Contaminazione da radionuclidi in animali selvatici oggetto di prelievo venatorio

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1 Contaminazione da radionuclidi in animali selvatici oggetto di prelievo venatorio Carlo Citterio Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - SCT2-Belluno SIEF Con il fondamentale contributo dei coautori a tutti gli effetti Roberto Viganò Studio Associato Alpvet - SIEF & Fabio Mantovani Università di Ferrara Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Convegno LA RISORSA SELVAGGINA TRA ECOPATOLOGIA, BIORISCHI E SICUREZZA ALIMENTARE Bologna: 30 settembre 2016

2 Come ho conosciuto il problema?

3 Reattore 4 Chernobyl 26 aprile 1986 Liberazione di nube tossica radioattiva: Cesio 137 (137Cs) (e altro ) Fissazione del 137Cs nello strato superficiale del terreno

4 Fallout in Europa Bq di sostanze radioattive in atmosfera Fallout su una superficie di km2 *Report of the Chernobyl Forum Expert Group Environment IAEA Atlas of Caesium Deposition on Europe after the Chernobyl Accident (1998)

5 Dove sta (anche adesso) il 137Cs? Strato Caratteristiche Contenuto Denominazione O Residui piante Organico Orizzonte organico A Ricco di humus Organico/minerale B C Sostanza dilavate da A Organico/minerale Orizzonte minerale Sottosuolo Minerale * * Report of the Chernobyl Forum Expert Group Environment IAEA

6 Il 137Cs si «infila» nelle argille Ogni cristallo è composto da tre strati: uno strato ottaedrico (b) in mezzo a due strati tetraedrici (a).

7 La fauna selvatica può assumere 137Cs in modo diverso, in base alle diverse abitudini alimentari Ad esempio Capriolo: specie maggiormente monitorata per via del consumo di funghi, tra cui i cosiddetto «tartufo del cervo» (Elaphomyces spp.), in grado di accumulare il Cs Cinghiale: attitudine al grufolamento

8 Radiocesio nelle carni in Austria (Strebl e Tataruch 2007) Capriolo TREND IN DISCESA soprattutto dopo il 1995 Cinghiale LIVELLI MEDI COSTANTI Importanti differenze nell ecologia delle due specie, e in particolare nella dieta il cinghiale grufola e assume il cibo dal terreno; il capriolo è invece un brucatore selettivo, anche se non disdegna i funghi

9 Studi nel capriolo Dopo il picco di contaminazione, l attività di concentrazione del radiocesio nelle carni di capriolo dipende dalla combinazione di Decadimento esponenziale Picco nel secondo semestre di ogni anno, legato alla stagione dei funghi (forse anche delle felci) Le precipitazioni, influenzando in modo determinante la crescita e abbondanza dei funghi, sono determinanti anche per la contaminazione dei caprioli La fissazione e ridissoluzione del radiocesio determinano un trend «a picchi»

10 Cs e capriolo 137 Austria Indagini e serie storiche Variabilità stagionale legata all alimentazione In modo particolare il "tartufo del cervo" Picchi tra agosto e settembre Germania Svezia

11 Studi in Norvegia sulle renne Anche qui grande variabilità stagionale (es. consumo di licheni in inverno) e correlazione con variabili ambientali come l altitudine

12 Carnivori - Esperienze in Svezia From the results of lynx and bear that have similar home ranges it may be concluded that diet of the animals is more important for the activity concentration of 137Cs in their body than home ranges. For bear, seasonality, which is closely linked to bear s diet, along with radiocaesium deposition habitat area, are likely to be governing factors determining activity concentration of 137Cs in it. Anche qui DIETA E STAGIONALITA

13 In Gran Bretagna dati disponibili con licenza per uso non commerciale

14 Piano di monitoraggio regione Veneto Differenze in base all area di provenienza (come atteso) Tutti i valori ampiamente entro i limiti di legge (riferimento legislativo:regolamento CE n. 733/2008 e ss.mm.ii. - la radioattività massima cumulata di Cs-134 e Cs-137 non debba essere superiore a 600 Bq/kg)

15 In altre zone del Nord Italia (per gentile concessione Alpvet) Qualche cinghiale «sfora» Il camoscio presenta livelli simili al capriolo pur avendo diverse abitudini alimentari. Sarà questione di dieta (con altre essenze foraggere «ricche in cesio»), o degli ambienti che frequenta? Cinghiale > Camoscio=Capriolo > Cervo Anche nel Triveneto abbiamo alcuni dati preliminari nel camoscio, ottenuti in collaborazione con l INFN, che confermano quanto sopra

16 Campionamenti 1993 Campionamenti 2015 In PIEMONTE l'integrazione dei dati dei cinghiali nel report di ARPA ha già permesso di migliorare la carta di distribuzione in alcune aree

17 ATTENZIONE PERO A USARE LE SENTINELLE GIUSTE m

18 Distribuzione 137Cs: 18 m x 18 m Min = 50 ± 2 Bq/kg Max = 434 ± 16 Bq/kg Media = 218 ± 99 Bq/kg Classe Bq/kg m2 (%) % < 318 Bq/kg 6% rappresenta il max

19 I suoli di ambienti naturali come boschi e foreste presentano notevolissima variabilità di spessore (migrazione verticale) e di distribuzione del radiocesio Domanda: una variabilità così grande su piccola scala come la interpretiamo in base all home range degli animali? E di quali? GLI ANIMALI SI MUOVONO! Questo varia anche in relazione al tempo di smaltimento del cesio dall organismo

20 Esempi di percezione del problema in Europa Canton Ticino (Valle di Blenio) (Ufficio Veterinario Cantonale Ticino) Anno 2002: In 5 casi il valore era compreso tra 1500 e 1900, mentre in un caso è risultato pari a 2420 Bq/Kg Monitoraggio costante con lettore Geiger sui cinghiali prelevati In Croazia si parla di grave problematica sanitaria nel cinghiale (Vilic et al, 2005 J Environ Radioactivity) Valore max: 611,5 Bq/Kg Dose equivalente assunta 3,83 μsv

21 137 Cs e cinghiale - Variabilità territoriale In Germania sono state individuate le aree a maggior rischio Su queste aree il monitoraggio è costante Capi con valori superiori ai 600 Bq/Kg vengono smaltiti ed il cacciatore risarcito Picchi tra gennaio e marzo (Semizhon et al 2009 J Env Radioact)

22 Dati sul consumo di carni di selvaggina Strebl e Tataruch 2007 In Austria the average annual game meat consumption per capita amounts to 0.6 kg (data 1997), specific data for hunters are not available. The annual production of ready for market game meat (roe deer (Capreolus capreolus L.), red deer (Cervus elaphus L.) and wild boar (Sus scrofa L.) in 1997 according to the official Austrian hunting statistics amounted to 4060 tons fresh matter. In a Swiss study an average of 2.2 wild game meals per week was found representative for hunters families during the hunting season. This amounts to a daily intake of approximately 50 g which is considerably more than the average consumption of Swiss population (Haldimann et al., 2002). These figures justify the continuous monitoring of game meat and efforts to develop models for the prediction of game meat contamination for potential future large radiocesium deposition events.

23 In Italia abbiamo pochi dati sul consumo di selvaggina e un mercato ufficiale assai poco sviluppato (e quello ufficioso??)

24 Ma cosa fanno le radiazioni agli animali? MOLTO INTERESSANTE MA sarei molto cauto nell interpretazione di questi dati, sia in chiave sanitaria, sia in termini di biodiversità

25 Le conoscenza, la gestione e la CONDIVISIONE DI CORRETTE INFORMAZIONI permettono, attualmente all estero, di fare anche queste cose Finissaggio in recinti per diminuire la contaminazione da radiocesio in Svezia Un catering a base di carni di selvaggina in Austria (

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