sezione afferente sensi speciali vista
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- Renato Silvestri
- 7 anni fa
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1 sezione afferente sensi speciali vista 1
2 anatomia macroscopica strato di recettori sistema di lenti sistema di nervi corteccia visiva, Ø elaborazione informazione 2
3 anatomia macroscopica tre strutture principali sclera Ø cornea coroide retina strato pigmentato della retina e coroide cristallino lente (principale) che mette a fuoco le immagini sulla retina legamento della lente corpo ciliare Ø fibre muscolari circolari e longitudinali 3
4 anatomia macroscopica iride regola la quantitá di luce che arriva alla retina opaco, colorato pupilla fibre muscolari circolari e longitudinali umor vitreo umor acqueo prodotto dal corpo ciliare passa attraverso la pupilla e riempie la camera anteriore dell occhio viene riassorbito alla giunzione tra iride e la cornea Ø canale di Schlemm 4
5 retina si estende anteriormente quasi fino al corpo ciliare dieci strati cellule foto-recettoriali Ø coni Ø bastoncelli neuroni Ø cellule bipolari Ø Ø Ø cellule gangliari cellule orizzontali cellule amacrine 5
6 disco ottico entrano vasi ed escono fibre nervose 3 mm medialmente e poco sopra il polo posteriore dell occhio punto cieco macula lutea pigmentata in giallo fovea centrale Ø solo coni Ø pochi vasi e cellule che coprono i recettori Ø punto di massima acuitá visiva 6
7 vie nervose 1. cellule gangliari 2. nervo ottico 3. chiasma ottico fibre dall emiretina mediale o nasale 4. tratto ottico 5. talamo (corpo genicolato laterale) 6. tratto geniculo-calcarino 7. corteccia visiva primaria Ø sui lati della scissura calcarina 7
8 vie nervose: collaterali dal tratto ottico ai collicoli superiori del mesenefalo riflessi pupillari e movimenti oculari dal chiasma ottico all ipotalamo sincronizzazione di ritmi circadiani con il ciclo giornonotte molte altre zone corticali sono attivate da stimoli visivi 8
9 ritmo circadiano sonno-veglia recettori luce non bastoncelli e coni recettori nello strato delle cellule gangliari ed amacrine della retina Ø fotopigmento > melanopsina Ø proiettano a: nucleo soprachiasmatico ipotalamo 9
10 recettori coni e bastoncelli 1. segmento esterno 2. segmento interno 3. nucleo 4. terminazione sinaptica segmento esterno dischi (sacchetti contenti sostanze fotosensibili) morfologicamenti diversi nei coni e nei bastoncelli rinnovo dei dischi segmento interno mitocondri 10
11 recettori nella fovea ogni cono una cellule bipolare una cellula gangliare un fibra del nervo ottico nella rimanente retina predominano i bastoncelli una cellula bipolare per piú bastoncelli o coni 11
12 recettori convergenza recettori su cellule bipolari 105:1 120 milioni di bastoncelli 6 milioni di coni 1.2 milioni di fibre nel nervo ottico divergenza nervo ottico su fibre geniculocalcarine e su cellule corticali 1 fibra nervo ottico per 1000 cellule corticali 12
13 protezione dell occhio osso dell orbita lacrime che inumidiscono la cornea ghiandole lacrimali Ø canale lacrimale v naso 13
14 sezione afferente sensi speciali vista ottica della visione 14
15 meccanismo di formazione delle immagini rifrazione indice di rifrazione 15
16 meccanismo di formazione delle immagini raggi paralleli e lenti biconvesse fuoco principale asse ottico raggi paralleli da almeno 6 metri Ø a fuoco nel fuoco principale della lente raggi divergenti da meno di 6 metri Ø a fuoco oltre il fuoco principale 16
17 meccanismo di formazione delle immagini maggiore é la curvatura di una lente maggiore é il suo indice di rifrazione minore la sua distanza focale diottrie reciproco della distanza focale espressa in metri Ø dist. foc m v 4 diottrie l occhio umano ha un potere di rifrazione di 66.7 diottrie 17
18 accomodazione muscoli ciliari a riposo cristallino tenuto stirato dai legamenti della lente Ø oggetti oltre i 6 m Ø v a fuoco sulla retina oggetti piú vicini di 6 metri v non a fuoco messa a fuoco oggetti piú vicini di 6 metri contrazione muscoli ciliari rilasciamento legamenti della lente aumento di curvatura del cristallino (anche 12 diottrie) 18
19 punto prossimo e riflessi punto prossimo il punto piú vicino all occhio in cui un oggetto puó essere messo a fuoco dipende dalla rigiditá del cristallino 9 cm > 83 cm risposta di vicinanza accomodazione convergenza degli assi ottici costrizione della pupilla riflesso pupillare alla luce luce diretta all occhio costrizione della pupilla 19
20 immagine retinica: occhio ridotto occhio ridotto la rifrazione si verifica sulla superficie anteriore della cornea centro ottico Ø punto nodale a 15 mm dalla retina Ø Ø i raggi che passano per questo punto non vengono rifratti gli altri vengono messi a fuoco sulla retina 20
21 immagine retinica l immagine retinica rovesciata sul campo retinico opposto al campo visivo da cui proviene connessioni dei recettori retinici con la corteccia radrizzano l immagine la localizzano nel campo visivo in cui l oggetto si trova 21
22 difetti di formazione dell immagine retinica ipermetropia bulbo oculare congeneticamente piú corto del normale Ø immagine a distanza > 6 m: a fuoco dietro la retina Ø lenti biconvesse presbiopia difetto di capacitá rifrangente del cristallino Ø immagine a distanza < 6 m: a fuoco dietro la retina Ø lenti biconvesse 22
23 difetti di formazione dell immagine retinica miopia bulbo oculare congeneticamente piú lungo del normale immagine a distanza grande : a fuoco davanti alla retina lenti biconcave astigmatismo la curvatura della cornea non é costante in tutti i meridiani Ø parti dell immagine non vanno a fuoco con le altre lenti cilindriche 23
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