PwC MarketVision - Healthcare Assistenza residenziale agli anziani Riabilitazione

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1 Strategy Group PwC MarketVision - Healthcare Assistenza residenziale agli anziani Riabilitazione Aprile, 2010

2 Indice 1 L assistenza residenziale agli anziani Domanda di assistenza residenziale per anziani Offerta di servizi residenziali assistenziali per anziani 11 2 La riabilitazione Domanda di prestazioni di riabilitazione Offerta di servizi di riabilitazione 18 Strategy Group 2

3 Sezione 1 L assistenza residenziale agli anziani Strategy Group

4 Sezione 1.1 Domanda di assistenza residenziale per anziani Strategy Group

5 Posti letto Sezione Domanda di assistenza residenziale per anziani La domanda di assistenza residenziale agli anziani in Italia ha avuto una crescita sostenuta fra il 2004 ed il 2009 (CAGR04-09:+4,2%) Numero di posti letto in strutture residenziali (pubbliche e private) per anziani in Italia, E PL x1.000 anziani 2% % 25% 1% Isole ,8% 1,1% 8,4% 48% E 2009E 11,8 12,2 12,2 13,0 12,9 13,4 Totale Italia 1,1% ,7% Fonte: Elaborazione PwC su dati Annuario Statistico dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute Posti letto residenziali per Anziani classificati per aree geografiche, Italia, 2009E Sud Centro Nord est Tot. Posti letto (2009E): Nord ovest Nord-ovest: Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle D Aosta. Nord-est: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto-Adige Centro: Abruzzo, Marche, Umbria, Toscana, Emilia- Romagna, Lazio Sud: Calabria, Basilicata Puglia, Campania, Molise Isole: Sicilia, Sardegna La prestazione residenziale si caratterizza generalmente come prestazione di assistenza a lungo termine a soggetti non autosufficienti in condizioni di cronicità o relativa stabilizzazione del quadro clinico (fisico, psichico, sensoriale) non curabili a domicilio. Di norma tali forme di assistenza si connotano per livelli man mano decrescenti di contenuto sanitario e socio assistenziale. L utente tipo delle residenze sanitarie assistenziali si caratterizza per: età di interesse geriatrico (di norma 65 anni, ma ormai le età medie si avvicinano e spesso superano gli 80 anni); perdita dell autosufficienza nelle attività della vita quotidiana; condizioni sanitarie caratterizzate da comorbosità, severità ed instabilità clinica, non tali però da richiedere cure intensive ospedaliere; condizioni sociali che non consentono la permanenza al domicilio sia pure con il supporto dei servizi domiciliari e semiresidenziali; necessità di assistenza tutelare comprensiva del mantenimento dei contatti sociali e di programmi di animazione. Strategy Group 5

6 000 persone 000 persone 000 persone Sezione Domanda di assistenza residenziale per anziani L aumento del numero di grandi vecchi (>85 anni) sosterrà la domanda di assistenza agli anziani nei prossimi anni Stime di crescita della popolazione anziana in Italia, Popolazione >65 Popolazione >75 Popolazione > CAGR ,4% CAGR ,1% CAGR ,8% Popolazione > 65 Popolazione > 75 Popolazione > CAGR 1,7% 1,4% 1,6% 1,7% 0,5% CAGR 3,0% 1,8% 1,6% 2,0% 1,9% CAGR 3,1% 3,8% 2,0% 2,4% 2,7% Fonte: Istat Nel corso del 2009 le persone di 65 anni e più risultano in aumento in Italia di 113mila unità e sono giunte a rappresentare, al 1 gennaio 2010, il 20,2% della popolazione (erano il 18,1% nel 2000). Dal 2010 anche la generazione dei cd. baby boomers, nata nel periodo di boom demografico che ha seguito il secondo conflitto mondiale, si è affacciata nella terza età (popolazione con 65 anni o più). La percentuale di popolazione degli ultra 75enni aumenta passando dal 10% sul totale nel 2009 (circa 5,9 milioni), all 11,1% nel 2015 (circa 7 milioni), al 20,3% nel 2050 (circa 12,5 milioni) e anche quella degli ultra 85enni, i cosiddetti grandi vecchi, è prevista passare dal 2,6% nel 2009 (circa 1,5 milioni), al 3,3% nel 2015 (circa 2 milioni), al 7,6% nel 2050 (circa 4,7 milioni). Strategy Group 6

7 000 persone Sezione Domanda di assistenza residenziale per anziani Nonostante migliorino le condizioni di vita e si riduca in termini percentuali il tasso di disabilità, negli ultimi dieci anni il numero di disabili è cresciuto (2010 vs. 2000): +4,5%) Persone maggiori di 65 anni con disabilità, E (Tassi standardizzati per età con dati di censimento 2001) ,7% 20,5% ,8% ,1% ,4% 20% 15% 10% E 2015E 5% 0% Pop. > 65 anni Anziani non autosufficienti % anziani non autosuff. Fonte: Elaborazione PwC su dati Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari (ISTAT, 2007) Nel 2009 la speranza di vita alla nascita per uomini e donne è rispettivamente salita a 79,1 anni e 84,5 anni, con una media di 81,8 anni. Rispetto al 2005, la crescita è stata rispettivamente di 1,3 anni per gli uomini ed 1,1 anni per le donne. L aumento della durata media della vita atteso per i prossimi trent anni, si stima determinerà l incremento della quota in valore assoluto di popolazione anziana colpita dai normali processi degenerativi connessi all invecchiamento. Secondo l ultima indagine Multiscopo Istat su Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, condotta nel , il 18,8% (20,5% nel 2000) degli over 65 (circa 2,1 milioni di persone) riportavano una condizione di totale mancanza di autonomia per almeno una funzione essenziale della vita quotidiana. Le differenze di genere evidenziavano uno svantaggio della componente femminile: tra le persone di anni, la quota di popolazione con disabilità era pari al 9,7% (7,7% per gli uomini e 11,4% per le donne) e raggiungeva il 44,5% (35,8% per gli uomini e 48,9% per le donne) tra le persone di 80 anni e più. Il fenomeno della disabilità relativo alla popolazione anziana nel 2005 risultava significativamente in declino rispetto a 10 prima (18,8% contro 21,7%). Lo stesso trend è ipotizzabile per il futuro, tuttavia, considerando l incremento in valori assoluti della popolazione anziana >65 anni, nonostante il tasso di non autosufficienza si riduca, il numero di anziani non autosufficienti è previsto aumentare in valore assoluto (+7,5% in 2015 vs. 2005). Nota (*): Le stime relative al 2010E e 2015E sono state elaborate tenendo conto della progressiva riduzione dell incidenza sul totale della popolazione anziana. Strategy Group 7

8 persone Sezione Domanda di assistenza residenziale per anziani La dinamica demografica attesa in futuro metterà in discussione la solidarietà intra-generazionale che garantisce un assistenza informale agli anziani. un assistenza informale agli anziani Oldest Support Ratio*, e ,2% 135,3% 122,1% 114,6% 116,6% 113,1% 110,1% 99,8% 83,3% 69,2% 59,3% 180% 160% 140% 120% 100% 80% 60% 40% 20% Donne Anziani over 75 OSR 0% Fonte: Elaborazioni PwC su proiezioni demografiche Istat, Rapporto Nazionale 2009 sulle Condizioni ed il Pensiero degli Anziani: una società diversa. Ageing Society-Osservatorio Terza Età In Italia, il supporto familiare risulta il canale principale per l assistenza agli anziani non autosufficienti. L evoluzione dell Oldest Support Ratio (OSR), ovvero il rapporto tra la popolazione appartenente alla classe anni (popolazione femminile) e alla classe over-75, partendo dall assunzione che gli anziani siano assistiti dalle figlie, è in grado di fornire informazioni sul numero di donne potenzialmente in grado di garantire cure informali per ciascuna persona over-75 nei prossimi anni. Poiché il numero di donne (popolazione femminile 50-69) in grado di farsi carico degli anziani (>75 anni) è destinato progressivamente a ridursi, il costo di tale assistenza informale ricadrà in parte sulle famiglie stesse (badanti) e in parte sul sistema sanitario pubblico. Nota (*): L indicatore OSR è calcolato come rapporto fra la popolazione femminile in età compresa fra i 50 ed i 69 anni e la popolazione anziana over 75. Strategy Group 8

9 (% sul PIL) (% spesa sanitaria in LTC) Sezione Domanda di assistenza residenziale per anziani E atteso un incremento della quota di LTC relativa alle prestazioni sanitarie rivolta agli anziani ( 65 anni), passa dal 56,2% del 2000 al 60% nel 2015, in particolare della quota degli ultra 80enni passa da 28,1% nel 2000 a 40% nel 2015 Andamento della spesa pubblica per LTC in % sul PIL, E Distribuzione percentuale per fascia di età della spesa in LTC (quota relativa alle prestazioni sanitarie), E 2% 100% 1% 1,9% 2,0% 1,6% 1,3% 80% 60% 40% 28% 35% 37% 40% 28% 22% 21% 20% 0% E 2015E 20% 0% 44% 43% 42% 40% E 2015E Tot LTC Fonte: Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario, Ragioneria Generale dello Stato 2009; ipotesi scenario nazionale base Il long-term care (LTC) si riferisce alla varietà di servizi e interventi, sociali e sanitari, forniti con continuità a persone che hanno bisogno di assistenza permanente a causa di disabilità fisica o psichica. Tali servizi possono essere erogati in strutture residenziali, a domicilio o nel territorio e comprendono assistenza informale offerta da familiari o da altri così come prestazioni monetarie e servizi professionali forniti da singoli o da organizzazioni. La crescita della spesa in LTC (complessiva e senza distinzione di classi d età dei destinatari) in rapporto al PIL è prevalentemente legata alla dinamica demografica. Nel 2008 (spesa pubblica complessiva per LTC pari all 1,7% del PIL, circa 2,6 miliardi di euro) i due terzi della spesa erano erogati a soggetti con più di 65 anni. Si calcola inoltre che, nel complesso della spesa sostenuta per long term care in favore degli anziani, Stato, Regioni e Comuni vi contribuissero per circa i 2/3 (spesa pubblica complessiva per LTC), mentre il restante terzo circa della spesa era sostenuta direttamente dalle famiglie. Relativamente alle prestazioni sanitarie (che nel 2008 pesano per poco meno del 50% della spesa pubblica complessiva per LTC) è previsto un incremento della quota rivolta all assistenza agli anziani ( 65 anni), che passa dal 56,2% del 2000 al 60% nel 2015, in particolare della quota degli ultra 80enni (da 28,1% nel 2000 a 40% nel 2015). Questo spostamento di risorse avverrà prevalentemente a discapito della fascia di età 0-64 anni. Strategy Group 9

10 Posti letto Sezione Domanda di assistenza residenziale per anziani Sulla base di un modello di regressione multipla (numero di posti letto e l andamento atteso della spesa nazionale per il LTC e della popolazione > 75 anni) si stima un incremento dei posti letto nel 2013 (CAGR 09E-13E 3,3%) Assistenza agli anziani: evoluzione attesa del numero di posti letto in strutture residenziali per anziani in Italia, E ~ E CAGR 09E-13E 3,3% ~ E R 2 (04-09) =97% Stime basate su un modello di regressione lineare multipla tra il numero di posti letto e l andamento atteso della spesa nazionale per il LTC e della popolazione con più di 75 anni. Fonte: Elaborazione PwC su dati Annuario Statistico dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute La domanda dei servizi da erogare agli anziani nei prossimi anni crescerà, ciò sarà determinato sostanzialmente dai seguenti fattori: la crescita della popolazione ultra 65enne ed in particolare della popolazione ultra 75enne, fascia d età in cui si manifesta una maggiore richiesta di assistenza full time legata al maggior grado di non autosufficienza. In particolare l ospite tipo delle strutture residenziali del Gruppo KOS è una donna ultra 85enne non autosufficiente. il progressivo mutamento strutturale delle famiglie che renderà sempre più difficile l assistenza degli anziani a domicilio portando ad un incremento delle richieste di strutture residenziali; un maggiore incremento atteso della componente pubblica della spesa sanitaria (LTC). Sulla base di un modello di regressione multipla tra il numero di posti letto e l andamento atteso della spesa nazionale per il LTC e della popolazione con più di 75 anni, è stato stimato il numero di posti letto nel 2013 che sarà pari a circa / (CAGR 09E-13E 3,3%). Il coefficiente di determinazione, (R 2 ), ovvero la proporzione tra la variabilità dei dati e la correttezza del modello statistico utilizzato, nel caso in esame è ritenuta molto significativa poiché pari al 97%. Strategy Group 10

11 Sezione 1.2 Offerta di servizi residenziali assistenziali per anziani Strategy Group

12 Sezione Offerta di servizi residenziali assistenziali per anziani L offerta di servizi di assistenza residenziale assistenziale per anziani è estremamente frammentata ed include anche operatori stranieri Quote di mercato per tipologia di operatore per numero di posti letto, 2009E Operatori Pubblici 7,0% Coopselios 1,4% Segesta (Korian) 1,5% KOS (Anni Azzurri) 2,3% 1,4% Arkimedica 0,9% Aetas (Medica) 0,8% Gruppo La Villa 93,0% 91,5% Operatori Privati Altri Operatori Privati Totale: Posti letto Totale: Posti letto Fonte: Elaborazione PwC su dati Annuario Statistico dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute, siti internet e bilanci dei player, siti delle ASL All interno delle strutture di natura privata hanno un peso rilevante sia gli enti religiosi sia le imprese nel settore no profit. La presenza del settore pubblico è maggiormente concentrata in quasi tutte le regioni del Nord, le Marche, l Umbria e la Basilicata, mentre nel resto d Italia è il settore no profit che offre maggiore accoglienza a gran parte degli ospiti anziani con il concorso più o meno rilevante degli enti pubblici e delle imprese private. La presenza di ben 3 operatori stranieri (francesi) sottolinea un crescente interesse ad entrare nel mercato Italiano anche da parte di organismi privati esteri. Strategy Group 12

13 Sezione 2 La riabilitazione Strategy Group

14 Sezione 2.1 Domanda di prestazioni di riabilitazione Strategy Group

15 Posti letto Posti letto Sezione Domanda di prestazioni di riabilitazione La riabilitazione ospedaliera ha registrato, in termini di posti letto per DO e DH, una crescita costante negli ultimi anni (CAGR ,3%) Numero di posti letto di riabilitazione ospedaliera DO in Italia, E Numero di posti letto di riabilitazione ospedaliera DH in Italia*, E CAGR 07-09E: 2,0% E E 36 CAGR 07-09E: 7,8% Cod. 56 Cod. 75 Cod. 60 Cod. 28 Cod. 56 Cod. 75 Cod. 28 Fonte: Elaborazione PwC su dati Rapporto SDO dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute Il settore della post-acuzie ha registrato negli ultimi anni una progressiva crescita in termini di posti letto legata non solo all aumento dell età media della popolazione e alla maggior sopravvivenza dei soggetti affetti da patologie cronico-invalidanti, ma anche allo sviluppo di cultura e conoscenze nella medicina riabilitativa e per la crescente consapevolezza degli utenti. In particolare, l evoluzione dell offerta dei servizi sanitari in ambito riabilitativo, negli ultimi anni, può essere riassunta con due concetti fondamentali: la progressiva riduzione dei posti letto ospedalieri per acuti, passati dagli oltre del 1978 ai circa ad oggi (4,1 posti letto per mille abitanti al fine di raggiungere lo standard nazionale previsto (3,3 posti letto per mille abitanti); l aumento della necessità di strutture riabilitative in grado di ricevere sempre più precocemente pazienti sempre più complessi e critici, offrendo servizi sia ospedalieri (Lungodegenza e Riabilitazione) sia extraospedalieri (Residenze Sanitarie che ex. art.26). Strategy Group 15

16 Posti letto Sezione Domanda di prestazioni di riabilitazione Il numero di posti letto relativi alla riabilitazione extraospedaliera (ex art. 26), in Italia, sono passati da circa 27,7 mila nel 2004 a circa 29,6 mila nel 2007 (ovvero circa 15,6 mila relativi all attività Residenziale e circa 14,0 mila relativi al Semiresidenziale), registrando un CAGR 04-07: +2,2% Numero di posti letto residenziali e semiresidenziali dei reparti di riabilitazione ex. Art. 26 in Italia, E CAGR 07-09E: 0,7% E CAGR 04-09E 3,6% -0,2% Residenziali Semiresidenziali Fonte: Elaborazione PwC su dati Annuario Statistico dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute Il servizio di riabilitazione ex art. 26 L.833/78 consiste in attività di recupero e rieducazione funzionale attraverso un trattamento globale della condizione di menomazione e/o disabilità. Le attività posso essere svolte in regime ambulatoriale, domiciliare e semiresidenziale. In alcune regioni l attività riabilitativa è svolta quasi esclusivamente in strutture extra-ospedaliere (es. Marche, Sardegna, Campania e Basilicata). Strategy Group 16

17 Sezione Domanda di prestazioni di riabilitazione La domanda di prestazioni di riabilitazione funzionale è trainata principalmente dalla riduzione di posti letto ospedalieri per acuti 2007 Totale posti letto Totale Popolazione PL x 1000 ab. riabilitazione regioni Piemonte ,91 Lombardia ,79 Trentino A.A ,01 Veneto ,60 Friuli V.G ,29 Liguria ,41 Emilia Romagna ,93 Toscana ,34 Umbria ,25 Marche ,52 Lazio ,15 Abruzzo ,61 Molise ,89 Campania ,34 Puglia ,42 Basilicata ,41 Calabria ,52 Sicilia ,27 Sardegna ,16 Totale Italia ,62 In base a quanto sancito dal Nuovo Patto per la Salute , siglato in data 3 dicembre 2009, è fissato uno standard di circa 0,7 posti letto per la riabilitazione ospedaliera e la lungodegenza postacuzie (codd. 25, 56, 75, 60) per mille abitanti. Nonostante la legislazione nazionale preveda 0,7 posto letto per ogni abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza postacuzie, attualmente si registrano per la riabilitazione solamente 0,62 posti letto per mille abitanti, ovvero la presenza della riabilitazione ospedaliera è ancora insufficiente. In particolare, alcune regioni e aziende sanitarie devono fare ancora molto per dotare, in modo omogeneo, tutto il territorio nazionale delle necessarie unità operative di medicina riabilitativa, anche per sopperire ad una mobilità ospedaliera interregionale elevata. Relativamente alla disomogeneità tra regioni, colpiscono anche gli standard di personale che in un caso prevedono sostanzialmente la metà del personale che viene indicato da altre regioni, inoltre anche le soglie di degenza ordinaria variano notevolmente a seconda delle regioni, passando da 15 a 60 giorni. Infine, una grande eterogeneità si rileva anche nel sistema tariffario. Fonte: Elaborazione PwC su dati Rapporto SDO dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute e Istat Strategy Group 17

18 Sezione 2.2 Offerta di servizi di riabilitazione Strategy Group

19 Sezione Offerta di servizi di riabilitazione L offerta di riabilitazione funzionale in Italia è frammentata, i primi quattro operatori detengono il 14% del mercato Quote di mercato** per tipologia di operatore per numero di posti letto (2009E) 3,9% Fondazione Maugeri Operatori Pubblici Fondazione Don Gnocchi* 4,6% 3,4% Gruppo San Raffaele (Tosinvest)* 19,5% 2,2% KOS (S. Stefano)* 80,5% Operatori Privati 85,9% Altri Operatori Privati Totale: Posti letto Totale: Posti letto Fonte: Elaborazione PwC su dati Rapporto SDO dal 2004 al 2007 del Ministero della Salute, siti internet dei player, siti delle ASL L organizzazione dell offerta è caratterizzata da una forte frammentazione di servizi gestiti da singole aziende sanitarie pubbliche o da piccoli operatori sia per tipologia di servizi offerti che per copertura geografica. Le maggiori strutture, operando su bacini di utenza diversi, non appaiono direttamente concorrenziali tra loro, se non sul fronte della acquisizione o apertura di nuove sedi. Relativamente ai posti letto al 2009, i principali operatori del settore della riabilitazione in Italia (rappresentano il 14,2% dell offerta privata) sono KOS, Fondazione Maugeri, Fondazione Don Gnocchi e il Gruppo San Raffaele (Tosinvest). Nota (*): Nel calcolo della quota di mercato sono inclusi i seguenti posti letto per RSA: per Fondazione Don Gnocchi, 176 per Gruppo San Raffaele, 302 per KOS. Tali posti letto sono stati considerati nel calcolo delle quote, poiché non rappresentano il core business dei competitor analizzati e sono di supporto al business della riabilitazione Nota (**) : Il mercato include la riabilitazione ospedaliera (codici: 56, 75, 60, 28) ed extra ospedaliera (ex art. 26) Strategy Group 19

20 PricewaterhouseCoopers MarketVision For additional information: Nicola Anzivino, Partner Strategy Group, PwC Advisory This publication has been prepared for general guidance on matters of interest only, and does not constitute professional advice. You should not act upon the information contained in this publication without obtaining specific professional advice. No representation or warranty (express or implied) is given as to the accuracy or completeness of the information contained in this publication, and, to the extent permitted by law, PricewaterhouseCoopers LLP, its members, employees and agents do not accept or assume any liability, responsibility or duty of care for any consequences of you or anyone else acting, or refraining to act, in reliance on the information contained in this publication or for any decision based on it PricewaterhouseCoopers. All rights reserved. "PricewaterhouseCoopers" and "PwC" refer to the network of member firms of PricewaterhouseCoopers International Limited (PwCIL). Each member firm is a separate legal entity and does not act as agent of PwCIL or any other member firm. PwCIL does not provide any services to clients. PwCIL is not responsible or liable for the acts or omissions of any of its member firms nor can it control the exercise of their professional judgment or bind them in any way. No member firm is responsible or liable for the acts or omissions of any other member firm nor can it control the exercise of another member firm's professional judgment or bind another member firm or PwCIL in any way. 20

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