I bastoncelli retinici come cellule altamente specializzate nella fotoricezione: individuazione e caratterizzazione del metabolismo del cadpr
|
|
- Franca Federici
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Genova Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Biologiche I bastoncelli retinici come cellule altamente specializzate nella fotoricezione: individuazione e caratterizzazione del metabolismo del cadpr di Andrea Fabiano Relatore Alessandro Morelli A.A
2 Parte 1 : L occhio e la visione L occhio è quella struttura, evolutasi indipendentemente in molti phylum animali, predisposta alla fotorecezione dei fotoni di luce per trasdurli in segnali elettrici che possono essere interpretati dal sistema nervoso centrale. I meccanismi che operano la trasduzione visiva si basano su un insieme di molecole proteiche altamente conservate le quali permettono di assorbire la luce sulla superficie dei fotorecettori e di catturare così l energia dei fotoni contenuta al loro interno. 1.1 Evoluzione dell occhio La natura fisica della luce ha condizionato fortemente l evoluzione dell organizzazione strutturale dell occhio, la cui funzione è quella di produrre immagini. Nel corso dell evoluzione sono stati messi a punto molti possibili disegni strutturali che hanno portato ad organizzazioni dell occhio simili in specie animali non affini, ad esempio per quanto riguarda l occhio dei calamari e dei pesci, che pur essendo due animali filogeneticamente distanti condividono lo stesso habitat. Questo dato però non è assoluto perché anche l occhio dell uomo è molto simile a quello del pesce per convergenza, pur non vivendo nello stesso ambiente. L evoluzione dell occhio può essere distinta in due tappe fondamentali. Inizialmente in tutti i principali gruppi animali si sono sviluppate delle strutture semplici definite macchie oculari, costituite da una fossetta aperta rivestita da pochi recettori e contenente cellule pigmentate schermanti. Queste macchie oculari forniscono informazioni sulla direzione delle sorgenti di luce e sulle variazioni della sua intensità, ma non immagini ben dettagliate. Però per riconoscere le figure e controllare l attività motoria, gli animali hanno bisogno di occhi con un sistema ottico capace di limitare la parte del campo visivo rilevata da un singolo fotorecettore e di formare immagini. Questa tappa dell evoluzione è avvenuta solo in 6 phyla dei 33 presenti nei metazoi; ma gli animali che fanno parte di questi 6 phyla rappresentano il 96% di tutte le specie viventi, quindi si può arrivare a dire che il possedere occhi conferisca un notevole vantaggio in termini di evoluzione. 6
3 In particolare l occhio di vertebrato possiede un apertura relativamente piccola e una lente; queste due caratteristiche permettono la formazione di in immagine di ottima qualità, che viene messa a fuoco nella parte posteriore dell occhio sullo strato dei fotorecettori della retina [Randal, Fisiologia animale] 1.2 L occhio dei vertebrati superiori Nell occhio dei vertebrati, la luce incidente è messa a fuoco in due fasi: nella fase iniziale i raggi di luce incidente sono prima rifratti dalla superficie chiara ed esterna dell occhio chiamata cornea, successivamente attraversano una seconda struttura, chiamata cristallino, una sorta di lente biconvessa di tessuto connettivale immerso in una matrice fortemente proteica trasparente, la cui funzione è quella di ricreare un immagine invertita sulla superficie interna posteriore dell occhio, la retina. Figura 1.1 : Morfologia dell occhio e orientamento delle cellule della retina inversa di vertebrato. Nei vertebrati superiori né il cristallino né la retina possono essere spostati, come invece avviene nei pesci ossei, ma l immagine viene messa a fuoco variando la curvatura e lo spessore del cristallino; in questo modo, infatti, cambia la distanza a cui l immagine, che passa attraverso di esso, viene messa a fuoco, chiamata distanza focale della lente. 7
4 Figura 1.2 : Modificazione del cristallino in base all angolo di incidenza della luce La forma del cristallino si modifica in seguito alle variazioni della tensione esercitata sul suo perimetro. Il cristallino è mantenuto sospeso nell occhio dalle fibre della zonula, orientate radialmente. Queste fibre esercitano sul loro perimetro una tensione diretta verso l esterno e le fibre dei muscoli ciliari, orientate radicalmente, regolano la quantità di tale tensione. Quando i muscoli ciliari sono rilasciati, il cristallino è relativamente appiattito per la tensione elastica esercitata dalle fibre della zonula che ne tira il perimetro verso l esterno, e gli oggetti lontani dall occhio sono messi a fuoco sulla retina; quelli vicini, viceversa, sono sfocati. Gli oggetti vicini sono, infatti, messi a fuoco sulla retina quando i muscoli ciliari si contraggono riducendo la tensione esercitata sul cristallino che diventa più rotondo. Questo processo è chiamato accomodazione ed è utilizzato per la messa a fuoco di oggetti vicini. La quantità di luce che entra nell occhio è discriminata dalla presenza dell iride, un sottile muscolo liscio, ricco di pigmento che determina anche la colorazione dell occhio. L iride presenta una forma circolare con un orifizio al suo interno, chiamato pupilla, il cui diametro è regolato da contrazioni variabili dei muscoli dell iride, il minor o maggior diametro della pupilla determina una minore o maggiore quantità di luce che raggiunge la retina. La porzione posteriore dell occhio, quella su cui viene proiettato il raggio luminoso, è una struttura pluristratificata composta di tre tessuti specializzati : Sclera : la tunica esterna del bulbo oculare formata principalmente da fasci di fibre connettivali sovrapposti in molti strati e costituisce la porzione bianca dell occhio nell uomo ; riveste un ruolo strutturale oltre a partecipare alla formazione della cornea nella porzione anteriore dell occhio ; Coroide : la tunica mediana ricca di vasi sanguinei che irrorano la retina è ricca di pigmenti e nella porzione anteriore forma il corpo cigliare e l iride ; 8
5 Retina : la tunica più interna, formata da tessuto di origine neuroectodermico, costituito da dieci diversi strati di cellule nervose, comprendenti le cellule a cono e bastoncello, deputate dal riconoscimento dello stimolo luminoso, intimamente connesse con cellule epiteliali, dette lamina pigmentosa. 1.3 Anatomia della retina La retina dei Vertebrati, di tipo invertito, costituisce la porzione fotosensibile dell occhio. Nelle sue sezioni traverse si riconoscono, al microscopio ottico, i seguenti 10 strati : epitelio pigmentato ; strato bacillare (fotorecettori) ; membrana limitante esterna ; strato granulare esterno (ONL) ; strato plessiforme esterno (OPL) strato granulare interno (INL) ; strato plessiforme interno (IPL) ; strato delle cellule gangliari (GCL) ; strato delle fibre nervose ottiche (OFL) ; membrana limitante interna. 9
6 Figura 1.3 : Schema rappresentativo della posizione delle cellule dei diversi strati. Colorazione in Ematossilina-eosina di sezione di retina L epitelio pigmentato deriva dal foglietto esterno del calice ottico, tutti gli altri strati dal foglietto interno. I corpi cellulari dei neuroni identificabili nella retina (fotorecettori, cellule bipolari, orizzontali, amacrine, interplessiformi, gangliari) sono disposti in tre strati, fra i quali si interpongono due fasce di sinapsi (interna ed esterna). Lo strato esterno contiene i fotorecettori (cellule dei coni e dei bastoncelli), quello interno le cellule gangliari, quello intermedio tutti gli altri tipi cellulari (cellule bipolari, orizzontali, amacrine, interplessiformi). La retina presenta quindi 5 tipi fondamentali di neuroni organizzati nei tre strati nucleari e fra loro interconnessi. Le informazioni fluiscono non solo in senso verticale dai fotorecettori alle cellule bipolari e alle cellule gangliari, ma anche orizzontalmente, per l intervento delle cellule orizzontali nello strato plessiforme esterno e delle cellule amacrine nello strato plessiforme interno. Oltre ai fotorecettori e ai tipi neuronali in precedenza ricordati esistono nella retina anche cellule gliali, fra cui le più singolari sono le cellule di Muller che occupano, in altezza, tutto lo spessore della lamina interna della retina [Baldacchini, Anatomia Comparata]. 10
7 La trasmissione dell informazione luminosa, che colpisce la retina, coinvolge un complesso circuito sinaptico che vede nello strato plessiforme esterno la formazione di sinapsi tra coni e bastoncelli sulle cellule bipolari e orizzontali, con sinapsi sia di tipo chimico sia di tipo elettrico. Le cellule bipolari contattate sono di tipo differente a seconda del fotorecettore coinvolto; i coni inoltre formano sinapsi morfologicamente differenti su due tipi di cellule bipolari; le centro-on e le centro-off rispettivamente con sinapsi invaginate e sinapsi piatte. Le cellule bipolari dei bastoncelli non contattano direttamente le cellule gangliari, ma formano sinapsi sulle cellule amacrine le quali si connettono con le cellule gangliari centro-off e con le bipolari centro-on. Figura 1.4 : Schema della popolazione cellulare della retina e loro orientamento 11
8 Parte 2 : I fotorecettori 2.1 Generalità sui fotorecettori I fotorecettori sono neuroni specializzati, che si trovano sulla retina e svolgono un'importante funzione di trasduzione, cioè sono in grado di trasformare il segnale luminoso, che arriva sul fondo dell'occhio, in informazione chimica e quindi elettrica, che giungeranno al cervello attraverso il nervo ottico. Costituiscono circa il 70% della popolazione cellulare della retina di mammifero [Curcio, C. et al., 1990]. La sensibilità dei fotorecettori presenti nell occhio dei vertebrati si approssima al limite ultimo stabilito dalla natura quantica della luce. Inoltre il loro campo d azione è straordinariamente vasto, dalla luce più intensa tollerabile a quella appena più fioca percettibile. In confronto però con altri recettori, come ad esempio i trasduttori acustici, la velocità di risposta di quelli visivi è molto più bassa. 2.2 Caratteristiche citologiche e strutturali I fotorecettori sono distinti in coni e bastoncelli, così chiamati per la loro forma. Coni : si concentrano, nell uomo, maggiormente nella zona centrale della retina (fovea) e sono deputati alla visione dei colori (fotopica), si distinguono in tre tipi : I) rossi tipo L), II) blu (tipo S), III) verdi (tipo M) in base alla lunghezza d onda che assorbono, grazie alla presenza in essi di un particolare pigmento sensibile ad una delle tre lunghezze d onda. In un occhio sono presenti all incirca 6-7 milioni di queste cellule ; Bastoncelli : si concentrano invece nella zona periferica della retina e sono deputati alla visione al buio (scotopica) e sono più sensibili al movimento. Sono di un unico tipo, testimoniato dalla presenza di un solo tipo di pigmento visivo (la rodopsina) e sono molto più numerosi dei coni (circa 120 milioni). Anche se i due tipi di recettori mostrano funzioni diverse, questi presentano un uniformità strutturale molto elevata. Infatti, sia i coni che i bastoncelli sono cellule 12
9 allungate, orientate parallelamente alla direzione della luce e sono costituite da tre porzioni principali: Segmento esterno (Outer Segment) : caratterizzato da strutture membranose, dette dischi (nei bastoncelli), su cui sono posizionati i pigmenti visivi, che reagiranno allo stimolo luminoso. Questa parte è a diretto contatto con l epitelio pigmentato, che contiene melanina in grado di assorbire la luce non trattenuta dalla retina ; Segmento interno (Inner segment) : caratterizzato dalla presenza di organelli citoplasmatici, come ad esempio mitocondri, apparato di Golgi, indispensabili per il metabolismo cellulare e la produzione dei pigmenti visivi, ed il nucleo ; Terminazione sinaptica : regione che permette la trasmissione dei segnali dal fotorecettore alle cellule bipolari, tramite sinapsi di tipo chimico. Il segmento interno ed esterno sono connessi da un cilium non mobile, costituito da microtubuli con struttura ad assonema tipo 9+0 [Yoshida M. Molecular Phisiol. Of retinal proteins]. Il segmento interno è la parte metabolicamente più attiva, vista la presenza di numerosi organelli citoplasmatici, mentre il segmento esterno è la sede dove avviene la prima parte del processo visivo, grazie alla presenza dei dischi, posti ad una distanza reciproca di 30nm [Chabre et al., 1977 ; Van Breugel P., 1977], che si formano per progressiva invaginazione della membrana plasmatica alla base del cilium. Durante tale processo la membrana si inverte, cosicché il versante extracellulare della membrana plasmatica diviene la faccia interna del disco [Steinberg et al., 1980]. Nei coni dei mammiferi, il lume di ogni lamella si apre verso l esterno della cellula mentre, nei bastoncelli, le lamelle si invaginano completamente così da formare dei sacchi appiattiti, o dischi, disposti a strati l uno sull altro all interno del segmento esterno. Solo nei bastoncelli i dischi si rinnovano continuamente, infatti quelli più distali vengono estrusi e fagocitati dalle cellule pigmentate. Esiste quindi una chiara compartimentazione intracellulare dei bastoncelli : la pila compatta dei dischi, in un numero variabile da 600 a 2000 [Young et al., 1985], occupa la maggior parte del volume del segmento esterno, suddividendone il citoplasma in uno spazio interdiscale di 15 nm, che comunica soltanto agli estremi con lo strato continuo 13
10 extradiscale al di sotto della membrana esterna, e lo spazio intradiscale dello spessore di 2 nm. Lo spazio intradiscale ha una composizione ionica simile a quella extracellulare poiché il disco, come già detto, deriva dall invaginazione della membrana citoplasmatica. Figura 2.1 : Rappresentazione schematica di un bastoncello e di un cono, con le relative strutture caratterizzanti (Da Istologia, Gartner e Hiatt). Legenda : OS segmento esterno, C zona di connessione, BB corpo basale, Ce centriolo, IS segmento interno, M mitocondrio, RS regione sinaptica SV vescicole sinaptiche, NR regione nucleare La componente proteica più cospicua della membrana del segmento esterno (80%) è costituita dalla rodopsina (circa 3x10 9 molecole/ros) [Hamm et al., 1986], un pigmento visivo componente intrinseco della membrana dei dischi. Le altre proteine che si trovano in maggior quantità nei bastoncelli sono una fosfodiesterasi specifica per il cgmp e la trasducina, una G-protein. Una delle principali caratteristiche di queste membrane è l elevato grado di insaturazione (più del 50%) che presentano le catene degli acidi grassi dei fosfolipidi. Tale 14
11 insolita composizione può essere in parte spiegata come elemento di facilitazione dei movimenti traslazionali delle proteine intrinseche ed, in particolare, della rodopsina [Liebman et al., 1974], che deve subire rapidi riarrangiamenti conformazionali in seguito all assorbimento di energia luminosa. La cascata di eventi innescata da una singola molecola di rodopsina foto-eccitata si svolge entro un solo spazio interdiscale ; solo piccole molecole con ruolo di messaggero o di metabolita (ATP, GTP, cgmp, Ca 2+ ) si spostano rapidamente tra i compartimenti interdiscali [Chabre et al., 1989]. 2.3 Fisiologia e biodiversità Coni e bastoncelli presentano una diversa sensibilità alla luce, riconducibile alla rispettiva organizzazione del lavoro. Il lavoro dei coni è individuale, cioè ciascuno di essi genera un impulso che è avviato al cervello indipendentemente. Nel caso dei bastoncelli, invece, diverse migliaia di elementi convergono su un singolo interneurone e l'impulso che viene inviato al cervello emerge dalla sommatoria di tutti i singoli impulsi. I bastoncelli risultano così circa 4000 volte più sensibili alla luce rispetto ai coni. Questa diversità è alla base della teoria della duplicità visiva secondo cui i bastoncelli, molto sensibili e attivati da una luce a bassa intensità, sarebbero responsabili della visione notturna (scotopica) nei toni del grigio, mentre i coni, stimolati solamente da luce relativamente intensa, presiederebbero alla visione diurna (fotopica), permettendo una migliore discriminazione visiva e una visione a colori. 15
12 Figura 2.2 : Spettro di assorbimento dei tre tipi di coni e dei bastoncelli (Da In specie diverse di vertebrati queste differenze funzionali sono sfruttate in modo selettivo per acquistare particolare capacità visive; in particolare nei mammiferi il gradiente di densità dei fotorecettori ha una simmetria radiale. Un importante caratteristica della retina di questi animali è la presenza della fovea, o area centralis, ovvero una piccola zona centrale della retina che fornisce informazioni dettagliate sul campo visivo, cioè è specializzata per la massima acuità visiva. Nell uomo e negli altri mammiferi dotati di visione a colori, la fovea contiene soltanto coni, in modo particolare sono maggiormente presenti i coni L (rossi) ed M (verdi), mentre quelli S sono in netta minoranza. Mentre il resto della retina contiene sia bastoncelli che coni, anche se i primi sono più numerosi. Esistono poi zone della retina in cui i fotorecettori sono completamente assenti, come: il punto cieco o papilla (da cui inizia il nervo ottico), l ora serrata, la retina che riveste l iride, il corpo ciliare, o regioni in cui si ravvisano particolari specializzazioni come nell area maculare. 16
13 Figura 2.3 : Distribuzione dei tre tipi di coni nella fovea umana : i coni S sono in netta minoranza rispetto a cono di tipo L ed M (figura tratta da /ipertesti/visione/index.htm). I tre tipi di coni non contribuiscono ugualmente alla sensazione di intensità luminosa: a questa contribuiscono prevalentemente i coni L ed M (in modo additivo), mentre i coni S hanno una forte valenza cromatica. Può sorprendere il fatto che abbiamo due pigmenti con sensibilità spettrali così simili, mentre il terzo è molto differenziato. Tra i mammiferi (tricromati) questa proprietà è presente nelle scimmie del vecchio mondo e nell uomo, mentre nella maggioranza degli altri mammiferi la retina contiene solo due tipi di coni (dicromati) : uno di tipo S, cioè con sensibilità massima nell ambito delle corte lunghezze d onda, e uno con sensibilità spettrale intermedia tra quelle dei coni M e L dell uomo. Figura 2.4 : Schema di percezione dei colori con due soli coni. Gli animali che hanno questo tipo di percezione dei colori (dicromati) identificano i frutti in base a sfumature di verde (figura tratta dal sito Ma quindi perché l'uomo ed alcune specie di scimmie sono tricromati e non dicromati, dal momento che anche con due soli tipi di coni potrebbero fornire la 17
LEZIONE 11: VISTA. Lezione_11_vista 1. pupilla cornea. iride. umore acqueo. fibre zonulari. muscolo ciliare. coroide. sclera. retina.
LEZIONE 11: VISTA iride pupilla cornea fibre zonulari umore acqueo muscolo ciliare coroide sclera retina fovea disco ottico nervo ottico strato esterno: cornea, congiuntiva, sclera strato intermedio: iride:
Dettaglisezione afferente sensi speciali vista
sezione afferente sensi speciali vista 1 anatomia macroscopica strato di recettori sistema di lenti sistema di nervi corteccia visiva, Ø elaborazione informazione 2 anatomia macroscopica tre strutture
DettagliVISIONE_02 FISIOLOGIA RETINICA. FGE aa
VISIONE_02 FISIOLOGIA RETINICA FGE aa.2015-16 OBIETTIVI Struttura della retina e cellule retiniche Fotorecettori (coni e bastoncelli) Pigmenti visivi e fototrasduzione Interazioni transinaptiche: ruolo
Dettagli2.Visione_02 Fisiologia retinica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona
2.Visione_02 Fisiologia retinica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Struttura della retina e cellule retiniche Fotorecettori
DettagliDimensioni delle sensazioni
Dimensioni delle sensazioni SPAZIO dove? TEMPO quando? INTENSITA QUALITA quanto?? Modalità sensoriali Qualità Qualità Qualità I sistemi sensoriali Tipo di energia Modalità Stimoli Luminosa Vista Energia
DettagliL APPARATO VISIVO. Premessa. Ergonomia / Videoterminali / I Videoterminali/ VDT e salute
Ergonomia / Videoterminali / I Videoterminali/ VDT e salute L APPARATO VISIVO Premessa Le attività al videoterminale sono particolarmente rischiose per la vista, a causa della necessità di concentrare
DettagliLuce: radiazione elettromagnetica visibile ai nostri occhi. Lunghezza d onda
LA VISIONE Luce: radiazione elettromagnetica visibile ai nostri occhi Lunghezza d onda Dimostrò per la prima volta la relazione tra una proprietà fisica della luce e il colore di quella luce. Servendosi
DettagliL immagine. Meccanismi della visione umana Come si genera un immagine Caratteristiche dell acquisizione L immagine digitale
L immagine Meccanismi della visione umana Come si genera un immagine Caratteristiche dell acquisizione L immagine digitale Da dove vengono le immagini? Il principale (e più familiare, in quanto legato
DettagliPARADOSSO DI MULLER LYER differenza fra lunghezza reale e apparente
PARADOSSO DI MULLER LYER differenza fra lunghezza reale e apparente a) Differenza fra lunghezza reale e apparente b) Illusione del binario ILLUSIONI IN AMBIENTE TRIDIMENSIONALE a) b) a IMMAGINE A DUE VIE:
DettagliUniversità Telematica Pegaso. Indice
L'OCCHIO PROF.SSA AUSILIA ELCE Indice 1 INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 IL PERCORSO DELLA LUCE ---------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliStruttura di bastoncelli e coni
Il sistema visivo Nellafiguraasinistraèillustratalaposizione della retina nell occhio. I particolari della retina a livello della fovea sono illustrati nella figura a destra. In quasi tutta la retina,
DettagliNel corpo vi sono cellule, chiamate recettori, gli stimoli. Esse sono in gran parte raggruppate in organi detti organi di senso.
I cinque sensi Gli Organi di Senso Nel corpo vi sono cellule, chiamate recettori, specializzate nel ricevere gli stimoli. Esse sono in gran parte raggruppate in organi detti organi di senso. Gli Organi
DettagliVISIONE_03 LE VIE VISIVE E LA VISIONE CROMATICA. FGE aa
VISIONE_03 LE VIE VISIVE E LA VISIONE CROMATICA FGE aa.2015-16 OBIETTIVI Organizzazione delle vie visive (corpo genicolato laterale, corteccia visiva primaria Campi recettoriali nei corpi genicolati laterali
DettagliLa visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini
La visione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Visione biologica ed elaborazione delle immagini La percezione
DettagliVISTA ottica geometrica
Corso di Laurea Specialistica in MEDICINA e CHIRURGIA corso integrato FISICA - disciplina FISICA VISTA ottica geometrica - ANATOMIA DELL'OCCHIO - SISTEMA OTTICO - ACUITA' VISIVA - DIFETTI OTTICI DELL'OCCHIO
DettagliANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE. L occhio. L occhio. Il vero trasduttore è la retina; tutto il resto serve a:
ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria L occhio L occhio è un trasduttore che: Trasforma in segnale bioelettrico i fotoni che provengono dal mondo esterno (oggetti)
DettagliCono di crescita di un assone
Cono di crescita di un assone cono di crescita assone Mentre il corpo di un assone mostra pochi segni esterni di attività motoria, la punta, o cono di crescita, assomiglia ad un fibroblasto strisciante,
DettagliIL PROCUREMENT DI CORNEE E LA RETE ONCOLOGICA. LA CORNEA: cenni di anatomia e fisiologia
IL PROCUREMENT DI CORNEE E LA RETE ONCOLOGICA LA CORNEA: cenni di anatomia e fisiologia dott. Raffaele Potenza Anestesista-Rianimatore A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino Medico Coordinamento
DettagliTrasduzione sensoriale
Trasduzione sensoriale Prima fase di elaborazione dello stimolo, comune a tutti i sistemi sensoriali Il neurone sensoriale traduce gli eventi fisici in segnali elettrici che viaggiano attraverso le fibre
DettagliScegli per ciascuna risposta l'alternativa corretta
ERIICA Gli organi di senso Cognome Nome Classe Data I/1 Gli organi di senso trasformano lo stimolo specifico in impulso elettrico. I recettori sensoriali di un certo tipo possono captare stimoli di natura
DettagliLa RETINA Struttura a Funzione
FISIOLOGIA OCULARE file # 3 La RETINA Struttura a Funzione VISIONE d insieme PRELIMINARE e SEMPLIFICATA della RETINA La luce che colpisce la retina prima di raggiungere lo strato dei fotocettori deve attraversare
DettagliLa luce in fisica. Come percepiamo la luce.
La luce in fisica. Come percepiamo la luce. La luce: fisiologia e psicologia - l occhio iride L occhio è l organo che trasforma la luce in impulsi i nervosi. pupilla sclera iride E un bulbo approssimativa-
DettagliDall occhio al cervello: fototrasduzione nella retina
Dall occhio al cervello: fototrasduzione nella retina Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2014.html
Dettagli3.Visione_03 Le vie visive e la visione cromatica
3.Visione_03 Le vie visive e la visione cromatica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Organizzazione delle vie visive
DettagliIn base alle caratteristiche delle miofibrille
Tessuto muscolare Rende possibili sia i movimenti del corpo nell insieme che quelli delle singole parti. Il tessuto muscolare è dotato di contrattilità oltre che di eccitabilità. In base alle caratteristiche
DettagliL occhio. Corpo ciliare
L occhio SCLERA da forma al globo oculare, in avanti da origine alla cornea COROIDE fa da supporto ai vasi sanguigni, pigmentata, sede di inserimento del corpo ciliare da cui partono iride e fibre della
DettagliLE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it
LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E LE LORO PROPRIETÀ Una lente è uno strumento costituito da un mezzo trasparente delimitato da due superfici curve, oppure da una
DettagliGLI ORGANI DI SENSO. L udito e l equilibrio
GLI ORGANI DI SENSO Classe 3 a A I.C. Marconi-Oliva Locorotondo (BA) a.s. 2014-1015 L udito e l equilibrio L organo che è sede dell udito è l orecchio, distinto in tre parti: orecchio esterno, l orecchio
DettagliFabio Peron. La visione. L occhio nel dettaglio. L occhio nel dettaglio. Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore
La visione Il dramma della visione ha tre attori: Lezioni di illuminotecnica. Occhio, luce e colore la luce le superfici la mente umana Fabio Peron Università IUAV - Venezia Jan Vermeer, Il Geografo Università
DettagliFasi dei processi sensoriali
Il sistema visivo Fasi dei processi sensoriali Sebbene i sistemi sensoriali siano diversi vi sono tre fasi comuni a tutti: la presenza di uno stimolo fisico una serie di eventi attraverso i quali lo stimolo
DettagliIl sistema nervoso e la percezione (parte III) Occhio e visione
Il sistema nervoso e la percezione (parte III) Occhio e visione Anatomia e funzione dell occhio (I) Lo sguardo gioca un ruolo essenziale nella relazione tra individui. Nel modulare lo sguardo rispondiamo
DettagliVISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA. FGE aa
VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA FGE aa.2015-16 OBIETTIVI Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione Lenti biconcave e lenti biconvesse, fuoco principale e distanza focale Potere refrattivo di
DettagliCaratteristiche generali dei sistemi viventi
Caratteristiche generali dei sistemi viventi 1 Unicità chimica 2 Complessità ed organizzazione gerarchica 3 Metabolismo 4 Interazione ambientale: Regolazione e omeostasi 5 Riproduzione 6 Sviluppo 7 Evoluzione
DettagliLa percezione visiva. Fisiologia Umana. Valori di Luminanza. Il Sistema Nervoso Parte III
La percezione visiva Fisiologia Umana Il Sistema Nervoso Parte III Banda dello spettro elettromagnetico visibile all occhio umano Giulio Sandini 64 Giulio Sandini 65 Valori di Luminanza CFF: Critical Flicker
DettagliTutta la vita cellulare ha le seguenti caratteristiche in comune. tutte le cellule hanno una membrana cellulare che separa il liquido extracellulare
Tutta la vita cellulare ha le seguenti caratteristiche in comune. tutte le cellule hanno una membrana cellulare che separa il liquido extracellulare dal citoplasma cellulare che ha un alto grado di organizzazione.
Dettaglisistema visivo struttura dell occhio la cornea è innervata dai nervi ciliari (branca oftalmica del trigemino) è sprovvista di vasi
sistema visivo la modalità sensoriale più sviluppata nell uomo composta da: apparato ottico per focalizzare le immagini sulla retina (componente nervosa) fotorecettori reti nervose struttura dell occhio
DettagliFovea. Circuiti neurali retinici. Acuità visiva massima. Rapporto 1:1 tra fotorecettori e cellule gangliari
Rapporto 1:1 tra fotorecettori e cellule gangliari Assenza degli strati di cellule sovrapposte ai fotorecettori Fovea Acuità visiva massima Fotorecettori specializzati (coni) Circuiti neurali retinici
DettagliCome funzionano gli occhiali
Come funzionano gli occhiali 16 November 2016 Li usiamo tutti, ma sappiamo davvero come mai ci fanno vedere meglio? L occhio, un organo di senso Per capire come funzionano le lenti che correggono dall
DettagliCitoscheletro: filamenti proteici
Citoscheletro Citoscheletro E un complesso sistema costituito da un intricata rete di filamenti proteici che concorre a determinare la forma della cellula ed il movimento degli organuli intracellulari.
Dettagli3. Citologia i. Strutture cellulari comuni tra cellule animali e vegetali
Strutture cellulari comuni tra cellule animali e vegetali: CITOPLASMA CITOSCHELETRO RIBOSOMI RETICOLO ENDOPLASMATICO APPARATO DEL GOLGI MITOCONDRI NUCLEO PEROSSISOMI CITOPLASMA materiale gelatinoso incolore
DettagliTutti gli esseri viventi sono formati da cellule
La cellula La cellula La cellula è la più piccola unità di un organismo in grado di funzionare in modo autonomo. Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule. La cellula Sebbene i virus siano in grado
DettagliLa Percezione Dei Colori
La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO
DettagliI primi stadi della percezione visiva
2 I primi stadi della percezione visiva 2 The First Steps in Vision Alcune nozioni di fisica della luce L occhio, lo strumento per vedere la luce I meccanismi di analisi delle informazioni retiniche Fischiando
DettagliDirezione Didattica V Circolo di Caserta Don Lorenzo Milani. Il Corpo Umano. Classe 5^ A (A.S. 2015/2016)
Direzione Didattica V Circolo di Caserta Don Lorenzo Milani Classe 5^ A (A.S. 2015/2016) Docente Neoassunta : Ornella Saccone Docente Tutor : Antonella Feola La cellula I Tessuti e gli organi I sistemi
DettagliPercezione del colore
Percezione del colore Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliI CINQUE SENSI. e i rispettivi organi
I cinque sensi I CINQUE SENSI e i rispettivi organi I sensi che vi presenteremo oggi sono tre : LA VISTA La vista è il senso mediante il quale è possibile percepire gli stimoli luminosi e, quindi: la figura;
DettagliDall occhio al cervello: fototrasduzione nella retina
Dall occhio al cervello: fototrasduzione nella retina Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it
DettagliL ORGANIZZAZIONE BIOLOGICA È GERARCHICA. Riduzionismo. Proprietà emergenti
L ORGANIZZAZIONE BIOLOGICA È GERARCHICA. Riduzionismo Proprietà emergenti ECOLOGIA: studio delle relazioni degli organismi tra loro e con il loro l ambiente. Organizzazione cellulare La CELLULA rappresenta
DettagliLA VISIONE INTRODUZIONE LA LUCE
LA VISIONE INTRODUZIONE La luce solare non solo riscalda l'ambiente e fornisce energia per la fotosintesi ma costituisce per gli organismi una fonte di informazioni su quanto avviene intorno a loro. La
DettagliCELLULA. La cellula è la più piccola unità di un organismo in grado di funzionare in modo autonomo. Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule.
LA CELLULA CELLULA La cellula è la più piccola unità di un organismo in grado di funzionare in modo autonomo. Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule. CELLULA La teoria cellulare Le cellule furono
DettagliSISTEMA VISIVO OCCHIO VIE VISIVE AREE VISIVE DEL CERVELLO. cattura la luce e la converte in segnali nervosi
IL SISTEMA VISIVO SISTEMA VISIVO OCCHIO cattura la luce e la converte in segnali nervosi VIE VISIVE trasmettono i segnali dall occhio al cervello AREE VISIVE DEL CERVELLO interpretano i segnali OCCHIO
DettagliIntroduzione alla CITOLOGIA.
Introduzione alla CITOLOGIA www.fisiokinesiterapia.biz La cellula La più piccola porzione di materia vivente dotata di tutte le caratteristiche della materia vivente medesima I tessuti Porzioni di materia
DettagliLezione 3. Dentro la cellula eucariote. Bibliografia. I colori della biologia. Giusti Gatti Anelli. Ed. Pearson
Lezione 3 Dentro la cellula eucariote Bibliografia I colori della biologia Giusti Gatti Anelli Ed. Pearson Quali sono la struttura e le funzioni della membrana plasmatica? Qual è la funzione del nucleo?
DettagliElettricità cellulare
a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Elettricità cellulare 30/3/2006 Sistemi biologici Essenzialmente costituiti da acqua (solvente) e da differenti soluti (molti dei
DettagliLuce e Vita (Luce è Vita) LUCE: FONTE ENERGETICA E PORTATRICE DI INFORMAZIONI
Luce e Vita (Luce è Vita) LUCE: FONTE ENERGETICA E PORTATRICE DI INFORMAZIONI Luce : Fonte di Energia Fotosintesi Sviluppo e mantenimento della vita sulla Terra 6CO 2 + 6H 2 O + 60 fotoni ----> C 6 H 12
DettagliTRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE
TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE RECETTORI I recettori ormonali sono proteine (spesso glicoproteine) capaci di riconoscere e legare l ormone L interazione tra ormone e recettore è estremamente specifica
DettagliORGANI DI SENSO. Prof.ssa S. Di Giulio
Prof.ssa S. Di Giulio Le cellule del nostro corpo deputate alla ricezione degli stimoli provenienti dall ambiente esterno sono chiamate RECETTORI: Fotorecettori: sensibili agli stimoli luminosi Termorecettori:
DettagliElaborazione SENSORIALE
Elaborazione SENSORIALE Tutte le esperienze sensoriali hanno in comune tre principi. 1. Uno stimolo fisico 2. Una serie di eventi attraverso i quali lo stimolo viene trasformato in impulsi nervosi 3. Una
DettagliLe giunzioni cellulari.
Le giunzioni cellulari www.fisiokinesiterapia.biz Le cellule sono oggetti piccoli, deformabili e spesso mobili, pieni di un mezzo acquoso e racchiusi in una membrana poco resistente, eppure si possono
DettagliMUSCOLO. Muscolo striato scheletrico. FGE aa
MUSCOLO Muscolo striato scheletrico FGE aa.2015-16 Tipi di muscoli Muscolo scheletrico Muscolo liscio Muscolo cardiaco Tipi di muscoli Muscolo scheletrico Muscolo liscio Muscolo cardiaco Tipi di muscoli
Dettagli} I suoi sono. percepiti dalle orecchie, ciascun orecchio è formato da tre parti: orecchio esterno, quello medio e quello interno.
} I suoi sono percepiti dalle orecchie, ciascun orecchio è formato da tre parti: orecchio esterno, quello medio e quello interno. } È formato da padiglione auricolare, dal condotto uditivo e dalla membrana
DettagliNoi uomini abbiamo le nostre capacità percettive, che elaborate dal cervello ci forniscono un immagine del mondo sensibile. Tendiamo a trasferire la
Noi uomini abbiamo le nostre capacità percettive, che elaborate dal cervello ci forniscono un immagine del mondo sensibile. Tendiamo a trasferire la nostra immagine del mondo agli animali. Gli animali
DettagliCitoscheletro, matrice extracellulare e giunzioni cellulari
Citoscheletro, matrice extracellulare e giunzioni cellulari Le distrofie muscolari Malattie come la distrofia muscolare di Duchenne determinano la mancanza di proteine (come la distrofina) coinvolte nei
DettagliStrumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,
Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, come strumento ottico proprio l occhio. Schema dell occhio
DettagliIL CITOSCHELETRO il citoscheletro dà forma alla cellula e le conferisce un impalcatura interna, sebbene non trabecolare rete microtrabecolare
IL CITOSCHELETRO Ipotetica ricostruzione tridimensionale delle interazioni tra citoscheletro e organelli cellulari (Porter et al., 1976) ottenuta da immagini al ME. Secondo questa ipotesi il citoscheletro
DettagliSistema nervoso. Funzioni:
Sistema nervoso Funzioni: 1. Fornire sensazioni provenienti dall ambiente esterno e interno 2. Integrare le funzioni sensoriali 3. Coordinare le attività volontarie e involontarie 4. Regolare e controllare
DettagliPercezione del colore
Percezione del colore Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://homes.di.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliBiologia generale Prof.ssa Bernardo
CITOSCHELETRO E un sistema di strutture filamentose collocate nel citoplasma delle cellule eucariotiche; nell'insieme ne costituiscono l'impalcatura. CITOSCHELETRO Quali sono le funzioni? 1. Determina
DettagliL occhio. Corpo ciliare
L occhio SCLERA membrana connettivale e opaca che da forma al globo oculare, in avanti da origine alla cornea COROIDE fa da supporto ai vasi sanguigni, pigmentata, sede di inserimento del corpo ciliare
Dettagli1. Come viene distinto, dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso dei Vertebrati? 2. Come viene distinto, dal punto di vista funzionale, il
1. Come viene distinto, dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso dei Vertebrati? 2. Come viene distinto, dal punto di vista funzionale, il sistema nervoso dei Vertebrati? 3. Da quale vescicola
DettagliModalità di trasporto di membrana (DIFFUSIONE FACILITATA)
Modalità di trasporto di membrana (DIFFUSIONE FACILITATA) Classi di proteine di trasporto presenti nella membrana plasmatica (o CARRIER) Porta girevole Porta aperta I canali ionici Sezione trasversale
DettagliUnità 15 Gli organi di senso
Unità 15 Gli organi di senso Unità 15 Gli organi di senso Obiettivi Conoscere i diversi tipi di recettori sensoriali degli animali Sapere in che modo il sistema nervoso percepisce ed elabora gli stimoli
DettagliCOSTANZA DEI COLORI. Occhio umano: sensibilità alla luce di diverse lunghezze d onda: da 400 a 700 nanometri (nm).(dal blu al rosso).
COSTANZA DEI COLORI Invarianza delle lunghezze d onda riflesse da un oggetto anche al variare della lunghezza d onda della luce che le illumina. E frutto delle capacità adattative del sistema visivo. Molto
DettagliTessuto muscolare. La possibilità di compiere movimenti e di mantenere la stazione eretta è affidata alla capacità contrattile della cellula muscolare
Tessuto muscolare La possibilità di compiere movimenti e di mantenere la stazione eretta è affidata alla capacità contrattile della cellula muscolare Le proprietà fondamentali delle cellule muscolari sono:
DettagliFISIOLOGIA Generale e OCULARE # 6 - RETINA Struttura e Funzione
FISIOLOGIA Generale e OCULARE # 6 - RETINA Struttura e Funzione LUCE Ci aspetteremmo di trovare i fotorecettori davanti alla retina, bagnati dall umor vitreo; essi invece sono posizionati sul fondo della
DettagliSISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO.
Il sistema nervoso controlla ogni attività del nostro corpo compresi i movimenti involontari e comprende tutti gli organi dell'apparato nervoso che è composto dal SISTEMA NERVOSO CENTRALE e da quello PERIFERICO.
Dettagli09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica
1 I raggi luminosi 1 I raggi luminosi Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce il modello corpuscolare (Newton) la luce è un flusso di particelle microscopiche il modello ondulatorio (Christiaan
DettagliDopo l invenzione del microscopio è stato possibile scoprire l esistenza delle cellule.
CELLULA Dopo l invenzione del microscopio è stato possibile scoprire l esistenza delle cellule. 1. La cellula Definizione di cellula 1. È la più piccola parte di un organismo (pluricellulare). 2. Può costituire
DettagliMembrane Biologiche. Barriere per confinare sostanze o attività in ambienti specifici. Costituite da lipidi e proteine. Confini Cellulari Organelli
Membrane Biologiche Membrane Biologiche Barriere per confinare sostanze o attività in ambienti specifici. Confini Cellulari Organelli Costituite da lipidi e proteine. Sistema di Endomembrane Delimitano
DettagliLa cellula. Da sito:
La cellula Da sito: www.amedeorollo.altervista.org La cellula La cellula è la più piccola unità di un organismo in grado di funzionare in modo autonomo. Tutti gli esseri viventi sono formati da cellule.
DettagliLe componenti del sistema nervoso. Sistema efferente motorio Sistema afferente sensoriale
Le componenti del sistema nervoso Sistema efferente motorio Sistema afferente sensoriale Un neurone sensoriale Il corpuscolo di Pacini Recettore fasico che privato della capsula si comporta come un recettore
DettagliLENTI SOTTILI. Le lenti sottili sono gli strumenti ottici più importanti tra quelli più semplici.
LENTI SOTTILI Chiamiamo lente un qualsiasi corpo trasparente limitato da due superfici curve o da una superficie piana ed una curva, in grado di trasmettere un fascio di luce focalizzandolo in modo da
DettagliLEZIONE 7. Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazione di eguaglianze fra colori
LEZIONE 7 Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazione di eguaglianze fra colori Di che colore è questa mela? - Rossa Rosso Vivo Verde Rosso Fuoco
DettagliSISTEMA NERVOSO. Prof.ssa S. Di Giulio
Prof.ssa S. Di Giulio Il Sistema Nervoso coordina le attività della vita di relazione e svolge le seguenti funzioni: riceve stimoli ed elabora risposte; memorizza informazioni; elabora ragionamenti. Il
Dettaglimateriale didattico, vietata la riproduzione e la vendita 1
1 I lisosomi hanno funzione di sistema digestivo della cellula e degradano sia materiale trasportato dall esterno della cellula tramite endocitosi e che componenti cellulari non più utili frutto di autofagocitosi.
DettagliGiunzioni cellulari Giunzioni aderenti o di ancoraggio Giunzioni occludenti Giunzioni comunicanti o serrate
Giunzioni cellulari Una giunzione cellulare è una specializzazione della membrana che rende possibile e controlla i processi di adesione tra due cellule Giunzioni cellulari Nei vertebrati si distinguono
DettagliCorso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Biofisica e Fisiologia I. Muscolo liscio
Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Biofisica e Fisiologia I Muscolo liscio Muscolo cardiaco scheletrico liscio MUSCOLO LISCIO La muscolatura liscia si trova nelle pareti degli organi cavi.
DettagliCellula muscolare liscia. Cellula nervosa. Cellula staminale
Differenziazione cellulare Cellula muscolare liscia Cellula staminale Cellula nervosa Cellule dotate di uguale genoma e di pari potenzialità danno origine ad un sistema integrato di cellule altamente differenziate
DettagliI primi stadi della visione: strati interni della retina
I primi stadi della visione: strati interni della retina Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2014.html
DettagliDipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004
Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Laser Sviluppo moderne tecniche di comunicazione fasci molto intensi di onde radio coerenti in bande di frequenza molto
DettagliLezioni di Fisiologia
Corso di Laurea Infermieristica N AA 2011/2012 Lezioni di Fisiologia SISTEMA NERVOSO E ORGANI DI SENSO Prof. A. Pulcini Dipartimento di Scienze Chirurgiche Policlinico Umberto I Sapienza Roma Il Sistema
DettagliL USO DEL MICROSCOPIO OTTICO
L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO Visualizzazione dei microrganismi La visualizzazione dei microrganismi richiede l uso del microscopio ottico o del microscopio elettronico. Il microscopio ottico composto in
DettagliANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE
ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE Dr. U. Benelli U.O. Oculistica Universitaria Pisa oculista@tin.it L occhio L occhio è un trasduttore che: Trasforma in segnale bioelettrico i fotoni che provengono dal mondo
DettagliOTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano
OTTICA DELLA VISIONE Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Parametri fisici Raggio di curvatura (cm) Cornea 0.8 Anteriore del cristallino Posteriore del cristallino.0 0.6 Indice di
DettagliI primi stadi della visione
I primi stadi della visione Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html
DettagliTessuto epiteliale. Tessuto connettivo. Tessuto muscolare. Tessuto nervoso
Classificazione dei tessuti: 4 grandi categorie Tessuto epiteliale Tessuto connettivo Tessuto muscolare Tessuto nervoso TESSUTO EPITELIALE E costituito da cellule epiteliali a stretto contatto tra loro
DettagliLa cellula vegetale. Scienze e Tecnologie Agrarie (STAg) Tecnologie Forestali e Ambientali (TFA) Biotecnologie Agrarie (BA) Biologia Vegetale
Scienze e Tecnologie Agrarie (STAg) Tecnologie Forestali e Ambientali (TFA) Biotecnologie Agrarie (BA) Biologia Vegetale 1 La cellula vegetale 2 1 Il protoplasto 3 La cellula vegetale + o come negli animali
DettagliMediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula
Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi
DettagliIl contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii)
20 Aprile 2006 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Il contrasto La percezione del contrasto Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione
Dettagli