Michele Carbone Marco Tolla Elementi normativi internazionali e nazionali in materia di riciclaggio Prefazione a cura di Pietro Grasso CACUCCI EDITORE
Michele Carbone Marco Tolla ELEMENTI NORMATIVI INTERNAZIONALI E NAZIONALI IN MATERIA DI RICICLAGGIO Prefazione a cura di Pietro Grasso
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Ai giochi dell infanzia accantonati e mai più ripresi insieme, perché la vita vi ha già resi adolescenti. (Michele Carbone) Ai miei genitori ed a mia sorella, a mia moglie ed alla mia dolcissima figlia. (Marco Tolla)
INDICE Prefazione 13 Capitolo I IL RICICLAGGIO (di Michele Carbone e Marco Tolla) 1. Diritto internazionale e riciclaggio 17 2. Concetto di riciclaggio 20 3. La dimensione del fenomeno 22 4. Casistica del reato 24 5. La disciplina nell ordinamento penale italiano 31 5.1 Riciclaggio 35 5.2 Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita 37 5.3 Autoriciclaggio e autoreimpiego 38 6. La definizione di riciclaggio ex D.Lgs. n. 231/2007 40 Capitolo II LA SOFT LAW : RACCOMANDAZIONI E PRINCIPI INTERNAZIONALI (di Michele Carbone e Marco Tolla) 1. La Soft law nella normativa antiriciclaggio internazionale 43 2. Raccomandazione N. R(80)10 del Consiglio d Europa 44 3. Dichiarazione di principi di Basilea 45
8 Indice 4. Il G.A.F.I. 46 4.1 Le Raccomandazioni 49 4.2 Procedure di valutazione e strategie cooperative 57 5. Principi di cooperazione tra F.I.U. del Gruppo Egmont 58 6. Programmi del Fondo Monetario Internazionale 62 7. Il Gruppo Wolfsberg 64 Capitolo III PRINCIPALI TRATTATI INTERNAZIONALI MULTILATERALI (di Marco Tolla) 1. Introduzione 67 2. La Convenzione O.N.U. di Vienna del 1988 68 2.1 Disposizioni sulle ipotesi di reato riconducibili al riciclaggio 71 2.2 Sequestro e confisca dei proventi illeciti 73 2.3 Cooperazione ed assistenza giudiziaria internazionale 76 2.4 Adattamento dell ordinamento giuridico italiano 80 3. La Convenzione del Consiglio d Europa di Strasburgo del 1990 81 3.1 Struttura e contenuti 84 3.1.1 Definizioni 84 3.1.2 Sequestro, confisca e riciclaggio 85 3.1.3 Meccanismi di cooperazione internazionale 87 3.1.4 Disposizioni finali 94 3.2 Il recepimento nella legislazione nazionale 94 4. La Convenzione O.N.U. di Palermo del 2000 100 4.1 Le previsioni in materia di prevenzione e repressione del riciclaggio 103 4.2 Le misure del sequestro e della confisca 106 4.3 Le norme di cooperazione internazionale 108 5. La Convenzione del Consiglio d Europa di Varsavia del 2005 114 5.1 Riciclaggio dei proventi illeciti 120 5.2 Sequestro e confisca a livello nazionale 125 5.3 La cooperazione internazionale 127 5.3.1 Collaborazione per investigazioni e misure cautelari 127 5.3.2 Assistenza in tema di confisca 129 5.3.3 Diniego, differimento ed accoglimento parziale delle richieste di collaborazione 131 5.3.4 Notificazioni e tutela dei diritti di terzi 133 5.3.5 Procedure ed altre regole generali sulla cooperazione 134
Indice 9 Capitolo IV LA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO NELL UNIONE EUROPEA (di Marco Tolla) PARTE INTRODUTTIVA 1. Il sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio nell Unione Europea 140 PARTE PRIMA LE TRE DIRETTIVE COMUNITARIE 2. Direttiva 91/308/CEE 144 2.1 Definizione di riciclaggio 146 2.2 Ambito soggettivo di applicazione 147 2.3 Obblighi introdotti a carico degli intermediari 148 2.4 Carenza di norme relative ai paradisi finanziari 152 2.5 Istituzione del Comitato di contatto e disposizioni conclusive 153 2.6 Adattamento dell ordinamento giuridico italiano 154 3. Direttiva 2001/97/CE 161 3.1 Ampliamento della fattispecie di riciclaggio 164 3.2 Estensione dei destinatari della disciplina antiriciclaggio 166 3.3 Obblighi connessi alle operazioni finanziarie a distanza 169 3.4 Recepimento nella legislazione nazionale 170 4. La riforma del sistema comunitario di prevenzione antiriciclaggio 175 4.1 Ambito soggettivo di applicazione 178 4.2 La definizione di riciclaggio 181 4.3 Gli obblighi di adeguata verifica della clientela 182 4.3.1 Gli obblighi semplificati 185 4.3.2 Gli obblighi rafforzati 187 4.3.3 L esecuzione da parte di terzi 188 4.4 Gli obblighi di collaborazione attiva e di conservazione dei documenti 190 4.5 Procedure interne, formazione, vigilanza, sanzioni e statistiche nazionali 194 4.6 Il ruolo della Commissione Europea 196 4.7 Direttiva 2006/70/CE della Commissione Europea 197 4.8 Attuazione della riforma in Italia (rinvio) 202 PARTE SECONDA IL III PILASTRO 5. L evoluzione della normativa antiriciclaggio riconducibile al III pilastro 202 6. Convenzione sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità II Protocollo 203 7. Piano d azione contro la criminalità organizzata del 1997 206 8. Azione comune 98/699/GAI e Decisioni quadro 2001/500/GAI 2005/212/GAI 210 9. La Decisione 2000/642/GAI 215
10 Indice 10. Il Protocollo della Convenzione di mutua assistenza giudiziaria penale del 2000 217 11. La Decisione quadro 2003/577/GAI sul congelamento dei beni 224 12. La Decisione quadro 2006/783/GAI in materia di provvedimenti di confisca 229 Capitolo V IL NUOVO SISTEMA NORMATIVO NAZIONALE DI CONTRASTO DEL RICICLAGGIO (di Michele Carbone) 1. Assetto normativo 239 2. Definizioni e principi generali 243 3. Autorità e organismi 245 4. I soggetti destinatari degli obblighi 251 5. Gli obblighi di adeguata verifica della clientela 256 6. L adeguata verifica semplificata 263 7. L adeguata verifica rafforzata 267 8. L esecuzione da parte di terzi 269 9. Gli obblighi di registrazione 271 10. Gli obblighi di segnalazione 280 11. Misure ulteriori 292 12. Vigilanza e controlli 296 13. Quadro sanzionatorio 300 14. Responsabilità amministrativa da reato e confisca 307 15. Il potenziamento dell Archivio dei rapporti finanziari 310 16. Le operazioni sotto copertura 315 Capitolo VI NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO E CONTRASTO AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE (di Michele Carbone) 1. Il finanziamento del terrorismo internazionale 319 2. Le iniziative di contrasto 323 2.1 Le risoluzioni O.N.U. 323 2.2 La Convenzione di New York 325 2.3 Le raccomandazioni speciali del G.A.F.I. 328 2.4 La dichiarazione del G 8 332 2.5 Le misure comunitarie 333 3. La disciplina italiana in materia di lotta al finanziamento del terrorismo 336
Indice 11 Capitolo VII RICICLAGGIO E PARADISI FISCALI (di Michele Carbone) 1. Quadro di situazione 347 2. La reazione degli organismi internazionali 351 2.1 L iniziativa comunitaria 355 2.2 Il rapporto O.N.U. 356 2.3 Il rapporto O.C.S.E. 356 2.3.1 Tax haven e harmful preferential tax regime 357 2.4 Le black list O.C.S.E. 358 2.5 I Paesi non collaborativi 360 2.5.1 Le black list G.A.F.I. 361 2.6 Le iniziative più recenti: cronaca di una vera svolta? 362 3. Le misure adottate in Italia 364 3.1 Il monitoraggio fiscale 365 3.2 Le black/white list 370 3.3 Gli indicatori di anomalia 374 3.4 Le liste a tutela del risparmio 375 3.5 Lo scudo fiscale 376 3.6 La proiezione internazionale dell Amministrazione finanziaria 392 Capitolo VIII I TRASFERIMENTI TRANSFRONTALIERI DI DENARO (di Michele Carbone) 1. Il Regolamento CE n. 1889/2005 395 2. Le prescrizioni regolamentari comunitarie 397 3. La riforma della disciplina italiana 399 3.1 Le definizioni nella nuova normativa 402 3.2 Il ruolo della Banca d Italia 402 3.3 La funzione del Comitato di sicurezza finanziaria 404 3.4 L obbligo di dichiarazione 405 3.5 Violazioni e sanzioni 408 3.6 I poteri di accertamento e contestazione 409 3.7 Sequestro 411 3.8 Oblazione 413 3.9 Il decreto ministeriale di irrogazione delle sanzioni 414 3.10 La collaborazione internazionale e lo scambio di informazioni 416 4. I trasferimenti di denaro contante da e verso la Repubblica di San Marino 418 Bibliografia 421
PREFAZIONE di Pietro Grasso Procuratore Nazionale Antimafia Il baricentro del fronte della lotta contro la criminalità organizzata si è ormai da anni spostato verso l implementazione di strumenti giuridici diretti a colpire i patrimoni illeciti, in modo da privare i criminali dei proventi dei reati da essi commessi. Tale approccio, a dire il vero affermatosi nello scenario internazionale a partire dalla fine degli anni Ottanta, ha rivelato sin da subito di essere vincente, in quanto teso ad ottenere due vantaggi immediati di grande valore strategico: da un lato, esso consente di indebolire le organizzazioni criminali quanto se non di più che con l arresto dei relativi esponenti, atteso che, se è possibile sostituire velocemente un criminale riorganizzando le fila delle consorterie in parola, non è altrettanto facile riacquisire i capitali illegalmente conseguiti nel tempo ed il potere e la forza che da essi derivano; dall altro, il contrasto sul piano patrimoniale permette di prevenire l investimento nell economia sana dei proventi illeciti, e con essi l infiltrazione nella società civile di gruppi criminali, i quali in tal modo possono espandersi in interi settori economici influenzandoli negativamente. In poche parole, colpendo i patrimoni illeciti si mira a contrastare il riciclaggio, ovvero quell insieme di condotte penalmente perseguite volte ad impedire l identificazione dei proventi di reato e ad investire gli stessi in attività lecite. Con il rafforzarsi della criminalità organizzata il riciclaggio ha assunto un carattere marcatamente transnazionale, divenendo un fenomeno non più soltanto interno ai singoli Stati, bensì un problema dell intera comunità internazionale, la quale ha cominciato a reagire a partire dagli anni Ottanta. Più in dettaglio, la relativa evoluzione può essere esaminata analizzando due grandi filoni, consistenti rispettivamente: nella soft law, ovvero un insieme di raccomandazioni e principi non cogenti idonei però a delineare valide politiche antiriciclaggio per gli Stati; nell insieme di convenzioni e trattati che hanno per oggetto la repressione e la prevenzione del fenomeno criminale in rassegna, i quali hanno definito i parametri giuridici di contrasto cui i Paesi aderenti si sono conformati.
14 Prefazione Per quanto riguarda la soft law, viene spontaneo richiamare alcuni importanti documenti, come la Raccomandazione R (80) 10 del Consiglio d Europa del 1980, la Dichiarazione di principi di Basilea del 1988, le Raccomandazioni del G.A.F.I., nonché i contributi di altre importanti istituzioni. Tra i trattati, vanno invece citati senza alcun dubbio la Convenzione di Vienna del 1988 contro il traffico di stupefacenti e sostanze psicotrope, la Convenzione di Strasburgo del 1990 sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e la Convenzione di Palermo del 2000 sulla criminalità organizzata transnazionale, alle quali deve aggiungersi la più recente Convenzione di Varsavia del 2005 sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo. Inoltre, un cenno particolare va rivolto al ruolo svolto dall Unione europea, la quale nella specifica materia è riuscita ad emanare normative avanzatissime sia nel settore della prevenzione e del contrasto del riciclaggio che in quello dell aggressione dei patrimoni illeciti. In un contesto poi caratterizzato da un elevato dinamismo dei capitali, rivestono un ruolo estremamente rilevante i paradisi fiscali, ovvero Stati non cooperativi sul piano amministrativo o giudiziario che adottano discipline fiscali di favore, garantiscono il segreto bancario, l anonimato, nonché regole di diritto societario poco trasparenti. Tali condizioni nel tempo si sono dimostrate estremamente appetibili per la criminalità, la quale ha dirottato verso questi Paesi ingenti patrimoni allo scopo di occultarli o di impedirne la ricostruzione della provenienza. In sostanza, si tratta di zone franche, in grado di calamitare i proventi di reato, realizzare consistenti evasioni fiscali e costituire un sicuro punto di transito anche per i fondi destinati al finanziamento del terrorismo. Al fine di contrastare la criminalità economica, si sono registrate nel tempo svariate prese di posizione da parte della governance mondiale nei confronti dei centri offshore. Il tema presenta una spiccata effervescenza, tanto che negli ultimi mesi sono stati effettuati mirati interventi finalizzati a stimolare l adozione di adeguati livelli di trasparenza e ad assicurare un effettivo scambio di informazioni. In questa sede merita menzione anche un altro importantissimo fenomeno criminale venuto alla ribalta nell ultimo decennio, ovvero il finanziamento del terrorismo, che, con il verificarsi di atti terroristici gravissimi, ha allarmato fortemente la comunità internazionale. Al riguardo, preme sottolineare come esso abbia due caratteri presenti anche nel riciclaggio, ovvero: una connotazione finanziaria ed una marcata proiezione internazionale. In relazione a ciò ed al fine di assicurarne un rapido ed efficace contrasto, si è fatto ricorso a tutti i più avanzati strumenti antiriciclaggio, mutuandone la struttura e la normativa in modo da garantire la prevenzione e la repressione di tale attività criminale. La presente opera ha cercato di delineare in modo organico l insieme di norme di diritto internazionale, dell Unione europea e di soft law elaborate al fine di creare un presidio efficace per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terro-
Prefazione 15 rismo, evidenziandone, al contempo, l evoluzione sotto il profilo temporale e contenutistico, nonché il relativo recepimento nell ordinamento giuridico italiano. In proposito, risulta estremamente curato l aggiornamento della legislazione antiriciclaggio, caratterizzato da un attento esame della più recente normativa nazionale in materia di obblighi di adeguata verifica della clientela, di registrazione, di segnalazione delle operazioni sospette, di monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di denaro e titoli, di vigilanza e controlli, di sanzioni penali ed amministrative, di responsabilità amministrativa da reato e di confisca. Confido che il volume arricchisca il panorama bibliografico in materia, permettendo una sempre maggiore condivisione del patrimonio conoscitivo nello specifico settore.
Il testo fornisce una panoramica completa e organica sul complesso di norme internazionali e nazionali aggiornate con il recente D.Lgs. n. 151/2009 e con le disposizioni di attuazione che disciplinano il fenomeno del money laundering. Viene, altresì, tracciato un esaustivo quadro di situazione sui rapporti tra la disciplina antiriciclaggio ed i presidi di contrasto del finanziamento del terrorismo, sui paradisi fiscali, nonché sulle disposizioni comunitarie e nazionali inerenti ai trasferimenti transfrontalieri di denaro e titoli. ISBN 978-88-8422-915-1 35,00