PESCATURISMO. Sviluppo e diffusione del pescaturismo in Italia. Altri vantaggi derivanti dal pescaturismo. Normativa vigente



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Transcript:

Attività di pescaturismo ed ittiturismo nell Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno: informazioni sulle opportunità di integrazione del reddito e di salvaguardia ambientale per gli operatori della pesca DISPENSE

PESCATURISMO Sviluppo e diffusione del pescaturismo in Italia Altri vantaggi derivanti dal pescaturismo Normativa vigente Promozione ed organizzazione del pescaturismo

Sviluppo e diffusione del pescaturismo in Italia Per dare una misura dei cambiamenti seguiti all introduzione del pescaturismo occorre tornare indietro nel tempo, confrontando le tendenze attuali con lo stato dell arte di qualche anno addietro. Nel 1998 ebbe luogo una ricerca sulle prospettive di sviluppo di questa nuova realtà professionale, valutandone, tra l altro, l impatto socioeconomico (Mamone et al., 1998). Nel corso della ricerca vennero effettuati: 1) L esame del quadro normativo nazionale, regionale e compartimentale; 2) L analisi del fenomeno attraverso: Il censimento e la caratterizzazione delle imprese autorizzate dal 1992 al 1997; L esame della situazione attuale e della dinamica delle imprese censite negli anni; L analisi del turismo costiero, a livello regionale, da maggio a settembre, ossia l unico periodo in cui all epoca era permesso lo svolgimento di quest attività; 3) la valutazione dell impatto socioeconomico e delle prospettive di sviluppo. La ricerca si concentrò poi sulle quattro regioni in cui il pescaturismo si era maggiormente sviluppato Toscana, Liguria, Sardegna e Sicilia formulando due ipotesi di riconversione per gli operatori della piccola pesca e procedendo ad un confronto con i ricavi della sola attività di cattura. Nel 1997 il 66,9% delle imbarcazioni apparteneva al settore della piccola pesca, che costituisce tuttora l asse portante dell attività; la stazza lorda media era pari a 9,85 T, la media dei turisti imbarcabili era di 9,1 e la tariffa media per uscita era di 29,6 a persona, fino ad un massimo di quasi 92 registrati in Liguria. Per quanto riguarda la variazione del numero delle imprese negli anni, dal 1992 al 1996 si era registrato un incremento delle richieste d autorizzazione, mentre proprio nel 1997 avevano subito una forte flessione (-14,5 %). Le imprese autorizzate erano allora 147 (di cui solo il 58,3 % attive) e le regioni in cui il fenomeno non poteva considerarsi episodico erano: Toscana, Sardegna, Liguria, Sicilia, Veneto e Lazio. La Toscana era la regione con il maggior numero di imprese attive e con la più alta percentuale di imprese attive rispetto a quelle autorizzate, mentre in Veneto e nel Lazio l attività poteva essere considerata come un fenomeno marginale. Oggi le autorizzazioni sono più che raddoppiate (circa 310 imprese) e la diffusione dell attività è più uniforme, avendo ormai raggiunto tutte le regioni costiere. A titolo d esempio nel 2003 in Liguria si è passati da 29 a 65 autorizzazioni, in Toscana da 31 a 40 ed in Sardegna da 37 a 38, mentre in Puglia - dove il pescaturismo era assente l anno scorso sono state approvate dalle autorità competenti una quarantina di richieste di finanziamento a valere sui bandi regionali. Un censimento di Lega Pesca relativo alle barche aderenti all Associazione attive in questo settore nel 2004, ne ha contato 20 in Liguria, 9 in Toscana, 21 in Sardegna, 50 in Sicilia e 20 in Calabria, cui si sommano circa altre 70 imbarcazioni distribuite nelle altre regioni. Ciò ha contribuito a variare l offerta delle località marittime, intercettando una quota importante del turismo all aria aperta - uno dei segmenti settoriali che attualmente mostrano una maggiore espansione e dimostrando le

possibilità di sviluppo di un altra forma di turismo compatibile all interno delle Aree Marine Protette (AMP). Nel 1997 i livelli d attività media erano piuttosto bassi, pari a 17,6 giorni l anno, se si considera la media nazionale dell epoca dichiarata dagli intervistati, ed a 18,3 nelle quattro regioni bersaglio. L'unica eccezione di un certo rilievo era rappresentata dal notevole livello d attività espresso in Liguria (pari a 32 giorni). In ogni caso, raramente le imbarcazioni effettuavano più di un uscita giornaliera. La ricettività delle località marittime era più che adeguata a sostenere le ipotesi di sviluppo formulate nello studio: infatti, nei mesi di maggiore affluenza (luglio e agosto) i posti letto disponibili erano utilizzati al 35 percento. Il positivo bilancio tra costi e ricavi, sia in assoluto sia relativamente alla piccola pesca, già attestava l economicità d impresa. A livello nazionale, infatti, la media dei ricavi annui era 4,7 volte maggiore di quella relativa ai costi. La convenienza della diversificazione degli operatori della piccola pesca risultava evidente in Toscana, Liguria e Sicilia, mentre in Sardegna il confronto era favorevole all attività alieutica tradizionale, in ragione dell eccezionale valore delle produzioni ittiche regionali, ma anche delle basse tariffe applicate dagli operatori sardi. Queste oggi hanno subito un adeguamento, tant è che la tariffa media applicata nel 2003 a Porto Torres era pari al doppio di quella nazionale del 1997 (Gazale, in Lega Pesca 2004). Quanto alla simulazione di riconversione effettuata, i risultati ottenuti erano chiaramente in favore del pescaturismo, sia in termini di maggior quota di mercato turistico conquistabile - sostanzialmente tramite un aumento dei livelli di attività - sia dal punto di vista dell incremento di reddito rispetto alla pesca, raggiunto con trascurabili aggiustamenti tariffari. Faceva eccezione la Sardegna, nella quale allora si ritenne un valido obiettivo mantenere gli stessi livelli di reddito dell attività primaria, mentre oggi con l aumento delle tariffe anche nell isola l attività di pescaturismo risulta essere più redditizia di quella alieutica. Peraltro, il maggior vantaggio economico del pescaturismo rispetto alla pesca artigianale risultava ancor più significativo considerato che il primo era ancora in fase di avviamento. Dato lo stato di crisi economica che già affliggeva la pesca costiera, nello sviluppo del pescaturismo si era individuata in primo luogo la possibilità di salvaguardare gli attuali livelli di reddito e di conseguenza quelli occupazionali. Peraltro la diversificazione, o addirittura un eventuale processo di riconversione, risultano meno traumatici per gli operatori, in ragione della loro permanenza nel proprio ambito culturale. Per il settore alieutico, comunque, la valenza strategica del fenomeno va ben oltre gli effetti citati, tant è che già nel 1998 alcuni pescatori avevano definitivamente riconvertito la propria attività, e si evidenziavano nuove opportunità lavorative per operatori di supporto a terra, disponibili per gli stessi appartenenti alla comunità dei

pescatori. Di tale fenomeno possono beneficiare, tra l altro, due delle categorie a maggior rischio di disoccupazione o sottooccupazione, i giovani e le donne: soprattutto per quest ultimo caso non vanno trascurate le ricadute positive anche in termini di pari opportunità e di un maggiore riconoscimento del ruolo che le donne ricoprono all interno delle comunità dei pescatori. Viceversa i giovani, generalmente più scolarizzati dei loro padri, potrebbero essere riconquistati al settore - spesso considerato uno sbocco lavorativo non gratificante - consentendo in tal modo la conservazione di una cultura che da sempre si tramanda oralmente e nella prassi. Dall inchiesta effettuata, i principali ostacoli allo sviluppo evidenziati dagli operatori riguardavano sostanzialmente: 1. Le limitazioni della normativa in vigore, in gran parte corrette da quella attualmente vigente. Se è vero che il precedente decreto ministeriale attuativo del 19/6/92 non limitava a dodici il numero di turisti imbarcabili, pur affidando alle Capitanerie la decisione finale, esso poneva comunque molte altre limitazioni che ostacolavano lo sviluppo dell attività. Basti pensare che l esercizio era limitato a 5 mesi, esclusivamente in ore diurne ed entro le 3 miglia, ed inoltre vi era il divieto d imbarco per i minori di 14 anni e l uso di reti a circuizione ed a strascico in luogo di quelle a traino proibite dall attuale D.M. 293/99. Oggi, inoltre, possono essere utilizzate anche le imbarcazioni di supporto agli impianti d acquacoltura ed è possibile acquisire imbarcazioni inferiori alle 10 TSL per svolgere specificatamente quest attività entro le 6 miglia, escludendo però l uso dei palangari. Il nuovo decreto ha quindi favorito le regioni con buone condizioni meteo-climatiche e coloro che pescano anche nelle ore notturne. Si è cercato inoltre di compensare lo svantaggio competitivo delle imbarcazioni della piccola pesca - la cui stazza limita il numero di turisti imbarcabili - e di facilitare il turismo familiare. Si è infine ritenuto di agevolare il disimpegno delle imbarcazioni di maggiore stazza e di una parte del personale dedito alla pesca verso attività più ecosostenibili Il D.M. 293/99, oltre ad eliminare i suddetti vincoli, ha anche contribuito a fare chiarezza, iniziando ad uniformare gli indirizzi delle diverse Capitanerie per ridurre le discrezionalità interpretative. In base alla ricerca citata, la Liguria era l unica Regione ad aver emanato una legge specifica (L.R. 23/96), prevedendo contributi per l adeguamento delle imbarcazioni da pesca che intendono effettuare il pesca-turismo, che oggi sono previsti da diverse Regioni anche grazie alle possibilità offerte dallo SFOP 2000-2006. A tal proposito è in fase di emanazione una Circolare Ministeriale che stanzierà incentivi da 10000 a 50000 rispettivamente per attività di pescaturismo o ittiturismo. 2. Lo scarso movimento turistico. Al riguardo attualmente si registra un certo miglioramento in diverse regioni costiere, a seguito delle recenti crisi

internazionali e delle emergenze sanitarie che hanno sostanzialmente deviato i flussi turistici, favorendo le località marittime italiane. Sul fascino del pescaturismo e quindi sull abilità degli operatori - si giocherà poi la capacità di conquistare stabilmente le quote di mercato. 3. La scarsa conoscenza del fenomeno da parte del grande pubblico e gli alti costi promozionali. Ad oggi, però, la conoscenza del pescaturismo è aumentata grazie al maggiore interesse dei media e, soprattutto, alle campagne pubblicitarie ed alle azioni promozionali delle associazioni di categoria (siti web dedicati, corsi di formazione, politiche di marchio, distribuzione o spedizione di materiale pubblicitario, organizzazione di convegni, sponsorizzazione di trasmissioni televisive etc.), che si sono fatte carico dei costi, coinvolgendo spesso Amministrazioni Pubbliche ed Enti Locali. 4. La difficoltà di dotarsi di un organizzazione turistica, limite spesso superato grazie alla maggiore esperienza nel settore, ai corsi di formazione ed aggiornamento organizzati dalle Associazioni di categoria, alla creazione di società di servizi ad hoc, ed alla nascita di Associazioni tra operatori pescaturistici che potranno così far fronte alla polverizzazione dell offerta dei servizi, fenomeno che rappresenta un grosso ostacolo all affermazione di questa attività in presenza di una domanda sostenuta. In definitiva, i risultati della ricerca descrivevano il mancato sviluppo del pescaturismo a distanza di sei anni dalla sua introduzione, nonostante uno zoccolo duro costituito da 88 imprese che nei tre anni precedenti (dal 1995 al 1997) avevano rinnovato la licenza e che, pur in presenza di una rigida selezione del mercato, rappresentavano una discreta base di imprese che avevano trovato nel pescaturismo un interessante opportunità di integrazione del proprio reddito. Le conclusioni però indicavano anche i nodi da sciogliere per favorire lo sviluppo del settore, ed oggi possiamo osservare che, in gran parte, ciò è già avvenuto nel corso degli ultimi 5 anni. Bibliografia: Lega Pesca, 2004. Diversificazione socioeconomica della piccola pesca nelle Aree Marine Protette. Pescaturismo ed altre esperienze. In collaborazione con EMPA (Imprenditori di Attività Marine di Pesca Spagnole), S.A.E. (Confederazione dei Pescatori Greci) e Federturismo. Atti del Workshop svolto a Porto Torres Parco Nazionale dell Asinara il 3 e 4 ottobre 2003. Mamone R., D Ambra R., Dell Aquila M., Fezzardi D., Fiore M., Maccaroni A., Mariani A., Paglino F., Rampacci M., Salerno G., Tancioni L., 1998. Prospettive di sviluppo del pescaturismo. Biol. Mar. Medit., 5 (3): 2418-2427

Altri vantaggi derivanti dal pescaturismo In considerazione del miglioramento del quadro complessivo - più favorevole allo sviluppo - specialmente in alcune località particolarmente vocate, si può sicuramente ritenere che il raggiungimento della massa critica di imprese attive nel settore tenderà ad innescare una serie di ricadute positive. Del resto, le previsioni di crescita annua dell industria turistica fino al 2020, riviste dall Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT/WTO), a seguito dell 11 settembre 2001, sono pari al 2,8 per cento, mentre si prevede che il settore dell ecoturismo cresca del 18,5 per cento (Galli e Notarianni, 2002). In tale ambito trova la sua naturale collocazione il pescaturismo, che rientra di buon grado nella definizione internazionalmente accettata di ecoturismo: viaggiare in maniera responsabile nell ambiente e visitare aree naturali relativamente indisturbate al fine di godere, studiare ed apprezzare la natura ed ogni caratteristica culturale ad essa associata, in modo da promuoverne la tutela, da minimizzare l impatto sull ambiente e da fornire sostanziali benefici socioeconomici alle popolazioni locali. Un altro vantaggio atteso dallo sviluppo del pescaturismo è la valorizzazione delle strutture e delle infrastrutture della pesca. Ciò vale anche per l ittiturismo, cioè la possibilità di fornire ospitalità negli ambienti dove vivono gli stessi pescatori, attività ancora poco sviluppata in attesa di ulteriori chiarimenti normativi (Lega Pesca nel 2004 ha censito 20 posti letto offerti dai suoi aderenti in tutta Italia). Peraltro un pescaturismo di qualità richiede maggiore sicurezza e conforto a bordo, aspetti che favoriscono non solo i turisti, ma gli stessi pescatori durante lo svolgimento della loro attività principale. Ogni pescatore dovrebbe cercare di osservare la sua imbarcazione dal punto di vista del turista (che spesso non è un giovane ed agile skipper), mettendo a fuoco i punti critici sotto il profilo del rischio, ma anche della comodità durante imbarco, sbarco, navigazione ed operazioni di pesca. La ricerca degli adeguati compromessi tra le esigenze della pesca e quelle del pescaturismo può diventare, così, una grande occasione per la piccola industria cantieristica, e questo per due diversi motivi: il primo, e il più ovvio, riguarda il ruolo di volano economico del pescaturismo. A partire dal recente riconoscimento della Unione Europea dei suoi meriti, le Regioni obiettivo 1, utilizzando i fondi POR/SFOP 2000-2006, hanno avuto la possibilità di erogare contributi per l adeguamento delle imbarcazioni nell ambito degli interventi di carattere socioeconomico, azioni di sostegno alla diversificazione delle attività. A questi - che prevedono fino a 20.000 di contributo in conto capitale - si aggiungeranno gli incentivi stanziati con una circolare di prossima emanazione dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ed insieme alimenteranno in gran parte il settore della piccola cantieristica. Questo segmento industriale, oltretutto, sta particolarmente soffrendo la riduzione delle commesse, conseguente alle misure di contrazione dello sforzo di pesca decise in sede comunitaria; il secondo motivo riguarda la possibilità di crescita professionale - relativamente alla fase ingegneristica - sull onda di una sfida che prevede il ripensamento delle imbarcazioni (in fase di costruzione o, ancor più, di adattamento di quelle già esistenti), non più solo in funzione delle attività di cattura. Si pensi al rilancio di diverse industrie - dai mobilifici alle fabbriche degli orologi, passando per l industria alimentare - attraverso strategie che hanno puntato molto sulla duttilità e sulla possibilità di rimodulare ovvietà progettuali consolidate, le cui certezze erano legate solo all uso tradizionale dei manufatti ed a prassi ereditate senza ripensamenti critici. Questo processo può essere quindi l occasione per rendere più agevole l adeguamento alla normativa sulla sicurezza a bordo, meno usurante l attività di pesca, e più efficiente in termini energetici l unità produttiva.

Non bisogna poi dimenticare il potenziale promozionale a favore dei prodotti della pesca, della cucina locale tradizionale e dei prodotti ittici trasformati. Si pensi alla straordinaria occasione di pubblicizzare prodotti misconosciuti, freschi o - nel caso di brutto tempo e scarse catture - conservati, come la sardella, il tonno sott olio, la bottarga o l anguilla marinata. Fondamentale in questo caso diventa il ruolo femminile per far conoscere di più sapori e ricette, valorizzando in tal modo le catture generalmente meno apprezzate dal mercato, ed innescando un circuito virtuoso conoscenza-apprezzamento-domanda di mercato. Ciò, naturalmente, non significa relegare le donne ancora una volta in cucina, essendo ormai numerosi gli esempi di donne che hanno dimostrato anche nella pesca le loro capacità imprenditoriali, le loro conoscenze tecniche e la loro abilità manuale anche nelle fasi di cattura. Altra opportunità da cogliere nello svolgimento del pescaturismo è l integrazione con gli altri operatori turistici, al fine di sviluppare sinergie per rendere più appetibile l offerta turistica nelle località marittime. La diversificazione dell offerta, del resto, è stata la chiave del successo dell Emilia Romagna, la regione che più di tutte ha saputo attrarre il turismo costiero. Non si parla solo di contatti ed accordi con ristoranti, campeggi o alberghi: ad esempio gli armatori Costa nel 2003, nei pacchetti turistici delle crociere offerte in Puglia, avevano previsto una giornata di pescaturismo, ed avevano stipulato una convenzione con i pescatori grazie alla quale in estate si assicurava due volte a settimana la partecipazione di un cospicuo numero di turisti. Ciò garantisce, ovviamente un organizzazione ed una programmazione altrimenti impensabile, fatte salve le incognite meteorologiche. Anche l aspetto della valorizzazione e della conservazione della cultura marinara non deve essere sottovalutato, data la valenza che vanno man mano assumendo esperienze quali gli eco-musei nelle saline di Trapani piuttosto che nelle valli di Comacchio, o i musei del mare come quello di Ischia. Infatti, anche da noi, come già in Francia, sta lentamente prendendo piede un indirizzo culturale che prevede un ampia distribuzione dei musei, attrazioni turistiche e presidi sul territorio finalizzati alla conservazione dei saperi ed alla rivisitazione della storia locale. Altro effetto del pescaturismo, non di minor conto, è certamente lo sviluppo nei turisti di una maggiore sensibilità sulle emergenze che caratterizzano il settore alieutico in generale e quello della piccola pesca in particolare. Creare consenso intorno alla figura del pescatore, capovolgendo antichi pregiudizi negativi, ha un enorme significato politico e consente la creazione di un movimento d opinione pronto a sostenere le giuste battaglie del mondo della pesca. Connesso a questo aspetto vi è quello, duplice, della conservazione delle tradizioni culturali marinare, e della salvaguardia dell ambiente marino. Il turista pronto a rinunciare ad alcune comodità per trascorrere una giornata a bordo di un imbarcazione da pesca professionale è, solitamente, un soggetto amante della natura, sensibile ai problemi della salvaguardia dell ambiente e delle antiche tradizioni che con esso fanno la storia delle località marinare dedite alla pesca. Una persona con le caratteristiche sopra descritte è interessata a conoscere quali pratiche siano dannose per l ambiente e quali invece abbiano un impatto nullo o addirittura positivo; quali accorgimenti mettere in atto, ovvero come rendere gi attrezzi e le tecniche più selettive, per limitare le catture di riproduttori o di individui sotto taglia; in quali stagioni non si deve esercitare sforzo di pesca in determinate zone e perché (ad esempio, le praterie di Posidonia oceanica sono utilizzate come aree riproduttive da molte specie nel periodo estivo). I pescatori, che ben conoscono le abitudini dei pesci, ed in particolare i loro spostamenti, possono illustrare i principi della gestione della risorsa ittica, spiegando durante le ore trascorse in mare, cosa li guida nella scelta della zona in cui calare gli attrezzi o cosa ha determinato la scelta delle dimensioni della maglia della rete o degli ami che si stanno impiegando.

Di fatto poi, la conversione dell attività da pesca professionale nel pescaturismo comporta una ricaduta positiva sull ambiente come conseguenza inevitabile. Infatti, la reale attività di pesca è limitata al tempo necessario per le dimostrazioni, affinché i turisti assistano a tutte le fasi delle operazioni, e si pone il fine di catturare quanto necessario al divertimento (ed eventualmente al pranzo) dei partecipanti. Ciò si traduce in un numero di ore di attività molto inferiore a quello proprio delle attività di pesca professionale: ne consegue un minore consumo di carburante e delle componenti che, una volta esauste (olio lubrificante, batterie) pongono problemi di smaltimento. Come accennato, le resa economica dell impresa non è legata alla vendita del pescato come nell attività professionale: di ciò l ambiente e le risorse ittiche ne traggono immediato beneficio, perché il prelievo dagli stock naturali è di gran lunga inferiore a quello che occorre ad un azienda che deve trarre unicamente dal pescato il proprio reddito. Tale vantaggio diventa ancor più consistente se si considera che, alcune volte, le necessità economiche impellenti costringono i pescatori ad operare al di fuori delle norme emanate allo scopo di ridurre l impatto e proteggere la risorsa. Bibliografia Galli P. e Notarianni M., 2002. La sfida dell ecoturismo. De Agostani

Normativa vigente: Pesca-turismo Attualmente il pescaturismo è regolato dalla L. 41/82 e successive modificazioni e dal Decreto Ministeriale attuativo del 13 aprile 1999 n.293, che disciplina l attività: Tra le iniziative di pesca-turismo rientrano: a) attività pratiche di pesca sportiva; b) attività turistico-ricreative per la divulgazione dei saperi marinari e della pesca (escursioni costiere con ritorno al porto di partenza, osservazione della pesca professionale, ristorazione a bordo o a terra); c) attività divulgative per la valorizzazione dell ambiente costiero, delle acque interne, della pesca professionale. Può essere esercitato: a) anche di notte (in presenza di alloggi almeno pari a quelli dell equipaggio 1, o anche in caso di imbarcazioni completamente sprovviste di ricovero 2 ) e per tutto l anno, inclusi i festivi, con condizioni meteomarine favorevoli (massimo forza 2): dal 1 novembre al 30 aprile è necessario un riparo, anche non fisso; b) non oltre le 6 miglia per le imbarcazioni da pesca costiera locale e non oltre le 20 per la pesca costiera ravvicinata, anche nei compartimenti limitrofi; c) anche da imbarcazioni da pesca al di sotto delle 3 TSL, previa autorizzazione del Capo del Compartimento Marittimo di appartenenza e possesso del certificato di annotazione di sicurezza 3. d) ospitando anche i minori di 14 anni, se accompagnati da un adulto; e) con attrezzi da posta (ferrettara,circuizione, trappole, etc) palangari, lenze ed arpione, se previsti nella licenza ed utilizzati a distanza conveniente da altre imbarcazioni 4 ; f) con uno dei sistemi sopra elencati, se si sbarcano e sigillano i sistemi a traino 5 ; g) anche con attrezzi da posta o palangari in caso di abilitazione esclusiva al sistema lenze o all uso dell arpione; h) anche con l aggiunta di un altro sistema a scelta tra attrezzi da posta, palangari, lenze o arpione - in caso di abilitazione ad uno solo dei seguenti sistemi: attrezzi da posta, ferrettara o palangari; i) con attrezzi da pesca sportiva - cioè essenzialmente quelli che rientrano nella categoria degli ami, quindi palangari e lenze (bolentino e canne) - purché non intralcino le attività a bordo. E possibile: a) per cooperative ed imprese di pesca, acquisire navi non superiori alle 10 TSL (se sono nuove è necessario il nulla osta per l iscrizione quali navi da pesca), per esercitare pesca-turismo entro le 6 miglia con attrezzi da posta, ferrettara, lenze ed arpione 6 ; b) per i concessionari di aree marine per maricoltura o tonnare, esercitarvi il pesca-turismo con le imbarcazioni asservite in impianti (V categoria); c) richiedere la sostituzione di attrezzi da posta, ferrettara o palangari, previsti in licenza, con attrezzi da posta, palangari, lenze ed arpione La domanda di autorizzazione per la barca: a) deve essere presentata al Capo del Compartimento Marittimo di appartenenza, che deve rispondere entro 60 giorni fissando il numero di persone imbarcabili (massimo 12 e tenuto conto anche delle indicazioni dell Ente Certificatore) e può revocare l autorizzazione per un anno in

caso di inosservanza del regolamento. A parità di Stazza Lorda e/o Lunghezza Fuori Tutta il numero di turisti imbarcabili può variare. Esso dipende sia dalle prove di stabilità eseguite dall Ente Certificatore che dalle valutazioni del Capo del Compartimento Marittimo. Del resto l Ente Certificatore stabilisce il numero delle persone imbarcabili anche in base alle dotazioni di bordo, al peso dell attrezzatura imbarcata ed altro, mentre il Capo del Compartimento deve tener conto sia dell equipaggio minimo (fissato da accordi sindacali locali) che delle garanzie in tema di sicurezza. b) deve contenere copia di: annotazioni di sicurezza per la barca, prova di stabilità e/o prova occasionale di stabilità, annotazioni di sicurezza per il pesca-turismo; c) deve essere ripresentata in caso di modifica delle caratteristiche tecniche della barca; d) deve contenere un tariffario; Dotazioni obbligatorie: a) materiale sanitario non scaduto conservato in cassette di medicinali con pareti rigide, facilmente asportabile, a tenuta stagna e galleggiante, contenenti: un flacone da 250 cc di disinfettante a base di ammonio quaternario; 1 flacone di vetro scuro di ammoniaca; 5 confezioni di varie misure di bende; 1 confezione di cerotti medicati ed una di cerotto adesivo; 1 pacco da 250 gr. di cotone idrofilo; 1 forbice comune; 1 confezione di varie misure di garza idrofila in compresse; 1 confezione di garza vaselinata in compresse; 1 confezione di guanti monouso; 1 confezione di stecche per fratture 7 ; b) mezzi di salvataggio 8 sufficienti per tutti e di pronta utilizzazione e cioè: una cintura di salvataggio per ognuno; un salvagente anulare per barche fino a 10 m di LFT; 2 fino a 24, di cui uno dotato di boetta luminosa; 4 salvagenti anulari di cui due dotati di boetta luminosa oltre i 24 m di LFT; per la pesca ravvicinata zattere di salvataggio sufficienti per tutti; per la pesca locale apparecchi galleggianti per tutti; le navi autorizzate fino alle tre miglia non hanno l obbligo di mezzi di salvataggio collettivi, ed entro un miglio non c è obbligo di salvagente anulare. c) mezzi di salvataggio individuali per i minori di 14 anni, in caso di loro imbarco; d) certificato di annotazioni di sicurezza valido; e) polizza assicurativa per le ore notturne (in alcuni Compartimenti); f) autorizzazione igienico-sanitaria in caso di ristorazione a bordo, e libretto di idoneità sanitaria per il personale addetto alla manipolazione degli alimenti; g) apparato radio-telefonico VHF, anche portatile, per tutte le imbarcazioni. Ittiturismo L ittiturismo è considerato, insieme al pesca-turismo, tra le attività connesse a quelle della pesca, a patto che la pesca rimanga attività prevalente e che siano utilizzati prevalentemente prodotti derivanti da quest ultima 9. Il D.Lgs. 18 maggio 2001 n. 226 introduce e definisce l ittiturismo attività di ospitalità, di ristorazione, di servizi, ricreative, culturali finalizzate alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse della pesca, valorizzando gli aspetti socio-culturali del mondo dei pescatori, esercitata da pescatori professionisti singoli o associati, attraverso l utilizzo della propria abitazione o struttura nella disponibilità dell imprenditore. Alle opere ed alle strutture destinate all ittiturismo si applicano le norme del testo unico in materia edilizia 10 e le disposizioni relative

alla possibilità di utilizzo di opere provvisionali per l accessibilità ed il superamento delle barriere architettoniche 11 LEGENDA 1 come da DM 22/6/82 art. 5 1 comma, esteso anche ai non ricercatori 2 secondo la Circolare della Direzione Generale della Pesca del 13/7/2000 3 Circ. Min. Trasporti e Navigazione del 7/5/97 4 art. 96 del DPR 1639 del 2/10/1968 5 Ministero per le Politiche Agricole DM 26/7/95 art. 19 6 Ministero per le Politiche Agricole art.19 del DM 26/7/95, ad esclusione dei palangari 7 indicato nel decreto n 279 del Ministero della Sanità del 25 maggio 1988 8 indicati dagli artt. da 12 a 15 del DM del 22 giugno 1982 9 Art. 3 del D. Lgs. n 226 del 18 maggio 2001 10 D. Lgs. 378 del 6.6.2001 che abroga 2 e 3 comma dell art. 10 della L. 10/77 11 Art. 24 comma 2 L. 104/92

PROMOZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL PESCATURISMO L impoverimento delle risorse ittiche causato dall inquinamento e dal sovrasfruttamento, ha aumentato negli ultimi anni l interesse dei pescatori verso il pescaturismo: la crisi generale del comparto li ha infatti ben disposti verso un attività che può permettere una riconversione graduale, vissuta nell ambito dell ambiente culturale ed operativo tradizionale. Il pescaturismo offre loro questa possibilità, anche perché i potenziali clienti sono affascinati proprio dalla partecipazione diretta alle attività tipiche della pesca professionale. È tuttavia necessario acquisire le regole fondamentali che permettono ad un impresa di pesca di avviare un attività turistica che, sebbene integrativa, dev essere di qualità e non può essere improvvisata: com è stato dimostrato dalla ricerca Prospettive di sviluppo del pescaturismo valutazione dei relativi impatti socio-economici (Mamone et al., 1998), spesso il pescatore non è capace di fare tale salto, per mancanza di una mentalità turisticoimprenditoriale, o a causa del gravoso impegno lavorativo. Per cimentarsi con successo nell esercizio del pescaturismo bisogna essere in grado non solo di illustrare le operazioni di pesca che si compiono quotidianamente - rispondendo così alle curiosità del turista -, ma soprattutto organizzare interamente le attività, possedendo tutti i riferimenti necessari al perseguimento dell obiettivo. Chi, infatti, decidesse di avviare tale esperienza dovrà richiedere le necessarie autorizzazioni, stipulare eventuali assicurazioni, programmare e gestire i tempi delle diverse escursioni integrandole con passeggiate naturalistiche lungo la costa, momenti dedicati alla ristorazione, visite culturali ecc. E necessario quindi formulare un ipotesi d impresa in grado di organizzare un attività di pescaturismo vera e propria, a partire dall esperienza di chi quotidianamente vive il mare. A tal fine può costituire una grande facilitazione la collaborazione di una persona, magari appartenente allo stesso nucleo familiare, che sia capace di rispondere alle domande dei clienti e degli operatori turistici ed in grado anche di fare da tramite fra gli stessi e gli operatori del settore turistico locali (alberghi, ristoranti, titolari di appartamenti in affitto, autonoleggi, ecc.). Questa figura potrebbe quindi provvedere ai compiti di amministrazione dell attività, emettere fatture, provvedere a contrarre le necessarie assicurazioni, seguire le pratiche intentate per ottenere le autorizzazioni, assistere insomma il pescatore negli aspetti più burocratici ad amministrativi del lavoro. Per invogliare il turista ad avvicinarsi alle proposte offerte, è importante fornire alcuni servizi essenziali. Con una telefonata, o utilizzando la posta elettronica il cliente deve poter prenotare la sua uscita in barca (ovviamente sempre subordinata alle condizioni meteomarine), l alloggio (albergo, appartamento in affitto, ospitalità in casa dei pescatori), il vitto (in ristoranti o presso le abitazioni dei pescatori), gli spostamenti se questi prevedono trasferimenti da e per la stazione ferroviaria, piuttosto che da e verso il porto marittimo o l aeroporto. In primo luogo emerge la necessità di riconoscere nel proprio territorio un patrimonio ambientale da tutelare, capace di creare attorno a sé una nuova economia turistica. A tale scopo vengono in aiuto i siti internet nei quali poter svolgere facilmente le ricerche telematiche: bisogna quindi raccogliere la documentazione relativa a tutto ciò che riguarda il territorio di riferimento (fotografie, depliant, libri, articoli, ecc.).

È utile, inoltre, che si comunichino anche informazioni che possono servire a rendere la permanenza a bordo più comoda e confortevole, ad esempio quale abbigliamento indossare o quale cibo è meglio evitare prima della partenza. Non si deve cadere nell errore di credere che si stia parlando di cose ovvie, perché le persone che verranno in barca non hanno l esperienza dei pescatori e può essere utile dire loro che devono indossare un berretto (anche d estate se effettuano un uscita notturna), che devono mangiare asciutto, e bere poco se non sono abituati al movimento delle barche per non soffrire mal di mare, che devono indossare scarpe calde, con suola di gomma perché non scivolino, ecc.). Alla riuscita di una giornata di pescaturismo è fortemente legata la pubblicità che il partecipante farà gratuitamente. Costituirà perciò un grande vantaggio per l impresa far sbarcare dei turisti che raccontino ai loro amici di aver trascorso una giornata piacevole, mangiando bene in compagnia di pescatori gentili, prodighi di spiegazioni e pronti a rispondere alle domande che venivano loro rivolte. Ciò provocherà in chi ascolta questi racconti la curiosità di provare, e quindi porterà nuovi clienti. Ovviamente questo tipo di approccio richiede conoscenze ed abilità generalmente estranee alla figura del pescatore classico, ma per questa ed altre attività è possibile avvalersi dei servizi di società specializzate, associazioni di categoria o di operatori di supporto a terra. I paesaggi, il rapporto antico con le risorse del mare, le ricchezze storiche e culturali, la bellezza di luoghi incontaminati, hanno fatto notare che il territorio dell area marina protetta è particolarmente adatto per un turismo ambientale, en plein air, che abbia come attrattiva, oltre alle risorse naturali, anche la cultura di un mondo - antico e ricco di emozioni - come quello della pesca. La prima parte del lavoro deve quindi riguardare proprio l organizzazione di itinerari, da proporre ai turisti che desiderano trascorrere piacevoli giornate con i pescatori locali, comprendendo in essi alcuni percorsi eno-gastronomici. Nelle sezioni successive sono individuate due possibili altre attività, ad integrazione dell originale proposta di pescaturismo: un museo della pesca e la divulgazione didattica nelle scuole del territorio. PROGETTO ITINERARI Nell analisi conoscitiva del territorio, bisogna individuare i possibili percorsi turistici da effettuarsi tra mare e terra. Questo lavoro, quindi, dev essere indirizzato alla sempre maggiore richiesta di un offerta turistica diversificata e di qualità, proponendosi come modesto contributo al miglioramento dell accoglienza di chiunque decida di trascorrere le sue vacanze presso l area marina protetta, nel cuore del Mediterraneo. Introduzione Secondo i riscontri dell ISTAT, le presenze turistiche nelle località marittime si attestano annualmente intorno ai 99 milioni di unità, cioè circa un terzo del totale (Becheri, 1997, rielaborato in Mamone et al., 1999). Il grande afflusso turistico rende con maggiore chiarezza l idea di quanto sia grande l interesse della gente per il mare e per tutto ciò che la vita nelle località marinare propone. Fino ad oggi, però, la rete di strutture del turismo

marittimo non ha tenuto in considerazione il mondo della pesca, in quanto l offerta specifica da parte dei pescatori tuttora non presenta i requisiti di qualità richiesti dai tour operator. Del resto nel passato il comparto, in quanto dedito solo ad attività produttive, si era raramente rivolto al turismo con proposte concrete che andassero al di là del semplice trasporto in mare più o meno abusivo. La costruzione di itinerari specifici serve per costruire occasioni di avvicinamento tra l ambiente marino e costiero ed il turismo, identificando nel mondo della pesca il collegamento d eccellenza ed abbinando le esperienze di pesca tradizionale e di turismo naturalistico a visite nei siti di interesse storico-culturale. Un occasione, quindi, per conoscere e rivalutare la pesca, le tecniche e gli strumenti tradizionali, per osservare da vicino i pesci e gli altri organismi marini, per entrare in contatto con i pescatori, integrando la cultura fondata sul mare con le altre risorse del territorio. E un offerta che mira a valorizzare e conservare la cultura marinara sviluppando nei turisti una maggiore sensibilità sulle emergenze che caratterizzano il settore ambientale ed il mondo della pesca, e coinvolgendo singole persone, interi nuclei familiari, o gruppi di appassionati di pesca dilettantistica. Si propone, quindi, un tipo di turismo alternativo, orientato verso scelte diverse da quelle consuete, rispondente ad una crescente domanda rivolta a soddisfare nuovi e diversificati interessi per l occupazione del tempo libero. Ovviamente, lungo tale cammino bisogna prevedere di incontrare numerose difficoltà, dovute soprattutto all iniziale diffidenza da parte dei pescatori nei confronti di un attività che richiede una parziale riconversione. Per tutti i riferimenti relativi all organizzazione turistica dell area marina protetta e dei dintorni (alberghi, residence, ristoranti, campeggi, bed and breakfast, villaggi turistici, luoghi di intrattenimento, pro loco, ecc.) si rimanda ai siti internet del Comune di riferimento e/o dell AMP, e della Regione. Qui si possono trovare indicazioni preziose sulle risorse turistiche della costa, nozioni necessarie per dare utili indicazioni ai turisti e per creare le necessarie sinergie con le strutture ed i presidi turistici del territorio. Obiettivi Sulla base di un attenta analisi dell unica ricerca effettuata su scala nazionale sul pescaturismo (Mamone et al., 1999) è emersa la necessità di potenziare alcuni servizi dimostratisi carenti su tutto il territorio nazionale. E quindi necessario: Promuovere l attenzione dei turisti e della cittadinanza verso le risorse naturali marine e la memoria storica della marineria. Contribuire alla valorizzazione ed alla salvaguardia del patrimonio ambientale diffondendo presso il grande pubblico la cultura e le conoscenze sul mare, sulle specie ittiche e sugli ambienti costieri. Elaborare proposte di divulgazione didattica nelle scuole. Collegare il mondo della pesca ed il patrimonio costiero con il mondo del turismo, tramite offerte di turismo ambientale, di pescaturismo ed ittiturismo.

Coordinare i diversi soggetti interessati dal fenomeno, al fine di assicurare uno scambio costante di informazioni ed esperienze. Metodologia Nella costruzione degli itinerari bisogna studiare attentamente le potenzialità del territorio - in relazione agli obiettivi di divulgazione e valorizzazione del mondo della pesca - comprendendo nell analisi sia gli aspetti naturalistici sia quelli storico-culturali. L elaborazione prevede pertanto lo svolgimento di una ricerca, a partire soprattutto dai seguenti mezzi d informazione: siti INTERNET: Comune, Regione, AMP; Associazioni Nazionali di categoria (Lega Pesca, Federcoopesca, AGCI Pesca ed UNCI Pesca) promotrici del pescaturismo a livello nazionale, ecc. guide turistiche della Regione; riviste turistiche e depliant informativi dell Azienda Provinciale del Turismo eccetera; Gli itinerari devono essere realizzati tenendo presente i seguenti punti: Organizzare le proposte turistiche in relazione alle diverse attività, alla loro durata ed alla tipologia dei destinatari. Individuare per ciascuna proposta le strutture logistiche necessarie (alberghi, ristoranti, ecc..), le strutture di supporto (ad esempio le associazioni turistiche), i canali di collegamento con i destinatari (agenzie, tour operator, scuole, ecc.) e le figure professionali implicate. Ideare programmi alternativi in caso di maltempo o condizioni meteo-marine avverse. Elaborare per ciascuna proposta la previsione di spesa. Promuovere le iniziative tramite l elaborazione di materiale pubblicitario (lettere di presentazione, volantini, locandine, messaggi radio, articoli, pagina web, video promozionale, ecc.. Promuovere il pescaturismo tramite incontri con i responsabili di enti, associazioni e strutture turistiche (agenzie viaggi, APT, Pro Loco). Altro criterio che dev essere utilizzato per la formulazione delle proposte è quello di diversificare quanto più possibile le modalità dei pacchetti, in modo da renderli fruibili da parte di differenti tipologie di utenti. A questo scopo il primo elemento preso in considerazione dev essere la diversificazione della durata, ipotizzando pacchetti turistici da uno o più giorni. Negli itinerari di un giorno sono prevedibili escursioni, mattutine o notturne, dedicate interamente ad attività di pescaturismo. Tali itinerari brevi potrebbero trovare un bacino di utenza non solo nei turisti (italiani e stranieri), ma anche nella popolazione locale e dei dintorni interessata a vivere le emozioni offerte dal mare e dal mondo della pesca, cui sono legate la marineria e la sua cultura. In modo particolare la proposta di pesca notturna, che regala un esperienza fuori del comune, è particolarmente adatta a chi vuole approfondire le sue conoscenze sulla pesca. Le proposte, potranno inoltre essere rivolte anche a gruppi scolastici, anche se limitate alla sola mattinata. Per rispondere alle richieste di un turismo proveniente da altre località si possono invece ideare itinerari di più giorni, organizzati in modo da soddisfare le esigenze logistiche, oltre a far conoscere altri aspetti e siti d interesse costieri regionali.

Per la promozione di tali proposte si può elaborare, ad esempio, materiale pubblicitario nella forma di pieghevoli, volantini, adesivi, magliette stampate eccetera, nei quali presentare sinteticamente le funzioni ed i servizi relativi al turismo naturalistico ed al pescaturismo. I messaggi devono essere ideati per essere diffusi presso il grande pubblico, coinvolgendo nella distribuzione le varie strutture ricettive (alberghi, ristoranti) e gli enti turistici. Al termine della dispensa si allegano alcuni esempi di messaggi pubblicitari utilizzati da imprese che praticano pescaturismo. Analogo materiale specificatamente dedicato all Educazione Ambientale può essere elaborato per la diffusione presso le scuole. Come ulteriore strumento di promozione si possono elaborare specifiche pagine web, eventualmente prendendo accordi con società di servizi informatici. Inoltre, giacché alcune proposte riguardano anche siti d interesse storico-culturale, si possono contattare le Associazioni Culturali presenti sul territorio per stabilire eventuali collaborazioni. Infine, dal momento che alcune iniziative sono rivolte alle scuole, la struttura organizzativa dovrà costruire i contatti con le direzioni scolastiche, anche tramite le istituzioni centrali (Provveditorato, Comune, ecc.). A questo proposito è necessario mettere a punto una lettera di presentazione standard indirizzata ai diversi responsabili. Sulla base di quanto evidenziato in sede di analisi, vengono proposti a titolo di esempio tre itinerari turistici standard, da adattare al contesto locale: Itinerario di un giorno: Una giornata di pescaturismo Itinerario di una notte: Pescaturismo notturno tra stelle e lampare. Itinerario di due giorni: Un itinerario tra mare e terra. Attraverso la scelta dei luoghi e delle attività da svolgere, gli itinerari prescelti devono ovviamente riuscire ad evidenziare alcune tra le emergenze più significative dell ambiente costiero e del suo patrimonio storico-culturale. Una delle prime tappe di questo percorso è quella di inquadrare il territorio dal punto di vista storico, socio-economico e naturalistico. Come arrivare: Per pubblicizzare adeguatamente questa attività, soprattutto sull eventuale sito web è opportuno inserire una mappa utile per raggiungere il punto di imbarco, indicando i possibili collegamenti viari e ferroviari (autostrade, linee private ecc.) e l aeroporto più vicino. Considerazioni finali In questo capitolo si è voluto ipotizzare un offerta turistica che si basa sull integrazione delle diverse risorse dell ambiente e del territorio. A questo scopo, perciò, si è evidenziata la necessità di costruire un organizzazione locale coordinata ed unitaria, tra settori produttivi e settore turistico, tale da presentare alla domanda turistica un territorio esteso e complesso, con un ampia gamma di risorse (mare, pesca, tradizioni, itinerari naturalistici e culturali, prodotti tipici, ecc.). Per questo panorama diversificato si renderanno necessarie reti di collaborazioni, o vere e proprie catene di fornitori di servizi (pescatori, divulgatori, operatori turistici, ristoratori, ecc.) capaci di fornire, in sinergia, le combinazioni di servizi necessarie al prodotto/itinerario.

ALLEGATO A.1 UNA GIORNATA DI PESCATURISMO LUNGO LA COSTA: ANTICHI SAPORI E TRADIZIONI MARINARE Imbarco al porto alle ore 8.30 e rientro intorno alle ore 17.00 I pescatori accompagneranno i turisti con le proprie barche alla scoperta di un mondo affascinante e ricco di storia. Gli ospiti si avvicineranno alla pesca artigianale e potranno cimentarsi nelle catture con gli attrezzi da posta, i palangari, le lenze ecc. Il pescato potrà essere consumato a bordo e cucinato secondo le vecchie tradizioni marinare locali. PESCATURISMO NOTTURNO TRA STELLE E LAMPARE: UNA NOTTE ALLA SCOPERTA DEL MISTERIOSO MONDO MARINO Imbarco al porto alle ore 23.00 e rientro intorno alle ore 6.30 Siete pronti a vivere un esperienza sensazionale? Imbarcatevi con noi: pescheremo per tutta la notte in compagnia delle stelle e dei racconti dei pescatori. Durante il tragitto verso il luogo di pesca, dove saranno calate le reti, saranno spiegate le tecniche di pesca e l uso dei tradizionali strumenti di lavoro. ALLEGATO A.2 Nella redazione di un messaggio pubblicitario scritto è opportuno che chi fornisce il servizio si presenti valorizzando le proprie esperienze specifiche e sintetizzando i servizi offerti. Esempio: Chi siamo: una cooperativa/un gruppo di giovani pescatori/un vecchio pescatore etc. esperti nei settori della pesca e del turismo ecc. Cosa offriamo: la possibilità di fare un esperienza unica di pescaturismo, con autentici pescatori ; fare turismo sostenibile; vivere una giornata a stretto contatto con la natura; Itinerari: Una giornata di pescaturismo Pescaturismo notturno tra stelle e lampare Pescaturismo tra mare e terra: due giorni alla scoperta della costa Bisogna inoltre individuare alcune parole chiave da valorizzare adeguatamente (mestiere antico; attrezzi; lupi di mare; da generazioni; cultura del mare; racconti di avventure; emozioni, ricordi, fatiche, ecc.) e descrivere sinteticamente il pescaturismo (es.: un occasione unica per partecipare alle attività di pesca; l indimenticabile esperienza a bordo dei pescherecci in compagnia dei pescatori e dei loro racconti; la possibilità di vivere emozioni che solo il mare può offrire; eccetera). Ovviamente l aspetto grafico dovrà essere particolarmente curato sfruttando colori e caratteri accattivanti ed immagini (clip art, fotografie, disegni eccetera).

SPERIMENTAZIONE DI UN PERCORSO DI DIVULGAZIONE DIDATTICA Modalità Il percorso prevede un solo incontro a scuola, della durata di due ore circa, in cui saranno di volta in volta impegnati alcuni pescatori nelle vesti di divulgatori, mentre altri avranno il ruolo di osservatori sia in relazione al metodo utilizzato, sia in relazione ai contenuti proposti. Programma Presentazione del percorso, dell operatore e della classe; Dopo aver illustrato brevemente la posizione geografica dell Area Marina Protetta e quindi il tratto di mare interessato dall attività di pesca, l operatore chiede ai bambini se hanno mai pescato e se hanno mai visto da vicino le reti, le nasse e gli altri strumenti che i pescatori utilizzano per catturare i pesci. I brevi racconti raccolti sono lo spunto per introdurre il mestiere del pescatore. Storia, tradizioni e strumenti usati nella pesca. L operatore effettua un breve excursus storico della pesca nel tempo, gli strumenti utilizzati nel passato e quelli oggi in uso, come funzionano, come si sono evoluti nelle dimensioni, nella forma e nei materiali ecc.., sollecitando sempre ipotesi e contributi da parte dei bambini. Inoltre, attraverso l osservazione di alcune foto datate, i pescatori fanno notare tutte le difficoltà incontrate nel passato. Durante la discussione un altro operatore comincia a predisporre gli attrezzi da pesca per consentire ai bambini di comprenderne da vicino il funzionamento. Osservazione delle nasse e delle reti. L operatore dispone i bambini intorno ad un grande tavolo formato dai banchi riuniti tra loro e posa gli strumenti al centro: reti da posta, nasse, aghi antichi e moderni per cucire le reti, ecc. I bambini possono toccarli mentre lo stesso pescatore spiega come funzionano, cosa possono catturare, l ambiente con cui interagiscono (fondo, superficie, ecc.) ed altri dettagli che possono essere rilevati dall osservazione diretta. Man mano, collega le cose dette ed inserisce le puntualizzazioni e le correzioni necessarie. Infine i bambini, fingendo di essere dei pesci, vengono catturati da reti per la sciabica che i pescatori hanno utilizzato per illustrare questo tipo di attrezzo. Conclusione Gli attrezzi impiegati e le varie specie pescate vengono elencati con il loro nome volgare e tecnico-scientifico. L operatore chiede ai bambini di disegnare una scena di pesca, in cui possibilmente siano usati le tecniche e gli strumenti di cui si è parlato. Chiede poi aiuto ai bambini poiché ha bisogno di un cestino per raccogliere i rifiuti, non sa proprio come può essere fatto e lancia l idea di inventarne uno.

I pescatori ringraziano e si congedano dai bambini con la promessa di portarli con loro non appena decideranno di dare il via alle iniziative di pescaturismo.