Via Piave n Avellino Tel fax Partita IVA: COMUNE DI BANZI

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1 COMUNE DI BANZI PROGETTO DEFINITIVO DI UN CAMPO EOLICO RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO Sommario PREMESSA... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. OBIETTIVI DEL PROGETTO... 4 A.9.A.DESCRIZIONE DEI DIVERSI ELEMENTI PROGETTUALI CON LA RELATIVA ILLUSTRAZIONE ANCHE SOTTO IL PROFILO ARCHITETTONICO... 7 DESCRIZIONE DEL SITO... 7 VINCOLI AL POSIZIONAMENTO DEGLI AEROGENERATORI... 9 DISTANZA DALLE ABITAZIONI DISTANZA DALLE STRADE E DALLE LINEE FERROVIARIE DISTANZA ED INTERFERENZE CON I SOTTOSERVIZI PRESENTI (ACQUEDOTTO E GASDOTTO) ULTERIORI CRITERI PER LA SCELTA DELLA POSIZIONE DEFINITIVA SUPERFICI DI OCCUPAZIONE E DISPOSIZIONE DEGLI AEREO GENERATORI RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 1

2 A.9.B. DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO VIABILITÀ PIAZZOLA DI MONTAGGIO E FONDAZIONI DELLE TORRI EOLICHE PARTE ELETTRICA CENTRO DI TRASFORMAZIONE DEGLI AEROGENERATORI PROGETTAZIONE DEL CAVIDOTTO DI MT PROGETTAZIONE DEL CAVIDOTTO DI AT PRESCRIZIONI PARTICOLARI CABINE DI SEZIONAMENTO IMPIANTO DI CONSEGNA RECINZIONI EDIFICI ED OPERE CIVILI LOCALI TECNICI SERVIZI AUSILIARI E SALA QUADRI (SA/SQ) EDIFICIO LOCALI DI CONSEGNA PER L IMPRESA DISTRIBUTRICE LOCALE, CHIOSCHI PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE TRASPORTO ED INSTALLAZIONE MODALITÀ DI TRASPORTO PISTE DI ACCESSO INSTALLAZIONE TIPOLOGIA E NUMERO DEGLI AEROGENERATORI DISTANZE TRA GLI AEROGENERATORI TIPO DI MACCHINA E GEOMETRIA CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI (SICUREZZA E FUNZIONALITÀ) CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI CLASSE DELLA TURBINA EOLICA CARATTERISTICHE DI VENTOSITA' DEL SITO A.9.C. CRITERI DI SCELTA DELLE SOLUZIONI IMPIANTISTICHE DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI, CON L INDIVIDUAZIONE DEL VOLUME DA PROTEGGERE RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 2

3 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE IMPIANTO DI TERRA SISTEMI DI PROTEZIONE COMANDO E CONTROLLO SALA CONTROLLO LOCALE CONCLUSIONI PREMESSA Il progetto per la realizzazione del Parco eolico in questione sito nel in Comune di Banzi, si pone nella logica della produzione di energia elettrica ad emissione nulla di gas climalteranti da fonti in grado di sostituire i combustibili fossili per la conversione di energia. Si ricorda che il sito in oggetto è stato scelto nell ambito di un processo di Valutazione di Impatto Ambientale dopo una analisi di un più vasto territorio e di altre possibili alternative, sia in termini di localizzazione che di dimensionamento dell impianto, e si pone tra quelli che soddisfano i requisiti in termini di: Sufficiente ventosità. Appartenenza ad un Comune che ha tra i suoi indirizzi programmatici quello dello sfruttamento delle fonti rinnovabili. Disponibilità di infrastrutture nei suoi dintorni, strade e linee elettriche adeguate, evitando quindi la necessità di realizzazione di grandi opere ex-novo. Contenimento degli interventi sul territorio in relazione al giusto dimensionamento dell impianto. Il progetto, da realizzare a cura della Società CROSSENERGY s.r.l., con sede legale in Napoli alla Via Santa Lucia n 107, prevede un impianto eolico costituito da 22 aerogeneratori da 3 MW (Vestas V90) per complessivi 66,00 MW. L impianto in termini di manufatti percepibili sarà costituito dai 22 aerogeneratori con cabine elettrica annesse, comprensivi della loro fondazione e della loro piazzola, e da una cabina elettrica di interfaccia con la rete elettrica di AT. E prevista la realizzazione della viabilità interna e l adeguamento della viabilità di accesso al sito nonché la realizzazione dei cavidotti interrati per il collegamento degli aerogeneratori tra loro e con la Rete elettrica nazionale. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 3

4 Detta relazione tecnica contiene in particolare i criteri utilizzati per le scelte progettuali, le caratteristiche prestazionali e tecniche dei componenti utilizzati per la progettazione delle strutture e degli impianti anche per quanto attinente la sicurezza e la funzionalità complessiva del parco eolico in oggetto. Sono state evidenziate le problematiche connesse alla progettazione dell impianto eolico e le scelte progettuali effettuate al fine di superarle. La progettazione ha seguito in ogni sua fase quanto suggerito dal Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n.2 del 19/01/2010 e del relativo disciplinare pubblicato il 31 dicembre del I possibili impatti connessi all installazione dell impianto ed alle scelte progettuali sono stati evidenziati, oltre che nelle relazioni specialistiche in allegato, anche all interno dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), al quale si rimanda per le conclusioni. E importante sottolineare che la possibilità di sviluppo dell eolico dipende molto dagli investimenti sulle infrastrutture dedicate al trasporto dell energia. Di recente l AEEG (l Autorità per l Energia Elettrica e il Gas) attraverso la deliberazione ARG/elt 5/10 ha previsto degli indennizzi per i produttori eolici per l obbligo di fermo degli impianti per esigenze di rete. Infatti l introduzione di generazione eolica di grossa taglia su una rete, come quella italiana, ancora in evoluzione e spesso con interconnessioni deboli, mette in crisi la stabilità, potendo potenzialmente mettere fuori servizio tratti di rete e causando di conseguenza dei black-out locali. OBIETTIVI DEL PROGETTO Per capire l importanza del progetto di un parco eolico bisogna ricordare che il vento è una risorsa globalmente diffusa sul nostro pianeta: si calcola che il 9% dell energia solare si trasforma in eolica. Nei cinque continenti della Terra soffiano venti il cui potenziale energetico è stimato a TWh. La risorsa eolica mondiale disponibile e tecnicamente sfruttabile è quattro volte l energia elettrica consumata dal pianeta, e permetterebbe di evitare di bruciare milioni di tonnellate di combustibile fossile e RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 4

5 conseguentemente di espellere nell atmosfera milioni di tonnellate di CO2 ed altri gas responsabili dell effetto serra. L industria eolica mondiale alimenta un mercato di milioni di dollari ed ha generato nuovi posti di lavoro. La potenza attualmente istallata nel mondo è circa MW con circa aerogeneratori in funzione, e si auspica che nel 2012 il 10% del fabbisogno di energia elettrica del pianeta sarà fornito dal vento. La preoccupazione crescente per il problema ambientale, così come per il preservarsi della biodiversità e la salute pubblica, ha contribuito ad una presa di coscienza del problema energetico da parte dei governi di numerosi paesi ed ha portato alla stipula di un concordato per affrontarne le conseguenze. La terza conferenza mondiale sul tema tenutasi a Kyoto nel Dicembre del 1997 ha posto un limite all incremento dei gas serra. Il raggiungimento di questo obiettivo assieme allo stabilizzarsi di una situazione ambientale sostenibile che consenta il miglioramento del livello attuale di benessere, esige una profonda modifica del modello attuale di produzione di energia, cosa che non può che avvenire attraverso una progressiva sostituzione di tutte le fonti fossili con fonti pulite e rinnovabili. I vari sistemi di sfruttamento delle diverse fonti rinnovabili hanno raggiunto attualmente un differente grado di maturazione tecnologica. Per alcune fonti lo sfruttamento non è al momento percorribile economicamente. Tuttavia in qualche caso si è raggiunto un livello di maturazione tecnologica tale da rendere possibile il realizzarsi di un grado di utilizzo compatibile con gli obiettivi fissati. E il caso dell energia eolica che per le sue caratteristiche tecniche, ambientali e socio economiche, risponde alle esigenze di diversificazione energetica e di riduzione del livello di contaminazione atmosferica che lo stato attuale impone. In particolare la probabile realizzazione del progetto in essere contribuisce al miglioramento della qualità ambientale che può venire riassunto nei tre seguenti aspetti chiave: a) riduzione delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti (CO 2, NO x ecc.) associate alla produzione di energia elettrica. b) favorire lo sviluppo industriale ed agricolo in modo ecocompatibile c) avvicinare la popolazione all uso delle fonti di energia rinnovabile ed RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 5

6 all uso intelligente delle risorse naturali. Il fruitore dell opera è principalmente la comunità di Banzi per le seguenti ragioni: - ritorno di immagine per il fatto di produrre energia pulita; - produzione dell energia elettrica necessaria alla comunità basata interamente su fonti rinnovabili; - presenza sul proprio territorio di un parco eolico, che sarà oggetto della visita di turisti e visitatori interessati (scuole, università, centri di ricerca, ecc.); - incremento dell occupazione locale in fase di realizzazione ed esercizio dell impianto dovuto alla necessità di effettuare con ditte del posto alcune opere per la realizzazione dell impianto (miglioramento delle strade di accesso, opere civili, fondazioni, rete elettrica); - sistemazione dell area; - ricadute occupazionali per interventi di manutenzione dell impianto. La zona d intervento è quella mostrata in figura: RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 6

7 RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 7

8 Individuazione della zona di intervento A.9.a. DESCRIZIONE DEI DIVERSI ELEMENTI PROGETTUALI CON RELATIVA ILLUSTRAZIONE ANCHE SOTTO IL PROFILO ARCHITETTONICO DESCRIZIONE DEL SITO Banzi è un comune italiano di abitanti in provincia di Potenza nell'area del Vulture. È uno dei 196 comuni iscritti all'associazione "I borghi più belli d'italia. Esso è situato su di un pianoro a 560 mt. sul livello del mare, a nord est della Basilicata, con una popolazione distribuita soprattutto nei settori dell agricoltura. Della storia di Banzi e non solo, è un'importante testimonianza la cosiddetta Tabula Bantina Osca, un testo epigrafico su lastra di bronzo, che risulta essere il più lungo e il più complesso, tra quelli rinvenuti, scritti in lingua osca con caratteri latini. Oggi è conservata presso il Museo Nazionale di Napoli. Ci sono poi dei resti che provano che questo sito avesse una certa importanza anche in RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 8

9 epoca romana. Il "templum auguraculum in terris", tempio unico del suo genere, ne è un esempio. Poi c'è anche una "domus romana" con annesse terme balneari, i cui tesori interni costituiti da monete, pregiata ceramica e addobbi ornamentali in ambra o in oro si possono osservare sparsi in vari musei italiani. Vi sono stati poi altri ritrovamenti sempre risalenti all'epoca romana o, in alcuni casi, anche alla osco-sannitica, consistenti in armi e armature, epigrafi onorarie, funebri e politiche; resti di ville e aggregati urbani con strade, fossati e mura, ecc. Banzi vantava anche una famosa sorgente, della quale però non siamo certi che non fosse stata solo frutto dell'immaginazione del poeta Orazio che le immortalò con il suo "Fons Bandusiae". Il comune di Banzi fa parte della provincia di Potenza nella quale sono compresi le porzioni sommitali di molti rilievi della fossa bradanica, in una fascia altimetrica compresa tra 100 e 850 m s.l.m. Caratterizzati da superfici a morfologia ondulata con pendenze estremamente variabili, questi rilievi presentano un allineamento NW-SE, e sono costituiti da sedimenti sabbioso-conglomeratici. Le formazioni geologiche interessate sono la successione dei depositi, per lo più pleistocenici, che ricoprono le argille plioceniche e, in minor misura, pleistoceniche, della fossa bradanica. Questi depositi, sabbiosi (sabbie di Monte Marano, sabbie dello Staturo, sabbie di Tursi) o conglomeratici (conglomerati di Irsina), chiudono il ciclo sedimentario della fossa bradanica, e sono stati di origine dapprima marina, successivamente continentale. Le originarie paleo-superfici della chiusura del ciclo sedimentario pleistocenico sono state successivamente erose e parzialmente smantellate, in seguito alla formazione delle valli dei corsi d'acqua appartenenti ai bacini dei fiumi Ofanto, Bradano, Basento e Cavone. Le porzioni più conservate, ed estese, di queste antiche superfici si trovano nella parte settentrionale della provincia pedologica, presso Lavello, Montemilone, Venosa, Palazzo San Gervasio. In queste aree sono anche presenti depositi di materiali sabbiosi e limosi, di probabile origine fluvio-lacustre, a copertura dei conglomerati; tali depositi hanno spessori modesti, tali comunque da costituire, in molti casi, il materiale di partenza dei suoli. La morfologia molto variabile, che alterna superfici sub-pianeggianti o a deboli pendenze a versanti moderatamente ripidi, ha avuto una notevole influenza sull'utilizzazione del suolo. L'uso agricolo è nettamente prevalente, anche se non RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 9

10 mancano estese aree a vegetazione naturale. Le coltivazioni principali risultano essere i cereali autunno-vernini, con larga diffusione del grano duro, seguito a notevole distanza da orzo ed avena, legumi e foraggere annuali. Le colture arboree a maggior diffusione sono rappresentate dall'olivo e dalla vite. In queste aree si è instaurata una agricoltura intensiva, fortemente specializzata. Si tratta prevalentemente di colture ortive in pieno campo, quali pomodoro da industria e barbabietola da zucchero, o di colture intercalari quali cavolfiori, cavoli broccoli, finocchi e lattughe. E' anche diffusa la coltivazione di mais sia da granella, che per la produzione di insilati, e la foraggicoltura con l'utilizzo di specie a ciclo poliennale (graminacee e leguminose); tali prodotti vengono impiegati per l'alimentazione dei bovini da latte, allevati in quest'area in numerose aziende specializzate in particolare allevamenti di maiali. Pertanto il comune di Banzi, sita nel nord-est della Basilicata si sviluppa su un altopiano compreso tra due valli, è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture. L'escursione altimetrica del territorio venosino va da 177m slm a 813m slm. Il clima è di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche ed inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40 in estate ed andare al di sotto dello zero in inverno. La media pluviometrica si aggira intorno ai 600mm annui, con i picchi precipitativi nei mesi autunnali ed invernali. I mesi estivi, invece, sono quelli più secchi. La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20cm/anno circa. L impianto in progetto consta di 22 aerogeneratori, L ubicazione del campo eolico si sviluppa ad NORD-EST del territorio comunale di Banzi e si sviluppa quasi a confine del comune di Genzano (vedasi Planimetrie allegate). L ambito territoriale interessato è caratterizzato da paesaggi prevalentemente nudi con scarsa antropizzazione, ove prevalgono seminativi e incolti intervallati dalla rigogliosa vegetazione ripariale di demarcazione dei fossi. Nel raggio di circa 1 km dagli aerogeneratori non insistono aree vincolate o protette, né emergenze monumentali o archeologiche. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei criteri di localizzazione delle macchine, compatibilmente con le condizioni anemometriche dei luoghi, oggetto di apposito approfondimento, affinché le stesse producessero interferenze minime con i RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 10

11 sistemi ambientale e insediativo interessati. Pertanto i pali non risultano ubicati in prossimità di aree abitate. Il territorio è percorso da assi viari importanti per l assetto infrastrutturale, sono tuttavia presenti anche numerose piste e strade comunali utilizzabili in fase di cantiere e di esercizio dell impianto, circostanza che riduce al minimo la necessità di aprire nuove strade. VINCOLI AL POSIZIONAMENTO DEGLI AEROGENERATORI In questa fase progettuale è stato necessario individuare la posizione esatta degli aerogeneratori. In tal senso sono stati tenuti in conto i vincoli presenti sul territorio evidenziati all interno del Regolamento Regionale e la necessità di minimizzare l impatto sull ambiente circostante. Sono stati considerati i seguenti vincoli: distanza dalle abitazioni; distanza dalle strade; distanza dai sottoservizi. disposizione degli aerogeneratori per un corretto funzionamento disposizione degli aerogeneratori rispetto alla direzione del vento distanza tra gli aerogeneratori (interferenza di scia con perdita d efficienza); DISTANZA DALLE ABITAZIONI Per evitare problemi legati al rumore connesso al funzionamento dell impianto ed ai campi magnetici legati al trasporto della corrente elettrica prodotta, la progettazione dell impianto è stata effettuata in modo da risultare opportunamente distante dalle abitazioni e comunque utilizzando una distanza di rispetto dalle case stabilmente abitate non inferiore a 300 m o a 2,5 volte l'altezza massimo dell'aerogeneratore. Va sottolineato che per quel che concerne l impatto acustico, il dato relativo alla distanza turbina/casa non è significativo se considerato in valore assoluto: quel che conta è il rispetto delle normative vigenti in merito alla emissione ed immissione di RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 11

12 rumore, inoltre è da tener conto che per velocità di vento superiori, i rumori di fondo del vento coprono i rumori dell aerogeneratore. è stata condotta un approfondita analisi acustica con misure dirette ante operam, e l analisi è stata svolta considerando anche i livelli di rumore prodotto anche durante i lavori di realizzazione. Per fissare le idee in tema di rumore ambientale, si possono tenere presente questi riferimenti: 20 dba e meno - ambiente silenziosissimo: stanze da letto di notte in ambiente silenzioso con doppi vetri chiusi. Si sentono ronzare le orecchie. 30 dba - ambiente silenzioso: rumore di fondo di una camera tranquilla di giorno a finestre chiuse. 40 dba - si avvertono rumori ambientali in lontananza: una stanza di giorno a finestre aperte, in zone tranquille. 50 dba - rumore in esterno di giorno in zone tranquille. 60 dba - rumore in esterno di giorno in zone trafficate. 70 dba e oltre - strada molto trafficata e rumorosa. Le turbine eoliche provocano un rumore pari a circa dba e a 200 m di distanza il rumore percettibile è simile a un fruscio di foglie. Tali livelli di rumore si hanno per impianti di dimensioni considerevoli come il nostro, e la fonte principale del rumore è l attrito del vento sulle pale. La relazione di impatto acustico ed elettromagnetico, parte integrante delle relazioni specialistiche, illustrano i criteri seguiti per la progettazione in conformità alle normative di settore. DISTANZA DALLE STRADE E DALLE LINEE FERROVIARIE Tutti gli aerogeneratori sono ubicati ad una distanza superiore a 300 m dalla strada Statale mentre dalle altre stade è maggiore di 200 m. Questa distanza è comunque superiore rispetto alla gittata massima degli elementi rotanti in caso di rottura accidentale pari a 134,20 m. DISTANZA ED INTERFERENZE CON I SOTTOSERVIZI PRESENTI (ACQUEDOTTO E GASDOTTO) RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 12

13 Sulla base della cartografia reperita dagli Enti gestori delle principali reti e sottoservizi esistenti, della modalità stabilita per la connessione alla rete e del punto di consegna è stato possibile delineare il tracciato della rete elettrica del parco eolico ed è stato possibile individuare le zone di potenziale intersezione tra questi ultimi e la soluzione proposta per l elettrodotto. Nei punti di intersezione gli attraversamenti saranno realizzati con geometria ortogonale riducendo per quanto possibile i parallelismi fra le condutture allo scopo di minimizzare i fenomeni di induzione ed interferenza elettrica. Nei tratti di intersezione, ove necessario, verranno messi in protezione i sottoservizi interessati, a tal riguardo sono stati effettuati dei progetti specialistici. ULTERIORI CRITERI PER LA SCELTA DELLA POSIZIONE DEFINITIVA La posizione delle turbine è stata scelta anche in funzione del fatto che a seguito dell installazione della macchina si prevede di lasciare una zona di rispetto attorno ad essa pari alla dimensione della platea della fondazione incluse strade di accesso e quant altro rispetto alle quali non è possibile eseguiti lavori o costruite opere di alcun tipo, ecco perche risultano essere aree soggette ad esproprio. SUPERFICI DI OCCUPAZIONE E DISPOSIZIONE DEGLI AEREO GENERATORI Il lay-out delle torri, in una wind farm,risulta spesso l aspetto più problematico in quanto si dovrà procedere all acquisto dei terreni o a forme di affitto delle aree. Infatti sulla base dei vincoli geologici, fisici e sulla base delle mappe isovento o meglio studi anemometrici, si dovranno acquisire le aree più interessanti per lo sviluppo del progetto. Si dovranno inoltre acquisire delle aree per la realizzazione della stazione di Alta Tensione per l allacciamento alla Rete di Trasmissione Nazionale RTN. Analizzati i vincoli fisici e di proprietà si dovranno inserire le pale nelle posizioni che garantiscano maggior ventosità durante l anno. L individuazione del sito deve essere effettuata seguendo i seguenti punti: a) Ventosità percepita RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 13

14 b) Accessibilità c) Disponibilità dei terreni d) Vicinanza con centri abitati e) Vicinanza con linee elettriche di Alta Tensione f) Posizionamento anemometro a) Luogo esposto privo di ostacoli b) Disponibilità del terreno l inizio della campagna di misura del vento risulta il passo fondamentale per ogni tipologia di impianto che determinerà la buona riuscita dell investimento. La campagna di misura dovrà essere effettuata previa autorizzazione all installazione di palo anemometrico fisso, con almeno 3 anemometri posizionati a quote diversi rispetto alla torre anemometrica. Le misure dovranno essere fatte per almeno un arco temporale di 12 mesi prevedendo eventuali problematiche, come la formazione di ghiaccio, che possano inficiare le misure. Le misure per poter essere valide dovranno essere certificate. Questo dato si ricava dal Micrositing elaborato dalla società Tisol s.r.l. di cui si allegano gli studi anemologici. I dati validati vanno raccolti e inseriti all interno di potenti software di calcolo che elaboreranno i dati raccolti sulla base di: Dati metereologici raccolti sul sito DTM Digital Terra Metric sono mappe 3D digitali per la valutazione dell orografia con estensione di almeno 20 km dal punto di misura Ortofoto per la valutazione della rugosità del terreno Rilievi di ostacoli di grande dimensione nel sito Questa elaborazione restituirà: la mappa isovento della località interessata Le correlazioni dei dati di vento all altezza desiderata la statistica del vento La classe del sito (indica l intensità massima con tempo di ritorno di 50 anni) Questa fase riassunta nel Micrositing delinea il potenziale energetico del sito. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 14

15 I risultati anemologici verranno rappresentati con appositi digrammi che di seguito verranno riportati delle tipologie. I diagrammi riferiti al nostro sito sono riprodotti nello studio anemologico allegato. Pertanto la disposizione degli aereo generatori le loro distanze vengono effettuate grazie allo studio anemologico. Tale aspetto è una scelta del progettista e dell investitore. Questo parametro viene ricavato dalle simulazioni del campo che prevedono l incrocio dei dati di vento con la caratteristica del generatore scelto L efficienza del campo misura la perdita di energia del generatore eolico inserito in un campo rispetto ad un generatore eolico inserito nello stesso ambiente ma isolato e quindi senza interferenze. L efficienza del campo viene influenzata principalmente dalla vicinanza tra pale, questa determina anche il numero di generatori installabili sullo stesso territorio. Conseguenza dell efficienza risultano le ore equivalenti di funzionamento espresse in kwh/kw che tipicamente possono essere tra le 1800 e 2300 kwh/kw affinché il sito possa essere considerato produttivo, come per il nostro campo eolico.in base ai reguisiti tecnici del PIEAR e agli studi effettuati effettuando tutte le considerazioni fin d ora svolte possiamo affermare che l areogeneratore più appropriato risulta essere la Vestas V90 da 105,00 m, bisogna però precisare che le considerazioni effettuate su queste devono essere di carattere generale ed applicabili a qualsiasi aerogeneratore avente simile potenza e dimensioni.. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 15

16 Il parco ha tenuto conto dello studio anemometrico rispetto al quale riportiamo i grafici reali. Anemometro Reale Per cui la superficie realmente occupata per la installazione dell intero parco eolico, strade, aereo generatori, cavidotti, cabine elettriche e sottostazione risulta di circa mq. In tale ipotesi progettuale, pertanto, la connotazione e l uso dei suoli attualmente esistente non subirà significative trasformazioni. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 16

17 Il progetto prevede al termine dei lavori di costruzione, l inerbimento delle scarpate e la realizzazione di un sistema di regimazione delle acque meteoriche cadute sui piazzali. La struttura di fondazione in calcestruzzo deve essere annegata sotto il profilo del suolo per almeno 1 m. Le macchine previste hanno rotore ad asse orizzontale, con 3 pale, con regolazione del passo e sistema attivo di regolazione dell angolo di imbardata, in modo da poter funzionare a velocità variabile e ottimizzare costantemente l angolo di incidenza tra la pala e la direzione del vento. L installazione di tali sistemi di controllo consentono non solo di ottimizzare la produzione di energia elettrica, ma anche di contenere il livello di rumorosità entro valori decisamente accettabili. Pertanto la potenza totale installata corrisponde a 66,0 MW. A.9.c. DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO VIABILITÀ Occupandosi anche del trasporto dell aerogeneratore e, di conseguenza, della realizzazione o dell adeguamento di tutta la viabilità, sia di accesso che interna al sito, costituita dall insieme dei tracciati stradali necessari al trasporto dell aerogeneratore dalle fabbriche al luogo in cui verrà installato, è necessario fare in modo che si rispettino le specifiche del costruttore in termini di pendenze, raggi di curvatura e stabilità dei percorsi (attraverso particolari richieste di stratificazioni).essa si sviluppa per una lunghezza plano altimetrica di circa 6000,00 m, poiché segue l andamento del terreno si ha un volume di scavo di circa 3000,00 mc ed un rinterro di circa 3000,00 mc pertanto tutta la restante parte del terreno residuo di scavo visto che trattasi di terreno vegetale superficiale viene riutilizzato per il rimodellamento superficiale, la restante viabilità risulta essere quella esistente. PIAZZOLA DI MONTAGGIO E FONDAZIONI DELLE TORRI EOLICHE La piazzola di stoccaggio e montaggio è posta in prossimità dell aerogeneratore e, RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 17

18 realizzata in piano, deve contenere sia un'area per consentire lo scarico dei vari elementi dai mezzi di trasporto, sia un'area per il posizionamento della gru. Anche le piazzole per il montaggio delle turbine eoliche devono attenersi a specifici requisiti dimensionali fornite dalle aziende del settore eolico, sia per quanto riguarda lo stoccaggio e il montaggio degli elementi delle turbine stesse, sia per le manovre necessarie al montaggio e al funzionamento delle gru. Così come per la viabilità, la taglia e le dimensioni degli aerogeneratori incidono ampiamente sull'estensione totale di questi spazi. Mediamente sono sufficienti spazi di manovra che hanno come dimensioni un quadrato di lato di 35m. La torre di sostegno della turbina eolica è fissata al terreno attraverso una fondazione che viene realizzata in calcestruzzo armato, le cui dimensioni variano a seconda della taglia della turbina e del terreno presente. Le aziende costruttrici utilizzano spesso modelli prestabiliti riveduti puntualmente in funzione delle caratteristiche meccaniche del suolo dell area di intervento. La grande gabbia metallica viene realizzata attorno all'elemento base della torre, detto concio di fondazione, che ha lo scopo appunto di legare gli elementi della torre con il basamento. Il tutto poggia su fondazione profonda, realizzata con palificata composta da pali in cemento armato profondi fino a 30m e di diametro e numero variabile, in funzione del terreno. La nostra struttura di fondazione degli aerogeneratori consiste principalmente in una piastra circolare di cemento armato, del diametro di 18m e con altezza compresa fra 2.2m al bordo e 2.5m al centro, in cui è inghisata la virola in acciaio a cui vengono imbullonati i trami della torre, come meglio riportato nell elaborato allegato. Le piastre di fondazione in considerazione delle caratteristiche geotecniche locali potranno essere realizzate contro terra o con strutture di fondazioni profonde, composte da pali 600mm della lunghezza di 18/20 m.i movimenti terra relativi alla realizzazione delle strutture di fondazione, consistono essenzialmente in operazioni di sterro per la preparazione del piano di posa, il getto della struttura ed il successivo rinterro della piatra a maturazione del c.a. avvenuta. I volumi da movimentare sono di seguito stimati: STERRI [mc] RINTERRI [mc] RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 18

19 Pertanto in prima approssimazione considerando il rapporto tra sterri e rinterri per le 23 pale si ha: STERRI [mc] RINTERRI [mc] Pertanto si ha un trasporto a rifiuto di mc di terreno di scavo. PARTE ELETTRICA L impianto eolico in oggetto è composto da 23 aereogeneratori disposti lungo la direzione che per le caratteristica orografica del terreno e per la direzione del vento dominante risulta essere quella ottimale. Ogni aerogeneratori fornisce energia elettrica a 1000 V, che viene poi elevata a 30 kv prima del trasporto, il un centro di trasformazione ubicato all interno della torre dell aerogeneratore, così da evitare nuove volumetrie esterne alla torre stessa. Un cavidotto MT interrato di distribuzione corre lungo la linea di sviluppo degli aerogeneratori, prosegue sino alla Sottostazione di Montemilone, dove convergerà ad un quadro MT da qui poi attraverso la sopraelevazione di tensione l impianto verrà connesso alla rete AT da 150 kv. CENTRO DI TRASFORMAZIONE DEGLI AEROGENERATORI Ciascun aerogeneratore è equipaggiato con un quadro di bassa tensione in cui si trovano: - Interruttore automatico generale di protezione. - Panello di controllo 220 V per i servizi ausiliari (illuminazione della torre, approvvigionamento di corrente). - Automatismi per la gestione della macchina. - Protezioni del generatore. Al centro di trasformazione si accede attraverso una porta situata alla base della torre. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 19

20 PROGETTAZIONE DEL CAVIDOTTO DI MT Oggetto della presente relazione è la progettazione di un parco di generazione da fonte rinnovabile costituito da 22 aerogeneratori, ciascuno della potenza nominale di 3 MW, ubicato nel comune di Banzi, provincia di Potenza. Gli aerogeneratori sono distribuiti nella zona agricola situata a Nord -Est del comune al confine con il comune di Genzano della Lucania(PZ), catastalmente assegnate ai fogli , raggruppati in sottocampi e connessi tra di loro da una rete di distribuzione in cavo interrato in MT tensione a 30kV. Il tracciato del cavidotto è stato scelto in modo da essere il più breve possibile così da avere un basso impatto ambientale e allo stesso tempo minimizzare le possibili interferenze presenti lungo il percorso. I tratti in cui è suddiviso il cavidotto sono i seguenti: A1-CS1, A2-A3-A4-CS1, A5-A6-CS1, A7-A8-CS1, CS1-CC, A9-CS2, A11-A10CS2, A12-A13-A14-CS2,A15-CS2, A16-CS2, A17-A18-A19-CC, A20-A21-CC, A22-CC Gli aerogeneratori da A1 ad A8,appartenenti allo stesso sotto-campo, convogliano la potenza in una CS1 (Cabina di Smistamento), posta sulla SP79. Gli Aerogeneratori da A9 ad A16, convogliano la potenza in una CS2 (Cabina di Smistamento), posta anch essa sulla SP79. Gli aerogeneratori da A17 ad A22 sono collegati di rettamente alla CC. All interno dei sottocampi ci sono de grupi di due o tre aerogeneratori collegati con schema entra-esce. La totalità del cavidotto si sviluppa lungo le strade di nuova realizzazione oppure già esistenti e i cavi saranno interrati a non meno di 1m di profondità rispetto al piano di campagna (vedesi particolari). La dorsale principale del cavidotto MT, sulla quale passano tutti i cavi e dove sono poste anche le CS e la CC, si sviluppa in corrispondenza della SP 79 che collega i comuni di Banzi e Genzano e di conseguenza anche il parco eolico in progetto, localizzato nel territorio di Banzi, con la sottostazione MT/AT di progetto, per la consegna in AT, situata a Genzano di Lucania: Per la soluzione tecnica di posa in opera in questi tratti vedesi particolari. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 20

21 In uscita dalla CC la potenza verrà convogliata, tramite cinque terne di cavi di sezione 400mmq, alla SS e il percorso si svolgerà lungo viabilità già esistente, principalmente lungo la SP79 e lungo tale strada fino alla SS evitando di attraversare centri abitati. Il dimensionamento dei cavi è stato fatto tenendo conto sia delle massime perdite di potenza ammissibili in linea che del limite termico. Infatti in base alle condizioni di posa adottate, la corrente di impiego Ib deve essere inferiore della portata effettiva del cavo Iz e le massime perdite di potenza in linea devono essere inferiori del 3%. Le ipotesi fatte per il calcolo della portata dei cavi nel dimensionamento di essi sono: La resistenza termica del terreno 1 K m/w e temperatura terreno pari a 20 C (CEI 20/21 A.3); Fattore di correzione dovuto alla temperatura diversa da quella di riferimento (K1); Fattore di correzione dovuto al tipo di posa e alla presenza di altri cavi installati sullo stesso piano (K2). Inoltre si è tenuto conto, per le lunghe distanze di un abbattimento di portata del cavo del 15% a causa delle perdite di linea (effetto pelle) che si possono avere. Per il dimensionamento della sezione dei cavi da utilizzare è stato verificato, come prima cosa, il limite termico. Dicesi tratto, la parte di cavo che collega un aerogeneratore alla cabina di smistamento (CS), la parte di cavo che collega la CS alla cabina di consegna (CC) o la parte di cavo che collega la cabina CC alla sottostazione 30/150KV (SS). Considerando che gli aerogeneratori sono collegati tra di loro mediante una cabina di smistamento (CS) è stato calcolato per ogni singolo tratto la corrente di impiego Ib e confrontata con la portata effettiva del cavo Iz (tenendo conto delle opportune ipotesi di calcolo fatte precedentemente). Il calcolo della corrente d impiego è data dalla seguente relazione: ove: P è la potenza nominale dell aerogeneratore che il tratto sopporta; V è la tensione nominale di linea pari a 30 KV; è il fattore di potenza pari ad 1. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 21

22 Tale valore di corrente deve essere inferiore alla portata del cavo utilizzato, come evidenziato dalle seguenti formule: dove: Scelta l opportuna sezione del cavo, si passa alla valutazione delle perdite per ogni singolo tratto. In base alla sezione di cavo scelta si vede in tabella il valore di resistenza R del conduttore a 90 C espressa Ω/Km. Considerando la resistenza R per l intera lunghezza del tratto di cavo da utilizzare, si possono calcolare le perdite di potenza e le perdite di potenza percentuali per singolo tratto con le seguenti relazioni: ove P è la potenza sopportata dal singolo tratto. Sapere quali sono le perdite di potenza in ogni tratto ci permette di arrivare a valutare le perdite totali di tutto l impianto che non devono superare il 3%. Infatti, facendo la somma delle singole perdite ottenute per ogni tratto, e rapportandolo alla potenza totale dell impianto (84 MW), otteniamo le perdite totali che si hanno in tutto l impianto: Nell allegato A sono riportate le caratteristiche tecniche ed i valori specifici relativi ai cavi NEXANS XLPE 18/30 kv IEC 502 in base ai quali sono stati effettuati i calcoli. In base ai calcoli preliminari fatti, abbiamo raggruppato (vedi Layout di impianto ) gli aerogeneratori nel seguente modo: RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 22

23 Gli aerogeneratori A2-A3-A4 sono collegati con schema entra-esce con una terna di cavi di sezione diversa in base alla portata della potenza, che aumenta dopo ogni uscita da ogni aerogeneratore, fino alla CS1 dove è direttamente collegato anche l aerogeneratore A1 e le coppie di aerogeneratori A7-A8 ed A5- A6. Nella CS1 le quattro terne di cavi ( in uscita dall A1, in uscita dall A8, in uscita dall A7 e dalla A4), di sezione diversa, dimensionate in base alla potenza e per avere la minore perdita di tensione, vengono sezionate e messe in parallelo, da qui partono due terne da 300 mmq verso la CC. Gli aerogeneratori A12-A13-A14 sono collegati con schema entra-esce con una terna di cavi di sezione diversa in base alla portata della potenza, che aumenta dopo ogni uscita da ogni aerogeneratore, fino alla CS2 dove sono singolarmente collegati anche gli aerogeneratori A16 A15 d A9 e la coppia di aerogeneratori A10-A11. Nella CS2 le cinque terne di cavi ( in uscita dall A9, in uscita dall A10, in uscita dall A14, dall A16 e dall A15), di sezione diversa, dimensionate in base alla potenza e per avere la minore perdita di tensione, vengono sezionate e messe in parallelo, da qui partono due terne da 300 mmq verso la CC. Gli aerogeneratori A17-A18-A19 sono collegati con schema entra-esce con una terna di cavi di sezione diversa in base alla portata della potenza, che aumenta dopo ogni uscita da un aerogeneratore, fino alla CC dove è collegata la coppia A20-A21. L aerogeneratore A22 è collegato con una terna di cavi direttamente alla CC. Dalla cabina di consegna (CC) partono cinque terne di cavi di sezione 400 che vanno alla stazione elettrica (SS) di trasformazione 30/150 KV. La stazione elettrica di trasformazione 30/150 KV verrà costruita nei pressi della stazione elettrica primaria 150/380 KV. La cabina di consegna (CC) serve per raccogliere la corrente proveniente dalle cabine CS di smistamento e da gli altri aerogeneratori collegati in schema entra-esce e portarla alla stazione elettrica 30/150 KV. Come si può vedere dalla tabella in allegato b, alla piena potenza nominale (100%), per tratti che sopportano un solo aerogeneratore (di potenza nominale 3 MW) la RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 23

24 corrente d impiego =57.6 A; la sezione suggerita è di 120 (per fase) avente portata pari a circa (compreso di abbattimento del 15%) =161 A. L esigenza di tale dimensionamento viene giustificata da una attenta valutazione termica, elettrica ed economica, tenendo conto delle distanze dei singoli tratti e delle quantità di cavo necessarie per la realizzazione dell impianto. Per i tratti che supportano una potenza nominale di 6MW, la sezione sarà di 120 (per fase) poiché la corrente di impiego è =115,6 A < =161 A; per i tratti che supportano 9MW ( in uscita da una serie di tre aerogeneratori) avremo =173,4 A quindi è consigliata una sezione da 150 poiché la sua =183,8 A per i tratti che supportano 24MW (dalle CS alla CC) avremo =462,4 A quindi, essendo =286,9 A di un cavo di sezione 300 sempre per i criteri espressi in precedenza adotteremo due terne di cavi ; Ai fini del cavidotto di collegamento della cabina di consegna (CC) alla sottostazione (SS) la corrente di impiego è =1271,6 A, verranno quindi utilizzate cinque terne di cavi di sezione suggerita pari a 400, avente portata totale superiore alla. Si ricorre alla scelta progettuale di utilizzare più terne di cavi in parallelo da 400 in quanto risulta, nello specifico, essere soddisfatta la verifica termica dei cavi. Nella tabella in allegato b possono leggersi le perdite di potenza e le perdite di potenza percentuali per ogni tratto. In base a queste sezioni adottate, per l intero parco eolico si ha che le perdite totali di potenza nel tratto più lungo del cavidotto, cioè dalla CS1 alla CC, sono circa a = 465 kw, ove in percentuale sono pari a %=1,94%. Tale valore è inferiore a quello preventivato (3%) in fase di dimensionamento del cavidotto. Le cadute di tensione per i singoli tratti sono anche esse molto contenute entro i criteri di ottimizzazione, la caduta maggiore si ha sempre nel tratto CS1-CC che è 1,94%, sempre inferiore ai limiti richiesti In base allo stesso criterio, sono state valutate le correnti d impiego dei cavi, le perdite dei tratti e dell intero parco, anche per potenze dell 80%-60%-40%-20% rispetto a quella nominale (allegato c-d-e-f) in modo da poter valutare il funzionamento dell intero parco per diversi valori di potenza generata a varie velocità del vento. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 24

25 Al diminuire della potenza, le correnti d impiego nei conduttori diminuiscono e quindi anche le perdite di potenza nei vari tratti e di conseguenza anche nell intero parco diminuiscono. Tutti i cavi sono stati dimensionati valutando la piena potenza nominale dell aerogeneratore (carico=100%), anche se accade raramente che l aerogeneratore funzioni a potenza nominale. Tale criterio è stato adottato come motivo precauzionale; infatti in caso si dovesse verificare tale situazione, non si hanno problemi di sovraccarico sui conduttori, e quindi diminuzione della vita utile del cavo. PROGETTAZIONE DEL CAVIDOTTO DI AT La presente relazione tecnica ha lo scopo di fornire anche i criteri seguiti per la progettazione e l esecuzione del cavidotto interrato a 150kV necessario al collegamento della cabina primaria 30/150kV a cui afferisce la nostra centrale eolica, situata nel territorio del Comune di Montemilone. L impiego di un cavidotto interrato a 150kV nasce dall esigenza di far fronte a problematiche di tipo esterno quali la minimizzazione dell impatto ambientale e le comprovate esigenze di abbattimento di fonti inquinanti da un punto di vista elettromagnetico. La presente relazione tecnica fa riferimento alla seguente normativa per quanto applicabile: CEI Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica Linee in cavo. CEI Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole per isolanti e guaine dei cavi per energia. CEI Conduttori per cavi isolati Il cavo A.T. adottato per la progettazione del cavidotto interrato a 150kV appartiene alla categoria dei cavi per alta tensione ad isolamento XLPE (cross-linked polyethylene) della Nexans. Questi cavi sono composti da un conduttore di alluminio o rame con un sistema di isolamento. Le linee di estrusione sono equipaggiate con teste multiple che consentono l'applicazione simultanea dell'isolamento e dei due strati semi-conduttivi. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 25

26 Sulle linee, la materia prima viene immagazzinata e trasportata in circuiti con alto livello di pulizia e il trattamento viene sempre fatto sotto processo a secco. Dopo la reticolazione, cura particolare viene effettuata nella fase di degassamento. Il cavo viene quindi protetto con uno schermo metallico e con una guaina esterna. I cavi XLPE vengono principalmente impiegati in sistemi di rete interrati in quanto presentano parecchi vantaggi: Flessibilità, leggerezza e resistenza; Nessuna esigenza di ausiliari sistemi di pressione-fluido; Bassa manutenzione; Semplici accessori. Nello specifico si ricorre all uso del cavo Nexans d alluminio 150 kv 400R (piombo). Il cavo in considerazione è di tipo unipolare a corda rotonda compatta di alluminio rispondente alla norma CEI Di seguito viene mostrata una sezione tipo del cavo adoperato e un assieme del suddetto cavo: RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 26

27 Le caratteristiche costruttive del cavo Nexans d alluminio 150 kv 400R (piombo) utilizzato, risultano dalla seguente tabella: Sezione Diametro Spessore Spessore Spessore Spessore Diametro Sezione Peso del del medio del guaina esterno max schermo conduttore semicon- dell isolante semicon- metallica duttore duttore [mm] [mmq] [mm] interno [mm] esterno [mm] [mmq] [kg/km] [mm] [mm] ,3 1,5 20,7 1,3 3,4 87, ,89 5) Caratteristiche elettriche dei cavi Il presente cavo Nexans di alluminio 150 kv 400R (piombo) ha le seguenti tensioni di RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 27

28 riferimento, espresse in kv: U (Tensione nominale di riferimento per l isolamento, a frequenza di esercizio, in kv efficaci, tra due fasi) Um (Tensione massima concatenata di impiego del cavo, in kv efficaci) Le caratteristiche elettriche principali sono riportate nella tabella seguente: Max resistenza in cc a 20 C del Max resistenza in ca a 90 C del Capacità nominale Corrente ammissibile di cto- conduttore (Ω/km) conduttore (Ω/km) cto (µf/km) (ka) 0, ,15 20 I valori massimi di portata, espressi in Ampere [A], alla temperatura massima consentita dei conduttori, per i due tipi di posa, sono riportati nella seguente tabella: Portata di corrente, cavi Portata di corrente, cavi interrati a 30 C, posa a interrati a 30 C, posa in trifoglio [A] piano [A] Le portate valgono per il sistema trifase, profondità di posa 1,3m (caso interrato) e resistività termica del terreno pari a 1 C m/w, temperatura di riferimento del terreno di 20 C. Il dimensionamento del cavidotto in alta tensione è stato effettuato tenendo conto di due criteri fondamentali quali: il criterio termico e quello del rendimento di trasmissione. Per le linee in cavo il dimensionamento termico consiste nell'adottare sezioni tali da garantire che in nessun punto la temperatura raggiunga valori pericolosi per l'isolamento, scegliendo il tipo di cavo in funzione del numero di conduttori, del livello di isolamento e del tipo di posa. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 28

29 A tal proposito per la determinazione della opportuna sezione del conduttore di fase, si è proceduti alla determinazione della corrente d impiego della conduttura in relazione alla potenza complessiva del campo eolico, al fattore di potenza assunto e alla tensione di esercizio del cavo, con la seguente relazione: ove: P è la potenza della centrale eolica che il tratto deve sopportare, pari a 84 MW; V è la tensione nominale della linea AT, pari a 150 kv; cosφ è il fattore di potenza pari a 1. Nello specifico il valore della corrente d impiego è uguale a: Una volta nota la corrente di impiego Ib scelto il tipo di cavo (Nexans d alluminio 150 kv 400R (piombo)) e la condizione di posa (direttamente interrato), si è scelta la sezione del cavo in modo che la sua portata Iz sia almeno uguale alla corrente di impiego Ib del circuito. Ai fini del calcolo della portata effettiva del cavidotto, si è stimato un fattore correttivo k che porti in conto una serie di fattori quali la temperatura del terreno diversa da quella di riferimento di 20 C, la resistività termica del terreno diversa dal valore preso come riferimento pari ad 1 C m/w, la profondità di interramento diversa dal valore assunto come riferimento pari a 1.3 m. Questo coefficiente correttivo, moltiplicato per il valore di portata del cavo (fornita dal costruttore del cavo) assunto, fornisce il valore di portata effettiva della conduttura; questo ultimo valore va poi confrontato con la portata Ib. La sezione del conduttore che garantisce il soddisfacimento del criterio termico è quella assunta di 400 mmq. L altro vincolo che è stato imposto è quello sulle perdite di linea, cercando di ridurle al massimo in modo da ottenere un adeguato e soddisfacente rendimento di trasmissione. Per la valutazione delle perdite di linea abbiamo individuato, in relazione alla sezione di RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 29

30 cavo scelta, il valore di resistenza R del conduttore a 90 C espressa in Ω/km, pari a Ω/km. Considerando la resistenza R per l intera lunghezza del tratto di cavo da utilizzare, si possono calcolare le perdite di potenza e le perdite di potenza percentuali associate al tratto di linea AT con le seguenti relazioni: Ove: P è la potenza sopportata dal tratto di linea AT; R è il valore di resistenza del conduttore a 90 C espressa in Ω/Km, pari a Ω/Km. L è la lunghezza del cavidotto AT pari a circa 0,40 km. Ib è la corrente di impiego. Sulla base delle sezioni adottate, si ha che le perdite totali di potenza associate al tratto di cavidotto in AT sono pari a: Il suddetto cavo è stato dimensionato valutando la piena potenza nominale dell intero campo eolico, pari a 84MW (carico=100%), anche se accade solo raramente che tutti gli aerogeneratori funzionino a potenza nominale. Tale criterio è stato adottato come motivo precauzionale; infatti in caso si dovesse verificare tale situazione, non si hanno problemi di sovraccarico sui conduttori, e quindi diminuzione della vita utile del cavo. Come è noto, quando si è in presenza di cavi unipolari occorre tener conto che si producono delle tensioni sui mantelli metallici di protezione esterni. Tale tensione aumenta con la corrente nel conduttore, la lunghezza dei cavi e la loro distanza RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 30

31 interassiale. Il fenomeno risulta più rilevante per cavi a posa piana orizzontale mentre risulta ridotto nella formazione di cavi a trifoglio chiuso. A limitazione di tale fenomeno, dunque, per i cavi A.T. risulta da preferirsi la posa normalmente nella configurazione a trifoglio chiuso (dritto), e si procede alla messa a terra degli schermi di protezione per abbattere tali tensioni che possono divenire pericolose. Le possibili configurazioni più ricorrenti di posa dei cavi A.T., sono le seguenti: Cavi a posa direttamente interrata; Cavi posati in tubi interrati (per attraversamenti). Nello specifico si ricorre alla posa direttamente interrata del cavo AT. Di seguito viene fornita la sezione dello scavo corrispondente: In corrispondenza dei giunti non vengono previsti pozzetti o opere equivalenti. Gli stessi saranno invece da prevedersi in corrispondenza di eventuali attraversamenti e nel caso di tubazioni ogni 30m. Tali pozzetti saranno coperti con chiusino di ghisa carrabile e chiusura a chiave. La sabbia di posa dei cavi deve avere caratteristiche termiche opportune e deve essere certificata da un idoneo laboratorio o dalla ditta installatrice. RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 31

32 PRESCRIZIONI PARTICOLARI Nella posa occorrono prestazioni particolari per non assoggettare i cavi a notevoli sforzi di trazione (che vanno fatti comunque sopportare al conduttore interno e non al mantello di protezione) e per non imprimere curvature troppo pronunciate. Il raggio di curvatura deve essere almeno pari a 15 volte il diametro esterno del cavo per posa piana o 24 volte il diametro esterno del cavo unipolare componente per configurazione trifase a trifoglio. Le modalità da seguire durante le operazioni di posa dei cavi sono riportate nelle norme CEI In particolare durante la manipolazione dei cavi gli stessi non devono essere a temperatura inferiore a 0 C. Nel caso in cui i cavi fossero stati precedentemente esposti a basse temperature, occorre che essi vengono posti per un certo tempo in ambienti a temperatura sensibilmente superiore e posati dopo che la guaina esterna dei cavi abbia assunto una temperatura sensibilmente superiore allo zero. Prima della messa in servizio del cavo dovrà essere effettuato il controllo di impianto, teso ad assicurare che il montaggio degli accessori sia stato eseguito a regola d arte e che i cavi non abbiano subito deterioramenti durante la posa, e la prova di tensione. Tale prova dovrà essere fatta in corrente continua alla tensione pari a 3U0 in accordo con il punto della norma CEI a cura della ditta Appaltatrice, che ne rilascerà idonea certificazione. Per gli interruttori si fa riferimento alla SPECIFICA TECNICA TERNA Rev. 01 Tabella 3: RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 32

33 Sono previsti tutti i sezionatori indicati dalla SPECIFICA TECNICA TERNA, ed in particolare: Sezionatori terra-sbarre a tensione nominale kV; Sezionateri orizzontali a tensione nominale kV senza lame di messa a terra; Sezionatori orizzontalia tensione nominale kV con lame di messa a terra; SPECIFICA TECNICA TERNA Rev. 01 Tabella 15, 16, 13, RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO EOLICO 33

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