CLASSIFICAZIONE DELLE AREE
|
|
- Sara Ferrero
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CLASSIFICAZIONE DELLE AREE IDENTIFICAZIONE DELLE ZONE DI PERICOLO L'identificazione in un impianto chimico o petrolchimico delle zone di pericolo, viene fatta da personale altamente qualificato. Di solito responsabili di processo, che stabiliscono dove nell'impianto vi sia la presenza continua o saltuaria di una atmosfera esplosiva. I centri di pericolo più frequenti sono quelli dove esiste la possibilità di fuori uscita di gas infiammabili, che possono avvenire durante il funzionamento ordinario o a causa di qualche guasto. Il tipo di presenza di gas in una data zona ne determina la sua classificazione. A seconda dei vari paesi nel mondo esistono diverse classificazioni delle aree di pericolo. Prendiamo in considerazione la classificazione in uso in Europa, (corrispondenti a quelle internazionali IEC), e negli USA. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE PERICOLOSE IN EUROPA In Europa vengono seguite le norme CEI EN (IEC 79-10), in base a queste ogni luogo pericoloso deve essere classificato secondo la suddivisione in una delle tre zone previste dalla normativa. ZONA 0 ZONA 1 ZONA 2 E' un'area nella quale una miscela di gas esplosivo è presente in maniera continuativa (es: interno di un serbatorio di benzina) E' un'area in cui una miscela di gas esplosivo può essere presente durante il normale funzionamento dell'impianto E' un'area nella quale una miscela di gas non è normalmente presente, e nel caso lo sia lo è solo per brevi periodi di tempo. Ogni altra parte dell'impianto viene considerata AREA SICURA. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE PERICOLOSE IN EUROPA PER PRESENZA DI POLVERI ZONA 20 ZONA ZONA 22 E' un'area nella quale una polvereesplosiva è presente in maniera continuativa. E' un'area in cui una polvere esplosiva può essere presente durante il normale funzionamento dell impianto. E' un'area nella quale una polvere esplosiva non e normalmente presente, e nel caso lo sia lo è solo per brevi periodi di tempo. Ogni altra parte dell'impianto viene considerata AREA SICURA. I luoghi di pericolo in base alle sostanze presenti si dividono in: CLASSE 0 Materiale Esplosivo (Dinamite) CLASSE 1 Gas o Vapori (Benzine) CLASSE 2 Polveri infiammabili (Magnesio) CLASSE 3 Sostanze combustibili (Trucioli,fibre)
2 CLASSIFICAZIONE DELLE AREE PERICOLOSE NEL NORD AMERICA. In Negli USA e in Canada la suddivisione delle aree pericolose segue gli standard nazionali NFPA 70 Art.500, NEC e C 22.1 Part 1 Canadian Electrical Code che dividono in modo simile le aree di pericolo in due divisioni: DIVISIONE 1 DIVISIONE 2 Il pericolo può essere presente durante il normale funzionamento Il pericolo potrebbe essere presente solo in caso di guasto I luoghi di pericolo in base alle sostanze presenti si dividono in: CLASSE 1 Gas o Vapori (Benzine) CLASSE 2 Polveri infiammabili (Magnesio) CLASSE 3 Sostanze combustibili (Trucioli,fibre) DIFFERENZE TRA LA PRATICA EUROPEA E QUELLA NORD AMERICANA. PERICOLO CONTINUO PERICOLO INTERMITTENTE PERICOLO IN CONDIZIONI ANORMALI IEC/EUROPA ZONA 0 ZONA 1 ZONA 2 USA/CANADA DIVISIONE 1 DIVISIONE 2 Appare evidente che la Zona 2 europea e la Divisione 2 americana sono equivalenti, mentre la Divisione 1 americana comprende sia la Zona 1 e la Zona 0 europee. Conseguentemente apparecchiatura espressamente studiateper essere utilizzate in Zona 1 in Europa non sempre possono essere utilizzate in Divisione 1.
3 TABELLA DI CLASSIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE CATEGORIA DI PERICOLO CATEGORY OF DANGER METANO -METHANE CLASSIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE CLASSIFICATION OF EQUIPMENTS EUROPE GRUPPO I (MINIERE) GROUP I (MINES) NORTH AMERICA NON CLASSIFICATO NOT CLASSIFY ENERGIA DI INNESCO IGNITION ENERGY ACETILENE - ETHYL ACETATE GRUPPO II C GROUP II C CLASSE I GRUPPO A CLASS I GROUP A > 20 µ Joules IDROGENO - HYDROGEN GRUPPO II C GROUP II C CLASSE I GRUPPO B CLASS I GROUP B > 20 µ Joules ETILENE - ETHYLENE GRUPPO II B GROUP II B CLASSE I GRUPPO C CLASS I GROUP C > 60 µ Joules PROPANO - PROPANE GRUPPO II A GROUP II A CLASSE I GRUPPO D CLASS I GROUP D > 180 µ Joules POLVERI METALLICHE BUSHING METAL POWDERS CLASSE II GRUPPO E CLASS II GROUP E piu' difficilmente innescabili POLVERI DI CARBONE COAL POWDERS CLASSE II GRUPPO F CLASS II GROUP F POLVERI DI GRANO GRAIN POWDERS CLASSE II GRUPPO G CLASS II GROUP G FIBRE - FIBER CLASSE III - CLASS III NB: Le sorgenti di accensione interne possono essere costituite da scintille e temperature elevate dell apparecchiatura, che in funzionamento normale possono causare l accensione. Una custodia contenente solo terminali o una custodia con ingresso indiretto non sono considerate sorgenti di accensione interne.
4 LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE O DI INCENDIO PER I QUALI ESISTE L'OBBLIGO DI IMPIANTO ELETTRICO ANTIDEFLAGRANTE INDUSTRIE, DEPOSITI, ECC. POTENZIALMENTE ESPLOSIVO ACETILENE ADESIVI ALCOL METILICO SINTETICO AMMONIACA SINTETICA ANTIDETONANTI CARBONE CARBURO DI CALCIO CELLULOIDE CENTRALI DI COMPRESSIONE COKERIE COLLE COLORANTI ORGANICI COMPOSTI DI SINTESI ORGANICI CONSERVAZIONE DEL LEGNO COSMETICI COTONIFICI DEPOSITI BOMBOLE DEPOSITI PROFUMI ESSENZE DISTILLAZIONE CATRAME DISTILL. ROCCE ASFALTICHE DISTILLERIE ESPLOSIVI ESTRAZIONE OLIO DI SANSE FABBRICAZIONE DI DESTRINA FABBRICAZIONE ELETTRODI FABBRICHE COLORI E VERNICI FARINA DI LEGNO FARINA DI ZOLFO FARMACEUTICI FIAMMIFERI FONDERIE GAS DI PETROLIO LIQUIDO GOMMA IDROGENAZIONE DEI GRASSI TIPI DI GAS O DI MATERIALE
5 GAS - VAPORI - POLVERI ESPLOSIVI ACETATO DI ANILE ACETATO DI BUTELE ACETATO DI CELLULOSA ACETATO DI ETILE ACETATO DI ISOBUTILE ACETATO DI PROPILE ACETILENE ACETONE ACIDO SALICILICO ALCOOL ETILICO ALCOOL ISOPROPILICO ALCOOL METILICO ALDEIDE ACETICA ALLUMINIO ANIDRIDE FRALICA BENZINE BENZOLO BROMURO DI ETILE BRONZO D'ALLUMINIO flutatone CARBONE CELLULOIDE CEREALI CERIO CICLOESANO CLORURO DI ETILE CLORURO DI VINILE COTONE DESTRINA DIAZOMIDOBENZOLI DIAZOMIDONAFRALINA DIETILAMMINA DIOSSANO EPTANO ESANITRODIFENILATOAMMONICO ESANO ETERE ETILICO ETILAMMINA ETIALTO DI SODIO ETILENE FORMIATO DI ETILE FOSFORO ROSSO GAS DI CRAKING GAS DI REAZIONE GAS DISTILLAZIONE GAS INFIAMMABILE DI SINTESI GAS INFIAMM. LIQUEFATTO ISOPROPILATO DI ALLUMINIO LEGNO MAGNESIO METANO METILSOBUTILCHETONE NAFTALINA NEROFUMO NITROCELLULOSA OLI ESSENZIALI OSSIDO DI ETILENE PEROSSIDO DI SODIO PIRIDINA RAION RESINE UREICHE RISO SOLFURO DI CARBONIO STIROLO MONOMERO TOLUOLO TREMENTINA TRISOLFURO DI FOSFORO XILOLI ZIRCONIO ZOLFO ZUCCHERO
D.P.R. 26 MAGGIO 1959, n. 689
D.P.R. 26 MAGGIO 1959, n. 689 Preambolo Il Presidente della Repubblica: Visto l'art. 87, comma quinto, della Costituzione; Visto l'art. 36 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n.
Dettagli3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL
,FRPEXVWLELOL I FRPEXVWLELOL sono sostanze capaci di bruciare, cioè in grado di dar luogo alla reazione chimica sopra descritta. Possono essere:,frpexvwlelol Solidi: ad esempio legno, carbone, carta, tessuto,
DettagliDECRETO MINISTERIALE 22 DICEMBRE 1958
DECRETO MINISTERIALE 22 DICEMBRE 1958 LUOGHI DI LAVORO PER I QUALI SONO PRESCRITTE LE PARTICOLARI NORME DI CUI AGLI ARTICOLI 329 E 331 DEL DPR 27 APRILE 1955, N. 547 Articolo unico I luoghi di lavoro per
DettagliLuoghi in cui vengono eseguite le sottonotate operazioni per quantitativi superiori a: 2
Decreto Ministeriale 22 dicembre 1958 Luoghi di lavoro per i quali sono prescritte le particolari norme di cui agli articoli 329 e 331 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547
DettagliDECRETO MINISTERIALE 22 DICEMBRE 1958
Articolo unico. DECRETO MINISTERIALE 22 DICEMBRE 1958 I luoghi di lavoro per i quali sono prescritte le particolari norme di cui agli articoli 329 e 331 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile
DettagliLuoghi di lavoro per i quali sono prescritte le particolari norme di cui agli artt. 329 e 331 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547
Ministero del Lavoro e Previdenza sociale Decreto ministeriale del 22 dicembre 1958 Luoghi di lavoro per i quali sono prescritte le particolari norme di cui agli artt. 329 e 331 del D.P.R. 27 aprile 1955,
DettagliL incendio è una combustione della quale si è perso il controllo con i mezzi ordinari e bisogna fronteggiarlo con mezzi straordinari.
Corso Per Addetto Antincendio pag. 15 CAPITOLO 3 LA COMBUSTIONE e L INCENDIO Per combustione si intende una reazione chimica di una sostanza combustibile con un comburente che da luogo allo sviluppo di
DettagliGuida alla marcatura ATEX delle apparecchiature Ex
Guida alla marcatura ATEX delle apparecchiature Ex 1 / 8 1 Aree con pericolo di Esplosione Classificazione ZONE Si definisce «atmosfera esplosiva» una miscela di aria, in condizioni atmosferiche, con sostanze
DettagliI corsi di formazione per gli addetti nelle sopra riportate attività devono essere basati sui contenuti e durate riportate nel corso C.
DECRETO MINISTERIALE 10 marzo 1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro (allegato aggiornato con le modifiche apportate dal DM 8 settembre 1999)
Dettagli. miscela con l aria, in condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili sottoforma di.
Direttiva ATEX 94/9/CE info@atexsafetyservice.it www.atexsafetyservice.it Ing. Maurizio Toninelli ATmosfera EXplosiva. miscela con l aria, in condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili sottoforma
DettagliAntincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile
Antincendio Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile realizzato secondo gli Standard Regionali in materia di Formazione per la Protezione Civile D.G.R. 4036/2007 - Scuola Superiore di
DettagliACCORDO EUROPEO RELATIVO AL TRASPORTO INTERNAZIONALE DI MERCI PERICOLOSE SU STRADA Ginevra 30/9/1957
ACCORDO EUROPEO RELATIVO AL TRASPORTO INTERNAZIONALE DI MERCI PERICOLOSE SU STRADA Ginevra 30/9/1957 Rappresenta un metodo codificato di identificazione delle sostanze pericolose viaggianti su strada o
DettagliAffinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel "cerchio del fuoco".
Via Tatti, 5 20029 Turbigo (MI) Ing. Marco Cagelli Teoria della combustione Nozioni base Il cerchio del fuoco Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel
DettagliManuale informativo realizzato per la gestione delle emergenze derivanti da incendio nei luoghi di lavoro
Manuale informativo realizzato per la gestione delle emergenze derivanti da incendio nei luoghi di lavoro SOMMARIO Premessa pag. 7 SEZIONE 1 - FONDAMENTI Che cosa è un incendio? pag. 9 Il triangolo del
Dettagli154 ATEX - ATmosphere EXplosive
154 ATEX - ATmosphere EXplosive DIRETTIVA 94/9/CE (ATEX= ATMOSPHERE EXPLOSIVE) DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO (23-03 - 1994). Impatto sugli apparecchi per illuminazione APPLICAZIONI Le armature
DettagliCORSO D INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER L ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO ALLE PROCEDURE ANTINCENDIO
CORSO D INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER L ADDESTRAMENTO DEI VOLONTARI DEL SOCCORSO ALLE PROCEDURE ANTINCENDIO Bergamo 20 Novembre 2003 Geom. Stefano Fiori LA GESTIONE DELLE EMERGENZE OBBIETTIVI ATTUARE COMPORTAMENTI
DettagliCARATTERISTICHE DELLE MISCELE ESPLODIBILI
Conoscere il rischio / Atmosfere esplosive CARATTERISTICHE DELLE MISCELE ESPLODIBILI 1. Limiti di infiammabilità 1.1 Miscele di gas e vapori Le miscele comburente - combustibile si possono infiammare solo
DettagliChimica e Fisica del Fuoco. Chimica e fisica del fuoco -- Programma LEONARDO
Chimica e Fisica del Fuoco Obiettivo Divulgare alcuni principi base di prevenzione e lotta agli incendi che trovano una loro utilità nel più generale quadro della informazione sui rischi legati al luogo
DettagliBOLOGNA 12 giugno 2009 Dott.Ing. Gianfranco Tripi
DIRETTIVA ATEX 94/9/CE PER ATMOSFERE ESPLOSIVE - Obblighi di legge per le aziende con zone a rischio di esplosione. BOLOGNA 12 giugno 2009 Dott.Ing. Gianfranco Tripi ATMOSFERE ESPLOSIVE DIRETTIVE ATEX
DettagliIL RISCHIO DI ESPLOSIONE
IL RISCHIO DI ESPLOSIONE DIRETTIVE ATEX Dott. Carmineraffaele ROSELLI Dott. Nicola Carriero U.O. Medicina del Lavoro P. P. I. L. L. ASP - Potenza - Cosa si intende per atmosfera esplosiva? E una miscela
Dettagli«IBC: la dissipazione delle cariche elettrostatiche»
6 Workshop della Logistica Chimica: "Uno strumento di supporto alle Imprese per la scelta più idonea delle unità di confezionamento". «IBC: la dissipazione delle cariche elettrostatiche» Massimo Vitali
DettagliPiano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza
Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da Presentazione Avviso 5/2011 II scadenza Corso di formazione per ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DettagliSCHEDA TECNICA DI PRODOTTO STP A17_I
Cilindretti per chiusura fori Tipo A L Adatto Imballo per standard/minimo guarnizione (mm) (mm) TGM38 36A3M1623 3 8 5.000/100 TGM48 36A3M1624 + 36A3M2034 + 36A3M2554 4 8 5.000/100 TGM58 36A3M2025 5 8 5.000/100
Dettagli[Tab.1 Elenco settori a maggiore rischio esplosiosione]
PERICOLO ESPLOSIONE: IL GIUSTO APPROCCIO PER NON CORRERE RISCHI LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ESPLOSIONE Due direttive europee, la 94/9/CE (ATEX 100a) e la 99/92/CE (ATEX 137), hanno modificato radicalmente
DettagliLinee di Luce Microscopia / Diffrazione e Linee di Luce Spettroscopia / Scattering. Regolamento
Smaltimento dei rifiuti chimici prodotti Il documento originale nello stato di revisione corrente è quello disponibile sul sistema documentale aziendale. Questo documento è riservato e non può essere diffuso
DettagliSCHEDA TECNICA DI PRODOTTO STP A5_I
Passo Pg DIN 40 430 Tipo Grigio Chiaro P Foro Fissaggio Ø A B Chiave C L Imballo 1900.07 Pg 7 12,7 3,5-7 15 8 18-22 100 1900.09 Pg 9 15,5 5-8 19 8 22-26 100 1900.11 Pg11 18,8 5-10 22 8 23-28 100 1900.13
DettagliRISCHIO INCENDIO Parliamo di FUOCO nella sua forma non controllata
RISCHIO INCENDIO Parliamo di FUOCO nella sua forma non controllata RISCHIO INCENDIO MEDIO Il DLgs 81/2008 Il DM 10.03.1998 è la Legge di che tratta Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione
DettagliSostanze estinguenti in relazione al tipo di incendio
Sostanze estinguenti in relazione al tipo di incendio L estinzione dell incendio si ottiene per raffreddamento, sottrazione del combustibile soffocamento. Tali azioni possono essere ottenute singolarmente
DettagliIn accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati.
Atmosfere potenzialmente esplosive sono presenti in diverse aree industriali: dalle miniere all industria chimica e farmacautica, all industria petrolifera, agli impianti di stoccaggio di cereali, alla
DettagliRelatore: Dott. Lazzaro Palumbo Rischio medio 8 ore PERCHÉ FREQUENTARE UN CORSO ANTINCENDIO? Il rischio incendio è uno dei maggiori rischi per i luoghi di lavoro Non esistono attività lavorative a rischio
DettagliPotere calorifico al kg: materiali
Potere calorifico al kg: materiali INDICE MATERIALI PESO POTERE CALORIFICO kg/mc kcal/kg MJ/kg A Abiti 800 4998 21 A Abiti appesi (al metro lineare) - 121380 510 A Acetaldeide (gas) 1519 6197,52 26,04
DettagliGRADO DI PROTEZIONE 30/05/2003 1
GRADO DI PROTEZIONE 30/05/2003 1 Involucri Funzioni dell involucro: proteggere i componenti dagli agenti nocivi esterni impedire l ingresso dell acqua e dei corpi solidi proteggere le persone dai contatti
DettagliRischio incendio sui cantieri
Rischio incendio sui cantieri La storia Incendio magazzino frutta di Tassullo Uno dei primi casi di incendio su un cantiere, danni elevatissimi. Gli allora funzionari del Servizio Antincendi avevano creato
DettagliCORSO RSPP modulo B SAFETY CONTACT SRL RISCHIO ELETTRICO. Consulenza e servizi Divisione Antinfortunistica Antincendio
SAFETY CONTACT SRL CORSO RSPP modulo B RISCHIO ELETTRICO D.Lgs. 81/08. IGIENE SICUREZZA AMBIENTE CERTIFICAZIONI ANTINCENDIO MEDICINA del LAVORO PRIVACY Divisione Consulenza e servizi Divisione Antinfortunistica
DettagliNORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82
ALLEGATO 5 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ART. 91 DEL D.LGS. 81/08 ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL EMILIA ROMAGNA Via Bianchi n. 7/9 BRESCIA TERZO LOTTO APPALTO RIMOZIONE
DettagliT.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 "Medio Friuli"
ANTINCENDIO Cos è il fuoco? Cosa si può fare in caso di incendio? Come ci si deve comportare in caso di incendio? Cosa ci serve per fare il fuoco?? COMBUSTIBILE: carta, legno, vari gas, benzina, olii,
DettagliL incendio. Caratteristiche fisiche dell incendio Parte 1
L incendio Caratteristiche fisiche dell incendio Parte 1 Generalità sugli incendi La combustione Le principali cause di incendio Sostanze estinguenti Dinamica dell'incendio I rischi per le persone e l'ambiente
DettagliConcetti base per la protezione dalle esplosioni
Concetti base per la protezione dalle esplosioni 1 2 Direttiva 94/9/CE del 23/3/1994 Direttiva ATEX 95 detta anche nuovo approccio 3 Entrata in vigore l 1/3/1996 facoltativamente. Recepita in Italia con
DettagliTrasformazioni materia
REAZIONI CHIMICHE Trasformazioni materia Trasformazioni fisiche (reversibili) Trasformazioni chimiche (irreversibili) È una trasformazione che non produce nuove sostanze È una trasformazione che produce
DettagliPomeriggio informativo Modalità di consegna dei rifiuti all ICTR
Pomeriggio informativo Modalità di consegna dei rifiuti all ICTR Giubiasco, autunno 2013 Giornata informativa Modalità di consegna dei rifiuti all ICTR Presentata da: Pietro Casari, Consulente tecnico
DettagliSegnaletica rischio chimico
Segnaletica rischio chimico Introduzione: La manipolazione delle sostanze chimiche, presuppone pericoli che in alcuni casi possono essere anche gravi; ogni sostanza chimica, ha un diverso rischio proveniente
DettagliCOMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI BOLOGNA
MODULARIO V.F.-1 Mod 1/VF COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO DI BOLOGNA Via Ferrarese 166/2 40128 Bologna UFF. FORMAZIONE ESTERNA ISTRUZIONI PER IL PUBBLICO Direttive sui corsi di formazione e sulle
Dettagli(1/circ) Con riferimento al presente provvedimento sono state emanate le seguenti circolari:
D.P.R. 26-5-1959 n. 689 Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco. Pubblicato nella Gazz. Uff.
DettagliVerifica di adeguatezza delle attrezzature (apparecchi e impianti) presenti all interno delle aree con pericolo di esplosione
Verifica di adeguatezza delle attrezzature (apparecchi e impianti) presenti all interno delle aree con pericolo di esplosione Salvatore Iannello 30 giugno 2003 Ex Attrezzature esistenti Devono risultare
DettagliSommario. 2. Classificazione dei gas: caratteristiche, rischi, precauzioni.
Sommario 1. Cos è un gas: definizione, proprietà. 2. Classificazione dei gas: caratteristiche, rischi, precauzioni. 3. Schede di sicurezza: prodotto, composizione, identificazione pericoli, etc. 4. Pressurizzazione
DettagliETICHETTATURA DI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI
ETICHETTATURA DI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Premessa Si riportano le norme relative all etichettatura attualmente vigenti, sebbene le prime (punto 1, Direttiva 67/548/CEE) saranno, entro il 015, integralmente
DettagliMODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI
MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI La materia è tutto ciò che ha una massa, energia e occupa spazio, cioè ha un volume; essa si classifica in base alla sua composizione chimica ed in
DettagliLE SOSTANZE INCENDIARIE
LE SOSTANZE INCENDIARIE Le sostanze incendiarie generano una reazione fortemente esotermica e, per alcune di esse, la reazione può avvenire anche in assenza di ossigeno (metalli incendiari). Per i lanciafiamme
DettagliCLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Rischio cancerogeno MODULO A Unità didattica A5.5 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 CLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ
DettagliL energia che consumo. Fabio Peron. Combustione. Aria di combustione. Combustione
Corso di Progettazione Ambientale prof. Fabio Peron Combustione L energia che consumo Fabio Peron Università IUAV - Venezia Combustione Aria di combustione Si dice combustione qualunque reazione chimica
DettagliINCENDIO E LA GESTIONE DELL EMERGENZA
INCENDIO E LA GESTIONE DELL EMERGENZA Compilare la seguente scheda di valutazione finalizzata alla valutazione delle conoscenze relative alla gestione delle emergenze in una qualsiasi realtà operativa.
DettagliC.D.S. IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO DI TECNOLOGIA E IGIENE DEL I ANNO DI CORSO, II SEMESTRE IGIENE DEL Interazioni tra lavoro e salute: malattia professionale, malattia da causa di lavoro e infortunio lavorativo.
DettagliISSM FCS CFP ITT ISTITUTO SALESIANO SAN MARCO
SCOPRIRE APPASSIONARSI CRESCERE A SCUOLA ISSM FCS CFP ITT ISTITUTO SALESIANO SAN MARCO GLI INCHIOSTRI DA STAMPA via dei salesiani, 15 mestre-venezia t. 041.5498111 www.issm.it DEFINIZIONE DI INCHIOSTRO
DettagliApplicazione delle direttive Atex al settore della verniciatura: esempi di classificazione delle zone e scelta della apparecchiature.
SOCIETÀ DI INGEGNERIA PER LE COSTRUZIONI, L AMBIENTE, LA SICUREZZA Applicazione delle direttive Atex al settore della verniciatura: esempi di classificazione delle zone e scelta della apparecchiature.
Dettagli3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj $77(1=,21( Un combustibile può bruciare solo se è miscelato con l aria entro limiti percentuali (in volume) ben precisi, compresi in un intervallo di valori
DettagliNuova armatura illuminante con tecnologia LED a fosfori remoti serie EV...-50...L
SCHEDA TECNICA NUOVO PRODOTTO Rev. 0 11/2012 Nuova armatura illuminante con tecnologia LED a fosfori remoti serie EV...-50...L 1 - Scheda Tecnica Nuovo Prodotto - Armatura illuminante serie EV...-50...L
DettagliSICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone
DettagliClassificazione della materia: Sostanze pure e miscugli
Classificazione della materia: Sostanze pure e miscugli la composizione e quindi le proprietà intensive sono le stesse in ogni parte del sistema La composizione e le proprietà intensive variano da una
DettagliRedazionale tecnico. La prova di sicurezza intrinseca per i trasmettitori di pressione
La prova di sicurezza intrinseca per i trasmettitori di pressione Nell industria dei costruttori di macchine, oltre alle macchine stesse, i produttori esportano verso i mercati globali anche gli standard
DettagliANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)
ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato
DettagliP i n z a I S E O 1 - Istruzioni di sicurezza
Istruzione Tecnica Codice documento: IT SAFPIN 1 Pagina 1 di 7 INDICE 1.0 Scopo e campo di applicazione... 2 2.0 Documenti di riferimento... 2 3.0 Definizioni ed acronimi... 2 4.0 Gestione del presente
DettagliPROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE. I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti
PROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti LA COMBUSTIONE Combustibile Energia di innesco Comburente Un po di storia Inghilterra 1913: esplosione per cause
Dettaglinella piccola e media azie
' ", nella piccola e media azie ea a organi del servi o ci! sieu interno aziendale GIUSEPPE SANTARSIERE PROTEZIONE CIVILE NELLA PICCOLA E MEDIA AZIENDA sistemi di prevenzione incendi ed antinfortunistica
DettagliPIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99)
Prefettura di Torino - Protezione Civile Piano di Emergenza Esterno stabilimento COMPAGNIA ITALIANA AEROSOL Roletto Prefettura di Torino PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99) ALLEGATO 3 Stabilimento
DettagliImpianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1
Impianti industriali 2-2012 1 RIFERIMENTI NORMATIVI D.M.10/03/98 Criteri generali di sicurezza e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro D.M.04/04/98 Elenco attività normate (soggette a CPI)
DettagliMINISTERO DELL INTERNO DIREZIONE GENERALE DEI SERVIZI ANTINCENDI. Circolare, n. 15. Ispett. Tecn. Prot. N. 2553/4146 Roma, 07 febbraio 1961
MINISTERO DELL INTERNO DIREZIONE GENERALE DEI SERVIZI ANTINCENDI Circolare, n. 15 Ispett. Tecn. Prot. N. 2553/4146 Roma, 07 febbraio 1961 OGGETTO: Disposizioni per l applicazione delle norme di cui agli
DettagliEffetti dell incendio sull uomo
Effetti dell incendio sull uomo ANOSSIA (a causa della riduzione del tasso di ossigeno nell aria) AZIONE TOSSICA DEI FUMI RIDUZIONE DELLA VISIBILITÀ AZIONE TERMICA Essi sono determinati dai prodotti della
DettagliNella newsletter dello scorso mese abbiamo iniziato a parlare della classificazione delle aree per la presenza di gas, vapori e nebbie.
LA VENTILAZIONE DELLE AREE PERICOLOSE PER LA PRESENZA DI GAS Nella newsletter dello scorso mese abbiamo iniziato a parlare della classificazione delle aree per la presenza di gas, vapori e nebbie. In questa
DettagliLE DIRETTIVE EUROPEE ED IL RUOLO DEGLI ORGANISMI
LE DIRETTIVE EUROPEE ED IL RUOLO DEGLI ORGANISMI BERGAMO, 20.12.2005 Relatore: dott. ing. Pier Alberto Frighi DIRETTIVE EUROPEE SETTORIALI Documenti promulgati dal Legislatore europeo per gamma di prodotti,
DettagliProva Interlaboratorio Prodotti petroliferi
Prova Prodotti petroliferi Matrici Il materiale di prova è costituito da campioni di benzina super, petrolio avio, gasolio autotrazione, gasolio riscaldamento, olio combustibile denso BTZ, olio combustibile
DettagliRelazione di valutazione delle proprietà. elettrostatiche dei componenti pneumatici. prodotti da Sistem Pneumatica
DEKRA EXAM GmbH Fachstelle fùr Explosionsschutz - Bergbau- Versuchsstrecke Carl-Beyling-Haus Dinnendahlstralìe 9 44809 Bochum Telefon 0234 3696-180 Telefax 0234 3696-150 E-Mail ex-exam@dekra.com http://www.dekra-exam.de
DettagliATEX ed Ambienti Confinanti DCS Safety System Sistemi di Sicurezza e Controllo in ambienti a rischio esplosione
TUSL - TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO In ambito lavorativo, il Dlgs. 81/2008 propone un sistema di gestione della sicurezza e della salute preventivo e permanente,
Dettaglipulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione 02 03 05 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti
01 03 09 Fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 04 10 Polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07 01 04 14 Rifiuti
DettagliPannelli Serie Woodline
Pannelli Serie Woodline Caratteristiche del pannello. Il pannello della Serie Woodline è stato studiato per l applicazione finale come pannello per rivestimento nelle porte blindate. L interno è costituito
DettagliEsplosioni di polveri: prevenzione
Esplosioni di polveri: prevenzione ing. Nicola Mazzei Stazione sperimentale per i Combustibili Divisione di Innovhub-Stazioni Sperimentali Industria Tel: 02-51604.256 Fax: 02-514286 Corso CINEAS: La ricerca
DettagliL obbiettivo vuole essere quello di
ADDETTI ANTINCENDIO CORSO BASE OBIETTIVO L obbiettivo vuole essere quello di informare e formare, tutti coloro che per la prima volta devono conoscere le basi per la lotta antincendio nell emergenza. Imparando
DettagliProcedure di manutenzione
Mercato: Oggetto: Mezzi di trasporto Procedure di manutenzione 1 Pavimenti in gomma ARTIGO Dopo la posa, proteggere sempre il pavimento con fogli di cartone o polietilene per evitare possibili danni dovuti
DettagliISTRUZIONI DI SICUREZZA. euromotori. Manuale istruzioni di sicurezza per motori serie LEN
Pag. 1/6 Motori asincroni SERIE LEN 80, 90, 100, 112, 132, 160, 180, 200, 225, 250, 280, 315, 355 In esecuzione adatta al funzionamento in presenza di polveri combustibili anche elettricamente conduttrici.
DettagliImpianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Impianti Meccanici 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti di
DettagliInserimento Prenotazione Booking On-Line. NUOVE INFORMAZIONI ADR 2015 SPECIFICA N. 1
Inserimento Prenotazione Booking On-Line. NUOVE INFORMAZIONI ADR 2015 Adeguamento alle Normative in vigore in materia di Trasporto di merci Pericolose e Rifiuti vigore dal 1/7/2015. Di seguito le novità
DettagliValutazione del rischio per la presenza di miscele esplosive aria/polveri: l approccio metodologico
Valutazione del rischio per la presenza di miscele esplosive aria/polveri: l approccio metodologico Francesca Bellamino D.Lgs. 81/2008 TITOLO XI: protezione da atmosfere esplosive Capo II: obblighi del
DettagliABBIGLIAMENTO 100 % COTONE MASSAUA PESO : 280 gr / m2
ABBIGLIAMENTO 100 % COTONE MASSAUA PESO : 280 gr / m2 COLORI DISPONIBILI : Taglie : 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62-64 66-68 - 70 Possibilità di capi personalizzati, anche bicolore. CAMICI IN TERITAL ( 65
DettagliEnergia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di
DettagliENERGIA COMBUSTIBILI FOSSILI
ENERGIA COMBUSTIBILI FOSSILI COMBUSTIBILI FOSSILI CARBONE, PETROLIO, GAS METANO COMBUSTIBILI: bruciano in presenza di ossigeno e producono calore FOSSILI: si sono formati nel corso di milioni di anni nel
DettagliMotori Antideflagranti. Ex d IIB. Serie ADPE ALLUMINIO. Motori per Dispenser di carburante. ADPE Ed.2008-01 1 di 20
Motori Antideflagranti Ex d IIB Serie ADPE ALLUMINIO Motori per Dispenser di carburante ADPE Ed.2008-01 1 di 20 PRESENTAZIONE DELL AZIENDA La RAEL, nata a Genova nel 1969, è dal 1978 specializzata nello
DettagliSICUREZZA ANTINCENDIO:
Servizio di Prevenzione e Protezione OPUSCOLO INFORMATIVO SICUREZZA ANTINCENDIO: PREVENZIONE ADDESTRAMENTO ESTINZIONE SPP-DA-105 REV.01 Aggiornamento Maggio 2010 pag. 1 di 8 IL FUOCO INGREDIENTI DEL FUOCO
Dettagliwww.sicurtime.com RIVELAZIONE GAS PROFESSIONALE
www.sicurtime.com RIVELAZIONE GAS PROFESSIONALE Ospedali è necessario monitorare le fughe di azoto e di gas inerti, stoccati in bombole nelle strutture ospedaliere ed in particolare nelle sale operatorie.
DettagliSettori principalmente coinvolti dalla valutazione ATEX
Settori principalmente coinvolti dalla valutazione ATEX Distributori di carburanti Luoghi agricoli o zootecnici Cantine vinicole e distillerie Deposito bombole di gas infiammabili Processi di verniciatura
DettagliCorrodibilità leghe (escluse Al-Cu) Acetilendicloruro Buona resistenza Buona resistenza. Buona resistenza (purché anidro)
Ottobre 2015 L impiego di materiali ferrosi, non ferrosi e materie plastiche per la costruzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche adatte ad essere installate in ambienti con pericolo di esplosione
Dettagli(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva)
(Pubblicazione di titoli e riferimenti di norme armonizzate ai sensi della direttiva) OEN ( 1 ) CEN EN 1010-1:2004 Sicurezza del macchinario Requisiti di sicurezza per la progettazione e la costruzione
DettagliCODICI IDENTIFICATIVI PER IL TRASPORTO Dl MERCI PERICOLOSE PER FERROVIA O PER STRADA. 1. Significato del numero di identificazione del pericolo
CODICI IDENTIFICATIVI PER IL TRASPORTO Dl MERCI PERICOLOSE PER FERROVIA O PER STRADA Il trasporto di materiali per strada o per ferrovia richiede, in caso di necessità (incidente o altro), di poter identificare
DettagliIL RISCHIO INCENDIO IL RISCHIO INCENDIO CAUSE DI INCENDI
IL RISCHIO INCENDIO Dopo aver affrontato (in parte) i temi della sicurezza trattati nel Decreto Legislativo 81/2008 affrontiamo adesso uno dei rischi più frequenti e pericolosi che potremmo trovarci di
DettagliATEX 94/9/CE. Decreto legislativo n 81/2008. esplosive ATEX 94/9/CE & ATEX 99/92/CE
ATEX 99/92/CE Decreto legislativo n 81/2008 Titolo XI - Protezione da atmosfere esplosive ATEX 94/9/CE & ATEX 99/92/CE Utilizzatori AREE PERICOLOSE ATEX 1999/92/CE Dlgs. 81/2008 titolo XI (già Dlgs. 233/2003)
DettagliAPPENDICE I IMPIANTO TRATTAMEMTO RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLSI
APPENDICE I IMPIANTO TRATTAMEMTO RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLSI LINEA TRATTAMENTO BIOLOGICO (CAPACITÀ TECNICA DI TRATTAMENTO 20 mc/h) CER Descrizione Operazioni 02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio
DettagliPROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI
PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI 5 Settore Tecnico Edificio ISTITUTO MAGISTRALE DI PARTANNA Attività principale: n. 67/C scuola Attività collegate : n. 74/B centrale termica a servizio corpo aule Pratica
DettagliCHIMICA ORGANICA. Gli alcoli
1 E1-ALCOLI CIMICA OGANICA ALCOLI Formula generale Desinenza -olo Gli alcoli Gli alcoli sono, dopo gli idrocarburi, i composti organici più comuni, che è possibile considerare come derivati dagli alcani
DettagliCapitolo 7. Le soluzioni
Capitolo 7 Le soluzioni Come visto prima, mescolando tra loro sostanze pure esse danno origine a miscele di sostanze o semplicemente miscele. Una miscela può essere omogenea ( detta anche soluzione) o
DettagliRESTAURO SOSTENIBILE CON FINITURE NATURALI
RESTAURO SOSTENIBILE CON FINITURE NATURALI RESTAURO SOSTENIBILE CON FINITURE NATURALI FINITURE NATURALI E FINITURE CONVENZIONALI Problematiche e caratteristiche tecniche a confronto Da cosa è composta
DettagliSEGNALETICA DI PERICOLO
SEGNALETICA DI SCHEMA DEI FORMATI (mm.) SIGLA DEI MATERIALI E SPESSORI E C C = 330x500 E = 500x700 A B A = 350x125 B = 765x270 D = 1400x500 D ALLUMINIO AL PVC RIGIDO PV 0,5/0,7 mm. 1 mm. DISTANZA LETTURA
DettagliGuanto pelle fiore bianco. Taglia : 7 8 9 10. Taglia : 7 8 9 10. Guanto pelle fiore dorso crosta. Palmo rinforzato.
Guanto pelle fiore bianco Taglia : 7 8 9 10 Guanto pelle fiore dorso crosta Taglia : 7 8 9 10 Guanto pelle fiore dorso crosta Taglia : 9 10 Palmo rinforzato Manichetta crosta Guanto pelle crosta bordato
Dettagli