UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA MECCANICA PER L ENERGIA E L AMBIENTE DIPARTIMENTO DI ENERGETICA, TERMOFLUIDODINAMICA APPLICATA E CONDIZIONAMENTI AMBIENTALI ( DETEC ) TESI DI LAUREA CARATTERIZZAZIONE TERMODINAMICA DI UNA MACCHINA FRIGORIFERA AD ANIDRIDE CARBONICA DI PICCOLA TAGLIA, CON E SENZA SCAMBIATORE RIGENERATIVO Relatori: Candidato: Ch.mo Prof. Rita MASTRULLO Leopoldo Mauriello Ing. Alfonso William MAURO Matricola: 354/163 Correlatore: Ing. Nicolandrea CALABRESE Anno Accademico 2010-2011 1

Indice generale Sommario... 5 1. Capitolo 1... 8 L anidride carbonica come fluido refrigerante... 8 1.1. Cenni storici... 9 1.2. Proprietà termodinamiche dell anidride carbonica... 12 1.3. Vantaggi... 15 1.4. Svantaggi... 21 1.5. Il ciclo frigorifero ad anidride carbonica... 22 1.6. Il ciclo transcritico ad anidride carbonica... 23 1.7. Limiti del ciclo transcritico ad anidride carbonica... 28 1.8. I metodi per l aumento dell efficienza energetica: schemi tipici d impianto... 31 1.9. Settori applicativi dell anidride carbonica... 33 1.9.1. Pompe di calore per riscaldamento ambienti e produzione di acqua calda sanitaria... 33 1.9.2. Condizionamento di autoveicoli... 38 1.9.3. Unità di condizionamento per usi militari... 42 1.9.4. Impianti frigoriferi per la refrigerazione commerciale... 44 1.9.5. Essiccatori d aria... 46 1.9.6. Distributori automatici di bevande... 47 1.10. Bibliografia... 50 2. Capitolo 2... 53 Allestimento dell impianto CADORE... 53 2.1. Circuito frigorifero ad anidride carbonica... 55 2.1.1. Compressori... 59 2.1.2. Intercooler... 61 2

2.1.3. Valvola di sicurezza... 62 2.1.4. Gas cooler... 62 2.1.5. Filtro disidratatore... 64 2.1.6. Sistemi di laminazione in un impianto frigorifero a CO2... 65 2.1.7. Valvola a solenoide... 66 2.1.8. Valvola di laminazione thermal back pressure... 68 2.1.9. Note sul funzionamento della back pressure... 70 2.1.10. Separatore di liquido/recuperatore... 73 2.1.11. Valvola di laminazione micrometrica... 74 2.1.12. Evaporatore... 77 2.1.13. Tubazioni e accessori... 78 2.2. Circuiti ad aria a servizio degli scambiatori di calore... 79 2.2.1. Percorso delle canalizzazioni del circuito ad aria... 82 2.2.2. Unità di Trattamento Aria (UTA)... 87 2.2.3. Unità Ventilanti... 88 2.2.4. Monoblocco Desmon... 90 2.3. Sistema di umidificazione... 92 2.4. Circuito ausiliario per il ricondizionamento dell aria utilizzata per la reiezione del calore al gas cooler e all intercooler... 92 2.5. Circuito dell acqua di raffreddamento... 96 2.6. Pannello di controllo... 97 3. Capitolo 3... 99 Dispositivi di misura e sistema di acquisizione dati... 99 3.1. Strumentazione analogica... 100 3.2. Strumentazione digitale... 107 3.2.1. Il tool NI-MAX... 107 3.2.2. Sistema di acquisizione LabVIEW... 108 3.3. Valutazione delle incertezze di misura... 114 4. Capitolo 4... 121 L avviamento dell impianto CADORE... 121 4.1. Carica di azoto... 122 4.2. Vuotatura dell impianto frigorifero... 122 4.3. Carica dell impianto frigorifero... 125 3

5. Capitolo 5... 130 Caratterizzazione delle prestazioni dell impianto CADORE con e senza scambiatore rigenerativo... 130 5.1. Condizioni operative... 131 5.2. Metodologia di prova e fase di acquisizione... 132 5.3. Definizioni delle principali misure indirette... 139 5.4. Risultati sperimentali senza recuperatore... 143 5.5. Risultati sperimentali con recuperatore... 152 5.6. Scambiatore rigenerativo... 159 5.6.1. Incidenza dello scambiatore rigenerativo nel caso ideale... 159 5.6.2. Simulazione in MATLAB di un ciclo frigorifero ideale a CO2... 165 5.6.3. Incidenza dello scambiatore rigenerativo nel caso reale... 168 Conclusioni... 174 4

Sommario L anidride carbonica (R744) fu usata come fluido refrigerante a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Le sue caratteristiche di sicurezza, atossicità ed infiammabilità fecero sì che divenisse l unico fluido impiegato negli impianti di refrigerazione a bordo delle navi. Già nel secolo scorso erano tuttavia noti i limiti del ciclo transcritico semplice a CO 2 ed erano state individuate le possibili modifiche volte al miglioramento dell efficienza e della capacità frigorifera volumetrica. L introduzione dei refrigeranti sintetici segnò il declino dell anidride carbonica ed, allo stesso tempo, anche della tecnica che si era sviluppata per sfruttarne al meglio le sue caratteristiche. Circa sessant anni dopo la sua scomparsa, le problematiche ambientali ed il crescente bisogno di un fluido refrigerante che non avesse potenziali effetti negativi, noti o ignoti, sull ambiente, portarono alla riscoperta della CO 2 come fluido refrigerante. Allo stato attuale essa rappresenta una promettente alternativa ai fluidi sintetici in numerosi campi di applicazione, che vanno dal condizionamento dell auto, alle pompe di calore, alla refrigerazione commerciale. Questo lavoro di tesi è stato svolto sperimentalmente presso il Centro Ricerche ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l energia e lo sviluppo economico sostenibile) nella sede di Casaccia (Roma) ed ha riguardato la caratterizzazione dello scambiatore di calore rigenerativo per impianti frigoriferi a CO 2 di piccola taglia, realizzato presso il laboratorio di termodinamica applicata ai sistemi energetici (UTTEI-TERM). Tutta questa attività rientra nel programma INDUSTRIA 2015, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con diversi partner tra cui l ENEA. Il progetto, nella sua completezza, mira a realizzare una nuova gamma di elettrodomestici ad elevata innovazione tecnologica, caratterizzati da una notevole riduzione dei consumi energetici e dell impatto ambientale. Esso si articola sulle linee di prodotto di competenza della società proponente tra cui appunto i frigoriferi. Avvalendosi delle migliori competenze scientifiche degli Organismi di ricerca nazionali, Indesit ha inteso affrontare un progetto molto ambizioso 5

ed articolato dal punto di vista delle tematiche tecnologiche affrontate, al fine di sviluppare prodotti notevolmente migliorati nell efficienza, con evidenti ricadute positive sul sistema economico e sul sistema filiera. Tale ricerca si suddivide in Work Packages (WP): l attività oggetto della seguente tesi di laurea ricade nel Work Package 3 (WP3), Tecnologie innovative per la preparazione e la conservazione del cibo e più specificatamente nel 3.3 (Refrigerazione domestica a CO 2 ). L obiettivo del progetto è quello di individuare e sviluppare delle tecnologie innovative, alternative a quelle oggi utilizzate, per gli elettrodomestici adibiti alla conservazione del cibo, al fine di migliorarne le prestazioni dal punto di vista funzionale, del risparmio energetico e dell impatto ambientale sia sul prodotto che sulla parte di processo. L innovazione consiste nella realizzazione di un frigorifero domestico che utilizzi come refrigerante la CO 2 e ciò costituisce proprio il fine ultimo del prototipo realizzato al Centro Ricerche ENEA di Casaccia. Questo lavoro di tesi s inserisce in un percorso che ha visto: la realizzazione, messa in funzione e una prima caratterizzazione dell'impianto frigorifero nello schema base. L'ulteriore passo in avanti svolto in questa tesi è quello di indagare sperimentalmente il funzionamento di un ciclo a compressione di vapore a CO 2 con un rigeneratore al variare delle condizioni operative (temperatura di evaporazione, pressione al gas cooler, surriscaldamento all evaporatore, temperatura uscita gas cooler), e valutare il beneficio indotto da questa modifica rispetto allo schema base. Nel primo capitolo dell elaborato vengono descritte le proprietà termodinamiche dell anidride carbonica proseguendo con una disamina delle principali applicazioni. Nel secondo capitolo si passa ad una descrizione accurata dell apparato sperimentale denominato CADORE (CArbon DiOxide REfrigeration) costituito da un circuito frigorifero, da un circuito areaulico per il controllo delle condizioni termo igrometriche dell aria all ingresso del gas-cooler, dell intercooler e dell evaporatore e da un circuito ausiliario per il ricondizionamento dell aria utilizzata per la reiezione del calore al gas-cooler ed all intercooler. Si illustra poi in dettaglio la strumentazione analogica e digitale utilizzata per l acquisizione dei dati sperimentali e l analisi dell incertezza delle principali misure indirette. Il lavoro di tesi prosegue con la descrizione delle procedure seguite in fase di start up dell impianto, con particolare attenzione al fenomeno della brina che si forma sull evaporatore. In seguito l elaborato mostra una sintesi delle condizioni operative indagate mostrando i principali risultati sperimentali relativi ad alcune grandezze caratteristiche, tra cui 6

il coefficiente di prestazione e la resa frigorifera, in funzione dei parametri termodinamici più importanti. Successivamente è stata svolta un analisi teorica sul recuperatore e realizzato una simulazione numerica al variare dei parametri del ciclo termodinamico per individuare le condizioni operative ottimali. Infine, l indagine sperimentale ha consentito di effettuare un analisi comparativa reale del circuito con e senza recuperatore, misurando tutte le grandezze termodinamiche di interesse ed in particolare il COP. 7