1. Contesto e risorse



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1. Contesto e risorse 1.1 Popolazione scolastica Opportunità Il titolo di studio delle madri degli alunni iscritti è superiore a quello dei padri: questo è un opportunità in quanto, da informazioni ricavate dai colloqui con i genitori, è la madre che segue maggiormente i figli nel loro percorso scolastico. Dal momento che la maggior parte degli alunni stranieri non presenta difficoltà linguistiche è possibile cogliere l occasione della loro presenza per utilizzare e vedere la diversità come risorsa. 1.2 Territorio e capitale sociale Opportunità collegamenti sono in buone condizioni e limitate le difficoltà connesse con lo spostamento da un plesso all altro. I Comuni di Cassolnovo e di Cilavegna contribuiscono a supportare le attività della scuola. Esistono a poca distanza dalla scuola (Vigevano) centri specializzati per la diagnostica di disabilità, DSA ed altre forme di Bisogni Educativi Speciali. Nel Comune di Cassolnovo sono in crescita le attività economiche connesse al Parco del Ticino. Alcune realtà industriali legate all abbigliamento, alle calzature e alla meccanica, sono presenti nel territorio di Cilavegna. Vincoli Un terzo dei padri ha solo la Licenza Media. Il numero dei genitori che non ha assolto l obbligo scolastico è superiore al numero dei genitori laureati. Spesso i ragazzi non trovano in famiglia uno stimolo, una motivazione allo studio, un incentivo a riconoscere nella cultura un valore formativo. Il tasso di disoccupazione rispecchia l attuale media nazionale. Emerge che il 30% dei genitori risulta impiegato e il 40% semplicemente operaio: da questo tipo di occupazione ne consegue una disponibilità economica che permette la pura e semplice frequenza quotidiana. Vincoli È in atto un processo di desertificazione industriale nonché del settore terziario e di progressivo abbandono delle attività agricole tradizionali (risaie) con gravi ripercussioni sull occupazione dei genitori degli alunni e sulle prospettive occupazionali degli studenti. I tre Comuni (Cassolnovo, Cilavegna e Gravellona) sono spesso solo paesi dormitorio delle più sviluppate realtà circostanti: Milano, Novara, Mortara, Pavia. Non vi sono scuole del secondo ciclo nei paesi nei quali ha sede l Istituto. L Istituto è in posizione molto periferica rispetto alle opportunità di formazione in servizio del personale scolastico (che insistono su Pavia e a volte Vigevano).

1.3 Risorse economiche e materiali Opportunità Il finanziamento statale, sia pur con le cospicue riduzioni degli ultimi anni, assicura comunque il generale funzionamento dell Istituto. Le risorse delle famiglie destinate all acquisto di materiale didattico e, in misura crescente, di materiale informatico sono significative. Il sostegno finanziario dei Comuni di Cassolnovo e Cilavegna è un prezioso supporto per molte attività educative dei plessi dei rispettivi territori. Gli interventi del personale dei tre Comuni è in generale tempestivo. Le secondarie di primo grado, la Primaria Cordone e la Primaria De Amicis dispongono di palestre adeguate. I laboratori informatici di Secondaria Del Prete, Primaria De Amicis e Primaria Cordone sono adeguati. Vincoli Le strutture dei plessi sono quasi tutte di antica costruzione e non hanno avuto una costante manutenzione nel corso degli anni e presentano continui problemi; non tutti i plessi hanno le infrastrutture adeguate. Le infrastrutture informatiche non sono adeguate: in taluni casi inesistenti, in altri obsolete. Le LIM sono insufficienti. Non vi è una rete wifi né cablaggio delle aule in tutti i plessi. Non vi è un numero sufficiente di computers per attivare in tutte le classi del Primo Ciclo il registro elettronico. Non vi sono laboratori scientifici e linguistici. La struttura della Primaria di Cilavegna e dell Infanzia di Molino sono in via di adeguamento alla normativa sulla sicurezza. La Primaria di Gravellona non dispone di una mensa adeguata. Il Comune di Gravellona non supporta la scuola con adeguate risorse finanziarie. Gli interventi di adeguamento alla normativa sulla sicurezza del Comune di Gravellona non sono adeguati e tempestivi. 1.4 Risorse professionali Opportunità Nell IC i tre quarti dei docenti sono di ruolo, il che garantisce la continuità e la stabilità. Solo un quarto è soggetto a cambiamenti annuali e il dato si riferisce per lo più alla scuola dell Infanzia. L età media dei docenti è di 50 anni, con una concentrazione tra i 42 anni e i 62 anni. L età è, generalmente, garanzia di competenza disciplinare e progettuale. Vincoli Aver avuto nell a.s. 2013-2014 e negli anni precedenti un Dirigente reggente affiancato da DSGA con incarico annuale, o reggente, ha rappresentato un forte limite rispetto alla continuità e alla coerenza strategica della gestione, dell organizzazione e dell amministrazione dell Istituto. La percentuale di insegnanti in possesso di certificazioni informatiche e/o linguistiche è molto bassa.

2. Esiti 2.1 Risultati scolastici Punti di forza Il voto medio degli alunni che hanno superato l esame conclusivo nell anno scolastico 2013-2014 si allinea con quello nazionale. In Primaria nell a.s. 2013-2014 gli abbandoni in corso d anno sono stati limitatissimi, significativi invece i trasferimenti in entrata nelle classi prime Primaria. Ad avviso dei docenti, i criteri di valutazione adottati dall Istituto all inizio dell anno scolastico 2014-2015 e la maggiore attenzione, nell'a.s. 2014-2015, all'inclusione mediante adozione di Piani didattici personalizzati sono uno strumento adeguato a garantire il successo formativo. Punti di debolezza Le analisi fanno riferimento all a.s. 2013-2014, poiché i dati di cui l Istituto è in possesso al momento della compilazione del RAV appartengono all a.s. 2013-2014. Si è registrato un elevato numero di trasferimenti in uscita nelle classi terze, quarte e quinte Primarie e nelle classi prime e seconde delle Secondarie di primo grado Gli alunni non ammessi alla classe successiva sono concentrati alla Secondaria di primo grado. La percentuale maggiore di non ammessi si rileva al secondo anno. Per gli studenti il secondo anno di Secondaria è il più difficile; il periodo preadolescenziale favorisce, in taluni, un calo di motivazione e di impegno. Un buon numero di non ammessi è dovuto ad una frequenza inferiore ai tre quarti del monte ore. La fascia modale di voto conseguita nell IC all esame conclusivo del primo ciclo è 7 a cui si affianca un notevole numero di valutazioni pari a 6. Solo un terzo, circa, delle valutazioni è rappresentato dai 9 e 10. La scuola garantisce il successo formativo degli studenti. 3 - Con qualche criticità La scuola perde alcuni studenti nel passaggio da un anno all'altro, ci sono alcuni trasferimenti e abbandoni. La distribuzione degli studenti per fasce di voto evidenzia una concentrazione anomala in alcune fasce. Vi sono limitate criticità connesse con trasferimenti e taluni abbandoni, specificati nel medio periodo come segue: ANNO SCOLASTICO 2013-2014 I trasferimenti, sia in uscita che in entrata, sono da imputarsi in buona parte a motivazioni di tipo organizzativo familiare e in minor parte al mancato soddisfacimento della proposta formativa: si verificano, per lo più, negli ultimi anni della Primaria e nel passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di Primo Grado. Appaiono significativi e degni di attenzione gli abbandoni nelle classi prime della Secondaria di primo grado. Nella Scuola Secondaria di Primo Grado la curva di distribuzione delle fasce di valutazione non rispecchia la campana gaussiana, ma è tendenzialmente sbilanciata verso le due fasce inferiori. ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Oltre ai trasferimenti fisiologici dovuti a motivazioni di tipo organizzativo familiare, nel corso dell anno si sono verificati anche alcuni abbandoni, stimati in una percentuale, solo stimata e non definitiva, pari all 1,6%, e riferiti esclusivamente alla scuola Secondaria di primo grado.

2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali Punti di forza La Scuola secondaria di primo grado ha raggiunto risultati superiori alla media nazionale in Italiano e in Matematica. In Italiano i punteggi sono, altresì, superiori rispetto alla Lombardia e al Nord Ovest; in Matematica sono superiori alla media nazionale e allineati alla Lombardia e con il Nord Ovest. Le disparità a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e più dotati si riducono nel corso della loro permanenza anno dopo anno nell Istituto. Nella Scuola Primaria, nell ambito linguistico, le classi 2e risultano allineate con la Lombardia ed il Nord Ovest, hanno, invece, risultati superiori alla media nazionale; le classi 5e Primarie, nello stesso ambito, risultano essere al di sopra dei risultati di ogni altro settore geografico. La scuola assicura l'acquisizione dei livelli essenziali di competenze (misurate con le prove standardizzate nazionali) per tutti gli studenti. Punti di debolezza Le analisi fanno riferimento all a.s. 2013-2014 poiché i dati di cui l Istituto è in possesso al momento della compilazione del RAV appartengono all a.s. 2013-2014. In alcune classi della scuola Secondaria di primo grado si evidenziano punteggi inferiori alla media nazionale negli ambiti NUMERI e SPAZIO E FIGURE. Nella Scuola Primaria, le classi 2e, nell ambito logico matematico, riportano risultati inferiori rispetto alla media nazionale, alla Lombardia e al Nord Ovest; per le classi 5e, nello stesso ambito, i risultati sono inferiori rispetto alla Lombardia ed al Nord Ovest, allineati con il valore nazionale. Negli stessi plessi della Scuola Primaria si riscontrano significative differenze tra classi sia in ambito linguistico sia in ambito logicomatematico. Per entrambi gli ordini di scuola (Primaria e Secondaria di primo grado) si rileva una correlazione globalmente medio-bassa tra le valutazioni dell Istituto e quelle rilevate nelle prove. Tenuto conto delle differenze rilevate tra i due ordini di scuola si fatica ad individuare un livello unico nella rubrica per Primaria e Secondaria di primo grado; ad ogni modo, si è proceduto a collocare, con cautela, l Istituto nel livello 4, in riferimento ai dati dell anno scolastico 2013-2014; tuttavia, il giudizio assegnato deve essere spiegato con le seguenti analisi: - la Scuola Secondaria di Primo Grado si collocherebbe al livello 5 perché i punteggi di Italiano e Matematica, che si discostano significativamente dalla media dell Istituto, lo fanno in positivo. La quota di studenti di livello 1/2, in entrambe le aree considerate, è significativamente inferiore alla media nazionale. - nella Scuola Primaria occorre distinguere due livelli di punteggio, a seconda dell ambito considerata: -- nell ambito logico-matematico, sia per le classi seconde che per le classi quinte, visti i punti di debolezza (i risultati leggermente inferiori alla media nazionale, al Nord Ovest ed alla Lombardia la quota di studenti di livello 1/2 superiore alla media nazionale) si potrebbe indicare il livello 2 come collocazione dell istituto nella Rubrica al termine dell a.s. 2013-2014 -- nell area linguistica, sia nelle classi seconde che nelle classi quinte, considerati i punti di forza (i risultati ottenuti superiori rispetto alla media nazionale, al Nord Ovest ed alla Lombardia, e la quota di studenti di livello 1/2 inferiore alla media nazionale) è possibile definire il parametro della rubrica al livello 4 come collocazione dell istituto nella Rubrica al termine dell a.s. 2013-2014. 4

2.3 Competenze chiave e di cittadinanza Punti di forza Nell a.s. 2013-14: L Istituto ha adottato criteri comuni di valutazione per l'assegnazione del voto di comportamento nei diversi ordini di scuola. A conclusione della Scuola Primaria e del Primo ciclo, l Istituto ha certificato, per ogni alunno, il livello delle competenze acquisite attraverso l adozione e la compilazione di un proprio modello costruito su quello regionale. Nell a.s. 2014-15: Tenendo conto delle Indicazioni Nazionali, l Istituto ha predisposto, in forma completa ed estesa dalla prima classe Primaria fino alla terza Secondaria di primo grado, il Curriculum verticale delle singole discipline declinandolo in competenze, obiettivi specifici d apprendimento e contenuti. È stata sperimentata, quale verifica degli obiettivi specifici di apprendimento, delle conoscenze e competenze dichiarate nel Curricolo verticale, la somministrazione agli studenti di prove condivise per classi parallele seguita da tabulazione dei risultati e successiva rendicontazione al Collegio e agli altri stakeholders. In entrambi gli ordini di scuola sono stati individuati, e approvati dal Collegio Docenti, criteri oggettivi per l assegnazione dei livelli nella Certificazione delle competenze di cittadinanza al termine della Primaria e del Primo ciclo, adottata quale sperimentazione nazionale ex Circolare Ministeriale 3 del 13 febbraio 2015. Punti di debolezza Negli a.s. 2013-14 e 2014-15: La scuola Primaria ha valutato le competenze civiche e sociali solo attraverso il voto di comportamento degli alunni. La scuola Secondaria ha valutato le competenze civiche e sociali attraverso voto di comportamento e osservazioni sistematiche nelle varie discipline. Non si è riusciti a monitorare, tabulare e analizzare i livelli raggiunti dagli alunni al termine della Primaria e della Secondaria di primo grado nella Certificazione delle competenze, considerando quest ultima come strumento di validazione finale e certificazione pubblica del percorso fatto da ogni singolo alunno nell ambito della progettazione didattica rappresentata dal Curriculum verticale d Istituto In relazione al livello di raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza esistono differenze tra classi ed ordini di scuola. La scuola assicura l'acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti. 4 Considerato che: negli a.s. scolastici 2013-14 e 2014-15, la scuola ha certificato un livello accettabile di competenze chiavi e di cittadinanza raggiunto dagli alunni, ma non ha elaborato indicatori e monitorato risultati tali da dare evidenza e supportare, dati alla mano, i livelli di competenze chiave e di cittadinanza acquisiti dagli studenti al termine della Primaria e del Primo Ciclo; negli stessi aa.ss. la scuola ha valutato le competenze sociali e civiche solo attraverso il voto di comportamento degli alunni e osservazioni sistematiche, senza però partire da un Curriculo verticale (comprendente anche le competenze sociali e civiche) condiviso e praticato all interno di tutto il Primo Ciclo e senza basarsi su evidenze in termini di indicatori, dati oggettivi e risultati;

negli stessi aa.ss. sono sembrate presenti alcune situazioni (classi, plessi, ecc.) nelle quali le competenze sociali e civiche erano ancora da sviluppare e o consolidare; nell a.s. 2014-2015 si è costruito, in forma quasi completa con l'unica eccezione delle competenze sociali e civiche, un Curriculo verticale concernente le competenze chiave e di cittadinanza (contenente dichiarazione di obiettivi specifici di apprendimento, conoscenze e competenze, classe per classe, dalla prima Primaria all Esame di Stato), si è adottato il modello nazionale di Certificazione delle competenze, si sono sperimentate, all'interno di tutto il Primo Ciclo, prove comuni per classi parallele e pertanto si sono poste le basi per valutare, monitorare, analizzare in modo completo, puntuale e documentato il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti, si è deciso di collocare la scuola al livello n. 4 della rubrica di valutazione.

2.4 Risultati a distanza Punti di forza Più dei tre quarti degli alunni in uscita dal primo ciclo a.s. 2012/ 2013 e che hanno seguito il C.O. sono stati promossi nel primo anno di secondaria di secondo grado. Relativamente agli aa. ss. 2012/2013, 2013-2014 e 2014-2015 all interno dell Istituto la percentuale degli alunni delle classi prime della scuola Secondaria di primo grado che incontrano difficoltà di apprendimento (es. non sono ammessi alla classe successiva e/o abbandonano la scuola) si aggira intorno al 6%. Punti di debolezza L Istituto non ha monitorato in modo completo gli esiti a distanza degli alunni in uscita dal primo ciclo negli anni scolastici precedenti il 2014-2015. Solo il 60% degli alunni in uscita dal primo ciclo nell a.s. 2012-2013 ha seguito il C.O.; anche nell a.s. 2014-2015, poco meno del 60% degli alunni in uscita dal primo ciclo ha seguito il C.O. Relativamente agli aa.ss. precedenti il 2014-2015 l istituto non è in grado di indicare la consistenza degli studenti che incontrano, nel segmento successivo di studi, difficoltà di apprendimento (non sono ammessi alla classe successiva, hanno debiti formativi o cambiano in dirizzo) e/o abbandonano degli studi. L Istituto non ha monitorato in modo completo gli esiti a distanza degli alunni all interno del primo ciclo negli anni scolastici precedenti il 2014-2015. La scuola favorisce il successo degli studenti nei successivi percorsi di studio e di lavoro. 2 L Istituto si pone al livello 2 per le seguenti motivazioni: - solo a partire dall a.s. 2014-2015 è iniziato il monitoraggio sia per quanto riguarda la continuità tra quinta Primaria / prima Secondaria di primo grado sia per quanto riguarda il passaggio dalla terza Secondaria di primo grado alla prima Secondaria di secondo grado. - relativamente agli aa. ss 2012-2013, 2013-2014 e 2014-2015, nel passaggio dalla quinta Primaria alla prima Secondaria di primo grado alcuni studenti hanno incontrato difficoltà di apprendimento (es. non sono ammessi alla classe successiva). - per nessuno degli aa.ss. precedenti sono disponibili dati relativi ai risultati conseguiti dagli studenti al termine del primo anno di scuola secondaria di secondo grado. - sono solo disponibili, per l a.s. 2014-2015, le corrispondenze tra Consiglio Orientativo fornito dalla scuola e scelta effettuata dagli studenti. - solo il 50% degli alunni dell ultimo anno di scuola secondaria di primo grado rispetta il consiglio orientativo dato ; la scelta non concorde si rivolge a scuole superiori di difficoltà maggiore rispetto a quella consigliata. Un fattore da non sottovalutare è dato dalle aspettative, non sempre realistiche, delle famiglie che talvolta hanno la meglio sull azione educativodidattica svolta nel corso delle attività di orientamento. - infine, si rileva che in uno dei due plessi la concordanza tra consiglio e scelta è minore.

3A. Processi A) Processi - Pratiche educative e didattiche 3A.1 Curricolo, progettazione e valutazione La scuola propone un curricolo aderente alle esigenze del contesto, progetta attività didattiche coerenti con il curricolo, valuta gli studenti utilizzando criteri e strumenti condivisi. Nell a.s. 2013-14 l Istituto aveva definito solo alcuni aspetti del proprio curricolo, la definizione dei profili di competenza per le varie discipline era da sviluppare in modo più approfondito, i criteri di valutazione comuni erano da definirsi in modo più preciso e sistematico. Nell a.s. 2014-15 la scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire dalle IN 2012. Sono stati definiti i profili di competenze per le varie discipline e anni di corso. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa, tuttavia, non sono ancora inserite in modo del tutto coerente nel progetto educativo di scuola: infatti, gli obiettivi e le abilità/competenze da raggiungere con queste attività non sono definiti in modo chiaro. Nella scuola sono presenti referenti e/o gruppi di lavoro sulla progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti ma non dipartimenti disciplinari. La progettazione didattica periodica viene effettuata in modo condiviso e coinvolge un buon numero di docenti di varie discipline, non però di ordini di scuola diversi. La scuola utilizza forme di certificazione delle competenze. I docenti utilizzano regolarmente alcuni strumenti comuni per la valutazione e hanno momenti di incontro per condividere i risultati della valutazione. 3A.2 Ambiente di apprendimento 4 La scuola offre un ambiente di apprendimento innovativo, curando gli aspetti organizzativi, metodologici e relazionali del lavoro d'aula. 2 L Istituto si pone al livello 2 per i seguenti motivi: la scuola utilizza gli spazi laboratoriali in misura minore rispetto alla loro potenzialità perché tali spazi necessitano di aggiornamento e adeguamento dei materiali. La scuola incentiva l utilizzo di modalità innovative ma non tutti i docenti sono disponibili all innovazione. La scuola non promuove le competenze trasversali attraverso specifiche strategie didattiche. Le regole di comportamento, pur definite in linea generale (ma necessariamente da precisare), non sempre vengono attuate nelle classi e non sempre i conflitti tra e con gli alunni vengono gestiti in modo efficace. È mancato e manca un Curriculum di Istituto che progetti le competenze civiche e sociali. È mancata una precisa identificazione, descrizione e valutazione delle competenze civiche e sociali.

3A.3 Inclusione e differenziazione La scuola cura l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze culturali, adegua l'insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo attraverso percorsi di recupero e potenziamento. l Istituto si colloca al punto 4 della rubrica di valutazione per i seguenti motivi: 1. Per quanto riguarda l Inclusione (alunni disabili, alunni di cittadinanza non italiana, alunni BES e DSA) le attività e le iniziative realizzate dall Istituto hanno prodotto buoni risultati; infatti sono stati formulati obiettivi didattico-educativi specifici e sono stati predisposti, condivisi, realizzati, monitorati e verificati i PDF, i PEI e i PDP. Tuttavia tali risultati possono essere migliorati: infatti, benché nella pratica quotidiana non vengano trascurati i temi interculturali o, comunque, relativi alle diversità, l Istituto non ha dedicato momenti specifici a tali tematiche mediante progetti e laboratori. 2. Per quanto riguarda il Recupero e il Potenziamento, i livelli raggiunti nei precedenti anni scolastici devono essere migliorati: infatti recupero e consolidamento sono inclusi nell attività curricolare quotidiana, ma sono stati predisposti e realizzati interventi specifici in forma di progetti solo nell a.s. 2014-2015; i risultati degli interventi, pur essendo stati valutati, non sono stati monitorati. 3. Fino all a.s. 2014-2015 l Istituto non ha predisposto attività formalizzate di potenziamento. 3A.4 Continuità e orientamento 4 La scuola garantisce la continuità dei percorsi scolastici e cura l'orientamento personale, scolastico e professionale degli studenti. 3 - Con qualche criticità Le attività di continuità presentano un livello di strutturazione sufficiente anche se sono prevalentemente orientate alla formazione delle classi. Le attività di orientamento coinvolgono almeno tutte le classi finali. La qualità delle attività proposte agli studenti e' in genere accettabile, anche se per lo più limitate a presentare i diversi istituti scolastici/indirizzi di scuola superiore/corsi di studio universitari. La scuola non monitora i risultati delle proprie azioni di orientamento. L Istituto si pone al livello 3 della rubrica di valutazione per le seguenti motivazioni. La continuità all interno del primo ciclo presenta degli elementi di criticità: le attività sono prevalentemente orientate alla formazione delle classi, ma nel passaggio da un ordine all altro di scuola il bagaglio informativo relativo a ciascun alunno non sempre è ben articolato e completo: non si fanno incontri nel primo mese dell'anno scolastico per facilitare lo scambio di informazioni tra docenti e per affrontare insieme sul campo i problemi che l'inserimento nell'ordine di studi successivo causa agli alunni; gli alunni dell Infanzia non svolgono attività strutturate e continuate in comune con gli alunni della Primaria; gli alunni della Primaria non svolgono attività strutturate e continuate in comune con gli alunni della Secondaria. Le attività di orientamento sono limitate a presentare i diversi istituti scolastici/indirizzi di scuola superiore e a fornire il consiglio orientativo pur nella consapevolezza che in un'alta percentuale di casi questo

consiglio verrà disatteso da genitori e studenti. La scuola non monitora i risultati delle proprie azioni di orientamento. La Scuola ha un basso livello di coinvolgimento rispetto agli Istituti di Istruzione Secondaria del territorio. 3B. Processi B) Processi - Pratiche gestionali e organizzative 3B.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola La scuola individua le priorità da raggiungere e le persegue dotandosi di sistemi di controllo e monitoraggio, individuando ruoli di responsabilità e compiti per il personale, convogliando le risorse economiche sulle azioni ritenute prioritarie. L Istituto ha definito missione, pianificazione strategica degli obiettivi, visione, controllo strategico, individuazione e verifica delle priorità solo a partire dall a.s. 2014-2015, a causa delle continue reggenze dei precedenti anni scolastici, che hanno aggravato fortemente la complessità di un comprensivo dislocato su tre comuni, con più di 1400 alunni distribuiti su tre ordini di scuola; in pochi mesi, si è fatto tutto il possibile per consentire lo sviluppo di una diffusa e condivisa (da docenti, personale ATA, genitori, altri portatori di interesse) cultura della pianificazione e del controllo strategico, humus indispensabile affinché la realizzazione dgli obiettivi individuati venga perseguita attraverso l unico vero strumento efficace, ovverosia una leadership diffusa e partecipata, guidata e coordinata da un leader per l educazione. Compiti e responsabilità sono adesso (a.s. 2014-15) ben definite, ma serve più tempo per l affermarsi di un middle management che possa attuare quanto pianificato, controllare i processi e ri-aggiustarli nel caso di imprecisioni o errori nonché rilanciarli nel caso di conseguimento degli obiettivi. A partire dall a.s. 2014-2015 sono stati individuati meccanismi e strumenti per il controllo di gestione; inoltre, un migliore interfacciarsi di Piano dell Offerta Formativa e di Programma Annuale nonché l avvio e la realizzazione dell Autovalutazione hanno consentito di convogliare le risorse economiche e materiali solo nel perseguimento degli obiettivi prioritari dell'istituto. 4

3B.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane La scuola valorizza le risorse professionali tenendo conto delle competenze per l'assegnazione degli incarichi, promuovendo percorsi formativi di qualità, incentivando la collaborazione tra pari. Poiché negli anni precedenti l a.s. 2014-2015 la formazione dei docenti non era connessa all identificazione di una precisa missione educativa dell Istituto, corredata di priorità e pianificazione strategica, bensì era affidata ad iniziative estemporanee frutto della buona volontà di taluni preziosi insegnanti, l Istituto solo dal 2014-2015 ha cominciato a promuovere un piano formativo che tiene insieme i bisogni formativi dei docenti, le iniziative formative presenti sul territorio (si consideri che Cassolnovo è all estrema periferia della provincia di PV) e le esigenze degli studenti descritte nel POF della scuola; già nell a.s. 2014-2015 si sono attuate proposte formative di qualità sufficiente, che hanno incontrato in parte i bisogni formativi dei docenti; negli anni a venire queste attività verranno migliorate. La scuola si è impegnata a valorizzare il personale tenendo conto, per l'assegnazione di alcuni incarichi, delle competenze possedute: la disponibilità dei docenti a mettere in gioco le proprie ricche competenze professionali è stata talvolta limitata dalla complessità strutturale del comprensivo (dislocazione su tre Comuni e nove plessi). Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali o esiti di buona qualità, per quanto resti da migliorare il lavoro dei Dipartimenti disciplinari nella scuola Secondaria di primo grado. Sono presenti spazi per il confronto professionale tra colleghi, e i materiali didattici a disposizione sono vari e di buona qualità. La scuola promuove lo scambio e il confronto tra docenti. 3B.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie La scuola svolge un ruolo propositivo nella promozione di politiche formative territoriali e coinvolge le famiglie nella definizione dell'offerta formativa. 4 Fino al precedente anno scolastico l Istituto partecipava ad una sola rete di scuole; a partire dall a.s. 2014-2015, la scuola ha incrementato a quattro la partecipazioni a reti di scuola e ha mantenuto le collaborazioni con soggetti esterni, anche se alcune di queste collaborazioni devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola; in particolare, si ritiene utile attivare forme di collaborazione con istituti di secondaria di secondo grado ed enti formatori accreditati per migliorare le proprie attività di orientamento e favorire così il successo scolastico. Naturalmente nei prossimi anni non solo si pensa di prender parte ad altre reti di scuole ma sono attesi i risultati e le ricadute formative sugli alunni della maggiore apertura della scuola alla collaborazione con altri soggetti del territorio provinciale mediante reti ed accordi. La scuola stimola i genitori a partecipare alle sue iniziative, ma ha spesso difficoltà nel relazionarsi con loro a causa di un clima che facilmente diventa di contrapposizione e scontro, a causa della mancanza di valori condivisi e di scelte educative comuni, a causa di un mancato reciproco riconoscimento del ruolo di ciascuno. Pertanto sono da migliorare le modalità di ascolto e collaborazione tra l Istituto e i genitori. 4

Individuazione delle Priorità Priorità e Traguardi SITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO 1) Risultati scolastici 2) Risultati nelle prove standardizzate nazionali 3) Competenze chiave e di cittadinanza 4) Risultati a distanza Sviluppare negli alunni 4 ben identificate competenze civiche e sociali considerate dall Istituto essenziali per un ordinata e proficua vita a scuola Individuare parametri ed evidenze oggettive per l osservazione e la valutazione di 4 competenze civiche e sociali essenziali al processo formativo Monitorare gli esiti degli alunni all interno del primo ciclo e gli esiti a distanza in uscita dal primo ciclo Migliorare l orientamento di alunni in uscita dal I ciclo e ridurre le difficoltà d apprendimento nel II ciclo a causa di scelte scolastiche errate Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione Certificare 4 competenze civiche e sociali per alunno all interno e in uscita dal primo ciclo in base ad evidenze oggettive e misurabili Abbassare del 2% per anno il numero di studenti che è al livello iniziale in ciascuna delle 4 competenze civiche e sociali Disporre, il 30-09-2017, degli esiti a distanza del 25% degli alunni che hanno concluso la primaria e il primo ciclo nell a.s. 2014-2015 Innalzare del 3% il numero di alunni che seguono il consiglio orientativo; ridurre del 3% la percentuale di alunni che hanno difficoltà nel II ciclo L Istituto negli as.ss. precedenti non ha definito le competenze civiche e sociali, non ha progettato e realizzato attività finalizzate allo sviluppo di queste competenze nel percorso formativo del primo ciclo, infine non è stato in grado di promuovere misurazioni delle stesse e quindi ha prodotto certificazioni imprecise e approssimative. I casi di bullismo, di violazione delle regole condivise e di comportamenti non conformi al senso civico e al rispetto dell altro sono aumentati in questi anni. È diventato pertanto urgente definire con precisione 4 competenze civiche e sociali considerate dall Istituto essenziali per un ordinata e proficua vita scolastica; osservare e misurare le stesse, certificarle e infine, in base ai risultati, promuoverne l incremento. L istituto negli aa.ss. precedenti non ha monitorato gli esiti in uscita dal primo ciclo e non è stato in grado di capire se la propria azione didattica è efficace nel favorire il successo formativo dei propri alunni nel II ciclo; l Istituto è consapevole che il consiglio orientativo viene seguito solo da poco più della metà dei propri alunni e si trova nella necessità di migliorare la propria azione di orientamento. All interno dell Istituto non si è monitorata l efficacia del processo di continuità tra la primaria e la secondaria e questo non consente di individuare motivazioni basate su evidenze concrete circa le difficoltà di rendimento scolastico che incontrano gli alunni della secondaria di I grado.

Obiettivi di processo AREA DI PROCESSO 1) Curricolo, progettazione e valutazione 2) Ambiente di apprendimento 3) Inclusione e differenziazione 4) Continuità e orientamento 5) Orientamento strategico e organizzazione della scuola 6) Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 7) Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO Costruire un curriculo verticale d istituto che progetti e attui attività formative finalizzate al conseguimento delle competenze civiche e sociali Definire criteri di valutazione omogenei e condivisi per le competenze civiche e sociali; ridurre le infrazioni del regolamento d Istituto Promuovere l istituzione di funzione strumentale per creare contatti stabili con istituti di II e monitorare esiti di lungo termine degli studenti Rivedere le prassi di formulazione del consiglio orientativo coinvolgendo di più i genitori e adeguando il curriculo agli esiti di lungo periodo Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità È possibile che gli alunni conseguano le competenze civiche e sociali al termine del I ciclo (mediante la tappa della certificazione di fine primaria) solo costruendo un curriculo verticale: esso declina i contenuti educativi e le attività formative anno per anno consentendo agli alunni di sviluppare e utilizzare le competenze nei contesti reali e dinamici della vita scolastica, dove vengono osservati e monitorati con prove oggettive che ne registrano i progressi e permettono una continua rimodulazione della proposta; il processo deve essere affidato agli insegnanti di classe, ma anche ad un gruppo di lavoro che progetti, che fissi parametri di monitoraggio e di controllo, che stabilisca verifiche oggettive in vista del traguardo della certificazione. Il processo di orientamento in uscita deve essere ripensato: trattandosi di una priorità strategica è necessario preporvi una funzione strumentale che, affiancata da un gruppo di lavoro, possa costruire fitte relazioni con le istituzioni scolastiche di II grado, acquisire dati utili per monitorare gli esiti a distanza degli alunni. La FS ed il gruppo di lavoro potranno analizzare ed interpretare i dati degli esiti e su queste analisi riprogettare le prassi che portano a formulare il consiglio orientativo spiegando meglio ai genitori le ragioni sulla base di evidenze oggettive. Migliorando la comunicazione del consiglio orientativo ne dovrebbe trarre concreto vantaggio il successo formativo degli studenti nel II ciclo.