6. MANIPOLAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI. gestione dei rifiuti derivanti dal loro utilizzo

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1 6. MANIPOLAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI e gestione dei rifiuti derivanti dal loro utilizzo

2 NORMA DI RIFERIMENTO D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale Parte quarta Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati Titolo I Gestione dei rifiuti <><><><><><><><> d.p.g.p. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. Testo Unico delle Leggi Provinciali in materia di tutela dell ambiente dagli inquinamenti Parte III Gestione dei rifiuti

3 DEFINIZIONE DI RIFIUTO D.Lgs. n. 152/2006 Art. 183 RIFIUTO : qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi;

4 Classificazione dei rifiuti Secondo l'origine in: D.Lgs. n. 152/2006 Art rifiuti urbani (quelli gestiti dal servizio pubblico) - rifiuti speciali (gestiti direttamente dai produttori, imprese e enti) Secondo le caratteristiche di pericolosità in: - rifiuti pericolosi - rifiuti non pericolosi

5 Rifiuti speciali: i rifiuti da attività agricole e agro-industriali svolte ai sensi dell art del Codice Civile; i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo; i rifiuti da lavorazioni industriali; i rifiuti da lavorazioni artigianali; i rifiuti da attività commerciali; i rifiuti da attività di servizio; i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acquee dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; i rifiuti derivanti da attività sanitarie.

6 Rifiuto pericoloso: rifiuto che presenta una o più delle seguenti caratteristiche (in base all etichettatura del prodotto di origine): H1 H2 H3-A H3-B H4 H5 H6 H7 H8 H9 H10 H11 H12 H13 H14 H15 Esplosivo Comburente Facilmente infiammabile Infiammabile Irritante Nocivo Tossico Cancerogeno Corrosivo Infettivo Tossico per la riproduzione Mutageno Rifiuti che a contatto con acqua, aria o acido sprigionano gas tossico o molto tossico; Sensibilizzanti Ecotossico Rifiuti che possono originare altre sostanze aventi una delle caratteristiche di cui sopra.

7 Esempi di etichettatura di prodotti

8 CODICE CER Ogni tipologia di rifiuto è indicata in uno speciale elenco stabilito dalle direttive europee e riportato in allegato al D.Lgs. 152/2006 (allegato D alla parte quarta) Ogni singolo rifiuto è identificato da un codice CER (catalogo europeo dei rifiuti) formato da tre coppie di cifre (es ) che servono ad indicare: l ambito produttivo di origine lo specifico ciclo produttivo che lo ha originato la tipologia specifica I rifiuti classificati pericolosi sono contrassegnati da un asterisco ( * ) (es *)

9 Principali rifiuti derivanti dall uso di prodotti fitosanitari gli imballaggi vuoti (bottiglie, sacchetti, scatole, ecc.) nei quali era contenuto il prodotto fitosanitario (sia quelli originari nei quali era stato acquistato che quelli eventuali dove è stato successivamente conservato) i residui non più utilizzabili del prodotto fitosanitario originario all interno del suo contenitore (indipendentemente dalla quantità) i residui della miscela fitoiatrica non più utilizzabile presente all interno dell atomizzatore le acque di lavaggio dell atomizzatore, sia interno che esterno mascherine, filtri, tute, guanti e altro materiale non più utilizzabile contaminato dai prodotti fitosanitari

10 CODICI DEI RIFIUTI Imballaggi vuoti (bottiglie, sacchetti, scatole, ecc.) nei quali era contenuto il prodotto fitosanitario CER * pericoloso - oppure XX non pericoloso, a seconda dell etichettatura del prodotto Residui non più utilizzabili del prodotto fitosanitario originario all interno del suo contenitore CER * pericoloso - oppure non pericoloso, a seconda dell etichettatura del prodotto

11 CODICI DEI RIFIUTI Mascherine, filtri, tute, guanti e altro materiale contaminato CER * pericoloso - oppure non pericoloso, a seconda dell etichettatura del prodotto e della sua concentrazione sui materiali Residui della miscela fitoiatrica non più utilizzabile presente all interno dell atomizzatore CER * pericoloso - oppure non pericoloso, a seconda dell etichettatura del prodotto e della sua concentrazione nella miscela Acque di lavaggio dell atomizzatore CER * pericoloso - oppure non pericoloso a seconda dell etichettatura del prodotto e della sua concentrazione nella miscela

12 Art. 177 La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse Art. 178 La gestione dei rifiuti è effettuata, in particolare, secondo principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità e di responsabilizzazione, nonché del principio chi inquina paga.

13 Gestione dei principali rifiuti derivanti dall uso di prodotti fitosanitari Imballaggi vuoti (bottiglie, sacchetti, scatole, ecc.) nei quali era contenuto il prodotto fitosanitario Devono essere conservati integri in quanto possono ancora contenere residui dei prodotti fitosanitari che potrebbero disperdersi nell ambiente. Devono mantenere l etichetta integra e leggibile allo scopo di ricostruire la natura e la pericolosità del prodotto contenuto.

14 Imballaggi vuoti (bottiglie, sacchetti, scatole, ecc.) nei quali era contenuto il prodotto fitosanitario Se l imballaggio conteneva un prodotto fitosanitario non pericoloso esso è classificato come non pericoloso e ad esso viene attribuito il codice CER relativo al materiale di cui è fatto. Es: imballaggi in carta e cartone CER imballaggi in plastica CER imballaggi metallici CER imballaggi in vetro CER

15 Imballaggi vuoti (bottiglie, sacchetti, scatole, ecc.) nei quali era contenuto il prodotto fitosanitario Se l imballaggio conteneva un prodotto fitosanitario pericoloso esso è da classificare come pericoloso in via cautelativa e ad esso viene attribuito il codice CER * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze. Ma se l imballaggio è stato risciacquato e bonificato? Per determinare se l imballaggio è effettivamente non pericoloso perché non contiene più residui della sostanza pericolosa o non è contaminato da tale sostanza, è necessario effettuare un analisi chimica. Tale procedura può risultare antieconomica per l imprenditore agricolo o l utilizzatore non professionale. Pertanto, tutti gli imballaggi vuoti che hanno contenuto prodotti fitosanitari pericolosi sono classificati pericolosi e devono essere stoccati in contenitori resistenti all azione dei rifiuti e protetti dalle acque meteoriche.

16 I residui non più utilizzabili del prodotto fitosanitario originario Vanno conservati nei loro imballaggi, integri, secondo i criteri stabiliti per il cd. deposito temporaneo a seconda del loro stato fisico (solido, liquido, polverulento) e al loro stato di pericolosità. (lo vediamo in seguito)

17 I residui della miscela fitoiatrica non più utilizzabile eventuale miscela residua nel serbatoio miscela tecnicamente non distribuibile La miscela residua, anche diluita, può essere distribuita sulle colture per le quali il prodotto è autorizzato Nel caso non si possa attuare la prima ipotesi deve essere raccolta e conservata in azienda come rifiuto nello stoccaggio dedicato, con i criteri del deposito temporaneo (lo vediamo in seguito)

18 Le acque di lavaggio dell atomizzatore Allegato VI.5 al D.M. 22 gennaio 2014 Piano di azione nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari LAVAGGIO INTERNO Le acque di lavaggio possono essere distribuite sulle colture per le quali il prodotto è autorizzato Nel caso non si possa attuare la prima ipotesi deve essere raccolta e conservata in azienda come rifiuto nello stoccaggio dedicato, con i criteri del deposito temporaneo (lo vediamo in seguito) Non effettuare il lavaggio in prossimità di un corpo idrico o su un area dove la miscela possa raggiungere la falda

19 Le acque di lavaggio dell atomizzatore Allegato VI.5 al D.M. 22 gennaio 2014 Piano di azione nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari LAVAGGIO ESTERNO In campo Stabilire in anticipo le superfici No in prossimità di un corpo idrico Non ripetere sempre nella medesima area In azienda Operare su superficie impermeabile Raccogliere le acque contaminate Stoccare le acque contaminate

20 Mascherine, filtri, tute, guanti e altro materiale L elenco europeo dei rifiuti riporta questa tipologia con una voce specchio, ossia una classificata pericolosa (CER *) e una non pericolosa ( ) a seconda della percentuale di sostanza pericolosa presente nella massa del rifiuto. Per stabilire se il materiale è effettivamente non pericoloso perché contiene residui della sostanza pericolosa al di sotto della soglia determinata in relazione alla classe di pericolosità del prodotto fitosanitario, è necessario effettuare un analisi chimica. Tale procedura può risultare antieconomica per l imprenditore agricolo o l utilizzatore non professionale. Pertanto, come per gli imballaggi dei prodotti fitosanitari, se il materiale è stato contaminato da un prodotto fitosanitario pericoloso, esso è da classificare come pericoloso in via cautelativa e ad esso viene attribuito il codice CER * assorbenti, materiali filtranti ( ), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose. Devono essere stoccati in contenitori resistenti all azione dei rifiuti e protetti dalle acque meteoriche.

21 Art. 188 Responsabilità dell utilizzatore professionale produttore dei rifiuti E direttamente responsabile della gestione dei propri rifiuti nell ambito dell azienda o ente cui appartiene e del loro trasporto quando effettuato in proprio. Li consegna ad un soggetto (ente o impresa) autorizzato ai sensi della normativa in materia di gestione dei rifiuti (raccolta e trasporto, stoccaggio intermedio, trattamento di recupero, smaltimento finale). L utilizzatore non inquadrato come impresa o ente è comunque responsabile dei propri rifiuti e li consegna al servizio pubblico di raccolta (Centri di raccolta)

22 Art. 188 Quando termina la responsabilità nella gestione dei propri rifiuti? Quando li consegna al servizio pubblico di raccolta previa convenzione. Quando riceve la quarta copia del formulario di identificazione per il trasporto controfirmata dal destinatario dei rifiuti (art. 193). Quando li consegna ad un circuito organizzato di raccolta (art. 183, comma 1, lettera pp)). In provincia di Trento è in vigore dall agosto 2013 un Accordo di programma per la gestione dei rifiuti nelle aziende agricole, siglato dalle maggiori associazioni agricole locali e dalla Provincia autonoma di Trento.

23 Il deposito dei rifiuti La detenzione dei rifiuti nel luogo di produzione non è soggetta ad autorizzazione in materia ambientale (art. 208) a condizione che si rispettino i criteri del cd. deposito temporaneo (art. 183, comma 1, lettera bb))

24 Criteri del deposito temporaneo il deposito deve essere effettuato nel luogo di produzione (per le aziende agricole in azienda o presso un sito che sia nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola o del consorzio agrario di cui imprenditore agricolo è socio); i rifiuti devono essere consegnati ad un soggetto autorizzato per essere avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative a scelta: A) con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; B) quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi - in ogni caso il deposito non può avere durata superiore ad un anno; deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti, nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute.

25 DEPOSITO DEI RIFIUTI Il regolamento provinciale che disciplina il deposito dei rifiuti presso il luogo di produzione (d.p.g.p. 30 luglio 1991, n /Leg.) stabilisce i seguenti criteri: I rifiuti liquidi pericolosi devono essere stoccati in cisterne o contenitori dotati di intercapedine o collocati in idoneo bacino di contenimento. (dimensioni del bacino di contenimento: uguale al volume del deposito se in un unico contenitore; almeno 1/3 del volume totale in caso di più contenitori e comunque non inferiore al contenitore più grande) immagine tratta dal sito

26 DEPOSITO DEI RIFIUTI I rifiuti liquidi non pericolosi possono essere stoccati in cisterne o contenitori a tenuta senza intercapedine o bacino di contenimento Tutti i rifiuti liquidi devono essere stoccati in contenitori rigidi a tenuta in metallo o plastica a seconda delle caratteristiche chimiche dei rifiuti, provvisti di idonee chiusure atte ad evitare lo sversamento del contenuto e accessori e dispositivi atti ad effettuare il riempimento e lo svuotamento in condizioni di sicurezza.

27 DEPOSITO DEI RIFIUTI Ogni tipo di rifiuto deve essere stoccato separatamente evitando miscele con altri liquidi e i contenitori devono essere etichettati secondo le norme che disciplinano l imballaggio dei rifiuti (prodotti) pericolosi. immagine tratta dal sito

28 DEPOSITO DEI RIFIUTI I rifiuti solidi pericolosi devono essere stoccati in contenitori resistenti all azione dei rifiuti e protetti dalle acque meteoriche e dal vento se polverulenti I rifiuti solidi non pericolosi possono essere stoccati a diretto contatto del suolo ma devono comunque essere protetti dalle acque meteoriche e dal vento se polverulenti

29 DEPOSITO DEI RIFIUTI Può essere effettuato all interno del deposito aziendale dei prodotti fitosanitari purché tenuti separati da questi e chiaramente identificati (cartelli, area contrassegnata, ecc.) Allegato VI.1 al D.M. 22 gennaio 2014 Piano di azione nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Deve essere custodito in ogni caso Deve essere accessibile ai soli addetti

30 E VIETATO BRUCIARLI INTERRARLI ABBANDONARLI NELL AMBIENTE (corsi d acqua, dispersi nell aria, ) IMMETTERLI NEI CASSONETTI DEI RIFIUTI URBANI

31 Art. 190 Registro di carico e scarico Vi si devono annotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti gestiti. E numerato, vidimato e gestito con le modalità previste per i registri IVA. E obbligatorio, in particolare, per: gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi gli enti e imprese che effettuano il trasporto dei propri rifiuti pericolosi Sono esclusi da tale obbligo: gli enti e le imprese che sono iscritte al SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti vediamo più avanti cos è) fino al 31 dicembre 2015 gli imprenditori agricoli di cui all art del codice civile con un volume di affari annuo fino a

32 Registro di carico e scarico

33 Art. 190 Registro di carico e scarico Le annotazioni devono essere effettuate almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione o dallo scarico del rifiuto. I registri di carico e scarico devono essere conservati presso l impianto di produzione (es. azienda agricola) e integrati con i formulari di identificazione relativi al trasporto dei rifiuti. Sono conservati per cinque anni dalla data dell ultima registrazione.

34 Art. 190 comma 1-ter Gli imprenditori agricoli di cui all art del C.C. possono sostituire il registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi con una delle seguenti modalità: 1. conservazione per tre anni del formulario di identificazione per il trasporto o della copia della scheda SISTRI di consegna al soggetto che ha ricevuto i rifiuti pericolosi 2. conservazione per tre anni del documento di conferimento dei rifiuti pericolosi rilasciato dal soggetto che provvede alla loro raccolta nell ambito di un circuito organizzato di raccolta (leggi Accordo di programma)

35 Art. 212 Il trasporto dei propri rifiuti L utilizzatore professionale può trasportare i propri rifiuti NON PERICOLOSI e i propri rifiuti PERICOLOSI fino a 30 Kg o 30 lt. al giorno, iscrivendosi all Albo nazionale gestori ambientali in procedura semplificata (art. 212, comma 8). Il trasporto deve costituire parte integrante ed accessoria all attività dell azienda o ente. Il trasporto deve essere accompagnato dal formulario di identicazione. La sezione provinciale dell Albo nazionale gestori ambientali è istituita presso la C.C.I.A.A. di Trento.

36 Art. 193, comma 9-bis Non è considerato trasporto di rifiuti La movimentazione tra fondi appartenenti alla medesima azienda agricola, anche percorrendo strade pubbliche, qualora risulti comprovato da elementi oggettivi ed univoci che sia finalizzata unicamente al raggiungimento del luogo dove si effettua il deposito temporaneo e la distanza fra i fondi non sia superiore a dieci chilometri. La movimentazione effettuata dall'imprenditore agricolo dai propri fondi al sito nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola o del consorzio agrario di cui è socio, qualora sia finalizzata al raggiungimento del deposito temporaneo.

37 Art. 193 Importante! La gestione dei rifiuti prodotti dall'imprenditore agricolo può essere effettuata dalla cooperativa agricola o del consorzio agrario di cui è socio a condizione che la cooperativa agricola o il consorzio agrario abbia ratificato in assemblea dei soci l adozione formale di tale modalità di gestione collettiva!

38 Art. 193 Criteri per il trasporto dei rifiuti Il trasporto dei propri rifiuti da parte dell utilizzatore professionale può essere effettuato esclusivamente con veicoli intestati all azienda. Le modalità di trasporto e di formazione dei carichi sul veicolo seguono gli stessi criteri adottati per il deposito dei rifiuti in azienda. In ogni caso devono essere adottate tutte le precauzioni possibili per evitare la perdita del carico e la dispersione nell ambiente dei rifiuti (stabilità dei contenitori, chiusura verificata, ecc.). Allegato VI.3 al D.M. 22 gennaio 2014 Piano di azione nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Si applicano il decreto ministeriale 544 del 2009 relativo al trasporto su strada di sostanze pericolose (cd. ADR)

39 Criteri per il trasporto dei rifiuti Allegato VI.3 al D.M. 22 gennaio 2014 Piano di azione nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari possibilmente mantenere i residui dei prodotti fitosanitari nei loro contenitori originari, integri, con le etichette integre e leggibili; le confezioni danneggiate devono essere sistemate in contenitori a chiusura ermetica con apposta etichetta indicante il nome del principio attivo e i relativi rischi; le eventuali perdite devono essere tamponate con materiale assorbente e raccolte in apposito contenitore per il successivo smaltimento.

40 Art. 193 Formulario di identificazione per il trasporto (FIR) E compilato, datato e firmato in quattro copie. La prima copia rimane al produttore dei rifiuti (utilizzatore professionale). Delle altre tre copie, una rimane al trasportatore, una al destinatario e l altra ritorna all imprenditore agricolo controfirmata e datata dal destinatario.

41 Formulario di identificazione per il trasporto Elementi essenziali (per legge) che lo compongono: nome e indirizzo del produttore nome e indirizzo del destinatario impianto di destinazione origine e tipologia quantità del rifiuto percorso data

42 Art. 189 Comunicazione annuale dei rifiuti Entro il 30 aprile di ogni anno gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi non iscritti al SISTRI sono tenuti a presentare alla C.C.I.A.A. la Comunicazione annuale (cd. MUD) sui rifiuti prodotti nel corso dell anno precedente, con le modalità previste dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70. Fino al 31 dicembre 205 sono in ogni caso esclusi da tale obbligo gli imprenditori agricoli di cui all art del codice civile con un volume d affari fino a

43 Tracciabilità dei rifiuti La tracciabilità dei rifiuti deve essere garantita dalla loro produzione sino alla loro destinazione finale. A tale fine, la gestione dei rifiuti avviene: a) nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta del registro di carico e scarico, del formulario di identificazione per il trasporto e della comunicazione annuale sulla gestione dei rifiuti (cd. MUD). oppure b) attraverso il SISTRI;

44 Art. 188-ter SISTRI Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), la cui gestione è in capo al Comando Carabinieri per la Tutela dell Ambiente, è un sistema elettronico di rilevamento satellitare che permette l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti pericolosi a livello nazionale. L adesione al SITRI sostituisce gli adempimenti burocratici relativi alla tenuta del registro di carico e scarico (art. 190), alla compilazione del formulario di identificazione per il trasporto (art. 193) e alla presentazione della comunicazione annuale sui rifiuti (cd. MUD) (art. 189).

45 Art. 188-ter SISTRI Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Non sono tuttavia tenuti ad aderire al SISTRI, ancorché produttori di rifiuti pericolosi: gli enti e le imprese agricole che hanno fino a 10 dipendenti; indipendentemente dal numero dei dipendenti, le imprese agricole di cui all art del C.C. che conferiscono i propri rifiuti ad un circuito organizzato di raccolta (vedi Accordo di programma per la gestione dei rifiuti nelle aziende agricole firmato nell agosto 2013).

46 POSSIBILI DESTINAZIONI DEI RIFIUTI RECUPERO : è l operazione il cui principale scopo è di permettere ai rifiuti di svolgere un nuovo ruolo utile, sia come materia, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati, sia dal punto di vista energetico derivante, ad esempio, dalla loro combustione. SMALTIMENTO : è l operazione volta all eliminazione o all innocuizzazione del rifiuto.

47 Operazioni di recupero R1 Utilizzazione principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia R2 Rigenerazione/recupero di solventi R3 Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) R4 Riciclaggio/recupero dei metalli e dei composti metallici R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi R7 Recupero dei prodotti che servono a ridurre l inquinamento R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R10 Trattamento in ambiente terrestre a beneficio dell agricoltura o dell ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).

48 Operazioni di smaltimento D1 Deposito sul o nel suolo (ad esempio discarica). D2 Trattamento in ambiente terrestre (ad esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli). D3 Iniezioni in profondita (ad esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi, in cupole saline o faglie geologiche naturali). D4 Lagunaggio (ad esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune, ecc.). D5 Messa in discarica specialmente allestita (ad esempio sistematizzazione in alveoli stagni, separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall ambiente). D6 Scarico dei rifiuti solidi nell ambiente idrico eccetto l immersione. D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino. D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12. D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.) D10 Incenerimento a terra. D11 Incenerimento in mare. D12 Deposito permanente (ad esempio sistemazione di contenitori in una miniera). D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12. D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13. D15 Deposito preliminare prima di uno delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).

49 Sanzioni Art. 256 comma 1 attività di raccolta, trasporto e stoccaggio in assenza dell autorizzazione: arresto da 3 mesi a 1 anno o ammenda da a se non pericolosi arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da a se pericolosi Art. 260-ter comma 5 al trasporto di rifiuti pericolosi senza autorizzazione consegue sempre la confisca del mezzo di trasporto.

50 Sanzioni Art. 256 comma 2* abbandono sul suolo e nel suolo o immissione in acque superficiali e sotterranee di rifiuti: arresto da 3 mesi a 1 anno o ammenda da a se non pericolosi arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da a se pericolosi * La stessa violazione è sanzionata all art. 255, comma 1, con pene molto inferiori per tutti i soggetti non identificati come impresa o ente. Agli imprenditori agricoli si applica l art. 256 in quanto titolari di impresa (agricola)

51 Sanzioni Art. 258, comma 4 Mancata emissione del formulario di identificazione per il trasporto: rifiuti non pericolosi: sanzione amministrativa da a ai sensi dell art. 92, comma 1bis, del T.U.L.P. in materia di tutela dell ambiente dagli inquinamenti la sanzione è ridotta da 800 a (e senza sanzioni accessorie) per le piccole imprese (< 50 dipendenti), per gli enti e fino a 20 mc rifiuti pericolosi: reato art. 483 codice penale (falso in atto pubblico) reclusione fino a 2 anni oppure dati incompleti o inesatti ma a condizione che gli elementi essenziali consentano di ricostruire le informazioni corrette: sanzione amministrativa da 260 a ai sensi dell art. 92, comma 1bis, del T.U.L.P. in materia di tutela dell ambiente dagli inquinamenti la sanzione è ridotta da 130 a 775 (e senza sanzioni accessorie) per le piccole imprese (< 50 dipendenti), per gli enti e fino a 20 mc di rifiuti non pericolosi e 10 mc di rifiuti pericolosi Diversamente è come se il documento non ci fosse!

52 Sanzioni Art. 258 comma 1 Mancata, incompleta o inesatta compilazione della comunicazione annuale sui rifiuti (cd. MUD): sanzione amministrativa da a (da a )* sanzione amministrativa da 26 a 160 (da 13 a 80 )* se presentato entro 60 giorni dalla scadenza sanzione amministrativa da 260 a (da 130 a 775 )* se la documentazione ambientale (registro, formulario, MUD) consente di ricostruire le informazioni corrette * Ai sensi dell art. 92, comma 1bis, del T.U.L.P. in materia di tutela dell ambiente dagli inquinamenti le sanzioni sono ridotte della META (e senza sanzioni accessorie) per le piccole imprese (< 50 dipendenti), per gli enti e fino a 200 mc annui di rifiuti non pericolosi e 100 mc annui di rifiuti pericolosi

53 Sanzioni Art. 258 commi 2 e 3 Mancata, incompleta o inesatta tenuta del registro di carico e scarico: sanzione amministrativa da a (da a )* sanzione amministrativa da a (da 700 a )* con dipendenti <15 sanzione amministrativa da 260 a (da 130 a 775 )* se la documentazione ambientale (registro, formulario, MUD) consente di ricostruire le informazioni corrette * Ai sensi dell art. 92, comma 1bis, del T.U.L.P. in materia di tutela dell ambiente dagli inquinamenti le sanzioni sono ridotte della META (e senza sanzioni accessorie) per le piccole imprese (< 50 dipendenti), per gli enti e fino a 200 mc annui di rifiuti non pericolosi e 100 mc annui di rifiuti pericolosi

54 Sanzioni Chi controlla? Chi rileva le violazioni? (Regolamento d.p.g.p. 12 luglio 1993, n /Legisl.) Ordinariamente tutti gli organi con qualifica di Polizia Giudiziaria (Polizia municipale, Carabinieri-N.O.E., Guardia di Finanza, Corpo forestale dello Stato, ecc.) In provincia di Trento in particolare i controlli in materia ambientale sono effettuati da: Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente - U.O. Giuridico ispettiva P.A.T. - Servizio foreste e fauna N.O.S.F. Nucleo operativo special. forestale

55 Accordo di programma Articolo 206, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: le autorità competenti possono stipulare appositi accordi di programma per l attuazione di specifici piani di settore di riduzione, recupero e ottimizzazione dei flussi di rifiuti. Articolo 11, comma 5, della legge provinciale 14 aprile 1998, n. 5, che disciplina la raccolta differenziata dei rifiuti: la Giunta provinciale può stipulare accordi e contratti di programma con enti pubblici e con le imprese presenti sul mercato o con le associazioni di categoria, per assicurare il coordinamento delle attività di gestione dei rifiuti di imballaggio nel territorio provinciale.

56 L Accordo di programma del 2013 Schema approvato dalla Giunta provinciale deliberazione n del 1 luglio 2013 Sottoscritto da: Vicepresidente della PAT Coldiretti Trento Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Contadini Trentini Confagricoltura del Trentino Federazione Coltivatori Trentini A.I.C. Federazione Trentina della Cooperazione S.C. Federazione Provinciale Allevatori S.C.A.

57 L Accordo di programma del 2013 in provincia di Trento Semplificazione burocratica Economicità del servizio Risposta all agricoltore

58 L Accordo di programma del 2013 in provincia di Trento Razionalizza e semplifica gli oneri amministrativi a carico delle imprese agricole operanti sul territorio provinciale nelle procedure di gestione dei propri rifiuti, favorendo la raccolta differenziata, nel rispetto dei principi e degli obiettivi stabiliti dalle disposizioni in materia (parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) garantendo in ogni caso l efficacia dei controlli pubblici sulla tracciabilità dei rifiuti prevista dalle norme vigenti. Ha come obiettivo l organizzazione di un sistema di raccolta incentrato sul conferimento diretto da parte delle imprese agricole dei propri rifiuti ad un soggetto espressamente individuato dalle organizzazioni di rappresentanza del comparto agricolo e regolarmente autorizzato ai sensi delle norme vigenti alla raccolta e trasporto dei rifiuti conto terzi.

59 L Accordo di programma del 2013 in provincia di Trento sostituisce la compilazione del registro di carico e scarico con l annotazione delle stesse informazioni sul Registro dei trattamenti (art. 16 del D.Lgs. 14 agosto 2012, n. 150 cd. Quaderno di campagna ), anche mediante fogli aggiuntivi sostituisce il formulario di identificazione per il trasporto (FIR) con la copia della convenzione o contratto di servizio stipulati dalle associazioni e organizzazioni di categoria con il gestore del circuito organizzato di raccolta e copia cartacea della scheda SISTRI Area Movimentazione, sottoscritta e consegnata dal gestore del medesimo circuito indica i criteri per il deposito temporaneo dei rifiuti in azienda

60 L Accordo di programma del 2013 in provincia di Trento La copia della convenzione o contratto di servizio stipulati dalle associazioni e organizzazioni di categoria con il gestore del circuito organizzato di raccolta e le copie cartacee delle schede SISTRI Area Movimentazione, sottoscritte e consegnate dal gestore del medesimo circuito, devono essere conservate assieme al Registro dei trattamenti (cd. Quaderno di campagna )

61 Domande Per la normativa in materia ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) cos è un rifiuto? a) tutto ciò che non può più essere utilizzato b) qualsiasi oggetto o sostanza che emana cattivi odori c) qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi Cos è il codice CER? a) è il numero seriale che identifica l azienda certificata a livello europeo per l utilizzo di prodotti fitosanitari b) è il codice attribuito all azienda autorizzata alla gestione dei propri rifiuti c) è il codice che identifica le tipologie di rifiuto all interno del catalogo approvato dalle direttive europee Una volta svuotato il contenitore del PF è bene a) togliere l etichetta per facilitare il recupero del materiale di cui è fatto l imballaggio (plastica, cartone, vetro, ecc.) b) ridurre di volume l imballaggio (triturazione, compressione, ecc.) per diminuire la possibilità di dispersione delle sostanze inquinanti nell ambiente c) lasciare integro l imballaggio per poter recuperare le informazioni sul contenuto ed evitare la dispersione delle sostanze inquinanti nell ambiente

62 Domande Si possono smaltire in campo le acque di lavaggio esterno dell atomizzatore? a) si, purché la superficie interessata sia sempre la stessa per non diffondere gli inquinanti b) no, è scarico abusivo di rifiuti liquidi c) si, su superfici prestabilite, senza ripetere l operazione sempre nella medesima area e comunque mai in prossimità di un corpo idrico Quali di queste condizioni non rientra tra quelle che definiscono il cd. deposito temporaneo e che permettono di gestire i propri rifiuti senza la necessità dell autorizzazione in materia? a) il deposito deve essere effettuato nel luogo di produzione (in azienda o presso la cooperativa agricola o il consorzio agrario di cui si è soci) b) deve essere effettuato per categorie omogenee e nel rispetto delle norme tecniche che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose c) il deposito non può avere durata superiore a 18 mesi

63 Domande Con quale delle seguenti modalità gli imprenditori agricoli di cui all art del C.C. possono sostituire il registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi: a) comunicazione dei dati ogni 6 mesi all Azienda sanitaria locale (APSS) b) conservazione progressiva delle fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari c) conservazione per 3 anni del documento di conferimento dei rifiuti rilasciato dal soggetto che provvede alla loro raccolta nell ambito di un circuito organizzato In quali dei seguenti luoghi non può essere effettuato il deposito temporaneo dei rifiuti? a) nel deposito aziendale dei prodotti fitosanitari, anche se rifiuti e PF sono tenuti separati b) in un sito nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola o del consorzio agrario di cui l imprenditore agricolo è socio c) in un luogo custodito presso l abitazione civile dell imprenditore agricolo o del legale rappresentante dell impresa

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