Sorrisi di madri africane Promuoviamo la salute, facciamo crescere il futuro.



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INTRODUZIONE Il momento del parto segna l inizio di una nuova vita. Può essere il momento più felice nella vita di una donna e dei suoi familiari. Purtroppo però, per molte donne e bambini, il parto e il mese successivo alla nascita rappresentano i momenti più rischiosi per la sopravvivenza. Ogni giorno circa 1.000 donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza e al parto. Il 40% dei decessi di bambini al di sotto dei cinque anni di età, avvengono nel primo mese di vita. Più della metà di questi decessi avviene in Africa Sub sahariana. Una donna africana su 16 rischia di morire per cause legate alla gravidanza o al parto, mentre tale rischio è di 1 su 30.000 per una donna europea. La salute materna è uno dei settori in cui le diseguaglianze tra ricchi e poveri sono tra le più ampie. PREMESSA La campagna Sorrisi di madri africane è stata ideata per ricordare a tutti che non solo le mamme che hanno avuto la fortuna di nascere in una determinata parte del mondo hanno il diritto di sorridere con il loro piccolo. Stiamo avvicinandoci al 2015, anno in cui la comunità internazionale aveva presupposto di raggiungere gli obiettivi del millennio stabiliti nel 2000 che includono la riduzione della mortalità materna e infantile. I progressi sono in atto ma non ovunque: in Africa Sub-sahariana gli obiettivi che ci si era posti sono ancora lontani. La mortalità materno infantile è un indicatore puntuale di come funzionano i sistemi sanitari nazionali. Migliore è la diffusione ed il funzionamento di centri di salute distribuiti sul territorio, minore è la mortalità materno infantile. Il CCM da oltre quarant anni lavora per il rafforzamento dei servizi sanitari in Africa, ed è per questo che abbiamo lanciato la campagna Sorrisi di madri africane, per coinvolgere le istituzioni e l intera società civile a proposito di tale realtà. Lavoriamo insieme perché tutte le mamme ed i loro bambini, nati in paesi poveri ed in aree particolarmente svantaggiate possano sorridere guardando al loro futuro! La Presidente Marilena Bertini Figura 1: Situazione della mortalità materna nel mondo. Circa 3 milioni di gravidanze all anno finiscono prima del termine o con la nascita di un feto senza vita. Circa un terzo di queste perdite avviene al momento del parto. In Africa Sub Sahariana 4.4 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni muore ogni anno, di cui 1.2 milioni prima di aver raggiunto un mese di vita. 3.7 milioni in Asia (42%) e 800.000 milioni nel resto del mondo (8%). Complicazioni durante la gravidanza e il parto possono avere come esito non solo la morte, ma anche gravi conseguenze mediche, che diventano anche economiche e sociali. Per ogni donna o bambino che muore, circa 30 sopravvivono, ma riportano gravi malattie croniche o disabilità permanenti. Queste conseguenze per le donne spaziano da fistole ostetriche, che generano una grave incontinenza, alla sterilità, causa di depressione, isolamento, disarmonia nella vita di coppia. A ciò si possono aggiungere debiti economici dovuti alle spese sanitarie. Analogamente ogni anno più di un milione di bambini che sopravvivono all asfissia restano vittime di disabilità come la paralisi cerebrale, con un impatto disastroso sull equilibrio della famiglia e sulla sua situazione economica. Il parto in sé, anche se non ci sono gravi conseguenze in termini sanitari, è dolorosamente uno degli eventi a maggior rischio di caduta in povertà per molte donne. 1 2

La salute di madre e bambino sono strettamente correlate. Complicazioni ostetriche, soprattutto durante il parto, oltre a mettere a repentaglio la vita della donna, sono la causa principale di nascite di bambini morti e di morte neonatale. La morte della madre o l insorgere di malattie croniche conseguenti a complicazioni avvenute durante il parto, inevitabilmente influiscono sulla salute fisica e psicologica del bambino. LE CAUSE DEL PROBLEMA Cinque sono le sfide principali per la salute materna, neonatale e infantile: complicazioni durante la gravidanza e il parto, malattie del neonato, infezioni durante l infanzia, malnutrizione e HIV/ AIDS. Molte sono le cause che a vari livelli (biologico, sociale, economico, ambientale, sistemico) determinano l impatto drammatico di questi problemi su donne e bambini. Le cause prossime L Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come la maggior parte delle morti materne siano causate da complicazioni ostetriche come emorragie, ipertensione e sepsi (Fig.3). Sono quindi principalmente cause legate direttamente alla gravidanza o al parto stesso e che raramente possono essere previste o evitate, ma possono essere gestite attraverso una buona assistenza al parto. L aborto avvenuto in condizioni non sicure, è responsabile per il 9% delle morti. Ancora oggi nel mondo, un aborto su due avviene in condizioni non sicure. Le cause dirette sono responsabili del 64% dei decessi in Africa. Infezioni non direttamente legate Figura 3: Fonte: Dati preliminari da una ricerca sistematica dell'oms sulle cause delle morti materne. alla gravidanza, come HIV/AIDS e polmonite, sono responsabili del 23% dei decessi nel continente, dove la diffusione del virus è più elevata e le cure meno accessibili. Figura 2: Situazione della mortalità infantile nel mondo. Donne e bambini continuano quindi a soffrire di grandi diseguaglianze ed ingiustizie, sopportando il peso di malattie in realtà prevenibili. Intervenire a tutela del diritto alla vita e alla salute è quindi indispensabile per salvare 10 milioni di vite umane all anno. Un valore inestimabile. La morte o la disabilità di donne giovani e bambini causano un serio problema che investe la comunità nel suo complesso a livello affettivo, economico e sociale. Si stima ad esempio che i problemi connessi alla morte di donne e bambini causino la perdita di circa 15 miliardi di dollari ogni anno in termini di produttività. La non azione in questo campo è quindi costosissima. Anche la malnutrizione, espressa in anemia, carenza di iodio e scarsa qualità della dieta, contribuisce alla mortalità materna e all alta incidenza di bambini nati morti o con anomalie congenite. I neonati in Africa muoiono soprattutto per tre cause principali: infezioni (sepsi, polmonite, tetano e diarrea), asfissia al momento della nascita e nascite pretermine. Il numero dei bambini nati morti e quelli deceduti nella prima settimana di vita è molto elevato (dal 30 al 40% dei decessi tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età). Tra questi circa il 90% è sottopeso, inclusi i prematuri; la denutrizione contribuisce alla morte infantile poiché aumenta il rischio di infezioni. Dopo il primo mese di vita, i 2/3 dei decessi tra i bambini con meno di cinque anni sono dovuti a polmonite, diarrea e malaria. Figura 4: Fonte: Dati preliminari da una ricerca sistematica dell'oms sulle cause delle morti materne. Le determinanti sociali della salute All origine dei fattori determinanti la mortalità materna, neonatale e infantile sopra elencati, vi è il contesto in cui madri e bambini vivono. Tali circostanze sono caratterizzate dalla ineguale distribuzione di denaro, potere e altre risorse a livello globale, nazionale e locale e sono fortemente influenzate dalle politiche in atto. La scarsità delle strutture sanitarie, la bassa qualità e l irregolarità delle cure fornite, è il primo determinante in questo ambito. La scarsità di risorse umane e personale sanitario qualificato incide pesantemente sulla qualità del servizio e si rivela essere delle prime cause di mortalità materna ed infantile. L Africa, infatti, possiede 3 4

solo il 3% degli operatori sanitari in tutto il mondo ed è la regione a minore densità di operatori sanitari (2.3 ogni 1. 000 abitanti rispetto ai 18.9 in Europa). Poiché la maggior parte dei decessi avviene per la donna al momento del parto o nella settimana successiva, e per il neonato nei primi giorni di vita (Fig.5), è evidente che la principale ragione dell alta mortalità in Africa risiede nella mancanza di un adeguata assistenza al parto da parte di personale qualificato. Ancora oggi meno della metà dei parti sono assistiti da personale qualificato in Africa, e in alcuni paesi ed aree la quasi totalità di essi avviene a domicilio, con l assistenza di personale non qualificato ed in condizioni non sicure. COSA SI PUÒ FARE La comunità nazionale è consapevole di cosa sia necessario per garantire a mamme e bambini una buona condizione di salute. Esiste evidenza scientifica sull efficacia di interventi che interessino sia l aumento della qualità del servizio sanitario, sia il rafforzamento delle comunità in tema di salute materna, neonatale e infantile. AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CURE Interventi di prevenzione e cura di base (vaccinazione contro il tetano neonatale per le donne in gravidanza, la vaccinazione di routine, distribuzione di zanzariere trattate con insetticida e di Sali di reidratazione orale) Personale sanitario qualificato Assistenza prenatale e post-natale Assistenza ostetrica di emergenza completa (una struttura ogni 500.000 abitanti) Prevenzione della trasmissione madre figlio dell HIV e terapia antiretrovirale Gestione integrata delle Malattie Neonatali e dell Infanzia È in primo luogo fondamentale assicurare la possibilità di accesso all uso di contraccettivi, in un contesto globale in cui il 41% delle gravidanze non sono volute. Anche solo assicurando a tutti i servizi di pianificazione familiare, si possono ridurre del 30% le morti materne. Figura 5: mortalità materna ed infantile divisa per periodi - The Lancet 2006 Anche dove i servizi sono disponibili, restano comunque molte barriere di accesso alle cure salvavita. L estrema povertà in cui la maggior parte delle famiglie africane è costretta a vivere è l ostacolo principale e rende il costo delle cure mediche e ospedaliere spesso inaccessibile. Purtroppo, il parto rappresenta uno degli eventi della vita che può avere le ripercussioni peggiori in termini di indebitamento e caduta in povertà per molte famiglie e donne. Anche le enormi distanze, la mancanza di reti stradali percorribili tutto l anno in sicurezza, l alto costo e la difficoltà a reperire mezzi di trasporto influiscono negativamente sull accesso ai servizi sanitari in caso di urgenza. A questo si sommano le conoscenze insufficienti che molte donne e famiglie hanno sulla salute riproduttiva e la conseguente incapacità di riconoscere situazioni di emergenza. La mancanza di potere decisionale della donna, in particolare se giovane, nell ambito famigliare e comunitario è inoltre rischiosa. In alcuni contesti, resistono pratiche tradizionali, come il matrimonio precoce o le mutilazioni genitali femminili che aumentano il rischio di morte e malattia a cui sono esposte le donne. Le comunità, abituate ad alti livelli di mortalità materna, neonatale e infantile, ritengono spesso che questi eventi facciano parte della vita e naturali. Non significa però che le donne non ne soffrano e che non desiderino che avvengano dei cambiamenti, se si dimostra che questi sono possibili. Inoltre, la malnutrizione di donne e bambini e il basso livello di igiene, causati da povertà e mancanza di accesso alle risorse idriche, favoriscono il diffondersi di malattie e l insorgere delle molte patologie citate. Alla luce degli elementi alla base della mortalità materna e infantile sopra descritti, la soluzione migliore sembra essere intervenire per incrementare l accesso al servizio sanitario e per migliorarne la qualità. Ancora oggi, moltissime donne partoriscono da sole o assistite da parenti e amici, in condizioni igieniche non sicure e senza possibilità di intervento in caso di complicanze. Vari fattori di rischio si sommano contribuendo a far sì che le vittime principali siano giovani donne, povere e malnutrite, scarsamente istruite residenti in aree remote, lontano da centri sanitari e, insieme ad esse, i loro figli. Per quanto riguarda la salute delle madri è importante assicurare un adeguata assistenza durante la gravidanza (con priorità alla prevenzione della malaria, vaccinazioni antitetaniche e prevenzione della trasmissione del virus HIV da mamma a bambino), nel momento del parto e nel periodo postnatale. Dal punto di vista dei servizi sanitari è necessario garantire il funzionamento di strutture in grado di assicurare alcuni elementi di base. Inoltre per la qualità del servizio offerto, il miglioramento dell assistenza al parto deve costituire una priorità poiché il parto è il momento più delicato per la salute materna e neonatale. L evidenza scientifica dimostra che la strategia migliore prevede che il parto avvenga in un centro sanitario sotto la supervisione di un ostetrica aiutata da altro personale sanitario e con attrezzature adeguate. È necessario garantire anche la possibilità di avere cure d urgenza. Solo così si può ridurre la mortalità materna e quella neonatale del 50%. Tuttavia, tenendo conto che non sempre le donne si recano nei centri sanitari per partorire, l offerta di opzioni alternative basate sul rafforzamento dell assistenza a domicilio è fondamentale. Prevenzione e assistenza al parto, incluse semplici manovre di emergenza, possono essere condotte a domicilio da personale formato, in grado di riferire le donne alle strutture sanitarie in caso di emergenza. In Malesia questo tipo di intervento ha avuto grande successo nella riduzione della mortalità materna. Al fine di assicurarne la piena efficacia, è però fondamentale un sistema di trasporto efficiente verso le strutture di emergenza. Anche le operatrici sanitarie di comunità hanno un ruolo importante a livello domiciliare. E dimostrato infatti come questa figura rivesta un ruolo fondamentale sia nell informare sul parto e sulla tutela della salute sia nell occuparsi di questioni logistiche relative al trasporto verso strutture sanitarie più attrezzate. Le ostetriche tradizionali di villaggio (TBAs), sono invece una figura piuttosto discussa, poiché considerate da alcuni parte di una cultura arcaica, da trasformare. Nonostante ciò, queste persone sono ancora molto presenti nella comunità, dove godono di particolare influenza sociale e culturale. In alcune realtà hanno dimostrato che se opportunamente formate sono in grado di riconoscere complicazioni e riferire le donne alle strutture sanitarie. Esiste anche evidenza scientifica sull efficacia delle cure prenatali e post-natali per la salute di madre e bambino (adeguato apporto nutrizionale con acido folico, ferro, zinco, Vitamina A, uso di 5 6

corticosteroidi in caso di minaccia di parto prematuro, marsupio-terapia per neonati, etc). Tali cure sono semplici, non costano nulla o quasi, ma sono in grado di salvare molte vite. Risulta anche essenziale assicurare un precoce inizio dell allattamento al seno che deve avvenire in maniera esclusiva per i primi sei mesi di vita. Per la salute dei bambini hanno sicura efficacia le vaccinazioni di base (in particolare DPT3 e morbillo), il corretto uso di zanzariere e il trattamento delle principali patologie (infezioni gastrointestinali, quelle delle vie respiratorie e la malaria). Anche interventi per migliorare l accesso all acqua e alle latrine hanno un impatto significativo sulla riduzione della mortalità infantile. AZIONI A LIVELLO DI COMUNITÀ Aumento dell accesso all acqua e ai servizi igienico-sanitari e adozione di pratiche igieniche Promozione della pianificazione familiare al fine di ridurre e distanziare le nascite Consulenza sulla nutrizione materna e fornitura di integratori Informazioni e competenze pratiche al fine di riconoscere situazioni di emergenza e migliorare il sistema di riferimento a specialisti Nozioni sull importanza dell allattamento al seno e sul controllo delle infezioni A livello comunitario, oltre alla formazione professionale di operatori sanitari, hanno avuto notevole successo le iniziative volte a sensibilizzare le donne sui temi di salute materna neonatale ed infantile. In particolare la costituzione di gruppi di donne riunite per discutere sulla salute della madre e del bambino e volti ad immaginare e condividere soluzioni sul tema si è rivelata vincente nei contesti rurali in Nepal, India, Bolivia. Un analisi statistica basata sull osservazione dei risultati conseguiti, ha dimostrato che i gruppi di donne sono in grado di prevenire nei paesi in via di sviluppo 7 decessi neonatali su 1.000 e 100 decessi di madre ogni 100.000 nascite. Al fine di ridurre la mortalità materna neonatale e infantile, è essenziale, in primo luogo, una chiara volontà politica di intervenire per risolvere il problema. Paesi che hanno deciso di intervenire attraverso campagne di vaccinazione o con la promozione della contraccezione orale hanno ottenuto risultati significativi. Un sistema integrato di cure (continuum of care) in materia di salute materna neonatale ed infantile, garantito per tutto il ciclo di vita (adolescenza, gravidanza, momento della nascita, periodo post-natale e infanzia) e in ogni luogo interessato dalla cura di madri e bambini (nuclei familiari, comunità, ambulatori e attività sul territorio, e ambiente clinico), ridurrebbe di molto i decessi e le malattie di madri e bambini. Un buon sistema integrato di cure assicurerebbe, infatti, la disponibilità di trattamenti appropriati dovunque essi siano necessari e funzionerebbe da collegamento con altri livelli di cura. L IMPEGNO INTERNAZIONALE E I RISULTATI OTTENUTI FINO AD OGGI Ridurre la mortalità materna e infantile è possibile ed è stato storicamente dimostrato che ciò può avvenire in tempi molto rapidi. I paesi occidentali avevano livelli di mortalità materna analoghi a quelli dei paesi africani oggi. Attraverso gli investimenti nella formazione delle ostetriche e nel loro inserimento nel sistema sanitario, grazie all utilizzo di farmaci specifici, la mortalità materna in 15 anni è stata portato a 0 (tra gli anni 30 e gli anni 50). Nessuna causa di morte ha avuto una riduzione così rapida. Svariati paesi a basso reddito, in Asia e America Latina, anche se in tempi più lunghi hanno raggiunto livelli di mortalità materna bassissimi. Anche la mortalità infantile si è ridotta man mano che sono migliorate le condizioni di vita e si è ridotta la povertà. Le realtà di alcuni paesi a basso reddito dimostrano che poche risorse ma investite nei servizi essenziali permettono di mantenere la mortalità infantile a livelli molto bassi anche in comunità povere e remote. Nel 2000 i capi di stato dei più importanti paesi del mondo si sono riuniti assumendo l impegno di liberare, entro il 2015, il maggior numero di persone dalla povertà, dalla fame, dalle malattie e dall ingiustizia di genere, dando vita agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG). Degli 8 obiettivi proposti, il 4 e il 5 riguardano rispettivamente la salute del bambino e della madre. L Obiettivo 4 infatti mira a ridurre di 2/3, tra il 1990 e il 2015, la mortalità infantile. l Obiettivo 5, invece, si propone di ridurre di 3/4 la mortalità materna e di consentire l accesso universale alla salute riproduttiva. È un occasione storica, in cui per la prima volta si è raggiunto un consenso universale su cosa deve essere fatto. È un opportunità unica per milioni di donne e bambini che potranno beneficiare dei progressi della scienza come mai prima d ora. Su questa iniziativa sono convogliati gli sforzi dell Iniziativa sulla Maternità Sicura, lanciata nel 1987 dall Organizzazione Mondiale della Sanità e altre agenzie internazionali, nella quale, nel 2004, sono stati inclusi obiettivi riguardanti specificatamente la salute del neonato. Ad oggi, molti progressi sono stati fatti, ma non in maniera sufficientemente rapida e con grandi differenze tra paese e paese, regione e regione. Tuttavia la scarsità di fondi e risorse destinate alla sanità da parte dei governi e l insufficiente sostegno offerto dai paesi donatori che caratterizza la maggior parte del contesto africano, rende difficile l applicazione immediata di un sistema integrato di cure, che risulta ancora più complessa nel caso di governi indeboliti da guerre o fasi post-conflittuali. È quindi necessario intervenire in questi contesti, dando priorità ad alcune azioni più semplici e a minor costo e procedere allo sviluppo del sistema sanitario locale in maniera sostenibile. Figura 6: Progressi Obiettivo 5 sulla riduzione mortalità materna. 7 8

Nel caso della salute materna, ad esempio, il declino della mortalità materna è stato del 2.3% in media all anno, rispetto ad un 5.5 previsto dagli MDG. Dei 68 paesi nei quali si verificano il 95% di tutte le morti materne, 23 sono sulla buona strada per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tuttavia il progresso non risulta sufficiente in 17 paesi, mentre per altri 18 non è cambiato nulla. Per quanto riguarda la salute neonatale e infantile, invece, globalmente dal 1990 al 2009, muoiono 12.000 bambini in meno e molti paesi sono riusciti a ridurre del 50% la mortalità infantile. Nonostante ciò, il raggiungimento degli obiettivi prefissati sembra ancora lontano, perché gli sforzi a favore della salute neonatale sono stati minimi. STRATEGIA DEL CCM L obiettivo dell intervento del CCM a favore della salute per donne e bambini è assicurare che ogni gravidanza sia voluta, ogni parto sicuro e ogni bambino in buona salute fin dalla nascita, anche nelle realtà più povere e isolate. La strategia d intervento del CCM si basa sull evidenza scientifica raccolta dalla comunità internazionale, sui valori condivisi dell associazione e sull esperienza di campo acquisita in più di 40 anni di attività. Il CCM ha scelto di intervenire nell ambito della salute materna neonatale e infantile attraverso un approccio integrato, che includa il rafforzamento del sistema sanitario e, di conseguenza, il miglioramento della qualità delle prestazioni, ma anche il coinvolgimento attivo della comunità locale su temi relativi alla salute della madre e del bambino. Il CCM intende, infatti, assicurare il funzionamento delle cure e attivare meccanismi comunitari volti a ridurre le barriere economiche, sociali e culturali che influiscono sull accesso al servizio sanitario. Nell ottica dell efficacia del continuum of care, il CCM forma il personale sanitario locale su tecniche di chirurgia di base ed ostetricia e porta conoscenze e cure a livello domiciliare, integrando nelle attività di progetto figure sanitarie comunitarie, come TBA e operatrici sanitarie di comunità. La sfida più grande in molti contesti è quella di assicurare un assistenza al parto qualificata e le cure d urgenza. A tal fine, visti i risultati significativi ottenuti in molti paesi e l esperienza acquisita sul campo, in linea con le raccomandazioni della comunità scientifica internazionale, il CCM sostiene e promuove una strategia di task-shifting (trasferimento dei compiti), che si rivela spesso l unica in grado di assicurare alcune cure nell immediato anche in contesti di mancanza di sufficienti risorse umane. L obiettivo, ad esempio, è che il personale infermieristico possa effettuare quegli interventi salvavita (anche chirurgici) che in molti contesti sono affidati solo ai medici. L intervento del CCM ambisce a essere completo, poiché incide sia sul lato dell offerta sanitaria locale, sia su quello della domanda di cure da parte di una comunità consapevole. Figura 7: Progressi Obiettivo 4 sulla riduzione mortalità infantile. Ciò che serve veramente è un forte impegno da parte di tutti e a tutti livelli. In primo luogo, serve la volontà politica di mettere in atto sistemi sanitari ben funzionanti e accessibili. Servono poi adeguate risorse per garantire che tutto ciò avvenga in ogni angolo del globo. La spesa sanitaria procapite stimata come minima per garantire le cure di base è di 54 dollari. Quasi tutti i paesi dell Africa Sub-Sahariana non sono in grado di assicurarla. Ciò significa che gli investimenti necessari al rafforzamento dei sistemi sanitari non sono sufficientemente veloci. Gli impegni dei paesi donatori sono stati significativi e sono aumentati in questi ultimi anni. Ciò nonostante, mancano ancora 20 miliardi di dollari per coprire i bisogni dal 2011 al 2015. Se venissero realizzati interventi per la salute materno infantile e si avesse un rafforzamento dei sistemi sanitari si salverebbe la vita ad 1 milione di madri, 4,5 milioni di neonati e 6,5 milioni di bambini. Il CCM promuove e sostiene iniziative e modalità di accesso alle strutture sanitarie che riducono considerevolmente o rimuovono del tutto le barriere finanziarie per le cure di base, in particolare per donne e bambini. Il CCM ritiene prioritario operare in collaborazione e favorendo la crescita delle autorità sanitarie locali, fino ai livelli più bassi dell amministrazione, e delle associazioni della società civile nelle comunità in cui opera. Il CCM sostiene interventi integrati, anche in partenariato con altre organizzazioni, al fine di assicurare la sicurezza alimentare e l accesso ad acqua e latrine. Inoltre, il CCM promuove politiche in linea con la sua strategia nei confronti dei donatori e dei governi locali, anche aderendo a reti internazionali. L obiettivo è che adeguate risorse siano destinate al sistema sanitario, che il sistema sanitario si sviluppi con sufficienti strutture e risorse umane competenti, che vengano rimossi gli ostacoli finanziari all accesso ai servizi e che si riducano le diseguaglianze in tale ambito. Il CCM promuove in generale le politiche a favore della parità di genere e di promozione delle donne e di riduzione delle cause della povertà. 9 10