AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE

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Tommaso Bruno
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1 AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CORTE DI GIUSTIZIA DELL UNIONE EUROPEA, CAUSA C-50/10 Zomer Sofia

2 DIRETTIVA IPPC /1/CE ART 1: La presente direttiva ha per oggetto la prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento proveniente dalle attività di cui all allegato I. Essa prevede misure intese a evitare oppure, qualora non sia possibile, a ridurre le emissioni delle suddette attività nell aria, nell acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, per conseguire un livello elevato di protezione dell ambiente nel suo complesso, lasciando impregiudicate le disposizioni della direttiva 85/337/CEE e altre disposizioni comunitarie in materia. ART 5 n.1: Gli stati membri adottano le misure necessarie affinchè le autorità competenti controllino, attraverso autorizzazioni rilasciate a norma degli articoli 6 e 8, ovvero, nei modi opportuni, mediante il riesame e, se del caso, l aggiornamento delle prescrizioni, che entro il 30 ottobre 2007 gli impianti esistenti funzionino secondo i requisiti di cui agli articoli 3, 7, 9, 10 e 13, all articolo 14, lettere a) e b) ed all articolo 15, paragrafo 2, fatte salve altre disposizioni comunitarie specifiche.

3 Allegato I Direttiva IPPC Categorie di attività industriali Attività energetiche (impianti combustione, raffinerie di petrolio e gas,.. ) Produzione e trasformazione dei metalli Industria dei prodotti minerali Industria chimica Gestione dei rifiuti Altre attività (impianti di fabbricazione carta a partire dal legno, tintura fibre tessili, macelli oltre 50 tonnellate di carcasse al giorno, allevamento intensivo pollame, trattamento e trasformazione del latte, ecc ) Gli impianti o le parti di impianti utilizzati per la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi prodotti e processi non rientrano nella presente direttiva.

4 I FATTI Novembre 2007: Commissione invita Stati Membri a fornire dati sul numero di impianti esistenti ai sensi dell art. 2 p.to 4 IPPC, sul numero di autorizzazioni nuove, riesaminate ed aggiornate. Febbraio 2008: la Repubblica italiana comunica alcuni dati, informa la Commissione dell adozione di un decreto legge, poi convertito in l. 243/07 con cui viene prorogato il termine di adeguamento al 31 marzo 2008 in caso di inadempienza autorità competenti attivazione del potere sostitutivo dello Stato Maggio 2008: procedimento per inadempimento ex art. 226CE, con intimazione a fornire informazioni dettagliate su impianti e autorizzazioni Luglio 2008: Repubblica italiana fornisce informazioni su numero impianti esistenti, impianti con nuove autorizzazioni o per i quali ne erano state rilasciate nuove o riesaminate sostituiti con altri dati con nota di gennaio 2009

5 Commissione contesta molti impianti non dotati di necessaria autorizzazione Febbraio 2009: Invio di un parere motivato con cui si invita lo Stato Membro a conformarsi nel termine di due mesi Aprile 2009: nota della Repubblica Italiana: informazioni raccolte presso la metà delle autorità competenti, 2/3 degli impianti esistenti, di cui 85% dotati di AIA, 7% adeguamento autorizzazione preesistenti, 8% no rilevato necessità di modificare autorizzazione precedente Novembre 2009: Repubblica Italiana invia aggiornamento dati, su 5669 impianti in esercizio, 4465 dotati di AIA, sui restanti 1204 in corso procedure di rilascio AIA per l 11% di queste no necessario riesame per essere conformi alla direttiva IPPC Commissione propone ricorso per violazione art. 5, n,1 della direttiva IPPC

6 RICORSO ARGOMENTI REPUBBLICA ITALIANA Variazione dei dati in quanto autorità regionali competenti fino a metà 2009 no trasmesso informazioni complete variazioni dovute a dinieghi di autorizzazioni, divisione e chiusura impianti Per gli impianti esistenti sprovvisti di AIA il rilascio era in corso, per alcuni aggiornata, per altri impianti riesaminati no necessario riesaminare le autorizzazioni preesistenti al fine di adeguamento a IPPC, in quanto su scorta di valutazione caso per caso, le autorità hanno ritenuto di non dover adottare alcun provvedimento poiché tali impianti erano già autorizzati conformemente alle più avanzate disposizioni in materia ambientale, quindi non difformi alla direttiva IPPC

7 GIUDIZIO DELLA CORTE Ricorda che la data di scadenza per rendere conformi gli impianti era fissata dalla direttiva IPPC il 30 ottobre 2007 Fino a novembre 2009 solo parte delle autorizzazioni era stata riesaminata, e ove necessario aggiornata - ritenuto non necessario per le autorità riesaminare 608 impianti Alla scadenza del termine del parere motivato gli impianti sprovvisti di AIA funzionavano in modo conforme alla direttiva IPPC, ma Corte ricorda che come risulta dall art. 1 IPPC tra gli obblighi del legislatore risultano quelli dell art. 5 della IPPC, al fine di conseguire un elevato grado di protezione ambientale si necessita di esecuzione piena e conforme Occorre riesame delle autorizzazioni in riferimento alle condizioni esistenti ed un eventuale aggiornamento dalla lettera dell art. 5 IPPC risulta che i requisiti relativi a rilascio AIA si applicano sia ai nuovi impianti che in caso di riesame Þ Argomento Repubblica della mera verifica delle autorizzazioni preesistenti non è sufficiente Þ Argomento della Repubblica secondo il quale impianti rispettano ulteriori obblighi di leggi successivi, quindi conformi a IPPC non è sufficiente Þ Risulta fondato il ricorso proposto dalla Commissione

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