PRINCIPI GENERALI DEI DISCIPLINARI DELL'ECONOMIA SOLIDALE TRENTINA
|
|
- Ottaviano Giusti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PRINCIPI GENERALI DEI DISCIPLINARI DELL'ECONOMIA SOLIDALE TRENTINA Art. 9 L.P. 13/2010 Promozione e sviluppo dell'economia solidale e della responsabilità sociale delle imprese Aggiornato al 30 gennaio 2016 Pagina 1
2 PREMESSE Principi generali dei disciplinari dell'es trentina versione 30 gennaio 2016 Il presente documento illustra le modalità di funzionamento dei disciplinari previsti dall'art. 9 co. 1 della LP 13/2010 (di seguito Legge). Tale articolo prevede che il Tavolo provinciale dell'economia solidale (di seguito TES) definisca un disciplinare per ciascuno dei settori 1 previsti dalla Legge all'art. 3 co. 2. Nel disciplinare sono contenuti i criteri necessari a identificare gli Attori dell'economia Solidale (di seguito AES) ai sensi degli artt. 2 e 3 della Legge. All'interno del panorama nazionale si tratta della prima esperienza di redazione di un disciplinare atto a fissare dei criteri per l'attribuzione della qualifica di AES. Un'esperienza in parte simile è stata intrapresa dalla sola regione Lazio che nel 2010 ha predisposto i requisiti e le modalità di iscrizione all'elenco regionale degli AES 2. Ma tali requisiti non sono stati resi operativi in quanto la legge non è stata mai implementata. Rispetto all'esperienza del Lazio, il TES ha deciso di dotarsi di disciplinari che non si risolvano in una semplice attestazione dei requisiti per accedere alla qualifica di AES ma traccino un percorso che stimoli l'aes a migliorare continuativamente i propri comportamenti socio-ambientali. A seguito di ciò nel corso del 2015 il TES ha deciso di procedere all'approvazione e alla messa in opera di singoli disciplinari, rispetto all'alternativa di approvarli tutti in un unico momento. Questo perché si riteneva che la stesura di ciascun singolo disciplinare, e la sua implementazione, potesse apportare contributi migliorativi validi anche per i disciplinari già approvati. Infine altri due elementi di cui si è tenuto, e si terrà, conto nella redazione dei disciplinari e che hanno portato il TES a predisporre dei disciplinari quanto più agili e snelli : la volontà che questi non si risolvano in un nuovo pesante aggravio amministrativo per chi li vuole implementare. Ci sarà infatti la necessità di nuovi adempimenti formali (es. autocertificazioni, bilanci,...) ma questi cercheranno di essere mantenuti a livelli minimi, pur nel rispetto delle necessarie formalità previste; la mancanza di specifiche risorse, e di indicazioni nella Legge, in merito al sistema dei controlli che, almeno in una prima fase, dovranno essere effettuati dalla stessa Segreteria del TES (di seguito Segreteria), nel duplice ruolo di consulente/controllore. Il presente documento è un aggiornamento di quello predisposto in data 6 luglio 2015 e lo sostituisce integralmente. Tale aggiornamento è stato approntato successivamente all'approvazione di tutti e 13 i disciplinari sperimentali durante l'anno 2015 e contestalmente all'approvazione dei nuovi disciplinari avvenuta nel febbraio L'approvazione della nuova versione dei disciplinari si è resa necessaria per omogeneizzare tutti i disciplinari e per passare dalla fase sperimentale del 2015 a quella pienamente operativa del Prodotti agricoli e agroalimentari biologici e biodinamici, commercio equo e solidale, welfare di comunità, filiera corta e garanzia della qualità alimentare, edilizia sostenibile e bioedilizia, risparmio energetico ed energie rinnovabili, finanza etica, mobilità sostenibile, riuso e riciclo di materiali e beni, sistemi di scambio locale, software libero, turismo responsabile e sostenibile, consumo critico e gruppi di acquisto solidale. 2 Disposizioni attuative artt. 6 e 16 L.R. 04/08/2009 n. 20 Pagina 2
3 LA SPERIMENTALITA' DEL DISCIPLINARE Come prima accennato nel 2015 si è deciso di approvare e implementare i disciplinari uno alla volta, e non tutti in un unico momento, e di attribuire agli stessi la qualifica di sperimentali. Con disciplinari sperimentali si intendevano dei disciplinari non ancora in grado di attribuire la qualifica di AES ai sensi della Legge, essendo ancora uno strumento propedeutico al vero e proprio disciplinare previsto dalla Legge. L'ipotesi di lavoro prevedeva di approvare tutti i disciplinari sperimentali entro la fine dell'anno 2015, per poter poi approvare i disciplinari ufficiali nei primi mesi del La tempistica è stata rispettata e quindi il documento attuale descrive il funzionamento dei disciplinari ufficiali, quelli che per la prima volta permetteranno l'iscrizione all'apposito elenco provinciale. L'iscrizione in detto elenco permetterà la fruizione dei benefici previsti dalla Legge. Pagina 3
4 PRINCIPI GENERALI DEL DISCIPLINARE Il disciplinare è lo strumento che la Legge prevede per l'identificazione degli AES, sulla base dei criteri ivi contenuti. La stessa Legge, prima dei criteri previsti dal disciplinare, detta alcuni prerequisiti che devono essere rispettati per l'attribuzione della qualifica di AES. Per ciascuno dei settori previsti dalla Legge è richiesta l'approvazione di un proprio disciplinare. I pre-requisiti Prima della verifica dei criteri previsti dal disciplinare, la Legge prevede la sussistenza di due prerequisiti che devono essere rispettati dagli aspiranti AES: all'art. 3 co. 2 vengono elencati quelli che sono i settori dell'economia solidale (requisito soggettivo). Tali settori sono dettagliati più o meno puntualmente dell'allegato A della Legge; all'art. 2 co. 3 si prevede che gli AES che svolgono attività economiche abbiano almeno il 50% del proprio fatturato riconducibile a uno o più settori dell'economia solidale (requisito produttivo). Questo significa che, prima di verificare i criteri contenuti nei disciplinari, gli aspiranti AES dovranno dimostrare di svolgere la propria attività economica nei settori previsti (requisito soggettivo) per almeno il 50% del proprio fatturato (requisito produttivo). Per meglio dettagliare il requisito soggettivo in alcuni settori si richiede la presenza di determinate certificazioni rilasciate da soggetti terzi: in questo caso oltre alle certificazioni richiamate dal disciplinare la Segreteria potrà valutarne altre purché di standard similari. Gli obiettivi del disciplinare: l'individuazione degli AES e il miglioramento continuo Nella realizzazione del disciplinare il TES ha deciso di dotarsi di uno strumento che, oltre all'individuazione degli AES, permetta anche di tracciare un percorso virtuoso volto a migliorarne i comportamenti socio-ambientali. Questo perché si ritiene importante che il disciplinare non sia solo uno strumento che identifichi o meno chi è AES (criterio dentro o fuori ) ma bensì incentivi l'aes ad adottare una serie di azioni volte a migliorare i propri comportamenti socio-ambientali (criterio miglioramento continuo ). Questo miglioramento continuo si traduce nella necessità di rivedere periodicamente, ogni due/tre anni, gli obiettivi contenuti nei disciplinari, in modo da alzare l'asticella in maniera progressiva: compito che dovrà essere assolto dal TES. A seguito di ciò si è deciso di strutturare il disciplinare nella forma di una griglia di valutazione che assegni un punteggio a seconda del grado di raggiungimento di determinati obiettivi. Il raggiungimento di un punteggio complessivamente almeno sufficiente permette l'attribuzione della qualifica di AES. Lo stesso punteggio, declinato nelle sue varie componenti, permetterà all'aes di analizzare il proprio comportamento socio-ambientale, esplicitandone i propri punti di forza/debolezza, anche in riferimento agli altri AES. In tutto ciò essenziale sarà il lavoro della Segreteria, che dovrà essere in grado di aiutare gli AES Pagina 4
5 nel raggiungimento e nel miglioramento dei propri comportamenti socio-ambientali. Determinante sarà inoltre il ruolo del TES che dovrà essere in grado di leggere in maniera prospettica le prestazioni socio-ambientali degli AES in modo da alzare l'asticella dei disciplinari. Di pari importanza infine sarà l'impegno degli AES nel proporre nuove idee per migliorare i disciplinari, non adagiandosi sui risultati raggiunti e consolidati. Solo se si realizzerà questa collaborazione tra Segreteria, TES e AES i disciplinari potranno trasformarsi in un incentivo verso il miglioramento continuo sopra auspicato. Pagina 5
6 LA STRUTTURA DEL DISCIPLINARE Il disciplinare è composto da due documenti: la tabella del disciplinare; le note alla tabella del disciplinare. La tabella del disciplinare prende la forma di una griglia di valutazione, divisa in categorie che richiamano i 6 principi indicati dall'art. 3 della Legge: ecocompatibilità, trasparenza, equità e solidarietà, buona occupazione, partecipazione, consapevolezza del limite. In ciascun disciplinare sono stati individuate 5 categorie, in quanto si è ritenuto di non associare al principio consapevolezza del limite alcuna categoria, in quanto tale principio si è ritenuto essere già ricompreso, in massima parte, negli altri 5. All'interno di ciascuna categoria sono stati individuati uno o più macro-ambiti, ossia delle aree di interesse ritenute determinanti per la quantificazione del comportamento socio-ambientale dell'aspirante AES (es. per la categoria Ecocompatibilità il macro-ambito Impatto di prodotti e servizi ). Per ciascuno di questi macro-ambiti è stata individuata una declinazione, ossia l'aspetto specifico che si intende analizzare (es. per il macro-ambito Impatto di prodotti e servizi la declinazione Acquisti dal mondo dell'economia solidale ). Per ciascuna declinazione vengono poi identificati degli indicatori che forniscono il parametro utilizzato per quantificarne il punteggio (es. per la declinazione acquisti dal mondo dell'economia solidale l'indicatore è Numero di beni e/o servizi acquistati dai settori della LP 13/2010 art. 3 ). Questa quantificazione avviene attraverso l'identificazione di alcuni gradi crescenti di soddisfacimento, a ciascuno dei quali viene attibuito un punteggio (es. per l'indicatore Acquisti dal mondo dell'economia solidale : nessun acquisto_0 punti, 1 acquisto_1 punto, da 2 a 3 acquisti_2 punti, 4 o più acquisti_3 punti) Pagina 6
7 LE DECLINAZIONI A livello di declinazioni vengono introdotte due tipologie di significatività a seconda dell'importanza loro attribuita: obbligatorie, quando si ritiene che tali declinazioni siano qualificanti per il settore; facoltative, quando se ne ravvisa una certa importanza. La qualifica di AES viene attribuita al contemporaneo verificarsi di due condizioni: l'aspirante AES adempie a tutte le declinazioni identificate come obbligatorie ; l'aspirante AES ottiene un punteggio sufficiente sommando i voti ottenuti su tutte le declinazioni facoltative. Pagina 7
8 IL PUNTEGGIO Principi generali dei disciplinari dell'es trentina versione 30 gennaio 2016 Come prima specificato, la struttura a griglia ha come obiettivo l'attribuzione di un punteggio finale che esprima il comportamento socio-ambientale dell'aspirante AES in termini numerici. Tale punteggio è raggiunto sommando tutti i voti attribuiti con le azioni facoltative. Il punteggio sufficiente La quantificazione del punteggio sufficiente, che potrà essere diverso a seconda del disciplinare considerato, è contenuta nelle Note alla tabella del disciplinare, ossia il documento esplicativo accompagnato a ogni singola tabella del disciplinare. La sufficienza d'ufficio In considerazione del carattere innovativo di alcune declinazioni introdotte nei disciplinari, in sede di verifica dei requisiti potrebbe essere necessario attribuire un punteggio sufficiente d'ufficio ad alcune declinazioni preventivamente identificate come tali. Questa eventualità verrà evidenziata nella tabella, nelle note relative alla declinazione analizzata. Ciò potrebbe avvenire quando la declinazione riguarda azioni particolarmente innovative/complesse, che l'aspirante AES non aveva mai pensato, o potuto, realizzare. In questo caso l'aspirante AES si impegnerà a partecipare alle iniziative promosse dalla Segreteria per rendere operativa tale declinazione. La sufficienza d'ufficio verrà attribuita all'aspirante AES solo relativamente alla prima domanda di iscrizione e solo per il primo anno di iscrizione. Pagina 8
NOTE AL DISCIPLINARE DEL SETTORE COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
NOTE AL DISCIPLINARE DEL SETTORE COMMERCIO EQUO E SOLIDALE Art. 9 L.P. 13/2010 Promozione e sviluppo dell'economia solidale e della responsabilità sociale delle imprese Aggiornato al 30 giugno 2016 INTRODUZIONE
Determinazione Dirigenziale
DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO ATTIVITA' PRODUTTIVE E AGRICOLTURA U.O. Programmazione e coordinamento iniziative di promozione economico-territoriale - Promozione settore moda SEGRETERIA DI DIREZIONE
Pubblicata nel B.U. Basilicata 1 ottobre 2008, n. 46.
Regione Basilicata Deliberazione della Giunta Regionale del 16 settembre 2008, n. 1451 Art. 10, comma 1, lettera m legge regionale 14 febbraio 2007, n. 4 - Istituzione e disciplina dell Osservatorio delle
Carta degli impegni di filiera
Carta degli impegni di filiera Firenze, 10 Febbraio 2015 Come previsto nel Protocollo di Filiera del Latte Mugello, il presente documento riporta gli indicatori, comprensivi degli obiettivi, utilizzati
Tab. A -Criteri di Selezione
Tab. A -Criteri di Selezione MISURA 123 - Accrescimento del valore aggiunto del settore agricolo e forestale CRITERI DI SELEZIONE Tab. A Descrizione Punti Modalità attribuzione punteggio Documentazione
ALLEGATO 5 Criteri per l aggiudicazione
ALLEGATO 5 Criteri per l aggiudicazione 1 Si procederà all aggiudicazione dell appalto mediante il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base dei seguenti elementi di
FAQ (Frequently Asked Questions)
REGIONE MOLISE ASSESSORATO POLITICHE AGRICOLE E AGROALIMENTARI - PROGRAMMAZIONE FORESTALE - SVILUPPO RURALE - PESCA PRODUTTIVA - TUTELA DELL AMBIENTE AUTORITA DI GESTIONE PSR MOLISE 2014-2020 PROGRAMMA
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda per la Tutela della Salute
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda per la Tutela della Salute DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N DEL STRUTTURA PROPONENTE: Area Tematica "Gestione Tecnica e Patrimonio" Adozione
DELIBERAZIONE N. 30/14 DEL
Oggetto: Cartellone regionale degli eventi 2017. Requisiti e criteri per l'individuazione di manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico. Direttive sulla rendicontazione ed erogazione dei contributi.
VISTO il DLgs 7 marzo 2005 n CAD "Codice dell'amministrazione Digitale":
G.C. n. 38 del 12/10/2015 OGGETTO: approvazione del manuale di gestione del protocollo informatico, del titolario di classificazione aggiornato e del manuale di conservazione. RICHIAMATO il DPR 28 dicembre
Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 13/08/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 4 agosto 2015, n. 422 Aggiornamento dell'allegato 1, del programma integrato degli interventi - approvato con DGR n. 606 del 14.12.2012
Marchio Venezia Sostenibile PROGETTO ECO-RISTORI
Marchio Venezia Sostenibile PROGETTO ECO-RISTORI Di cosa si tratta Promozione di azioni concrete di sostenibilità ambientale nel comparto ristorativo, anche al fine di migliorarne ulteriormente il servizio
LA GIUNTA REGIONALE. la L. 4 maggio 1983, n. 184, concernenti Diritto del minore ad una famiglia ;
Oggetto: DGR 13 Febbraio 2001, n. 219 : Costituzione Comitato Tecnico di Coordinamento Regionale dei servizi integrati per le adozioni nazionali ed internazionali. Modifica. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA
DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO POLI TICHE PER IL LAVORO 5 dicembre 2014, n. 1229
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 10 del 22 01 2015 2191 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO POLI TICHE PER IL LAVORO 5 dicembre 2014, n. 1229 Avviso Pubblico per la costituzione di un elenco
76 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 09 luglio Visto l allegato B al presente decreto, parte integrante e sostanziale
76 Bollettino Ufficiale D.G. Commercio, turismo e terziario D.d.g. 2 luglio 2014 - n. 6398 Informatizzazione delle comunicazioni di azioni e modifiche non soggette ad autorizzazione concernenti gli impianti
Comune di Udine. Servizio Sociale dei Comuni dell'ambito Distrettuale 4.5 dell'udinese DETERMINAZIONE SENZA IMPEGNO DI SPESA
Comune di Udine Servizio Sociale dei Comuni dell'ambito Distrettuale 4.5 dell'udinese DETERMINAZIONE SENZA IMPEGNO DI SPESA Oggetto: Misura attiva di sostegno al reddito, di cui all'articolo 2 della legge
DELIBERAZIONE N X / 4987 Seduta del 30/03/2016
DELIBERAZIONE N X / 4987 Seduta del 30/03/2016 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA
COMUNE DI CASALMORO Provincia di Mantova Servizi Scolastici
Prot. 4547 PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA PER IL PERIODO 01/01/016-31/1/018 (CIG 6485884F5) Il Responsabile del settore RICHIAMATE la delibera n. 117 del 10/11/015
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica DETERMINAZIONE Num. 14577 del 18/09/2017 BOLOGNA Proposta: DPG/2017/15044 del 18/09/2017 Struttura proponente:
Iter del provvedimento
Confindustria - Area Relazioni Industriali, Sicurezza e Affari Sociali DPR n. 177 del 14 settembre 2011 Regolamento per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti
Considerazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE
TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE L. n. 296/2006: art. 1, comma 1126: l attuazione e il monitoraggio di un Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione.
REGOLAMENTO DISCIPLINANTE I CRITERI E LE MODALITA DI GESTIONE DELLA MOBILITA ESTERNA ED INTERNA
COMUNE DI DISO PROVINCIA DI LECCE REGOLAMENTO DISCIPLINANTE I CRITERI E LE MODALITA DI GESTIONE DELLA MOBILITA ESTERNA ED INTERNA (approvato con deliberazione G.C. n. 71 del 18.09.2012) Art. 1 Principi
PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA - ANNI EX L. 190/2012.
Allegato n. C) alla delibera del 02.02.2016 ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI VICENZA PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE E
Art. 1 (Criteri) - 36,15* per il responsabile del progetto a prescindere dal livello di professionalità;
PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA DEI SERVIZI DELLA SCUOLA approvato dal Consiglio direttivo del 27.03. 1996 Art. 1 (Criteri) 1. Ciascun progetto dovrà avere come obiettivo la formazione del personale,
VALORIZZAZIONE TERRITORIO E PATRIMONIO CULTURALE DETERMINAZIONE. Estensore SANTARELLI FLAMINIA. Responsabile del procedimento FLAMINIA SANTARELLI
REGIONE LAZIO Dipartimento: Direzione Regionale: Area: DIPARTIMENTO SOCIALE BENI E ATTIVITA' CULTURALI, SPORT. VALORIZZAZIONE TERRITORIO E PATRIMONIO CULTURALE DETERMINAZIONE N. D1588 del 04/06/2009 Proposta
FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTI
FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTI Il seguente formulario per la presentazione dei progetti ha come obiettivo quello di essere una guida, facilitando il lavoro di redazione del progetto e allo stesso tempo,
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 46 DELIBERAZIONE 7 novembre 2011, n. 956
DELIBERAZIONE 7 novembre 2011, n. 956 Circolari in ordine agli effetti delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 35, commi 6 e 7, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione
Oggetto: Progetto PSR Filiera locale: Le produzioni del Conero - La qualità che tutela l ambiente.
A tutte le imprese agricole e associazioni agricoltori area Parco del Conero Oggetto: Progetto PSR Filiera locale: Le produzioni del Conero - La qualità che tutela l ambiente. Gent.mi, in allegato vi inviamo
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ( P_ )
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ( ) OGGETTO: Adeguamenti cartografici conseguenti a varianti puntuali al vigente P.R.G. - Presa d'atto. DOCUMENTO ISTRUTTORIO Premesso che il Piano Regolatore
GOVERNANCE ORGANIZZATIVA
GOVERNANCE ORGANIZZATIVA 1. Quale modello di governance per l impresa sociale: processi, strutture e ruoli Gli obiettivi strategici della proposta Tre sono le grandi direttrici da seguire per progettare
Giunta Regionale della Campania
DECRETO DIRIGENZIALE DIPARTIMENTO Dipartimento Istr., Ric., Lav., Politiche Cult. e Soc. CAPO DIPARTIMENTO DIRETTORE GENERALE / DIRIGENTE STAFF DIPARTIMENTO DIRIGENTE UNITA OPERATIVA DIR. / DIRIGENTE STAFF
DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
D.D.G. n. 9798 del 24/10/2011 Identificativo Atto n. 1036 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO RECEPIMENTO DELLE AREE PROFESSIONALI AI SENSI DELL ACCORDO IN CONFERENZA UNIFICATA DEL 27 LUGLIO
INCENTIVI INAIL ALLE IMPRESE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO AVVISO REGIONALE (art. 11 c. 1 e 5 dei decreti 81/2008 e s.m.i)
INCENTIVI INAIL ALLE IMPRESE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO AVVISO REGIONALE 2012 (art. 11 c. 1 e 5 dei decreti 81/2008 e s.m.i) Entità del finanziamento Interventi finalizzati al miglioramento dei livelli
Provincia Autonoma di Trento Agenzia Provinciale per l Energia
Provincia Autonoma di Trento Premio APE Secondo concorso per edifici a basso consumo energetico Informazioni: Servizio pianificazione energetica ed incentivi via Gilli, 4-38100 Trento Telefono: 0461 49
Biomasse agroforestali nel conto termico: opportunità per il settore primario
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Biomasse agroforestali nel conto termico: opportunità per il settore primario Roberto Murano Verona 8 febbraio 2013 Il Decreto 28 dicembre 2012,
REGOLAMENTO RECANTE DISCIPLINA PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO RECANTE DISCIPLINA PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE ALL. 01 AL MANUALE DELLA QUALITÀ OBIETTIVI Disciplinare la selezione e le relative procedure comparative, nonché il regime di
SCHEDA DI VALUTAZIONE PIANI DI SVILUPPO LOCALE
Misura 19, Sostegno allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo locale di tipo partecipativo) criteri di valutazione dei Programmi di Sviluppo Locale (PSL) SCHEDA DI VALUTAZIONE PIANI DI SVILUPPO LOCALE
Direzione Generale COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Area di Coordinamento Cultura
Allegato A) Direzione Generale COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE Area di Coordinamento Cultura PIANO DELLA CULTURA 2012-2015 (L.R. 21/10) Attuazione anno 2013 Progetto regionale:
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 105 del 4 novembre
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 105 del 4 novembre 2016 115 (Codice interno: 331513) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1541 del 10 ottobre 2016 Approvazione dei modelli di tesserini
a voti unanimi e palesi espressi nelle forme di legge;
14988 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 133 del 28-8-2008 a voti unanimi e palesi espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di fare propria la relazione dell Assessore Bilancio e Programmazione;
Indagine conoscitiva sul livello di. BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016
Indagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016 a cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Studi della CCIAA di Verona Indice Introduzione.
PROTOCOLLO D'INTESA TRA
PROTOCOLLO D'INTESA TRA Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con sede legale a Roma, via Ulpiano, 11-00184 Roma, qui di seguito denominato "Dipartimento", nella
Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2015_2017
Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2015_2017 1.1 Premessa La trasparenza amministrativa è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività
DECRETO N Del 02/08/2017
DECRETO N. 9568 Del 02/08/2017 Identificativo Atto n. 491 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto MANUALE DI GESTIONE DELLA DOTE UNICA LAVORO A VALERE SUL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE
Parte III Analisi del rischio
Parte III Analisi del rischio 82 83 1. Analisi del rischio A norma della Parte II, Capitolo 3 - Gestione del rischio, si procede all analisi ed alla valutazione del rischio del concreto verificarsi di
proposta di legge n. 79
REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 79 a iniziativa dei Consiglieri Minardi, Busilacchi, Giancarli, Traversini, Urbinati, Giacinti, Rapa, Talè, Marconi presentata in data 10 agosto
Allegato A) al decreto n.
Modalità di presentazione le istanze finalizzate alla sottoscrizione di accordi di collaborazione tra Comuni e Regione Lombardia (art. 6, l.r. n. 28/ 2004) PREMESSA La Regione Lombardia con la legge regionale
Aggiornamento Misure Volontarie di Bioedilizia
Aggiornamento Misure Volontarie di Bioedilizia approvate con Delibera di C.C. n.51 del 18 giugno 2015 Direzione Lavori Pubblici e Qualità Urbana Settore Infrastrutture e Grande Viabilità Già nel Rapporto
Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 720 SEDUTA DEL 26/06/2017
Regione Umbria Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 720 SEDUTA DEL 26/06/2017 OGGETTO: Deliberazione della Giunta regionale n. 283 del 21 marzo 2016: disciplinare per l assegnazione
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2014, n. 724
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 60 del 13 05 2014 16313 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 aprile 2014, n. 724 Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DEL PERSONALE DELLA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DEL PERSONALE DELLA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO AZIENDALE PER L AREA DELLA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA ANNO
I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014
Per una migliore qualità della vita I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Alessandro Ficarazzo Certiquality 12 febbraio 2015 QUALITY ENVIRONMENT
Delibera di Giunta Regionale 03 aprile 2009, n. 223 (1)
Delibera di Giunta Regionale 03 aprile 2009, n. 223 (1) (1) In B.U.R.L. 28 maggio 2009, n. 20 Legge regionale n. 14/2006, art. 8. Ripartizione delle risorse finanziarie tra le Province; art. 13. Definizione
L impegno formativo e informativo della Provincia di Cremona
Edifici a basso consumo: un impegno improrogabile L impegno formativo e informativo della Provincia di Cremona Mara Pesaro Settore Ambiente della Provincia di Cremona Palazzo Cattaneo 17 aprile 2007 Il
DELIBERAZIONE 29 luglio 2013, n. 650
prescrizioni relative alla disponibilità dei documenti, con particolare riguardo all obbligo di mantenere i documenti per 3 anni dopo la chiusura ai sensi dell articolo 90 del Regolamento (CE) N. 1083/2006;
IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA. La seguente legge:
Legge Regionale 13 dicembre 2012, n. 43 Norme per il sostegno dei Gruppi acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti agricoli da filiera corta, a chilometro zero, di qualità. IL CONSIGLIO
Politica Integrata Qualita Ambiente Sicurezza Alimentare. Responsabilità sociale. CALISPA S.p.A.
Politica Integrata Qualita Ambiente Sicurezza Alimentare Responsabilità sociale CALISPA S.p.A. La Calispa S.p.A. ha sempre ritenuto che il fondamento del successo commerciale fosse da ricercare nella qualità
Manuale di valutazione delle prestazioni del personale Apicale (Direttori/Posizioni Organizzative)
Manuale di valutazione delle prestazioni del personale Apicale (Direttori/Posizioni Organizzative) Finalità della valutazione Il sistema di valutazione della prestazione degli Apicali (Direttori non dirigenti/posizioni
DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE POLITICHE DI WELFARE REGIONALE,
P.S.R SOTTOMISURA 8.1 FORESTAZIONE E IMBOSCHIMENTO:
P.S.R. 2014-2020 - SOTTOMISURA 8.1 FORESTAZIONE E IMBOSCHIMENTO: INQUADRAMENTO DEI TIPI DI OPERAZIONE 8.1.01, 8.1.02 E 8.1.03 IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA SUGLI AIUTI DI STATO. Richiamati: il Trattato
Sistema di misurazione e valutazione della performance individuale del personale dell Ente Foreste della Sardegna Manuali operativi
Sistema di misurazione e valutazione della performance individuale del personale dell Ente Foreste della Sardegna (Approvati con Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 145 del 11.09.2014, sulla base
Ecofesta Trentino. Ecofesta Trentino Progetto per la sostenibilità ambientale degli eventi
Ecofesta Trentino Per organizzare e partecipare a eventi rispettando l ambiente gli obiettivi aumentare e valorizzare l attenzione ai temi ambientali da parte di chi organizza un evento e di chi vi partecipa:
Il percorso tecnico e formativo. Il modello SGSL
Il percorso tecnico e formativo. Il modello SGSL Ing. Stella Tramuto Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Sala consiliare della Provincia di Pisa Pisa, 14 luglio 2011 Struttura dell intervento
RAPPORTO PRELIMINARE FINALIZZATO ALLA FASE
Oggetto: RAPPORTO PRELIMINARE FINALIZZATO ALLA FASE DI CONSULTAZIONE/SCOPING PREVENTIVA ALLA REDAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE CONNESSO AL PROGETTO DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE (comma 1 dell art. 8 della
RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEGLI AMMINISTRATORI PER L ASSEMBLEA STRAORDINARIA PREDISPOSTA AI SENSI DELL ART. 72 E 92 DELLA DELIBERAZIONE CONSOB N
RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEGLI AMMINISTRATORI PER L ASSEMBLEA STRAORDINARIA PREDISPOSTA AI SENSI DELL ART. 2441, ULTIMO COMMA, DEL CODICE CIVILE, E DEGLI ARTT. 72 E 92 DELLA DELIBERAZIONE CONSOB N. 11971
C O M U N E di M O Z Z O Provincia di Bergamo
C O M U N E di M O Z Z O Provincia di Bergamo ORIGINALE ORIGINALE DELIBERAZIONE N. 18 VERBALE DI DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE Sessione Ordinaria di Prima Convocazione - Seduta Pubblica OGGETTO:
IL SITO TREVISOLAVORA
1 - CODICE PROGETTO 3.1.3 - IL SITO TREVISOLAVORA 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del Lavoro definisce quale Area 3: Servizi
Gentile Lettrice, Egregio Lettore,
Comune di San Michele al Tagliamento Bandiera Blu 1996-97 - 98-99 2000-01 - 02-03 - 04-05 - 06-07 08-09 Gentile Lettrice, Egregio Lettore, la certezza che il vero tesoro del Polo Turistico di Bibione fosse
Registro delle Imprese PMI INNOVATIVE
Registro delle Imprese PMI INNOVATIVE Note aggiornate al 10.04.2017 PMI INNOVATIVE (art. 4 D.L. 3/2015, conv. con L. 33/2015) Per "piccole e medie imprese innovative" si intendono le PMI, come definite
COMUNE DI LIMBADI Provincia di Vibo Valentia PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2014 Articolo 1 TRASPARENZA E ACCESSIBILITA Sulla base delle prescrizioni dettate dalla legislazione più recente la trasparenza
PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA - ANNI 2016-2018 EX L. 190/2012.
PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA - ANNI 2016-2018 EX L. 190/2012. Premessa La Legge n. 190/2012 recante "Disposizioni per la prevenzione
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE DECRETO 2 aprile 2009 Modalita' di ammissione delle associazioni sportive dilettantistiche al riparto di una quota pari al 5 per mille dell'irpef. (09A04252) IL
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno 2012, n. 525
27.6. - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno, n. 525 Linee di indirizzo per il controllo ufficiale delle soggette a registrazione ai sensi del regolamento emanato
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PER LA FAMIGLIA, LA NATALITA' E LE POLITICHE GIOVANILI Prot. n. DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 320 DI DATA 11 Dicembre 2014 O G G E T T O: Approvazione di un programma
DATO ATTO che le tabelle di cui sopra sono determinate applicando la variazione ISTAT degli indici dei prezzi al consumo Dicembre 2004/2007 ;
RICHIAMATA la Deliberazione di G.C. n 19/07.03.2008 con la quale venivano approvate le TABELLE DEI DIRITTI DI SEGRETERIA da versare a favore del Comune per atti di natura edilizia ed urbanistica, disponendo
Cos è un evento sostenibile? Cosa offre Envirisk? Quali strategie bisogna adottare per rendere un evento sostenibile?
Nasce nel 2012 come società di consulenza, avendo collaboratori con alle spalle quarant anni di esperienza nel campo della consulenza ambientale, sicurezza e di valutazione e certificazione dei sistemi
Good Energy Award 2017
Good Energy Award 2017 VIII^ edizione La partecipazione è libera e gratuita Per iscrizioni e maggiori informazioni: www.bgt-grantthornton.it 2017 Bernoni Grant Thornton. All rights reserved. Regolamento
PIANO ENERGETICO PROVINCIALE
PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA V Dipartimento I U. D. Politiche energetiche e Tutela dell Ambiente PROTOCOLLO D INTESA PER LA REDAZIONE DEL PIANO ENERGETICO PROVINCIALE della PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
COMUNE DI PIOVENE ROCCHETTE
COMUNE DI PIOVENE ROCCHETTE PROVINCIA DI VICENZA N. 23 di Reg. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE L'anno Duemilaquattordici il giorno Ventotto del mese di Febbraio, alle ore 15:00 nella residenza
Norme per il sostegno dei gruppi di acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità.
Leggi Regionali d'italia Calabria L.R. 18-7-2011 n. 23 Norme per il sostegno dei gruppi di acquisto solidale (GAS) e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità. Pubblicata
C O M U N E D I P E R G I N E V A L S U G A N A
Decreto n. 7 dd. 01-03-2016 pag. 1/5 C O M U N E D I P E R G I N E V A L S U G A N A (Provincia di Trento) DECRETO DEL SINDACO n. 7 dd. 01-03-2016 OGGETTO: Conferimento incarico dirigenziale e delega di
Norme generali. CAMPIONATO SOCIALE IPO (IPO 3 prova valida 1 Selezione WM-WUSV)
REGOLAMENTO CAMPIONATI SAS DI ADDESTRAMENTO (modificato su proposta del Comitato Tecnico della SAS approvato del Consiglio Direttivo Nazionale con delibere n. 42/12-13 e 18/01-15) Norme generali Art. 1
DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO FORMAZIONE, ORIENTAMENTO E LAVORO
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO FORMAZIONE, ORIENTAMENTO E LAVORO SETTORE LAVORO Il Dirigente Responsabile: GIOVANI
RISOLUZIONE N. 61/E QUESITO
RISOLUZIONE N. 61/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 11 marzo 2009 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 - IVA - DPR 26 ottobre 1972, n. 633 Assoggettabilità ad imposta
COMMISSIONE REGIONALE PER L ARTIGIANATO
COMMISSIONE REGIONALE PER L ARTIGIANATO DELIBERAZIONE 3 Giugno 2010 n.94 Linee guida in materia di riconoscimento di impresa operante nel settore dell artigianato artistico e tradizionale (art.22 L.R.10/2007)
ESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI
ESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI IeFP DELLA REGIONE LOMBARDIA Disposizioni applicative per l anno scolastico e formativo 2014-15 DDUO n.12550/2013 Approvazione delle indicazioni
(LIFE12 INF/IT/000571)
Bando per la selezione di aziende, operanti all interno delle Aree Naturali Protette del Lazio, da inserire nel manifesto del progetto Life Go Park (LIFE12 INF/IT/000571) relativo alle eccellenze ecosostenibili
DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE 20 dicembre 2013, n. 1395
42294 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE 20 dicembre 2013, n. 1395 Repertorio Regionale delle Figure Professionali - Protocollo d Intesa tra Regione Puglia e Regione Toscana
DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI
REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 866 09/12/2014 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 20195 DEL 21/11/2014 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO
PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni
Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni
COMUNE DI SILEA (Provincia di Treviso)
COMUNE DI SILEA (Provincia di Treviso) Regolamento sul funzionamento del Comitato Unico di garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (C.U.G.)
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 23 DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675
DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675 Proposte di sperimentazione: A - Nucleo residenziale a bassa intensità assistenziale (BIA) - presso le strutture RSA Grassi Landi di Villetta S. Romano, B - Progetto
INCENTIVI INAIL ALLE IMPRESE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO AVVISO REGIONALE (art. 11 c. 1 e 5 del decreto 81/2008 e s.m.i)
INCENTIVI INAIL ALLE IMPRESE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO AVVISO REGIONALE 2013 (art. 11 c. 1 e 5 del decreto 81/2008 e s.m.i) Entità del finanziamento A livello nazionale: 307 milioni di euro circa Per
1. caratteristiche energetiche dell'utenza, consumi annui di energia, curve di carico (se disponibili).
LINEE GUIDA PER LA REDAZIONE E LA VALUTAZIONE DELLE RICHIESTE DI AGEVOLAZIONE ECONOMICA PREVISTE DALL ARTICOLO 6, COMMA 2, DELLA L.R. 3/2006 PER LA REALIZZAZIONE IN VALLE D AOSTA DI IMPIANTI DIMOSTRATIVI
Avviso pubblico di sponsorizzazione del Convegno Napoli Smart City
Avviso pubblico di sponsorizzazione del Convegno Napoli Smart City Premessa p. 2 Art. 1 Oggetto della sponsorizzazione p. 2 Art. 2 Corrispettivo della sponsorizzazione p. 3 Art. 3 Procedure di selezione
COMUNE DI PARMA DISCIPLINA PER L AFFIDAMENTO DEI LAVORI PUBBLICI AVENTI AD OGGETTO OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA A SCOMPUTO
COMUNE DI PARMA DISCIPLINA PER L AFFIDAMENTO DEI LAVORI PUBBLICI AVENTI AD OGGETTO OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA A SCOMPUTO Approvata con deliberazione di Giunta comunale n. 357/19 in data
SETTORE PATRIMONIO CULTURALE, SITI UNESCO, ARTE CONTEMPORANEA, MEMORIA PIANEA ELENA
REGIONE TOSCANA DIREZIONE CULTURA E RICERCA SETTORE PATRIMONIO CULTURALE, SITI UNESCO, ARTE CONTEMPORANEA, MEMORIA Il Dirigente Responsabile: PIANEA ELENA Decreto soggetto a controllo di regolarità amministrativa
POR CALABRIA 2014/2020 PIANI DI AZIONE PER SETTORI DI INTERVENTO REPUBBLICA ITALIANA
POR CALABRIA 2014/2020 PIANI DI AZIONE PER SETTORI DI INTERVENTO Piani di Azione per settori di intervento I Piani di Azione sono degli atti generali di programmazione e di indirizzo che definiscono: le
PROGRAMMA INTERREGIONALE AGRICOLTURA - QUALITA
IBERAZIONE N. PROGRAMMA INTERREGIONALE AGRICOLTURA - QUALITA Obiettivi e contenuti L obiettivo che il programma si pone è quello di qualificare e certificare le produzioni agricole, attraverso controlli
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 97 del
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 97 del 17-8-2017 46693 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SEZIONE RISORSE UMANE E STRUMENTALI 27 luglio 2017, n. 307 Aggiornamento del Prontuario Terapeutico Regionale