Linee guida per la catalogazione. Scheda AUT- Autore versione base ICCD 3.02 revisione SIRBeC 3.02

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1 Linee guida per la catalogazione Scheda AUT- Autore versione base ICCD 3.02 revisione SIRBeC 3.02 Regione Lombardia

2 Commissione scientifica Elena Berardi, Mariella Boemi, Gabriele Borghini, Paola Callegari, Maria Lucia Cavallo, Flavia Ferrante, Maria Letizia Mancinelli, Clemente Marsicola, Anna Perugini, Elena Plances, Sandra Vasco Rocca Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Laura Bonanni, Cristina Magliano Istituto Centrale per il catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche Stefano Vitali Archivio di Stato di Firenze Maria Francesca Bonetti Istituto Nazionale per la Grafica Corinna Giudici Soprintendenza Patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Bologna, Ferrara, Forlì- Cesena, Ravenna e Rimini Barbara Bergaglio Beni culturali Settore Biblioteche, Archivi ed Istituti Culturali della Regione Piemonte Enzo Minervini Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Adriano Favaro Fototeca Regionale del Veneto Antonio Giusa Centro Regionale di catalogazione e restauro dei beni Culturali della Regione Friuli-Venezia Giulia Giuseppina Benassati Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari dell Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna Mariella Russo Centro Regione per l inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotografica, fotogrammetrica e audiovisiva dei beni culturali e ambientali della Regione Siciliana Laura Gasparini Biblioteca Panizzi Oriana Goti Archivio Fotografico Toscano Antonella Felicioni Archivio fotografico della Cineteca Nazionale Stefania Vecchio Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Revisione scientifica ed elaborazione testi Elena Berardi Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Stefania Vecchio Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Collaborazione organizzativa Paola Balduin, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione 2

3 Nota Queste linee guida, ad uso dei catalogatori SIRBeC, recepiscono la normativa emanata nel 2008 dall Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione per la compilazione della scheda AUT. Al fine di creare un Authority file comprensivo dei dati relativi agli Istituti e Luoghi della cultura, come definiti dalla normativa vigente, il tracciato è stato integrato con campi e vocabolari specifici. Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie Struttura Sistemi della conoscenza dei beni culturali 3

4 Legenda * obbligatorietà assoluta (*) obbligatorietà di contesto [*] obbligatorietà assoluta a cura ICCD CD - CODICI * In questo paragrafo vengono forniti i dati che permettono di individuare la scheda negli archivi creati dalle istituzioni preposte alla catalogazione e di risalire all Ente che l ha validata. In particolare, il codice univoco ha la funzione di identificare univocamente una scheda a livello nazionale. UOP* NSK* IDK* IDH* VSK Unità operativa Identifica la stazione di lavoro in cui vengono immessi i dati; non è modificabile in fase di compilazione della scheda. Il valore dell'unità operativa viene impostato all'atto dell'installazione del programma, quando viene richiesto il file dell'unità operativa: ogni postazione di lavoro deve avere una unità operativa diversa. I file delle unità operative devono essere richiesti dai soggetti catalogatori alla Regione Lombardia e vengono distribuiti attraverso il Sito Servizio SIRBeC ( Numero scheda Identifica il numero progressivo della scheda compilata; non è modificabile in fase di compilazione della scheda. Il campo viene incrementato di una unità alla creazione di ogni nuova scheda. Combinato con il campo "Unità operativa" consente di attribuire alla scheda compilata un identificazione univoca sul territorio lombardo. Codice scheda Rappresenta l identificatore univoco di ogni scheda ed è generato in automatico dal sistema attraverso la combinazione di UOP ed NSK (Unità operativa e Numero scheda); viene gestito in automatico dal software e non è modificabile in fase di compilazione della scheda. Codice per citazione Il campo è valorizzato in automatico dal sistema replicando il contenuto del precedente campo IDK. Non è compilabile dai catalogatori. Si utilizza in sede centrale nell'ambito della normalizzazione dell'authority File. La ripetitività permette di gestire l'accorpamento di diverse schede che rappresentano lo stesso dato. Visibilità scheda Contiene il livello di pubblicabilità e di diffusione su web delle informazioni contenute nella scheda. La pubblicazione avverrà secondo profili di accesso differenziati. 4

5 Il sottocampo riporta i valori attribuiti dall ente catalogatore secondo le seguenti indicazioni pubblicate nel bando annuale SIRBeC: Vocabolario chiuso Livello 1 Consultazione minima [pubblicazione del nome e dei dati anagrafici] Livello 2 - Consultazione ampliata [pubblicazione della scheda escluse le notizie storiche-biografiche] Livello 3 - Consultazione completa [pubblicazione dell intera scheda] Livello 0 Dati non pubblicabili DSK Utilizzo scheda per diffusione Identifica il livello attribuito alla scheda dalla verifica tecnico-scientifica effettuata da Regione Lombardia; è un campo di pertinenza regionale, la cui compilazione non è consentita da parte dell Ente. Vocabolario chiuso 00= non collaudata 01= pubblicabile a livello minimo 02= pubblicabile a livello intermedio 03= pubblicabile a livello completo 04= non pubblicabile perché in fase di collaudo 05= non pubblicabile per documentazione fotografica scadente 06= non pubblicabile per documentazione fotografica mancante 07= non pubblicabile per documentazione fotografica errata 08= non pubblicabile per allegati errati 09= non pubblicabile per qualità dei dati scadente 10= non pubblicabile perché doppia NIN NINR NINN TSK * NUMERO INTERNO Campo strutturato ad uso interno dell'istituzione, da utilizzare per l'attribuzione di una numerazione alternativa alla scheda. I criteri di numerazione e quindi di compilazione del campo sono a discrezione dell Ente catalogatore. Riferimento Identifica il riferimento al catalogo, all'inventario o ad altro che contenga la numerazione della scheda. Numero interno Contiene la numerazione della scheda; ogni Ente potrà definire il criterio di numerazione delle schede secondo sue specifiche necessità dettate dalla strategia della campagna di catalogazione. Tipo scheda Sigla che contraddistingue il modello di scheda previsto per l entità catalogata. La compilazione del campo è obbligatoria. Vocabolario chiuso AUT [Archivio controllato dei nomi: persone e enti] 5

6 LIR * Livello ricerca Riportare il grado di elaborazione e approfondimento del record d autorità, indicando se si tratta di un livello di ricerca minimo (I), intermedio (P) o massimo (C). A differenza delle schede di catalogo, per le schede dell archivio controllato l indicazione del livello di ricerca è da riferire al tipo di ricerca effettuata su un determinato autore, piuttosto che sulla possibilità di compilare i soli campi che presentano obbligatorietà. Di un determinato autore infatti potrebbe essere possibile fornire solo dati essenziali desumibili dalle opere o da fonti locali e questi potrebbero essere gli unici disponibili allo stato della ricerca, tuttavia se sono stati consultati repertori e fonti locali il livello di ricerca potrebbe essere definito come P (precatalogo). Il livello C potrà essere attribuito solo dall ICCD e/o dall Ente preposta al controllo dei dati. I catalogatori potranno attribuire un livello I o P a seconda del grado di approfondimento. Vocabolario chiuso I [Inventario] P [Precatalogo] C [Catalogo] NCU [ * ] Codice univoco ICCD Obbligatorietà assoluta a cura dell ICCD. Numero di otto cifre assegnato dall ICCD al termine del processo di validazione della scheda. Tale numero consentirà di individuare univocamente all interno del sistema nazionale un unica entità catalogata. Negli archivi locali il codice univoco di riferimento è costituito dal codice AUTH Sigla per citazione. Es.: ESC * Ente schedatore Indicare in codice l Ente che ha coordinato l attività di catalogazione. Per Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera S (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla). Per le Regioni si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera R ; per le Province si utilizzano le sigle; per le Diocesi si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera D ; per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT aggiornati, facendoli precedere dalla lettera C ; per le Biblioteche si utilizzano i codici contenuti nell Indice per codice del Catalogo delle biblioteche d Italia (Roma, ICCU/Milano, Editrice Bibliografica, 1993); per le Università si utilizza un codice composto dal prefisso UNI seguito dalla sigla della provincia dove risiede l Università (nel caso in cui in una provincia vi siano più Università, verrà aggiunto un numero progressivo in ordine di istituzione dell Università collocato dopo la sigla della provincia). Nel caso di campagne di catalogazione condotte da soggetti privati a seguito di atto di concessione, il soggetto schedatore deve essere contrassegnato dalla lettera C e dal numero di progetto indicato sulla Gazzetta Ufficiale, seguiti entro parentesi dal numero e anno della legge relativa. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno concordati con l ICCD, fermo restando che per gli enti esterni al Ministero per i Beni e le Attività Culturali si darà priorità all istituzione di appartenenza (eventuali specifiche di dettaglio sull ente schedatore potranno essere fornite nel paragrafo CM COMPILAZIONE, campo CMPE - Specifiche ente schedatore). La compilazione del campo è obbligatoria. 6

7 Vocabolario aperto Codici Enti (v. Lista Enti) con prefisso S Codici di Regione (v. Lista Codici Regioni) con prefisso R Sigle delle Province (v. Lista Province) Codici delle Diocesi (v. Lista Diocesi) con prefisso D Codici delle Università (v. Lista Università) ecc. Es.: ICR S08 S301 R08 NA D576 C RM0175 UNISI UNIRM3 [Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini] [Soprintendenza Archivistica per il Piemonte] [Regione Emilia-Romagna] [provincia di Napoli] [diocesi di Castellaneta] [comune di Pienza] [Biblioteca della Camera dei Deputati] EVL [ * ] Ente validatore Questo sottocampo verrà compilato dall ICCD al termine del processo di verifica formale e scientifica e di validazione finale. 7

8 RV - RELAZIONI Il paragrafo è da utilizzare solo nel caso si stiano catalogando Luoghi della cultura. In questo paragrafo vengono date le informazioni che consentono di porre in relazione l Ente o Istituto con altre schede della stessa o di diversa natura. RVE RVEL RVEK RSE RSER STRUTTURA COMPLESSA Il campo dev essere utilizzato solo nel caso di istituti complessi che presentino una strutturazione gerarchica. Livello Il sottocampo indica, in forma numerica, la posizione di ciascuna scheda all'interno del sistema relazionale definito dalla strutturazione complessa. La scheda che descrive il complesso avrà il campo RVEL compilato con il valore "0", mentre le schede che descrivono i componenti avranno il campo RVEL compilato con valori numerici progressivi a partire da "1". Codice IDK della scheda di livello superiore Nel caso di schede relative ai componenti di una struttura complessa si dovrà indicare il codice IDH della scheda che descrive il complesso. Negli altri casi il campo non viene compilato. RELAZIONI CON ALTRI BENI/ENTITA' Insieme di relazioni che indicano alcuni collegamenti privilegiati tra l ente o istituto oggetto della scheda ed altre schede di catalogo anche di diversa natura. Vanno quindi registrati nei sottocampi che seguono il tipo di relazione (sottocampo RSER), il tipo di scheda in rapporto con quella in esame (sottocampo RSET), il codice univoco di tale scheda (sottocampo RSEC). Il campo è ripetitivo. Tipo relazione Indicare il tipo di relazione che intercorre tra l oggetto della scheda in esame e la scheda correlata esistente. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Nel caso si stia schedando un luogo della cultura (si veda il campo SSK), il vocabolario prevede le seguenti possibilità: - luogo di collocazione/localizzazione: ha sede in; si intende l edificio/gli edifici nel quale/nei quali ha sede l istituzione in oggetto - collezione: conserva; si intendono eventuali collezioni che siano di proprietà/ responsabilità dell istituzione in oggetto - ente di appartenenza: fa parte di; si intendono enti/istituzioni che facciano capo ad un istituzione sovraordinata. - correlazione: è in relazione con; si intende una più generica relazione tra schede di catalogo Vocabolario chiuso luogo di collocazione/localizzazione collezione ente di appartenenza correlazione RSET Tipo scheda 8

9 Indicare il tipo di scheda con cui è catalogato il bene posto in relazione con il bene in esame. Va indicata la sola sigla della scheda (la definizione fra parentesi quadre è per memoria del catalogatore). Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto A [Architettura] AUT [Persona/Ente] BDI [Bene Demoetnoantropologico Immateriale] BDM [Bene Demoetnoantropologico Materiale] CA [Complesso Archeologico] D [Disegno] F [Fotografia] FA [Foto Aerea] MA [Monumento. Archeologico] MI [Matrice d Incisione] NU [Beni Numismatici] OA [Opera e oggetto d Arte] OAC [Opere di Arte Contemporanea] PG [Parchi e Giardini] RA [Reperto Archeologico] S [Stampa] SI [SIto Archeologico] BNB[Beni Naturalistici-Botanica] BNM[Beni Naturalistici-Mineralogia] ecc. Es.: se in RSER si è optato per il primo esempio (luogo di collocazione/ localizzazione), in RSET valorizzare A; RSES RSEC Specifiche tipo relazione Indicare eventuali specifiche utili a chiarire il tipo di relazione, in particolare per quanto riguarda la relazione con. Codice bene Indicare il codice univoco che individua il bene con cui il bene in esame è posto in relazione. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Es.: (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTR- NCTN); A (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTR- NCTN + NCTS); (nel caso di un bene componente, per il quale va indicato anche il valore del RVEL). RSEK Codice IDK della scheda correlata Sottocampo regionale per la gestione delle relazioni tra beni. Indicare il codice IDK che individua il bene con cui il bene in esame è posto in relazione. 9

10 AC - ALTRI CODICI Il paragrafo va compilato nel caso in cui gli enti schedatori abbiano l esigenza di assegnare alle schede di catalogo un codice identificativo all interno della propria banca dati, oppure nel caso in cui sia necessario evidenziare la presenza di schede contenute in altre banche dati, correlate alla scheda catalografica. ACC Altro codice Il campo è destinato a registrare eventuali codici numerici o alfanumerici che nell ambito di un sistema informativo locale identifica univocamente la scheda. Es.: CM ACI Codice internazionale Numero di codice internazionale che identifica le medesime entità di autorità. In particolare ci si riferisce al numero standard ISADN (International Standard Authority Data Number) destinato a identificare e localizzare entità indipendentemente dalle intestazioni nazionali d autorità 1. Es.: IT/ICCD/ ACS SCHEDE CORRELATE Informazioni sui codici identificativi assegnati al medesimo record di authority all interno di altri sistemi di authority file. Il campo è ripetitivo. ACSE ( * ) Ente Nome per esteso o in acronimo dell Ente che ha prodotto la scheda. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. ACSE: LOC - Library of Congress Authorities ACSE: ICCU ACSC ( * ) Codice Codice identificativo (numerico o alfanumerico) della scheda da correlare. Il sottocampo presenta un obbligatorietà di contesto. Es.: ACSE: LOC - Library of Congress Authorities ACSC: LC Control Number nr ACSE: The J. Paul Getty Trust - ULAN ACSC: id ACSE: ICCU 1 IFLA UBCIM Working Group on Minimal Level Authority Record and the ISADN,

11 ACSC: IT\ICCU\CFIV\ ACSS Specifiche Indicare in maniera non strutturata informazioni utili all individuazione o alla specificazione della scheda correlata. 11

12 * AU - INTESTAZIONE UNIFORME L intestazione ha la funzione di garantire l uniformità d accesso al catalogo mediante l adozione di una determinata forma scelta per un medesimo nome, sia esso riferito ad una persona o un ente collettivo. Oltre che l intestazione uniforme il paragrafo contiene nei sottocampi strutturati tutte quelle informazioni anagrafiche utili a identificare univocamente l identità trattata. Per la definizione della scelta e della forma del nome si fa riferimento alle Regole Italiane di Catalogazione per Autore (REICA) 2. AUT AUTN * Intestazione Ogni entità, sia esso una persona o un ente, deve essere rappresentato nell Authority File, attraverso un unico nome o un unica denominazione o in altre parole attraverso una intestazione uniforme. I nomi o le denominazioni con le quali vengono in diversi modi designati gli autori personali o collettivi non rappresentano di per se un intestazione uniforme; questa è il risultato di un processo di normalizzazione, standardizzazione che si basa in primo luogo sulla scelta del nome, tra le eventuali varianti del nome stesso, e sulla definizione della forma del nome scelto. L intestazione uniforme, che per continuità con la precedente versione dello standard, viene definita nome scelto sarà registrata nel campo strutturato insieme alle informazioni anagrafiche relative all autore stesso. Delle eventuali altre forme del nome non adottate si fa rinvio nel campo strutturato VR Forme varianti e relazioni. Nome scelto di persona o ente Nel sottocampo AUTN dovrà essere riportato, nella forma standardizzata il nome scelto di persona o ente collettivo. Nel caso in cui esistano per una stessa persona o ente diverse denominazioni o forme varianti del nome si dovrà in primo luogo individuare il nome da adottare e successivamente stabilire, secondo precise regole, la forma standard del nome. Al momento della registrazione del record bisognerà quindi interrogarsi sul nome da scegliere - il nome anagrafico o lo pseudonimo ad esempio- e in quale ordine e secondo quali criteri rappresentarlo. Nella maggioranza dei casi gli autori collettivi - intesi come organizzazione, istituzione, impresa, ditta, studio o gruppo di persone, anche a carattere temporaneo, che sia direttamente coinvolta nel processo creativo o nella realizzazione, diffusione e conservazione di un opera e che sia identificabile univocamente attraverso un nome o una definizione univoca - sono identificati attraverso un nome assunto o dalla denominazione ufficiale dell ente. Eventuali rinvii tra la forma del nome scelto e altre forme dovranno essere riportate nei sottocampi VRVA e VRRA a seconda che si tratti di una forma variante o di una relazione o rinvio reciproco. Il campo è obbligatorio e non è ripetitivo. Nella schedatura dei Luoghi della cultura indicare la denominazione adottata negli atti di riconoscimento di Regione Lombardia. 1. Scelta del nome autore personale Il principio di fondo che guida la scelta del nome è quello di individuare, tra le diverse forme note, quella con la quale un autore o una persona è prevalentemente conosciuta 2 Regole Italiane di catalogazione (REICA) Bozza complessiva, febbraio 2008 consultabile all indirizzo (data ultimo accesso 04 agosto 2008) 12

13 o con la quale preferisce rendersi nota. A seconda che si tratti di un autore moderno o contemporaneo o meno, la scelta dovrà essere condotta tenendo presente la volontà esplicita dell autore (cfr. nomi o pseudonimi assunti) o le diverse fonti di riferimento (cfr. nomi, denominazioni e pseudonimi assegnati). Va precisato che tra le varianti di un nome la scelta deve essere condotta solo tra quelle significative, escludendo quindi forme diverse determinate da un diverso ordine del nome, da varianti ortografiche, da forme vernacolari o storicizzate. Si dovranno prendere in considerazione solo quelle forme varianti determinate dall uso di pseudonimi assunti o attribuiti, da denominazioni convenzionali, da cambiamenti del nome dovuti a cambiamento di stato. Ad esempio la scelta del nome per Michelangelo Buonarroti dovrà essere fatta tra la forma Buonarroti Michelangelo o la forma Michelangelo, tralasciando tutte le varianti ortografiche minori (Buonnarota, Michel Angelo, Michelagnolo ecc.). 1.1 Pseudonimi o nomi assunti Per gli autori che durante la loro attività hanno scelto di presentare le loro opere con un nome diverso da quello anagrafico si dovrà prediligere la forma da essi utilizzata, sia essa uno pseudonimo o un nuovo nome, facendo rinvio della forma anagrafica nel campo VRVA. In caso di dubbio fra un cambiamento deliberato del nome o un uso occasionale e contemporaneo di un altro nome, si utilizza la forma prevalente. Es.: AUTN: Scipione [pseudonimo] VRVA: Bonichi, Gino [nome reale] AUTN: Nogari, Irmo [nome assunto] VRVA: Cigarini, Gaetano [nome reale] VRVA: Gianni Antonio [pseudonimo] AUTN: Savinio, Alberto [nome assunto] VRVA: De Chirico, Andrea [nome reale] Nel caso in cui un autore sia prevalentemente noto con un nome che presenta una forma di completezza minore rispetto a quella anagrafica, si adotta quest ultima AUTN: Aulenti, Gae [forma incompleta] VRVA: Aulenti, Gaetana [nome reale] Ma se il nome presenta, senza una esplicita volontà da parte dell autore, una forma incompleta, ad esempio le sole iniziali del prenome o nome proprio o il cognome senza suffisso, in caso di corretta integrazione e scioglimento delle iniziali si preferisce quest ultima forma per chiarezza di identificazione. AUTN: Anticone, Giovanni Battista VRVA: Anticone, G. B. [forma rilevabile dalla firma] 1.2. Nomi, pseudonimi, denominazioni convenzionali assegnati In assenza di esplicitazione della volontà dell autore, ad esempio per gli autori antichi, la scelta del nome si baserà sulla tradizione storiografica e critica, preferendo la forma prevalentemente utilizzata nei repertori e dalle fonti. 13

14 AUTN: VRVA: AUTN: VRVA: Botticelli, Sandro Filipepi, Alessandro Francia, Francesco Raibolini, Francesco Casi di scelta dubbia o difficile potrebbero presentarsi per quegli autori generalmente più noti attraverso uno pseudonimo. L uso di pseudonimi, largamente condiviso e utilizzato dalla critica, tende oggi in alcuni casi ad essere progressivamente sostituito dalla forma anagrafica del nome. Si farà comunque un rinvio della forma non accettata nel campo VRVA. Ad esempio tra Francesco Mazzola e Parmigianino si opterà per quest ultima facendo un rinvio della prima forma. Di Alessandro Magnasco detto il Lissandrino si adotterà invece la forma anagrafica e non lo pseudonimo, ormai non più così frequentemente utilizzato. La scelta del nome dovrà essere comunque fatta sulla base dello spoglio delle fonti e dei repertori aggiornati ed autorevoli. Es.: AUTN: VRVA: AUTN: VRVA: Parmigianino Mazzola, Francesco Magnasco, Alessandro Lissandrino Nel caso in cui non si tratti proprio di un pseudonimo ma di una denominazione convenzionale o notname attribuito ad un autore anonimo dalla critica, la denominazione convenzionale verrà assunta come intestazione autorizzata. Es.: AUTN: Pittore di Ettore AUTN: Pittore di Troilos AUTN: Primo Maestro di Sant Eugenio AUTN: Maestro della Pala Sforzesca Se una denominazione convenzionale è stata adottata per un autore del quale si sia scoperta l identità anagrafica si potrà scegliere se continuare ad adottare il notname o se al contrario utilizzare la forma anagrafica o lo pseudonimo, secondo quanto attestato dalle fonti o dai repertori. Es.: AUTN: Fra Carnevale VRVA: Maestro delle Tavole Barberini VRVA: Corradini, Bartolomeo Diverso invece è il caso di un autore anonimo, generalmente indicato dalle fonti o dalla critica con un nome convenzionale o con uno pseudonimo, per il quale sono state solo avanzate ipotesi circa la sua identità anagrafica. In questo caso si registrerà la denominazione o lo pseudonimo e si farà un rinvio del tipo vedi anche attraverso il campo VRRA, mettendo in relazione il record con altri record aventi per intestazione uniforme la forma anagrafica o un eventuale altro pseudonimo dell autore cui si ipotizza l identificazione. Nelle notizie storico biografiche si farà cenno alle diverse ipotesi di identificazione dell autore. Es.: AUTN: Maestro del Bambino Vispo 14

15 1.3. Nomi di autori stranieri VRRA: Stagnina, Gherardo VRRA: Alcanyis, Miguel Nel caso di autori stranieri la registrazione del nome scelto dovrà essere nella lingua d origine dell autore stesso, con l eventuale indicazione nel campo VRVA di un rinvio alla forma parallela in italiano. Per traslitterazioni o traduzioni storicizzate del nome non si farà rinvio, ma solo la registrazione della forma variante. Es. : AUTN: Montagne, Renaud de la VRVA:Monsù Montagna AUTN: Agricola, Christoph Ludwig VRVA: Agricola, Ludovico Per autori stranieri attivi soprattutto in Italia e noti attraverso una forma italiana del nome si utilizzerà preferibilmente come nome scelto la forma italiana, facendo rinvio della forma in lingua d origine nel campo VRVA. Es.: AUTN: Rosa da Tivoli VRVA : Roos, Philipp Peter AUTN: Schiavone, Andrea VRVA : Medulič, Andrija AUTN: Giambologna VRVA: Bologne, Jean de 2. Forma del nome personale Il principio generale che determina la forma del nome scelto è quello che in prima posizione compaia sempre quell elemento del nome che meglio identifica l autore. Il principio non è diverso da quello che normalmente presiede alla creazione di indici sistematici ed è innanzitutto funzionale al reperimento delle informazioni all interno di una lista. L intestazione può quindi essere in forma diretta se il primo elemento del nome scelto, nell uso linguistico, è il medesimo utilizzato per indicizzare il nome scelto, ad esempio Agostino da Siena, Piero della Francesca. Se il nome scelto presenta in prima posizione, nell uso linguistico, un elemento del nome non qualificante ai fini di una indicizzazione (ad esempio un nome di battesimo o prenome), si adotterà la forma inversa, separando con una virgola l elemento del nome, assunto come identificante, da altri elementi del nome, ad esempio Muziano, Girolamo Indicazione di origine o provenienza Per i nomi qualificati attraverso un attestazione di provenienza si adotterà la forma diretta. Il nome sarà seguito dall indicazione della provenienza, preceduto da preposizione o dalla forma aggettivata. Es.: AUTN: Gentile da Fabriano 15

16 AUTN: Stefano Fiorentino Nel caso in cui la forma aggettivata abbia assunto nel tempo una valenza principale nell identificazione sarà preferibile anteporre questa al nome, utilizzando una forma inversa Patronimici Es.: AUTN: Pisano, Nicola e non Nicola Pisano AUTN: Pisano, Tommaso e non Tommaso Pisano AUTN: Pisano, Giovanni e non Giovanni Pisano AUTN: Aretino, Pietro Per i patronimici si indicherà solo il grado di parentela diretto con forma diretta, registrando eventuali altre forme nel campo VRVA Es.: AUTN: Berto di Giovanni VRVA: Berto di Giovanni di Marco AUTN: Filippo di Giovanni Nei casi di omonimia il ricorso ad una forma più estesa potrebbe però essere utile, tenendo sempre presente che altri elementi potranno comunque concorrere a identificare un determinato autore. Es.: AUTN: Francesco di Giovanni di Guccio per distinguerlo da AUTN: Francesco di Giovanni (attivo ) AUTN: Francesco di Giovanni (1393 o /1447) I patronimici non saranno da riportare quando il nome scelto presenta un elemento del nome sufficientemente identificativo dell autore. L eventuale forma completa potrà essere registrata nel campo VRVA Es.: AUTN: Boccardi, Francesco VRVA: Boccardi, Francesco di Giovanni 2.3. Nomi con prefisso AUTN: Falconi, Bernardo VRVA: Falconi, Bernardo di Nello di Giovanni Per i nomi con prefisso bisognerà distinguere quelle forme nelle quali il prefisso si è ormai stabilizzato nell uso moderno diventando parte integrante del cognome stesso, da forma arcaiche nelle quali il prefisso ha ancora una valenza di patronimico. Nel primo caso, comune soprattutto per autori dal XIX secolo in poi, il prefisso si mantiene in prima posizione, e sarà riportato sempre con iniziale maiuscola; se il prefisso e il nome sono saldati o legati da un trattino si considerano un elemento unico. Nel secondo caso i prefissi degli, de, dei, de li si pospongono, facendo rinvio dalla forma con il prefisso in prima posizione. 16

17 Es.: AUTN: De Albertis, Sebastiano AUTN: De Chirico, Giorgio AUTN: De Angeli, Enrico Per autori antichi si può scegliere la forma piana del nome facendo rinvio della forma inversa nel campo VRVA Forme varianti 2.4. Cognomi composti AUTN:, Giusto de Menabuoi VRVA: Menabuoi, Giusto de AUTN: Donato de Bardi VRVA: Bardi, Donato de AUTN: Ercole de Roberti VRVA: Roberti, Ercole de Nei cognomi composti, o quando una persona si presenta con due o più cognomi o elementi assimilabili, la prima parte assume generalmente la prima posizione. Es.: AUTN: Bianchi Ferrari, Francesco 3. Scelta e forma del nome per ente collettivo Per gruppi o autori collettivi si farà una registrazione d autorità avente come nome scelto il nome assunto o prevalentemente utilizzato, facendo rinvio nel campo VRRA degli eventuali membri del gruppo, per i quali sarà opportuno comunque creare un intestazione d autorità personale Anche se il criterio generale che determina la scelta della forma per l intestazione degli enti collettivi potrebbe apparire in contraddizione con quanto stabilito per i trattamento della forma dei nomi personali, che prevede in prima posizione l elemento del nome maggiormente significativo e identificativo, generalmente la forma preferita per l intestazione di autori o enti collettivi è quella diretta, comprensiva di eventuali specifiche se queste compaiono nel nome stesso. Della forma inversa si potrà fare rinvio nel campo VRVA- Forma variante in modo da facilitare il recupero delle informazioni dalla lista d autorità. Es.: AUTN: Studio Perotti VRVA: Perotti, Studio VRRA: Perotti, Mario 3.1.Denominazione convenzionale Il nome dell autore o ente collettivo potrebbe essere rappresentata da un nome convenzionale o da una denominazione scelta dall autore come identificativa dell identità del gruppo. Es.: AUTN: Studio Azzurro 17

18 VRRA: Cirifino, Fabio VRRA: Sangiorgi, Leonardo VRRA:Rosa, Paolo VRRA:Roveda, Stefano AUTN: Superstudio VRRA: Frassinelli, Giampiero VRRA: Magris, Alessandro 3.2. Nomi di persona all interno del nome di un ente Un nome di un autore o ente collettivo potrebbe contenere o essere esclusivamente costituito dal nome di una persona, alla cui intestazione si farà riferimento nel campo VRRA. Eventuali specifiche (studio, ditta, manifattura) o sigle che indicano la natura giuridica (& figli, & fratelli etc.) dell ente devono essere registrate solo nel caso in cui compaiano nella denominazione ufficiale. Es.: AUTN: Fratelli Alinari VRRA: Alinari, Giuseppe VRRA: Alinari, Romualdo VRRA: Alinari, Leopoldo VRRA: Alinare 3.3. Cambiamento di denominazione Una difficoltà nella scelta del nome potrebbe presentarsi per quegli enti la cui denominazione è mutata nel tempo. In genere ogni trasformazione, fusione, scissione comporta una variazione anche del nome. In questo caso sarà opportuno fare due distinte registrazioni, correlate attraverso un rinvio reciproco nel sottocampo VRRA. Un caso esemplificativo potrebbe essere quello della manifattura Ginori, fondata dal marchese Carlo Ginori, acquistata successivamente da Augusto Richard e inglobata nella Richard Ginori. Della Manifattura Ginori, così come della Richard Ginori sarà opportuno fare diverse intestazioni, correlate attraverso rinvii reciproci nel campo VRRA Rinvio ad altro autore Es.: AUTN: Manifattura Ginori VRVA: Manifattura di Doccia VRRA: Ginori, Carlo VRRA: Richard Ginori AUTN: Richard Ginori VRRA: Richard, Augusto VRRA: Manifattura Ginori VRRA: Manifattura Palme 3.4. Acronimi Il nome scelto per l intestazione può essere una sigla, un acronimo o una forma abbreviata se il suo uso è prevalente. La forma estesa sarà registrata nel campo VRVA Forme varianti. 18

19 AUTN: AEG VRVA: Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft AUTP* Tipo intestazione Codice di una lettera da utilizzare per qualificare il tipo di intestazione. I termini del vocabolario di controllo previsti sono: P riferito alle persone, E riferito a enti o autori collettivi, N nel caso in cui le informazioni reperite non siano sufficienti a identificare il tipo di intestazione, ad esempio in presenza di acronimi o di sole iniziali. Il campo è obbligatorio e non ripetitivo. Vocabolario chiuso P E N AUTA* Qualificazione anagrafica Il sottocampo deve essere utilizzato per registrare in forma sintetica la qualificazione cronologica dell autore, sia esso personale o collettivo. Informazioni estese sugli estremi biografici o sul periodo di attività saranno riportati nei campi successivi (AUTD, AUTV, AUTT, AUTF, AUTG) o nel paragrafo AB - Attività e biografia. Per gli autori personali si dovrà riportare l anno di nascita e di morte o, quando queste siano ignote, le date di attività. Per gli autori collettivi o enti indicare l anno di istituzione, fondazione, legislazione costitutiva e le date di soppressione, cessazione attività ecc. In presenza di informazioni approssimative e di dati certi prediligere questi ultimi. Ad esempio per un autore di cui si abbiano notizie dalla fine del XV secolo e del quale si conosca la data di morte inserire solo questo dato certo, rimandando ad altri campi il periodo di attività. Il campo è obbligatorio e non ripetitivo. Si adotta la sintassi di seguito riportata: Anno: utilizzare soltanto l indicazione dell anno, senza specifiche del mese e del giorno. Secolo: utilizzare i numeri romani, preceduti dal termine sec.. Ulteriori specifiche di frazione di secolo andranno inserite dopo il numero. Specifiche: i termini ca., ante, post potranno essere inseriti sempre dopo l indicazione della data o del secolo. Segni diacritici: si utilizzerà il segno - senza alcuno spazio a precedere o a seguire per l indicazione dell arco cronologico, siano essi estremi biografici o indicazioni relative al periodo di attività. Si utilizzerà / per separare estremi cronologici incerti all interno dell'arco cronologico, ad esempio per un autore la cui data di nascita è incerta in un breve intervallo di tempo. Nel caso in cui sia abbia una possibilità alternativa e non un arco cronologico incerto, ad esempio un autore per il quale la critica propone due anni diversi di nascita, si potranno esprimere le due date separate da o. Si ricorda comunque di preferire sempre informazioni concise e di rimandare eventuali formulazioni più articolate nei sottocampi AUTD, AUTV, AUTT, AUTF, AUTG. Eventuali incertezze dovranno essere segnalate con (?). Esempi autore vivente estremi cronologici noti

20 estremo/i cronologici approssimativi ca ante post estremo/i cronologici probabili 1845 (?)-1905 (?) estremo/i cronologici incerti fra due anni 1422 o estremo/i cronologici incerti fra un intervallo di anni 1420/ conosciuta solo data nascita n conosciuta solo data di morte m data di nascita approssimativa n ca. data di morte approssimativa m ca. data nascita probabile n (?) data di morte probabile m (?) unico anno di attività conosciuto notizie 1550 periodo di attività noto notizie periodo di attività noto fino ad una certa data notizie fino al 1400 periodo di attività noto da una certa data notizie dal 1420 periodo di attività riferite ad un secolo notizie sec. XIX prima metà periodo di attività riferite ad un arco di secolo periodo di attività a cavallo di due secoli notizie sec. XIX metà notizie sec. XVIII fine-sec. XIX inizio AUTB Altra qualificazione Il sottocampo dovrà essere compilato solo in presenza di altre qualificazioni utili a disambiguare, in caso di omonimia, un intestazione di un entità da un altra. Es. : AUTN : Antonio da Sangallo AUTA : 1455 ca AUTB : il vecchio AUTC Cognome Indicare il cognome dell autore. AUTO Nome Indicare il nome dell autore. AUTY Nazionalità Indicazione della nazionalità, cultura, o gruppo etnico riferito alla persona o all ente collettivo. Il campo è ripetitivo per consentire di attribuire ad una medesima entità più nazionalità. La nazionalità può non riferirsi esclusivamente al prolungato permanere di un artista in un dato luogo. La nazionalità può essere riferita a popolazioni storiche (ad es.: fiamminga), può essere riferita alla cultura (ad es.: francese) o a gruppi etnici (ad es.: nativo americano). Gli autori possono avere più di una nazionalità; in ogni caso, viene preferibilmente indicata la nazionalità più comunemente associata all autore, in particolare, quando ha vissuto per periodi prolungati in più di una nazione o quando la nazionalità è troppo generica rispetto ad un altra più specifica attribuibile all autore. Il campo presenta obbligatorietà assoluta. Il campo è ripetitivo. Vocabolario Aperto abruzzese 20

21 21 albanese alpina alsaziana amburghese austriaca austro-ungherese bavarese belga bizantina boema bolognese borgognona bretone britannica bulgara calabrese campana carolingia corsa emiliana estone etrusca europea ferrarese fiamminga fiorentina franca francese friuliana gallese gallica genovese germanica inglese irlandese italiana italica laziale lettone ligure linguadoca lituana lombarda lorenese lucchese macedone magiara maltese mantovana marchigiana merovingia

22 milanese modenese napoletana normanna olandese padovana pannona parigina perugina piemontese pisana proto-villanoviana provenzale prussiana pugliese renana romana sarda sassone scozzese senese siciliana tedesca tirolese torinese toscana triestina umbra ungherese vallona veneta veneziana veronese viennese villanoviana AUTZ *Sesso Indicare il sesso dell autore utilizzando i termini del vocabolario di controllo previsti. M per maschile, F per femminile, N in tutti gli altri casi (enti collettivi). Il campo presenta obbligatorietà assoluta. Il campo non è ripetitivo. Vocabolario chiuso F M N AUTL (*) Luogo di nascita o di inizio attività Indicare il luogo di nascita limitatamente al comune secondo i codici ISTAT aggiornati 3. Le città o località estere saranno riportate, quando possibile, in lingua 3 Standard UNI ISO :2002 Codici per la rappresentazione dei nomi dei paesi e delle loro suddivisioni Codici dei Paesi, Roma, Ente nazionale di unificazione, 2002) 22

23 italiana. Qualora la forma del nome in italiano non esista (es.: Amsterdam, Washington, etc.), o sia caduta in disuso (es.: Nuova York, Versaglia, etc.), si adotterà la forma nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza (traslitterata se necessario). Per la forma e la scelta del nome si farà riferimento a specifici dizionari o atlanti aggiornati. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es.: AUTL: Parigi : AUTL: Londra AUTL: New York AUTL: Caravaggio AUTX Luogo di morte o di fine attività Indicare il luogo di morte limitatamente al comune secondo i codici ISTAT aggiornati. Le città o località estere saranno riportate, quando possibile, in lingua italiana (es.: Parigi, Londra etc.). Qualora la forma del nome in italiano non esista (es.: Amsterdam, Washington, etc.), o sia caduta in disuso (es.: Nuova York, Versaglia, etc.), si adotterà la forma nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza (traslitterata se necessario). Per la forma e la scelta del nome si farà riferimento a specifici dizionari o atlanti aggiornati. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es.: AUTX: Milano AUTX: Luino o Dumenza AUTD Data di nascita o di inizio attività Indicare la data di nascita dell autore personale o la data di inizio attività per un ente /autore collettivo. La data potrà essere espressa nella forma anno, mese giorno (aaaa/mm/gg), oppure nel caso di incertezza si potrà esprimere sia un arco temporale che due date in alternativa. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es.: AUTD: 1944/06/21 AUTD: 1954/12/00 AUTD: 1957/00/00 AUTD: AUTD: 1432/1435 AUTV Validità Precisazioni relative alla data iniziale secondo i termini previsti dal vocabolario di controllo. Il campo non è obbligatorio. Vocabolario chiuso ante post ca. (?) 23

24 AUTT Data di morte o di fine attività Indicare la data di morte dell autore personale o la data di fine esistenza o cessazione di attività di un autore collettivo o ente. La data potrà essere espressa nella forma anno, mese giorno (aaaa/mm/gg), oppure nel caso di incertezza si potrà esprimere sia un arco temporale che due date in alternativa. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es. : AUTD: 1944/06/21 AUTD: 1954/12/00 AUTD: 1957/00/00 AUTD: AUTD: 1432/1435 AUTF Validità Precisazioni relative alla data finale secondo i termini previsti dal vocabolario di controllo. Il campo non è obbligatorio. Vocabolario chiuso ante post ca. (?) AUTG Luogo e periodo di attività Il campo è obbligatorio in alternativa ai campi precedenti AUTL, AUTV, AUTD, AUTT e deve essere compilato soltanto per quelle entità per le quali non si posseggono estremi biografici. Per la compilazione si faccia sempre precedere al luogo e al periodo o data i termini attività, notizie, documentato (con iniziale minuscola) a seconda delle informazioni desumibili dalle fonti e dai documenti consultati. Nel caso si abbiano diverse notizie relative all attività o alla vita di un autore si riportino soltanto gli estremi cronologici dell attività o delle notizie note. Se un autore è stato attivo in più luoghi si riportino i dati in maniera generica, rimandando ogni ulteriore specifica al paragrafo AB Attività e biografia. Il campo presenta quindi una obbligatorietà di contesto. Il campo non è ripetitivo. Es.: AUTG: attivo a Roma AUTG: notizie Milano sec. XVII AUTG: documentato Napoli 1423-notizie Palermo 1453 AUTQ * Qualifica Si registrino la o le qualifiche proprie di un autore, da non confondersi con il ruolo assunto da un autore nell esecuzione di un opera, informazione che deve essere eventualmente registrata nella scheda dell opera collegata. Per un autore è possibile registrare nel campo più qualifiche, indicando quella più generica e quella più specifica, oppure diverse qualifiche assunte nel corso dell attività. Il campo presenta quindi una obbligatorietà di contesto. Il campo è ripetitivo. Es.: AUTN: Franchi, Giuseppe AUTQ: pittore AUTQ: copista 24

25 AUTN: Pogliaghi, Ludovico AUTQ: pittore AUTQ: scultore AUTQ: incisore AUTQ: decoratore Vocabolario aperto acquafortista arazziere architetto argentiere armaiolo bandieraio cartellonista cartografo ceramista cesellatore collezionista copista curatore decoratore designer direttore direttore della fotografia disegnatore distributore doratore ebanista editore editore cliché firmatario fonditore fotografo grafico ideatore illustratore incisore ingegnere interprete intervistato intervistatore inventore lapicida litografo liutista maestro del bronzo maestro del ferro battuto maestro d intaglio maestro d intaglio di pietre dure maestro d opera 25

26 maestro vetraio marmorario medaglista mercante miniatore mosaicista organaro pittore regista restauratore ricamatore scalpellino scenografo scrittore scultore stampatore stampatore cliché studio vetraio etc. Campo da non compilare nel caso di catalogazione di Luoghi della cultura, si rimanda al paragrafo LU Luoghi della cultura AUTU Riferimento culturale Il campo registra eventuali riferimenti culturali relativi all autore siano essi riferiti a delle categorie critiche e storiografiche (manierismo) o ad un preciso gruppo (gruppo T) o movimento culturale (Futurismo) o ad un ambito geografico (scuola piemontese). Il sottocampo non è obbligatorio e per quegli artisti per i quali risulterebbe troppo generico o poco esaustivo un riferimento culturale, è possibile evitare la compilazione del sottocampo. Essendo ripetitivo, il sottocampo può accogliere anche più riferimenti culturali, nel caso sia possibile e necessario indicarne più di uno. Es. AUTN: Boccioni, Umberto AUTU: futurismo AUTU: scuola italiana Vocabolario aperto barocco futurismo manierismo scuola italiana scuola lombarda strutturalismo vedutismo pittorialismo 26

27 AUTH* Sigla per citazione Codice univoco, di otto cifre, costituito da un numero progressivo all interno del repertorio biografico dell Ente schedatore che deve provvedere a numerare in sequenza ogni scheda redatta per l authotity file. Il codice inserito, uguale a quello presente nelle schede di catalogo per il medesimo autore, rappresenta il riferimento univoco tra le schede di catalogo e l authority file all interno del sistema locale. 27

28 LU LUOGHI DELLA CULTURA Paragrafo dedicato alla descrizione di Luoghi della cultura. Il paragrafo SIRBeC, Luoghi della cultura, dev essere compilato con le informazioni che meglio definiscono gli enti o istituti di conservazione (musei, biblioteche, archivi, etc.), oggetto della schedatura, anche in relazione al sistema o alla rete di pertinenza. LUC Luoghi della cultura Inserire nel campo le informazioni che specificano la tipologia e la qualificazione rispetto ai beni conservati dell ente individuato come Luogo della cultura. LUCT (*) Tipologia dell ente Specificare la tipologia dell ente. Vocabolario aperto museo raccolta museale biblioteca teatro archivio ecomuseo sito archeologico etc. LUCQ Qualifica dell ente Specificare la qualifica dell ente in relazione alla tipologia dei beni conservati. Vocabolario aperto [per museo o raccolta museale] arte archeologia storia scienza e storia naturale scienza e tecnica etnografia ed antropologia orto botanico acquario di impresa casa-museo composito specializzato territoriale [per biblioteca] di conservazione speciale [per teatro] storico stabile 28

29 di tradizione etc. LUCR Sistemi e reti di appartenenza Specificare la denominazione della rete o del sistema a cui la struttura eventualmente appartiene. Vocabolario aperto Sistema museale della bassa pianura bergamasca Sistema provinciale bresciano dei musei di cultura materiale Sistema museale della provincia di Cremona Sistema museale della città di Cremona Sistema museale urbano lecchese SiMUL Sistema museale provinciale Milano città del progetto Sistema della Valchiavenna Rete degli Orti Botanici della Lombardia Rete regionale Alto Medioevo in Lombardia V-XI secolo I musei per la storia in Lombardia Rete Museale dell Ottocento Lombardo Circuito delle Case Museo milanesi Rete dei Musei Archeologici delle province di Brescia, Cremona e Mantova MA_net etc. 29

30 * FO FONTI CONSULTATE Come specificato nella premessa la citazione delle fonti è indispensabile per la corretta formulazione della voce di autorità a garanzia della qualità delle informazioni stesse. Nel paragrafo devono essere riportate le informazioni relative alla/e fonti consultate, siano esse riferite alla scelta dell intestazione uniforme o funzionali all identificazione dell entità stessa. * FON Fonte dell intestazione uniforme Nel campo dovranno essere indicate le fonti utilizzate per la compilazione della scheda sia quelle consultate con esito positivo che quelle con esito negativo. Nel caso in cui vengano riportate più fonti si darà la precedenza a quella utilizzata per la scelta dell intestazione, seguita eventualmente dalle altre. Potrebbe anche darsi il caso in cui l unica fonte d informazione sull autore sia rappresentata dall opera stessa attraverso una firma, iscrizione, marchio etc. presente sull opera catalogata e correlata alla scheda AUT. * FONT Tipologia della fonte Indicare la tipologia della fonte consultata utilizzando uno dei termini previsti nel vocabolario. Vocabolario aperto bibliografia bibliografia su supporto elettronico documentazione video documentazione audio fonte archivistica bene correlato tradizione orale sito internet * FONS Specifiche Nel campo saranno registrate informazioni utili ad identificare univocamente la fonte che sarà descritta in maniera strutturata nel paragrafo DO - Fonti e Documenti. Nel caso di repertori bibliografici, anche digitali, o di documentazione audio o video utilizzare una citazione abbreviata contenente la prima o le prime due parole del titolo. Se la fonte è un sito internet indicare il titolo del sito e/o la URL (per la formulazione della citazione si può fare riferimento alla norma UNI ISO 690:2007 Documentazione - Riferimenti bibliografici - Contenuto, forma e struttura). Se l unica fonte dalla quale è possibile desumere indicazioni sull autore è rappresentata dal bene correlato il campo non verrà compilato. * FONE Esito della consultazione Indicare l esito della consultazione delle fonti inserite nei precedenti sottocampi mediante l inserimento dei valori previsti nel vocabolario di controllo. L esito della ricerca condotta su una fonte bibliografica potrebbe essere positivo (P) o negativo (N) mentre per informazioni desunte dal bene catalogato utilizzare la sigla (S). Vocabolario chiuso N P 30

31 S 31

32 * VR - FORME VARIANTI E RELAZIONI Nel paragrafo devono essere riportate la forma scelta per la visualizzazione, le eventuali forme varianti rispetto al nome registrato dell intestazione uniforme (AUTN) e le relazioni possibili con altri autori. * VRI Forma scelta per la visualizzazione Il campo è destinato a registrare l intestazione uniforme e le qualificazioni cronologiche in un formato adatto alla visualizzazione delle informazioni. La forma scelta per la visualizzazione potrebbe contenere non solo l intestazione uniforme in forma diretta ma anche l eventuale forma variante utilizzata come rinvio, soprattutto nel caso di pseudonimi. Il campo è a testo libero e consente di riportare secondo la consuetudine le indicazioni relative al luogo di nascita e di morte o di attività e gli estremi cronologici. Il campo è obbligatorio e non è ripetitivo Es.: AUTN: Botticelli, Sandro AUTA: 1444 o VRI: Sandro Botticelli (Firenze, 1444 o ) AUTN: Caravaggio AUTA: VRVA: Merisi, Michelangelo VRVT: R VRI: Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano Porto Ercole 1610) Nel caso di Luoghi della cultura riportare il nome nella forma consuetudinaria che consenta un riconoscimento univoco. Es.: AUTN: Musei Civici VRI: Musei Civici di Erba VRV Varianti e rinvii Per variante del nome di una persona o di un ente si intende una o più forme diverse rispetto all intestazione uniforme scelta. Tra tutte le possibili forme varianti individuate dal catalogatore (che dovranno comunque essere registrate nella scheda di catalogo nella loro completezza), le più significative per la ricerca dovranno essere collegate all intestazione uniforme da rinvio. Tale rinvio, quando opportuno, sarà reso possibile attraverso un determinato valore da inserire nel sottocampo VRVT (cfr. VRVT) Sono considerate forme varianti di un nome quelle in alfabeti o sistemi di scrittura diversi, o in lingue diverse, e le variazioni di completezza, grammaticali e grafiche. Per la formulazione dei rinvii si seguono le stesse norme che riguardano la forma delle intestazioni. I rinvii dai nomi e dalle forme presenti sulle opere o attribuiti dal catalogatore sono obbligatori. Sono obbligatori anche i rinvii dalla forma italiana di un nome, se esiste, o da più forme italiane d uso corrente, quando l intestazione uniforme è in un altra lingua. 32

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