RISCHIO BIOLOGICO (Tetano, Borreliosi) e colpo di sole e PS

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1 RISCHIO BIOLOGICO (Tetano, Borreliosi) e colpo di sole e PS

2 FERITA LIEVE COS E IL TETANO? Èuna malattia dovuta ad un batterio. In Italia: 120 casi/anno di cui 40-50% mortali. Si trasmette attraverso ferite profonde contaminate da terriccio, o attraverso punture con spine, morsi di animali, frammenti di legno o metallo. Sono più pericolose le ferite poco sanguinanti. Non si trasmette da persona a persona. Il vaccino è efficace e provoca raramente effetti collaterali. E obbligatorio per tutti i nati dopo il 1963 e per alcune categorie lavorative a rischio. Una volta eseguite le 3 dosi di base (tempo 0 - dopo 4-6 sett. dopo 6-12 sett.) devono essere eseguiti i richiami ogni 10 anni (al Distretto socio-sanitario di residenza). E opportuno anticipare il richiamo in caso di ferita sospetta.

3 LE ZECCHE Se le conosci le puoi evitare!! Emanuele Quintarelli Medico del Lavoro

4 Come sono fatte le zecche?

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6 Morfologia e sistematica - corpo diviso in due segmenti - 6 zampe quando sono larve e 8 da ninfe e adulti - assenza di antenne - 2 famiglie: Ixodidae e Argasidae

7 Ciclo biologico di Ixodes ricinus 1. uova 2. larva 3. ninfa adulto

8 Ospiti chiave Micromammiferi Uccelli Ungulati selvatici

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10 Habitat

11 Che malattie trasmettono?

12 MALATTIA DI LYME Distribuzione intercontinentale Zecche vettrici principali: Ixodes ricinus complex 10 genospecie (B. burgdorferi s.s., B. afzelii, B. garinii patogene per l uomo) Origine antica

13 Il vettore: Ixodes Ricinus Phylum: Artropodi Classe: Aracnidi Ordine: Acari Famiglia: Ixodidae Genere: Ixodes Specie: Ricinus

14 1 STADIO Il primo stadio, che può fare sèguito all'insorgenza incostante di un eritema locale in sede di puntura di zecca, successivamente migrante o meno e comunque regredibile in 3-4 settimane anche in assenza di terapia antibatterica, appare contrassegnato da sintomi aspecifici come cefalea, astenia, febbre non elevata ed artromialgie; possono aversi epato-splenomegalia modesta e linfoadenopatia generalizzata. In questa fase, la biopsia dalle lesioni cutanee può dare esito positivo, al contrario dei tests sierologici che risultano spesso ancora negativi o positivi ma a bassissimi titoli.

15 Eritema cronico migrante

16 2 STADIO Il secondo stadio, dopo un periodo variabile da 2 a 10 mesi circa, appare caratterizzato da astenia spesso marcata ed artromialgie intense migranti, per lo più simmetriche, a carico delle grandi articolazioni (spalle, gomiti, anche e ginocchia). Esso può presentare diffusione contemporanea a più organi ed apparati: interessamento cardiaco si ha in un 8% circa dei casi non trattati, interessamento del sistema nervoso centrale e/o periferico si ha in un 15% circa dei casi non trattati, nuovo interessamento cutaneo si ha in un 50% circa dei casi non trattati,

17 3 STADIO Il terzo stadio, eveniente in un 60% circa dei casi non trattati dopo un periodo variabile di ulteriori 1-2 anni, è caratterizzato dall'ingravescenza, sia per frequenza che per durata, degli episodi artritici già descritti; Nell'ulteriore prosieguo della malattia, infatti, si assiste spesso ad una sorta di confinamento monoarticolare di queste manifestazioni (monoartrite), con elevata predilezione per le spalle, le coxofemorali e soprattutto le ginocchia Non sono rare in detto stadio manifestazioni tardive ancora a carico del SNC e/o periferico e manifestazioni cutanee tardive,

18 Distribuzione Condizioni climatiche ottimali: Temperature comprese tra 10 e +35 C Umidità relativa % Territorio: Altitudine mt. Erbe alte Radure in vicinanza di corsi d acqua Presenza di animali ospiti

19 Nella popolazione generale la percentuale di reazioni sistemiche a seguito di puntura di imenotteri varia dall 0.15% al 3.3% Tra la popolazione rurale mediterranea la prevalenza di reazioni sistemiche è del 2.3% Nel Nord Italia è del 2.8% Nel corpo forestale delle Marche è del 2.2% (Med Lav 2006;97,5: )

20 Si ricorda però che la malattia di Lyme nelle nostre regioni, a morso avvenuto, ha un incidenza dell 1%

21 Cosa possiamo fare per evitare questi parassiti?

22 -Evitare le zone ricche di cespugli -Usare prodotti repellenti (per uso occasionale) -Cambiare gli abiti da lavoro -Controllare il proprio corpo al rientro da casa -Se si notano zecche piantate, estrarle al più presto -Se si hanno cani o gatti, usare prodotti repellenti - Se si hanno dubbi, contattare il proprio medico o il pronto soccorso o l APPSl

23 COLPO DI CALORE COSTITUISCE UNA EMERGENZA IN GRADO DI COMPROMETTERE LA VITA! E causato dall arresto dei meccanismi di regolazione della temperatura corporea conseguente all esposizione a temperature elevate, eccessivo affaticamento specialmente in giornate calde e umide.

24 COLPO DI CALORE Come si manifesta? Elevata temperatura corporea Pelle calda e secca Respirazione profonda che poi diventa superficiale Mal di testa Vertigini Perdita di coscienza

25 COLPO DI SOLE E determinato da una prolungata esposizione al sole e si presenta con: Sudorazione profusa Pallore Nausea Debolezza progressiva Perdita di coscienza

26 COLPO DI CALORE E DI SOLE COSA FARE: Trasportare l infortunato in luogo fresco e ventilato, mettere in posizione supina Togliere i vestiti Fare spugnature con acqua fresca Dare da bere acqua (solo se cosciente) Trasportare al pronto soccorso Se perdita di coscienza: chiamare il 118 e tenere sotto controllo polso e respiro

27 DERMATITI Dermatite allergica da contatto (ECZEMA) Orticaria Dermatiti acute da sostanze irritanti)

28 Parrucchiere, muratori, personale a contatto con resine. Cromo, cobalto a volte legni, cobalto, resine (pavimentisti, carpentieri )

29 PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA D.LGS 388/03

30 Art. 1 Nel primo articolo vengono definiti i gruppi (A B - C.) e i criteri di classificazione delle aziende e nel dettaglio vengono elencate le aziende presenti nel gruppo A. Le variabili considerate per la classificazioni sono: tipologia della attività, numero dei lavoratori e fattori di rischio.

31 Classificazione delle aziende (gruppo A) Aziende o unità produttive con attività industriali, soggette all'obbligo di dichiarazione o notifica, di cui all'articolo 2, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, aziende estrattive ed altre attivita' minerarie definite dal decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624, lavori in sotterraneo di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 320, aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni; Aziende o unita' produttive con oltre CINQUE lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilita' permanente superiore a quattro, quali desumibili dalle statistiche nazionali INAIL relative al triennio precedente ed aggiornate al 31 dicembre di ciascun anno. Le predette statistiche nazionali INAIL (*) sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale; Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura.

32 Classificazione delle Aziende (gruppi B-C) Gruppo B: aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A. Gruppo C: aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

33 Indici di frequenza d'infortunio in Italia per gruppo di tariffa INAIL(*) L''INAIL ha reso noti gli indici infortunistici di inabilità permanente in Italia per gruppo di tariffa, per l'attuazione dell'art.1, comma primo, del Decreto Ministeriale n. 388 del 15 luglio 2003 (G.U. n. 27 del 3 febbraio 2004) in materia di pronto soccorso aziendale Codici di Tariffa INAIL Indice Lavorazioni meccanico-agricole 10,84 Mattazione e macellazione Pesca 6,41 Produzione di alimenti 3,57 Chimica, plastica e gomma 2,76 Carta e poligrafia 2,73 Pelli e cuoi 2,97 Costruzioni edili 8,60

34 Indici di frequenza d'infortunio in Italia per gruppo di tariffa INAIL(*) Costruzioni idrauliche 9,12 Strade e ferrovie 7,55 Linee e condotte urbane 9,67 Fondazioni speciali 12,39 Impianti 5,43 Energia elettrica 2,20 Gasdotti e oleodotti 2,16 Impianti acqua e vapore 4,11 Lavorazione legname 7,95 Falegnameria e restauro 7,18 Metallurgia 5,74 Metalmeccanica 4,48 Macchine 3,32 Mezzi di trasporto 3,91 Strumenti e apparecchi 1,57 Geologia e mineraria 8,40 Lavorazione delle rocce Lavorazione del vetro 6,55 4,65 Lavorazioni tessili 2,40 Confezioni 1,40 Trasporti 4,93 Facchinaggio 15,99 Magazzini 3,32 Attività commerciali 2,36 Turismo e ristorazione 2,54 Sanità e servizi sociali 1,28 Pulizie e nettezza urbana 5,57 Cinema e spettacoli 2,94 Istruzione e ricerca 1,11 Uffici e altre attività 0,72

35 D. Lgs. n. 388 del 15 luglio 2003 La classificazione, tuttavia, non si concretizza in differenze effettive tra le tre classi, in particolare appaiono molto simili gli impegni sia organizzativi che gestionali: simili i presidi, simili i contenuti dei corsi di formazione simili, in quanto non quantificati, gli obblighi riguardanti la numerosità degli addetti da nominare all interno dell azienda.

36 D. Lgs. n. 388 del 15 luglio 2003 È in questa situazione di incertezza che il Medico del Lavoro potrebbe esercitare il suo ruolo indirizzando il datore di lavoro verso una definizione migliore delle caratteristiche del primo soccorso aziendale. È necessario ricordare, infatti, che le indicazioni di legge costituiscono il minimo necessario per far fronte alle necessità dettate dalle emergenze sanitarie, non sono l obbiettivo finale auspicabile all interno dell azienda. È il medico competente che dovrà, dopo aver analizzato i bisogni reali della specifica azienda, indirizzare le scelte del datore di lavoro integrando e personalizzando le indicazioni di legge.

37 Il ruolo del medico competente quanti addetti formare, quali addetti formare, quali contenuti inserire, per integrare il percorso formativo quantificare le necessità formative anche per l aspetto quantitativo come integrare i contenuti della cassetta e del pacchetto di medicazione come interagire con i servizi di emergenza territoriali Soltanto dalla concertata analisi di questi elementi, da eseguire con gli altri attori della sicurezza: datore di lavoro, SPP, RLS, potrà essere definita una adeguata organizzazione del primo soccorso aziendale.

38 Art. 2 Organizzazione del pronto soccorso il legislatore definisce i requisiti minimi degli ausili che devono essere presenti all interno dell azienda. Tali requisiti, appare utile ricordarlo sono requisiti minimi che non condizionano eventuali scelte integrative. Il Medico competente dovrà analizzare le caratteristiche dell azienda sia in relazione ai criteri previsti dal legislatore (numerosità dei dipendenti, pericolosità delle lavorazioni svolte, fattori di rischio), che alle proprie capacità professionali valutando quindi anche la difficoltà di intervento e di integrazione con i servizi di emergenza territoriali, sia le peculiarità dell ambiente di lavoro, sia la presenza di attività particolari che necessitino di una forte personalizzazione dei dispositivi di sicurezza. Si vuole ricordare che l obiettivo dovrebbe essere la messa in opera di un sistema di primo soccorso efficace e non soltanto il pedissequo rispetto della normativa vigente.

39 Art. 2 Organizzazione del pronto soccorso Nelle aziende o unita' produttive di gruppo A e di gruppo B, il datore di lavoro deve garantire le seguenti attrezzature: cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 1, che fa parte del presente decreto, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove previsto, e del sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, e della quale sia costantemente assicurata, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti

40 Art. 2 Organizzazione del pronto soccorso Esempi di integrazione della cassetta di PS coperta isotermica nel numero di 1 o 2 suggerita in base alla possibilità che il pericolo dell ipotermia possa coinvolgere il traumatizzato e/o la persona colta da malore soprattutto in stagioni fredde o in condizioni di temperature basse bende elastiche nel numero di 1 o 2 indicate nel caso di ferite estese, di sanguinamenti venosi e nel caso di morsi di rettili (lavoratori in luoghi remoti) maschera per la ventilazione artificiale nelle sue diverse tipologie (dalla forma più semplice a quella più complessa) di questo argomento se ne tratterà nel paragrafo riguardante la rianimazione tamponi per il bendaggio oculare stecche modellabili per frattura e collare (in caso di rischio traumatologico) guanti in nitrile e vinile (non sterili)

41 Art. 2 Organizzazione del pronto soccorso Il legislatore inserisce tra le necessarie dotazioni per il personale addetto alla gestione delle emergenze, un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale anche questa frase che tanta sorpresa ha destato tra alcuni addetti ai lavori appare invece, assai idonea a rappresentare una delle maggiori e più pressanti necessità che chi opera nel campo dell emergenza conosce: la rapidità di intervento del personale esperto. Ancora oggi in molte realtà produttive l allerta dei soccorsi professionistici del 118 appare lenta e non adeguata alle reali necessità dettate dalla pericolosità dell ambiente di lavoro

42 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Requisiti del soccorritore Motivazione e disponibilità individuale Attitudini personali Caratteristiche psico-fisiche Livello culturale adeguato Permanenza sul posto di lavoro Stabilità emozionale Capacità di prendere rapidamente iniziative appropriate (decision making)

43 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Numerosità degli addetti al primo soccorso Alcuni orientamenti sono stati espressi nel documento n. 4 della Conferenza Stato Regione. E stato proposto, come criterio minimo, in rapporto al numero di lavoratori presenti in azienda e alla tipologia del rischio infortunistico, il numero di 1 soccorritore ogni 30 dipendenti. Inoltre, il numero degli addetti contemporaneamente presenti deve essere pari a 2 per turno lavorativo e deve essere previsto un sostituto con pari competenze da poter essere utilizzato in caso di eventuali assenze.

44 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Numerosità degli addetti al primo soccorso Secondo altri orientamenti bisognerebbe considerare anche un rapporto con l estensione dell impianto produttivo, per esempio 1 soccorritore ogni m2. Secondo altri orientamenti questo numero potrebbe essere elevato fino a 1 soccorritore ogni 50 dipendenti. 1 addetto ogni 30 lavoratori 2 addetti per ciascun turno lavorativo 1 ogni 500/1000 mq d area

45 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Idoneità allo svolgimento della mansione Il decreto legislativo non prevede una verifica dell idoneità alla mansione. Appare tuttavia necessario ed auspicabile verificare l idoneità del lavoratore a svolgere le mansioni di addetto al primo soccorso considerando i seguenti possibili rischi: agenti lesivi fisici ( calore, corrente elettrica,etc.) chimici ( fumi, sostanze tossiche) biologici (agenti patogeni trasmessi dall infortunato). Inoltre deve essere considerato l elevato impegno psicofisico fino a situazioni limite

46 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Il decreto così precisa: gli addetti al pronto soccorso, designati.sono formati con istruzione teorica e pratica per l'attuazione delle misure di primo intervento interno e per l'attivazione degli interventi di pronto soccorso. La formazione dei lavoratori designati e' svolta da personale medico, in collaborazione, ove possibile, con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. Nello svolgimento della parte pratica della formazione il medico puo' avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o di altro personale specializzato.

47 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Rilevante e meritevole di approfondimento appare il rapporto tra contenuto del corso e tempo a disposizione per la formazione. Alcuni Autori hanno evidenziato la presenza di una discrepanza tra gruppo A (stesso contenuto e maggiore numero di ore) e gruppo B (minore numero di ore a parità di contenuti didattico formativi) questa apparente contraddizione si riallaccia all equivoco relativo al ruolo del Medico competente. I modelli formativi elencati negli allegati costituiscono solo il contenuto minimo che deve essere presente nel programma del corso, il legislatore auspica un efficace intervento per personalizzare il processo formativo in relazione ai rischi propri delle aziende. Appare ovvio come nelle aziende del gruppo A esistano criticità maggiori e pertanto il Medico competente avrà a disposizione un maggiore intervallo di tempo per la formazione relativa ai rischi specifici dell ambiente di lavoro.

48 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Per le aziende o unita' produttive di gruppo A i contenuti e i tempi minimi del corso di formazione sono riportati nell'allegato 3, che fa parte del presente decreto e devono prevedere anche la trattazione dei rischi specifici dell'attivita' svolta. Per le aziende o unita' produttive di gruppo B e di gruppo C i contenuti ed i tempi minimi del corso di formazione sono riportati nell'allegato 4, che fa parte del presente decreto. Sono validi i corsi di formazione per gli addetti al pronto soccorso ultimati entro la data di entrata in vigore del presente decreto. La formazione dei lavoratori designati andra' ripetuta con cadenza triennale almeno per quanto attiene alla capacita' di intervento pratico.

49 Nell art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Riguardo ai contenuti dei corsi in sé, se ne apprezza la completezza sebbene non si possa fare a meno di notare l omissione rilevante relativa alla formazione/addestramento all uso del defibrillatore semiautomatico, il cui impiego è stato consentito dalla Legge n 120 del 3 Aprile 2001 in sede extra ospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia tuttavia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare.

50 I l ruolo del soccorritore aziendale Non viene codificato il ruolo del soccorritore aziendale non professionista per il quale si può fare riferimento esclusivamente alle linee guida Stato Regioni (documento n 3) in cui viene definito il ruolo di attesa attiva limitandosi ad evitare l aggravarsi di danni già eventualmente instaurati ed evitando atteggiamenti eccessivamente interventistici. La carenza di definizione del ruolo, peraltro prevista negli ordinamenti di altri paesi della Comunità Europea tra le quali la Francia, crea comunque difficoltà nell interpretare gli obblighi e le responsabilità del soccorritore aziendale non professionista.

51 Art.4 definizione dei contenuti della cassetta e del pacchetto di medicazione Il Medico Competente dovrà, come precedentemente affermato, analizzare le caratteristiche del lavoro e dei luoghi di lavoro della specifica azienda e formulare le necessarie modifiche ed integrazioni del materiale contenuto sia nel pacchetto che nella cassetta. In particolare il legislatore afferma: Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, ove previsto, sulla base dei rischi specifici presenti nell'azienda o unità produttiva, individua e rende disponibili le attrezzature minime di equipaggiamento ed i dispositivi di protezione individuale per gli addetti al primo intervento interno ed al pronto soccorso. Le attrezzature ed i dispositivi di cui al comma 1 devono essere appropriati rispetto ai rischi specifici connessi all'attivià' lavorativa dell'azienda e devono essere mantenuti in condizioni di efficienza e di pronto impiego e custoditi in luogo idoneo e facilmente accessibile.

52 Presenze utili sarebbero state.. almeno un paio di coperte isotermiche metalliche, onde far fronte, ad esempio, alla dispersione di calore, frequente nel politraumatizzato o nelle vittime colte da malore o anche per proteggere un ustionato. collari cervicali tipo Shanz (possibilmente di diverse misure) e di presidi destinati all immobilizzazione di segmenti scheletrici in caso rispettivamente di traumi cervicali o fratture di arti. una barella rigida ed una a cucchiaio, tenendo conto che i corsi di formazione prevedono l insegnamento di tecniche relative al trattamento e trasporto dei traumatizzati.

53 Presenze utili sarebbero state.. più bende elastiche da impiegarsi come ausilio per immobilizzazioni o per tamponamento di ferite o controllo di emorragie venose; l acqua ossigenata, inspiegabilmente assente, efficace per pulizia e disinfezione di ferite. presidi per la protezione degli occhi, come semplici tamponi per il bendaggio oculare, potrebbero essere inclusi. la pocket mask, un sistema pallone-maschera (o Ambu), raccordabile ad una bombola di ossigeno, quest ultima integrabile tra i contenuti dei presìdi anche nel caso di rischi specifici dell azienda (come ad esempio gas asfissianti).

54 Alcune perplessità sui contenuti. Appaiono bizzarre alcune modiche dell ultimo minuto del contenuto della cassetta di primo soccorso, quali l inserimento di un apparecchio per la determinazione della pressione arteriosa o la scomparsa della pocket mask. In particolare rispetto all apparecchio per la determinazione della pressione rimaniamo sorpresi anche per la specifica carenza informativa rispetto ai contenuti dei corsi, chi misurerà la pressione?, che senso darà ai risultati ottenuti?, la variabilità della riproducibilità della misura che conseguenze potrà avere nelle mani di un lavoratore non esperto?

55 LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE Utilizzo di pocket mask

56 Alcune perplessità sui contenuti. Guanti sterili: Difficilmente negli interventi di emergenza si fa ricorso a questi presidi. E accettabile anche l impiego di guanti monouso non sterili e pertanto si potrebbe provvedere alla dotazione di pacchi da 100 di diverse misure, preferibilmente non in lattice (per intuibili problemi di allergizzazione). Flacone di soluzione cutanea di iodiopovidone al 10% di iodio da 1 litro: Scelta utile e corretta per un disinfettante di largo impiego, tuttavia sarebbe più idoneo provvedere al rifornimento di flaconcini da 50 ml. o al massimo 125 ml. Poiché, una volta aperta la confezione, il prodotto tende a denaturarsi perdendo le caratteristiche di sterilità e quindi un flacone da un litro andrebbe sprecato per medicare solo piccole ferite o escoriazioni.

57 Alcune perplessità sui contenuti. Compresse di garza sterile 10x10 in busta singola (10 compresse): Sono un quantitativo corretto se inteso come compressa la busta di garza 10x10 composta da 100 strati di garze. Compresse di garza sterile 18x40 in busta singola (2): Se con 2 è inteso due buste di 18x40 è quantitativo insufficiente; se si tratta di due scatole standard da 12, il quantitativo è adeguato. Teli sterili monouso (2 teli): Rappresenta un inserimento prezioso, spesso indispensabile, sebbene sarebbe stata opportuna un indicazione sulle misure minime (meglio non scendere sotto il 50x60!).

58 Alcune perplessità sui contenuti. Un paio di forbici: E auspicabile che si tratti del tipo taglia-abiti : le forbicine finte, contenute in molte confezioni, non sono di alcuna utilità. Lacci emostatici (3): Sarebbe opportuno precisare che si tratta di lacci emostatici arteriosi : lacci in lattice da prelievo non sarebbero di alcun aiuto per dominare emorragie importanti. Ghiaccio pronto all uso (due confezioni): Utile per piccoli traumi contusivi e/o distorsioni; prezioso per la protezione di parti amputate (ma in questo caso dovrebbe essere previsto un quantitativo maggiore!).

59 Alcune perplessità sui contenuti. Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa: Non si precisa se il modello è manuale o elettronico (nel primo caso peraltro dovrebbe essere previsto l uso di un fonendoscopio, non incluso tra i presidi). L utilizzo corretto della strumentazione, indipendentemente dal modello, richiede un buon addestramento, peraltro non previsto nel corso di formazione. Ma è da obiettare che la misurazione della pressione arteriosa non è ritenuta manovra indispensabile nella procedura BLS (Basic Life Support) o PHTLS (Pre Hospital Trauma Life Support).

60 Allegato 1 CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO Guanti sterili monouso (5 paia). Visiera paraschizzi Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). Teli sterili monouso (2). Pinzette da medicazione sterili monouso (2). Confezione di rete elastica di misura media (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2). Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). Un paio di forbici.

61 Allegato 2 CONTENUTO MINIMO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE Guanti sterili monouso (2 paia). Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1). Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3). Pinzette da medicazione sterili monouso (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezione di cerotti di varie misure pronti all'uso (1). Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1). Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1). Un paio di forbici (1). Un laccio emostatico (1). Confezione di ghiaccio pronto uso (1). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1). Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.

62 Allegato 3 Obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso per le aziende di GRUPPO A OBIETTIVI DIDATTICI PROGRAMMA TEMPI Prima giornata MODULO A Totale n. 6 ore Allertare il sistema di soccorso Cause e circostanze dell infortunio (luogo dell infortunio, numero delle persone coinvolte, stato degli infortunati, etc.) Comunicare le predette informazioni in maniera chiara e precisa ai Servizi di assistenza sanitaria di emergenza Riconoscere un emergenza sanitaria Scena dell infortunio: raccolta delle informazioni previsione dei pericoli evidenti e di quelli probabili Accertamento delle condizioni psico-fisiche del lavoratore infortunato: funzioni vitali (polso, pressione, respiro) stato di coscienza ipotermia ed ipertermia Nozioni elementari di anatomia e fisiologia dell apparato cardiovascolare e respiratorio Tecniche di autoprotezione del personale addetto al soccorso Attuare gli interventi di primo soccorso Sostenimento delle funzioni vitali: Posizionamento dell infortunato e manovre per la pervietà delle prime vie aeree Respirazione artificiale Massaggio cardiaco esterno Riconoscimento e limiti d intervento di primo soccorso: lipotimia, sincope, shock edema polmonare acuto crisi asmatica dolore acuto stenocardico reazioni allergiche crisi convulsive emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico Conoscere i rischi specifici dell attività

63 Allegato 3 Obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso per le aziende di GRUPPO A OBIETTIVI DIDATTICI PROGRAMMA TEMPI Seconda giornata MODULO B Totale n. 4 ore Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro Cenni di anatomia dello scheletro Lussazioni, fratture e complicanze Traumi e lesioni cranio-encefalici e della colonna vertebrale Traumi e lesioni toraco-addominali Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro Lesioni da freddo e da calore Lesioni da corrente elettrica Lesioni da agenti chimici Intossicazioni Ferite lacero contuse Emorragie esterne

64 Allegato 3 Obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso per le aziende di GRUPPO A OBIETTIVI DIDATTICI PROGRAMMA TEMPI Terza giornata MODULO C Totale n. 6 ore Acquisire capacità di intervento pratico Principali tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del S.S.N. Principali tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute Principali tecniche di primo soccorso nella sindrome respiratoria acuta Principali tecniche di rianimazione cardiopolmonare Principali tecniche di tamponamento emorragico Principali tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato Principali tecniche di primo soccorso in casi di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici

65 Allegato 4 Obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso per le aziende di GRUPPO B e C OBIETTIVI DIDATTICI PROGRAMMA TEMPI Prima giornata MODULO A Totale n. 4 ore Allertare il sistema di soccorso Cause e circostanze dell infortunio (luogo dell infortunio, numero delle persone coinvolte, stato degli infortunati, etc.) Comunicare le predette informazioni in maniera chiara e precisa ai Servizi di assistenza sanitaria di emergenza Riconoscere un emergenza sanitaria Scena dell infortunio: raccolta delle informazioni previsione dei pericoli evidenti e di quelli probabili Accertamento delle condizioni psico-fisiche del lavoratore infortunato: funzioni vitali (polso, pressione, respiro) stato di coscienza ipotermia ed ipertermia Nozioni elementari di anatomia e fisiologia dell apparato cardiovascolare e respiratorio Tecniche di autoprotezione del personale addetto al soccorso Attuare gli interventi di primo soccorso Sostenimento delle funzioni vitali: Posizionamento dell infortunato e manovre per la pervietà delle prime vie aeree Respirazione artificiale Massaggio cardiaco esterno Riconoscimento e limiti d intervento di primo soccorso: lipotimia, sincope, shock edema polmonare acuto crisi asmatica dolore acuto stenocardico reazioni allergiche crisi convulsive emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico Conoscere i rischi specifici dell attività

66 Allegato 4 Obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso per le aziende di GRUPPO B e C OBIETTIVI DIDATTICI PROGRAMMA TEMPI Seconda giornata MODULO B Totale n. 4 ore Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro Cenni di anatomia dello scheletro Lussazioni, fratture e complicanze Traumi e lesioni cranio-encefalici e della colonna vertebrale Traumi e lesioni toraco-addominali Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro Lesioni da freddo e da calore Lesioni da corrente elettrica Lesioni da agenti chimici Intossicazioni Ferite lacero contuse Emorragie esterne

67 Allegato 4 Obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso per le aziende di GRUPPO B e C OBIETTIVI DIDATTICI PROGRAMMA TEMPI Terza giornata MODULO C Totale n. 4 ore Acquisire capacità di intervento pratico Tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del S.S.N. Tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute Tecniche di primo soccorso nella sindrome di insufficienza respiratoria acuta Tecniche di rianimazione cardiopolmonare Tecniche di tamponamento emorragico Tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato Tecniche di primo soccorso in casi di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici

68 GRAZIE PER L ATTENZIONE e mettete sempre i guanti!

69 Argasidae - assenza dello scudo dorsale chitinoso - il rostro non è visibile dorsalmente - più stadi ninfali 7 specie in Italia, tutte nidicole

70 Femmina Ixodidae - scudo dorsale chitinoso - rostro (capitulum) visibile dorsalmente - ipostoma con denti retroflessi - 36 specie in Italia Rostro Maschio Ipostoma

71 Stadi di sviluppo Larva Ninfa Adulto Maschio Adulto Femmina

72 Generi di Ixodidi italiani Ixodes Haemaphysalis Rhipicephalus Hyalomma Boophilus Dermacentor

73 Come si sviluppano le zecche?

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