OSSERVATORIO PLACIDO RIZZOTTO FLAI CGIL NAZIONALE

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1 OSSERVATORIO PLACIDO RIZZOTTO FLAI CGIL NAZIONALE Modena 4 novembre 2016 scheda sintetica per il caso Modena

2 Variazione allevamenti italiani Specie allevate in Emilia Romagna e Modena Calo della macellazione in Italia

3 Occupati in agricoltura in Emilia Romagna Occupati di origine straniera in Emilia Romagna Occupati nel comparto della macellazione e trasformazione delle carni in Italia

4 Numero delle imprese della macellazione, lavorazione e trasformazione delle carni in Emilia Romagna Dati occupazionali di Modena, imprese macellazione, lavorazione e trasformazione delle carni 1400 cooperative iscritte nel 2012 attive 970 (per tuti i settori); le cooperative che operano nel settore alimentare, sono oltre 100 Nel comparto macellazione, trasformazione e lavorazione carni, compresi i salumifici, le imprese sono oltre 140, con un occupazione di oltre lavoratori, di cui almeno 1200/1500 (stime Flai Modena) sono lavoratori dipendenti di imprese appaltatrici. Il fatturato generato dalle imprese della lavorazione e trasformazione delle carni è di oltre 3 miliardi di euro Prima criticità: limitata capacità di macellazione dei macelli italiani Il più grande macello suino italiano macella capi/anno Nel nord Europa macelli da oltre 4 milioni di capi/anno, in Germania Tonnie s 6 milioni di capi/anno Seconda criticità: distribuzione del valore lungo la filiera Costo medio di acquisto di un maiale vivo è oggi a 1,4 euro/kg, ma è stato per lunghi periodi a 1,2 (sotto i costi di produzione degli allevatori) Determinante è il peso e ruolo della Grande Distribuzione Organizzata e delle grandi imprese salumiere (distribuzione del valore nella filiera) coscia suina DOP stagionata, presso GDO, viene venduta, al taglio, a 25 euro/kg (50 euro/kg affettato, nelle buste sottovuoto) 13% del valore va al macello 4,8% del valore va all allevatore

5 Terza criticità: la competitività si gioca tutta sulla contrazione del costo del lavoro Costo del lavoro in un macello suino è in media pari al 4,6% del totale dei ricavi; Oltre l 80% dei costi è determinato dalle materie prime; La competitività dei macelli si gioca quasi tutta sul costo del lavoro causando: aumento dei ritmi e delle velocità di lavoro; evasioni fiscali e contributive, lavoro nero, sfruttamento dei lavoratori, discutibili appalti a false cooperative e nuovo caporalato. I lavoratori immigrati sono quelli maggiormente coinvolti Senza la necessaria formazione professionale, igienica e sanitaria Organizzati prevalentemente in false cooperative Divisi in etnie con pericoli di coesione sociale Sicurezza sul lavoro I ritmi e le velocità sempre più spinti aumentando le malattie muscolo scheletriche al sistema mano/braccio, creando dei veri e propri danni permanenti Inevitabile aumento dei costi a carico dello stato per inabilità, infortuni e malattie Perché gli appalti consentono di risparmiare così tanto? Non applicano il contratto di lavoro della macellazione Con le false cooperative si deregolamentano tutti gli istituti contrattuali, attraverso i regolamenti interni (spesso mai votati dai soci della cooperativa) Vengono retribuite solo una parte delle ore lavorate, compensi vengono anche riconosciuti con fittizi rimborsi spese o trasferte inesistenti, causando: Lavoro nero, evasioni, elusioni fiscali e contributive

6 IL TRUCCO DEI DISCUTIBILI APPALTI, CHE GENERANO SFRUTTAMENTO E MODERNO CAPORALATO, INTERPRETATO DALLA LETTURA DEI BILANCI Esempio di costo orario medio (con incidenza di tutti gli istituti contrattuali) di imprese committenti (ALCAR UNO e GLOBALCARNI) e imprese appaltatrici (Log Man e Evolution) Ma l esempio potrebbe essere identico per tante altre imprese del settore Incidenza del costo del lavoro sul totale dei ricavi (valore della produzione) Costo del lavoro medio nell industria alimentare italiana è di oltre 22 euro/ora Costo del lavoro, previsto dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Modena, per le attività di facchinaggio 20 euro/ora: Preso come a riferimento le attività di facchinaggio perché, quasi tutte le cooperative appaltatrici, applicano (impropriamente) il contratto nazionale della logistica e trasporti Dagli esempi, sopra riportati, dalla semplice lettura dei bilanci delle cooperative appaltatrici, si può notare che il costo del lavoro dichiarato è abbondantemente inferiore alle tariffe del facchinaggio (20 euro/ora), al costo del lavoro previsto per quel contratto di lavoro (Logistica e Trasporti 17 euro/ora), comunque molto inferiore ai 25/26 euro/ora delle rispettive imprese committenti. Quindi appalti irregolare e rischi per le altre imprese del settore per: Concorrenza sleale tra imprese Coesione sociale, all interno delle aziende e nella società Infiltrazioni mafiose (come evidenziato nell inchiesta sul caso omicidio socio cooperativa DIMAC e contraffazione prosciutti in Suincom nel 2002 tutto prescritto) Sicurezza alimentare

7 Appalti irregolari e conseguenze: Il fenomeno delle false cooperative che somministrano manodopera, attraverso discutibili appalti nel settore delle carni, sta generando un vero e proprio dumping contrattuale, mettendo a rischio il settore della macellazione e della lavorazione delle carni, già molto compromesso dalla crisi economica, ma anche da una pesante congiuntura che sta travolgendo il settore in Italia ed in Europa. Il fenomeno non è solo circoscritto alle imprese della lavorazione delle carni, ma si sta allargando anche al settore dei salumifici. Anche in questo caso si può correre il rischio di compromettere l unico settore dell economia modenese che, grazie all export, sta registrando importanti risultati economici.