Attraverso l emanazione della Legge n. 42 del 26 febbraio 1999, l attività dell infermiere ha ottenuto il pieno riconoscimento sul piano sia

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1 INTRODUZIONE Attraverso l emanazione della Legge n. 42 del 26 febbraio 1999, l attività dell infermiere ha ottenuto il pieno riconoscimento sul piano sia giuridico che formale. Inoltre, è stato chiarito il ruolo di tale professionista, riconoscendone la validità sul piano normativo e sociale. Tale legge ha abolito la denominazione di professione sanitaria ausiliaria, dando vita all attuale definizione di Professione Sanitaria di Infermiere. L esercizio di tale professione risulta regolato, proprio in base alla Legge n. 42/99, da tre tipi di norme regolamentari: Profilo professionale dell infermiere Ordinamento didattico Universitario del Corso di Laurea Codice deontologico. Inoltre, viene riconosciuta la piena responsabilità, nelle decisioni e nelle scelte assistenziali, dell infermiere, che non è più un semplice esecutore, 3

2 ma è soggetto attivo nello svolgimento del proprio lavoro, con responsabilità dirette ben precise. La nuova definizione della professione ha una valenza fondamentale, con l articolo 1 della L. 42/99 si afferma che: La denominazione professione sanitaria ausiliaria nel testo unico delle leggi sanitarie, approvato con Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni, nonché in ogni altra disposizione di legge, è sostituita dalla denominazione professione sanitaria, cioè viene riconosciuta di fatto una attività sanitaria propria e non solo semplicemente di supporto. La nuova norma ha esplicitato ed ulteriormente rafforzato, in maniera chiara il concetto di autonomia e di completezza della professione. Tutto ciò è stato, poi, ribadito dalla L. 251/2000 che proprio all art. 1 (Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica) riporta che, nel rispetto dei tre istituti cardine, l infermiere professionale svolge con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva.... 4

3 Tale lavoro si concentra sulla responsabilità dell infermiere, che è strettamente collegata all autonomia professionale. La legislazione che regola la professione dell infermiere prevede, infatti, la facoltà ed in taluni casi l obbligo, di prendere iniziative e decisioni nel quadro della competenza specifica riconosciuta; questa autonomia comporta che, in caso di violazione degli obblighi professionali, l infermiere è chiamato a rispondere del danno da lui prodotto con le sue azioni od omissioni. La responsabilità professionale dell infermiere, riguarda principalmente tre ambiti: penale, civile e disciplinare. Il primo capitolo verte sulla responsabilità penale dell infermiere, descrivendo il reato, la colpa, il dolo, la preterintenzione ed evidenziando e spiegando i principali reati che possono essere a carico dell infermiere. Successivamente sarà presentato ed analizzato un caso concreto, mediante la sentenza della Corte dei Conti n. 204 del Infine, sarà presa in considerazione la responsabilità dell infermiere per il lavoro d équipe. 5

4 Il secondo capitolo, invece, verte sulla seconda tipologia di responsabilità, quella civile, in cui saranno analizzate le responsabilità contrattuali e quelle extracontrattuali. Inoltre si descriverà la il modo in cui avviene la valutazione del danno ed il relativo risarcimento per poi concludere con la responsabilità del dipendente del Sistema Sanitario Nazionale. Infine, il terzo capitolo è incentrato sulla responsabilità disciplinare, facendo riferimento alle attuali riforme, al procedimento disciplinare e alla deontologia. Il lavoro si concluderà con gli allegati che forniranno un commento sulle principali fonti normative che riguardano il profilo professionale dell infermiere. Nello specifico, le fonti normative prese in considerazione sono il Decreto Ministeriale del 14 settembre 1994, n. 739, relativo all individuazione della figura dell infermiere e del suo profilo, la legge 26 febbraio 1999, n. 42, concernente le disposizioni in materia di professioni sanitarie e la legge 10 agosto 2000, n

5 CAPITOLO I LA RESPONSABILITÁ PENALE 7

6 1.1 REATO, DOLO, COLPA E PRETERINTENZIONE: ALCUNI ELEMENTI DI RESPONSABILITÀ PENALE Il ruolo dell assistenza infermieristica è stato segnato dal passaggio storico che ha apportato in tale disciplina un cambiamento profondo e radicale. Tale passaggio è rappresentato dalla legge 26 febbraio 1999, n. 42 1, la quale ha abolito il mansionario ed ha determinato il superamento del carattere di ausiliarietà della professione dell infermiere, indicando che tale figura gode di importanti responsabilità 2. Nello specifico, tale legge rileva alcune parole fondamentali: responsabilità, competenza ed attività 3. Tali parole saranno poi integrate dalla determinazione 1 Legge 26 febbraio 1999, n. 42, Disposizioni in materia di professioni sanitarie, in Gazzetta Ufficiale 2 marzo 1999, n BOZZI M., ORTOLANI S., Abolizione del mansionario: dalla norma alla appropriatezza, in Emergency Oggi, 2000, pp MAGUZZU S., PIAZZA S., Ruolo e funzioni dell infermiere alla luce della legge 26 febbraio 1999 n. 42, in Scenario anno, 2000, pp

7 dell autonomia introdotta, sempre in relazione alla professione infermieristica, dalla legge 10 agosto 2000, n La responsabilità assume particolare importanza. Al fine di comprendere il concetto della responsabilità infermieristica si prenderanno in considerazione i tre ambiti in cui si suddivide la responsabilità 5 : - responsabilità penale; - responsabilità civile; - responsabilità disciplinare. In tale capitolo ci soffermeremo sulla responsabilità penale. Pertanto, con l espressione responsabilità penale in relazione all esercizio professionale, si intende che l infermiere mette in atto un comportamento o più comportamenti che costituiscono un reato contemplato dal Codice penale o da altre leggi dell Ordinamento giuridico. 4 Legge 10 agosto 2000, n. 251, Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica, in Gazzetta Ufficiale, n. 208 del 6 settembre RODRIGUEZ D., La responsabilità, condizione dell assistenza: i doveri dei professionisti, i diritti dei cittadini, in Foglio Notizie n. 5, settembre/ottobre 1999, pp

8 Chi compie tali comportamenti, in virtù del fatto che il diritto penale rappresenta una branca del diritto pubblico che determina i comportamenti che devono essere puniti dalla società, incorre nell assegnazione di una pena che corrisponde ad un azione sanzionatoria ed afflittiva sul colpevole 6. In ambito penale, il diritto elenca in modo tassativo quali comportamenti configurano il concetto di reato, ossia un comportamento umano che si attua mediante un azione o un omissione, per il quale la legge stabilisce una pena. I punti sostanziali che rientrano nel reato conseguito alla condotta professionale sono: 1. il dolo, il quale si caratterizza per la volontarietà della condotta offensiva e per la previsione di un evento dannoso in conseguenza a quella condotta; 6 TIRATERRA M.F., TORRETTA C., L infermiere alla luce della nuova normativa: quale autonomia e responsabilità? Spunti di riflessione, in Professioni Infermieristiche, 2001, pp

9 2. la colpa, che, invece, si caratterizza per la non volontà di compiere un determinato fatto/reato che si verifica a causa di negligenza 7, imprudenza 8 o imperizia 9 delle leggi destinate ad evitare la realizzazione di un evento dannoso; 3. la preterintenzione, si ha nel momento in cui il soggetto compie un azione il cui risultato è oltre l intenzione posta in essere. Tuttavia, esistono alcune cause oggettive di esclusione di reato. Si tratta, in sostanza, di un fatto/reato che il soggetto commette, ma che secondo l Ordinamento giuridico non è punibile. Queste discriminanti sono previste dal Codice Penale e riguardano: il consenso dell avente diritto; l esercizio di un diritto; l adempimento di un dovere; la legittima difesa; l uso legittimo delle armi; lo stato di necessità. Il fattore che caratterizza la responsabilità penale consiste nel fatto che essa è prevista dalle norme penali, ossia quelle regole di comportamento 7 Rappresenta un evento di trascuratezza o mancanza di attenzione, accortezza, diligenza o omissione volontaria di determinate precauzioni che il soggetto che compie il fatto conosce ma non adotta. 8 Rappresenta un comportamento avventato del soggetto che, nonostante il pericolo agisce lo stesso. 9 Rappresenta una preparazione insufficiente di un soggetto che in realtà dovrebbe averle. In sostanza, è un inettitudine di un deficit culturale, di pratica, di intuito e di capacità di osservazione. 11

10 che vertono sui diritti di massima importanza per la collettività. A tal proposito, si ritiene importante ricordare che la relativa sanzione non soddisfa direttamente la vittima del danno, poiché sia l eventuale carcerazione del responsabile, sia la multa pagata alla Stato non conferiscono nulla di concreto al soggetto leso. In conclusione, la violazione delle regole penali costituisce un reato, tuttavia per far sì che vi sia reato occorre la compresenza di tre elementi oggettivi, che sono: 1. la condotta, ossia il comportamento attivo o omissivo; 2. l evento, ossia il fatto lesivo; 3. il nesso causale, ossia il rapporto di causa ed effetto tra condotta ed evento dell elemento soggettivo dato dal dolo o dalla colpa. 12