AGENTI CHIMICI. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLE ATTIVITA SALDATURA A cura di : Mariacristina Mazzari e Claudio Arcari

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1 Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLE ATTIVITA SALDATURA A cura di : Mariacristina Mazzari e Claudio Arcari Piacenza 29 settembre 2010

2 MISURE GENERALI a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro; b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate; c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti; d) riduzione al minimo della durata e dell intensità dell esposizione; e) misure igieniche adeguate; f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione; g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che contengono detti agenti chimici.

3 SOSTITUZIONE MISURE SPECIFICHE a) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materiali adeguati; b) appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio; c) misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l esposizione; d) sorveglianza sanitaria dei lavoratori a norma degli articoli 229 e 230. MISURAZIONE PERIODICA

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5 MISURE SPECIFICHE progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materiali adeguati: PROCESSI A MINORE EMISSIONE RIDURRE L INTENSITA DI CORRENTE RIDURRE IL DIAMETRO DELL ELETTRODO RIDURRE LA LUNGHEZZA DELL ARCO PRIVILEGIARE PROCESSI SENZA METALLO DI APPORTO O CON METALLO DI APPORTO POCO EMISSIVO (EN ISO ) CAMBIARE IL GAS DI PROTEZIONE (p.e. AGGIUNGERE ARGON AI GAS CARBONICI) UTILIZZARE ALTRI PROCESSI DI SALDATURA: - AD ARCO SOMMERSO -TIG SEMIAUTOMATICO - MIG PULSATO

6 MISURE SPECIFICHE appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio : Da valutare: TECNICA DI SALDATURA PEZZO LAVORATO L OPERATORE POSTO DI LAVORO ORGANIZZAZIONE DEI FLUSSI DEI MATERIALI

7 PEZZI PICCOLI SALDABILI SU BANCO E IN POSIZIONE ERETTA BANCHI FISSI DI SALDATURA CON ASPIRAZIONE FRONTALE

8 Utilizzabile con: - tutti i tipi di saldatura - schermi laterali asportabili per saldatura di pezzi lunghi Utilizzo corretto: - lavorare il più vicino possibile alle fessure - mantenere sempre pulite e libere le fessure Verifiche: - controllo dei flussi d aria con fialette fumogene - misura della velocità nei condotti per calcolo e verifica portata - misura della velocità di cattura al bordo del banco per la verifica del rispetto della velocità minima di cattura ( 0,5 m/s)

9 CABINA APERTA

10 CABINA APERTA Consigliato per: pezzi di piccole e medie dimensioni Utilizzabile con: - tutti i tipi di saldatura - molatura con disco flessibile privo di aspirazione localizzata Utilizzo corretto: - lavorare sempre dentro o nella sezione di ingresso della cabina - lavorare rivolti verso la cabina (es. sostegni mobili per la rotazione dei pezzi) Verifiche: - controllo dei flussi d aria in ingresso e nell intorno dei pezzi mediante fialette fumogene - misura della velocità nella sezione di ingresso nei punti centrali di una griglia immaginaria secondo i criteri standard - misura della velocità nel condotto per la verifica della portata Interventi per minimizzare la portata necessaria: - Massima riduzione possibile della sezione della cabina e della sezione di ingresso anche mediante bandelle superiori o tende laterali a tutta altezza - Aumento della profondità per garantire che il lavoro avvenga all interno

11 PEZZI GRANDI CON POSSIBILITA DI SALDATURA A BANCO MA CON POSSIBILE INDIVIDUAZIONE DI AREE DI SALDATURA IMPIANTI FISSI CHE CONSENTANO DI PROTEGGERE AREE DI LAVORO COME ASPIRAZIONI LOCALIZZATE COSTITUITE DA CAPPE MOBILI

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13 Consigliato per: saldature che avvengono su aree estese su pezzi per i quali non è possibile utilizzare banchi fissi o cabine che offrono una maggiore protezione Utilizzabile con: tutti i tipi di saldatura raggiungibili con bracci mobili e ove sia possibile avvicinarsi molto con la cappa di aspirazione Utilizzo corretto: - lavorare con la cappa il più vicino possibile alla saldatura e non a distanza superiore a quella raccomandata - riposizionare continuamente la cappa vicino al punto in cui avviene la saldatura - Evitare di lavorare in corrente d aria per non ostacolare la velocità di captazione. Verifiche: - controllo dei flussi d aria con fialette fumogene - misura della velocità nei condotti per calcolo e verifica portata - misura della velocità di cattura al bordo del banco per la verifica del rispetto della velocità minima di cattura ( 0,5 m/s)

14 PEZZI GRANDI CON POSSIBILITA DI SALDATURA A BANCO MA CON POSSIBILE INDIVIDUAZIONE DI AREE DI SALDATURA

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18 SCONSIGLIATO

19 TORCE ASPIRANTI - Debito di portata superiore a 100 mc/h con perdite di carico di Pa in gruppi di aspirazione individuale. - Viene riferito che con una installazione ben congeniata vengono aspirati più dell 80% dei fumi di saldatura - Consente con più facilità una impostazione ergonomica del posto di lavoro - La torcia aspirante non riduce la qualità della saldatura - Può essere utilizzata in una rete con aspirazione e filtrazione centralizzata

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24 CONTROLLO DEGLI IMPIANTI 1 Per mantenere l efficacia nel tempo gli impianti di ventilazione devono essere adeguatamente monitorati (periodicità) Si dovrebbe istituire un registro dell impianto di ventilazione (art. 28 c.2 lett. c) Un impianto nuovo deve essere caratterizzato dalle condizioni nominali di funzionamento che costituiranno i valori di buon funzionamento Per le istallazioni esistenti il registro dovrà contenere una descrizione dell impianto, il numero dei dispositivi di cattura, caratteristica dei ventilatori, con disegno.

25 Inoltre: CONTROLLO DEGLI IMPIANTI 2 - portate per ogni dispositivo di cattura - portate nei condotti - velocità dell aria nelle aperture dei dispositivi di captazione ed eventualmente sulla sorgente - la portata globale di aria estratta - le ispezioni visive condotte per valutare rotture o disfunzioni - le manutenzione effettuate sugli impianti (pulizia, cambio filtri nel depuratore, )

26 DPI UNI EN 529: documento guida Esiste una protezione legata all utilizzo dello schermo. E possibile scegliere tra: Semimaschera filtrante FFP3 - FPN 50 - FPO 30 Elettrorespiratore a filtro sulla maschera THP3 FPN500 FPO 200 In funzione della valutazione dell esposizione

27 I Valutazione di adeguatezza nella scelta dell impianto vs manufatto in lavorazione Rif. [INRS GPdV n. 7 ED 668] Ispezione visiva per verifica di eventuali rotture e perdite dell impianto o necessità di pulizia Portata d aria complessiva e dei singoli dispositivi di captazione. Rif. [scheda ER Industrial Ventilation INRS GPdV n. 7 ED 668] Porre in relazione il giudizio di efficienza con il livello di esposizione Rif. [scheda misurazione fumi] Se l esposizione non è sotto pieno controllo individuo il DPI Il mio impianto è adeguato? Il mio impianto è a posto? Il mio impianto è efficiente? Il mio impianto è efficace? Il lavoratore è protetto?

28 CONTROLLO DI EFFICACIA

29 DPI FFP3 quando l esposizione è bassa THP3 quando l esposizione è media e alta, oppure quando si lavora in spazi confinati o semiconfinati (limitazione della ventilazione naturale)

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