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1 IMPEC CHIMICI S.r.l. Sede Legale: Montecatini Val di Cecina via S.P. 68 Km 23,773 Località Buriano (Pi) Progetto Impianto per il trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE SINTESI NON TECNICA Rev Il Tecnico ing. F. Salerno Il Tecnico dott. chim. A. Gamberi

2 pag. 1 di 19 Indice PREMESSA LOCALIZZAZIONE E STATO DEL SITO DI UBICAZIONE DELL IMPIANTO IMPIANTO, TIPO E PORTATA DELLE ATTIVITA Divisione Commercializzazione Divisione Recupero rifiuti Apparecchiature Tipologia e quantitativi di rifiuti da trattare EMISSIONI PREVENZIONE E RIDUZIONE Acque Bacini di contenimento Suolo Emissioni in atmosfera Emissioni sonore Rifiuti prodotti dall attività MATERIE PRIME - ENERGIA MONITORAGGIO E CONTROLLO... 18

3 pag. 2 di 19 PREMESSA La presente sintesi non tecnica è allegata alla domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale relativa al progetto di Impianto per il trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, presentata dalla società Impec Chimici s.r.l., con sede nel Comune di Montecatini Val di Cecina (PI). Il fine principale della richiesta è quello di ampliare le tipologie dei rifiuti, oggi autorizzate in procedura semplificata (art. 214, D. Lgs. n.152/2006), per poter esercire in procedura ordinaria (art. 208, D. Lgs. n.152/2006) il trattamento delle tipologie di rifiuti indicate nella tabella 6 Elenco codici CER della relazione tecnica per i quantitativi annui riportati. La motivazione per l ampliamento è dovuta all esigenza di avere un flusso di materiali da trattare più cospicuo e costante nel corso dell anno, oltreché più variegato per quanto riguarda i settori produttivi di provenienza, in modo da poter far fronte all attuale situazione di contrazione dei mercati di riferimento. Tale domanda fa seguito alla decisione di esclusione dalla procedura di VIA, per il progetto in oggetto, assunta dal Servizio Ambiente della Provincia di Pisa con Determinazione n del 16/05/2013, e recepisce le prescrizioni riportate nel documento. Il progetto, per come ridimensionato secondo le prescrizioni impartite in sede di procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA, rientra fra le attività di cui al punto 5.1 dell allegato VIII alla parte seconda del D. Lgs. 152/2006 [ Impianti per l'eliminazione o il ricupero di rifiuti pericolosi,.. con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno. ], e in quanto tale necessita della Autorizzazione Integrata Ambientale. Il progetto ridimensionato non prevede l esecuzione di alcun tipo di adeguamento impiantistico/strutturale, ma solo l incremento delle quantità e tipologie di rifiuti processabili, dalle attuali ton/anno a ton/anno, utilizzando le strutture esistenti, ad oggi sottoutilizzate.

4 pag. 3 di LOCALIZZAZIONE E STATO DEL SITO DI UBICAZIONE DELL IMPIANTO (Vedi cap. 1 della relazione tecnica) L impianto è ubicato in Località Buriano S.S. 68 al Km 23, Montecatini Val di Cecina (PI). Figura 1 Mappa satellitare con localizzazione dell impianto e dei centri abitati circostanti Il sito di ubicazione dell impianto non presenta particolari criticità riguardo alla presenza di ricettori sensibili. Si fa anche riferimento alla relazione Quadro conoscitivo-aspetti ambientali di supporto al Piano Strutturale del Comune di Montecatini Val di Cecina, per un inquadramento generale dello stato delle varie matrici ambientali. Come si evince dal suddetto elaborato, la qualità dell aria è generalmente buona (in relazione agli inquinanti principali SO 2, NO 2, PM 10, benzene, monossido di carbonio), così come la componente rumore, che nell area produttiva in esame presenta livelli molto al di sotto dei limiti

5 pag. 4 di 19 per la classe IV assegnata a questa, e prevalentemente dovuti al traffico veicolare sulla vicina S.S. 68. Relativamente alle acque superficiali e sotterranee, il fiume Cecina, che riceve le acque del torrente Cortolla, presenta uno stato ambientale generalmente buono, ma mostra un carattere torrentizio, con forti escursioni stagionali delle portate. Le acque superficiali, così come quelle sotterranee, risultano influenzate dalla presenza di salgemma e relative attività di estrazione, dalla presenza di boro, da sostanze azotate e fosfati dovuti all uso di fertilizzanti. Generalmente nella zona su cui insiste il sito della IMPEC CHIMICI s.r.l. i sistemi di depurazione dei reflui civili sono assenti o inefficienti. L acquifero presente nell area è una falda freatica di moderato spessore e moderata soggiacenza (circa 6 m), che scorre in depositi alluvionali, come si evince dalle stratigrafie di supporto all esecuzione dei pozzi presenti nella zona. Per questo risulta abbastanza vulnerabile all inquinamento per infiltrazione di acque superficiali. 2. IMPIANTO, TIPO E PORTATA DELLE ATTIVITA (Vedi cap. 2 e 3 della relazione tecnica) La Società dispone della proprietà di un lotto nella zona industriale di Buriano per un totale di circa m 2. Attualmente sono utilizzati m 2 sui quali insiste un capannone industriale di 700 m 2 e altezza 8 m (vedasi Tavola 1-SNT). La copertura è realizzata con lastre ondulate in calcio silicato senza amianto. La restante superficie non occupata dal capannone è pavimentata con calcestruzzo armato dello spessore di 20 cm. Gli uffici ed i servizi per il personale, con accessi dall esterno e dall interno, sono ricavati all interno del capannone e realizzati a piano terra e primo piano, con superficie totale di 90 m 2. Gli impianti sono realizzati in parte all interno del capannone e in parte all esterno. Essi consistono principalmente in una serie di serbatoi verticali sopraelevati che, insieme ad altre attrezzature (apparati filtranti, pompe per il trasferimento dei liquidi, tubazioni, attacchi ecc.) permettono lo stoccaggio e il trattamento (con semplici operazioni fisico-chimiche) dei materiali liquidi trattati o prodotti nello stabilimento, come descritto di seguito. La Società IMPEC CHIMICI s.r.l. svolge due tipi di attività, raggruppate in due divisioni operative.

6 pag. 5 di Divisione Commercializzazione Commercializzazione di sostanze chimiche impiegate in vari settori industriali. I prodotti acquistati, stoccati in azienda, e in parte formulati, sono rivenduti a terzi con distribuzione capillare per piccole e medie aziende. I prodotti sotto forma liquida (soluzioni) o solida sono principalmente: Prodotti liquidi: acido cloridrico; acido solforico; acido fosforico; acqua ossigenata; idrossido d ammonio; idrossido di sodio; policloruro di alluminio; ipoclorito di sodio; solfato d ammonio. Prodotti solidi: solfato di manganese; cloruro di sodio; prodotti per trattamento acque di piscine. Prodotti liquidi Prodotti solidi Capacità massima deposito (ton) Stock medio presente (ton) Quantità annue medie trattate (ton) Tabella 1 - Quantità Divisione commercializzazione L attività può prevedere semplicemente lo stoccaggio per rivendita o anche la formulazione su commessa di specifici prodotti. L attività di formulazione su richiesta di prodotti liquidi ha la stessa finalità dell attività di recupero di rifiuti liquidi: generalmente l ottenimento di una soluzione a titolo noto di una sostanza, in base alle richieste commerciali. In quanto tale il processo produttivo è sostanzialmente simile al processo di trattamento per il recupero dei rifiuti, sia per quanto riguarda le attrezzature utilizzate che per i prodotti ottenuti. Nella Tavola 1-SNT sono indicate le aree di deposito dei prodotti commercializzati: i prodotti solamente immagazzinati vengono stoccati su pallets (all esterno), su pallets o scaffalature (all interno del capannone); i prodotti formulati in impianto vengono stoccati nei serbatoi indicati in planimetria; questi sono dotati di bacini di contenimento e guardie idrauliche al pari dei serbatoi dedicati al trattamento dei rifiuti.

7 pag. 6 di Divisione Recupero rifiuti I rifiuti acquisiti sono trattati ai fini del recupero delle sostanze di base per la loro vendita a impianti industriali, principalmente per la depurazione di acque reflue. Le autorizzazioni oggi in essere si riferiscono alla procedura semplificata di cui all art. 216 del D.Lgs n.152 del 3 aprile La IMPEC CHIMICI S.r.l. dal 15 Gennaio 2003 è iscritta con n. 124/2003 nel registro degli impianti di gestione rifiuti in procedura semplificata della Provincia di Pisa. Con l ultima integrazione di cui alla comunicazione del Servizio Ambiente della Provincia di Pisa, Prot del 08 Giugno 2011, è attualmente autorizzata al recupero delle tipologie sotto indicate. Rif. All 1 DM n /06/2002, rifiuti pericolosi Punto lett. a): soluzioni alcaline contenenti ossido di alluminio; Punto lett. a): soluzioni di solfato ferroso e cloruro ferroso; soluzioni da incisione dei circuiti stampati; Punto 5.4.3: soluzioni esauste di acido solforico. Rif. All 1 DM 05/02/1998, rifiuti non pericolosi Punto 12.14: soluzioni alcaline provenienti dal decappaggio e fanghi di idrato di alluminio separati con filtropressa. Capacità autorizzata (ton/anno) Quantità annue medie trattate (ton) Stock medio presente (ton) DM 161/ lett. a) DM 161/ lett. a) Tabella 2 - Quantità Divisione recupero rifiuti (liquidi) DM 161/ DM 05/02/ ** 1700 ** ** ** Le condizioni di mercato attuale non hanno ancora permesso di trattare quantità significative dopo l ottenimento dell autorizzazione.

8 pag. 7 di 19 Prima della ricezione dei rifiuti presso l impianto viene verificata l accettabilità degli stessi mediante acquisizione di idonea certificazione riportante le caratteristiche chimico fisiche dei rifiuti in oggetto (scheda descrittiva e/o risultanze analitiche e/o dichiarazione del produttore). Tale operazione viene eseguita per ogni ricezione ad eccezione dei rifiuti che provengono continuativamente da un ciclo tecnologico ben definito (in tal caso la verifica è semestrale). Il processo di recupero di rifiuti avviene in generale attraverso le seguenti fasi: arrivo della tipologia di rifiuto, pesatura, verifica documentale e verifica di una campionatura prelevata dall automezzo al fine di poter determinare l accettazione del rifiuto stesso; accettato il rifiuto si procede allo scarico dell automezzo facendo passare la tipologia attraverso un filtro, dopodiché si procede all immissione della tipologia filtrata nel serbatoio di stivaggio per ulteriori operazioni di sedimentazione al fine di eliminare anche eventuali torpidità; dopo queste operazioni, a seconda della richiesta dell utilizzatore finale, vengono attuati, in un altro serbatoio, dei trattamenti qualitativi e cioè: la correzione del PH, realizzata secondo le specifiche richieste per il materiale in uscita, consiste in un trattamento praticato aggiungendo un acido (solforico cloridrico), o una base (soda caustica). L operazione in genere viene eseguita prendendo un campione di prodotto in entrata dopodiché viene misurato il ph con apposito strumento simulando una correzione sullo stesso da ripetere poi in scala sul serbatoio; la miscelazione, eseguita per omogeneizzare due partite dello stesso tipo di M.P.S. ma a concentrazioni diverse, oppure per ottenere prodotti specifici da due tipologie diverse; la correzione del titolo, viene effettuata attraverso la miscelazione di due o più campioni a titolo noto o corretta con prodotti di chimica di base. Il processo si svolge utilizzando alcune linee di carattere discontinuo: LINEE RISERVATE A OPERAZIONI V Vasca A L Serbatoi M S Serbatoi St Serbatoi Slurry - solidi - fanghi Soluzioni acide, basiche - acidi, basi Soluzioni diverse dalle precedenti Prodotti fuori specifica (soluzioni) Tabella 3 Linee di trattamento Dissoluzione e/o decantazione - omogeneizzazione - flottazione Filtrazione - omogeneizzazione - correzione del titolo o ph Filtrazione - omogeneizzazione - correzione del titolo o ph Stoccaggio per correzione e rivendita POSSIBILE STOCK PER VENDITA PRODOTTO OTTENUTO X X X

9 pag. 8 di 19 Le linee di trattamento di ogni gruppo, in conseguenza dei materiali degli apparecchi che le compongono e del processo realizzabile possono essere: Multifunzionali, potendo trattare più tipi di rifiuto; Dedicate ad uno specifico rifiuto. OSSERVAZIONI Per gli aggiustamenti di titolo o di ph sono utilizzate materie prime usate come reagenti. Molti reagenti sono costituiti da sostanze disponibili in impianto in quanto oggetto di commercializzazione (es. Acidi Cloridrico, Solforico, Fosforico, NaOH, Solfato d ammonio, Cloruro Ferrico ecc). L acqua proveniente dai recuperi interni viene filtrata, eventualmente trattata e riutilizzata nel processo di recupero o per lavaggi e pulizie degli apparecchi. Per evitare complicazioni impiantistiche con notevoli impieghi di tubazioni e accessori, molte linee di trattamento sono installate in prossimità dei serbatoi della divisione commercializzazione. I trasferimenti di liquidi durante il processo vengono effettuati mediante una pompa (una per ogni linea di trattamento) ad azionamento manuale, quindi continuamente presidiati da un operatore. Lo schema a blocchi generale del processo è il seguente: SCHEMA A BLOCCHI DEL PROCESSO DI TRATTAMENTO RIFIUTI AI FINI DEL RECUPERO (PERICOLOSI E NON) Piattaforme Linee V Linee A - S di stock temporaneo Reagenti Reagenti Rifiuti solidi o slurry Stoccaggio Primo trattamento chimico-fisico (discontinuo) Trattamento definitivo chimicofisico (discontinuo) Prodotti a vendita Riciclo Rifiuti a smaltimento Rifiuti liquidi Schemi a blocchi e flow-sheet Gli schemi a blocchi seguenti indicano le operazioni per la gestione delle linee, sia dedicate che multifunzionali, nella loro configurazione standard (per le varianti si veda la relazione tecnica).

10 pag. 9 di 19 Trattamento fanghi, slurry e emulsioni (Linee V) Linea Standard La configurazione standard si compone di: n.1 Vasca (forma parallelepipeda, fuori terra); n. 1 Pompa. Il trattamento viene fatto in batch: 1. Trasferimento alla vasca del rifiuto in arrivo o proveniente dallo stoccaggio temporaneo. 2. Decantazione oppure dissoluzione con reagenti e decantazione. 3. Estrazione del surnatante con trasferimento ad una delle linee di trattamento soluzioni o allo stock per la vendita. 4. Estrazione del decantato in cisternette per invio allo smaltimento o destinato al recupero interno. SCHEMA A BLOCCHI LINEE TIPO V LINEA STANDARD Reagenti Stock per vendita Vendita Rifiuto Dissoluzione/decantazione/ flottazione Filtrazione Alle linee per soluzioni a) b) Riciclo Rifiuti a smaltimento PULIZIA LINEE MULTIFUNZIONALI a) ad ogni lavorazione con produzione rifiuti b) periodica a)+b) sempre al cambio prodotto Trattamento liquidi (Linee A - S) Configurazione Standard La configurazione standard si compone di: n. 2 Serbatoi; n. 1 Filtro; n. 1 Pompa; n. 1 guardia idraulica (eventualmente comune ad altri serbatoi contenenti liquidi compatibili) per l abbattimento delle eventuali emissioni gassose.

11 pag. 10 di 19 Il trattamento viene fatto in batch: 1. Trasferimento delle materie in arrivo, o provenienti da altre sezioni d impianto, al serbatoio S1 previa filtrazione. 2. Omogeneizzazione nel serbatoio S1 con circolazione. 3. Eventuale decantazione. 4. Trasferimento della soluzione preparata al serbatoio S2. 5. Aggiustamento del titolo o ph tramite l aggiunta di reagenti secondo la richiesta commerciale. 6. Omogeneizzazione nel serbatoio S2 con circolazione. 7. Spedizione per vendita. Lo schema a blocchi seguente indica le varie operazioni per la gestione delle linee, sia dedicate che multifunzionali, nella configurazione standard. SCHEMA A BLOCCHI LINEE LIQUIDI STANDARD Reagenti Rifiuto Filtrazione Omogeneizzazione / decantazione Aggiustamento titolo o ph Vendita a) b) c) Riciclo Rifiuti a smaltimento PULIZIA LINEE MULTIFUNZIONALI LINEE DEDICATE a) periodica a) periodica con produzione rifiuti b) periodica eventuale per decantazione b) periodica eventuale per decantazione c) al cambio prodotto c) periodica per manutenzione a)+b)+c) sempre al cambio prodotto

12 pag. 11 di Apparecchiature Si elencano le principali apparecchiature presenti nello stabilimento, comprendendo anche quelle afferenti la divisione commercializzazione : 1) Serbatoi. Sono tutti serbatoi verticali sopraelevati in polietilene o vetroresina, materiali con buona resistenza alla corrosione. - n.1 di capacità 70 m 3 - n.10 di capacità 50 m 3 - n.6 di capacità 35 m 3 - n.4 di capacità 33 m 3 - n.1 di capacità 30 m 3 - n.7 di capacità 25 m 3 - n.2 di capacità 15 m 3 - n.5 di capacità 6 m 3 2) Pompe. Sono attualmente presenti n. 16 pompe di potenza variabile fra 2,2 e 5,5 kw. 3) Filtri (a monte delle pompe utilizzate per le linee dedicate ai rifiuti). 4) N. 1 vasca di decantazione/dissoluzione, di capacità 25 m 3, rivestita internamente in vetroresina. 5) Impianto di addolcimento acque (per acque recuperate o di pozzo). 6) Vasca interrata per acque meteoriche di prima pioggia. 7) Sistema di filtrazione acque di prima pioggia recuperate. 8) Torri di abbattimento delle emissioni gassose. 9) Circa 30 cisternette da 1 m 3 omologate per stoccaggio liquidi. 2.4 Tipologia e quantitativi di rifiuti da trattare I rifiuti che si prevede di trattare nell impianto, in base alle aspettative di mercato, sono principalmente rifiuti liquidi provenienti dal trattamento superficiale di metalli o da processi chimici inorganici. Secondariamente potranno essere ricevuti rifiuti dell industria alimentare e dei processi chimici organici. Queste le tipologie: bagni acidi esausti

13 pag. 12 di 19 bagni basici esausti rifiuti liquidi contenenti metalli soluzioni saline fanghi contenenti ossidi metallici e componenti inorganici in generale acque di lavaggio rifiuti liquidi e fanghi dell industria alimentare Quantitativi e potenzialità di trattamento Per l impianto si stima una potenzialità di trattamento di rifiuti liquidi pari a 325 m 3 per giorno. Il quantitativo totale di rifiuti richiesti per il trattamento è di ton/anno, per come limitato durante il procedimento di verifica d assoggettabilità a VIA richiamato in premessa. In base alle aspettative di mercato e ai codici CER richiesti (vedi relazione), si considera una quota del 70% di rifiuti pericolosi. I quantitativi di rifiuti ammissibili all impianto saranno perciò: ton/anno pericolosi; ton/anno non pericolosi. Stoccaggio L impianto dispone di una capacità di stoccaggio di rifiuti in attesa di trattamento di circa 135 tonnellate.

14 pag. 13 di EMISSIONI PREVENZIONE E RIDUZIONE (Vedi cap. 5 e par della relazione tecnica) 3.1 Acque Il processo di trattamento non genera scarichi idrici industriali, è a ciclo chiuso con recuperi interni o smaltimento dell esubero idrico non recuperabile in impianti autorizzati. L attività di recupero rifiuti, svolgendosi anche all aperto, è soggetta all obbligo di intercettazione e trattamento delle acque meteoriche di prima pioggia (AMPP). Tali acque vengono recapitate in un apposita vasca interrata, trattate e recuperate per il processo produttivo. Quindi gli unici scarichi idrici sono costituiti da: acque meteoriche non recuperate (provenienti dalla copertura del capannone, da aree adibite a stoccaggio di prodotti di commercializzazione o da aree esterne alle zone di carico/scarico rifiuti) e da quelle di seconda pioggia, che sono immesse nella rete fognaria della lottizzazione (la quale recapita al depuratore a servizio della lottizzazione, attualmente non in servizio, quindi in acque superficiali); acque reflue di tipo domestico provenienti dagli uffici e dai servizi per il personale, che dopo trattamento in fossa settica tricamerale sono convogliate all impianto di depurazione della lottizzazione attraverso la rete fognaria (scarico autorizzato dal Comune di Montecatini Val di Cecina con pratica edilizia n. 99/2004). Data la natura dei suddetti scarichi, si ritengono delle emissioni con impatto non significativo. Acque meteoriche Le pendenze della platea del piazzale sono tali da convogliare nella vasca delle acque di prima pioggia le acque della zona operativa per i carichi e scarichi dei rifiuti/prodotti. La vasca è provvista di un sistema di chiusura con galleggiante, che impedisce l entrata delle acque meteoriche quando questa è piena e quindi lascia defluire le acque di seconda pioggia verso la rete fognaria. Tale vasca viene controllata e svuotata dopo ogni evento meteorico; in ogni caso il controllo viene effettuato all inizio e alla fine di ogni giornata lavorativa. Le acque della vasca, dopo trattamento, filtrazione ed eventuale neutralizzazione sono raccolte in un serbatoio dedicato al recupero (ai fini del riutilizzo nel processo produttivo) o eventuale smaltimento; in caso di risultato analitico ammissibile sono recuperate.

15 pag. 14 di 19 Le acque raccolte in altre zone, insieme a quelle del tetto del capannone, sono invece convogliate al collettore delle acque bianche della fognatura comunale a servizio dell area di lottizzazione; tale collettore recapita in acque superficiali. 3.2 Bacini di contenimento I serbatoi interessati ai processi delle due divisioni di attività (commerciale e recupero rifiuti) sono dotati di bacini di contenimento adeguati alla capacità dei serbatoi alloggiati, ad esclusione di quelli contenenti acqua. La Tavola 1-SNT evidenzia la posizione di tutti i serbatoi e dei bacini di contenimento. Ogni sezione dei bacini è dotata di apposita valvola per il recupero di eventuali sversamenti e delle acque meteoriche, per i serbatoi posti all aperto. Anche le aree di stoccaggio dei rifiuti solidi/fanghi e delle cisternette per liquidi sono dotate di bacini per il recupero degli sversamenti, mediante apposita valvola. 3.3 Suolo Il piazzale utilizzato per l attività ha come fondo una platea in calcestruzzo armato dello spessore di 20 cm. Questo previene la possibilità di contaminazione del suolo/sottosuolo e delle acque sotterranee. La zona prospiciente i serbatoi è impermeabilizzata ed in parte piastrellata con mattonelle antiacide. E attualmente in corso il completamento della piastrellatura su tale zona. 3.4 Emissioni in atmosfera Il processo genera emissioni di scarsa entità, tutte discontinue e di carattere gassoso, che si verificano prevalentemente al carico dei serbatoi. Sono abbattute con sistemi ad umido.

16 pag. 15 di 19 Serbatoi Lo sfiato di ogni serbatoio è collegato ad una guardia idraulica dedicata o comune a più serbatoi che generano emissioni compatibili. In ogni guardia idraulica il gas in entrata viene distribuito all interno della soluzione assorbente per mezzo di dispersori provvisti di ugelli. La soluzione assorbente varia secondo il tipo di gas da abbattere, potendo essere alcalina o acida. Sono previsti controlli periodici settimanali dell efficacia del mezzo assorbente con eventuale sostituzione. La soluzione assorbente esausta viene generalmente riciclata nel processo di lavorazione interno. E in fase di realizzazione, per i serbatoi dedicati a contenere liquidi che possono rilasciare emissioni gassose di acido cloridrico ed ammoniaca (ed in previsione per tutti), la predisposizione per eseguire le operazioni di carico/scarico a ciclo chiuso fra serbatoi ed autocisterne. Questo sistema prevede il collegamento tra l autocisterna e lo sfiato del serbatoio a valle della guardia idraulica. Vasca La vasca di trattamento dei rifiuti solidi/fanghi sarà dotata di copertura mobile. Essa potrà essere collegata ad un proprio sistema di aspirazione e abbattimento tramite scrubber a umido che sarà funzionante quando la linea, utilizzata per dissoluzione, potrà generare composti volatili. 3.5 Emissioni sonore E stata effettuata la valutazione delle emissioni di tipo acustico per la valutazione di tutte le sorgenti di rumore (impianti ed attività), anche in ambiente esterno, in corrispondenza di spazi aziendali o della comunità; tale valutazione ha portato alla conclusione che la IMPEC CHIMICI s.r.l. ha un impatto trascurabile nei confronti dei ricettori più vicini (vedasi elaborato tecnico 3.2 allegato alla domanda). 3.6 Rifiuti prodotti dall attività Il processo di recupero genera rifiuti che sono stoccati in apposita area dotata di bacino di contenimento al pari delle aree di stoccaggio, separata dagli altri materiali gestiti nell impianto, e smaltiti presso impianti autorizzati.

17 pag. 16 di 19 Questi rifiuti sono normalmente i fanghi che risultano dai processi di filtrazione/sedimentazione e le acque di lavaggio delle apparecchiature/strutture. Si può stimare un valore indicativo di rifiuti prodotti di circa 100 ton/anno. In genere non è possibile il loro recupero. Sono prodotti anche piccoli quantitativi di materiali assorbenti/filtranti da smaltire. Gli imballaggi con i quali sono stati ricevuti i rifiuti, se non è possibile il recupero per lo stesso scopo, sono smaltiti presso ditte autorizzate. Per quanto concerne l attività di commercializzazione di prodotti chimici, i rifiuti maggiormente prodotti sono imballaggi, per un quantitativo di circa 1 ton/anno. 4. MATERIE PRIME - ENERGIA (Vedi cap. 6 della relazione tecnica) Reagenti Il processo di recupero dei rifiuti può comportare un limitato utilizzo di materie prime come reagenti per effettuare aggiustamenti di titolo o di ph. Molti reagenti sono costituiti da sostanze disponibili in impianto in quanto oggetto di commercializzazione (es. Acidi Cloridrico, Solforico, Fosforico, NaOH, Solfato d ammonio, Cloruro Ferrico ecc). Consumi idrici Per quanto riguarda i consumi idrici, l impianto è collegato all acquedotto presente nella lottizzazione, per l utilizzo di tipo civile negli uffici e nei servizi per il personale, con un consumo di circa 60 m 3 per anno. L acqua utilizzata nel processo proviene da due fonti: per primo il recupero delle acque dalla vasca di raccolta interrata (vedi par. 3.1) e, una volta esaurita questa prima fonte, dal pozzo di proprietà della ditta posto a Sud dell impianto. Nello stabilimento è presente un impianto di addolcimento.

18 pag. 17 di 19 In futuro, se il fabbisogno di acqua di processo aumenterà, potrà essere installato un sistema di accumulo delle acque meteoriche attualmente non convogliate alla vasca interrata presente, come quelle provenienti dal tetto del capannone. La previsione per il consumo di acqua di processo, per entrambe le divisioni operative della Società è di circa m 3 all anno. Il processo non necessita di acqua di raffreddamento, né di rete antincendio. Energia Il processo produttivo non prevede la produzione di energia e non necessita di energia termica. Per quanto riguarda l energia elettrica, l impianto è alimentato in bassa tensione con allacciamento alla rete della lottizzazione, per una potenza contrattuale di 15 kw. L attività necessita di energia elettrica per: Il funzionamento delle pompe e altri apparecchi di processo; La strumentazione elettrica; L illuminazione; Il funzionamento delle apparecchiature elettroniche; Le utenze degli uffici. Il consumo di energia elettrica della scorsa annualità è stato pari a kwh per l intero impianto. Si può stimare un consumo energetico lordo di 0,32 kwh per ogni tonnellata di liquido trattata. In futuro, sulla base del quantitativo massimo di rifiuti richiesto nella presente domanda ( ton/anno), si può stimare un consumo energetico annuo massimo, per l attività di trattamento rifiuti, pari a 12,8 MWh. L impianto dispone di una caldaia alimentata a GPL di potenza termica pari a kcal/h, per riscaldamento e produzione di acqua calda destinata al normale funzionamento degli uffici e dei servizi. Il consumo di GPL è di circa 300 litri per anno.

19 pag. 18 di MONITORAGGIO E CONTROLLO (Vedi Piano di monitoraggio e controllo) Nella tabella seguente è riportato il quadro di riepilogo delle misure di autocontrollo proposte dall azienda, ripreso dal Piano di monitoraggio e controllo allegato alla domanda. Per quanto riguarda gli scarichi idrici viene proposto un iniziale controllo analitico per la verifica del rispetto dei valori limite di emissione in acque superficiali. Relativamente al monitoraggio della falda, è prevista l installazione di un punto di monitoraggio a monte dell impianto, mentre come punto di monitoraggio a valle viene proposto l utilizzo del pozzo esistente di proprietà della ditta.

20 pag. 19 di 19 Par. PMC Metodo di Fase monitoraggio COMPONENTI AMBIENTALI 3.1-tab. 2 Rifiuti in ingresso Pesatura 3.1-tab. 3 Rifiuti in ingresso Analisi visiva e chimico-fisica 3.2-tab. 4 Rifiuti in uscita Pesatura 3.3-tab. 5 Emissioni in acqua Analisi Consumo acqua di processo da pozzo Consumo acqua per usi civili da acquedotto 3.4-tab. 6 Acque sotterranee Analisi 3.5 Consumo energia elettrica Rumore Periodicità Ad ogni conferimento Ad ogni conferimento Ad ogni conferimento Eventuale/da stabilire Registrazione SI SI SI SI Unità di misura Lettura contatore Trimestrale SI m 3 Lettura contatore Annuale SI m 3 Contatore/fatture del fornitore Verifica clima acustico GESTIONE-MANUTENZIONE Controllo sistemi di abbattimento emissioni aeriformi Controllo ed eventuale svuotamento vasca di raccolta delle AMPP Utilizzo materie prime nel processo di recupero Controllo mezzo assorbente e verifica livello Registrazione volumi recuperati Registrazione quantità utilizzate Tabella 4 Quadro sinottico misure di monitoraggio e controllo Semestrale per i primi due anni SI Kg Kg Mensile SI kwh Al cambio di processo produttivo Settimanale Giornaliero Per ogni utilizzo SI SI SI SI

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