NOTIZIARIO PARLAMENTO, GOVERNO ED AUTHORITIES Settembre 2013 ANFoV: l Europa taglia il roaming ma anche i margini delle Tlc. MISE: Agenda digitale, via libera al decreto scavi. Commissione europea: il nuovo piano di riforma del mercato unico delle telecomunicazioni prevederà ribasso delle tariffe e riduzione degli oneri burocratici per l utenza affari. Eliminazione delle tariffe di roaming dal 1 luglio 2014. Tutela della neutralità della rete e più certezze per gli investitori. ANFoV: l Europa taglia il roaming ma anche i margini delle TLC La turbolenta estate delle Tlc, con l operazione Microsoft-Nokia e Vodafone- Verizon, si chiude con il botto del nuovo piano per le telecomunicazioni presentato dal commissario europeo Neelie Kroes. Il pacchetto di norme stabilisce che da luglio del prossimo anno ricevere chiamata dall Europa costerà come in Italia e da luglio del 2016 anche le chiamate in uscita avranno lo stesso prezzo con l abolizione del roaming. Secondo Kroes il Vecchio continente deve diventare un mercato unico con le stesse regole per quanto riguarda le Tlc. Un obiettivo che passa per una ulteriore riduzione delle tariffe che potrebbe costare circa sei miliardi al settore. Gli operatori avranno però a disposizione una licenza unica per offrire i loro servizi in tutti Paesi della Ue e sarà limitato il potere d intervento delle authority nazionali. Questo, secondo Anfov, è l aspetto più positivo dell intervento della Ue (atteso dall esame del Parlamento e del Consiglio europeo) che lascia però aperte altre questioni, come il rapporto con gli Over the top (Facebook, Google, Amazon) e non risolve i problemi delle Tlc. Achille De Tommaso, presidente di Anfov, l Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, sottolinea infatti le divergenze che permangono nel settore. Se infatti assistiamo alla convergenza dal punto di vista tecnologico perché tutto viaggia ormai sulla stessa rete, abbiamo invece forti divergenze fra mercato aziendale e consumer. Il primo vuole voce, dati, videoconferenze di buona qualità per i quali è disposto a pagare, mentre il secondo pretende tutto, ma non è disposto a scucire un euro. Si tratta soprattutto di servizi video dove chi invia non paga nulla, osserva De Tommaso, che ricorda anche come il peso del costo delle reti poggi tutto sulle spalle degli operatori, mentre gli Over the top (Google, Amazon, Facebook) con i loro servizi ne ricavano un reddito ingente. E se prima gli operatori di Tlc nazionali erano fra le blue chip della Borsa e producevano un reddito che rimaneva in Italia, oggi si assiste a un gigantesco trasferimento di questo reddito, visto che gli Over The top lo possono realizzare, ad esempio in Italia, ma le tasse in qualche caso le pagano all estero. Quella che De Tommaso definisce come divergenza non è comunque un problema limitato ai servizi, ma si estende in maniera pericolosa ai bilanci degli operatori di Tlc che, come se non bastasse questo attacco di nuovi entranti, devono fare fronte anche ai continui cali delle tariffe. Bisogna comunque dire
che la colpa di questo irragionevole calo delle tariffe sta al 70% nel regolatore e per il resto negli stessi operatori che si sono storicamente combattuti a colpi di ribassi. L abbassamento delle tariffe non ha fatto bene alla liberalizzazione. Compito della apertura del mercato non doveva essere solo quello di far nascere la concorrenza, ma anche di mantenerla in vita. E infatti il caso di ricordare che a partire dal 1998, anno della liberalizzazione del mercato, nacquero circa 250 operatori che guadagnavano molto utilizzando la rete dell ex monopolista con un sistema tariffario temporaneo e senza dover fare alcun investimento in infrastrutture. Quasi tutti morirono quando le tariffe praticate dall ex-monopolista divennero tariffe commerciali. I nuovi operatori infatti cosa facevano? Si scannavano l uno con l altro al ribasso, fino a che molti dovettero chiudere. E anche quando entrarono in voga i servizi dati, ossia Internet, le cose non cambiarono, anzi. Qualcuno inventò addirittura Internet Gratis, o comunque flat. E si cominciò a dare Internet assieme ai servizi voce con questi ultimi erogati attraverso l interconnessione, dove i margini di guadagno lordi erano del 5-6%. E anche questo 5-6% era comunque destinato ad azzerarsi con l avvento del Voip. Per non parlare della concorrenza della telefonia mobile che già da tempo ha comunque superato la telefonia fissa in fatturato e volumi. Bilanci all osso con forte indebitamento, prezzi sempre in calo (è l unica utility da cui si pretende che i prezzi diminuiscano), investimenti che crescono per tenere il passo con le nuove tecnologie, personale ridondante con forti investimenti per la formazione. Questo il quadro della situazione degli operatori di rete fissa che, alla ricerca di nuovi servizi, si lanciano sul cloud affrontando la concorrenza dei big del mondo It e dei piccoli operatori che si accontentano di guadagnare pochi euro a metro quadro. Il finale della storia secondo De Tommaso forse è già scritto E illogico che negli Usa ci siano circa tre operatori e in Europa decine che devono fare fronte a un mercato dove è sempre più difficile fare profitti e nel quale anche il controllo dei costi ha dei limiti. Ci sarà un consolidamento del comparto, con fusioni e acquisizioni, o con consorzi. Alla fine rimarranno in pochi, due-tre operatori internazionali, stima De Tommaso, che dovranno fare fronte all avanzata degli Over The top che aspirano a un ruolo come operatori di Tlc, con il rischio per il mercato che, dopo questa faticosa liberalizzazione, si torni a una situazione di monopolio od oligopolio. Una beffa che potrebbe essere evitata dall intervento di un regolatore. Ma in Europa ce ne sono troppi e non coordinati: cresce l esigenza di averne uno solo per tutelare mercato e consumatori. MISE: Agenda digitale, via libera decreto scavi L Agenda digitale entra nel vivo. La Conferenza Unificata ha approvato il decreto scavi che prevede notevoli semplificazioni per la posa della fibra ottica. Un provvedimento fortemente voluto dal Ministero dello sviluppo Economico poiché centrale per la realizzazione degli obiettivi dell'agenda digitale europea. "Senza la nuova tecnologia - dice il Vice Ministro al Mise Antonio Catricalà - l'italia non può sviluppare la propria economia digitale, non possono essere erogati i servizi della pubblica amministrazione e le nostre imprese saranno escluse dalla competizione internazionale che oggi si gioca in rete. 2
La Commissione Europea ha stimato 270 miliardi di euro per l'attuazione dell'agenda digitale, all interno della quale l'implementazione delle infrastrutture digitali costituisce il costo maggiore. Solo in Italia, per la realizzazione di reti a banda ultralarga da 30 a 100 mbps è stato stimato un esborso che va da 7 a 15 miliardi di euro a seconda della tecnologia utilizzata. Il 70 per cento dei costi si riferisce agli investimenti per la realizzazione degli scavi. Numeri che spiegano la necessità di favorire l installazione delle infrastrutture digitali anche attraverso metodologie di scavo a limitato impatto ambientale, nel rispetto di quanto previsto dal Codice delle Comunicazioni elettroniche, dal comma 3 dell articolo 231 del Codice della Strada, nonché dalla delibera n. 622/11/CONS dell Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Il decreto è diviso in sezioni a seconda della tecnologia utilizzata (minitrincea, perforazione orizzontale e scavo tradizionale) e in base all'infrastruttura stradale: urbana, extraurbana e autostrade. Per salvaguardare la sicurezza delle strade, le infrastrutture digitali dovranno essere installate prioritariamente all esterno della carreggiata, in posizione tale da non inficiare il corretto funzionamento dei dispositivi di ritenuta eventualmente presenti e salvaguardare tutte le altre opere strutturali. Nel caso di impossibilità tecnica nell utilizzo del marciapiede e della banchina è consentito lo scavo in carreggiata, che dovrà essere realizzato il più vicino possibile al margine. L'estetica della strada è salvaguardata visto che le modalità di ripristino dovranno essere fatte con i medesimi materiali. "Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto- afferma ancora Catricalà -Il decreto è all avanguardia non solo perché chiarisce la normativa in materia, ma anche perché ridurrà complessivamente i disagi alla circolazione stradale. Con questo provvedimento la programmazione dei lavori di installazione sarà massima con l Ente gestore della strada. Il prossimo passo sarà il catasto delle infrastrutture del sottosuolo. MiSE: TLC, Innovazione, Agenda Digitale - riunione La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno avviato un processo di dialogo con gli stakeholder del settore delle telecomunicazioni, dell innovazione e della ricerca per discutere della posizione italiana su questi temi che, con la costruzione di un mercato unico digitale europeo, saranno oggetto del prossimo Consiglio Ue. In tale contesto, il 16 settembre - presso la sede istituzionale delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico e alla presenza del Vice Ministro con delega alle telecomunicazioni Antonio Catricalà e del Consigliere per gli Affari Europei del Presidente del Consiglio dei Ministri Stefano Grassi - si è svolto un incontro con le associazioni degli operatori e dei consumatori del settore. Nella consultazione - la prima che si tiene in una capitale europea in vista di un Consiglio Europeo su questi temi - Il Vice Direttore Generale della DG Connect della Commissione Europea Roberto Viola ha illustrato la recente proposta del commissario europeo per l Agenda Digitale Neelie Kroes sul mercato unico digitale. In particolare, rispetto alle istanze riguardanti le infrastrutture, l innovazione, i servizi digitali e il loro impatto sulla pubblica amministrazione: quattro tasselli fondamentali per contribuire al rilancio dell economia dei Paesi membri dell Unione europea. 3
E molto importante definire in anticipo una posizione del Governo condivisa con gli stakeholder dell Ict da difendere a Bruxelles- spiega il Vice Ministro Catricalà- Un mercato unico digitale che consenta ai cittadini europei di non avere sorprese tariffarie sul roaming quando soggiornano in altri paesi dell Unione costituirà un altro passo verso l integrazione e la formazione di un comune sentire europeo. Restare collegati a internet quando si viaggia è ormai una necessità non solo per imprenditori e professionisti ma per tutti gli utenti. Altri incontri stati messi in calendario prima del Consiglio Europeo sull Ict che si terrà a Bruxelles il 24 e 25 ottobre 2013. ANCI: Dal catasto delle infrastrutture alla banda ultralarga Il 18 settembre scorso si è tenuto a Bologna il convegno Dal catasto delle infrastrutture alla banda ultralarga, promosso da Regione Emilia-Romagna, Lepida SpA, Laboratori Guglielmo Marconi e Telecom Italia. Il convegno ha fatto il punto su opportunità e sfide legate alla creazione del catasto delle infrastrutture, strumento fondamentale per consentire alle pubbliche amministrazioni di sviluppare infrastrutture tecnologiche sul territorio, a cominciare dalle reti informatiche di nuova generazione. L obiettivo è quello di avere una mappa dettagliata delle reti di servizi che innervano il territorio italiano, a disposizione di enti e imprese che su quel territorio vogliono portare crescita e innovazione. L evento, diretto principalmente alle amministrazioni locali e al quale ha partecipato anche l Anci, ha discusso le nuove opportunità aperte dalla disponibilità di un catasto elettronico del sottosuolo e, per mezzo di testimonianze di Comuni e Regioni, presenterà strumenti e soluzioni adatte alla sua realizzazione. Nel corso degli anni il nostro paese si è dotato di diversi servizi catastali: il catasto edilizio, il catasto delle sorgenti radiomobili, il catasto dei rifiuti, etc. Nonostante la rilevanza del tema e il crescente interesse da parte di industria e Pubblica Amministrazione, non è stato ancora realizzato un catasto nazionale dedicato alle infrastrutture tecnologiche disponibili nel sottosuolo, quali la rete idrica, la rete di distribuzione elettrica, le reti per le telecomunicazioni, etc. Tuttavia, diverse importanti esperienze a livello internazionale hanno dimostrato come la disponibilità di un catasto delle infrastrutture tecnologiche possa garantire notevoli vantaggi alla collettività. Il tema diventa di importanza centrale per la realizzazione di una nuova rete informatica (Next Generation Access Network o NGAN), costituita da connessioni capillari in fibra ottica. Un importante sfida tecnologica che richiede notevoli investimenti ed una forte capacità di pianificazione delle infrastrutture. Infatti, il principale driver di costo nella realizzazione di una rete ottica è costituito dalle opere civili necessarie alla sua installazione. La necessità di tutelare il patrimonio storico ed artistico delle città e l esigenza di minimizzare l impatto delle opere sulla mobilità dei cittadini suggeriscono di limitare le attività di scavo alle aree in cui ciò è strettamente indispensabile. Basare la progettazione sul principio del riuso delle infrastrutture già esistenti sul territorio, installando le reti di nuova generazione in condotti liberi o parzialmente utilizzati, consente di abbattere quei costi e semplificare la pianificazione di nuove infrastrutture. Un catasto elettronico delle infrastrutture, in grado di supportare gli utenti nel censimento delle infrastrutture disponibili, 4
diventa quindi uno strumento indispensabile per consentire lo sviluppo di una rete di nuova generazione. (anci.it) MiSE: Tv locali- Criteri assegnazione frequenze residue e disponibili Il Ministero dello Sviluppo Economico ha individuato dei criteri trasparenti e non discriminatori per assegnare le frequenze residue e disponibili, intendendo per frequenze residue quelle pianificate dall Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per l emittenza televisiva locale e non assegnate tramite diritto d uso ad alcun soggetto in un determinato bacino e per frequenze disponibili quelle non pianificate dall Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ma temporaneamente libere ed utilizzabili su base non interferenziale, previo esclusivo consenso formale della stessa Autorità. I soggetti interessati, inclusi quelli che hanno presentato precedente istanza di estensione o variazione della frequenza oggetto del diritto d uso senza conseguire, alla data del presente atto, il provvedimento finale da parte della DGSCER (Direzione Generale Servizi di Comunicazione Elettronica e Radiodiffusione), anche relativamente alle suddette istanze, potranno presentare domanda di assegnazione esclusivamente per una specifica frequenza residua al: Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Comunicazioni, Direzione Generale Servizi di Comunicazione Elettronica e Radiodiffusione - Divisione III - Viale America, 201-00144 Roma nonché altra copia alla Direzione Generale Pianificazione e Gestione dello Spettro Radioelettrico Divisione V, entro 30 giorni dalla pubblicazione sul sito del Ministero di una tabella contenente le frequenze residue, suddivise per regioni e province. Determina 24 settembre 2013 (pdf, 161 kb) UNIONE EUROPEA Commissione europea: mercato unico delle telecomunicazioni. Nuovo piano di riforma La Commissione europea ha adottato il suo programma di riforma del mercato delle telecomunicazioni più ambizioso degli ultimi 26 anni. Annunciato da José Manuel Barroso, Presidente della Commissione, nel suo discorso sullo stato dell'unione del 2013, il pacchetto legislativo "Un continente connesso", una volta adottato, ridurrà le tariffe imposte ai consumatori, semplificherà gli oneri burocratici a carico delle imprese e garantirà un ventaglio di nuovi diritti sia agli utenti che ai fornitori di servizi, in modo che l'europa sia di nuovo uno dei leader mondiali nel settore del digitale. Il pacchetto legislativo punta a risolvere questi problemi attraverso i seguenti elementi principali. Semplificare le norme UE per gli operatori delle telecomunicazioni - Un'unica autorizzazione per operare in tutti i 28 Stati membri (invece di 28 autorizzazioni diverse), un limite di legge severo per la regolamentazione dei sottomercati delle telecomunicazioni (al fine di ridurre il numero dei mercati regolamentati) e una maggiore armonizzazione delle modalità con cui gli operatori possono affittare gli accessi alle reti di proprietà di altre società per offrire un servizio concorrenziale. 5
Eliminare dal mercato i costi del roaming - Dal 1 luglio 2014 sarà vietato imporre una tariffa per le chiamate ricevute in roaming durante gli spostamenti nell'ue. Le società di telefonia potranno scegliere tra 1) offrire piani telefonici validi ovunque nell'unione europea ("parla ovunque come a casa"), i cui prezzi saranno determinati dalla concorrenza sul mercato interno, oppure 2) consentire ai loro clienti di "dissociare" i piani tariffari, ossia selezionare un diverso fornitore per il roaming che offre tariffe inferiori (senza dover acquistare una nuova scheda SIM). Questa proposta si basa sul regolamento relativo al roaming del 2012 che impone agli operatori tagli dei prezzi all'ingrosso del 67% per il traffico dati a partire da luglio 2014. Abolire la maggiorazione del prezzo delle chiamate internazionali in Europa - Oggi le società di telefonia tendono a maggiorare il prezzo delle telefonate effettuate dal paese di un determinato consumatore verso altri paesi dell'unione europea sia per la telefonia fissa che per quella mobile. La proposta odierna obbligherà le società a non fatturare, per le chiamate intraunionali da rete fissa, tariffe più elevate di quelle previste per una chiamata nazionale a lunga distanza. Per le chiamate intraunionali da rete mobile la tariffa non potrà superare 0,19 euro al minuto (più IVA). Nel determinare i prezzi, le società potranno recuperare i costi obiettivamente giustificati, ma scompariranno i profitti arbitrari sulle chiamate intraunionali. Tutela giuridica dell'internet aperta (neutralità della rete) - Sarà vietato bloccare o rallentare i contenuti di internet, fornendo agli utenti un accesso alla rete completo e aperto, indipendentemente dal costo dell'abbonamento o dalla velocità della connessione. Le imprese del ramo potranno ancora fornire "servizi specializzati" a qualità garantita (come la TV via internet, i servizi di video su richiesta, le applicazioni per la diagnostica per immagini ad alta risoluzione, per le sale operatorie virtuali e per i servizi cloud ad alta intensità di dati, fondamentali per le imprese, purché ciò non interferisca con la velocità di connessione a internet promessa ad altri clienti. I consumatori avranno il diritto di verificare se la velocità di connessione corrisponde effettivamente alla tariffa pagata e di recedere dal contratto se le condizioni pattuite non sono rispettate. Nuovi diritti dei consumatori, armonizzati in tutta Europa - Nuovi diritti come il diritto a contratti scritti in un linguaggio semplice, con informazioni più comparabili, diritti più ampi nel passaggio a un altro fornitore o a un nuovo contratto, il diritto a sottoscrivere un contratto di 12 mesi, se il cliente non desidera una durata superiore, il diritto a recedere dal contratto se la velocità della connessione internet non corrisponde a quella pattuita, il diritto di ottenere l'inoltro dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e-mail dopo il passaggio a un altro fornitore di servizi internet. Assegnazione coordinata dello spettro delle frequenze - Questo coordinamento permetterà agli europei di avere maggior accesso alla rete mobile 4G e al Wi-Fi. Gli operatori mobili saranno in grado di sviluppare piani d'investimento transfrontalieri più efficaci, grazie a un maggior coordinamento delle tempistiche, della durata e delle altre condizioni di assegnazione delle radiofrequenze. Gli Stati membri manterranno le loro responsabilità in materia e continueranno a incassare i contributi versati dagli operatori mobili, operando in un quadro più coerente che amplierà anche il mercato delle apparecchiature più avanzate per le telecomunicazioni. 6
Più certezze per gli investitori - La raccomandazione sulle metodologie di determinazione dei costi e sugli obblighi di non discriminazione è il secondo elemento di questo pacchetto che integra la proposta di regolamento cui è strettamente legata. Essa mira ad aumentare le certezze per gli investitori, intensificando il livello degli investimenti e riducendo le divergenze tra i regolatori. Ciò significa 1) un'ulteriore armonizzazione e maggiore stabilità dei costi che gli operatori storici possono addebitare per garantire ad altri l'accesso alle reti in rame esistenti e 2) garantire che i soggetti che richiedono l'accesso possano accedere in modo realmente equivalente alle reti. Assicurando questa pressione concorrenziale e l'assenza di discriminazione, i prezzi dell'accesso all'ingrosso alla banda larga "di nuova generazione" saranno determinati dal mercato e non dai regolatori, con minori oneri burocratici per gli operatori. Comunicazione sul contesto e l'urgenza di un mercato unico delle telecomunicazioni 7