Dott. Geol. Marco Parmigiani COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (Art. 57 della L.R. 11-03 03-2005 n. 12) ESPERIENZE E APPLICAZIONI IN PROVINCIA DI VARESE
Sintesi dell intervento La redazione dello studio geologico, idrogeologico e sismico del territorio comunale secondo quanto previsto dai criteri regionali (D.G.R. 8/1566 del 22/12/2005, aggiornata dalla D.G.R. 8/7374 del 28/05/2008) scaturisce dai disposti dell Art. 57 della L.R. 12/2005 per il Piano di Governo del Territorio. L organizzazione dello studio, dei rilevamenti diretti sul territorio e delle successive elaborazioni è impostata per soddisfare la specifica finalità, analizzando e classificando con adeguato dettaglio l intero territorio comunale sulla base delle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e sismiche e facendo particolare riferimento alle aree di maggior interesse urbanistico e a quelle ritenute più sensibili all impatto con lo sviluppo antropico futuro. L impostazione dello studio, secondo quanto previsto dai criteri regionali, contempla le seguenti fasi di lavoro: fase di analisi, a sua volta suddivisa in fase di ricerca dati e documentazione disponibile, compilazione della cartografia tematica di base e relativi approfondimenti ed integrazioni; fase di sintesi, valutazione e proposta, con individuazione delle limitazioni d uso del territorio e zonazione dello stesso in funzione della pericolosità geologico tecnica e della vulnerabilità idrogeologica. L'esito finale dello studio si concretizza nella redazione della cartografia della fattibilità geologica delle azioni di piano a cui si correlano le norme geologiche di piano. Questi elaborati esprimono le principali limitazioni agli interventi di trasformazione d uso del suolo in relazione alle condizioni di rischio o di vulnerabilità del territorio e normano le modalità di intervento indicando gli approfondimenti di indagine necessari e gli interventi di mitigazione da prevedere in fase progettuale. La componente geologica del P.G.T. dovrà essere contenuta complessivamente nel Documento di Piano ai sensi dell Art. 8, comma 1, lettera c) della L.R. 12/05. L estratto relativo alle norme geologiche di piano deve inoltre costituire parte integrante del Piano delle Regole ai sensi dell Art. 10, comma 1, lettera d) della L.R. 12/05.
Inquadramento normativo STRUMENTO DI PREVENZIONE DEL RISCHIO GEOLOGICO CHE SI ATTUA IN FASE DI PIANFICAZIONE TERRITORIALE La redazione della componente geologica, idrogeologica e sismica del P.G.T. è prevista dall Art. 57 della L.R. 12/2005 sul governo del territorio. Lo studio deve essere contenuto complessivamente nel Documento di Piano del P.G.T. ai sensi dell Art. 8, comma 1, lettera c) della L.R. 12/05. Le prescrizioni e regolamentazioni di carattere geologico devono inoltre costituire parte integrante del Piano delle Regole ai sensi dell Art. 10, comma 1, lettera d) della L.R. 12/05 ed essere riportate quali norme geologiche di piano.
Aggiornamento studi pregressi La maggior parte dei Comuni della Provincia di Varese è dotata di studio geologico di supporto alla pianificazione urbanistica comunale redatto ai sensi della L.R. 41/97. In questo caso lo studio necessità di integrazione e aggiornamento per acquisire conformità a quanto previsto dall Art. 57 della L.R. 12/05 e costituire componente geologica, idrogeologica e sismica del P.G.T. Gli indirizzi tecnici da seguire sono emanati dalla Regione Lombardia con D.G.R. 8/1566 del 22/12/2005, ulteriormente aggiornati con D.G.R. 8/7374 del 28/05/2008.
Tematiche da affrontare L aggiornamento dello studio riguarda soprattutto: L analisi relativa al rischio sismico, tema non contemplato nella stesura degli studi geologici precedenti (per i comuni considerati non sismici). L aggiornamento contempla inoltre: Gli approfondimenti di indagine richiesti dalla Provincia di Varese per acquisire conformità al PTCP e che riguardano in particolare le verifiche della disponibilità idrica (Art. 95 del PTCP) e le verifiche per l analisi del rischio frana e dissesti (Art. 82 83-84 del PTCP). Eventuale aggiornamento del quadro dissesto P.A.I. (Piano Assetto Idrogeologico) anche mediante studi idraulici. Su segnalazione di ASL si considera anche: La componente relativa al rischio da gas radon ritenuta tematica attinente lo studio geologico.
Analisi della pericolosità sismica locale I livello
MASW Multichannel Analysis of Surface Waves
Carta della pericolosità sismica locale
Analisi sismica di II livello per edifici strategici / rilevanti (D.D.U.O. 21/11/2003 n. 19904) 0 10 SCHEDA LITOLOGIA LIMOSO-SABBIOSA TIPO 1 Andamento dei valori di Vs con la profondità Vs (m/s) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 campo di validità T Fa 0,1-0,5 s Fa 0,5-1,5 s 0,16s 1,8 1,1 20 Z (m) Fa (0,1-0, 5 s) Fa (0,1-0, 5 s) 30 40 50 60 70 80 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 Vs=31e 0,17Z campo di non validità 1,00 0,0 0 0,1 0 0,2 0SCHEDA 0,3 0LITOLOGIA 0,4 0 LIMOSO-SABBIOSA 0, 50 0, 60 TIPO 0,701 0,80 0,90 1,00 Correlazione T T -( Fa s) 0,5-1,5 s 1,8 0 1,7 0 1,6 0 1,5 0 1,4 0 1,3 0 D E C B B 1,8 SCHEDA LITOLOGIA LIMOS O-SABBIOSA TIPO 1 Correlazione T - Fa 0,1-0,5 s curva 1 curva 2 curva 3 soglie comunali Se il valore del Fattore di amplificazione calcolato per (intervallo 0.1-0.5 s o 0.5-1.5 s) è superiore ai valori soglia comunali (banca dati Regione Lombardia) per la categoria di terreno in esame: la normativa nazionale non risulta sufficiente a salvaguardare gli effetti di amplificazione sismica locale, in fase progettuale, sarà necessario definire quantitativamente gli effetti di amplificazione sismica attesi mediante analisi di livello III (D.G.R. 8/7374/08). 1,2 0 1,1 0 cur va 1 1,1 soglie comunali 1,0 0 0,0 0 0,1 0 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 0,7 0 0,8 0 0, 90 1,00 T (s )
Verifica della disponibilità idrica valutazione fabbisogni di PGT Com une di Stato di fatto Attuazione P.G.T. Popolazione residente (dato 2008) 9.133 ab 11.118 ab Popolazione stabile non residente 294 ab 378 ab Popolazione fluttuante 5.196 ab 6.255 ab Popolazione senza pernottamento 2.137 ab 2.137 ab Si esegue con applicazione del modello di calcolo del PTUA con taratura del fabbisogno idrico pro capite sulla popolazione attuale (stato di fatto) e proiezione dello scenario futuro (fabbisogno idrico della popolazione a piano attuato). popolazione residente nel Comune; popolazione stabile non residente: ospiti di ospedali, caserme, collegi ecc. popolazione fluttuante: ospiti di alberghi, camping, seconde case ecc. popolazione senza pernottamento : addetti di attività lavorative, scuole ecc.
Verifica della disponibilità idrica analisi impiantistica e logiche di sistema Assunzione ed analisi di dati acquedottistici, regimi di funzionamento e sfruttamento della risorsa con evidenziazione criticità o margini di potenziamento
Verifica della disponibilità idrica bilancio idrogeologico (area montana) Applicazione del modello di calcolo SCS- CN Sollevato l/s Sollevato m 3 /s Sollevato m 3 /mese Pozzo 21 - ex torcitura 6 0,006 15552 TOTALI gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic I (m 3 /mese) 34657,67 31086,07 35028,03 39679,11 38837,28 5932,56 0,00 10619,03 28273,99 44956,90 48802,57 31133,84 I (m 3 /s) 0,01 0,01 0,01 0,02 0,01 0,00 0,00 0,00 0,01 0,02 0,02 0,01 I (l/s) 13,37 11,99 13,51 15,31 14,98 2,29 0,00 4,10 10,91 17,34 18,83 12,01 BILANCIO verificato verificato verificato verificato verificato deficit deficit deficit verificato verificato verificato verificato
Analisi di dettaglio della pericolosità per frana Estratto Tav. RIS 4 - Carta della pericolosità Crolli - PTCP Varese Estratto Tav. RIS 3 - Carta della pericolosità Frane - PTCP Varese
Scivolamenti superficiali: Esempio
Frane da crollo in roccia: Esempio
Carta di dettaglio della pericolosità per frana Sovrapposizione CTR e DEM per individuazione classi di pendenza Estratto Tav. RIS 2 - Carta Censimento Dissesti - PTCP Varese
Carta di dettaglio della pericolosità per frana
Carta di dettaglio della pericolosità per frana (Legenda)
Calcolo dei Fattori di Sicurezza (FS) Scivolamenti superficiali
Calcolo delle aree di arresto e transito blocchi Frane da crollo in roccia
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano
Rischio di esposizione al Gas Radon - Misure delle concentrazioni in sito L ARPA Lombardia ha condotto, tra il 2003 e il 2004, una campagna di misura del gas radon in tutto il territorio regionale, al fine di individuare le aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni (radon prone areas), come previsto dal D.Lgs 241/00, art. 10-ter, comma 2.
Livelli di esposizione significativa al Gas Radon Esposizione al radon nelle abitazioni private: il più solido riferimento normativo è rappresentato dalla raccomandazione dell Unione Europea 90/143/EURATOM, che fornisce indicazioni precise circa il valore oltre il quale indicare provvedimenti di tutela per le nuove costruzioni o addirittura intraprendere azioni di risanamento per le abitazioni esistenti Se viene riconosciuta una significativa probabilità di superamento del valore pari a 200 Bq/m 3, è necessario adottare provvedimenti regolamentari obbligatori in campo edilizio per le nuove costruzioni. Se viene riconosciuta una significativa probabilità di superamento del valori pari a 400 Bq/m 3, risulta necessario adottare provvedimenti urgenti volti alla tutela anche delle abitazioni esistenti.
. Gas Radon Risultati e provvedimenti L ARPA Lombardia fornisce i valori statistici per ciascun comune (alcuni esempi): Com une % unità imm obiliari che potrebbero superare una concentrazione m edia annuale di 200 Bq/m 3 % unità immobiliari che potrebbero superare una concentrazione media annuale di 400 Bq/m 3 Varano Borghi 20% 4% Com abbio 13% 2% Osm ate 15% 2% Rancio Valcuvia 8% 1% Com erio 8% 1% Origgio 11% 1% Malnate 1% - Vedano Olona 1% - Laveno Mom bello 2% - Taino 13% 2% Accorgimenti costruttivi da applicare singolarmente o in combinazione tra loro: Ventilazione naturale tramite formazione di vespaio aerato; Ventilazione meccanica controllata; Drenaggio delle fondazioni per l allontanamento dell eventuale gas presente nel terreno; Sigillatura dei fori per il passaggio di impianti, scarichi e canalizzazioni; Riduzione di scale di collegamento fra seminterrato e piani superiori; Riduzione nei locali della zona notte di materiali costruttivi e di finitura contenenti concentrazioni di radionuclidi naturali (tufi, graniti, cementi con polveri e scorie di altoforno, calci idrauliche).
I MESSAGGI CONCLUSIVI CHE EMERGONO DA QUESTA COMUNICAZIONE: IMPORTANZA DELLA COMPONENTE GEOLOGICA IN FASE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE QUALE UNICO STRUMENTO DI EFFICACE PREVENZIONE DEL RISCHIO GEOLOGICO CONSIDEREVOLE IMPEGNO PROFESSIONALE DEL GEOLOGO PER LA REDAZIONE DI QUESTI STUDI A CUI PERTANTO DEVE ESSERE RICONOSCIUTA ADEGUATA VALORIZZAZIONE E CONSIDERAZIONE COERENZA DELLA NORMATIVA REGIONALE CHE PREVEDE EROGAZIONE DI CONTRIBUTO ECONOMICO PER I COMUNI CHE EFFETTUANO LO STUDIO DELLA COMPONENTE GEOLOGICA IN CONFORMITA CON I CRITERI DELLA D.G.R. 8/7374/08 (FINO AL 70% DELLE SPESE PROFESSIONALI SOSTENUTE)
Dott. Geol. Marco Parmigiani COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO GRAZIE PER L ATTENZIONE