RELAZIONE GEOLOGICA GEOTECNICA

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1 RELAZIONE GEOLOGICA GEOTECNICA Inerente le indagini geognostiche mediante sondaggi e tomografie elettriche presso L ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA piazzale lato Viale delle Province III MUN - ROMA COMMITTENTE : ISTITUTO SUPERIORE SANITA Roma, 28 febbraio 2013 Dott. Geol. A. Bruno Arena O.R.G. del Lazio n 753 GEOPROJECTA Srl Via Appia Nuova ROMA Tel Fax C.F. e P.IVA e.mail: a.arena@mclink.net http:

2 1 INTRODUZIONE La seguente relazione geologico tecnica, integra quella del 04/05/2011 che sintetizzava i risultati ottenuti a seguito di indagini geognostiche (mediante sondaggi) seguite sull area di pertinenza dell Istituto Superiore Sanità - Roma (fig.1). In questa edizione si integrano i dati della precedente, con n 2 prove DPSH e n 2 MASW corrispondenti al nuovo DGR Lazio 387/09 All C. Fig.1 Individuazione della zona da satellite 2

3 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO 2.1 Geomorfologia L area ricade in prossimità della via Tiburtina. Per la precisione l edificio in questione presenta una quota massima, sul livello del mare, che si attesta intorno a circa 29 m. Fig. 2 Ingrandimento Carta Tecnica Regionale della zona interessata Dal punto di vista geomorfologico l intensa urbanizzazione della zona ha stravolto l orografia originaria della zona. 3

4 Geologia e Tettonica Fino all inizio del Pleistocene medio (meno di un milione di anni) la regione romana era caratterizzata da una sedimentazione di ambiente marino. I terreni più antichi affioranti nella città di Roma sono costituiti dalle formazioni marine di età pliocenica. Si tratta di argille e sabbie con microfaune a foraminiferi che si depongono in seguito Fig. 3 Geologia generale della città di Roma all orogenesi appenninica che determina nel settore tirrenico un assottigliamento crostale con la formazione di ampie aree depresse invase dal mare. Questi litotipi si rilevano nei settori morfologicamente sollevati della città (Monte Mario, rilievi del Vaticano e pendici del Gianicolo e costituisono il substrato argilloso di Roma). Quest ultimo consistente e continuo, dello spessore di circa 800 m, è in grado di determinare lo sviluppo della morfologia recente e controllare la geometria degli acquiferi sovrastanti, nonché di influenzare la risposta sismica superficiale in funzione del contrasto con i termini recenti meno consolidati. 4

5 Le condizioni paleogeograficamente descritte permangono dal Pliocene fino al Pleistocene inferiore (0.88 Ma). In questo periodo, comunque, si verificano diverse oscillazioni del livello marino che identificano almeno tre cicli marini. Il primo con la deposizione dell Unità del Monte Vaticano durante il Pliocene (3.4 e 1.79 Ma); il secondo ed il terzo del Pleistocene inferiore (tra 1.79 e 0.88 Ma) che testimoniano caratteri sedimentari differenti prodotti dalla diminuzione di profondità dei bacini. I sedimenti associati a questi due cicli sono rappresentati dalle sabbie e dalle argille dell Unità di Monte Mario caratterizzate dalla presenza di faune a molluschi e dalle argille dell Unità di Monte delle Piche di ambiente infralitorale. Oltre ciò in questo periodo l area retrostante all attuale costa tirrenica è stata soggetta a sollevamento che ha portato alla fine del Pleistocene inferiore ad un mutamento delle condizioni paleogeografiche con l impostazione di un ambiente continentale in cui si depongono sedimenti fluvio palustri. Successivamente alla loro deposizione i terreni descritti sono stati interessati da dislocazioni tettoniche legate prevalentemente alle fasi distensive che interessano l area tirrenica. Motivo dominante sono le faglie a direzione appenninica che ribassano i settori verso il tirreno; si rilevano, inoltre, faglie a direzione N-S che ribassano il settore corrispondente al centro storico isolando la dorsale Monte Mario Gianicolo. A partire dal Pleistocene medio (0.88 Ma) si verificano una successione di cicli deposizionali continentali legati alle glaciazioni. L area romana ormai emersa, è caratterizzata da un ambiente fluvio palustre con deposizioni di terreni alluvionali antichi ad opera di un fiume alimentato dalle acque e dai sedimenti provenienti dal sollevamento e dall erosione della catena appenninica. La deposizione dei terreni continentali del Paleotevere e dei suoi affluenti è legato alle variazioni del livello di 5

6 costa subordinate alle variazioni climatiche. I litotipi sono caratterizzati da frequenti variazioni litotlogiche e contraddistinte da ghiaie, sabbie ed argille. Si possono identificare due cicli principali legati a due distinte posizioni dell alveo e del delta del Fiume: Paleotevere 1, i cui sedimenti si rinvengono nel settore sud occidentale (Unità di Ponte Galeria); Paleotevere 2, i cui depositi sono localizzati in corrispondenza del Centro Storico. Da circa 0.6 Ma, nell area romana ha inizio l attività dei vulcani laziali (il distretto vulcanico dei Sabatini a NW e il distretto vulcanico dei Colli Albani a SE) che produce ad ogni parossismo eruttivo la messa in posto di notevoli quantità di prodotti piroclastici di ricaduta e di depositi di colate (ignimbriti). La messa in posto delle coltri di origine vulcanica determinano un mutamento del reticolo idrografico: il corso principale del Paleotevere viene definitivamente confinato nell attuale, tra le pendici della dorsale plio-pleistocenica di Monte Mario Gianicolo e il plateau ignimbritico Albano. All ultima fase glaciale Wurmiana ( anni or sono) corrisponde una forte regressione marina che determina una ravvivata erosione del terreni precedentemente deposti. L alveo del Tevere si approfondisce fino a quota 50 m s.l.m. mettendo a nudo il substrato pliocenico e creando così la forma del letto delle alluvioni recenti nelle quali si svilupperanno molte zone della città. Il successivo innalzamneto marino, che continua attualmente, produce il colmamento del paleoalveo con depositi alluvionali olocenici a carattere prevalentemente argilloso, che raggiungono spessori di oltre 60 metri. Il profilo idrografico nell area urbana è caratterizzato da una valle principalmente ad andamento N-S. Le valli affluenti hanno un modesto sviluppo e costituite da spessori dei depositi alluvionali rapidamente decrescenti verso monte. I depositi alluvionali recenti sono costituiti da un livello basale di ghiaie poligeniche derivanti dall erosione delle locali serie vulcaniche e sedimentarie. 6

7 La maggior parte delle alluvioni è invece caratterizzata da litotipi limoso argillosi e limoso sabbiosi, nella cui composizione prevalgono i minerali di origine vulcanica con frequenti intercalazioni torbose o vegetali in fase di più o meno avanzata carbonificazione. L assetto geologico dell area esaminata risulta costituito in affioramento prevalentemente da Tufi di Sacrofano, comunque rimaneggiate dal vicino fiume Aniene. Fig. 4 Geologia della zona in esame 7

8 2.3 Idrogeologia In base all assetto geologico dell area esaminata si distingue un unico complesso idrogeologico. - Complesso dei complessi alluvionali: Caratterizzato da spessori variabili da pochi metri fino ad un migliaio di metri, questo complesso ha nel suo insieme una buona permeabilità e capacità di immagazzinamento. Contiene falde basali di notevole importanza (tratteggio in arancione in figura) alle quali possono trovarsi sovrapposte falde sospese di limitata estensione. Fig. 6 Idrogeologia della zona esaminata 8

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10 3 INDAGINI ESEGUITE Nel presente paragrafo si riassumono, le modalità e risultanze ottenute dalle indagini geognostiche eseguite presso l area dove sorge il Silos presente nel piazzale dell ISS lato Viale delle Provincie in Roma. Si sono effettuati n 2 sondaggi a carotaggio continuo con il prelievo di campioni indisturbati e prove SPT in foro. I sondaggi sono stati posizionati in maniera tale da coprire l area di intervento, si sono effettuate inoltre n 4 prove di geofisica con stendimenti. Alle pagine seguenti si riporta uno schema con l ubicazione delle perforazioni eseguite. SOND ml N cass N SPT CAMP Totale Di seguito si riportano le stratigrafie ottenute. 10

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13 3 INDAGINI GEOELETTRICHE 3.1 Metodologia Le indagini indirette sul terreno sono atte a determinare, attraverso la misura di determinati parametri dei terreni, la continuità laterale, verticale, la presenza di cavità nonché la presenza d acqua dei litotipi che costituiscono il volume indagato. Tra i numerosi metodi di indagine (gravimetrico, magnetico, sismico, radar) esiste il metodo elettrico (geoelettrica) quest ultimo usato inizialmente per indagini a grande scala (campi pozzi, ricerca petrolifera) ha trovato, con il passare del tempo applicazione in campi a scala ridotta. Le indagini geoelettriche si basano essenzialmente su la misura della resistività dei terreni, infatti quest ultimi energizzati da due picchetti trasmettitori ed attraversati da corrente trasmettono corrente elettrica a due picchetti ricettori, la trasmissione avverrà secondo la capacità di trasportare corrente del mezzo attraversato (conduttività). La conduttività dipende dalla natura mineralogica del mezzo e dall umidità presente in esso, sia chiaro che il massimo della conduttività si ha in acqua (bassa resistività) ed il minimo nell aria (cavità). Il risultato dell evoluzione del metodo a tutt oggi è la tomografia elettrica, infatti quest ultima è composta da una serie di 24 picchetti gestiti da una centralina di gestione ed acquisizione dati che trasmette ad un computer i dati, che verranno elaborati da un software dedicato. Il risultato degli stendimenti sul terreno sono dei grafici a colori, dove attraverso la scala cromatica vengono differenziati i terreni attraversati o elementi quali acqua e cavità nel sottosuolo. La massima applicabilità del metodo si ha quando è possibile compararlo con indagini dirette sondaggi o altrimenti prove penetrometriche (quando i terreni lo permettono). 13

14 Profondità 2.1 Espletamento delle indagini Sulla base di quanto detto, si sono effettuati n 4 stendimenti che analizzano la porzione di terreno interessato dalla superficie di appoggio della struttura in elevazione d indagano circa eventuale presenza di strutture interrate e/o cavità presenti in zona. Il campo di indagine è infatti un cono, la cui ampiezza ed altezza, dipende dalla lunghezza dell intero stendimento e dunque, dall interasse tra i picchetti scelto. Le figure di seguito riportate esprimono il concetto a titolo di esempio con interasse di 1.00 m con profondità d indagine pari a 10.5 m circa. campo di lettura sul piano verticale, perpendicolare al piano che contiene lo stendimento con interasse 1.00 Distanza dallo stendimento (linea rossa) in metri

15 Si ottengono 7 campi e livelli di lettura, come si osserva il massimo campo di lettura si ottiene in prossimità del picchetto 12 (centro stendimento) 15

16 I valori di resistività dei terreni più diffusi viene riportata alla pagina successiva Resistività dei terreni Marne Argille (acqua dolce) Argille (acqua salata) Arenarie quarzose Graniti Rocce eruttive compatte Rocce eruttive alterate Rocce scistose Calcari Arenarie Alluvioni, sabbie, ghiaie Suoli argillosi 0, resistività ohm m Sulla base di quanto detto, si sono effettuati n 4 stendimenti multielettrodi come mostrato in figura, dove si indicano il 1 ed il 24 picchetto (quest ultimo indicato anche con freccia) e lo stend di appartenenza nonché, con un doppio cerchio il 12. L interasse tra gli elettrodi viene di seguito riportato. STEND INTERASSE LUNGHEZZA PROFONDITA UBICAZIONE piazzale piazzale piazzale piazzale La disposizione in pianta viene riportata di seguito 16

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18 STENDIMENTO 1 interasse 0.50 m lunghezza 11.5 m profondità di lettura sul 12 picchetto m Dall analisi delle isoresitive si osserva una coltre di copertura sino a circa m dal piano di indagine; dalla stessa quota circa si intercettano delle probabili strutture molto probabilmente quest ultime fondazioni dirette del silos presente. Le aree in azzurro caratterizzano presenza d acqua in sacche ed infiltrazioni (zona cerchiata) GEOPROJECTA Srl Via Appia Nuova ROMA Tel Fax C.F. e P.IVA e.mail: a.arena@mclink.net http:

19 STENDIMENTO 2 interasse 0.50 m lunghezza 11.5 m profondità di lettura sul 12 picchetto 5.35 m Lo stendimento 2 è stato effettuato perpendicolare allo stendimento 1. Anche in questo stendimento, come nel precedente, si osserva la presenza di strutture impostate a m di profondità, in questo stendimento si osserva la probabile presenza di una struttura orizzontale (platea?) a circa m

20 STENDIMENTO 3 - interasse 1.00 m lunghezza 23.0 m profondità di lettura sul 12 picchetto m Anche lo stendimento 3 intercetta le strutture a quote comprese tra e 2.00 m, si osserva un tunnel tra m e m che potrebbe essere anche un collettore (zona cerchiata)

21 STENDIMENTO 4 interasse 0.50 m lunghezza 11.5 m profondità di lettura sul 12 picchetto 5.35 m Lo stendimento 4 individua anch esso una struttura di fondazione posta tra e m con zone di probabile infiltrazione tra i picchetti 13 e

22 VALUTAZIONE DEI RISULTATI OTTENUTI E DELLE CARATTERISTICHE GEOMECCANICHE 1 - Prove Standart Penetration Test Le prove S.P.T. (Standart Penetration Test) vengono condotte nei fori di sondaggio, e consistono nel misurare i colpi per l avanzamento di 30 cm di un tubo campionatore (punta aperta) o di una punta conica (punta chiusa), dopo aver effettuato un avanzamento preliminare di 15 cm per l attraversamento di eventuali detriti presenti sul fondo del foro ; l infissione delle aste avviene con un maglio di 63.5 Kg, il rifiuto strumentale (R) si ha per un n di colpi maggiore di 50, in tabella vengono riportati i cm di quanto si è approfondita la punta dopo 50 colpi. La tabella sottostante identifica e localizza i valori ottenuti con le prove SPT GEOPROJECTA Srl Via Appia Nuova ROMA Tel Fax C.F. e P.IVA e.mail: a.arena@mclink.net http:

23 Le prove risultano essere state eseguite su litotipi con comportamento granulare coesivo per i primi 3 m e da 5 a 9 m coerente. Correlando i risultati ottenuti con tabelle standard, riportate di seguito si ha : 23

24 SOND Prof STANDART PENETRATION TEST ANGOLO DI ATTRITO f MODULO DI COMPRESSIBILITA' TAGLIO N1 N2 N3 f RBS f JNR f O&I f MEDIA Modulo E Modulo E MEDIA Modulo GO colpi/15cm colpi/15cm colpi/15cm di def di def din taglio Schem Terz n m t/mq t/mq t/mq t/mq ,2 29,1 26,8 27, ,2 38,7 42,9 40, ,0 43,8 48,5 45, ,2 36,9 40,7 38, , ,7 28,5 25,0 25, , , ,1 28, ,9 36,6 40,3 37, , ,6 46,

25 Prof. Prof. Prof. Prof. SONDAGGIO 1 - SONDAGGIO 1 - colpi NSPT angolo di attrito f MEDIA SONDAGGIO 2 - SONDAGGIO 2 - colpi NSPT angolo di attrito f MEDIA GEOPROJECTA Srl Via Appia Nuova ROMA Tel Fax C.F. e P.IVA e.mail: a.arena@mclink.net http:

26 CONSIDERAZIONI SULLO STATO DEI LUOGHI E RISULTATI OTTENUTI Da una correlazione stratigrafica dei sondaggi effettuati, si individuano: spessori di riporto consistenti in S1 si raggiungono i 6.50 m; Al di sotto del riporto si intercettano litotipi con intercalazioni e compenetrazioni caratteristiche di ambiente alluvionale ; Dalle prove effettuate sul campione effettuato a /-9.50 m in S1 si ottengono valori di : = t/m 3 c = 1.07 t/m 3 f = 35.4 Di seguito si riportano le schede di laboratorio che riassumono i risultati delle prove effettuate 26

27 DESCRIZIONE ED ANALISI PRELIMINARI Schema Pocket P. V. Test Ubicazione campione (kpa) (kpa) prove alto SCHEDA RIASSUNTIVA COMMITTENTE Istituto Superiore sanità RAPPORTO DI PROVA T/256/11 RIFERIMENTO Demolizione e ricostruzione Foglio 1 di 2 Data 27 Aprile 2011 SONDAGGIO S1 CAMPIONE C1 PROFONDITA' m m - Limo argilloso marrone verdastro molto consistente con concrezioni travertinose (Ø 1-2 mm) biancastre 30 - γ n W n γ s m - Sabbia limosa avana con concrezioni travertinose 40 - TD Qualità del campione Forma del campione Fotografia Note Descrizione CARATTERISTICHE FISICHE CARATTERISTICHE GRANULOMETRICHE Peso di volume naturale γ n (kn/m 3 ) Ghiaia (%) \ Limo (%) \ Peso specifico granuli γ s (kn/m 3 ) Sabbia (%) \ Argilla (%) \ Peso di volume secco γ d (kn/m 3 ) Peso di volume saturo γ sat (kn/m 3 ) D 10 (mm) \ Passante set. 10 (%) \ Umidità naturale W n (%) D 30 (mm) \ Passante set. 40 (%) \ Grado di saturazione S r (%) D 50 (mm) \ Passante set. 200 (%) \ Porosità n (%) D 60 (mm) \ Coeff. Uniformità \ Indice dei vuoti e 0.77 D 90 (mm) \ Coeff. Curvatura \ CARATTERISTICHE DI CONSISTENZA CARATTERISTICHE EDOMETRICHE Limite di liquidità W L (%) \ Carico E ed Cv k Ind. Vuoti Limite di plasticità W P (%) \ (kpa) (kpa) (cm 2 /s) (cm/s) Indice di plasticità IP (%) \ 0 12 Limite di ritiro W S (%) \ Indice di consistenza IC \ Indice di attività A \ CARATTERISTICHE MECCANICHE Pocket Penetrometer medio σ f (kpa) \ Vane Test medio C u (kpa) \ σ co (kpa) \ Compressione E.L.L. ε (mm) \ Prova di Taglio Diretto C (kpa) valori di picco v=0.025 mm/min φ ( ) Prova di Taglio Diretto C r (kpa) \ valori residui v=0.025 mm/min φ r ( ) \

28 Sollecittazione a rottura (kpa) Sforzo (kpa) Spostamento verticale (mm) PROVA DI TAGLIO DIRETTO COMMITTENTE RIFERIMENTO Istituto Superiore sanità Demolizione e ricostruzione ASTM D3080 RAPPORTO DI PROVA T/256/11 Foglio 2 di 2 Data 27 Aprile 2011 SONDAGGIO S1 CAMPIONE C1 PROFONDITA' m Provino Lato Altezza Umid. Nat. Peso di vol. Consolidazione Velocità N L (mm) H (mm) Wn (%) γn (kn/m 3 ) Carico (kpa) Durata (h) Ced. (mm) (mm/min) τ (kpa) e (mm) Coesione (kpa) 10.7 Coesione residua (kpa) Note Angolo di attrito ( ) 35.4 Angolo di attrito residuo ( ) Valori a rottura Diagramma sforzo deformazione Deformazione (mm) Provino 1 Provino 2 Provino 3 Diagramma spostamenti verticali deformazione Deformazione (mm) Provino 1 Provino 2 Provino Diagramma Sollecitazione a rottura - Carico Provino Provino Provino Carico di consolidazione (kpa) 28

29 CLASSE D USO La struttura rientra in CLASSE II come da delle NTC 2008 (di seguito riportate) e non rientra tra le strategiche o rilevanti come da all. 2 riportato alle pagine successive ; VITA NOMINALE La vita nominale di un opera strutturale VN è intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata nella tabella in pagina. Nel nostro caso V N 50 anni 29

30 PERIODO DI RIFERIMENTO PER L AZIONE SISMICA Le azioni sismiche su ciascuna costruzione vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento VR che si ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale V N per il coefficiente d uso CU : VR VN CU Il valore del coefficiente d uso CU è definito, al variare della classe d uso, come mostrato in Tabella. Nel nostro caso si avrà Dunque Cu = 1.0 V R = 50 x 1.0 = 50 anni Riassumendo si otterrà: hhh Ubicazione sito Vita nominale Classe Coeff. d uso Vita di riferimento lat. long. V N d uso C U V R ,2 N N N E 50 anni II anni 30

31 Allegato A Nuovo elenco delle strutture in Classe d uso IV (Strategiche) e in Classe d uso III (Rilevanti) ai sensi del D.M. Infrastrutture del , della DGR Lazio n. 545/10 e del Regolamento Regionale n. 2/2012 A) CLASSE D USO IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di evento sismico. Strutture Ospedaliere * a) Ambulatori, Case di Cura, Ospedali, Presidi Sanitari b) Sedi A.S.L. Strutture per l Istruzione inserite nei Piani di Emergenza di Protezione Civile Comunali che possono ospitare funzioni strategiche (COM, COC etc) Strutture Civili * a) Municipi, Sedi Comunali decentrate, Sedi Vigili Urbani b) Sedi Prefetture c) Sedi Protezione Civile e Capannoni adibiti a Protezione Civile d) Sedi Regionali, Provinciali e) Sedi di Uffici dello Stato Strutture Militari * a) Caserme delle Forze Armate, dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato, della Guardia di Finanza, della Pubblica Sicurezza, dei Vigili del Fuoco Strutture Industriali a) Industrie con attività di produzione di sostanze pericolose per l ambiente (D.Lgs 334/1999 e s.m.i) in cui può avvenire un incidente rilevante per evento sismico. Infrastrutture a) Centrali Elettriche ad Alta Tensione b) Dighe connesse al funzionamento di acquedotti ed a impianti di produzione di energia elettrica. c) Gallerie, Ponti, Viadotti di reti viarie di tipo A o B (D.M. del n. 6792), o di tipo C se appartenenti a itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non serviti da strade di tipo A o B d) Gallerie, Ponti, Viadotti di reti ferroviarie e) Impianti per le telecomunicazioni (radio, televisioni, ponti radio), con altezza 15mt. e fondazione superficiale o profonda 31

32 B) CLASSE D USO III: Costruzioni rilevanti il cui uso preveda affollamenti significativi con riferimento a un eventuale collasso della struttura Strutture per l Istruzione * a) Asili Nido, Plessi Scolastici, Scuole di ogni ordine e grado, b) Conservatori c) Orfanotrofi d) Palestre scolastiche e) Provveditorati f) Università Strutture Civili * a) Alberghi b) Attività Commerciali con cubatura 500m3 c) Auditorium, Biblioteche, Cinema, Edifici per mostre, Ludoteche, Musei, Pinacoteche e Teatri d) Banche, Centri Commerciali, Mercati e) Campanili, Chiese, Chiese Cimiteriali, Edifici di Culto, Obitori f) Carceri g) Centri polifunzionali, Sale comuni di circoli sportivi, Sedi Pro-Loco, con cubatura 500m3 h) Coperture e tribune di impianti sportivi, Stadi i) Edifici di proprietà pubblica od a uso pubblico con cubatura m3 j) Palazzi dello Sport e Palestre k) Poste e Telegrafi l) Uffici Giudiziari Strutture Industriali a) Industrie con attività pericolose per l ambiente non ricadenti nella Classe IV Infrastrutture a) Centrali Elettriche a Media Tensione, Centrali di cogenerazione, Impianti eolici, Termovalorizzatori b) Dighe non ricadenti nella Classe IV, ma comunque rilevanti per le conseguenze di un loro eventuale collasso c) Edifici delle Stazioni Ferroviarie, delle Stazioni di autobus e tranviarie, delle Stazioni della Metropolitana, dei Terminal Portuali e Aeroportuali. d) Gallerie, Viadotti, Ponti di reti viarie ricadenti nel tipo C se non già indicato in Classe IV la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. * come unica unità strutturale o anche se inserita all interno di edifici adibiti ad altra destinazione d uso 32

33 CLASSE DI RISCHIO E PERICOLOSITA 1) Secondo la nuova classificazione sismica il Mun VIII rientra in ZONA 2B 2) Da ciò si evince che il sito è classificabile in CLASSE 1 con PERICOLOSITA GEOLOGICO TIPO B MEDIA A RISCHIO BASSO 33

34 le indagini minime obbligatorie risultano essere: Si sono così effettuate n 2 prove MASW e n 2 prove DPSH in rispetto all allegato C. I risultati si riportano di seguito. 34

35 INDAGINI ESEGUITE FEBBRAIO 2013 Al fine dello studio dei terreni, compresi all interno del volume significativo degli edifici, atto a determinarne i rapporti stratigrafici ed i parametri geomeccanici, è stato eseguito in prima fase n 2 sondaggi spinto alla profondità di 30 metri dal piano campagna, con l esecuzione di 4 prove S.P.T. Inoltre si sono effettuate n 4 stendimenti di tomografia elettrica. In una seconda fase si sono effettuate n 2 MASW, 2 prove DPSH ripetute 2 volte per difficoltà logistiche Di seguito si riporta l ubicazione delle prove effettuate. 35

36 PROVE PENETROMETRICHE PESANTI DPSH 36

37 PROVE PENETROMETRICHE DINAMICHE CONTINUE (DYNAMIC PROBING) DPSH DPM (... scpt ecc.) Note illustrative - Diverse tipologie di penetrometri dinamici La prova penetrometrica dinamica consiste nell infiggere nel terreno una punta conica (per tratti consecutivi ) misurando il numero di colpi N necessari. Le Prove Penetrometriche Dinamiche sono molto diffuse ed utilizzate nel territorio da geologi e geotecnici, data la loro semplicità esecutiva, economicità e rapidità di esecuzione. La loro elaborazione, interpretazione e visualizzazione grafica consente di catalogare e parametrizzare il suolo attraversato con un immagine in continuo, che permette anche di avere un raffronto sulle consistenze dei vari livelli attraversati e una correlazione diretta con sondaggi geognostici per la caratterizzazione stratigrafica. La sonda penetrometrica permette inoltre di riconoscere abbastanza precisamente lo spessore delle coltri sul substrato, la quota di eventuali falde e superfici di rottura sui pendii, e la consistenza in generale del terreno. L utilizzo dei dati, ricavati da correlazioni indirette e facendo riferimento a vari autori, dovrà comunque essere trattato con le opportune cautele e, possibilmente, dopo esperienze geologiche acquisite in zona. Elementi caratteristici del penetrometro dinamico sono i seguenti: - peso massa battente M - altezza libera caduta H - punta conica: diametro base cono D, area base A (angolo di apertura ) - avanzamento (penetrazione) - presenza o meno del rivestimento esterno (fanghi bentonitici). Con riferimento alla classificazione ISSMFE (1988) dei diversi tipi di penetrometri dinamici (vedi tabella sotto riportata) si rileva una prima suddivisione in quattro classi (in base al peso M della massa battente) : - tipo LEGGERO (DPL) - tipo MEDIO (DPM) - tipo PESANTE (DPH) - tipo SUPERPESANTE (DPSH) Classificazione ISSMFE dei penetrometri dinamici: Tipo Sigla di riferimento peso della massa M (kg) prof.max indagine battente Leggero DPL (Light) M 10 8 Medio DPM (Medium) 10<M < Pesante DPH (Heavy) 40 M <60 25 Super pesante (Super DPSH M Heavy) penetrometri in uso in Italia In Italia risultano attualmente in uso i seguenti tipi di penetrometri dinamici (non rientranti però nello Standard ISSMFE): 37

38 - DINAMICO LEGGERO ITALIANO (DL-30) (MEDIO secondo la classifica ISSMFE) massa battente M = 30 kg, altezza di caduta H = 0.20 m, avanzamento = 10 cm, punta conica ( =60-90 ), diametro D 35.7 mm, area base cono A=10 cm ² rivestimento / fango bentonitico : talora previsto; - DINAMICO LEGGERO ITALIANO (DL-20) (MEDIO secondo la classifica ISSMFE) massa battente M = 20 kg, altezza di caduta H=0.20 m, avanzamento = 10 cm, punta conica ( = ), diametro D 35.7 mm, area base cono A=10 cm² rivestimento / fango bentonitico : talora previsto; - DINAMICO PESANTE ITALIANO (SUPERPESANTE secondo la classifica ISSMFE) massa battente M = 73 kg, altezza di caduta H=0.75 m, avanzamento =30 cm, punta conica ( = 60 ), diametro D = 50.8 mm, area base cono A=20.27 cm ² rivestimento: previsto secondo precise indicazioni; - DINAMICO SUPERPESANTE (Tipo EMILIA) massa battente M=63.5 kg, altezza caduta H=0.75 m, avanzamento =20-30 cm, punta conica conica ( = ) diametro D = 50.5 mm, area base cono A = 20 cm ², rivestimento / fango bentonitico : talora previsto. Correlazione con Poiché la prova penetrometrica standard (SPT) rappresenta, ad oggi, uno dei mezzi più diffusi ed economici per ricavare informazioni dal sottosuolo, la maggior parte delle correlazioni esistenti riguardano i valori del numero di colpi ottenuto con la suddetta prova, pertanto si presenta la necessità di rapportare il numero di colpi di una prova dinamica con. Il passaggio viene dato da: Dove: = t N in cui Q è l energia specifica per colpo e Qspt è quella riferita alla prova SPT. L energia specifica per colpo viene calcolata come segue: t Q Q SPT in cui M = peso massa battente; M = peso aste; H = altezza di caduta; A = area base punta conica; = passo di avanzamento. 2 M H Q A M M ' Valutazione resistenza dinamica alla punta Rpd Formula Olandesi Rpd M 2 H M H N A e M P A M P 2 Rpd e M P = resistenza dinamica punta (area A); = infissione media per colpo ( / N); = peso massa battente (altezza caduta H); = peso totale aste e sistema battuta. 38

39 Calcolo di (N 1 ) 60 (N 1 ) 60 è il numero di colpi normalizzato definito come segue: (N 1 ) 60 =C N N 60 con C N = (Pa/ vo ) C N <1.7 Pa= kpa (Liao e Whitman 1986) N 60 =N SPT (ER/60) C s C r C d ER/60:Rendimento del sistema di infissione normalizzato al 60%. C s : Parametro funzione della controcamicia (1.2 se assente). C d : Funzione del diametro del foro (1 se compreso tra mm). C r : Parametro di correzione funzione della lunghezza delle aste. Metodologia di Elaborazione. Le elaborazioni sono state effettuate mediante un programma di calcolo automatico Dynamic Probing della GeoStru Software. Il programma calcola il rapporto delle energie trasmesse (coefficiente di correlazione con SPT) tramite le elaborazioni proposte da Pasqualini Meyerhof Desai Borowczyk-Frankowsky Permette inoltre di utilizzare i dati ottenuti dall effettuazione di prove penetrometriche per estrapolare utili informazioni geotecniche e geologiche. Una vasta esperienza acquisita, unitamente ad una buona interpretazione e correlazione, permettono spesso di ottenere dati utili alla progettazione e frequentemente dati maggiormente attendibili di tanti dati bibliografici sulle litologie e di dati geotecnici determinati sulle verticali litologiche da poche prove di laboratorio eseguite come rappresentazione generale di una verticale eterogenea disuniforme e/o complessa. In particolare consente di ottenere informazioni su: - l andamento verticale e orizzontale degli intervalli stratigrafici, - la caratterizzazione litologica delle unità stratigrafiche, - i parametri geotecnici suggeriti da vari autori in funzione dei valori del numero dei colpi e delle resistenza alla punta. Valutazioni statistiche e correlazioni Elaborazione Statistica Permette l elaborazione statistica dei dati numerici di Dynamic Probing, utilizzando nel calcolo dei valori rappresentativi dello strato considerato un valore inferiore o maggiore della media aritmetica dello strato (dato comunque maggiormente utilizzato); i valori possibili in immissione sono : Media Media aritmetica dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Media minima Valore statistico inferiore alla media aritmetica dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Massimo Valore massimo dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Minimo Valore minimo dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Scarto quadratico medio Valore statistico di scarto dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. 39

40 Media deviata Valore statistico di media deviata dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Media + s Media + scarto (valore statistico) dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Media - s Media - scarto (valore statistico) dei valori del numero di colpi sullo strato considerato. Distribuzione normale R.C. Il valore di,k viene calcolato sulla base di una distribuzione normale o gaussiana, fissata una probabilità di non superamento del 5%, secondo la seguente relazione:, dove s è la deviazione standard di k, medio Distribuzione normale R.N.C. Il valore di,k viene calcolato sulla base di una distribuzione normale o gaussiana, fissata una probabilità di non superamento del 5%, trattando i valori medi di distribuiti normalmente: dove n è il numero di letture. n, k, medio / Pressione ammissibile Pressione ammissibile specifica sull interstrato (con effetto di riduzione energia per svergolamento aste o no) calcolata secondo le note elaborazioni proposte da Herminier, applicando un coefficiente di sicurezza (generalmente = 20-22) che corrisponde ad un coefficiente di sicurezza standard delle fondazioni pari a 4, con una geometria fondale standard di larghezza pari a 1 mt. ed immorsamento d = 1 mt.. Correlazioni geotecniche terreni incoerenti Liquefazione Permette di calcolare utilizzando dati il potenziale di liquefazione dei suoli (prevalentemente sabbiosi). Attraverso la relazione di SHI-MING (1982), applicabile a terreni sabbiosi, la liquefazione risulta possibile solamente se dello strato considerato risulta inferiore a critico calcolato con l'elaborazione di SHI-MING. Correzione in presenza di falda corretto = ( - 15) è il valore medio nello strato La correzione viene applicata in presenza di falda solo se il numero di colpi è maggiore di 15 (la correzione viene eseguita se tutto lo strato è in falda). Angolo di Attrito Peck-Hanson-Thornburn-Meyerhof Correlazione valida per terreni non molli a prof. < 5 mt.; correlazione valida per sabbie e ghiaie rappresenta valori medi. - Correlazione storica molto usata, valevole per prof. < 5 mt. per terreni sopra falda e < 8 mt. per terreni in falda (tensioni < 8-10 t/mq) Meyerhof Correlazioni valide per terreni argillosi ed argillosi-marnosi fessurati, terreni di riporto sciolti e coltri detritiche (da modifica sperimentale di dati). Sowers 1961)- Angolo di attrito in gradi valido per sabbie in genere (cond. ottimali per prof. < 4 mt. sopra falda e < 7 mt. per terreni in falda) >5 t/mq. 40

41 De Mello - Correlazione valida per terreni prevalentemente sabbiosi e sabbioso-ghiaiosi (da modifica sperimentale di dati) con angolo di attrito < 38. Malcev Angolo di attrito in gradi valido per sabbie in genere (cond. ottimali per prof. > 2 m. e per valori di angolo di attrito < 38 ). Schmertmann - Angolo di attrito (gradi) per vari tipi litologici (valori massimi). N.B. valori spesso troppo ottimistici poiché desunti da correlazioni indirette da Dr %. Shioi-Fukuni 1982 (ROAD BRIDGE SPECIFICATION) Angolo di attrito in gradi valido per sabbie - sabbie fini o limose e limi siltosi (cond. ottimali per prof. di prova > 8 mt. sopra falda e > 15 mt. per terreni in falda) >15 t/mq. Shioi-Fukuni 1982 (JAPANESE NATIONALE RAILWAY) Angolo di attrito valido per sabbie medie e grossolane fino a ghiaiose. Angolo di attrito in gradi (Owasaki & Iwasaki) valido per sabbie - sabbie medie e grossolane-ghiaiose (cond. ottimali per prof. > 8 mt. sopra falda e > 15 mt. per terreni in falda) s>15 t/mq. Meyerhof Correlazione valida per terreni per sabbie con % di limo < 5% a profondità < 5 mt. e con % di limo > 5% a profondità < 3 mt. Mitchell e Katti (1965) - Correlazione valida per sabbie e ghiaie. Densità relativa (%) Gibbs & Holtz (1957) correlazione valida per qualunque pressione efficace, per ghiaie Dr viene sovrastimato, per limi sottostimato. Skempton (1986) elaborazione valida per limi e sabbie e sabbie da fini a grossolane NC a qualunque pressione efficace, per ghiaie il valore di Dr % viene sovrastimato, per limi sottostimato. Meyerhof (1957). Schultze & Menzenbach (1961) per sabbie fini e ghiaiose NC, metodo valido per qualunque valore di pressione efficace in depositi NC, per ghiaie il valore di Dr % viene sovrastimato, per limi sottostimato. Modulo Di Young (E y ) Terzaghi - elaborazione valida per sabbia pulita e sabbia con ghiaia senza considerare la pressione efficace. Schmertmann (1978), correlazione valida per vari tipi litologici. Schultze-Menzenbach, correlazione valida per vari tipi litologici. D'Appollonia ed altri (1970), correlazione valida per sabbia, sabbia SC, sabbia NC e ghiaia Bowles (1982), correlazione valida per sabbia argillosa, sabbia limosa, limo sabbioso, sabbia media, sabbia e ghiaia. Modulo Edometrico Begemann (1974) elaborazione desunta da esperienze in Grecia, correlazione valida per limo con sabbia, sabbia e ghiaia Buismann-Sanglerat, correlazione valida per sabbia e sabbia argillosa. Farrent (1963) valida per sabbie, talora anche per sabbie con ghiaia (da modifica sperimentale di dati). Menzenbach e Malcev valida per sabbia fine, sabbia ghiaiosa e sabbia e ghiaia. Stato di consistenza Classificazione A.G.I. Peso di Volume Gamma Meyerhof ed altri, valida per sabbie, ghiaie, limo, limo sabbioso. Peso di volume saturo Terzaghi-Peck Modulo di poisson Classificazione A.G.I. Potenziale di liquefazione (Stress Ratio) 41

42 Seed-Idriss Tale correlazione è valida solamente per sabbie, ghiaie e limi sabbiosi, rappresenta il rapporto tra lo sforzo dinamico medio e la tensione verticale di consolidazione per la valutazione del potenziale di liquefazione delle sabbie e terreni sabbioghiaiosi attraverso grafici degli autori. Velocità onde di taglio Vs (m/sec) Tale correlazione è valida solamente per terreni incoerenti sabbiosi e ghiaiosi. Modulo di deformazione di taglio (G) Ohsaki & Iwasaki elaborazione valida per sabbie con fine plastico e sabbie pulite. Robertson e Campanella (1983) e Imai & Tonouchi (1982) elaborazione valida soprattutto per sabbie e per tensioni litostatiche comprese tra 0,5-4,0 kg/cmq. Modulo di reazione (Ko) Navfac elaborazione valida per sabbie, ghiaie, limo, limo sabbioso. Resistenza alla punta del Penetrometro Statico (Qc) Robertson 1983 Qc Correlazioni geotecniche terreni coesivi Coesione non drenata Benassi & Vannelli- correlazioni scaturite da esperienze ditta costruttrice Penetrometri SUNDA Terzaghi-Peck ( ), correlazione valida per argille sabbiose-siltose NC con <8, argille limose-siltose mediamente plastiche, argille marnose alterate-fessurate. Terzaghi-Peck (1948). Cu min-max. Sanglerat, da dati Penetr. Statico per terreni coesivi saturi, tale correlazione non è valida per argille sensitive con sensitività > 5, per argille sovraconsolidate fessurate e per i limi a bassa plasticità. Sanglerat, (per argille limose-sabbiose poco coerenti), valori validi per resistenze penetrometriche < 10 colpi, per resistenze penetrometriche > 10 l'elaborazione valida è comunque quella delle "argille plastiche " di Sanglerat. (U.S.D.M.S.M.) U.S. Design Manual Soil Mechanics Coesione non drenata per argille limose e argille di bassa media ed alta plasticità, (Cu--grado di plasticità). Schmertmann 1975 Cu (Kg/cmq) (valori medi), valida per argille e limi argillosi con Nc=20 e Qc/=2. Schmertmann 1975 Cu (Kg/cmq) (valori minimi), valida per argille NC. Fletcher (Argilla di Chicago). Coesione non drenata Cu (Kg/cmq), colonna valori validi per argille a medio-bassa plasticità. Houston (1960) - argilla di media-alta plasticità. Shioi-Fukuni 1982, valida per suoli poco coerenti e plastici, argilla di media-alta plasticità. Begemann. De Beer. Resistenza alla punta del Penetrometro Statico (Qc) Robertson 1983 Qc Modulo Edometrico-Confinato (Mo) Stroud e Butler (1975) - per litotipi a media plasticità, valida per litotipi argillosi a media-medio-alta plasticità - da esperienze su argille glaciali. Stroud e Butler (1975), per litotipi a medio-bassa plasticità (IP< 20), valida per litotipi argillosi a medio-bassa plasticità (IP< 20) - da esperienze su argille glaciali. Vesic (1970) correlazione valida per argille molli (valori minimi e massimi). Trofimenkov (1974), Mitchell e Gardner Modulo Confinato -Mo (Eed) (Kg/cmq)-, valida per litotipi argillosi e limosi-argillosi (rapporto Qc/= ). Buismann- Sanglerat, valida per argille compatte ( <30) medie e molli ( <4) e argille sabbiose (=6-12). 42

43 Modulo Di Young (E Y ) Schultze-Menzenbach - (Min. e Max.), correlazione valida per limi coerenti e limi argillosi con I.P. >15 D'Appollonia ed altri (1983) - correlazione valida per argille sature-argille fessurate. Stato di consistenza Classificazione A.G.I. Peso di Volume Meyerhof ed altri, valida per argille, argille sabbiose e limose prevalentemente coerenti. Peso di volume saturo Meyerhof ed altri. 43

44 PROVA...DPSH1 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 08/02/2013 Profondità prova 3.00 mt Falda non rilevata Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH1 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - [2] - [3] - [4] - [5] - [6] - [7] - [8] - [9] - [10] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n De Beer Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10]

45 Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE [2] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [3] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [4] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [5] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE [6] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [7] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [8] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [9] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [10] Classificaz. A.G.I. () ESTREM. CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri [3] Meyerhof ed altri [4] Meyerhof ed altri [5] Meyerhof ed altri [6] Meyerhof ed altri [7] Meyerhof ed altri [8] Meyerhof ed altri [9] Meyerhof ed altri [10] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] Angolo di resistenza al taglio Prof. [1] - [2] - [3] - [4] - [5] - [6] - [7] - [8] - [9] - [10] - corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki < < < < < < < < < >

46 Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. [2] Classificazione A.G.I. [3] Classificazione A.G.I. [4] Classificazione A.G.I. [5] Classificazione A.G.I. [6] Classificazione A.G.I. [7] Classificazione A.G.I. [8] Classificazione A.G.I. [9] Classificazione A.G.I. [10] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI MODERATAMENTE ADDENSATO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO POCO ADDENSATO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO MOLTO ADDENSATO Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri [3] Meyerhof ed altri [4] Meyerhof ed altri [5] Meyerhof ed altri [6] Meyerhof ed altri [7] Meyerhof ed altri [8] Meyerhof ed altri [9] Meyerhof ed altri [10] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac [2] Navfac [3] Navfac [4] Navfac [5] Navfac [6] Navfac [7] Navfac [8] Navfac [9] Navfac [10] Navfac

47 PROVA...DPSH1 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 11/02/2013 Profondità prova 3.00 mt Falda non rilevata Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH1 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - [2] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n De Beer Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] [2] Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE [2] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] [2] Angolo di resistenza al taglio Prof. corretto Meyerh of Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of Schmert mann Mitchell & Katti Peck- Hanson- Shioi- Fukuni Japanes e De Mello Owasaki & 47

48 [1] - [2] - per presenza falda Thornbu rn- Meyerh of 1956 (1956) (1965) () Sabbie (1981) 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) National Railway Iwasaki < < Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1] [2] Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. [2] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI MODERATAMENTE ADDENSATO SCIOLTO Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac [2] Navfac

49 PROVA...DPSH2 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 08/02/2013 Profondità prova.90 mt Falda non rilevata Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH2 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - [2] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] [2] De Beer Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [2] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] [2] Angolo di resistenza al taglio Prof. [1] - corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki <

50 [2] < Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1] [2] Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. [2] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI SCIOLTO POCO ADDENSATO Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac [2] Navfac

51 PROVA...DPSH2 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 11/02/2013 Profondità prova.90 mt Falda non rilevata Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH2 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - [2] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] [2] De Beer Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [2] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] [2] Angolo di resistenza al taglio Prof. corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki [1] <

52 [2] < Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1] [2] Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. [2] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI SCIOLTO POCO ADDENSATO Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac [2] Navfac

53 PROVA...DPSH3 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 11/02/2013 Profondità prova.60 mt Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH3 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n De Beer Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] Angolo di resistenza al taglio Prof. [1] - corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1]

54 Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI MODERATAMENTE ADDENSATO Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac

55 PROVA...DPSH3 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 11/02/2013 Profondità prova.60 mt Falda non rilevata Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH3 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n De Beer Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] Angolo di resistenza al taglio Prof. [1] - corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1]

56 Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI MODERATAMENTE ADDENSATO Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac

57 PROVA...DPSH4 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 11/02/2013 Profondità prova mt Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH4 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - [2] - [3] - [4] - [5] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n De Beer 57

58 [6] - [7] - [8] - [9] - [10] - [11] - [12] - [13] - [14] - [15] - [16] - [17] - [18] - [19] - [20] - [21] - [22] - [23] - [24] - [25] - [26] - [27] - [28] - [29] - [30] - [31] - [32] - [33] - [34] - [35] - [36] Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10]

59 [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [28] [29] [30] [31] [32] [33] [34] [35] [36] Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [2] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [3] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [4] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [5] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [6] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [7] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [8] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [9] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [10] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [11] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [12] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [13] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [14] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [15] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [16] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [17] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [18] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [19] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [20] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [21] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [22] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [23] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [24] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [25] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [26] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [27] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [28] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [29] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [30] Classificaz. A.G.I. () POCO CONSISTENTE [31] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [32] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [33] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [34] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [35] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE [36] Classificaz. A.G.I. () CONSISTENTE 59

60 Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri [3] Meyerhof ed altri [4] Meyerhof ed altri [5] Meyerhof ed altri [6] Meyerhof ed altri [7] Meyerhof ed altri [8] Meyerhof ed altri [9] Meyerhof ed altri [10] Meyerhof ed altri [11] Meyerhof ed altri [12] Meyerhof ed altri [13] Meyerhof ed altri [14] Meyerhof ed altri [15] Meyerhof ed altri [16] Meyerhof ed altri [17] Meyerhof ed altri [18] Meyerhof ed altri [19] Meyerhof ed altri [20] Meyerhof ed altri [21] Meyerhof ed altri [22] Meyerhof ed altri [23] Meyerhof ed altri [24] Meyerhof ed altri [25] Meyerhof ed altri [26] Meyerhof ed altri [27] Meyerhof ed altri [28] Meyerhof ed altri [29] Meyerhof ed altri [30] Meyerhof ed altri [31] Meyerhof ed altri [32] Meyerhof ed altri [33] Meyerhof ed altri [34] Meyerhof ed altri [35] Meyerhof ed altri [36] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [28] [29]

61 [30] [31] [32] [33] [34] [35] [36] Angolo di resistenza al taglio Prof. corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki [1] < [2] < [3] < [4] < [5] < [6] < [7] < [8] < [9] < [10] < [11] < [12] < [13] < [14] < [15] < [16] < [17] < [18] < [19] < [20] < [21] < [22] < [23] < [24] < [25] < [26] < [27] < [28] < [29] <

62 [30] - [31] - [32] - [33] - [34] - [35] - [36] < < < < < < < Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [28] [29] [30] [31] [32] [33] [34] [35] [36] Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. [2] Classificazione A.G.I. [3] Classificazione A.G.I. [4] Classificazione A.G.I. [5] Classificazione A.G.I. [6] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO 62

63 [7] Classificazione A.G.I. [8] Classificazione A.G.I. [9] Classificazione A.G.I. [10] Classificazione A.G.I. [11] Classificazione A.G.I. [12] Classificazione A.G.I. [13] Classificazione A.G.I. [14] Classificazione A.G.I. [15] Classificazione A.G.I. [16] Classificazione A.G.I. [17] Classificazione A.G.I. [18] Classificazione A.G.I. [19] Classificazione A.G.I. [20] Classificazione A.G.I. [21] Classificazione A.G.I. [22] Classificazione A.G.I. [23] Classificazione A.G.I. [24] Classificazione A.G.I. [25] Classificazione A.G.I. [26] Classificazione A.G.I. [27] Classificazione A.G.I. [28] Classificazione A.G.I. [29] Classificazione A.G.I. [30] Classificazione A.G.I. [31] Classificazione A.G.I. [32] Classificazione A.G.I. [33] Classificazione A.G.I. [34] Classificazione A.G.I. [35] Classificazione A.G.I. [36] Classificazione A.G.I. SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO POCO ADDENSATO SCIOLTO SCIOLTO SCIOLTO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO SCIOLTO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO POCO ADDENSATO Peso unità di volume Prof. corretto per Correlazione Gamma presenza falda (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri [3] Meyerhof ed altri [4] Meyerhof ed altri [5] Meyerhof ed altri [6] Meyerhof ed altri [7] Meyerhof ed altri [8] Meyerhof ed altri [9] Meyerhof ed altri [10] Meyerhof ed altri [11] Meyerhof ed altri

64 [12] Meyerhof ed altri [13] Meyerhof ed altri [14] Meyerhof ed altri [15] Meyerhof ed altri [16] Meyerhof ed altri [17] Meyerhof ed altri [18] Meyerhof ed altri [19] Meyerhof ed altri [20] Meyerhof ed altri [21] Meyerhof ed altri [22] Meyerhof ed altri [23] Meyerhof ed altri [24] Meyerhof ed altri [25] Meyerhof ed altri [26] Meyerhof ed altri [27] Meyerhof ed altri [28] Meyerhof ed altri [29] Meyerhof ed altri [30] Meyerhof ed altri [31] Meyerhof ed altri [32] Meyerhof ed altri [33] Meyerhof ed altri [34] Meyerhof ed altri [35] Meyerhof ed altri [36] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac [2] Navfac [3] Navfac [4] Navfac [5] Navfac [6] Navfac [7] Navfac [8] Navfac [9] Navfac [10] Navfac [11] Navfac [12] Navfac [13] Navfac [14] Navfac [15] Navfac [16] Navfac [17] Navfac [18] Navfac [19] Navfac [20] Navfac [21] Navfac [22] Navfac [23] Navfac [24] Navfac [25] Navfac [26] Navfac [27] Navfac [28] Navfac [29] Navfac [30] Navfac [31] Navfac [32] Navfac [33] Navfac [34] Navfac [35] Navfac [36] Navfac

65 PROVA...DPSH4 Strumento utilizzato... DPSH (DEEP DRILL SM) Prova eseguita in data 11/02/2013 Profondità prova mt Falda non rilevata Tipo elaborazione Nr. Colpi: Medio Profondità Nr. Colpi Calcolo coeff. riduzione sonda Chi Res. dinamica ridotta (Mpa) Res. dinamica (Mpa) Pres. ammissibile con riduzione Herminier - Olandesi (KPa) Pres. ammissibile Herminier - Olandesi (KPa) STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA DPSH4 TERRENI COESIVI Coesione non drenata (KPa) Prof. [1] - [2] - [3] - Terzaghi -Peck Sanglerat Terzaghi -Peck (1948) U.S.D.M.S.M Schmert mann 1975 SUNDA Fletcher (1983) (1965) Benassi e Argilla Vannelli di Chicago Houston (1960) Shioi - Fukui 1982 Begeman n De Beer 65

66 Modulo di Young (Mpa) Prof. Schultze Apollonia [1] [2] [3] Classificazione AGI Prof. Correlazione Classificazione [1] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE [2] Classificaz. A.G.I. () PRIVO DI CONSISTENZA [3] Classificaz. A.G.I. () MODERAT. CONSISTENTE Peso unità di volume Prof. Correlazione Peso unità di volume (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri [3] Meyerhof ed altri TERRENI INCOERENTI Densità relativa IntestazioneNSPT$ Prof. Gibbs & Holtz Meyerhof 1957 Schultze & Skempton Menzenbach (1961) [1] [2] [3] Angolo di resistenza al taglio Prof. [1] - [2] - [3] - corretto per presenza falda Peck- Hanson- Thornbu rn- Meyerh of 1956 Meyerh of (1956) Sowers (1961) Malcev (1964) Meyerh of (1965) Schmert mann () Sabbie Mitchell & Katti (1981) Shioi- Fukuni 1982 (ROAD BRIDG E SPECIF ICATIO N) Japanes e National Railway De Mello Owasaki & Iwasaki < < < Modulo di Young (Mpa) Prof. corretto per presenza falda Terzaghi Schmertmann (1978) (Sabbie) Schultze- Menzenbach (Sabbia ghiaiosa) D'Appollonia ed altri 1970 (Sabbia) Bowles (1982) Sabbia Media [1] [2] [3] Classificazione AGI Prof. corretto per presenza falda Correlazione [1] Classificazione A.G.I. [2] Classificazione A.G.I. [3] Classificazione A.G.I. Classificazione AGI POCO ADDENSATO SCIOLTO POCO ADDENSATO 66

67 Peso unità di volume Prof. corretto per presenza falda Correlazione Gamma (KN/m³) [1] Meyerhof ed altri [2] Meyerhof ed altri [3] Meyerhof ed altri Modulo di reazione Ko Prof. corretto per Correlazione Ko presenza falda [1] Navfac [2] Navfac [3] Navfac

68 Profondità m DPSH 4 - Carichi ammissibili 0 (t/m 2 )

69 PROVE MASW 69

70 Easy MASW La geofisica osserva il comportamento delle onde che si propagano all interno dei materiali. Un segnale sismico, infatti, si modifica in funzione delle caratteristiche del mezzo che attraversa. Le onde possono essere generate in modo artificiale attraverso l uso di masse battenti, di scoppi, etc. Moto del segnale sismico Il segnale sismico può essere scomposto in più fasi ognuna delle quali identifica il movimento delle particelle investite dalle onde sismiche. Le fasi possono essere: P-Longitudinale: onda profonda di compressione; S-Trasversale: onda profonda di taglio; L-Love: onda di superficie, composta da onde P e S; R-Rayleigh: onda di superficie composta da un movimento ellittico e retrogrado. Onde di Rayleigh R In passato gli studi sulla diffusione delle onde sismiche si sono concentrati sulla propagazione delle onde profonde (P,S) considerando le onde di superficie come un disturbo del segnale sismico da analizzare. Recenti studi hanno consentito di creare dei modelli matematici avanzati per l analisi delle onde di superficie in mezzi a differente rigidezza. Analisi del segnale con tecnica MASW Secondo l ipotesi fondamentale della fisica lineare (Teorema di Fourier) i segnali possono essere rappresentati come la somma di segnali indipendenti, dette armoniche del segnale. Tali armoniche, per analisi monodimensionali, sono funzioni trigonometriche seno e coseno, e si comportano in modo indipendente non interagendo tra di loro. Concentrando l attenzione su ciascuna componente armonica il risultato finale in analisi lineare risulterà equivalente alla somma dei comportamenti parziali corrispondenti alle singole armoniche. L analisi di Fourier (analisi spettrale FFT) è lo strumento fondamentale per la caratterizzazione spettrale del segnale. L analisi delle onde di Rayleigh, mediante tecnica MASW, viene eseguita con la trattazione spettrale del segnale nel dominio trasformato dove è possibile, in modo abbastanza agevole, identificare il segnale relativo alle onde di Rayleigh rispetto ad altri tipi di segnali, osservando, inoltre, che le onde di Rayleigh si propagano con velocità che è funzione della frequenza. Il legame velocità frequenza è detto spettro di dispersione. La curva di dispersione individuata nel dominio f-k è detta curva di dispersione sperimentale, e rappresenta in tale dominio le massime ampiezze dello spettro. Modellizzazione E possibile simulare, a partire da un modello geotecnico sintetico caratterizzato da spessore, densità, coefficiente di Poisson, velocità delle onde S e velocità delle Onde P, la curva di dispersione teorica la quale lega velocità e lunghezza d onda secondo la relazione: Modificando i parametri del modello geotecnico sintetico, si può ottenere una sovrapposizione della curva di dispersione teorica con quella sperimentale: questa fase è detta di inversione e consente di determinare il profilo delle velocità in mezzi a differente rigidezza. Modi di vibrazione Sia nella curva di inversione teorica che in quella sperimentale è possibile individuare le diverse configurazioni di vibrazione del terreno. I modi per le onde di Rayleigh possono essere: deformazioni a contatto con l aria, deformazioni quasi nulle a metà della lunghezza d onda e deformazioni nulle a profondità elevate. Profondità di indagine Le onde di Rayleigh decadono a profondità circa uguali alla lunghezza d onda. Piccole lunghezze d onda (alte frequenze) consentono di indagare zone superficiali mentre grandi lunghezze d onda (basse frequenze) consentono indagini a maggiore profondità. 70

71 MASW 1 Dati generali Committente ISSN Cantiere RISTRUTTURAZIONE SILOS Località VIALE DELLE PROVINCE Operatore DOTT P. CRESCENZI Responsabile DOTT GEOL. A. BRUNO ARENA Data 28/02/ :00 Latitudine 41,0000 Longitudine 12,

72 Tracce N. tracce 24 Durata acquisizione [msec] Interdistanza geofoni [m] Periodo di campionamento [msec] 500,0 1,0 1,00 72

73 Analisi spettrale Frequenza minima di elaborazione [Hz] Frequenza massima di elaborazione [Hz] Velocità minima di elaborazione [m/sec] Velocità massima di elaborazione [m/sec] Intervallo velocità [m/sec]

74 Curva di dispersione n. Frequenza [Hz] Velocità [m/sec] Modo 1 3,2 669, ,1 412, ,4 215, ,9 195,0 4 74

75 Inversione n. Descrizion e Profondità [m] Spessore [m] Peso unità volume [kg/mc] Coefficient e Poisson Falda Vp [m/sec] Vs [m/sec] 1 2,12 2, ,0 0,3 No 280,4 149,9 2 36,12 34, ,0 0,3 No 362,5 193,7 3 oo oo 1650,0 0,3 No 728,6 389,4 75

76 76

77 Risultati Profondità piano di posa [m] 0,00 Vs30 [m/sec] 189,83 Categoria del suolo C Suolo di tipo C: Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina). Altri parametri geotecnici n. Profondità [m] Spessore [m] Vs [m/s] Vp [m/s] Densità [kg/mc] Coeff Poisso n G0 [MPa] Ed [MPa] M0 [MPa] Ey [MPa] NSPT Qc [kpa] 1 2,12 2,12 149,88 280, ,00 0,30 40,44 141,53 87,61 105, , ,12 34,00 193,75 362, ,00 0,30 71,32 249,63 154,53 185, ,32 3 oo oo 389,45 728, ,00 0,30 257,84 902,44 558,65 670,38 0 N/A G0: Modulo di deformazione al taglio; Ed: Modulo edometrico; M0: Modulo di compressibilità volumetrica; Ey: Modulo di Young; 77

78 MASW 2 Dati generali Committente ISSN Cantiere RISTRUTTURAZIONE SILOS Località VIALE DELLE PROVINCE Operatore DOTT P. CRESCENZI Responsabile DOTT GEOL. A. BRUNO ARENA Data 28/02/ :00 Latitudine 41,0000 Longitudine 12,

79 Tracce N. tracce 24 Durata acquisizione [msec] Interdistanza geofoni [m] Periodo di campionamento [msec] 500,0 1,0 1,00 79

80 Analisi spettrale Frequenza minima di elaborazione [Hz] Frequenza massima di elaborazione [Hz] Velocità minima di elaborazione [m/sec] Velocità massima di elaborazione [m/sec] Intervallo velocità [m/sec]

81 Curva di dispersione n. Frequenza [Hz] Velocità [m/sec] Modo 1 2,2 679, ,8 459, ,6 266, ,6 182,8 4 81

82 Inversione n. Descrizion e Profondità [m] Spessore [m] Peso unità volume [kg/mc] Coefficient e Poisson Falda Vp [m/sec] Vs [m/sec] 1 6,51 6, ,0 0,3 No 210,2 112,3 2 19,60 13, ,0 0,3 No 475,6 254,2 3 oo oo 1650,0 0,3 No 574,0 306,8 82

83 83

84 Risultati Profondità piano di posa [m] 0,00 Vs30 [m/sec] 209,29 Categoria del suolo C Suolo di tipo C: Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina). Altri parametri geotecnici n. Profondità [m] Spessore [m] Vs [m/s] Vp [m/s] Densità [kg/mc] Coeff Poisson G0 [MPa] Ed [MPa] M0 [MPa] Ey [MPa] NSPT Qc [kpa] 1 6,51 6,51 112,34 210, ,00 0,30 22,72 79,51 49,22 59, , ,60 13,09 254,24 475, ,00 0,30 122,81 429,84 266,09 319,31 N/A 2539,57 3 oo oo 306,81 573, ,00 0,30 160,02 560,08 346,71 416,06 0 N/A G0: Modulo di deformazione al taglio; Ed: Modulo edometrico; M0: Modulo di compressibilità volumetrica; Ey: Modulo di Young; 84

85 CONSIDERAZIONI SULLO STATO DEI LUOGHI E RISULTATI OTTENUTI Da una correlazione stratigrafica tra le prove penetrometriche e le velocità ottenute dalle MASW, si individuano: spessori di riporto esigui sino 0.60 m; Al di sotto del riporto si intercettano litotipi di sedimentazione vulcanica tenaci e duri; Alla pagina seguente si riportano i parametri di MODELLAZIONE GEOLOGICA (ALL B) 85

86 MODELLAZIONE GEOLOGICA SEZIONE STRATIGRAFICA DALL'IMPOSTA DELLE FONDAZIONI A-30M INDAGINI E PROVE CERTIFICATE DA LABORATORI(art.59 DPR 380/01) PROVE DI CARATTERIZZAZIONE DEL SOTTOSUOLO Indagini Geotecniche Indagini Geofisiche Dirette Indagini Geofisiche indirette CLASSE DI RISCHIO GEOLOGICO (di cui all'allegato Cdel RR 2/2012) : STRATIGRAFIE BASSO MEDIO MEDIO/ALTO ALTO Spess, m Peso dan/m 3 Peso eff dan/m 3 NSPT Qc dan/cm 2 f C dan/cm 2 Cu dan/cm 2 E dan/cm 2 G dan/cm 2 Ed dan/cm 2 Rp , , Ag/lm , , Sb/Ag , , Categoria sottosuolo di fondazione: A B C D E S1 S2 Parametri sottosuolo di fondazione VS30 = 250 m/s N SPT30 = 50 n colpi Cu = 109 kpa Categoria topografica T1 T1 T2 T3 T4 Pianura Pendio incl. media <15 0 Pendio incl. media> 15 0 Cresta/Dirupo Coeff. Amplificazione topografica St 1 86

87 CONCLUSIONI L indagine integrativa a quella del maggio 2011 (integralmente riportata sino a pagina 28 della presente relazione) eseguita presso l Istituto Superiore di Sanità in prossimità del Silos sul piazzale lato di Via delle Province, ha ricalcato quanto evidenziato precedentemente. Si sottolinea che nell ambito dell indagine, si è misurato il livello dell acqua in un pozzo in disuso prossimo alla struttura e, esso si attesta a m dal p.c.; non se ne conosce l entità pur se da esperienze dello scrivente sull area potrebbe trattarsi di una sacca in terreni granulari inglobata all interno di litotipi più coesivi. I terreni esaminati, facendo riferimento alla nuova normativa sismica, rientrano in categoria C. Infine, per quanto riguarda il coefficiente di sottofondo si potrà utilizzare un valore pari a 3.0 Kg/cm 3 Dott. Geol. A.B. Arena O.R.G. del Lazio n

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