Relazione sull attività degli Rlst della provincia di Lodi

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Relazione sull attività degli Rlst della provincia di Lodi Premessa Nella provincia di Lodi operano due Rlst la cui competenza territoriale viene demarcata dalla direttrice est-ovest rappresentata dalla SP 235, sommariamente zona a nord di Lodi e zona a sud Lodi compresa. I dati disponibili, direttamente estrapolati dal Gestionale Asle, consentono di sintetizzare l attività edilizia sui territori delle province di Lodi oltre che di Milano e Monza-Brianza, di monitorare i cantieri per zone e comuni, e di avere un quadro chiaro, in relazione alle verifiche condotte, del settore edile, della struttura della produzione, imprese e lavoratori, e delle condizioni di adempimento al Dlgs.81/08 per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Monitoraggio Le considerazioni che seguono non possono prescindere dalla specificità del ruolo del Rlst soprattutto in riferimento al fatto che, in una realtà produttiva come quella lodigiana, l attività operativa sul territorio si esplica nei riguardi delle piccole imprese e, conseguentemente, nell'azione preventiva per la salute e sicurezza su cantieri di modesta entità con il coinvolgimento di poche unità di lavoratori. Dal mese di gennaio ad ottobre 2015 gli Rlst hanno visitato 117 cantieri nella maggioranza dei casi di entità al di sotto di euro 300.000, effettuando 169 visite e incontrando 76 imprese. L' 80% delle imprese aveva un numero di dipendenti inferiore a 5, il 15% da 5 a 15 e per il restante 5% un numero di lavoratori superiore a 15. Tutte le imprese incontrate si avvalevano anche di lavoratori 1

autonomi ed artigiani ed in un caso soltanto si è riscontrato l'utilizzo dei voucher come forma di pagamento. Un terzo delle visite di cantiere è stato effettuato nel capoluogo mentre per il resto soprattutto a Codogno e S. Angelo Lodigiano ed in misura minore a Senna, Graffignana e S. Colombano. Un monitoraggio capillare ha interessato anche alcuni comuni a ridosso ed entro il Parco Adda Sud ed in generale l'attività edilizia intercettata ha scontato la presenza di un buon numero di piccoli cantieri anche se relativamente pochi per l'ampiezza del territorio interessato. Senza dilungarci sulla struttura produttiva delle imprese lodigiane, ci sembra utile constatare la presenza storica di imprese bergamasche ma soprattutto bresciane e l'attività che diverse imprese locali svolgono nelle vicine province di Piacenza, Cremona e Pavia. Inoltre e stata condotta una campagna di sensibilizzazione sui rischi derivanti dall assunzione di bevande alcoliche attraverso incontri informativi con i lavoratori delle imprese. Si propongono di seguito alcuni estratti dal Gestionale Asle che possono aiutare una migliore comprensione del fenomeno descritto. 2 Numero visite

Comuni visitati 3 SAN COLOMBANO AL LAMBRO 6

Mappa cantieri 4 Considerazioni Analizzando brevemente le caratteristiche dei cantieri monitorati colpiscono alcuni elementi che qui riassumiamo: 1. l'esiguo numero dei dipendenti d'impresa ben si concilia con l'aver effettuato la formazione anche specifica al ruolo ed alla mansione; 2. il programma di sorveglianza sanitaria e le idoneità alla mansione sono la regola; 3. la documentazione in generale non sconta più un livello approssimativo di dettaglio;

4. la logistica di cantiere è ridotta ai servizi essenziali, carenti, soprattutto nella zona nord a ridosso dell area milanese, ma singolarmente sufficienti, Lodi e zona sud, se pensiamo che i lavoratori delle imprese locali tornano alle loro case nelle pause di mezzogiorno. Quando ciò non è possibile vengono stipulate convenzioni con bar e trattorie; 5. trattandosi in larga parte di lavori per il recupero del costruito e di manutenzione straordinaria, le aree di cantiere risultano molto ridotte, spesso con elevate difficoltà nella gestione degli approvvigionamenti di materiali. Ne deriva quindi un alto grado di interferenza con la viabilità stradale e gli spazi adiacenti. È in quel contesto che si evidenziano gravi carenze nelle procedure di carico e scarico e nella cartellonistica. La strada spesso è anche l'area di cantiere e con il ricorso a macchine operatrici, muletti autobetoniere manitou, che nella movimentazione dei carichi sostituiscono le gru, si pongono seri problemi nella gestione delle interferenze; 6. non raro risulta il ricorso da parte della committenza agli appalti scorporati che nella realtà strutturale lodigiana significa affidarsi ad una gestione della produzione, operativa e della sicurezza, nella più completa assenza della figura del datore di lavoro; 5 7. un altro aspetto strettamente legato alla difficoltà di organizzare l area di cantiere con postazioni, attrezzature e logistica adeguati, è quello di una insufficiente valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi. Il lavoro manuale sostituisce spesso e impropriamente la carenza di attrezzature laddove gli spazi o la breve durata dei lavori rendono sconveniente economicamente il ricorso a gru, anche di ridotte dimensioni automontanti, piccole macchine operatrici o argani elettrici. In definitiva possiamo concludere che non sono state riscontrate gravissime inadempienze nei cantieri visitati, a parte qualche carenza nell allestimento dei ponteggi, dei castelli di tiro e nella loro manutenzione, ma riteniamo che il capitolo di maggior criticità sia rappresentato dalle gravi interferenze viabilistiche, con rischi aggiuntivi per la circolazione dei pedoni su strada e nelle aree

condominiali, nei lavori di recupero del patrimonio edilizio esistente in corrispondenza di mancate delimitazioni di aree di cantiere: è meglio occupare suolo pubblico o chiudere una strada che utilizzarle come zona di movimentazione o temporaneo deposito. Estratti dal Gestionale Asle 6

7 Milano, 02 novembre 2015 Il Coordinatore Arch. Giuseppe Bonelli