Quali sono i rischi reali?

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Gli inquinanti rilasciati in atmosfera possono penetrare nell'organismo umano direttamente, attraverso l'assorbimento epidermico e l'inalazione, o indirettamente, attraverso il consumo di acque e cibi contaminati dalle sostanze ridepositate al suolo o nelle acque superficiali Il traffico veicolare rappresenta la fonte principale di inquinamento atmosferico nelle grandi città italiane, e concorre insieme ad altri fattori e/o concause (quali ad esempio fattori individuali, patrimonio genetico, modelli culturali, organizzazione del territorio, quantità e qualità di risorse energetiche, ecc) a determinare danni spesso irreversibili a carico della salute umana Gli effetti degli inquinanti atmosferici sulla salute umana possono essere a breve termine, con prevalenti manifestazioni acute, e a lungo termine, con prevalenti manifestazioni croniche Gli effetti [0] a breve termine sono usualmente rappresentati da: patologie acute del tratto respiratorio (faringo-tracheiti), bronchiti acute, difficoltà di respiro in soggetti sani e/o da aggravamenti progressivi delle condizioni cliniche, talora fino alla morte, in soggetti affetti da broncopneumopatie croniche o da altre patologie cronico degenerative che ne aumentano la suscettibilità Gli effetti a medio e lungo termine hanno andamento cronicizzante e progressivo; in particolare rientrano in questo ambito i fenomeni degenerativi e neoplastici che concretamente si traducono in broncopneumopatie (bronchiti croniche, asma, enfisema), in tumori maligni (soprattutto cancro polmonare) e in malattie cardiocircolatorie Negli ultimi decenni, nelle aree urbane del mondo occidentale la diffusione ubiquitaria dell'inquinamento atmosferico, caratterizzata dalla contemporanea presenza di numerose sostanze dannose, generalmente in concentrazioni abbastanza contenute, tende a determinare principalmente effetti cronici Quali sono i rischi reali? Numerosi studi epidemiologici condotti negli ultimi decenni mostrano con chiarezza che esiste una correlazione tra l'aumento dei principali inquinanti atmosferici e l'aumento della incidenza di mortalità e di morbilità per le patologie sopra menzionate (vedi metanalisi MISA) [1] Una valutazione complessiva dell "effetto urbano", ovvero dell'effetto combinato degli inquinanti, è stata effettuata dall Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro: è stato rilevato, per chi vive in città, un aumento del rischio di contrarre un tumore 1 / 8

ai polmoni pari al 20-40% in più rispetto a soggetti non esposti, concentrazioni di inquinanti atmosferici [2] a causa delle alte Uno studio effettuato a Milano nel decennio 1980-89 dall Osservatorio Epidemiologico della regione Lombardia ha registrato un aumento pari al 10% della mortalità giornaliera in relazione alla presenza di anidride solforosa pari a 100 microgrammi/metrocubo e del 12% per la stessa concentrazione di polveri [3] L Osservatorio epidemiologico della regione Lazio ha puntato la sua attenzione sui più piccoli, sottoponendo a visite periodiche 3000 bambini suddivisi in tre gruppi residenti rispettivamente in città (Roma), in una zona ad alto inquinamento industriale (Civitavecchia) e in un area agricola della provincia di Viterbo: nei primi due anni di vita si è osservato un aumento di asma e malattie respiratorie per i bambini dell area industriale; in città si sono segnalate sintomatologie legate alle patologie bronchiali, quali tosse e catarro; mentre in campagna è stata registrata solo qualche influenza al di sotto della media [4] Tali risultati sono in linea con quanto è stato osservato da uno studio che ha rilevato un raddoppio del rischio di contrarre patologie respiratorie per bambini che vivono in strade ad alto traffico veicolare rispetto a quelli in aree meno trafficate [5] Lo stesso Osservatorio Epidemiologico ha condotto uno studio sull associazione tra livelli di inquinamento atmosferico e ricoveri ospedalieri per cause cardiovascolari e per cause respiratorie a Roma, per il periodo gennaio 95-ottobre 97 Il numero di ricoveri ospedalieri per cause cardiovascolari è risultato significativamente associato con livelli giornalieri di CO (4,8% per 1,3mg/mc), SO2 (3,9% per 5,3 ug/mc) e NO2 (4,3% per 21,4 ug/mc) I ricoveri per cause respiratorie sono risultati associati con livelli di NO2 (aumento del 2,5%) e di CO (aumento del 2,7%) dello stesso giorno e dei due giorni precedenti Per avere dati sulla dimensione dell impatto dell inquinamento atmosferico globale sui servizi sanitari ospedalieri è stato stimato il numero assoluto di ricoveri attribuibili all inquinamento da CO: l incremento di ricoveri per cause cardiovascolari attribuibili all inquinamento è pari a circa 600 ricoveri l anno, mentre l incremento di ricoveri per cause respiratorie risulta pari a 160 ricoveri l anno [6] Per quanto riguarda le singole sostanze, il benzene e le polveri sottili (PM10, di diametro inferiore ai 10 micron) sono quelle per cui le indicazioni degli effetti sanitari sono i più documentati Il benzene è classificato dallo Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) nella classe1 delle sostanze cancerogene, ovvero certamente cancerogeno Gli studi sugli effetti sanitari dell esposizione al benzene sono innumerevoli 2 / 8

L Oms ha calcolato che l esposizione ad 1 microgrammo per metro cubo di benzene per tutta la vita (considerando un tempo di vita media di 70 anni) può determinare un aumento del rischio di incidenza delle leucemie di 4 casi su un milione di persone, mentre l Epa (Environmental Protection Agency) ne valuta 7 [7] Secondo uno studio del 94, effettuato dalla Commissione tossicologica nazionale, nel nostro Paese sono tra i 17 e i 246 i casi attribuibili al benzene ogni anno La stessa Commissione ha calcolato che il numero dei casi in eccesso di leucemia nel decennio 1993-2003, in Italia, sarà di 10000 casi per un esposizione media giornaliera di benzene tra 14 e 29 microgrammi per metro cubo (concentrazione del tutto paragonabile ai livelli presenti nelle nostre città) L equipe di Paolo Crosignani, direttore dell Unità Operativa Registro Tumori dell Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha eseguito uno studio epidemiologico sugli effetti del benzene nella provincia di Varese, scelta perché caratterizzata da una distribuzione differenziata delle aree particolarmente inquinate Lo studio ha verificato la correlazione tra la concentrazione di benzene e l insorgenza di leucemie infantili Oltre ai 120 casi di leucemie infantili (da 0 a 14 anni) registrate tra il 1979 e il 1997, sono stati inclusi nello studio, come controllo, 488 soggetti sani residenti nelle stesse zone Per calcolare il livello di esposizione al benzene, per ogni soggetto è stata misurata la distanza da strade a intenso traffico veicolare: i risultati indicano un rischio più che triplicato nei soggetti esposti a una concentrazione maggiore di 10 microgrammi per metro cubo (largamente superata nei pressi delle strade ad alto traffico) Oltre il benzene, anche la classe degli Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) che comprende centinaia di composti, tra cui il benzo (a) pirene, viene classificata tra le classi di sostanze altamente cancerogene per l uomo Gli Ipa vengono assorbiti dai polmoni e metabolizzati dal fegato dove vengono trasformati in vari composti, fra i quali molti in grado di indurre mutazioni e trasformazioni cellulari L Epa ha calcolato che il rischio di insorgenza di tumori è di 9 casi su un milione in soggetti esposti per lungo tempo a 1 nanogrammo/metrocubo d aria di benzo (a) pirene [9] Recentemente (giugno 2000) sono stati presentati i risultati di una ricerca sull inquinamento atmosferico e sul suo impatto sulla salute umana nelle otto maggiori città italiane al di sopra dei 400000 abitanti (Torino, Genova, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, per un totale di circa 8,5 milioni di persone), effettuata dal Centro Europeo Ambiente e Salute dell Oms e dall Agenzia Nazionale Protezione Ambientale [8] Come indicatore per la stima dell impatto sulla salute dell inquinamento atmosferico è stata utilizzata la concentrazione media, durante l anno 99, del PM10 (particelle di 3 / 8

polvere di diametro inferiore a 10 micron), in quanto numerosi studi epidemiologici ne hanno dimostrato la pericolosità Per il PM10 non esistono valori di "soglia" al di sotto dei quali non si registrano danni alla salute e gli effetti sono proporzionali alle concentrazioni Lo studio ha preso in considerazione la mortalità a lungo termine, l incidenza di nuovi casi di bronchite acuta e di attacchi d asma e i ricoveri ospedalieri, attribuibili a concentrazioni in eccesso di valori prescelti di riferimento: di conseguenza i risultati costituiscono una stima per difetto dell impatto sanitario dell inquinamento atmosferico Eppure i dati sono allarmanti Nella popolazione di oltre trenta anni il 4,7% di tutti i decessi osservati nel 1998, pari a 3472 casi, è attribuibile al PM10 in eccesso di 30 microgrammi/metrocubo In altre parole, riducendo il PM10 ad una media di 30 ¼g/mc si potrebbero prevenire circa 3500 morti all'anno nelle 8 città Si sono ottenute, poi, stime di migliaia di ricoveri per cause respiratorie e cardiovascolari e decine di migliaia di casi di bronchite acuta e asma fra i bambini al di sotto dei 15 anni, che potrebbero essere evitati riducendo le concentrazioni medie di PM10 a 30 ¼g/mc Un sostanziale numero di decessi, ricoveri ospedalieri e disturbi respiratori, specie nei bambini, sono attribuibili, quindi, all inquinamento atmosferico urbano, nell ordine di grandezza di migliaia o decine di migliaia di casi per anno nelle 8 maggiori città italiane (tab2, 3, 4, 5, 6) Tabella 2: concentrazioni medie annuali PM10 nelle 8 città italiane, anno1999 città μg/mc città Torino 53,8 Firenze Genova 46,1 Roma Milano 47,4 Napoli Bologna 51,2 Palermo Tabella 3: Esiti sanitari attribuibili al PM10 (concentrazioni superiori a 30 μg/mc), anno 1998 Proporzionale sul totale - stime approssimate Numero casi attr Mortalità totale (età>30) 4,7 3472 Ricoveri respiratori 3,0 1887 Ricoveri cardiovascolari 1,7 2710 4 / 8

Bronchite cronica (età>25) 14,1 606 Bronchite acuta (età<15) 28,6 31524 Attacchi d asma (età<15) 8,7 29730 Tabella 4: Mortalità attribuibile all inquinamento da PM10 Età >30 anni città Numero dei casi Percentuale sul totale Torino 420 5,7 Genova 260 3,9 Milano 441 4,2 Bologna 252 5,1 Firenze 181 4,0 Roma 1278 5,1 Napoli 444 5,3 Palermo 197 3,5 Totale 3472 4,7 Tabella 5: Ricoveri ospedalieri per cause respiratorie città Numero dei casi Percentuale sul totale degli esiti Torino 243 3,6 Genova 119 2,5 Milano 370 2,7 Bologna 107 3,2 Firenze 30 2,5 Roma 648 3,2 Napoli 257 3,4 Palermo 114 2,2 Totale 1887 3 5 / 8

Tabella 6: Ricoveri ospedalieri per cause cardiovascolari città Numero dei casi Percentuale sul totale degli Torino 275 2,1 Genova 171 1,4 Milano 520 1,5 Bologna 148 1,9 Firenze 58 1,5 Roma 1007 1,9 Napoli 370 1,9 Palermo 163 1,3 Totale 2710 1,7 esiti Uno studio recente condotto in Austria, in Francia e in Svizzera (con gli stessi metodi dello studio precedente) ha evidenziato che il numero dei casi annui di bronchite nei bambini, attribuibili all inquinamento atmosferico, sono ben 543300, di cui 300000 dovuti allo smog generato dal traffico veicolare Dei 37800 ricoveri ospedalieri per inquinamento atmosferico, 25000 sono dovuti ai veleni da traffico, così come 162000 casi di attacchi d asma nei bambini, sul totale di 300900 Su 30,5 milioni di giorni lavorativi persi a causa di malattie respiratorie ben 16 milioni sono causati dall inquinamento da traffico, mentre 21000 casi di mortalità (su oltre 40500 casi totali) ogni anno sono attribuibili all esposizione degli inquinanti da traffico [10] Tra i soggetti più esposti e maggiormente sensibili ci sono proprio i bambini e gli adolescenti o comunque i soggetti con età inferiore a 18 anni Oltre ai problemi respiratori evidenziati nello studio Oms-Anpa per le 8 maggiori città italiane, già in passato diversi studi hanno messo in evidenza l impatto dell inquinamento atmosferico sulla salute della popolazione infantile Uno studio denominato "Sidria" (Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell Infanzia e Ambiente ) [11] coordinato dall osservatorio epidemiologico della regione Lazio e pubblicato nel 1998, ha preso in considerazione un campione casuale di bambini (6-7 anni) e di adolescenti (13-14 anni), per un totale di più di 39 mila soggetti, in 10 centri del nord-centro Italia (Torino, Milano, Roma, Cremona, Trento, Firenze, Prato, Empoli, Siena, Viterbo) I risultati dello studio indicano un aumento del 40% del rischio per malattie respiratorie nella prima infanzia in bambini che risiedono in strade con un transito giornaliero di camion frequente e del 30% per problemi respiratori correnti L associazione più forte risulta quella tra traffico pesante e infezioni delle basse vie respiratorie: bronchite ricorrente, bronchiolite, polmonite L Osservatorio epidemiologico del Lazio ha registrato i ricoveri ospedalieri dei più 6 / 8

piccoli (età <14 anni) notando a Roma un aumento del 5% concentrazioni di ozono nei giorni di maggiori Inoltre, secondo l Istituto Superiore della Sanità, il rischio di contrarre leucemie per i bambini che vivono in aree trafficate (5000 veicoli al giorno) è del 270% in più rispetto ai bambini residenti in zone poco trafficate (500 veicoli al giorno) [12] E le malattie respiratorie dei bambini che vivono in quartieri trafficati aumentano del 20% rispetto a quelli che vivono in aree meno congestionate NOTE [0] IGIENE LCheccacci, CMeloni, GPelissero Casa Editrice Ambrosiana [1] Italian Misa Group Metanalisi italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico Epidemiologia e Prevenzione 25; supplemento (2) marzo-aprile 2001 [2] Relazione al convegno "Ambiente e salute" - Aula Magna Università Cattolica di Roma-22 marzo 1977 ProfGiulio Tarro [3] Rossi G, Vigotti MA, Zanobonetti A, Repetto F, Gianelle V, Schwartz J Air Pollution and cause-specific mortality in Milan, 1980-89 Arch Environ Health 1999; 54 (3): 158-64 [4] Forastiere F; Michelozzi P; Pistelli R et al Risultati di una ricerca sull'inquinamento atmosferico e i disturbi respiratori nell'infanzia Tre realtà a confronto: Civitavecchia - Roma - Comuni della Provincia di Viterbo Atti giornate di studio su salute e ambiente Cagliari 27-28 maggio 1989: 47-50 [5] Ann Ist Super Sanità vol36, n3 (2000), pp305-309 [6] Ann Ist Super Sanità vol36 n3 (2000) pp297-304 [7] National Air Quality and Emission Trends, Report 1999 [8] Comunicato stampa Rapporto OMS-ANPA sull'inquinamento atmosferico nelle otto maggiori città italiane Roma, 20 giugno 2000 [9] Risk Assessment for Toxic Air Pollutants: A Citizen's Guide EPA 450/3-90-024 March 1991 [10] Relazione presentata al seminario OMS del 18 settembre 2000 a Roma sull'inquinamento atmosferico urbano e l'impatto sulla salute Costi sanitari dell'inquinamento atmosferico da traffico veicolare Una valutazione di impatto in Austria, Francia e Svizzera (RKSeethaler) [11] Gruppo collaborativo SIDRIA, "Inquinamento da traffico e danni respiratori in bambini residenti in aree metropolitane", Epid Prev, 22: 242-247, Notiziario 1998c [12] Ann Ist Super Sanità vol36, n3 (2000),pp311-329 7 / 8

Il testo è stato principalmente tratto e liberamente modificato da: "La mobilità da traffico autoveicolare come problema di sanità pubblica" su http://wwwprovinciamodenait/gitas/documenti/doc02asp a cura di Elena Marchi, Laura Ersparmer, Francesco Saverio Lauriola, Carlo Goldoni Apruzzese, Annalisa Gorrieri, Paolo 8 / 8