Nota di sintesi sull andamento dell industria delle costruzioni



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Centro Studi Nota di sintesi sull andamento dell industria delle costruzioni Aggiornamento I trimestre 2014 gennaio-marzo 2014 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani n. 1/2014

Nota di sintesi I trimestre 2014 Economia e costruzioni La ripresa economica europea si mantiene lenta ed incerta. In Italia proseguono i segnali di ottimismo e di crescita della fiducia. La ripresa si conferma lenta e, soprattutto, selettiva, colta prima e meglio dai territori a maggior vocazione innovativa (alcuni distretti industriali, le aree urbane più dinamiche) e dai settori trainanti dell economia (per l industria la chimica, la meccanica e l elettrotecnica, l agroalimentare). Anche nel I trimestre 2014 l Italia mostra una ripresa più problematica rispetto alla media europea, e più preoccupante appare il dato relativo all occupazione. In Italia la variazione acquisita del Pil per il 2013 è pari a -1,8%. Continua ad ampliarsi il differenziale tra il settore delle costruzioni e quello manifatturiero, e, all interno di quest ultimo, il settore dei lapidei si può definire fuori dalla crisi, almeno a livello di fatturato, grazie soprattutto alle esportazioni di grezzo. Alcuni interventi di sostegno alla domanda hanno limitato le perdite nelle costruzioni e nel legno (50% e 65% sulle ristrutturazioni edilizie, compreso il bonus mobili); nel legno l export continua a dare un contributo positivo al settore. A livello di consuntivi, le stime dell andamento economico settoriale per il 2013 sono tutte molto critiche, addirittura drammatiche nel caso del cemento e dei laterizi, settori strettamente dipendenti dal mercato interno delle costruzioni, che non hanno uno sbocco significativo nell export e che beneficiano in misura marginale della lieve ripresa che interessa i lavori di riqualificazione edilizia ed energetica. Il 2014 si apre con prospettive negative in tutti i settori di nostro interesse, ad esclusione dei lapidei; nel mobile si fanno più consistenti i segnali di ottimismo. Ance conferma al ribasso (a -6,9%) gli investimenti in costruzioni del 2013, con flessioni in tutti i comparti, ad esclusione della manutenzione straordinaria; il 2014 si prospetta lievemente negativo, e la ripresa appare lenta e selettiva. Decisiva, per l andamento 2014, la capacità del Governo di spendere subito le risorse destinate ai piani su scuole e dissesto idrogeologico, e di aprire, entro giugno, i primi cantieri. La produzione di cemento cala del 12% sul 2012 (dato gennaio-novembre) e del 15% i consumi, mentre aumenta il peso dell export, arrivando a rappresentare il 10% del totale prodotto. Il calo del fatturato per il sistema legno (legnoedilizia e arredo) è, a consuntivo 2013, del -3,2% e la perdita degli addetti pari a 6.800; le esportazioni, invece, proseguono il trend positivo degli ultimi tre anni (+2,4%), anche se in misura più contenuta rispetto alle previsioni di inizio anno. Nel sistema legno-arredo, in particolare, migliorano le attese sulla produzione ed il clima di fiducia delle imprese; il bonus mobili produce importanti effetti di contenimento del crollo della domanda interna (recupero delle vendite nazionali del 4-5%; 3.800 posti di lavoro 1.000 aziende salvate nel 2013); il successo del Salone del Mobile 2014 conferma il clima di ottimismo. Un -8,8% di produzione per i laterizi, che hanno ormai più che dimezzato la capacità produttiva nazionale. Per i lapidei il recupero dei livelli pre crisi è già avvenuto, e continuano, comunque, a crescere l export (oltre il 38% in media dei fatturati delle imprese del settore nel 2013) ed il saldo commerciale nazionale. La crescita nazionale del settore riguarda, però, soprattutto 2

l estrazione dei blocchi, mentre la lavorazione è in continuo ridimensionamento a causa della concorrenza internazionale. Per questo motivo ad una crescita della produzione nazionale non si accompagna un altrettanto evidente sviluppo economico ed occupazionale dei distretti produttori, ed infatti, riguardo all occupazione, nel 2013 si stima un calo del 3,42%, ed una ulteriore perdita di posti di lavoro nel 2014. Se di ripresa si può parlare, essa non riguarda ancora il settore delle costruzioni, ma interessa, per la filiera, i comparti a maggior vocazione estera, dunque i lapidei ed il legno arredo, ed anche in questi ambiti produttivi, sono le imprese più innovatrici e competitive quelle che trainano la ripresa del settore, mentre si acuisce il differenziale con l impresa più tradizionale e meno incline al cambiamento, all aggregazione, all export. Altro elemento particolarmente critico nell attuale contesto: la ripresa non interessa, per ora, l occupazione, che continua a calare in modo consistente e per cui le previsioni ci parlano di una perdita continua, molto marcata nei nostri settori, ancora fino al 2014. Nelle costruzioni si evidenzia la caduta più significativa: -9,3% su base annua 2013, -5.3% nel IV trimestre 2013. La lievissima ripresa degli occupati delle costruzioni registrata nei primi 3 trimestri 2013 si arresta nel IV trimestre. La forte flessione occupazionale è accompagnata da un processo di precarizzazione del lavoro (crescita indipendenti, collaboratori) e da indizi crescenti di condizioni di irregolarità (crescita partite iva e part time). Una risposta alla crisi che non va, dunque, nella direzione auspicata dell innovazione, della qualità e della strutturazione del sistema imprenditoriale, ma nel senso opposto: ancora una volta destrutturazione e frammentazione industriale, irregolarità e sottoinquadramento, competizione sui costi e non sulla qualità dei prodotti, anche di fronte ad una domanda che si va facendo più selettiva ed esigente. Queste affermazioni vengono confermate da alcuni indicatori, che mettono a confronto le diverse fonti di dati sull occupazione di settore, in particolare: il confronto tra dati Istat e Cnce, per gli operai dipendenti delle costruzioni, mostra un forte differenziale a favore della prima fonte (quasi 340mila unità in più nel 2013, in aumento dal 2008), che indica un progressivo aumento del ricorso al lavoro irregolare; il confronto tra le esigenze occupazionali delle imprese (dato Unioncamere), caratterizzate dalla richiesta molto diffusa di operai specializzati nelle costruzioni (quasi l 80% delle richieste complessive nel I trimestre 2014), e i dati Cnce, che registrano invece un generalizzato basso profilo di inquadramento della manodopera, rende evidente un processo di demansionamento, che tende a non riconoscere ai lavoratori del settore il profilo professionale e le competenze in vario modo acquisite ed ormai diffusamente impiegate nel processo edilizio. Unico dato positivo: il saldo positivo, +90 unità, che contraddistingue le attese occupazionali delle imprese del legno e del mobile (dato Unioncamere) per il I trimestre 2014, dopo un 2013 contrassegnato da forti saldi negativi. Riassumiamo gli elementi di ottimismo: un quadro economico europeo e nazionale in lenta ma continua ripresa; 3

un clima di fiducia delle imprese in netto miglioramento, soprattutto nel manifatturiero; una lenta ripresa della produzione industriale, che, ancora una volta, interessa il manifatturiero e, per i settori della filiera delle costruzioni, soprattutto i lapidei ed i mobili; un continuo miglioramento dell andamento delle esportazioni nei settori manifatturieri (lapidei e legno), in termini quantitativi ma anche come paesi di destinazione (quelli extra Ue); una lievissima ripresa della domanda interna, dovuta ai primi stanziamenti pubblici nel settore (edilizia scolastica e dissesto idrogeologico, infrastrutture e manutenzioni reti; sostegno ai mutui casa), ed ai benefici derivanti dal potenziamento degli incentivi alle ristrutturazioni edilizie. un primo saldo occupazionale positivo per le previsioni 2014 nel legno arredo. Innovazione e sostenibilità Riguardo alla sostenibilità, ci sono elementi su cui riflettere: la ripresa non è automatica né scontata, dipende dalla capacità del nostro paese, e dell Europa, di cogliere le opportunità insite nel nuovo posizionamento economico del nostro continente nel contesto mondiale. Soltanto se la scelta dell innovazione sostenibile, come nuovo paradigma di crescita, sarà sostenuta e portata avanti con coraggio e coerenza, si apriranno nuove possibilità di sviluppo senza crescita e si potrà parlare dell avvio di un nuovo ciclo economico, anche per l industria delle costruzioni. Per ora, il quadro appare ancora troppo incerto, la strategia non abbastanza chiara, ma sicuramente gli unici risultati positivi sono stati conseguiti dai provvedimenti che vanno nella direzione della sostenibilità. Le migliori opportunità di crescita nel breve e medio periodo dipendono, soprattutto nel nostro paese, dalla capacità di utilizzare i cospicui fondi europei del nuovo settennato (e quelli residui del vecchio), fondi strategicamente legati ad uno sviluppo sostenibile e a basse emissioni di carbonio. Queste le principali novità per il trimestre appena passato. Il nuovo pacchetto clima-energia al 2030 presentato e approvato dalla Commissione europea persegue la riduzione della CO2 del 40% rispetto al 1990, un obiettivo vincolante almeno del 27% per le rinnovabili e politiche più ambiziose in materia di efficienza energetica. Esistono però polemiche sui numeri (la riduzione è sufficiente? è troppo ambiziosa?), ed emergono forti cautele nella definizione dei passi vincolanti che dovranno condurre al perseguimento degli obiettivi. Ciò nonostante, esiste la volontà di proseguire sulla strada di una forte riduzione delle emissioni climalteranti attraverso i due principali strumenti a disposizione: l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili, volontà che deve però trovare una maggiore forza e coerenza nella fase attuativa della strategia delineata. Ricordiamo che il Parlamento europeo ha approvato il nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'unione per i prossimi sette anni (2014-2020). Il bilancio complessivo per il prossimo settennato sarà di 960 miliardi di euro in impegni finanziari e 908 miliardi in pagamenti, e segna un importante passo avanti verso la trasformazione dell Europa in un economia pulita, competitiva e a basse emissioni di carbonio. Almeno il 20% dell intero bilancio sarà infatti destinato ai progetti e alle politiche sul clima. 4

L'Unione Europea stanzierà almeno 23 miliardi per finanziare energie rinnovabili, efficienza energetica, reti intelligenti, risparmio energetico e mobilità urbana. Ulteriori 6,5 miliardi di euro arriveranno, per gli stessi settori, dal programma quadro Horizon 2020. Inoltre sono stati stanziati 15 miliardi di euro, di cui 2,5-3 miliardi saranno destinati all'italia, per migliorare le comunicazioni stradali, ferroviarie e marittime tra i diversi Stati membri (le cosiddette reti transeuropee TEN). Obiettivo dell'ue è quello di migliorare l'efficienza delle autostrade del mare per alleggerire il traffico su gomma. Ancora a livello europeo, il semestre di presidenza italiano potrebbe essere l occasione per mettere sempre più al centro dell attenzione lo sviluppo sostenibile. Perché ciò si realizzi è necessario, però, che l ambiente diventi uno dei temi strategici della discussione politica, mentre, al momento attuale, esso riveste un ruolo marginale. Anche a livello nazionale, gli unici dati confortanti riguardano i segmenti dell innovazione e della sostenibilità. L'Italia a fine 2012 ha raggiunto il 65% dell obiettivo di risparmio previsto al 2016. Rino Romani, Responsabile dell UTEE-Unità Tecnica dell Efficienza Energetica di ENEA ha sottolineato: "Gli strumenti di incentivazione messi in atto dal Governo italiano per l efficienza energetica hanno permesso al Paese di risparmiare a fine 2012 80.000 GWh di consumi annui". Tra i recenti provvedimenti governativi di rilancio dell economia del settore, quelli di incentivazione dell efficienza energetica negli edifici hanno dato tra i migliori riscontri, in termini di aumento della domanda e rivitalizzazione del mercato. Gli ultimi giorni del 2013 hanno segnato numerose e importantissime novità: in primo luogo va segnalata la proroga per i prossimi anni - anche se con percentuali via via decrescenti - delle detrazioni fiscali del 50% e del 65% per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico degli edifici, con il relativo aggiornamento da parte dell'agenzia delle entrate della guida sulle detrazioni 65%, a seguito della proroga introdotta dalla Legge di Stabilità. La Camera ha approvato in via definitiva la norma quadro (Delega Fiscale) sulla cui base il Governo dovrà programmare dei bonus fiscali per la riqualificazione architettonica degli edifici e la loro messa in sicurezza, adottare la riforma del Catasto e prevedere una fiscalità agevolata per la green economy, attraverso l adozione di un decreto apposito. Di particolare rilevanza, dal nostro punto di vista, il potenziamento e la proroga dell eco incentivo del 65% sulle riqualificazioni energetiche, che sta ottenendo positivi risultati in termini di domanda 1, e si può ritenere il principale responsabile (assieme al 50% riguardante le ristrutturazioni edilizie) della lieve crescita del comparto manutenzione ordinaria e straordinaria, unico in controtendenza nel panorama dell edilizia. Il buon risultato prodotto dalla reiterazione di queste misure deriva da molteplici fattori: la riproposizione e la semplificazione dello strumento (che ha permesso ai cittadini di conoscerlo ed usufruirne in misura sempre crescente); il potenziamento dell eco incentivo al 65% (che ha limitato gli effetti negativi dell innalzamento al 50% della soglia di detraibilità per le ristrutturazioni semplici); la rapidità degli effetti conseguiti, in un mercato delle piccole ristrutturazioni edilizie diffuse sul territorio e rapidamente cantierabili. Molto positiva anche l introduzione degli interventi di riqualificazione globale su edifici esistenti (Legge di Stabilità 2014; comma 344), e di quelli sugli involucri degli edifici 1 Peraltro, una ricerca del Centro studi CNA e del Cresme, dimostra che le detrazioni fiscali per ristrutturazione edilizia e risparmio energetico portano un saldo positivo per lo Stato. Tra il 1998 e il 2012 - spiega lo studio - lo Stato italiano ha incassato dall attività avviata con gli incentivi 49,5 miliardi di euro, a fronte di minor gettito maturato pari a 31,7 miliardi di euro. Il saldo al 2012 è quindi positivo per 17,8 miliardi di euro. 5

(comma 345), che seguono il requisito prestazionale e non tecnologico nell indicare, rispettivamente, un fabbisogno massimo annuo di energia per la climatizzazione invernale e una riduzione minima della trasmittanza termica U (per strutture opache e infissi). Il bonus mobili, associato alle ristrutturazioni edilizie, comincia a mostrare anch esso i primi effetti positivi sul settore, che saranno più evidenti nel 2014. Secondo Federlegno Arredo nel 2013, grazie agli effetti del bonus mobili, sono state evitate perdite di fatturato per 314 milioni di euro, sono stati salvati 3.800 posti di lavoro e 1.000 imprese. Grande rilievo assume anche la questione della Delega Fiscale, poiché una revisione della fiscalità in senso green può determinare effetti molto positivi, sia in termini socio ambientali più ampi (redistribuzione più equa del carico fiscale, secondo il principio chi inquina paga ), sia vantaggi fiscali diretti per i settori maggiormente legati alla green economy, con un effetto indiretto di incentivazione alla trasformazione delle attività produttive in questa direzione. Nuovi finanziamenti nazionali per l efficienza energetica: 800 milioni di euro dal Governo, dal 2014 al 2020, per raggiungere l'obiettivo di efficienza energetica fissato dalla Strategia Energetica Nazionale; in partenza il Bando Efficienza Energetica Regioni Convergenza, che destina 100 milioni di euro agli interventi di miglioramento dell efficienza energetica nelle imprese di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Con la pubblicazione della legge di conversione del decreto-legge "Destinazione Italia", sono definitivamente entrate in vigore alcune importanti novità riguardo ai requisiti dei certificatori energetici degli edifici e all Attestato di Prestazione Energetica nei contratti di compravendita e affitto, che allargano le maglie dei controlli e dei requisiti per un mercato che, invece, per decollare, ha bisogno di regole certe, professionalità specifiche, controlli puntuali e diffusi. Requisiti dei certificatori energetici degli edifici - Con una serie di modifiche al Dpr 75/2013, Regolamento sui requisiti professionali dei certificatori energetici degli edifici, aumentano le lauree e i diplomi con cui si può esercitare la professione di certificatore energetico senza frequentare alcun corso di formazione. Chi non possiede i requisiti per diventare certificatore energetico, dovrà invece frequentare un corso della durata minima di 80 ore. APE nei contratti di compravendita e affitto - Le compravendite e gli affitti conclusi senza allegare l APE, Attestato di prestazione energetica, sono validi ma, se l attestato non viene consegnato entro 45 giorni, sono puniti con multe dai 3 mila ai 18 mila euro. E intanto entrano nel vivo anche le prime sperimentazioni tecnologiche, volte a declinare le tecniche di efficienza energetica per gli edifici in clima mediterraneo. Enea presenta il progetto CERtuS, piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali dei Paesi dell Europa meridionale. Sono stati profondamente rivisti i meccanismi di sostegno alle fonti rinnovabili elettriche dal Decreto "Destinazione Italia". Appare necessario salvaguardare lo sviluppo di un settore che ha apportato importanti benefici economici ed ambientali al paese, mentre il taglio drastico degli incentivi sta portando al ridimensionamento del comparto, e mette in forse lo stesso raggiungimento del target al 2020 del pacchetto clima-energia, rispetto al quale pure, l Italia, è tra i paesi meglio posizionati. Prestazione in gran parte dovuta alla forte crescita della nuova potenza installata di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili. Le trasformazioni sono molteplici: dalle revisioni, per il 2014, dello scambio sul posto e del ritiro dedicato, fino alla rimodulazione degli incentivi spettanti agli impianti già incentivati. Gli incentivi alle fonti rinnovabili saranno rimodulati per pesare meno sulle bollette elettriche. Gli operatori potranno 6

continuare a usufruirne per il periodo residuo oppure scegliere un incentivo più basso, ma prolungato di sette anni. Chi decide di non avvalersi della rimodulazione non potrà avvalersi di altre agevolazioni per dieci anni dalla fine del periodo di incentivazione. Questo limite non vale invece per gli impianti in cui il periodo di incentivazione termina il 31 dicembre 2014. Per quanto riguarda il sistema industriale delle costruzioni, sia riguardo alla tipologia d impresa che alle professionalità impiegate, si mostra un miglior dinamismo, una maggiore capacità di resistenza alla crisi, da parte dei fattori a maggior specializzazione e a maggior tasso di innovazione. Le uniche aziende che contengono le perdite nel I trimestre 2014, a livello di demografia d impresa, sono quelle appartenenti alle componenti più specializzate delle costruzioni, operanti nell ingegneria civile e (meno) nei lavori specializzati, ovvero nelle categorie di lavori tecnologicamente più complessi e spesso riferibili alla riqualificazione energetica (rivestimenti, isolamenti, impianti ). D altro canto, a livello di occupazione, la quasi totalità delle assunzione previste dalle aziende sono indirizzate verso figure professionali tecniche e, a livello operaio, specializzate (nell edilizia e nei settori affini, oltre l 80% delle richieste di assunzione nel I trimestre 2014); inoltre queste figure, riconducibili spesso al mercato della riqualificazione energetica degli edifici, sono le uniche a mostrare trend in crescita delle richieste di assunzione. Molti gruppi nazionali delle costruzioni puntano sempre più su innovazione tecnologica ed internazionalizzazione per resistere alla crisi e competere sul mercato globale. Una più decisa politica di sostegno all innovazione sostenibile nelle costruzioni potrebbe accelerare il processo di ripresa del settore e la selezione qualificata delle imprese. Provvedimenti di questo tipo potrebbero contribuire in misura significativa alla ripresa economica del settore, ma potrebbero avere anche importanti sviluppi a livello industriale, se è vero, come noi da tempo sosteniamo, che ad una domanda di costruzioni più efficienti e sostenibili, corrisponde un sistema imprenditoriale delle costruzioni più qualificato, strutturato e regolare, in poche parole un settore edile più moderno ed industrializzato. 7