Corso di Formazione in Mediazione Familiare MODULO 5 Milano, 11 dicembre 2015 A cura di Dr. ssa Chiara Vendramini Psicologa Mediatrice Familiare 1
SPEGNIAMO O SILENZIAMO I CELLULARI PARTECIPIAMO AL CORSO CON LA MASSIMA CONCENTRAZIONE PERCHÉ È SOLO CON IL NOSTRO IMPEGNO CHE POTREMO GARANTIRE A CHI SI RIVOLGE A NOI IL LIVELLO DI COMPETENZA AL QUALE HA DIRITTO NON PARLIAMO TRA DI NOI DURANTE LE LEZIONE O MENTRE UN NOSTRO COLLEGA STA INTERVENENDO MA INTERVENIAMO OGNI VOLTA CHE LO RITENIAMO OPPORTUNO CHIEDENDO LA PAROLA ATTENZIONE-CONCENTRAZIONE-RECIPROCO RISPETTO 2
Primi contatti Premediazione Primi colloqui di coppia Valutazione di mediabilità Negoziazione Bilancio e conclusione DIVIETO DI RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE E DI CIRCOLAZIONE AL DI FUORI DEI CORSI ORGANIZZATI E CONDOTTI DALL ASSOCIAZIONE GeA 3
LA PREMEDIAZIONE incontri preparatori individuali con entrambi i genitori effettuati nella fase preliminare al percorso di mediazione familiare 4
In sintesi: A COSA SERVE LA PREMEDIAZIONE? Conoscere i genitori e la situazione in cui si trovano e le loro aspettative Comprendere la natura del conflitto Motivare i genitori al percorso Aiutare i genitori a smuoversi dalle loro posizioni e a concentrarsi su interessi a medio e lungo termine 5
COSA FARE NEGLI INCONTRI DI PREMEDIAZIONE si crea un contesto accogliente e riservato si pongono le basi per la fiducia nel mediatore da parte di ciascun genitore si esplicita la riservatezza del colloquio si aiutano i genitori a trovare una loro buona ragione per iniziare la mediazione si chiariscono i pericoli dell intensificarsi del loro conflitto si ascoltano le posizioni di ciascuno si aiutano i genitori ad immaginare concretamente il futuro si riserva a ogni genitore lo stesso numero di incontri si approfondiscono le modalità dell invio il mediatore si fa conoscere e cerca di capire se la mediazione è l intervento utile si presentano le regole si chiariscono i rapporti con gli avvocati 6
COSA NON FARE NEGLI INCONTRI DI PREMEDIAZIONE lasciare che il genitore utilizzi il colloquio per parlare male del genitore assente lasciare che il genitore strumentalizzi il colloquio per creare un alleanza con il mediatore familiare lasciare che un genitore vincoli il mediatore ad un segreto. 7
MA QUALI REGOLE? - VOLONTARIETA ; - RISERVATEZZA: il mediatore familiare si attiene al più assoluto segreto quanto allo svolgimento e al contenuto dei colloqui e agli accordi eventualmente conseguiti (cfr Articolo 6 Ammissibilità delle prove nei procedimenti civili della Direttiva 2004/0251 (COD) del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale). La sospensione del segreto può avvenire solo con l'assenso di tutte le parti (genitori e mediatore) o nei casi previsti dalla legge. - IMPARZIALITA soprattutto rispetto al contenuto, il m.f. non prende posizione sulle questioni in discussione. 8
- PLENIPOTENZIARIETA il processo decisionale deve vedere protagonisti i due genitori e loro due soltanto. - TREGUA: il mediatore, prima di iniziare il percorso, chiede ai genitori di non intraprendere iniziative giudiziali l uno contro l altro, invitandoli a valutare, con i rispettivi legali, l opportunità e la praticabilità di una tregua legale. Il mediatore chiede inoltre ai genitori una tregua dalle ostilità personali, invitandoli a deporre le armi per tutta la durata del percorso di mediazione familiare 9
Per assenza di plenipotenziarietà si intende la mancanza di autonomia e indipendenza nei genitori perché: vittime di violenze o ricatti psicologici, economici, affettivi dipendenti/vittime del clan familiare (proprio o del coniuge) dipendenti da sostanze affetti da patologia psichica conclamata, grave, in atto (distacco dalla realtà) 10
- RAPPORTO CON I LEGALI: i legali delle parti vengono informati dai genitori dell inizio del percorso di mediazione familiare. Il mediatore è disponibile a fornire agli avvocati tutte le indicazioni utili a comprendere le caratteristiche del tipo di lavoro che si sta per intraprendere. Durante gli incontri di mediazione solo i genitori rimangono in contatto con i propri legali le regole tecniche (alternanza, rispetto dei tempi e dell altro ) 11
VALUTAZIONE DI MEDIABILITA PERCHE? La valutazione è finalizzata alla possibile attivazione dell intervento di mediazione familiare: non è una valutazione delle persone o dei genitori in quanto tali, ma un analisi se la mediazione rappresenti la migliore risorsa proponibile nella loro situazione (evitare fallimenti). QUANDO? La valutazione di mediabilità ha inizio nei primi colloqui individuali di premediazione e si completa nella prima fase del processo di mediazione (primi colloqui di coppia). 12
COSA? autonomia e indipendenza dei genitori (plenipotenziarietà) attendibilità (capacità di mantenere accordi). L attendibilità va sperimentata definendo accordi precisi quanto a tempi, modalità e risorse da verificare nel concreto volontà e disponibilità al cambiamento-flessibilità: entrambi i genitori devono scegliere liberamente di essere aiutati a uscire dall impasse nel quale si trovano Nello specifico su cose concrete: Presenza di figli, decisione maturata di separarsi, presenza di patologie o dipendenze, adesione al percorso attraverso il rispetto delle regole, flessibilità nei comportamenti e negli stili comunicativi..) 13
Per fare una adeguata valutazione di mediabilità è indispensabile esaminare 4 aree informative (vedi modulo precedente con dr. Scotti): motivazionale: aspettative e motivazioni evolutiva capacità di riflettere sui bisogni dei figli; durata e qualità della relazione genitoriale (prima della separazione), disinvestimento emotivo risorse disponibilità all ascolto, risorse materiali e relazionali, disponibilità al cambiamento (cooperatività, assertività, reinvestimento) conflittualità: intensità e stadio del conflitto (da quanto e su cosa litigano), riconoscimento dell altro, giochi di potere. La presenza del conflitto non impedisce la mediazione. 14
Cosa chiarire mediatore genitori contenuti regole Chi è e cosa offre riservatezza segreto professionale imparzialità Chi sono e cosa vogliono autonomia volontarietà tregua ascolto reciproco obiettivi chiarire i problemi definire le priorità sottoscrivere contratto chiarire i problemi definire le priorità sottoscrivere contratto 15
ESITO VALUTAZIONE DI MEDIABILITA POSITIVO - coerenza tra aspettative implicite/esplicite - concordanza tra attese del singolo e della coppia - scelta irreversibile della separazione (uscita di casa ) - riconoscimento del problema - volontà di affrontare il problema - scelta condivisa del mediatore e della mediazione familiare - reinvestimento emotivo possibile su un nuovo progetto di vita 16
NEGATIVO - mancato riconoscimento del problema - assenza di volontà per affrontarlo - qualità disperante del legame di coppia - confusione dei confini genitori/coppia - livello di delusione tale da non permettere un disinvestimento 17
IL CONTRATTO si intende un accordo stipulato fin dai primi colloqui tra il mediatore e i genitori che ha per contenuto i rispettivi diritti e doveri. Il contratto riguarda principalmente aspetti concreti, pratici, organizzativi e costituisce un importante presupposto per la buona riuscita del percorso di mediazione. 18
TEMPO E LUOGO (10/12 incontri di 60/75 min. nello stesso studio) FREQUENZA (settimanale) MODALITA PAGAMENTO (costo, fattura, pagamenti) IMPEGNO DEI GENITORI E DEL M.F. (puntualità, ritardi, disdette, sospensioni) RICHIAMO REGOLE FONDAMENTALI (riservatezza, tregua, segreto professionale, lavoro solo con genitori) 19