DIRETTIVA NITRATI UN RUOLO PER LE PROVINCE? Milano 17 Novembre 2009 Andrea Azzoni

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DIRETTIVA NITRATI UN RUOLO PER LE PROVINCE? Milano 17 Novembre 2009 Andrea Azzoni

OBBLIGHI DERIVANTI DALLA DIRETTIVA 91/676/CEE monitoraggio delle acque designazione di zone vulnerabili da nitrati di origine agricola predisposizione ed attuazione di programmi d azione nelle zone vulnerabili

RECEPIMENTO REGIONALE DELLA DIRETTIVA 91/676/CEE L.R. n. 37 del 15 dicembre 1993: Norme per il trattamento, la maturazione e l utilizzo dei reflui zootecnici Delibera n. 12/96 dell Autorità di Bacino del Fiume Po: Direttiva per il contenimento dell inquinamento provocato dagli allevamenti zootecnici Nel 1996 Regione Lombardia emana il Reg.Att. della L.R. 37/93 che individua un primo elenco di comuni vulnerabili, nei quali valgono le restrizioni allo spandimento previste dalla direttiva europea, derogabili in presenza di un Piano di Utilizzazione Agronomica che ne dimostri le necessità colturali.

RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 91/676/CEE A LIVELLO NAZIONALE Avviene solo nel 1999 con l approvazione del d.lgs. 152/99 Le Regioni, in accordo con l Autorità di Bacino, devono delineare i confini delle zone vulnerabili all interno delle quali è obbligatorio attuare programmi d azione atti a tutelare e risanare le acque dall inquinamento causato da nitrati di origine agricola. Regione Lombardia, in base ai dati analitici di cui disponeva, è giunta alla designazione del 23% dell area della pianura come zona vulnerabile

FILOSOFIA DELLA 37/93 REFLUO = RISORSA (E NON COME PROBLEMA) IMPORTANZA DELLA S.O. E NON SOLO DELL AZOTO RIDURRE LA MINERALIZZAZIONE S.O. GESTIONE AGRONOMICA E STOCCAGGI OBBLIGO DEI PIANI PER GLI ALLEVAMENTI

NITRATI=AZOTO L Azoto (N) l azoto è un elemento chimico fondamentale per gli esseri viventi, è uno dei componenti fondamentali delle proteine. Sulla terra l azoto è presente in abbondanza in. aria circa 78% di azoto, nella sostanza organica, nella litosfera, nelle acque

CICLO DELL AZOTO Utilizzo dell ammonio da parte dei vegetali e umificazione (tra riserve e soluzione del suolo) Nitrificazione e utilizzazione da parte dei vegetali (fra suolo e vegetali); Azotofissazione biologica e denitrificazione (tra suolo e atmosfera). La fermentazione biologica e/o la putrefazione delle sostanze organiche riporta l Azoto in forma gassosa, grazie all azione dei batteri denitrificanti.

PRINCIPALI APPORTI DI AZOTO Reflui civili e industriali Reflui zootecnici Concimazioni azotate Apporti meteorici Mineralizzazione sostanza organica

PROCESSI NEL CICLO DELL AZOTO Nel ciclo dell Azoto avvengono alcuni processi che permettono di passare da una forma all altra di Azoto: ciascuna forma viene utilizzata da certi tipi di organismo. Abbiamo: Azotofissazione Nitrificazione Assimilazione Denitrificazione Dilavamento

Come si è ridotta la fertilità? catalogo dei suoli cremonesi (1997): la quantità di carbonio organico( base della sostanza organica) è l'1,2% del peso di un ettaro di terreno, pari circa al 2,1% in sostanza organica

Come si è ridotta la fertilità? In condizioni di sistema agricolo normale con prato e rotazione di colture, si ritiene che il processo di mineralizzazione della sostanza organica abbia un ritmo del 2% annuo.

Come si è ridotta la fertilità? nostro sistema a mais con arature annuali, lavorazioni primaverili-estive, uso dell irrigazione con turbine che hanno effetto dilavante,nonostante il positivo effetto apporto dovuto al reinterramento degli stocchi, si ritiene che il processo di mineralizzazione della sostanza organica abbia un ritmo del all'1,75%, annuo.

Perché non ce ne accorgiamo? Il mais non risente: produce sempre, basta che ci sia N, H2O,genetica, Ma il bilancio del Consorzio Agrario ha aumentato gli introiti per i CONCIMI del 30%

Attenzione: Si sono raggiunti valori pari a 3-3,5% 3,5% di sostanza organica grazie a quattro secoli di rotazioni, letamazioni, praticoltura, Ma in cinquant anni anni ne abbiamo già perso una parte sostanziosa

Quali allora i sistemi di correzione praticabili : 1. il ritorno alla zootecnia 2. semplificare le lavorazioni per non consumare fertilità; 3. irrigazioni precise senza dispersione di acqua; 4. uso dei sovesci per produrre sostanza organica.

Conclusione tecnica del problema : applicando i due sistemi: lavorazioni senza aratura e sovesci, si evita una eccessiva mineralizzazione della S.O., SALVAGUARDANDO LA FERTILITA RESIDUA DEI SUOLI e portando sotto l 1% il coefficiente di mineralizzazione della sostanza organica.

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Direttiva 91/676/CEE Direttiva Nitrati L.r. 37/93 norme per il trattamento e l utilizzo dei reflui zootecnici Dlgs 152/06 norme in materia ambientale DGR 3297/06 identifica nuove ZVN DGR 3439/06 introduce per le aziende in ZVN nuovi obblighi amministrativi (comunicazione POA/POAS + redazione PUA/PUAS dei fertilizzanti) e nuovi obblighi e divieti di spandimento dei reflui e dei letami DGR 8/5215-07 modifica il programma di azione e fissa le scadenze amministrative DGR 8/5886 individuazione degli obblighi per le aziende in zona non vulnerabile e modifica della DGR 3439/06

COMPITI DEI SOGGETTI ISTITUZIONALI COMUNE verifiche e controlli sulle comunicazioni. Non è più previsto il rilascio di una specifica AUTORIZZAZIONE. PROVINCIA in base all attuale normativa non ha compiti istruttori. Effettua la verifica con rilascio di autorizzazione esclusivamente per i POA-PUA inseriti in una domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) Altri compiti tecnici? (vedi parere l.r.37/93)

LOCALIZZAZIONE Comuni vulnerabili Dgr 3297/06 Provincia di Cremona Settore Agricoltura, Caccia e Pesca

IMPATTO SUL TERRITORIO PROVINCIALE (fonte dati S.I.A.R.L.) La situazione della Provincia di Cremona con la definizione delle nuove aree vulnerabili risulta essere la seguente: Superficie totale provinciale ha 177.054 S.A.U. vulnerabile ha 76907.93.85 (56,83 %) S.A.U. non vulnerabile ha 58418.76.07 (43,17 %) 818 allevamenti sono ubicati in zona vulnerabile (di cui 545 sono allevamenti di bovini da latte) 390 allevamenti sono ubicati in zona non vulnerabile (di cui 238 sono allevamenti di bovini da latte)

OBBLIGHI PER LE AZIENDE AGRICOLE OBBLIGHI AMMINISTRATIVI OBBLIGHI SUGLI STOCCAGGI OBBLIGHI AGRONOMICI

OBBLIGHI AI SENSI DEL PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE presentare entro il 30 settembre 2009 un Programma operativo aziendale anche in forma semplificata per alcuni casi, valido per cinque anni contenente le informazioni dell azienda relative all utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti azotati. l azienda poa/poas o pua/puas nel comune sede del centro aziendale. Presentare il Piano di utilizzazione agronomica dei fertilizzanti anche in forma semplificata per alcuni casi, aggiornabile annualmente, contenente le informazioni relative alla gestione agronomica dei fertilizzanti. Punto critico: gestione a SIARL Punto critico: processo autorizzativo? Punto critico: semplificazione burocratica Punto critico: contenzioso sui liquami/ins. PUA?

ALCUNI SUGGERIMENTI Mettere in disponibilità i dati delle acque (portale?) Sviluppare un sistema di rilevazione che scorpori il dato agricolo Tornare ad un modello GIARA (revisione solo per elementi sostanziali) Tornare a trasferire le particelle e non gli effluenti Tornare a prevedere i PUA solo per gli allevamenti: semplificazione e riduzione del contenzioso Eliminare il registro di campo

PARERE TECNICO DEI TECNICI DELLE PROVINCE?..PARLIAMONE GRAZIE PER L ATTENZIONE