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21 - HANDICAP 21.1 NOZIONI GENERALI Secondo la legge 1 una persona è disabile, ovvero ha un handicap, quando è affetta da un minorazione (fisica, psichica o sensoriale) che provochi difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. Le attuali normative non si limitano a stabilire le facilitazioni economiche (assegni, pensioni, indennità) 2, mirano piuttosto alla concreta integrazione della persona, coordinando gli interventi tra diritti di relazione e diritti di solidarietà, cioè tra la partecipazione alla vita collettiva e l assistenza e la cura. 21.2 HANDICAP IN SITUAZIONE DI GRAVITÀ La connotazione di gravità dell handicap è condizione per l accesso ad una serie di prestazioni e diritti connessi con le necessità di cura, ma anche di relazione delle persone, sia che si tratti del disabile che lavora, sia che si tratti di una persona da assistere. 21.2.1 Accertamento La situazione di gravità è riconosciuta con specifica dichiarazione delle Commissioni sanitarie per l invalidità civile costituite presso le ASL 3. L handicap può ritenersi con connotazione di gravità qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l autonomia personale correlata all età, in modo tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale e in quella di relazione 4. Non è necessario, perciò, che si tratti di un invalidità permanente o di un inabilità con percentuali alte. Può trattarsi infatti, di una disabilità, non solo reversibile ma anche temporanea (una grave malattia, gli esiti di un intervento chirurgico), che posta in relazione con l età (valutando in concreto le sue necessità di apprendimento, di lavoro e di relazione sociale) forma un quadro di minorazione grave dell autonomia personale. Proprio per queste ragioni le dichiarazioni di gravità della ASL sono in molti casi rivedibili; la stessa Commissione stabilisce i tempi dell eventuale nuovo accertamento. Le pronunce della Commissione di solito presuppongono una specifica visita medico-legale. Nei casi più gravi (intrasportabiltà del disabile) è possibile anche un accertamento documentale o effettuato presso strutture di assistenza 5. Alla Commissione vanno presentati tutti i documenti relativi alla malattia o alla minorazione congenita. La legge 6 ha disposto che le persone, affette da sindrome di Down 7, possano essere dichiarate in situazione di gravità, oltre che dall apposita Commissione ASL, anche dal proprio medico di base 8. Sono esenti da ulteriori successive visite e controlli. 21.2.1.1 Ricorsi Accertamento sanitario non condiviso Manca qualunque riferimento di legge su come ricorrere contro le decisioni della Commissione. In materia ci sono pareri discordanti: se da un lato è certamente possibile utilizzare gli strumenti di ricorso amministrativo previsti per il riconoscimento dell invalidità civile 9 dall altro, non essendo 1 Le leggi che definiscono la materia sono molte, ma nell ultimo decennio in sostanza sono tre i provvedimenti mirati alla concreta integrazione dei portatori di handicap: legge quadro sull handicap 104/92, modificata dalla L. 53/00; collocamento mirato dei disabili L. 68/99; sistema integrato di interventi e servizi sociali L. 328/00. 2 Vedi in proposito capitolo INVALIDITÀ - INABILITÀ. 3 La circolare del Ministero del Lavoro n. 28/93 stabilisce che se la commissione medica non si pronuncia entro 90 giorni, l accertamento può avvenire a cura di un medico specialista nella patologia denunciata in servizio presso la stessa ASL competente. Quando i 90 giorni sono trascorsi è bene attivarsi richiedendo l applicazione di questa specifica disposizione. L accertamento del medico specialista è provvisorio fino alla pronuncia definitiva della Commissione, comunque non oltre un anno. 4 Questa è la formulazione che solitamente è utilizzata nei certificati delle ASL. 5 Alla visita è possibile farsi assistere dal proprio medico di fiducia. 6 L. 289/02, art. 94, comma 3. 7 Detta anche in linguaggio comune mongolismo. 8 Previa richiesta corredata da presentazione del cariotipo, cioè dall indicazione specifica delle caratteristiche cromosomiche della patologia. 9 Vedi capitolo INVALIDITÀ - INABILITÀ.

previsto in questo caso il percorso amministrativo, è possibile ricorrere direttamente davanti al giudice del lavoro contro la ASL. Non convocazione entro tre mesi Nel caso di mancata convocazione entro tre mesi, può essere utile presentare una diffida all Assessorato Sanità della regione e, trascorsi 30 giorni, adire direttamente alle vie legali. Negazione dei permessi da parte dell INPS E possibile ricorrere al Comitato Provinciale INPS 10 fermo restando, in caso di conferma del diniego, la possibilità del ricorso al giudice del lavoro. 21.3 LAVORATORE CON HANDICAP I lavoratori che siano affetti da un handicap in situazione di gravità hanno diritto ad usufruire di specifici permessi. 21.3.1 Permessi A scelta possono godere di 2 ore al giorno o in alternativa di 3 giorni al mese, frazionabili in 6 mezze giornate 11, non cumulabili in più mesi anche se non utilizzati 12. Per i lavoratori a part time orizzontale con meno di sei ore, le due ore sono ridotte a una; nel part time verticale invece, il numero dei giorni è ridimensionato proporzionalmente. La scelta tra le due ore e i tre giorni al mese va fatta nell ambito di ciascun mese di calendario. Una volta scelto il tipo di permesso (le due ore oppure i tre giorni mensili), non si può cambiare la periodicità nel corso di quello stesso mese. In via eccezionale il passaggio da un regime all altro può essere consentito anche nel corso del mese se sopraggiungono esigenze improvvise che il lavoratore è in grado di documentare: in tal caso, utilizzerà il tempo rimasto 13. I permessi, fruibili in collegamento a ferie, altri permessi o aspettative, sono retribuiti (l importo è a carico dell INPS ed è anticipato dall azienda), e sono interamente coperti da contribuzione pensionistica figurativa 14. Per ottenere i permessi si deve presentare domanda al Servizio Personale, Segreteria Amministrativa, con l indicazione del tipo di permesso (due ore al giorno o tre giorni al mese), ed allegando la certificazione dello stato di gravità rilasciato dalla ASL. Ogni anno il lavoratore deve presentare una dichiarazione di responsabilità dalla quale risulti che il giudizio di gravità non è stato modificato o revocato; il modulo viene inviato dall azienda. 21.3.2 Finanziamenti agevolati I lavoratori portatori di handicap hanno diritto ad ottenere un apertura di credito per l acquisto di materiale ed attrezzature inerenti le necessità dell handicap stesso. Il finanziamento è svincolato dall obbligo di garanzia del TFR. E erogato per un importo massimo di 5.200, dietro presentazione del giustificativo di spesa valido ai fini fiscali. Il tasso è di 2 punti in meno di quello delle aperture di credito con piano di rientro. 21.4 ASSISTENZA DI FIGLI E FAMILIARI CON HANDICAP Il personale ha diritto a usufruire di specifici permessi se assiste un figlio, minore o maggiorenne, o il coniuge o altri familiari con un handicap in situazione di gravità, a condizione non si tratti di disabili ricoverati a tempo pieno in istituti di cura specializzati. 10 Circolare INPS n.182/97. 11 In azienda viene applicato lo stesso criterio utilizzato per la frazionabilità delle giornate di ferie. 12 Il lavoratore può utilizzare questi giorni per se stesso e non può usufruirne di altri per assistere un suo familiare; mentre è possibile che un familiare convivente fruisca dei tre giorni se il lavoratore che utilizza i permessi ha effettivo bisogno di assistenza e nel suo nucleo parentale non siano presenti altri in grado di fornirla. Al lavoratore handicappato che fruisce per sé stesso dei permessi orari ex lege 104/92 ed è genitore di un bambino di età inferiore ad un anno, spettano i permessi per allattamento. 13 Circ. INPS 37/99. 14 L. 53/00. L azienda non applica la disposizione relativa alla riduzione delle ferie e della 13 a mensilità. Per il riconoscimento della contribuzione figurativa è necessario fare specifica domanda (attraverso apposita modulistica inviata ogni anno dall azienda).

Ai genitori naturali sono equiparati i genitori adottivi e affidatari 15, salvo il caso del congedo straordinario per il quale gli affidi sono diversamente regolamentati. In via generale la legge ha recentemente stabilito che i congedi previsti per le varie fasce di età per i figli sono fruibili da entrambi i genitori e comunque da quello che lavora anche quando l altro non ne ha diritto. 21.4.1 Figli minori fino a tre anni di età: o prolungamento dell astensione facoltativa dal lavoro con una retribuzione pari al 30% fino al compimento dei 3 anni del bambino a decorrere dal periodo massimo di congedo parentale 16. in alternativa o 2 ore di permesso giornaliere retribuite e coperte da contribuzione previdenziale figurativa (un ora se l orario di lavoro è pari o inferiore alle sei ore) 17. tra 3 e 18 anni di età: o tre giorni di permesso retribuito mensile (l importo è a carico dell INPS), frazionabili in mezze giornate 18, non cumulabili nei mesi successivi. Sono ovviamente fruibili in collegamento a ferie, altri permessi o aspettative. Se nella famiglia ci sono più disabili gravi con più di tre anni d età, il genitore lavoratore che dà assistenza può cumulare tanti permessi quanti sono i figli disabili, sempre nel limite massimo di tre giorni per soggetto. Si devono presentare tante domande quanti sono i figli disabili gravi 19. 21.4.1.1 Condizioni di fruibilità dei genitori Permessi e aspettativa sono utilizzabili dal genitore che lavora anche quando l altro non lavora o non ne ha diritto (casalinga, lavoro autonomo, disoccupato ecc..) 20. Se entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti, permessi e aspettative si devono fruire in maniera alternativa 21 : è possibile che un genitore utilizzi l astensione facoltativa e l altro usufruisca dei permessi orari, mentre non è ammesso che lo stesso genitore utilizzi aspettativa e permessi. L alternatività nell uso dei permessi va anche intesa nel senso del monte mensile: è possibile che entrambi i genitori usino contemporaneamente un giorno o mezza giornata di permesso purché il monte complessivo rimanga invariato (tre giorni interi o sei mezze giornate). I genitori, se entrambi lavoratori dipendenti, possono usufruire dei permessi anche quando il figlio minore disabile vive con un altro familiare non lavoratore in grado di assisterlo. 15 Con le decorrenze specifiche individuate in merito all ingresso del bambino in famiglia. 16 Nel caso della madre decorre dopo che si è esaurito il periodo del congedo di maternità ulteriori 6 mesi (massima durata del congedo parentale della madre); se è single, decorre dopo che si è esaurito il periodo di congedo di maternità più ulteriori 10 mesi. Per quanto riguarda il padre: se è unico lavoratore, dopo che siano trascorsi 7 mesi dalla nascita (massima durata del congedo parentale del padre); se è single, dopo 10 mesi dalla nascita. Se il padre è lavoratore dipendente e la madre è lavoratrice autonoma: dopo 3 mesi di congedo di maternità + 3 mesi di congedo parentale della madre + 7 del padre. 17 E possibile la fruizione contemporanea da parte di un genitore dei permessi orari per l assistenza di un figlio disabile da 0 a 3 anni con i permessi di allattamento per un altro figlio. Vi è invece incompatibilità tra permessi orari ex lege 104/92 e permessi di allattamento per il medesimo figlio portatore di handicap. 18 L azienda applica il criterio utilizzato per la frazionabilità delle giornate di ferie. 19 Circolare INPS n. 80/95. Naturalmente entrambi i genitori possono avere i giorni di permesso se decidono di assistere ognuno un figlio. 20 Se il padre è lavoratore autonomo e la madre è dipendente, a quest'ultima spettano il prolungamento dell'astensione facoltativa, i permessi orari ed i permessi giornalieri. Nel caso di madre lavoratrice autonoma e padre dipendente, quest'ultimo ha solo i permessi giornalieri (Consiglio di Stato n. 65 del 14/11/96). 21 Occorre la certificazione dell altro datore di lavoro o un autodichiarazione all atto della richiesta.

21.4.2 Figli maggiorenni, coniuge, altri familiari I genitori, il coniuge, il parente o l affine entro il 3 grado 22, che assistono una persona handicappata in situazione di gravità 23, hanno diritto ad utilizzare tre giorni di permessi retribuiti mensili non cumulabili e frazionabili in mezze giornate 24. Per i genitori valgono le regole generali, per cui ciascuno ne ha diritto anche se l altro non lavora. Sono applicabili altresì le condizioni di fruibilità previste per i figli minori. Inoltre, per genitori, parenti ed affini che assistono un maggiorenne occorre verificare se c è o non c è la convivenza con il disabile: se c è la convivenza, non è richiesto alcun altro requisito che quelli previsti in via generale (soggetto da assistere non ricoverato a tempo pieno, alternatività tra i fruitori, rapporto di parentela ammesso); se non c è la convivenza, sono richiesti i requisiti dell assistenza continua e dell esclusività 25 : o per continuità si intende l effettiva prestazione di assistenza alle necessità quotidiane del soggetto. La continuità è esclusa dalla oggettiva lontananza fisica e temporale (nel senso del tempo di spostamento) tra le due abitazioni 26 ; in alcuni casi possono essere riconosciuti i permessi giornalieri nelle sole giornate in cui si possa dimostrare di aver accompagnato il disabile a visite mediche e simili e sempre che non ci siano alternative 27, o per esclusività si intende che il lavoratore che chiede i permessi deve essere l unico soggetto che presta assistenza al disabile. Pertanto il requisito non sussiste quando chi necessita di assistenza vive in un nucleo familiare composto da lavoratori che beneficiano dei permessi o comunque da persone che non lavorano e che sono in grado di assisterlo 28. Sono considerate condizioni di impossibilità materiale di assistenza per i soggetti conviventi situazioni come: - una grave malattia, - la presenza di più di tre minori o di un bambino con meno di 6 anni, - la necessità di assistenza anche notturna o comunque di più di una persona, - pensione di inabilità, di invalidità, rendita INAIL o analoghe provvidenze, che individuano anche indirettamente una invalidità superiore ai 2/3, - età inferiore ai 18 anni, - infermità temporanea per periodi di ricovero ospedaliero, - età superiore ai 70 anni con qualsiasi invalidità comunque riconosciuta, - il non possesso della patente di guida qualora sia provato che è necessario il trasporto del disabile nei giorni di permesso per visite mediche, terapie e simili (da documentare con apposita certificazione della struttura o simile), - altre motivazioni di carattere sanitario o infermità anche temporanee (formano oggetto di valutazione specifica da parte del medico dell INPS). 22 I gradi di parentela si contano uno per generazione, ma mentre tra ascendenti e discendenti il capostipite è compreso (es: madre e figlia: 1 grado, nonno e nipote: 2 grado), tra consanguinei si salta il comune capostipite e quindi il 1 grado non c è (i fratelli sono di 2 grado, i nipoti ex fratre di 3 ). Gli affini sono invece i parenti del coniuge e il grado si conta allo stesso modo. 23 Compresi i disabili che lavorano e usufruiscano dei permessi previsti (3 giorni o 2 ore), a condizione che abbiano effettiva necessità e che nel nucleo familiare non sia presente un'altra persona che può fornire assistenza. 24 Con lo stesso criterio utilizzato per la frazionabilità delle giornate di ferie. 25 L. 53/00, art.20. 26 Nelle disposizioni regolamentari si parla di lontananza spaziale, ma anche temporale, cioè la distanza fisica e il tempo necessario per gli spostamenti e i rientri. Per prassi si considera che, se in tempi individuabili in circa un ora è possibile coprire la distanza tra le abitazioni di chi presta l assistenza e dell handicappato, è possibile riconoscere il requisito di continuità dell assistenza. In caso contrario, l assistenza quotidiana non può essere di per sé esclusa, ma occorre rigorosa prova da parte dell interessato, sia dei rientri giornalieri, sia dell effettiva assistenza che è possibile fornire in tale situazione di lontananza. 27 E necessario che non sussistano trasporti garantiti da ASL o da altre strutture pubbliche e che il trasporto in auto sia necessario proprio nei giorni richiesti; è indispensabile una dichiarazione di responsabilità in tal senso. 28 Circolare INPS 133/00, punti 2.4 e 2.5

21.5 CONGEDO STRAORDINARIO PER I FIGLI I genitori naturali o adottivi possono usufruire alternativamente di un congedo straordinario 29 fino ad un massimo di 2 anni, per assistere il figlio anche maggiorenne con un handicap in situazione di gravità accertato da almeno 5 anni 30. Il congedo deve iniziare entro 60 giorni dalla richiesta e l utilizzo è svincolato da esigenze di servizio. Il diritto è riconosciuto anche ai genitori affidatari, purché si tratti di disabile minore e i beneficiari siano indicati espressamente nel provvedimento di affidamento. Il periodo è frazionabile (in mesi, settimane, giorni) e può essere utilizzato alternativamente dai due genitori 31. I due anni costituiscono il limite massimo fruibile da parte di tutti gli aventi diritto per ciascun figlio disabile. Il congedo straordinario non può essere utilizzato contemporaneamente ai permessi, all astensione facoltativa, ai riposi giornalieri. Se un genitore usufruisce del congedo straordinario, l altro non può utilizzare il congedo parentale 32. Spetta una retribuzione pari all ultima percepita prima del congedo e il periodo è coperto dall accredito della contribuzione figurativa. La somma complessiva (retribuzione + contribuzione) non può superare in un anno la cifra di 38.019,16 rivalutata annualmente 33. 21.6 SEDE DI LAVORO 34, AVVICINAMENTO E INTRASFERIBILITÀ Il lavoratore disabile o chi assiste un figlio o un familiare con handicap in situazione di gravità ha diritto a: scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio 35 ; a non essere trasferiti ad altra sede senza consenso 36. 21.7 PART TIME PER ASSISTENZA FAMILIARI CON HANDICAP Le richieste di passaggio da tempo pieno a tempo parziale motivate da ragioni di assistenza del coniuge, di un figlio o di un familiare (purché convivente) affetti da handicap, devono essere accolte dall azienda nel tempo massimo di sei mesi dalla data della domanda. Per l applicazione di tale normativa, che vincola l azienda a concedere il part time senza poter opporre eventuali esigenze di servizio, è necessario che l handicap sia grave, intendendosi per tale una minorazione fisica, psichica o comportamentale anche temporanea, ma di rilevante entità. Tale stato va opportunamente documentato; il possesso della dichiarazione di "handicap in situazione di gravità" rilasciata dall ASL (vedi sopra) è esaustiva, ma anche senza tale dichiarazione si può accedere al beneficio purché la documentazione medica dimostri in maniera inequivocabile la presenza di un grave handicap e la conseguente necessità di assistenza costante 21.8 ASSEGNO ANNUALE Il contratto integrativo prevede, per il coniuge o per i figli, o persone ad essi equiparati a carico del dipendente, la corresponsione di un assegno annuale di 2.065,83 entro il mese di giugno a fronte di documentazione medica che attesti l handicap in situazione di gravità 38. 37. 29 L. 388/00 art 80, comma 2. 30 I 5 anni decorrono dal rilascio dell attestato da parte della ASL, quindi non è mai possibile usufruire del congedo per bambini inferiori ai 5 anni di età. 31 Il diritto può essere riconosciuto anche ai fratelli alla scomparsa dei genitori. 32 Circolare INPS 138/01. 33 Importo previsto per il 2003. Circolare INPS 85/02. 34 Il concetto di sede di lavoro non coincide sempre con quello di unità produttiva, che nel nostro CCNL è il Comune. Per esempio, in un area metropolitana, la sede di lavoro coincide con il singolo punto operativo a comunque con un ambito territoriale circoscritto. 35 Nel caso di assistenza di familiare valgono comunque criteri più elastici poiché deve essere dimostrata sia l effettività sia l attualità dell assistenza (Circolare Ministero del Lavoro n.28/93). 36 Nel caso di richiesta di avvicinamento l azienda può opporre solo specifiche e motivate esigenze organizzative, mentre al diritto a non essere trasferito l azienda può opporre solo l impossibilità all utilizzo della prestazione (per esempio se si tratta di un centralinista non vedente l eliminazione, regolare per legge, del centralino stesso). 37 CIA, art. 90. 38 CIA, art. 93.