COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI
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- Ada Capelli
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1 MINISTERO DELLA GIUSTIZIA COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI Roma 14 luglio 2011 Prot. n OR/sg Oggetto: trasmissione progetto di opzione Gestione risorse forestali e montane. Spett. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per l Istruzione e Formazione Tecnica Superiore Viale Trastevere, 76/A ROMA trasmesso tramite piattaforma ANSAS Ente proponente (Ente pubblico non economico): COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI con sede in ROMA presso il Ministero della Giustizia Via Arenula, 71 C.A.P ROMA codice fiscale UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n. 1, FORLI telefono 0543/ ; fax: 0543/ ; agrotecnici@agrotecnici.it Legale rappresentante: Agr. Roberto ORLANDI (Presidente pro-tempore) nato a Forlì il ed ivi residente in Via Ravegnana, 81 UFFICIO DI PRESIDENZA: Poste Succursale n FORLI Tel. 0543/ Fax 0543/ agrotecnici@agrotecnici.it - SEDE: presso il Ministero della Giustizia - Via Arenula, ROMA Tel. 06/ / /
2 Progetto di opzione Gestione risorse forestali e montane SOGGETTO PROPONENTE Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati Ufficio di Presidenza: Poste Succursale n FORLI AMBITO Istruzione: professionale Settore: Servizi Indirizzo: Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale Denominazione dell' opzione: Gestione risorse forestali e montane Ipotesi di quadro orario; Ipotesi di profilo delle competenze in uscita con articolazione in conoscenze e abilità. 1. Ambito dell' opzione, ovvero coerenza dell' opzione con i piani di sviluppo strategici espressi nei documenti di politica nazionale e comunitaria. Le nuove emergenze ambientali stanno portando ad un cambiamento nelle politiche economiche Nazionali ed Internazionali, sempre più tese ad avviare uno Sviluppo sostenibile capace di coniugare efficacia economica e salvaguardia ambientale. Il protocollo di Kyoto e gli accordi successivi di Marrakech, ribaditi nella conferenza di Copenaghen del 2009, assegnano alle politiche forestali un ruolo di primo piano nelle strategie e nelle azioni volte al contenimento dei gas serra attraverso la creazione di nuove foreste, un appropriata gestione delle foreste esistenti e dei suoli agricoli, nonché la crescente richiesta dell uso delle biomasse in sostituzione delle fonti fossili. Come dimostrano le recenti cronache, le problematiche nazionali legate al dissesto idrogeologico ed al mantenimento del presidio umano nelle aree montane e marginali sono di drammatica attualità. Esse interessano vaste aree della nostra penisola e richiedono precise e puntuali attuazioni di politiche di gestione delle foreste e di manutenzione dei territori montani. I modelli di interpretazione multifunzionale del bosco chiedono al settore risposte nuove non solo in termini di produzione di legname, quale materia prima rinnovabile da cui trarre manufatti, calore ed energia, ma anche conservazione e miglioramento del patrimonio forestale e ambientale in senso lato.
3 - 2 - Il settore riesce a fornire prospettive economiche nuove e positive sia a vecchi che a nuovi imprenditori come dimostra l incremento numerico delle imprese iscritte alle Camere di commercio nell ambito della silvicoltura e delle utilizzazioni forestali ; si tratta, in genere di piccole e medie imprese che sono da considerarsi un elemento di vivacità, soprattutto per un settore da sempre poco monitorato come quello forestale. In questo contesto assume sempre maggiore importanza il dibattito generale sulla selvicoltura, sulla creazione di nuovi modelli di gestione forestale e soprattutto sulla necessità di figure tecnico-professionali preparate ad attualizzarle intervenendo in questi ambiti. 2. Interesse nazionale dell' opzione anche in riferimento ai trend strategici e alle prospettive di sviluppo del Paese. Nel formulare la proprie proposte il Coordinamento delle Scuole Forestali ribadisce la condivisione con le indicazioni formulate dalla Consulta Nazionale dell Istruzione Agraria (Roma, 1 marzo 2010) che aveva già richiesto ulteriori articolazioni oltre a quella forestale (produzioni vegetali ed animali, agroindustriale ed agroalimentare, agriturismo). Il Presidente della Commissione Istruzione Senato Sen. Guido Possa in base ad una specifica richiesta del coordinamento scuole forestali aveva manifestato un esplicito interessamento tramite il coinvolgimento dei relatori nelle specifiche commissioni relatori (maggio 2009). Di possibile opzione forestale parla il PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 133 all interno dei percorsi di istruzione tecnica agraria. Il 5 giugno 2010 l onorevole Valentina Aprea Presidente Commissione Cultura alla Camera, partecipando alle manifestazioni connesse con il cinquantenario dell IIS Camaiti di Pieve Santo Stefano (AR) ha invitato ad esplicitare chiaramente le richieste del coordinamento delle scuole forestali che si sono concretizzate nel documento del 13 agosto 2010 che viene allegato. A parere di tutte le scuole forestali, per rispondere alle attuali esigenze del settore occorre un percorso professionale ad alta specificità. Gli strumenti previsti dall attuale ordinamento scolastico, autonomia e flessibilità, non consentono di realizzare una figura tecnico-forestale adeguata alle esigenze del mondo del lavoro. Del resto anche dal mercato del lavoro dei territori di riferimento, emerge l esigenza di competenze decisamente diverse da quelle strettamente agrarie, che per essere sviluppate necessitano di un diverso percorso di studi. Le scuole forestali sono distribuite su tutto il territorio nazionale, ma la loro diffusione è strettamente legata ad una specifica vocazione del territorio in cui insiste il loro bacino di utenza, infatti sono presenti soprattutto in ambienti montani, a dimostrazione del fatto che rispondono ad una precisa esigenza del territorio stesso. In ogni caso la fruibilità di tali strutture non è limitata al ristretto ambito del proprio comprensorio in quanto quasi tutte le scuole dispongono di una struttura convittuale che fornisce ospitalità anche a studenti provenienti da zone lontane.
4 Interessi di attori economici e sociali all'opzione (ad esempio associazioni di categoria, distretti economici, enti, istituzioni ecc.), documentati mediante motivate manifestazioni di interesse degli attori stessi al profilo professionale. Vi sono contatti consolidati di tutte le scuole appartenenti al Coordinamento nazionale scuole forestali con il sistema socio-economico di riferimento pubblico e privato. Si cita in particolare il rapporto con il Corpo Forestale dello Stato e le specifiche articolazioni regionali con cui viene gestito il territorio montano e le foreste. Vi sono inoltre rapporti importanti con le principali ditte boschive e le loro associazioni (es. in Veneto COGEFOR), con le industrie che operano nella trasformazione del legno (es. Assolegno), con imprese ed enti che operano all interno della filiera legno-energia (es. AIEL). 4. Coerenza dell'opzione con l'identità dell'istruzione Tecnica o Professionale. L opzione è altamente coerente con l identità dell Istruzione professionale ed in particolare con l ampio utilizzo della didattica laboratoriale, delle esperienze di alternanza scuola e lavoro. 5. Coerenza delle competenze in esito dell'opzione con il profilo culturale dell'indirizzo di riferimento. Vedi profilo e competenze dell indirizzo di riferimento. 6. Prospettive occupazionali della figura professionale inerenti alla opzione proposta. La figura professionale delineata può trovare collocazione sia nel settore pubblico che nel settore privato; può inoltre svolgere attività libero professionale all interno degli albi esistenti per problematiche del primario allargato e del settore forestale soprattutto nei territori montani. Le risorse forestali sono elemento fondamentale di tutela delle condizioni idrogeologiche del territorio montano, vengono utilizzate per attività ricreative costituendo parte integrante dell offerta turistica montana, producono prodotti non legnosi talvolta di notevole rilevanza economica, costituiscono parte fondamentale e caratteristica del paesaggio in aree collinari e montane, contribuiscono alla tutela di un patrimonio genetico vegetale e animale di inestimabile valore, rappresentano un fattore di freno ai fenomeni di inquinamento e di alterazione delle condizioni climatiche su scala locale e globale. (in: L Agricoltura di montagna e gli scenari di sviluppo, Regione Veneto, CUEIM- Verona, settembre 1992). La figura professionale proposta non dovrà limitarsi pertanto agli aspetti produttivi, ma essere in grado di rispondere flessibilmente alle esigenze ed alla nuova domanda di servizi e funzioni che nascono dal sistema socio-economico di riferimento. Occorre poi, e non è poco, tener conto delle Direttive e Regolamenti della UE, Agenda 2000 in particolare, che spingono l agricoltura verso sistemi più rispettosi dell ambiente. Anche all interno di aree protette dovrà essere pensata e realizzata una agricoltura ed una attività forestale produttiva ma al tempo stesso compatibile con l ambiente.
5 - 4 - Vi è poi la necessità di avviare attività di formazione professionale che accolga nei suoi programmi, oltre i modelli tradizionali della agricoltura e forestazione, anche nuovi elementi relativi ad una agricoltura ecocompatibile e ad una cultura della salvaguardia, del controllo e della valorizzazione del territorio e delle sue risorse. Questa figura di livello intermedio è mancante nel panorama nazionale, poiché è un tecnico che accanto a conoscenze specialistiche nei settori tradizionali del primario montano (selvicoltura e zootecnia) conserva anche caratteristiche di polivalenza e di apertura verso altre competenze. Il ruolo si configura come esperto da un lato nella valorizzazione delle risorse agro-forestali della montagna, principalmente bosco, zootecnia montana, fauna selvatica, turismo naturalistico, e dall'altro come attento osservatore e tecnico di monitoraggio ambientale. Si potrebbe collocare all'interno di associazioni di allevatori, cooperative agro-forestali, ditte forestali, aziende specializzate nella gestione del verde pubblico e privato. Può trovare anche collocazione nel pubblico impiego come quadro intermedio, assistente del direttore dei lavori, caposquadra: nel Corpo Forestale dello Stato, nei Servizi Forestali Regionali, nelle Comunità Montane. Può esercitare attività professionali autonomamente o in società di servizi. Poiché opera prevalentemente in zona montana è capace di tener conto degli aspetti peculiari di questo territorio, privilegiando le soluzioni tecniche che favoriscono la permanenza dell'uomo e salvaguardano la specificità ambientale. 7. Opportunità di integrare la formazione specifica della opzione con successivi corsi di specializzazione I.T.S, I.F.T.S., in eventuali poli formativi o altre strutture di raccordo territoriale. L Istituto Professionale di Stato per l Agricoltura e l Ambiente di Pieve Santo Stefano (AR) e quello di Ormea (CN) hanno già realizzato un corso IFTS nel settore forestale. Vi è un grande interesse di tutte le scuole forestali di attivare all interno degli ITS esistenti o tramite la costruzione di un ITS interregionale, percorsi formativi ad-hoc post-diploma. Area di riferimento 4. NUOVE TECNOLOGIE PER IL MADE IN ITALY. Ambito 4.1 Sistema agroalimentare - Sotto ambito Ambiente - Figura professionale Tecnico Superiore per l Ambiente. 8. Necessità di valorizzare tutte le risorse professionali e materiali esistenti (personale, strutture, laboratori ecc.) per non determinare nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica. L opzione non richiede alcun cambiamento degli organici, in quanto nella classe di concorso A58 prevista per la quasi totalità delle materie professionalizzanti dell Indirizzo: Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale sono inseriti sia i laureati in Scienze agrarie che in Scienze forestali; pertanto non è previsto alcun ulteriore onere per la finanza pubblica. Le ore di laboratori sono invariate ed assegnate alla classe di concorso 5C.
6 Impossibilità di attuare il percorso proposto con l'opzione attraverso il solo utilizzo della quota dell' autonomia scolastica del 20%. Da oltre 40 anni in Italia vi sono percorsi universitari specifici nel settore forestale paralleli e diversi dal settore agrario. L introduzione di ulteriori discipline forestali è stata contenuta per motivi di opportunità per evitare una eccessiva diversificazione con il percorso formativo di partenza (Diploma in Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale). 10. Sovrapposizioni dell'opzione con profili dell'istruzione e formazione regionale. Allo stato attuale non vi è alcuna sovrapposizione con i profili dell Istruzione e Formazione regionale. Vi è la volontà di integrare eventuali percorsi sia con le Regioni che hanno optato per un regime di sussidiarietà complementare sia con le Regioni che hanno optato per la sussidiarietà integrativa. In tal senso sono in corso specifici momenti di contatto ed approfondimento. 11. Nel caso di eventuali indirizzi di studio preesistenti, segnalare: numero di Istituti scolastici; numero di alunni coinvolti; andamento delle iscrizioni negli ultimi cinque anni; altri dati ritenuti utili. Tutte le scuole forestali hanno valorizzato i percorsi di terza area per fornire un titolo specifico di carattere forestale negli anni trascorsi. La caratterizzazione forestale ha consentito di mantenere un trend di iscrizioni positivo. Gli studenti iscritti alle scuole forestali storiche facenti parte del coordinamento in percorsi formativi forestali sono circa Fornire, infine, qualsiasi altra informazione utile a motivare la richiesta dell'opzione (ad esempio: normative ministeriali; nazionali; europee; di accesso alle professioni -Albi professionali -, nonchè considerazioni di specifica natura economica, sociale, culturale, ecc.). Vedi risposte ai punti 1 e 2. Profilo e competenze In premessa si vuole ribadire l opportunità di inserire l istruzione professionale agraria all interno del settore produzione piuttosto che nel settore servizi per costruire un curricolo più adatto alla stragrande maggioranza degli studenti che frequentano l istituto professionale agrario, che vengono motivati soprattutto tramite attività pratico-operative. Per quanto riguarda il PROFILO CULTURALE PROFESSIONALE si fa riferimento integrale a quanto già previsto per l Istruzione professionale (vedi 2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi e 2.2 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore servizi ). Anche per quanto riguarda l AREA DI ISTRUZIONE GENERALE il riferimento integrale è ai risultati di apprendimento degli insegnamenti comuni agli indirizzi del Settore servizi.
7 - 6 - Profilo Il Diplomato di istruzione professionale, nell indirizzo Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali. Il titolo di studio consente di: 1. Gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive: agroambientale, agro-industriale, agri-turistico, secondo i principi e gli strumenti dei sistema di qualità. 2. Individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie. 3. Utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e ai processi di produzione e trasformazione. 4. Assistere singoli produttori e strutture associative nell elaborazione di piani e progetti concernenti lo sviluppo rurale. 5. Organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali. 6. Rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche. 7. Gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio. 8. Intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell agriturismo, anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici. 9. Gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative. Il diplomato con opzione Gestione risorse forestali e montane valorizzerà maggiormente quanto previsto nel punti 4, 6, 7 e 9 del profilo. Inoltre è in grado specificatamente di: Fornire le competenze per la gestione delle risorse primarie del bosco anche tramite la filiera bosco-legno-energia. Fornire le competenze per la gestione del patrimonio faunistico-venatorio.
8 - 7 - Fornire le competenze per il rilievo delle necessità di interventi di sistemazione del territorio montano. Fornire le competenze per applicare sistemi di monitoraggio della qualità dell ambiente A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: 1. Definire le caratteristiche territoriali, ambientali ed agroproduttive di una zona attraverso l utilizzazione di carte tematiche. 2. Collaborare nella realizzazione di carte d uso del territorio. 3. Assistere le entità produttive e trasformative proponendo i risultati delle tecnologie innovative e le modalità della loro adozione. 4. Interpretare gli aspetti della multifunzionalità individuati dalle politiche comunitarie ed articolare le provvidenze previste per i processi adattativi e migliorativi. 5. Organizzare metodologie per il controllo di qualità nei diversi processi, prevedendo modalità per la gestione della trasparenza, della rintracciabilità e della tracciabilità. 6. Prevedere ed organizzare attività di valorizzazione delle produzioni mediante le diverse forme di marketing. 7. Operare nel riscontro della qualità ambientale prevedendo interventi di miglioramento e di difesa nelle situazioni di rischio. 8. Operare favorendo attività integrative delle aziende agrarie mediante realizzazioni di agriturismi, ecoturismi, turismo culturale e folkloristico. 9. Prevedere realizzazioni di strutture di verde urbano, di miglioramento delle condizioni delle aree protette, di parchi e giardini. 10. Collaborare con gli Enti locali che operano nel settore, con gli uffici del territorio, con le organizzazioni dei produttori, per attivare progetti di sviluppo rurale, di miglioramenti fondiari ed agrari e di protezione idrogeologica. Il diplomato con opzione Gestione risorse forestali e montane accentuerà quanto previsto nel punti 1, 2, 9 e 10. Inoltre si prevedono le seguenti ulteriori competenze in uscita: Identificare le emergenze ambientali e predisporre un piano di monitoraggio, individuando parametri, strumenti e metodologie appropriate. Eseguire i rilievi di campagna nel caso di piani di assestamento, piani di miglioramento, riordino ed inventario forestale, utilizzando la strumentazione forestale di misurazione.
9 - 8 - Organizzare il cantiere forestale relativamente al taglio, assortimento, esbosco e trasporto del legname, consegna del materiale legnoso alle industrie di prima lavorazione del legname. Utilizzare correttamente gli strumenti di taglio ed abbattimento delle piante. Riconoscere le problematiche di stabilità idrogeologica del territorio e scegliere le tecniche di gestione e manutenzione degli interventi di difesa del suolo, di recupero ambientale e di verde pubblico e privato, coordinare ed eseguire semplici interventi di sistemazione idraulico-forestali Pianificare e controllare l attività venatoria, valutando il dinamismo dell'ecosistema in relazione alla fauna selvatica. Progettare semplici servizi naturalistici considerando le caratteristiche del servizio e le esigenze dell'utenza. Operare nell estimo forestale. Rilevare superfici forestali. Operare nella progettazione forestale. Le discipline per la realizzazione dell opzione N.B. Questa opzione non ha ripercussioni sugli organici in quanto la classe di concorso relativa alle materie in diminuzione è la medesima che coprirà le nuove materie previste per l opzione: Classi di concorso A58 (Scienze Agrarie) e 5C (Esercitazioni Agrarie). Le materie da aggiungere al curriculum sono le seguenti: - Classe terza: Ecologia forestale (2 ore), Selvicoltura e dendrometria (2 ore). - Classe quarta: Utilizzazioni forestali (2 ore), Selvicoltura e dendrometria (2 ore). - Classe quinta: Selvicoltura e dendrometria (2 ore), Sistemazioni idraulico-forestali e gestione del territorio montano (2 ore), Utilizzazioni forestali (2 ore). Le materie da ridurre in termini quantitativi dal curriculum sono le seguenti: - Classe terza: Agronomia territoriale (- 2 ore), Economia agraria (-2 ore). - Classe quarta: Economia agraria (- 2 ore), Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore - 2 ore). - Classe quinta: Economia agraria (- 2 ore), Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore (- 3 ore), Sociologia rurale (-1 ora).
10 - 9 - Proposta di modificazione dei quadri orari (relativamente ai solo insegnamenti di indirizzo): Il quadro orario di partenza Disciplina Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Scienze integrate (Fisica) di cui laboratorio di Fisica 66 (*) Scienze integrate (Chimica) Di cui laboratorio di Chimica 66 (*) Tecnologie dell informazione e della comunicazione Ecologia e Pedologia Laboratori tecnologici ed esercitazioni 99 (**) 99 (**) Biologia applicata 99 Chimica applicata e processi di trasformazione Tecniche di allevamento vegetale e animale Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali Economia agraria e dello sviluppo territoriale Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore Sociologia rurale e storia dell agricoltura 99 Laboratori 132 (*) (**) 396 (*) 198 (*) TOTALE
11 Il quadro orario dell opzione Gestione risorse forestali e montane (relativamente ai soli insegnamenti di indirizzo): Disciplina Classi Concorso Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Scienze integrate (Fisica) 38/A; 49/A di cui laboratorio di Fisica 29/C 66 (*) 12/A;13/A; Scienze integrate (Chimica) 57/A; 58/A Di cui laboratorio di Chimica 24/C; 5/C 66 (*) Tecnologie dell informazione e della 42/A; 49/A comunicazione 76/A; 75/A Ecologia e Pedologia 58/A Laboratori tecnologici ed esercitazioni 5/C 99 (**) 99 (**) Biologia applicata 58/A 99 Chimica applicata e processi di trasformazione 58/A Tecniche di allevamento vegetale e animale 58/A Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali 58/A 99 (-66) Economia agraria e dello sviluppo territoriale 58/A 66 (-66) 99 (-66) 132 (-66) Valorizzazione delle attività produttive e 58/A legislazione di settore 99 (-66) 99 (-99) Sociologia rurale e storia dell agricoltura 58/A 66 (-33) Ecologia forestale 58/A 66 Utilizzazioni forestali 58/A Selvicoltura e dendrometria 58/A Sistemazioni idraulico-forestali e gestione del territorio montano 58/A 66 Laboratori 5/C 132 (*) (**) 396 (*) 198 (*) TOTALE *insegnamento in compresenza ** insegnamento affidato al docente tecnico-pratico N.B. Dopo l approvazione dell opzione, il proponente si rende disponibile alla stesura delle linee guida del secondo biennio e del quinto anno.
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