Re- use nel mondo delle aziende dei servizi di distribuzione Horeca Italiana: Prime Evidenze.

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1 Re- use nel mondo delle aziende dei servizi di distribuzione Horeca Italiana: Prime Evidenze.

2 L anello mancante Il 2 dicembre 2015 la Commissione europea ha adottato il nuovo pacchetto di misure per incentivare la transizione dell Europa verso l economia circolare per rafforzarne la competitività e la crescita economica sostenibile. Attraverso un maggior ricorso al riciclaggio e al riutilizzo, le azioni proposte dalla Commissione costituiscono l anello mancante nel ciclo di vita dei prodotti, a beneficio sia dell ambiente che ci circonda che dell economia: dalla produzione al consumo, fino alla gestione dei rifiuti e al mercato delle materie prime secondarie. Pertanto la Commissione europea ha proposto una serie di modifiche di direttive, già presenti in ambito di sostenibilità e gestione di rifiuti.

3 Gli obiettivi europei al 2030 In particolare gli obiettivi proposti in materia di riduzione dei rifiuti comprendono (modifica della Direttiva 2008/98/CE): v v v v v v v Il riciclo del 65 % dei rifiuti urbani entro il 2030;; Il riciclo del 75 % dei rifiuti da imballaggio;; La riduzione, al massimo del 10 %, dei rifiuti da collocare in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;; Il divieto di collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;; La promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;; Misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un industria in materie prime destinate ad un altra;; Incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio.

4 Dalla gestione del rifiuto alla sua prevenzione L economia circolare ha come fondamento la ricostruzione del capitale utilizzato, economico, umano, sociale e ambientale. Bisogna rimuovere gli ostacoli che impediscono l ottimizzazione dell utilizzo delle risorse da parte delle imprese, nell ottica dello sviluppo sostenibile che tenga conto delle generazioni future. L immagine illustra il nuovo tipo di organizzazione economica e produttiva: circolare e i suoi vantaggi rispetto alla tradizionale economia lineare. Il ciclo di vita delle materie prime e dei beni viene allungato, non terminando esclusivamente presso la discarica, ma ritornando all interno del sistema produttivo, prima attraverso il riuso e successivamente come materia prima secondaria attraverso il riciclo.

5 Dalla gestione del rifiuto alla sua prevenzione Economia Lineare Materie prime Produzione Distribuzione Consumo Rifiuto Nell economia lineare vi è una perdita di risorse al termine di vita del prodotto.

6 Differenze tra Riciclo e Riuso. All interno del sistema del riciclo i beni, una volta scartati e divenuti rifiuti, attraverso un sistema di raccolta vengono trattati e lavorati per poter tornare ad essere materiali utilizzabili all interno del processo produttivo. Lo schema rappresenta il ciclo di vita degli imballaggi in vetro attraverso la filiera del riciclo delle materie prime, dalla produzione alla gestione del rifiuto.

7 Che cos è il riuso? Il riuso come sistema di prevenzione dei rifiuti All interno del sistema del riuso (Re-use) non si giunge mai alla formazione del rifiuto. Le operazioni che si pongono in essere - pulizia, manutenzione, riparazione - fanno in modo che il bene oggetto del trattamento mantenga l essenza e la sua funzione originaria, tornando ad essere utilizzato molte volte. Vi è un risparmio di materia e di energia di produzione, con conseguente riduzione dei costi di gestione. Non si produce alcuna tipologia di rifiuto!!!!

8 MATERIE PRIME INDUSTRIA DI PRODUZIONE BEVANDE DISTRIBUTORI R I C I C L O R I U S O PUNTI DI CONSUMO FINE CICLO

9 La distribuzione HORECA in Italia.

10 Mercato Grossisti Horeca: Aziende circa Stima Fatturato: Drink mio MIO Food MIO Distribuzione Bevande MIO Dolciari e Multiserv. Totale mio Tot MIO di uro Sweet mio Food mio Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob. 10

11 I grossisti di bevande del mondo Horeca in Italia Totale Italia circa Per un totale di Mio uro Centro: 469 (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) Nord: 567 (Valle d Aosta, Piemonte, Liguria,Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) Sud: 512 (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria) Sicilia : 256 (Sicilia)

12 MERCATO DISTRIBUTORI HORECA Stima Fatturato: MIO Distribuzione Bevande Indipendenti mio 37% MIO Distributori Consorziati Totale mio MIO Distributori Indipendenti 63% Consorziati mio Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob. 12

13 N DIPENDENTI : N AGENTI/VENDITORI : MAGAZZINI COPERTI MQ : SCOPERTI MQ : N MEZZI ASSISTENZA CLIENTI :3.455 N MEZZI CONSEGNA MERCE: Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob. 13

14 Il Vuoto a Rendere nel sistema Italgrob.

15 Mercato Grossisti Horeca: Sistema consortile Italgrob. Stima Fatturato: MIO Distribuzione Bevande dei Consorzi Consorzio CDA 544 mio 17% 544 MIO Consorzio CDA Totale Consorzi mio MIO Altri Consorzi 83% Altri mio Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob. 15

16 Numerica complessiva prodotti beverage in termini di pezzi e fatturato. Gennaio Dicembre 2015 TOTALE N pezzi Fatturato TOTALE FATTURATO DI CUI IN VUOTO A RENDERE PESO % 16% 31% Totale Consorzi mio Consorzio CDA 544 mio 17% Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob su dati Consorzio CDA. Altri mio 83% 16

17 Numerica complessiva in termini di pezzi e fatturato per Area Nielsen. Gennaio Dicembre 2015 AREA N Pezzi peso% Fatturato peso % AREA % % Area 1 Area 2 AREA % % Area 3 AREA % % AREA % % Area 4 Totale Italia % % Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob su dati Consorzio CDA.

18 Numerica complessiva in termini di pezzi e fatturato per Regione. Gennaio Dicembre 2015 REGIONE N Pezzi peso% Fatturato peso % ABRUZZO ,9% ,2% BASILICATA ,6% ,5% CALABRIA ,9% ,8% CAMPANIA ,3% ,1% EMILIA ROMAGNA ,0% ,4% FRIULI VENEZIA GIULIA ,2% ,6% LAZIO ,8% ,2% LIGURIA ,1% ,2% LOMBARDIA ,5% ,4% MARCHE ,8% ,5% MOLISE ,5% ,4% PIEMONTE ,2% ,7% PUGLIA ,2% ,9% SARDEGNA ,4% ,5% SICILIA ,8% ,2% TOSCANA ,5% ,9% TRENTINO ALTO ADIGE ,1% ,5% UMBRIA ,1% ,2% VALLE D'AOSTA ,7% ,0% VENETO ,5% ,0% Totale % % Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob su dati Consorzio CDA.

19 Numerica complessiva in termini di pezzi e fatturato per tipologia di Bevanda. Gennaio Dicembre 2015 CATEGORIA N Pezzi peso% Fatturato peso % ACQUE ,8% ,6% APERITIVI E VERMOUTH 245 0,0% ,7% APERITIVI MONODOSE ,0% ,0% BIBITE GASATE ,9% ,3% BIBITE PIATTE ,0% ,2% BIRRE ,4% ,8% SCIROPPI 54 0,0% 351 0,0% SUCCHI DI FRUTTA ,0% ,0% SUPERALCOLICI 182 0,0% ,0% VINI ,8% ,0% VINI SPECIALI ,0% ,1% SIDRO 197 0,0% ,0% TOTALE GENERALE ,0% % CATEGORIA N Pezzi peso% Fatturato peso % ACQUE ,8% ,6% BIRRE ,4% ,8% TOTALE GENERALE ,2% ,4% Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob su dati Consorzio CDA.

20 Numerica complessiva in termini di pezzi e fatturato per tipologia di formati. Gennaio Dicembre 2015 FORMATI TRATTATI FORMATO N Pezzi peso% Fatturato peso % Da 0,1 a 0, ,50% ,30% 0,33 e 0, ,73% ,60% 0,40 e 0, ,22% ,50% 0,66-0,7 e 0, ,87% ,80% Da 0,9 a 1 L ,37% ,50% 1,5L E 2,0 L ,07% ,10% DA 4 L a 20 L ,04% ,70% Da 21 a 30 L ,19% ,29% Da 34 L a 50 L ,01% ,20% Totale Generale % % Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob su dati Consorzio CDA.

21 Numerica complessiva in termini di pezzi e fatturato per tipologia di punti vendita. SOTTO CANALE N Pezzi peso% Fatturato peso % AGRITURISMO,ALBERGHI, HOTEL,CAMPEGGI, VILLAGGI TURISTICI ,50% ,13 4,10% BAR, PASTICCERIE, GELATERIE ,30% ,62 23,40% BAR SERALE, WINE BAR, PUB- BIRRERIE, LOCALI INTRATTENIMENTO, DISCOTECHE- NIGHT ,50% ,56 16,10% STABILIMENTI BALNEARI, RIFUGI ,80% ,15 1,60% CASERME, OSPEDALI, CARCERI, COLLETTIVITA', CATERING, BANCHETTI, MENSE, CENTRI SPORTIVI, CIRCOLI RICREATIVI, ORATORI, FESTE, EVENTI ,30% ,01 4,60% BAR, PANINOTECA,TAVOLA CALDA,TAVOLA FREDDA, TAVOLE CALDE, SELF- SERVICE ,50% ,85 4,50% PIZZERIE, RISTORANTI, OSTERIE, TRATTORIE, RISTORANTI- PIZZERIE ,30% ,39 31,60% CHIOSCHI, AMBULANTI, STAZIONI DI SERVIZIO ,00% ,27 1,20% GROSSISTI ,10% ,00% RIFATTURAZIONE, SERVIZI FORNITORI ,50% ,20% PORTA A PORTA ,10% ,80% VENDING ,10% ,10% GDO ,20% ,10% ALIMENTARI TRADIZIONALI ,40% ,70% VENDITA AL DETTAGLIO ,90% ,10% ALTRI CLIENTI VARI ,50% ,90% TOTALE GENERALE % % Fonte: Elaborazione Centro Studi Italgrob su dati Consorzio CDA.

22 Approfondimenti su dati CoReVe. (Consorzio Recupero Vetro)

23 Focus sugli imballaggi in vetro: di quanto stiamo parlando? IMMESSO AL CONSUMO D'IMBALLAGGI IN VETRO (kt) /2014 Variazione % Anno /2013 Quantità % La tabella mostra un aumento del quantitativo degli imballaggi in vetro immessi al consumo per gli Anni Nel 2014 sono stati immessi tonnellate di imballaggi in vetro (1 Kt = 1000 tonnellate) Fonte: Piano Specifico di Prevenzione Maggio 2015 Coreve.

24 Un confronto interessante IMBALLAGGI IN VETRO AVVIATI AL RICICLO E PERCENTUALE RISPETTO ALL'IMMESSO AL CONSUMO (kt e %) /2014 Variazione % 2014/2013 Anno kt % % 68% 68% 69% 71% 70% - 1% Se si tiene conto dei quantitativi di imballaggi in vetro che vengono costantemente prodotti e immessi al consumo, circa il 70% viene avviato al riciclo, con un notevole risparmio di materie prime e energia. Fonte: Piano Specifico di Prevenzione Maggio 2015 Coreve.

25 Le numeriche del Vuoto a rendere nel sistema Italgrob: CoReVe ha stimato che la quantità di imballaggi in vetro indirizzati verso il riuso attraverso il canale dei distributori sia di circa 200,000 tonnellate, pari al 9% degli imballaggi in vetro immessi al consumo nel Sulla base delle evidenze statistiche in numero di pezzi di ci circa , il dato stimato in tonnellate per le aziende di distribuzione del Consorzio CDA è di circa tonnellate. Considerando la copertura nazionale del sistema dei distributori Italgrob, nonché la rappresentatività a livello di mercato, il dato nazionale è di circa tonnellate di imballaggi in vetro.

26 La visione europea Il nostro pianeta e la nostra economia non sopravviveranno se continueremo a seguire i dettami del prendi, consuma, usa e getta. Le risorse sono preziose e vanno conservate, sfruttandone al massimo il potenziale valore economico. L economia circolare si prefigge di ridurre i rifiuti e proteggere l ambiente, ma presuppone anche una profonda trasformazione del modo in cui funziona la nostra intera economia. Ripensiamo al nostro modo di produrre, lavorare e acquistare: creeremo nuove opportunità e nuovi posti di lavoro. Frans Timmermans Primo Vice Presidente della Commissione europea Responsabile per lo Sviluppo sostenibile.

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