parco Nazionale della Majella: risultati sui metalli pesanti Il progetto di biomonitoraggio ambientale con le api all interno del Parco Nazionale della Majella: risultati sui metalli pesanti Dott. Alessandro Ubaldi Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni

Dettagli

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 Attività dell ARPAC A seguito dell incendio che si è sviluppato a partire

Dettagli

SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO

SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO ITALIANO 2016 SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO 30 anni DI GARANZIA CONTRO LA CORROSIONE SISTEMI CAMINO IN REFRATTARIO Ideali per l evacuazione dei fumi prodotti da impianti civili e industriali, i sistemi

Dettagli

Prove di corrosione di vari acciai in miscele ternarie di nitrati fusi. E. Veca, M. Agostini, P. Tarquini. Report RdS/PAR2013/249

Prove di corrosione di vari acciai in miscele ternarie di nitrati fusi. E. Veca, M. Agostini, P. Tarquini. Report RdS/PAR2013/249 Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l energia e lo sviluppo economico sostenibile MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Prove di corrosione di vari acciai in miscele ternarie di nitrati fusi E. Veca,

Dettagli

Il numero di ossidazione

Il numero di ossidazione Il numero di ossidazione Il numero di ossidazione è una carica positiva o negativa che viene attribuita formalmente a ciascun elemento in un composto. Esso viene determinato dal numero di elettroni in

Dettagli

Le unità fondamentali SI. Corrente elettrica

Le unità fondamentali SI. Corrente elettrica ESERITAZIONE 1 1 Le unità fondamentali SI Grandezza fisica Massa Lunghezza Tempo Temperatura orrente elettrica Quantità di sostanza Intensità luminosa Nome dell unità chilogrammo metro secondo Kelvin ampere

Dettagli

MEZZI MOBILI DI ESTINZIONE INCENDI RETI DI IDRANTI IMPIANTI AUTOMATICI DI INCENDIO

MEZZI MOBILI DI ESTINZIONE INCENDI RETI DI IDRANTI IMPIANTI AUTOMATICI DI INCENDIO Comando Prov.l Vigili del Fuoco MEZZI MOBILI DI ESTINZIONE INCENDI RETI DI IDRANTI IMPIANTI AUTOMATICI DI INCENDIO Dott. Ing. Salvatore RIZZO MEZZI MOBILI DI ESTINZIONE INCENDI ESTINTORI NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Dettagli

INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED EFFETTI SULLA SALUTE A ROMA NEL MESE DI DICEMBRE Rapporto tecnico

INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED EFFETTI SULLA SALUTE A ROMA NEL MESE DI DICEMBRE Rapporto tecnico INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED EFFETTI SULLA SALUTE A ROMA NEL MESE DI DICEMBRE 2015 Rapporto tecnico A cura del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio Roma, 31 Dicembre

Dettagli

Caratterizzazione del particolato fine atmosferico: attuale situazione e prospettive

Caratterizzazione del particolato fine atmosferico: attuale situazione e prospettive Caratterizzazione del particolato fine atmosferico: attuale situazione e prospettive Sandro Fuzzi Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna Aerosol atmosferico

Dettagli

L'ATMOSFERA un involucro eccezionale

L'ATMOSFERA un involucro eccezionale DIESSE FIRENZE Didattica e Innovazione Scolastica Centro per la formazione e l aggiornamento SCIENZAFIRENZE QUARTA EDIZIONE Docenti e studenti a confronto su: L'ATMOSFERA un involucro eccezionale Aula

Dettagli

Laboratorio Biomasse - Elenco delle analisi

Laboratorio Biomasse - Elenco delle analisi Laboratorio Biomasse - Elenco delle analisi 1 - Analisi per la caratterizzazione energetica e chimico-fisica dei materiali 1.1 - Biomasse solide * 1 Umidità CEN/TS 14774 Ceneri a 550 C CEN/TS 14775 Potere

Dettagli

CAPITOLO 4 CICLO FRIGORIFERO

CAPITOLO 4 CICLO FRIGORIFERO CAPITOLO 4 CICLO FRIGORIFERO Cap. 4 1 CICLO FRIGORIFERO IL CICLO FRIGORIFERO SI UTILIZZA PER SOTTRARRE ENERGIA TERMICA AD UN'UTENZA A TEMPERATURA PIU BASSA RISPETTO ALL AMBIENTE PER IL SECONDO PRINCIPIO

Dettagli

Concetti di base dell energia

Concetti di base dell energia Anno scolastico 2015-16 CPIA 1 GROSSETO Sede associata di Grosseto CORSO PRIMO LIVELLO / PRIMO PERIODO DIDATTICO Esercitazione modulo Le fonti energetiche Prof. Marco Fisichella Concetti di base dell energia

Dettagli

SCIENZE DELLA TERRA: Cambiamenti climatici SCIENZE DELLA TERRA. Prof. Daniele Verri. Cambiamenti climatici

SCIENZE DELLA TERRA: Cambiamenti climatici SCIENZE DELLA TERRA. Prof. Daniele Verri. Cambiamenti climatici SCIENZE DELLA TERRA Cambiamenti climatici Prof. Daniele Verri Il clima è l insieme delle condizioni atmosferiche che caratterizzano una certa zona geografica. Il sistema climatico include l atmosfera,

Dettagli

Caratterizzazione chimico fisica delle biomasse legnose

Caratterizzazione chimico fisica delle biomasse legnose Caratterizzazione chimico fisica delle biomasse legnose Rossana Cerioni SIBE Srl Spin-Off dell Università Politecnica delle Marche BIOENERGY - Verona, 4 febbraio 2010 COMPONENTI DELLA BIOMASSA SOLIDA Aspetti

Dettagli

La cogenerazione in Italia. F. Sanson. Giornata di confronto sull applicazione della direttiva

La cogenerazione in Italia. F. Sanson. Giornata di confronto sull applicazione della direttiva CESI RICERCA Giornata di confronto sull applicazione della direttiva europea 2004/8 Milano La cogenerazione in Italia F. Sanson CESI Ricerca Dip. Sistemi di Generazione sanson@cesiricerca.it Cogenerazione

Dettagli

Torino, 7 Aprile 2011 IL RUOLO DEI BIOCARBURANTI NELLA LOTTA ALL INQUINAMENTO DELLE CITTA. Dott. Gennaro Ferrante

Torino, 7 Aprile 2011 IL RUOLO DEI BIOCARBURANTI NELLA LOTTA ALL INQUINAMENTO DELLE CITTA. Dott. Gennaro Ferrante Torino, 7 Aprile 2011 IL RUOLO DEI BIOCARBURANTI NELLA LOTTA ALL INQUINAMENTO DELLE CITTA Dott. Gennaro Ferrante Assocostieri è l associazione italiana della logistica energetica, aderisce a Confindustria

Dettagli

gli impianti di cogenerazione e il Teleriscaldamento a Torino

gli impianti di cogenerazione e il Teleriscaldamento a Torino gli impianti di cogenerazione e il Teleriscaldamento a Torino Iren Energia è la società del Gruppo Iren che opera nei settori della produzione e distribuzione di energia elettrica, nella produzione e distribuzione

Dettagli

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza SCHEDA LABORATORIO Dipartimento di Sez. di Direttore di Dipartimento Responsabile sezione LABORATORIO RESPONSABILE/I del laboratorio: SIG. / DOTT. / PROF. AMBIENTI DI LAVORO indicare il numero di stanze

Dettagli

La separazione elettrolitica di un metallo. Scheda di Laboratorio

La separazione elettrolitica di un metallo. Scheda di Laboratorio La separazione elettrolitica di un metallo Scheda di Laboratorio Premessa Destinatari: classe seconda di un istituto tecnico commerciale, nell insegnamento di scienze della materia. Argomento proposto:

Dettagli

ANALISI CHIMICHE ED ELABORAZIONE DATI

ANALISI CHIMICHE ED ELABORAZIONE DATI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE A. PANELLA REGGIO CALABRIA CORSO DI PERFEZIONAMENTO ANALISI CHIMICHE ED ELABORAZIONE DATI ANALISI DEI VINI ANALISI DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO Progetto realizzato

Dettagli

-

- Sede: ITALFUM srl Via Che Guevara, 8 Zona Ind. Torrazzi - 41122 Modena Tel. 059 251659 - Fax 059 251762 www.italfum.it - info@italfum.it ASSOCIATA Sede Operativa: ITALFUM SERVICE srl Via Della Chimica,

Dettagli