pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo Duro attacco del Generale (q) Antonio Pappalardo Presidente del SUPU SINDACATO UNITARIO PENSIONATI IN UNIFORME già Presidente del COCER Carabinieri quinto e ottavo mandato
Presidente, Lei non sa! Con queste parole inizia un accorato appello di un delegato del COCER Carabinieri, Vincenzo Romeo, rivolto al Capo dello Stato, che mi piace riprendere in sintesi e commentare. Presidente, Lei non sa che noi Carabinieri non prendiamo più il nostro stipendio, come stabilito dai contratti di lavoro. Presidente, Lei non sa che ad un carabiniere con 1.500 euro al mese non vengono corrisposte 200 euro mensili, perché ci sono gli stipendi bloccati. Presidente, Lei non sa che da qualche anno non abbiamo percepito un euro di aumento, tranne le vacanze contrattuali. Presidente, Lei non sa che è incostituzionale che le mie indennità che maturano per anzianità, dopo 17 anni, 27 anni, 32 anni, siano considerate aumento salariale. Presidente, Lei non sa che non è lecito trovare le parole per la pronuncia della Corte Costituzionale. Presidente, Lei non sa che non possiamo accettare che quei 100 euro che ci danno un aiuto in più al mese, siano considerati un aumento stipendiale, inquadrato nel blocco salariale. Noi, Presidente, sappiamo dove recuperare i soldi per il Paese, lo sappiamo tutti noi Cittadini. Noi non ci stiamo, Presidente! BASTA a questa politica che non è un riferimento dei Cittadini BASTA a questa politica che è lontana dai nostri problemi. BASTA con i soldi che debbono servire per l indotto degli armamenti, ristrutturazioni e tutto ciò che non si può fermare per non turbare una certa autonomia, ma non è l economia di noi Cittadini. Presidente, come farà a farci gli auguri di Natale con questo spirito, con questo disagio che stiamo vivendo. Presidente, verrò a farle gli auguri di Natale per parlarle dei Carabinieri, di quello che stiamo vivendo, di come stiamo soffrendo. Presidente, nel nome dei valori che non vogliamo perdere, non faccia perdere tutto ciò. Non ci guardi quando siamo sulla strada. Presidente, Lei non sa che quando c è da difendere i nostri valori, l ordine e la sicurezza pubblica, non pensiamo a nulla. Perché, se dovessimo pensare Tutto ciò però non deve accadere, Presidente. PAROLE PESANTI, TERRIBILI! Quando sono stato collocato in congedo qualche sciocco del Comando Generale ha tirato un sospiro di sollievo: Ce lo siamo tolto dai piedi. Adesso, RESTAURAZIONE!. Ed, invece sorpresa. L anima di PAPPALARDO è ancora in quelle stanze del COCER. E inutile che Presidenti telecomandati cercano di tarpare le ali ai delegati. La storia del COCER è stata scritta e nessuno la potrà rinnegare. Ci dimenticheremo di molti Comandanti Generali, che sono passati e nessuno se n è accorto. I COCER combattivi, che hanno rischiato la galera per i colleghi, rimarranno nella storia e di loro si parlerà. Nei secoli, ma non perché sono stato fedeli ad un regime politico ottuso, corrotto e incapace, ma perché sono stati fedeli al popolo da cui provengono, unico sovrano in una Repubblica democratica. Ancora si impongono loro E TERRORIZZANO! PAPPALARDO NON DEVE VENIRE IN CONTATTO CON IL COCER, come se I DELEGATI non fossero capaci di ragionare con le loro teste e di giudicare i fatti. Hanno il terrore che Pappalardo e il COCER diventino insieme un gruppo granitico. Cari Delegati, prima o poi la rivoluzione esplode. E non lo dico io. Cominciano a dirlo tanti delegati dei COIR e COBAR e adesso qualche delegato del COCER. Basta essere pazienti e attendere. Altrove, 16 dicembre 2013 Antonio Pappalardo
E NEL PIIANO COTTARELLII SPUNTANO NUOVII TAGLII.. NEL MIIRIINO DELL' 'ECONOMIISTA SONO FIINIITE TUTTE LE DIIVIISE COMPRESA LA GUARDIIA DII FIINANZA ((La Nottiiziia)) lunedì 16 dicembre 2013 La Notizia 11 dicembre 2013 Nel mirino dell'economista sono finite tutte le divise compresa la Guardia di Finanza E NEL PIANO COTTARELLI SPUNTANO NUOVI TAGLI Mr Forbici prevede la revisione degli organici delle forze dell'ordine di MAURIZIO GROSSO Ci mancava soltanto questa. Poche righe riportate all'interno del piano Cottarelli, dal nome del Commissario alla revisione della spesa pubblica, ma ripetute più volte nelle pieghe del documento. E inserite nei capitoli d'intervento che riguardano almeno quattro ministeri: Economia, Interno, Difesa, Politiche agricole. L'obiettivo è sempre lo stesso, ovvero agire sulle forze dell'ordine. In ciascuno di questi casi Cottarelli usa il termine "coordinamento", ma in uno compare anche l'espressione "riduzione organici". Tanto basta per mettere in allarme un settore che tra Carabinieri, Finanzieri, Polizia e Vigili del fuoco è già stato dilaniato da tagli di ogni tipo. Ma tant'è. C'è da dire che il documento predisposto dall'economista che viene dal Fondo monetario internazionale utilizza parole vaghe, che possono prestarsi a diverse interpretazioni circa gli esiti finali. Ma è ovvio che, trattandosi di carte intitolate "Programma di lavoro del Commissario straordinario per la revisione delle spesa pubblica", almeno una razionalizzazione sia in programma. Fumo negli occhi, per categorie che pensavano di aver già dato e che invece si ritrovano al centro di possibili tagli. Per ogni centro istituzionale Cottarelli ha intenzione di costituire un gruppo di lavoro. Per esempio sul ministero dell'economia, per il quale il documento parla tra le altre cose di "coordinamento funzionamento guardia di finanza con altri corpi (polizia, carabinieri, forestali)". Nel capitolo relativo al ministero dell'interno ci sono un paragrafo intitolato "Polizia di stato (coordinamento con carabinieri, Gdf, forestali)" e un altro che in modo molto secco fa riferimento ai "Vigili del fuoco". Ancora, per ciò che concerne il dicastero della Difesa si parla testualmente di "coordinamento con altre forze per riduzione organici e immobili (Polizia, Guardia di finanza)". Infine, nel passaggio dedicato al
ministero della Politiche agricole, si fa riferimento a un "coordinamento tra: Corpo forestale dello stato, Carabinieri, Polizia, Gdf". Per carità, coordinare non vuol dire automaticamente tagliare. Ma visti i precedenti nessuno si fida più. Anzi, il fatto che in un passaggio si parli di "riduzione organici" non fa certo dormire sonni tranquilli. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/pure-di-pietro-sale-sul-carro-del-renzino-governo-letta-contro-briatore-due-mastella-67940.htm 8. CARABINIERI, SINDROME SOCIAL NETWORK I carabinieri hanno la sindrome da social network. Con una nota inviata a tutte le stazioni dell'arma, il capo di Stato Maggiore Ilio Ciceri ha fissato le regole per la partecipazioni dei militari a Facebook, Twitter e a tutte le maggiori reti sociali. Non è un divieto assoluto, ma poco ci manca. La prima contestazione del generale Ciceri riguarda l'utilizzo dello stemma dei carabinieri: chi aderisce ai blog non lo può usare perché i marchi e i simboli dell'arma sono sotto "tutela giuridica" e possono essere utilizzati o concessi soltanto da Difesa Servizi Spa, la società creata per mettere a reddito gli asset e i beni della Difesa che ha speso quasi 200 mila euro per registrare, in Italia e all'estero, i marchi delle forze armate e commercializzarli. Così, i carabinieri potranno utilizzare senza permesso il marchio con la fiamma soltanto per biglietti da visita e carta intestata. Sui social network i carabinieri non potranno mostrarsi in uniforme, non potranno rifugiarsi dietro nickname e soprattutto non dovranno polemizzare nei confronti dell'arma, perché - secondo Ciceri - tutti questi comportamenti sono «suscettibili di concrete lesioni dell'immagine» dei carabinieri. P.M.