D.Lgs 81/2008 e s.m.i.
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- Giancarlo Di Gregorio
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2 LAVORI IN ALTEZZA - NORME DI RIFERIMENTO D.Lgs 81/2008 e s.m.i. In particolare Titolo IV Cantieri temporanei o mobili Capo II Norme per la prevenzione sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota Il nuovo testo t unico ha abrogato la precedente normativa in materia di lavori in altezza: DPR 547/55, DPR 164/56, D.LGS 626/94
3 LAVORO IN QUOTA: DEFINZIONE Art Definizioni Lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile m < 2 m
4 LAVORO IN QUOTA: I PRINCIPI DI PREVENZIONE Art Obblighi del datore di lavoro nell uso di attrezzature per lavori in quota [1] Il datore di lavoro, qualora i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri: a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; b) Dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi
5 LAVORO IN QUOTA: I PRINCIPI DI PREVENZIONE Realizzazione di posti di lavoro idoneamente protetti contro le cadute dall alto alto, anche per i lavori temporanei Utilizzo, per i lavori temporanei, di misure di protezione collettiva (opere provvisionali, ponteggi, ecc.) Utilizzo, per i lavori temporanei, di DPI anticaduta
6 PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO Nel caso in cui sulle coperture, su ripiani di lavoro, ecc., devono svolgersi dei lavori di manutenzione con una frequenza elevata, devono essere predisposti dei sistemi di protezione permanente quali parapetti o dispositivi analoghi. E questo il caso di interventi di manutenzione, regolazione da svolgersi frequentemente in luoghi di lavoro sopraelevati In questi casi è da evitare il ricorso a sistemi anticaduta individuali quali linee vita e/o punti di ancoraggio.
7 PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO p Allegato IV D.Lgs 81/2008 Le impalcature, le passerelle, i ripiani, le rampe di accesso, i balconi ed i posti di lavoro o di passaggio sopraelevati devono essere provvisti, su tutti i lati aperti, di parapetti normali con arresto al piede o di difesa equivalenti. Tale protezione non è richiesta per i piani di caricamento di altezza inferiore a m 2,00.
8 PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO p allegato IV D.Lgs 81/2008 Parapetto normale Deve soddisfare le seguenti condizioni: a ) costruito con materiale rigido e resistente; b ) abbia un'altezza utile di almeno un metro; c ) sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il pavimento; É considerato «parapetto normale con arresto al piede» il parapetto completato con fascia continua poggiante sul piano di calpestio ed alta almeno cm 15. É considerata equivalente ai parapetti, qualsiasi protezione, quale balaustrata, muro, ringhiera e simili, realizzante condizioni di sicurezza contro la caduta verso i lati aperti, non inferiori a quelle presentate dai parapetti stessi.
9 PROTEZIONI PERMANENTI DEI LUOGHI DI LAVORO Altezza della tavola fermapiede Per l esecuzione di tutte le operazioni manutentive e di pulizia che non sono riconducibili a lavori rientranti nel campo di applicazione del Titolo IV, può essere sufficiente la fascia fermapiede alta 15 cm (punto Allegato IV), altrimenti la fascia fermapiede deve avere altezza non inferiore a 20 cm (allegato XVIII p ). Nel caso in cui sul luogo di lavoro sia presente una fascia fermapiede di 15 cm, prima dell esecuzione di lavori edili (o simili) la stessa dovrà essere integrata opportunamente.
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11 OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE Art. 122 Ponteggi e opere provvisionali i Nei lavori in quota, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente ai punti 2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell allegato XVIII.
12 OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE Allegato XVIII Viabilità nei cantieri, ponteggi e trasporto dei materiali punto 2 - ponteggi punto castelli per elevatori punto impalcati e parapetti dei castelli punto montaggio degli elevatori
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20 OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE Parapetti dei ponteggi metallici fissi Art. 138 norme particolari Per i ponteggi metallici fissi sono possibili le seguenti deroghe rispetto a quanto previsto per i ponteggi in legno, a patto che queste siano previste dalla loro autorizzazione ministeriale: Altezza ultimo piano del parapetto non inferiore a 100 cm dall ultimo impalcato o dal piano di gronda Altezza del parapetto non inferiore a 95 cm Altezza della fascia fermapiede non inferiore a 15 cm
21 L art. 91 del D.Lgs 81/2008 richiede la predisposizione di un fascicolo con per la sicurezza nelle successive fasi di manutenzione dell opera secondo quanto indicato dall allegato XVI dello stesso decreto. Possono essere utilizzati anche dei sistemi di sicurezza smontabili e riutilizzabili circa 500 circa 250 circa 250 zona protetta dai parapetti A B C montante del parapetto e ancoraggio per arrotolatore Area di lavoro con collegamento dell'arrotolatore al piantone B zona con obbligo di utilizzo dell'imbracatura di sicurezza circa 500 canale di gronda
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25 Gli schemi dei parapetti sono tratti dal catalogo ATLAS s.r.l.
26 OPERE PROVVISIONALI E PROTEZIONI COLLETTIVE Parapetti realizzati con montanti guardacorpo metallici Occorre fare riferimento all art. 122 D.Lgs 81/2008, all allegato XVIII e alle schede tecniche del costruttore. La realizzazione i dei parapetti provvisori i è normata UNI EN Parapetti provvisori. Specifica di prodotto, metodi di prova. Tale norma deve essere presa in considerazione da chi vuol progettarsi un parapetto provvisorio
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44 DPI ANTICADUTA Art. 115 Sistemi di protezione contro le cadute dall alto Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva (art. 111 c.1 a) si devono utilizzare sistemi di protezione idonei per l uso specifico composti dai seguenti elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente: Assorbitori di energia, connettori, dispositivo di ancoraggio, cordini, dispositivi retrattili, guide o linee vita flessibili, guide o linee vita flessibili, guide o linee vita rigide, imbracature.
45 DPI ANTICADUTA Art. 115 Sistemi di protezione contro le cadute dall alto Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali.
46 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ANTICADUTA 2 Un dispositivo di protezione individuale anticaduta è sempre composto da tre elementi 3 1. l imbracatura di sicurezza 2. il dispositivo di ancoraggio 1 3. un elemento di collegamento tra imbracatura e ancoraggio (cordino e connettori)
47 DPI ANTICADUTA: imbracatura NO SI
48 DPI ANTICADUTA: imbracatura Riferimento EN Bretella (cinghia primaria) 2 Pettorina (cinghia secondaria) 3 Cinghia di seduta (cinghia primaria) 4 Cosciale (cinghia primaria) 5 Supporto schiena per posizionamento (cinturone) 6 Elemento di regolazione 7 Elemento di attacco per dispositivo anticaduta 8 Fibbia 9 Elemento di attacco laterale per connessione cordino di posizionamento o trattenuta. Non idoneo per anticaduta
49 DPI ANTICADUTA: imbracatura alcuni tipi di imbracature di sicurezza
50 DPI ANTICADUTA: cordino e assorbitore d energia Cordini riferimento EN 354 e EN 358 Il cordino è un elemento di collegamento tra l imbracatura per il corpo e un adatto punto di ancoraggio, sia fisso che scorrevole su guide rigide o flessibili. Un cordino può essere costituito da una corda di fibra sintetica, da una fune metallica, da una cinghia o una catena.
51 DPI ANTICADUTA: cordino e assorbitore d energia Un assieme formato da cordino e un elemento di dissipazione di energia serve a limitare a 6 KN la forza che agisce su l attacco di una imbracatura nell arresto di una caduta libera. La lunghezza massima di un cordino anticaduta, compreso l eventuale l assorbitore di energia ed i connettori, non deve superare i 2 metri. Dissipatore di energia Dissipatore di energia riferimento EN 355
52 Assorbitore di energia a fettuccia Fonte: arch. Claudio Conio ESEM Milano
53 Assorbitore di energia a fettuccia Fonte: arch. Claudio Conio ESEM Milano
54 DPI ANTICADUTA: connettori Un connettore è un elemento di collegamento o un componente di un sistema. Un connettore può essere un moschettone, un gancio oppure una pinza. riferimento EN 362
55 DPI ANTICADUTA: connettori I connettori non devono presentare bordi a spigolo vivo o ruvidi che potrebbero tagliare, consumare o danneggiare in altro modo le corde o le cinghie o causare lesioni all utilizzatore. Per ridurre le probabilità di una apertura involontaria, i ganci e i moschettoni devono essere a chiusura automatica e a bloccaggio automatico o manuale. Essi si devono aprire solo con almeno due movimenti manuali consecutivi e intenzionali.
56 DPI ANTICADUTA: collegamenti a lunghezza variabile retrattili Un dispositivo anticaduta retrattile è un dispositivo dotato di funzione autobloccante e di sistema automatico di tensione e ritorno del cordino, ovvero del cordino retrattile. Nel dispositivo stesso o nel cordino retrattile (che può essere costituito da una fune metallica, una cinghia o una corda di fibra sintetica), può essere incorporato un elemento di dissipazione di energia. riferimento EN 360
57 DPI ANTICADUTA: collegamenti a lunghezza variabile
58 NOTE RELATIVE ALLA MARCATURA DEI DPI ANTICADUTA
59 ELEMENTI DI PROTEZIONE ANTICADUTA
60 SISTEMI ANTICADUTA PRINCIPI GUIDA
61 SISTEMI ANTICADUTA VALUTAZIONE
62 ANALISI DEI RISCHI DERIVANTI DA CADUTA DALL ALTO
63 DPI ANTICADUTA: utilizzo corretto Effetto pendolo nell utilizzo di dispositivi di collegamento troppo lunghi per la situazione di utilizzo
64 DPI ANTICADUTA: utilizzo corretto
65 DPI ANTICADUTA: utilizzo corretto
66 DPI ANTICADUTA: utilizzo corretto Effetto pendolo nell utilizzo di linea di ancoraggio flessibile
67 DPI ANTICADUTA: fattore di caduta Fonte: PETZL
68 DPI ANTICADUTA: tirante d aria
69 Manutenzione dei DPI anticaduta Per i DPI anticaduta, la manutenzione va effettuata secondo le indicazioni del costruttore riportate sul foglietto che accompagna il DPI. I DPI anticaduta hanno una durata definita dal costruttore, dopo la quale anche se non utilizzati devono essere sostituiti. La manutenzione può essere fatta dall utilizzatore salvo diverse disposizioni del costruttore. La manutenzione è bene che venga registrata su idonea modulistica In merito si veda anche la norma EN 364
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71 p Allegato VI D.Lgs 81/2008 Sui ponti sviluppabili e simili gli operai addetti devono fare uso di idonea cintura di sicurezza L ARENA del 23/06/2006
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73 Priorità dei livelli di protezione La progettazione e l uso dei sistemi anticaduta deve essere effettuato secondo una certa priorità nei livelli di protezione dalla più rischiosa alla meno rischiosa: 1 caduta prevenuta 2 caduta trattenuta tt t o contenuta t 3 caduta libera limitata 4 caduta libera
74 Priorità dei livelli di protezione 1. DPI: caduta prevenuta
75 Priorità dei livelli di protezione 2. DPI: caduta trattenuta o contenuta è una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall azione azione combinata una idonea posizione dell ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. In tale modalità di caduta, la distanza di caduta è uguale o inferiore a 600 mm, sia in direzione verticale, sia su un pendio dove è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano.
76 Priorità dei livelli di protezione 3. DPI: caduta libera limitata è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizi a prendere il carico, è uguale o inferiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia su un pendio sul quale non è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano.
77 Priorità dei livelli di protezione 4. DPI: caduta libera è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizi i i a prendere il carico, è superiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia lungo un pendio sul quale non è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano. La massima altezza di caduta libera consentita è limitata a 1500 mm, salvo per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici che utilizzano idonei sistemi anticaduta, che viene estesa fino a 4000 mm.
78 Priorità dei livelli di protezione 4. DPI: caduta libera
79 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) Il dispositivo di ancoraggio consiste in un elemento o serie di elementi o componenti contenente uno o più punti di ancoraggio. Il punto di ancoraggio può essere strutturale (fisso) o mobile. ancoraggio strutturale: Elemento o elementi fissati in modo permanente a una struttura, a cui si può applicare un dispositivo di ancoraggio o un dispositivo di protezione individuale. id punto di ancoraggio mobile: elemento mobile aggiuntivo montato t sulla linea di ancoraggio o sulla rotaia di ancoraggio, a cui si può applicare il dispositivo di protezione individuale.
80 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) La UNI EN 795 classifica i dispositivi di ancoraggio in 5 classi Classe A : ancoraggio strutturale fisso Classe B : ancoraggio provvisorio portatile Classe C : linea di ancoraggio flessibile orizzontale Classe D : linea di ancoraggio rigida orizzontale Classe E : ancoraggio a corpo morto per superficie orizzontale
81 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) Classe A Comprende gli ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a superfici i verticali,orizzontali i t ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi (classe A1) o a tetti inclinati (classe A2).
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83 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) Classe A
84 Classe A DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l'installazione dovrebbero essere verificate da un tecnico abilitato (ingegnere o architetto) per stabilire se sono in grado di sostenere la forza della prova di tipo. Ancoraggi di classe A1: Per il fissaggio in altri materiali strutturali, l'installatore dovrebbe verificare l'idoneità sottoponendo ogni singolo ancoraggio strutturale, dopo l'installazione in quel materiale, a una forza di trazione assiale di 5 kn a conferma della solidità del fissaggio. L'ancoraggio strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno 15 s.
85 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) Classe B Comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili. a) trepiede
86 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (UNI EN 795) Classe B
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88 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (UNI EN 795) Classe B
89 DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795) Classe C Dispositivi di ancoraggio con linee di ancoraggio flessibili orizzontali. (Per linea orizzontale si intende una linea che devia dall'orizzontale per non più di 15.) 1 Ancoraggi strutturali di estremità 2 Ancoraggi strutturali intermedi 3 Linea di ancoraggio 4 Ancoraggio mobile
90 Classe C DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)
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