Il rischio di caduta dall alto: dalla prevenzione/protezione all edilizia acrobatica

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1 Laboratorio di sicurezza degli impianti industriali Docente: Prof. Ing. Lorenzo Fedele Il rischio di caduta dall alto: dalla prevenzione/protezione all edilizia acrobatica Andrea Spaziani A. A

2 Indice Rischio di cadute dall alto... 3 Classificazione delle coperture... 3 Legislazione e norme tecniche... 5 Normative europee... 5 Decreto legislativo 9 aprile 2008 n Lavori in quota... 6 Obblighi del datore di lavoro nell uso di attrezzature per lavori in quota... 6 Valutazione dei rischi... 7 Sistemi di accesso alla quota... 9 Ponti su ruote a torre... 9 Ponti mobili sviluppabili (piattaforme elevabili) su carro o su ruote... 9 Ponti mobili sviluppabili su carro di tipo promiscuo... 9 Piattaforma di lavoro (cestello) montata su autogrù... 9 Scale portatili a pioli... 9 Scale portatili doppie Dispositivi di protezione collettiva Ponteggi Ponteggio a tubi collegati con giunti di serraggio Ponteggio a telai prefabbricati (collegati con aste, ganci, occhielli, ecc.) Parapetti Reti di protezione Assiti di chiusura lucernari Passerelle Dispositivi di protezione individuali contro le cadute dall alto Definizioni Classificazione dispositivi di protezione individuale (DPI) Sistemi di arresto caduta Sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio rigida Sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio flessibile Sistema di arresto caduta con assorbimento di energia Sistema di arresto caduta di tipo retrattile vincolato ad un punto di ancoraggio fisso

3 Scelta del sistema di arresto caduta Imbracatura per il corpo Cordini e assorbitori di energia Connettori Dinamica della caduta Tipologie di caduta Spazio libero di caduta in sicurezza Calcolo e stima dei fattori Calcolo della distanza di caduta libera Distanza di caduta libera accettabile Stima dei costi Ponteggi metallici fissi di altezza inferiore o uguale a 20 m Ponteggi metallici fissi di altezza superiore a 20 m Progettazione ponteggi Ponteggi mobili Scale Parapetti Andatoie e passerelle Dispositivi di protezione individuale DPI Edilizia Acrobatica Bibliografia

4 Rischio di cadute dall alto I lavori in alta quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall alto e altri infortuni sul lavoro che rappresentano la causa principale dei decessi sui cantieri: ciò si verifica principalmente per la mancanza, l errato montaggio o lo smontaggio di alcune parti dei dispositivi di protezione collettivi o per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) cinture o imbracature di sicurezza. Il miglioramento della sicurezza sul lavoro è uno dei principali obiettivi e ciò è perseguito tramite l adempimento delle direttive europee unite alle disposizioni nazionali vigenti. Classificazione delle coperture Per una corretta valutazione del rischio di caduta dall alto bisogna introdurre un sistema di definizioni basate sia sull analisi delle caratteristiche della copertura, sia sugli aspetti riguardanti il tipo di lavoro che si va a effettuare, attraverso le definizioni contenute nella norma UNI 8088 (Lavori inerenti le coperture dei fabbricati. Criteri per la sicurezza. Giugno 1980). Nella normativa si definisce: Copertura praticabile Quella copertura sulla quale è possibile l accesso ed il transito di persone, anche con attrezzature portatili, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, in quanto non sussistono rischi di caduta di persone e/o di cose dall alto né rischi di scivolamento in condizioni normali. Copertura non praticabile Quella copertura sulla quale non è possibile l accesso ed il transito di persone senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza contro il pericolo di caduta di persone e/o di cose dall alto e contro i rischi di scivolamento. Tali definizioni sono state superate dalla successiva entrata in vigore della nuova normativa in materia di sicurezza (d.lgs. 626/94, d.lgs. 494/96, ecc.) essendo insufficienti alla corretta definizione del problema in esame. Tali definizioni tengono conto esclusivamente il rischio di caduta dall alto non curando invece altri aspetti importanti in materia quali: a) Caratteristiche dell area di cantiere b) Presenza di fattori esterni che comportino rischi per chi lavora nel cantiere c) Rischi che le lavorazioni di cantiere possono causare per l area circostante Sono quindi stati introdotti due concetti che completano il quadro esistente, considerando anche gli sviluppi successivi alla UNI Il primo aspetto riguarda le protezioni esistenti o meno sul perimetro della copertura oggetto dell intervento. Si è definita quindi: 3

5 Copertura protetta Copertura munita di uno o più sistemi di protezione collettiva oggettivi posti lungo il perimetro. Copertura non protetta Copertura che non presenta alcun sistema di protezione collettiva oggettivo. Il secondo concetto è legato alle caratteristiche proprie della copertura, della lavorazione che vi si effettua ed alla contestualizzazione del cantiere al sito. Si è definita Copertura percorribile Copertura che per caratteristiche proprie (fisiche e geometriche) consente la pedonalizzazione sicura e che, inoltre, è esente da rischi esterni inducibili all interno e da rischi interni esportabili all esterno. Copertura non percorribile Una copertura potrebbe quindi essere definita come non percorribile per tali motivi: a) Scarsa, o non ben definita, portata b) Elevata pendenza c) Presenza di un cavi elettrici sospesi a distanza inferiore a 5 m d) Presenza di un edificio costruito in aderenza e sulla cui copertura si stanno eseguendo lavori di manutenzione comportanti il rischio di caduta di materiali sulla copertura oggetto dell intervento (rischi esterni inducibili all interno); e) Pericolo di caduta di materiali dalla copertura oggetto dell intervento verso l esterno (rischi interni esportabili all esterno); Una volta stabilite le definizioni di cui sopra, è stato elaborato un diagramma di flusso che riparte in 8 diverse categorie le coperture in modo da prendere le opportune misure per effettuare le lavorazioni in quota in assoluta sicurezza. 4

6 Legislazione e norme tecniche Normative europee Norme sulle coperture dei fabbricati UNI 8088 Lavori inerenti le coperture dei fabbricati: Criteri di sicurezza Norme su dispositivi di protezione individuale (DPI) contro le cadute UNI EN 341 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto- Dispositivi di Discesa UNI EN Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto- Dispositivi anticaduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio rigida UNI EN Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto- Dispositivi anticaduta di tipo guidato su una linea di ancoraggio flessibile UNI EN 354 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto- Cordini UNI EN 358 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall alto Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro UNI EN 355 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto - Assorbitori di Energia UNI EN 360 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto - Dispositivi anticaduta di tipo retrattile UNI EN 361 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto - Imbracature per il corpo UNI EN 362 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto - Connettori UNI EN 363 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Sistemi di arresto caduta UNI EN 364 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto - Metodi di Prova UNI EN 365 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto - Requisiti generali per le istruzioni per l uso e la marcatura UNI EN 795 Protezione contro le cadute dall alto - Dispositivi di ancoraggio - Requisiti e Prove Norme su scale UNI EN Scale: Terminologia, tipi, dimensioni funzionali UNI EN Scale: Requisiti, prove, marcatura. UNI EN Scale: Istruzioni per l'utilizzatore 5

7 UNI EN Scale: Scale trasformabili multi posizione con cerniere UNI EN Scale permanentemente fissate per coperture Norme su parapetti UNI EN Parapetti provvisori Norme su reti UNI EN /2 Reti di sicurezza. Requisiti di sicurezza, requisiti di sicurezza per il montaggio, metodi di prova Decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 Per testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si intende, nell'ambito dell'ordinamento giuridico italiano, l'insieme di norme contenute nel decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81. Il quarto Titolo di tale decreto legislativo tratta le Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota. Dal decreto legislativo si riportano la definizione di Lavori in quota e gli obblighi del datore di lavoro nell uso di attrezzature per tali lavori. Lavori in quota Si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile. Obblighi del datore di lavoro nell uso di attrezzature per lavori in quota Il datore di lavoro sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri: a) Priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale b) Dimensioni delle attrezzature di lavoro in base ai lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentire l evacuazione in caso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme, impalcati, passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta. Il datore di lavoro individua le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo l installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. Essi devono presentare una configurazione ed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni dei lavoratori. Il datore di lavoro dispone affinché siano impiegati sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi alle quali il lavoratore è direttamente sostenuto in circostanze in cui, a seguito della valutazione dei rischi, risulta che il lavoro può essere effettuato in condizioni di sicurezza. 6

8 Valutazione dei rischi Nei lavori in quota, dove i lavoratori sono esposti a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall alto, devono essere adottate misure di protezione collettive (parapetti, impalcati, reti, ecc.). I rischi residui devono essere eliminati o ridotti mediante l uso di dispositivi di protezione individuale di posizionamento o di arresto della caduta. Nei lavori in quota si è esposti a rischi, sia di caduta dall alto o strettamente connessi ad essa, sia di natura diversa in relazione alla attività specifica da svolgere e che procurano morte o lesioni al corpo o danni alla salute. Si individuano le seguenti tipologie: 1) Rischio prevalente di caduta a seguito di caduta dall alto a) Cadute (inciampare, scivolare, perdere l'equilibrio) b) Sfondamenti di coperture dei tetti c) Cadute dall'alto oltre il bordo del tetto 2) Rischio susseguente alla caduta derivante da: a) Oscillazione del corpo con urto contro ostacoli ( effetto pendolo ) b) Arresto del moto di caduta per effetto delle sollecitazioni trasmesse dall imbracatura sul corpo c) Sospensione inerte del corpo dell utilizzatore che resta appeso al dispositivo di arresto caduta e da tempo di permanenza in tale posizione 3) Rischio connesso al DPI anticaduta derivante da: a) Non perfetta adattabilità del DPI; b) Intralcio alla libertà dei movimenti causata dal DPI stesso; c) Inciampo su parti del DPI; 4) Rischio innescante la caduta derivante da: a) Insufficiente aderenza delle calzature; b) Insorgenza di vertigini; c) Abbagliamento degli occhi; d) Scarsa visibilità; e) Colpo di calore o di sole; f) Rapido abbassamento della temperatura; 5) Rischio specifico dell attività lavorativa: a) Natura meccanica (bordi spigolosi, attrezzi taglienti, caduta di oggetti, ecc.) b) Natura termica (scintille, fiamme libere, ecc.) c) Natura chimica d) Natura elettrica 6) Rischio di natura atmosferica derivante da: a) Vento, pioggia o ghiaccio su superfici di calpestio, ecc. 7

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10 Sistemi di accesso alla quota Se non è possibile l accesso sicuro in quota, è necessario predisporre idonei sistemi di accesso quali, ponti a torre su ruote, ponti mobili sviluppabili ecc. Ponti su ruote a torre I ponti su ruote a torre o torri mobili da lavoro, chiamati in gergo "trabattelli", sono strutture provvisionali che: 1) Sono composte da elementi prefabbricati 2) Possono essere spostate manualmente su un suolo compatto e livellato 3) Dispongono di una stabilità propria 4) Presentano uno o più impalcati di lavoro e normalmente presentano quattro piedini ed almeno quattro ruote girevoli Ponti mobili sviluppabili (piattaforme elevabili) su carro o su ruote Questa categoria comprende qualsiasi piattaforma di lavoro atto a ricevere persone e cose installato su proprio carro base, avente la possibilità di essere variato di quota rispetto a quella di riposo. Esistono prevalentemente 2 tipi: 1) Ponti mobili sviluppabili a colonna o a forbice con piattaforma fissa o girevole 2) Ponti mobili a braccio articolato con piattaforma montata alle estremità del braccio Ponti mobili sviluppabili su carro di tipo promiscuo Alcuni ponti mobili sviluppabili su carro, in particolare quelli con struttura a braccio articolato, hanno in dotazione: 1) Una piattaforma di lavoro di tipo asportabile che può essere innestata sul braccio; 2) Un organo di sollevamento di tipo asportabile, quale gancio, che può essere collegato all elemento del braccio. Avendo in dotazione due attrezzature intercambiabili l apparecchiatura può assumere le caratteristiche del ponte mobile sviluppabile su carro o dell apparecchio di sollevamento. Piattaforma di lavoro (cestello) montata su autogrù I cestelli per una o due persone, montati su autogrù rientrano nella categoria dei ponti mobili sviluppabili. Il cestello deve essere: 1) Chiuso su tutti i lati con parapetti normali fissi. Il passaggio per l accesso deve essere munito di chiusura non apribile né verso il basso né verso l esterno; 2) Vincolato rigidamente alla struttura portante (braccio della gru) a mezzo di elementi di adeguata resistenza e munito di sistema di autolivellamento; 3) Munito di un sistema di bloccaggio sicuro in posizione di lavoro e di un idoneo attacco per la cintura di sicurezza. Scale portatili a pioli Le scale portatili a pioli, dette anche scale a mano, devono: 1) Essere adatte alle condizioni di impiego 2) Sufficientemente resistenti nell insieme e nei singoli elementi 3) Avere dimensioni appropriate all uso. 9

11 Il pericolo principale connesso all uso di scale è quello di caduta di persone che può essere causata da difetto della scala o da un suo errato impiego Scale portatili doppie Le scale doppie non devono superare l altezza di 5 metri e devono essere provviste di catene di adeguata resistenza o di altro dispositivo che ne impedisca l apertura oltre il limite prestabilito di sicurezza. Dispositivi di protezione collettiva Per lavorare in sicurezza in zone dove vi è la possibilità di caduta dall alto di persone, devono essere predisposti sistemi di protezione collettiva come ponteggi lungo tutto il perimetro, parapetti lungo tutti i lati dell area di lavoro verso il vuoto, reti anticaduta, impalcati di sicurezza (sottoponti) nell area sottostante. La scelta va effettuata valutando la struttura del fabbricato e i rischi inerenti il montaggio e lo smontaggio dell opera provvisionale. Ponteggi Il ponteggio è l opera provvisionale più usata per la protezione contro le cadute dall alto e particolarmente frequenti sono gli infortuni nei cantieri edili a causa della presenza simultanea o successiva in uno stesso cantiere di più imprese che spesso utilizzano, in maniera promiscua, lo stesso ponteggio e le altre opere provvisionali. Prima e durante l utilizzo del ponteggio, si deve verificare che il ponteggio sia stato realizzato secondo le indicazioni contenute negli schemi di montaggio del fabbricante. In particolare si deve verificare che: 1) Le interruzioni di stilata del ponteggio siano conformi agli schemi allegati 2) Il ponteggio sia stato controventato sia in senso longitudinale che trasversale 3) L estremità inferiore di ogni montante (tubo o telaio) sia sostenuta da una piastra metallica di base (basetta) 4) Il ponteggio sia ancorato a parti stabili dell edificio e che gli ancoraggi siano in numero sufficiente e realizzati in conformità alla relazione tecnica 5) Il peso dei materiali depositati sugli impalcati non superi il carico massimo scritto nel libretto del ponteggio 6) I ponti, le andatoie e le passerelle posti ad altezza superiore ai 2 metri, siano muniti di parapetto "normale" su tutti i lati verso il vuoto 7) Gli impalcati e i ponti di servizio abbiano un sottoponte di sicurezza avente resistenza e caratteristiche tecniche identiche al ponte di servizio a distanza non superiore a metri 2,50 8) I ponti ed i sottoponti siano dotati di piano di calpestio completo di tavole ben accostate tra loro 9) Gli intavolati dei ponti siano aderenti alla costruzione 10

12 SI riportano in breve le due principali categorie di ponteggio: Ponteggio a tubi collegati con giunti di serraggio E costituito essenzialmente da: 1) Il tubo: è un elemento metallico in acciaio di sezione circolare con diametro esterno di 4,8 cm e spessore di 3,5 mm 2) Il giunto: è un elemento di acciaio costituito da due manicotti posti secondo due assi ortogonali che permettono l assemblaggio dei tubi. I manicotti sono orientabili per permettere unioni con angolazioni diverse Ponteggio a telai prefabbricati (collegati con aste, ganci, occhielli, ecc.). E realizzato con elementi strutturali in acciaio alti 2 metri e larghi 1,05 a forma di telaio con due controventi di irrigidimento agli angoli. I telai sono collegati longitudinalmente con dei correnti e controventati con delle diagonali, entrambi fissati con degli spinotti già predisposti sui montanti verticali, costituendo così un sistema di rapido e facile impiego. Ogni tipo di ponteggio può essere utilizzato solo se corredato della relativa Autorizzazione rilasciata dal Ministero del lavoro e della Previdenza sociale. Parapetti Un parapetto è definito normale quando: a) E costruito con materiale rigido e resistente, in buono stato di conservazione b) Ha un altezza utile di almeno 1 m c) E costituito da almeno due correnti, e quello intermedio è posto a circa metà della distanza che separa il corrente superiore dal pavimento d) E costruito e fissato in modo da poter resistere, nell insieme ed in ogni sua singola parte, al massimo sforzo cui può essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione Viene denominato parapetto normale con arresto al piede il parapetto normale al quale è aggiunta una fascia continua poggiante sul piano di calpestio ed alta almeno 15 cm. Reti di protezione Questo sistema di protezione contro il rischio di caduta dall alto è particolarmente indicato per le operazioni da effettuare su coperture con rischio di caduta per sfondamento e non provviste di sottotetto, e consiste in reti provvisorie non metalliche posizionate al di sotto della zona di lavoro in modo tale da garantire la sicurezza degli operatori dal rischio di cadute attraverso aperture o per sfondamento della copertura stessa. La loro messa in opera necessita di una valutazione preliminare 11

13 dei punti di ancoraggio e delle modalità di installazione che devono risultare semplici e organizzate secondo una procedura che escluda qualsiasi improvvisazione. Assiti di chiusura lucernari Essi sono sistemi di protezione delle aperture nel tetto lucernari e terrazzini. Devono essere realizzati con tavole da ponte e, se necessario, sostenuti con traversi di legno. È consentito l utilizzo delle sole tavole da ponteggio se la larghezza dell apertura da proteggere è inferiore a 1,80 m. Gli assiti, comunque siano realizzati, devono avere una resistenza non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. Passerelle Attrezzature e apprestamenti provvisionali necessari a consentire la ripartizione del carico e quindi l effettuazione di attività lavorative e il transito in condizioni di sicurezza su coperture a scarsa capacità portante. Devono essere vincolate, sia nel senso della pendenza che in senso trasversale ad essa. Devono avere una larghezza minima di 0,60 m, se destinate al solo passaggio dei lavoratori, o 1,20 m se destinate anche al trasporto di materiali. Dispositivi di protezione individuali contro le cadute dall alto Si definisce dispositivo di protezione individuale (DPI) contro le cadute dall alto un dispositivo atto ad assicurare una persona a un punto di ancoraggio sicuro in modo da prevenire o arrestare in condizioni di sicurezza la caduta dall alto. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva o comunque non siano sufficienti per garantire una adeguata sicurezza è necessario che i lavoratori utilizzino sistemi di protezione individuale composti da diversi elementi conformi alle norme tecniche: a) Assorbitori di energia b) Connettori c) Dispositivo di ancoraggio d) Cordini e) Dispositivi retrattili f) Guide o linee vita flessibili g) Guide o linee vita rigide h) Imbracature Definizioni Assorbitore di energia: Elemento o componente di un sistema di arresto caduta progettato per dissipare l energia cinetica sviluppata durante una caduta dall alto. Cinghie primarie/cinghie secondarie: Le cinghie primarie di imbracatura per il corpo sono quelle destinate dal fabbricante a sostenere il corpo o ad esercitare una pressione su di esso durante la caduta di una persona e dopo l arresto della caduta. Le altre cinghie sono quelle secondarie. Connettore: 12

14 Elemento di collegamento o componente di un sistema di arresto caduta. Cordino: Elemento di collegamento o componente di un sistema di arresto caduta. Un cordino può essere costituito da una corda di fibra sintetica, una fune metallica, una cinghia o una catena. Cordino retrattile: Elemento di collegamento di un dispositivo anticaduta di tipo retrattile. Un cordino retrattile può essere costituito da una fune metallica, una cinghia o una corda di fibra sintetica. Dispositivo di ancoraggio: Elemento o serie di elementi componenti contenenti uno o più punti di ancoraggio. Linea di ancoraggio flessibile: Elemento di collegamento specificato per un sottosistema con dispositivo anticaduta. Una linea di ancoraggio flessibile può essere una corda di fibra sintetica o una fune metallica ed è destinata ad essere fissata ad un punto di ancoraggio posto più in alto. Linea di ancoraggio rigida: Elemento di collegamento specificato per un sottosistema con dispositivo anticaduta. Una linea di ancoraggio rigida può essere una rotaia o una fune metallica ed è fissata a una struttura in modo che i movimenti laterali della linea siano limitati. Dispositivo anticaduta di tipo guidato: Dispositivo anticaduta dotato di funzione autobloccante e sistema di guida. Il dispositivo anticaduta di tipo guidato si muove lungo una linea di ancoraggio, accompagna l utilizzatore senza la necessità di regolazione manuale durante i cambiamenti di posizione verso l alto o verso il basso e, in caso di caduta, si blocca automaticamente sulla linea di ancoraggio. Dispositivo anticaduta di tipo retrattile: Dispositivo anticaduta dotato di funzione autobloccante e di sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino, ovvero del cordino retrattile. Una funzione di dissipazione di energia può essere incorporata nel dispositivo stesso oppure un assorbitore di energia può essere incorporato nel cordino retrattile. Gancio: Connettore con sistema di chiusura automatico e sistema di bloccaggio automatico o manuale. Imbracatura per il corpo: Supporto per il corpo principalmente ai fini dell arrestocaduta, cioè un componente di un sistema di arresto caduta. L imbracatura per il corpo può comprendere cinghie, accessori, fibbie o altri elementi disposti e assemblati opportunamente per sostenere tutto il corpo di una persona e tenerla durante la caduta e dopo l arresto della caduta. Punto di attacco/distacco: Punto sulla linea di ancoraggio in cui può essere attaccato o staccato il dispositivo anticaduta di tipo guidato. Classificazione dispositivi di protezione individuale (DPI) I dispositivi di protezione individuale da usare sui luoghi di lavoro sopraelevati, dove esiste il rischio di caduta dall alto, si possono suddividere come segue 13

15 1) Dispositivi individuali per il posizionamento e la trattenuta sul lavoro e la prevenzione della caduta dall alto. I sistemi di posizionamento sul lavoro sono destinati a sostenere addetti che devono operare in altezza con sostegno sui pali o altre strutture consentendo loro di poter lavorare con entrambe le mani libere. I sistemi di trattenuta servono a prevenire le cadute dall alto, impedendo al lavoratore in quota di raggiungere la zona in cui sussiste il rischio di cadute dall alto. Questi sistemi non sono destinati all arresto delle cadute. 2) Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Sistemi di arresto caduta. Tali dispositivi, che comprendono un imbracatura per il corpo, un assorbitore di energia ed un sistema di collegamento ad un punto di ancoraggio sicuro, sono destinati ad arrestare le cadute. Tali dispositivi devono essere ancorati ad un punto fisso. 3) Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto Dispositivi di discesa. Tali dispositivi sono utilizzati per il salvataggio e l evacuazione di emergenza per mezzo dei quali una persona può scendere da sola, o con l assistenza di una seconda persona, a velocità limitata da una posizione elevata ad una posizione più bassa. 14

16 Sistemi di arresto caduta Sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio rigida. Tale sistema è costituito da: a) Una imbracatura b) Una linea di ancoraggio rigida, c) Un dispositivo anticaduta di tipo guidato autobloccante fissato alla linea di ancoraggio rigida d) Un connettore o un cordino terminante con un connettore Se il dispositivo anticaduta non dispone di una funzione di dissipazione di energia, allora un assorbitore di energia può essere incorporato nel cordino o nella linea di ancoraggio. Il dispositivo anticaduta di tipo guidato si muove lungo la linea di ancoraggio fissata a una struttura in modo che i movimenti laterali della linea siano limitati. Sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio flessibile. Tale sistema è costituito da a) Una imbracatura b) Una linea di ancoraggio flessibile c) Un dispositivo anticaduta di tipo guidato autobloccante fissato alla linea di ancoraggio flessibile d) Un connettore o un cordino terminato in un connettore Un elemento di dissipazione di energia può essere incorporato nel dispositivo anticaduta di tipo guidato, nel cordino o nella linea di ancoraggio. Le linee di ancoraggio flessibili sono fissate a un punto di ancoraggio posto più in alto e devono essere dotate di un fine corsa per impedire che il dispositivo di arresto caduta di tipo guidato si distacchi involontariamente dalla linea di ancoraggio. Sistema di arresto caduta con assorbimento di energia Tale sistema è costituito da un dispositivo generalmente vincolato ad un punto di ancoraggio fisso con un cordino di lunghezza fissa o regolabile, al quale è collegata l imbracatura per il corpo. Il sistema deve incorporare un assorbitore di energia. Sistema di arresto caduta di tipo retrattile vincolato ad un punto di ancoraggio fisso. 15

17 Tale sistema è costituito da a) Una imbracatura b) Un dispositivo anticaduta di tipo retrattile vincolato ad un punto di ancoraggio fisso, comprendente un arrotolatore dotato di funzione autobloccante e un cordino retrattile La lunghezza del cordino è regolata automaticamente per mezzo di un sistema di tensionamento e di richiamo dello stesso, che consente all utilizzatore un libero spostamento verticale ed un arresto immediato in caso di caduta. Un assorbitore di energia può essere incorporato nel cordino, se il dispositivo anticaduta di tipo retrattile non dispone di una funzione di dissipazione di energia. Scelta del sistema di arresto caduta Per scegliere il sistema di arresto migliore bisogna valutare le seguenti condizioni 1) Capacità di movimento 2) Per attivare il meccanismo di bloccaggio è necessaria una certa accelerazione iniziale del lavoratore durante la caduta: alcuni dispositivi possono non essere adatti quando la accelerazione di caduta non è tale da attivare il meccanismo di bloccaggio 3) Spazio di arresto minimo 4) Compatibilità dell ancoraggio con il sistema di arresto caduta 5) Devono essere seguite le istruzioni per l uso e rispettati i limiti d uso dichiarati dal fabbricante; 6) Bisogna predisporre una procedura che consenta l eventuale recupero della persona, prima che intervengano danni alla salute a causa della posizione di attesa in sospensione inerte Imbracatura per il corpo L imbracatura per il corpo è un supporto per il corpo che ha lo scopo di contribuire all arresto della caduta. L imbracatura per il corpo può comprendere cinghie, accessori, fibbie o altri elementi disposti e montati opportunamente per sostenere il corpo di una persona e tenerla durante la caduta e dopo l arresto della caduta. Le cinghie primarie di un imbracatura per il corpo sono quelle che sostengono il corpo. Le altre cinghie sono quelle secondarie. Un corretto uso dell imbracatura prevede che essa sia adattata al corpo dell utilizzatore attraverso mezzi di regolazione previsti ed è correttamente adattata al corpo quando le cinghie non si spostano e/o non si allentano da sole. L elemento o gli elementi di attacco del dispositivo anticaduta possono essere collocati in modo che si trovino davanti al torace (attacco sternale), sopra il centro di gravità, o alle spalle o alla schiena dell utilizzatore (attacco dorsale). Deve essere possibile effettuare l esame visivo di tutta l imbracatura per il corpo anche se questa è incorporata in un indumento. L uso di una eventuale prolunga dell elemento di attacco dorsale, fissa o staccabile e utilizzabile esclusivam ente con componen ti e sistemi dichiarati compatibil i è consentito 16 Imbracatura per il corpo con cintura di posizionamento integrata e attacco dorsale Imbracatura per il corpo con cintura di posizionamento integrata ed attacco sternale Imbracatura per il corpo con cintura di posizionamento integrata

18 per facilitare la connessione con i restanti componenti il sistema di arresto caduta. Cordini e assorbitori di energia Il cordino è un elemento di collegamento tra l imbracatura per il corpo e un adatto punto di ancoraggio. Un cordino può essere costituito da una corda di fibra sintetica, da una fune metallica, da una cinghia o una catena. Un assieme formato da cordino e da assorbitore di energia serve a limitare a 6 kn la forza che agisce su l attacco di una imbracatura in un arresto di caduta. La lunghezza massima di un cordino anticaduta, compreso l assorbitore di energia, i terminali ed i connettori, non deve superare i 2 metri. La estensione massima dell elemento assorbitore di energia, sotto carico dinamico, deve essere inferiore a 1,75 metri, dovendo essere la distanza di arresto H < 2Lt + 1,75 m, a seconda della lunghezza totale Lt del cordino con l assorbitore di energia. Connettori Un connettore è un elemento di collegamento o un componente di un sistema. Un connettore può essere un moschettone, un gancio oppure una pinza. I connettori non devono presentare bordi a spigolo vivo o ruvidi che potrebbero tagliare, consumare o danneggiare in altro modo le corde o le cinghie o causare lesioni all utilizzatore. Per ridurre le probabilità di una apertura involontaria, i ganci e i moschettoni devono essere a chiusura automatica e a bloccaggio automatico o manuale. Tipologie di caduta Dinamica della caduta Si applicano le seguenti definizioni di tipologie di caduta. 1) Caduta libera E una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizi a prendere il carico, è superiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia lungo un pendio sul quale non è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano. La massima altezza di caduta libera consentita è limitata a 1500 mm, salvo per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici per i quali tale altezza viene estesa fino a 4000 mm 2) Caduta libera limitata E una caduta dove la distanza di caduta libera, prima che il sistema di arresto di caduta inizia a prendere il carico, è uguale o inferiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia su un pendio sul quale non è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano. 3) Caduta contenuta 17

19 E una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall azione combinata di una idonea posizione dell ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. In tale modalità di caduta, la massima distanza di arresto, in qualsiasi condizione, non può essere superiore a 600 mm, sia in direzione verticale, sia su un pendio dove è possibile camminare senza l assistenza di un corrimano. 4) Caduta totalmente prevenuta Situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall alto, tramite un sistema di trattenuta che impedisce al lavoratore di raggiungere la zona in cui sussiste il rischio di caduta dall alto. Spazio libero di caduta in sicurezza In un sistema di arresto caduta, un elemento importante da valutare è lo spazio libero di caduta in sicurezza necessario a consentire una caduta senza che il lavoratore urti contro il suolo o altri ostacoli analoghi. Tale spazio libero dipenderà dal tipo di sistema di arresto caduta impiegato. Calcolo e stima dei fattori I fattori di cui si deve tenere conto nel calcolo dello spazio libero di caduta sotto il sistema di arresto sono i seguenti: 1) Flessione degli ancoraggi. a) Singolo punto fisso di ancoraggio. Lo spostamento dell ancoraggio è zero, eccetto quando la struttura a cui è fissato presenta flessione sotto il carico indotto dall arresto della caduta. b) Linea rigida orizzontale o verticale. Devono essere fatte le stesse considerazioni del punto precedente c) Linea flessibile orizzontale o verticale. La freccia massima della linea di ancoraggio, è fornita dal fabbricante. 2) Lunghezza statica del cordino e suo allungamento sotto carico. Nel caso di un cordino si dovrà considerare la lunghezza del cordino sommando ad essa anche quella dell eventuale assorbitore di energia. Bisogna aggiungere anche la lunghezza del connettore. 3) Posizione di partenza del dispositivo anticaduta. Come posizione di partenza si deve considerare la distanza verticale del dispositivo dall ancoraggio, considerando la sua posizione più sfavorevole. 4) Spostamento verticale o allungamento del dispositivo anticaduta. Nel caso di allungamento o spostamento verticale del dispositivo di arresto caduta, si dovrà tenere conto di: a) sistema di arresto caduta su linea di ancoraggio flessibile verticale: spostamento massimo consentito di 1.0 m b) sistema di arresto caduta su linea di ancoraggio rigida verticale: una distanza totale massima di arresto caduta pari ad 1,0 m; c) sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo retrattile: uno scorrimento massimo di 1.4 m 5) Altezza dell utilizzatore. Si deve tenere sempre conto dell altezza del punto di attacco sull imbracatura del lavoratore rispetto alla altezza dei piedi. Viene considerata adeguata una distanza minima di 1.5 m. 6) Scostamento laterale del punto di ancoraggio. 18

20 Calcolo della distanza di caduta libera La distanza di caduta libera quando è utilizzato un cordino fisso si calcola come segue: DCL = LC DR + HA Dove: DCL = distanza di caduta libera; LC = lunghezza del cordino; DR = distanza misurata in linea retta tra punto fisso di ancoraggio o posizione del dispositivo mobile di attacco ad una linea orizzontale sia flessibile che rigida e punto del bordo oltre il quale è possibile la caduta; HA = 1.5 m, massima altezza rispetto ai piedi, dell attacco del cordino all imbracatura, quando il lavoratore è eretto. Distanza di caduta libera accettabile Fermo restando che la massima distanza di caduta libera consentita è di 1,5 m (4,0 m quando il dispositivo di arresto della caduta è dotato di idonei assorbitori di energia, D.M. 22 maggio 1992, n. 466 Regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici), la distanza di caduta libera accettabile è quella minima possibile che si riesce a realizzare in quella particolare condizione di lavoro. Stima dei costi Si riportano in questa sezione una valutazione del costi dei principali dispositivi di protezione collettiva e individuale trovati da catalogo Edison Ponteggi metallici fissi di altezza inferiore o uguale a 20 m Ponteggi Ponteggio in opera compreso il nolo per i primi 30 giorni 7,50 /m 3 Noleggio ponteggio in opera per un periodo superiore ai 30 giorni, per ogni 30 giorni successivi consecutivi o frazione 0,90 /m 3 La misurazione della metratura è effettuata moltiplicando la superficie del piano di appoggio per l altezza fino al filo dell'ultimo corrimano escludendo i vuoti. Tavolame per ponti e sottoponti Tavolame in opera compreso il noleggio per i primi 30 giorni /m 2 3,80 Noleggio per ogni 30 giorni successivi consecutivi o frazione / m 2 0,70 Lavori particolari Montaggio, noleggio e smontaggio di ponteggi vari, compresi gli oneri per il prelievo dei materiali depositati dall'appaltatore ed il loro trasporto a piè d'opera ed operazioni inverse esclusi l'approntamento ed il noleggio dei piani di lavoro e dei relativi sottoponti. 19

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