CRESCERE INSIEME WORK IN PROGRESS

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RASSEGNA STAMPA FEBBRAIO 2013 - NUMERO 1 ONLUS CRESCERE INSIEME LA CONSULENZA È GRATUITA! CONOSCERCI È UNA BELLA COSA! Ti aspettiamo a Lissone in via Cappuccina 22 Siamo aperti da lunedi a venerdì dalle 9 alle 19 e anche il sabato mattina dalle 9 alle 13 ADOZIONI: QUANDO I BAMBINI SONO OSTAGGI ORFANO RUSSO SCRIVE A PUTIN I BAMBINI SPECIAL NEEDS SI AL RICONOSCIMENTO DEL FIGLIO PER IL PADRE MENTALMENTE FRAGILE MATERNITA ALLE COCOPRO, L INPS SI ADEGUA GLI ENTI AVVERTONO: FACEBOOK COSTITUISCE UNA MINACCIA PER I BAMBINI ADOTTATI MAGGIORE RESPONSABILITA VERSO I MINORI WORK IN PROGRESS CI TROVI ANCHE QUI: LA BRIANZA HA LA SUA ASSOZIAZIONE PER L ADOZIONE INTERNAZIONALE Comunicazioni ai sensi dell art. 130 D.Lgs 30 giugno 2003 n. 196 (c.d. codice privacy) I dati personali dei destinatari del presente programma sono stati comunicati dai destinatari della presente ovvero sono stati rinvenuti in pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Tali dati sono trattati come strumenti informatici, nel pieno rispetto delle norme del D.Lgs. 196 del 2003. Il trattamento dei ricordati dati è finalizzato alla comunicazione delle principali notizie dei giornali, nonché alla comunicazione delle iniziative di Crescere Insieme, Studio Corno e Cis Centro Studi d impresa. Il conferimento di tali dati è facoltativo. In ogni caso, essi non saranno resi disponibili a terzi. Il soggetto al quale i dati si riferiscono potrà esercitare i diritti di cui all articolo 7 del citato decreto, previa verifica di compatibilità con la normativa eventuale riguardante la singola iniziativa nell ambito della quale i dati sono stati raccolti e vengono conservati. Contitolari del trattamento dei dati forniti sono Crescere Insieme, CIS centro studi d impresa S.r.l. e Giacomo Corno. Comunicazione ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 70 (commercio elettronico). Il presente messaggio è volto a promuovere, in modo diretto e indiretto, i servizi offerti da Crescere Insieme, CIS centro studi d impresa e da Studio Corno e costituisce comunicazione commerciale ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 70. comunicazione, preferibilmente per iscritto, al seguente indirizzo di posta elettronica: info@crescereinsiemeonlus.org. Www.crescereinsiemeonlus.org E-mail: info@crescereinsieme.org Tel:039/9350124 - Fax:039/9350125 LA CONSULENZA E GRATUITA VIA CAPPUCCINA 22, LISSONE

Progetto In Federazione Russa: Face To Face Corsi Pre-idoneità Progetto In Rwanda: Il Centro Nyampinga Corsi Pre e Post Adozione Corso di Lingua: UCRAINO Corsi di sensibilizzazione scolastica Corso di Lingua: RUSSO Cene a Tema Collaborazione con la Nostra Famiglia Cineforum

I bambini special needs I minori che fanno parte delle liste speciali (special needs) vengono classificati secondo quattro categorie: 1) Minori che hanno subito gravi traumi o che presentano problemi di comportamento. 2) Minori con incapacità fisiche e mentali di vario genere. 3) Minori con età superiori ai sette anni. 4) Fratrie. La composizione delle liste speciali è variegata e comprende disturbi che possono guarire con una semplice operazione chirurgica, ma anche problemi più rilevanti come un amputazione o la sindrome di Down. Alcune delle problematiche presenti nelle liste speciali si possono risolvere nel giro di qualche anno con cure mediche o psicologiche adeguate. [ ] C è anche la possibilità, purtroppo tutt altro che infrequente, che bambini non facenti parte delle liste speciali, rivelino, una volta adottati, a causa di diagnosi insufficienti o incomplete effettuate nei Paesi di provenienza, problematiche che possono venire rintracciate nelle liste special needs. Le schede che arrivano dai Paesi spesso sono infatti insufficienti e scarne di informazioni mediche e psicologiche e mancanti di eventuali diagnosi o della rilevazione di sindromi o problematiche specifiche. La probabile velocità con cui si risolve l adozione dei bambini che appartengono a queste liste, d altro canto, può essere per la coppia, provata da lunghi anni di attesa, un elemento che può spingerla ad accettare in modo frettoloso la proposta di un abbinamento di minori con tali caratteristiche. PSICOLOGIA Le coppie vanno aiutate anche a correggere una serie di pensieri illusori che possono portare a una scelta non sufficientemente elaborata e consapevole. Solo per citarne alcuni: con l amore e la pazienza tutto si risolve, non è vero, a volte non è affatto così; tutti i bambini adottati, in fondo, sono bambini con bisogni speciali : è vero, ma non tutti i bisogni sono della stessa entità. Se non preparata a comprendere la specificità delle problematiche dei bambini e l impatto che esse possono avere, anche in una prospettiva futura, sulla loro vita familiare e personale, la scelta può essere provocata dalla stanchezza, dalla lunga attesa o da motivazioni che non prendono in considerazione le reali risorse della coppia. Il percorso pre-adottivo dovrebbe essere in grado di fornire le informazioni indispensabili per conoscere in modo adeguato e corretto le caratteristiche sanitarie e psicologiche dei bambini, accompagnare le coppie ad approfondire le loro motivazioni e far emergere le risorse che permetteranno di gestire nel modo migliore i bambini che accoglieranno. Ciò comporta la necessità di una revisione delle prassi operative degli Enti e delle Istituzioni preposte all adozione, che devono formarsi adeguatamente per essere in grado di valutare, preparare e accompagnare la coppia che accoglierà i minori. I casi di bambini special needs sono migliaia in tutti i Paesi ed anche per mancanza di interessamento a livello della propria adozione nazionale, sono i primi destinatari dell adozione internazionale. ATTUALITA Gli enti avvertono: Facebook costituisce una minaccia per i bambini adottati Un forte aumento del numero di bambini adottati contattati dai genitori naturali attraverso Facebook ha suscitato la preoccupazione degli enti che avvertono delle conseguenze potenzialmente devastanti. Adoption UK ha denunciato la cosa dopo aver sperimentato un elevato volume di casi di bambini adottati che ricevono contatti non richiesti dai loro genitori naturali, che continuamente violano le linee guida di adozione di contatto tramite Facebook. Questo non solo è fonte di potenziale sofferenza e stress per il bambino coinvolto, ma può anche innescare disordini psicologici, soprattutto se i genitori biologici hanno una storia di abbandono e di abuso verso il bambino. [ ] La libertà di informazione offerta da Facebook fa saltare in aria le procedure di protezione attentamente utilizzate dalle agenzie di adozione, in quanto i genitori naturali possono facilmente rintracciare i propri figli in pochi minuti, senza l interferenza dei servizi sociali. [ ] Jonathan Pearce, amministratore delegato di Adoption UK, ha dichiarato in un comunicato La comunicazione, i contatti e le riunioni non pianificate e non supportate tra figli adottivi e famiglie biologiche attraverso Facebook e altri siti di social networking ha già avuto un effetto drammatico sull adozione. Questo non farà che aumentare in futuro e comporterà un ripensamento radicale del nostro modo di organizzare e sostenere le adozioni di cura. In primo luogo, abbiamo bisogno di essere più aperti e onesti con i bambini adottati circa i motivi della loro adozione e la realtà di abusi e di abbandono che hanno vissuto all interno delle loro famiglie di origine. [ ] Julia Feast della British Association for Adoption & Fostering (BAAF) offre i seguenti consigli per i genitori adottivi il cui bambino è stato contattato dai genitori naturali attraverso Facebook. La cosa fondamentale è la conoscenza. Assicuratevi che il vostro bambino sappia cosa fare se questa situazione dovesse verificarsi e che sia preparato per questo. [ ] La Feast ritiene inoltre che è fondamentale che gli enti facciano un passo avanti e intensifichino le loro consulenze e i contatti con le famiglie adottive, in modo che i genitori adottivi possano contattarli se questi eventi si verificano. Abbiamo sperimentato diversi casi e si prevede che i numeri diventeranno più grandi, dato che i social network continuano a crescere. Anche se non c è modo di prescindere dal fatto che Facebook può essere uno strumento rapido per genitori naturali curiosi che desiderano entrare in contatto con i loro figli - e viceversa - si può fare in modo che questo avvenga in maniera costruttiva con l aiuto di intermediari specializzati. Il problema è che quando un bambino è adottato, i genitori naturali non sono più legalmente i genitori del bambino. Essi non hanno diritti sul bambino. I genitori adottivi sono dal punto di vista giuridico i genitori del bambino e sono responsabili per il suo benessere, quindi qualsiasi genitore biologico che entri in contatto con un bambino adottato senza aver informato prima i suoi genitori adottivi manca di rispetto al bambino e alla sua nuova famiglia, e non sta veramente considerando l enorme impatto che questa comunicazione potrebbe avere sul bambino. Fonte: Italiaadozioni Fonte: The Huffington Post

SICUREZZA EVENTI Adozioni quando i bambini sono ostaggi Work in progress E davvero il paradigma di quanto sia grande la crisi dell adozione internazionale quello che sta succedendo in Russia. Dove come è ormai noto il presidente Putin ha bloccato tutte le adozioni di bimbi russi verso gli Stati Uniti, come ritorsione per alcune decisioni americane contro dirigenti russi ritenuti coinvolti nella morte di un avvocato impegnato nei diritti civili. Sapendo di colpire al cuore il paese che più fa adozioni al mondo, e soprattutto dalla Russia, Putin ha deciso che quei 50 orfani che da anni vivono nei duri Internat (orfanatrofi) dell ex Unione Sovietica non potranno raggiungere negli States i loro genitori adottivi, spezzando così per decine di bambini il sogno di una famiglia e di una vita nuova. Ma quanto sta facendo la Russia non è molto diverso da quanto accade ormai sempre più spesso in molti paesi da cui arrivano in Occidente i bambini adottivi. Paesi che aprono e chiudono le loro frontiere soltanto, spesso, per contrattare in cambio delle adozioni non tanto aiuti per l infanzia, quando scambi politici, ritiro delle sanzioni contro i diritti umani emesse da Onu o Comunità Europea, o condizioni di favore negli scambi commerciali. Richieste, più spesso ricatti, che con il futuro dei bambini, poverissimi, sfruttati, abbandonati, nulla hanno a che vedere. E successo in Cambogia, in diversi stati africani, e molto spesso nei paesi dell Est, in Ucraina, in Bielorussia, dove tutt oggi le adozioni non sono regolate dalle convenzioni internazionali. [ ] E se negli Internat ex sovietici ci sono cibo e scuola, è la condizione di violenza e di mancanza di affetto che segna per sempre questi bimbi con gli occhi azzurri e tristi. Migliaia di testimonianze di ragazzi adottati hanno raccontato questa solitudine del cuore. [ ] In tutto questo, e nell assenza di una reale politica estera sulle adozioni, anche gli enti autorizzati boccheggiano. Le domande calano di anno in anno, non perchè c è la crisi economica (che incide soltanto in parte, per un figlio si fa qualunque cosa), ma perchè aspettare 4, 5 anni, nell assoluta incertezza, senza la sicurezza che informazioni sui bambini siano certe e vere, ormai scoraggiano le coppie. E così molti enti importanti e rigorosi hanno quasi cessato le loro attività (che volevano anche dire solidarietà e aiuti concreti agli istituti di quei paesi) e quelli che continuano ad operare rischiano di commettere gravi errori. Perchè nella difficoltà globale delle relazioni con i paesi da cui arrivano i bambini, le notizie sia cliniche che familiari di questi ultimi rischiano di essere frammentarie, e magari non del tutto veritiere. E gli enti stessi, ormai senza più committenze (cioè finanziamenti da parte delle coppie) sono ormai in gravissima crisi. Eppure basta guardare le nostre scuole, le strade delle nostre città per vedere quanti bambini adottati felici e integrati ci sono. E ascoltare le storie dei più grandi per capire quanto l adozione internazionale sia una strada maestra per dare ad un figlio una famiglia, ed a una famiglia un figlio. Ragazzi che sanno tutto di sè, del loro passato, dei paesi poveri da cui provengono, e che da questa condizione mista, che spesso li ha salvati, traggono forza e identità. [ ] Corso di Lingua ucraina 8-15-22 Febbraio 1-8-15-22-29 Marzo Cooperazione Federazione Russa Cene a Tema & Cineforum Collaborazione con La Nostra Famiglia Incontro informativo GRATUITO Venerdi 22 Febbraio Corsi pre idoneità e pre adozione Marzo / Aprile Cooperazione Rwanda Sensibilizzazione scolastica Fonte: La Repubblica

ITALIA FAMIGLIA Maternità alle cocopro, l Inps si adegua Anche le lavoratrici iscritte alla gestione separata che adottano avranno diritto a cinque mesi di maternità anziché i tre attuali. L Inps si adegua. Ma attenzione: bisogna fare domanda di estensione della maternità Cinque mesi di congedo per maternità anche alle mamme adottive (o che avevano avuto in affidamento preadottivo un minore) iscritte alla gestione separata. Lo aveva stabilito una volta per tutte la Corte Costituzionale con la sentenza 257/2012, dello scorso novembre. L Inps ha rapidamente recepito la decisione con il messaggio n. 371 dell 8 gennaio 2013. È quindi attiva la possibilità di chiedere l estensione del periodo di congedo di maternità, da tre a cinque mesi. Alla notizia del messaggio Inps dà visibilità la Commissione adozioni internazionali. «Tenuto conto dell obbligo di fruire del congedo di maternità/paternità entro cinque mesi dall ingresso in famiglia del minore, sia in caso di adozione nazionale che nel caso di adozione internazionale», precisa l Inps, «l estensione del periodo di congedo disposto dalla Corte Costituzionale risulta applicabile, in presenza dei requisiti richiesti per l erogazione dell indennità di maternità/paternità, a tutti i rapporti non esauriti, intendendosi come tali quelle situazioni giuridiche per le quali non sia intervenuta sentenza passata in giudicato o estinzione del diritto per prescrizione. Pertanto tutti i rapporti non ancora esauriti dovranno essere nuovamente istruiti d ufficio alla luce della nuova disciplina e, ove riscontrati i requisiti di legge, riliquidati. Per le libere professioniste invece, gli operatori di sede dovranno contattare i richiedenti per invitarli ad integrare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l astensione dal lavoro anche per il periodo ulteriore riconosciuto dalla citata sentenza della Corte Costituzionale». Sì al riconoscimento del figlio per il padre mentalmente fragile Il bambino ha diritto di conoscere il padre, anche se questo è mentalmente fragile. L esistenza di un deficit psicologico non può essere dunque un motivo per negare il consenso al riconoscimento del figlio. Con queste argomentazioni la Corte di cassazione, con la sentenza 23913/2o12, ha respinto il ricorso di una madre che si era opposta alla richiesta del suo ex di dare il proprio cognome al figlio concepito durante la relazione. Il desiderio di cancellare la figura paterna era motivato dall esistenza di una psicopatologia (alessitimia) di cui soffriva l uomo. Un disturbo che rende difficile identificare e descrivere i propri sentimenti e che, secondo la madre, era tale da compromettere la funzione genitoriale del suo ex. Di parere diverso la Cassazione, che indica come inadeguato a svolgere il ruolo di padre solo chi sia «stabilmente inserito nella criminalità organizzata o sia detenuto per gravi reati, in ragione delle connotazioni fortemente negative sulla personalità del minore che tale ambiente può determinare». Aldilà dei casi limite, vale dunque la regola generale che mette al centro il diritto del minore «a identificarsi come figlio di una madre e di un padre e ad assumere, così, una precisa e completa identità». Una tutela, affermata dall articolo 7 della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, che trova un limite solo se «dalla pura e semplice attribuzione della genitorialità» può derivare un danno gravissimo per lo. sviluppo psicofisico del bambino. Mentre nel caso esaminato i consulenti tecnici d ufficio hanno verificato che la patologia di cui soffriva il padre non gli impediva di svolgere il suo ruolo, seppure supportato clinicamente e psicologicamente. Un sostegno che la Cassazione ritiéne necessario estendere anche alla madre, a causa dell alto tasso di conflittualità tra i genitori Nella consapevolezza che il privilegio di godere di una famiglia perfetta sia di pochi, i giudici della prima sezione ricordano che «lo sviluppo armonico della personalità del minore è fortemente influenzato dalla graduale costruzione di una precisa identità personale, di cui costituisce fattore determinante la genitorialità biologica». Per il minore l ideale è, «nella misura del possibile», conoscere i propri genitori ed essere allevato da loro. Fonte: Vita.it Fonte: Il Sole 24 ore

ITALIA ESTERI Maggiore responsabilità verso i minori Telefono Azzurro, associazione in difesa di bambini e adolescenti, ha tagliato il traguardo dei 25 anni di attività. Cambiano le sfide, ma la mission rimane sempre la stessa: essere al fianco dei soggetti più fragili della società. Orfano Russo scrive a Putin: Sblocchi la mia adozione «Benedetto colui che riesce a dare ai propri figli ali e radici», recita un proverbio arabo. Valori e punti di riferimento, ma anche opportunità e strumenti di crescita, specie in un mondo che è in continua evoluzione sociale ed economica. E spesso pone infanzia e adolescenza a contatto con realtà difficili da inquadrare e comprendere correttamente, come l immigrazione e lo sfruttamento del lavoro clandestino, o con i nuovi potenziali pericoli presenti nella rete, dal cyber bullismo alla pedopornografia online. Ecco che, laddove la famiglia non è presente, occorrono degli intermediari sociali in grado di prestare ascolto e dare voce a bambini e adolescenti in condizioni di disagio e vittime di abusi e violenze. Con queste finalità è nato nel 1987 Telefono Azzurro, onlus fondata e tutt oggi presieduta dal prof. Ernesto Caffo. Professore, come sono cambiate in 25 anni le problematiche sociali e psicologiche che riguardano i minori? Se in passato le forme di violenza erano prevalentemente fisiche, intrafamiliari e corrispondevano spesso alle fasce più basse della collettività, oggi si assiste a un aumento progressivo di abusi psicologici da parte di adulti o di altri coetanei. Un fenomeno, specie quest ultimo, cresciuto esponenzialmente, con internet e i social network. Poi c è la grande questione dell integrazione dei bambini e dei ragazzi stranieri nel nostro Paese, con l immigrazione clandestina che purtroppo facilita sfruttamenti lavorativi e sessuali dei minori e in ogni caso può presentare forme di marginalità sociale. Non dimentichiamo nemmeno i conflitti di adolescenti legati alla loro immagine e alla mercificazione della stessa, con un uso aggressivo del marketing e della comunicazione nei loro confronti. (continua nel prossimo numero...) Un orfano russo quattordicenne, che soffre di una malattia genetica, ha scritto al presidente Vladimir Putin per chiedergli di concludere la sua adozione da parte di una famiglia americana, interrotta a causa della discussa legge anti-magnitsky, entrata in vigore lo scorso primo gennaio. Col provvedimento, Mosca ha vietato le adozioni di orfani russi da parte di cittadini Usa, rispondendo così al Magnitski Act, con cui Washington aveva preso misure contro funzionari russi ritenuti coinvolti nella sospetta morte in carcere dell omonimo avvocato, il quale aveva denunciato un grosso giro di corruzione ai vertici dello Stato. Come raccontano i media di Celiabisnk, la città sugli Urali dove il ragazzo vive in orfanotrofio, Maxim è in contatto da sette anni con una famiglia statunitense che l anno scorso ha deciso di adottarlo. La procedura è stata avviata, ma ora si trova nel limbo a causa della controversa legge, in seguito alla quale Mosca si è anche ritirata dall accordo con gli Usa sulle adozio- ni internazionali. In America, Maxim troverebbe non solo una famiglia ma anche possibilità di essere curato. A favore della sua richiesta si è espresso l ombudsman locale, Margarita Pavlova: Maxim ha ormai rapporti molto forti con questa famiglia americana, ritengo che non si possano rompere. La legge ha suscitato un coro di critiche non solo da parte dell opinione pubblica ma anche all interno dello stesso governo russo. Il deputato del partito di maggioranza Russia Unita, Robert Schlegel, ha detto di voler proporre un esenzione almeno per i bambini disabili, che in Russia hanno grandi difficoltà a trovare famiglie e sono per lo più adottati dall estero. Il Dipartimento di Stato Usa, tramite la portavoce Victoria Nuland, ha auspicato che con Mosca il dialogo vada avanti per permettere almeno che vadano in porto le adozioni di cui si era già avviata la pratica e che coinvolgono tra le 500 e le 1.000 famiglie americane. Fonte: Business Standard Fonte: Rai Giornale Radio