OSSERVATORIO SU FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE

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1. 1/2 3,6k 1k 1,5k OSSERVATORIO SU FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE SETTEMBRE 215 #24 (2 a+2b) 12,5% 75,5% 1.41421356237

Settembre 215 / n 24 2 SI RAFFORZA IL CALO DEI FALLIMENTI NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 215 SINTESI DEI RISULTATI Si riducono tutte le procedure monitorate, con miglioramenti diffusi a tutti i settori e le aree geografiche Nel secondo trimestre del 215 si rafforzano i segnali positivi emersi nei primi tre mesi dell anno sul fronte dei default e delle chiusure volontarie di impresa. Tra aprile e giugno sono infatti diminuite tutte le procedure monitorate dall Osservatorio, con un calo particolarmente marcato dei fallimenti. I dati indicano che nel secondo trimestre dell anno hanno avviato una procedura di chiusura aziendale 18,3 mila imprese, il 6,2% meno dello stesso periodo del 214: il dato porta il totale delle procedure della prima metà del 215 a 38,5 mila, in calo del 6,5% rispetto all anno precedente. Gli archivi di Cerved indicano che la riduzione dei fallimenti osservata nei primi tre mesi del 215 è proseguita, accentuandosi, nel secondo trimestre dell anno: tra aprile e giugno si contano infatti 3,8 mila procedure, l 11,3% in meno dello stesso periodo del 214 (il calo era stato dell 1,8% nel primo trimestre). Si tratta del miglioramento più marcato osservato in un singolo trimestre dall inizio della crisi. Con questo dato, il totale delle procedure fallimentari aperte nei primi sei mesi dell anno tocca quota 7,6 mila: un livello storicamente ancora elevato, ma del 6,8% minore rispetto ai picchi del 214. È continuato anche il calo delle procedure concorsuali non fallimentari: 214 ne sono state aperte 1,3 mila, -12,1% rispetto al 214. Su questo dato pesa il minor ricorso ai concordati preventivi (-21,6%), crollati dopo le modifiche legislative che hanno introdotto la possibilità per i tribunali di monitorare la condotta di chi apre un concordato con riserva. Procedure e liquidazioni di imprese dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative 3. 25. 15. 12. Totale Società capitale* (scala destra) 2. 9. (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 15. 6. 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 3 Imprese non più operative per modalità numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo 4. 35. 3. 25. -13,3% -6,1% 2. 213 H1 15. 214 H1 215 H1 1. 5. 1,8% -6,8% Fallimenti Liquidazioni -8,5% -12,1% Altre procedure I dati indicano che la riduzione dei default è accompagnata da una minore tendenza da parte degli imprenditori a liquidare volontariamente attività in bonis: nei primi sei mesi si contano 29,6 mila liquidazioni volontarie, il 6,1% meno del 214. Se si escludono dal computo le società dormienti, ossia quelle che non hanno presentano alcun bilancio nei tre anni precedenti la procedura, la riduzione è ancora più marcata, pari al 15,1%. I dati indicano che il miglioramento in atto è diffuso, con ritmi diversi, a tutti i macrosettori e a tutte le aree del Paese. Il calo delle chiusure è particolarmente marcato nell industria, settore in cui tutte le procedure monitorate si riducono con tassi a due cifre. Nelle costruzioni si riduce soprattutto il ricorso ai concordati e alle procedure non fallimentari (ne sono state aperte un quarto in meno rispetto alla prima metà del 214) e alle liquidazioni volontarie. Nel terziario il miglioramento risulta più modesto: diminuiscono le liquidazioni volontarie con tassi analoghi a quelli osservati negli altri settori, mentre le procedure concorsuali si riducono a tassi del 3-4%. Chiusure nel primo semestre per macro settore tasso di crescita sullo stesso periodo -7,4% -4,5% -3,2% fallimenti liquidazioni* -14,7% -16,4% -14,8% -16,7% -14,4% altre procedure (*) solo società di capitale con almeno un bilancio valido nel triennio costruzioni -26,1% industria servizi 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 4 Chiusure nel primo semestre per area geografica tasso fallimenti liquidazioni* altre procedure -3,5% -11,4% -8,4% -11,7% -11,7% -,4% -9,9% -8,9% -7,6% (*) solo società di capitale con almeno un bilancio valido nel triennio Nord Est Nord Ovest -19,8% -17,8% Centro -18,3% Sud e Isole Il Nord Ovest è l area del Paese in cui il miglioramento sul fronte delle procedure concorsuali (fallimentari e non) è più consistente, mentre nel Centro il dato dei fallimenti non si allontana da quello dell anno precedente. Le chiusure volontarie si riducono ovunque, con tassi che nel Centro-Sud sfiorano il 2% e che nel Nord si attestano all 11%. 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 5 I FALLIMENTI Si rafforza il calo dei fallimenti osservato nei primi tre mesi dell anno: tra aprile e giugno 215 hanno aperto una procedura fallimentare 3,8 mila imprese, l 11,3% in meno rispetto allo stesso periodo del 214. Si tratta del calo più consistente registrato in un singolo trimestre dall inizio della crisi. Complessivamente, nella prima metà del 215 i fallimenti hanno raggiunto quota 7,6 mila, circa 5 in meno rispetto allo scorso anno. Si tratta di un livello ancora elevato, ma in calo del 6,8% rispetto ai picchi toccati nel 214. La riduzione ha riguardato tutte le forme giuridiche, in particolare le società di persone, che nei primi sei mesi del 215 registrano l 11,8% di procedure in meno rispetto allo stesso periodo del 214. Diminuzione più contenuta anche per le società organizzate in altre forme giuridiche (-6,6%) e per le società di capitale (-6%), le uniche per cui il livello dei fallimenti rimane al di sopra di quello del primo semestre del 213 (+6,2%). Andamento dei fallimenti dati trimestrali 5. 4. 3. Dati grezzi Destagionalizzati e corretti per i gg lavorativi 2. 1. 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 Andamento dei fallimenti 9. 7.2 5.4 22,3% 25,5% 11,1% 1,1% 13,4% 1,8% -6,8% 3.6-43,4% 9,% 1.8 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 6 Fallimenti per forma giuridica 7. 6. 5. 4. 13,% -6,% 213 H1 214 H1 215 H1 3. 2. 1. 3,6% -6,6% 6,4% -11,8% altre forme società di capitale società di persone Fallimenti per macrosettore di crescita sull'anno precedente 5. 4. 16,4% -4,5% 3. 213 H1 214 H1 215 H1 2. 1. 2,7% -1,6% 8,% -7,4% 4,% -16,4% altro costruzioni industria servizi Nei primi sei mesi del 215 il numero di fallimenti si è ridotto in tutti i macrosettori economici. Il calo è più marcato nell industria: 215 sono 1,1 mila le procedure aperte da imprese che operano nella manifattura, un calo del 16,4% rispetto ai primi sei mesi del 214 (e del 13,1% rispetto al 213). La riduzione riguarda tutti i settori manifatturieri - in particolare la fabbricazione di altri beni di consumo (-46,4%) e di prodotti intermedi (-32,8%) - con l eccezione delle industrie chimiche (+21%) e del largo consumo (+6,8%). Nei primi sei mesi del 215 sono fallite nelle costruzioni 1,7 mila imprese, un calo del 7,4% rispetto allo scorso anno che riporta il numero di procedure ai livelli del 213. I fallimenti si riducono anche nei servizi: tra gennaio e giugno 215 sono entrate in procedura 4 mila imprese, -4,5% rispetto allo stesso periodo del 214 (ma +11,2% rispetto al 213). A trainare il calo sono le società immobiliari (-13,3% rispetto al primo semestre 214) e le imprese della filiera informazione-comunicazione (-8,3%). In controtendenza i servizi finanziari (+4,6%) e non finanziari (+,6%). 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 7 Fallimenti nell industria 3 25-11,3% di crescita sull'anno precedente 2-7,7% -23,3% 214 H1 215 H1 15 1-27,7% -2,6% 6,8% -32,8% 5 sistema moda meccanica mezzi di trasporto metalli sistema casa largo consumo prodotti intermedi % hi tech 21% chimica -46,4% altri beni di consumo Fallimenti nei settori non industriali 2. -4,% 214 H1 1.5 1.,6% 215 H1 5 distribuzione servizi non finanziari -13,3% immobiliari -6,7% logistica e trasporti -8,3% informazione e intrattenimento 4,6% servizi finanziari 26,8% -3,5% utility agricoltura Anche dal punto di vista geografico il calo dei fallimenti coinvolge tutte le aree della Penisola. I miglioramenti più consistenti si osservano nel Nord Ovest (-11,7%), dove il livello scende al di sotto di quello del 213, e nel Mezzogiorno (-8,9%). Nel Nord Est e soprattutto nel Centro il calo è più modesto (rispettivamente -3,5% e -,4%). Ovunque il numero di fallimenti registrati nei primi sei mesi dell anno supera quello del 213, con un gap che rimane particolarmente elevato nelle regioni centrali (più del 1%). Il calo dei fallimenti riguarda dodici delle venti regioni italiane, con riduzioni con tassi a due cifre in Lombardia, Piemonte, Sicilia, Puglia, Marche, Liguria, Sardegna e Basilicata. Il fenomeno risulta ancora in crescita nel Lazio, in Calabria, Abruzzo, Umbria, Friuli, Trentino, Molise e Valle d Aosta. 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 8 Fallimenti per area geografica 213 H1 214 H1 215 H1 3. 2.5 2. 1.5 1. 4,7% -3,5% 11,4% -11,7% 1,5% -,4% 15,1% -8,9% 5 Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Andamento dei fallimenti nel primo semestre per regione valori assoluti, tassi di crescita 215 H1 / 214 H1 Lombardia Lazio Campania Veneto Toscana Emilia Romagna Piemonte Sicilia -5,% -2,% -6,6% -9,8% -13,1% -19,2% Puglia -15,3% Marche -17,2% Calabria 9,9% Abruzzo 5,4% Liguria -13,4% Umbria 11,4% Sardegna -13,3% Friuli Venezia Giulia 1,1% Trentino A.A. 6,9% Molise 29,% Basilicata -26,8% Valle d'aosta 12,5% 6 12 18 7,6% -11,1% 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 9 LE PROCEDURE NON FALLIMENTARI Prosegue la diminuzione delle procedure concorsuali non fallimentari, trainata dal forte calo dei concordati preventivi. Tra aprile e giugno 215 sono infatti state aperte 686 procedure non fallimentari (-6,5% rispetto al secondo trimestre 214), che portano il totale di questi casi di insolvenza registrati nella prima metà del 215 a 1,3 mila, il 12,1% meno del primo semestre dello scorso anno. Il calo è da attribuire al minore ricorso al concordato preventivo: nei primi sei mesi del 215 si contano 785 concordati, il 21,6% meno del 214 (e il 31% in meno del 213). Aumentano invece le altre procedure, che superano quota 5 (+7,3%). È prevedibile che il numero di domande di concordato preventivo continui a diminuire nei prossimi mesi: nel secondo trimestre del 215 è infatti proseguito il forte calo dei preconcordati, la procedura che permette di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa di presentare il piano di risanamento dell impresa ed accedere al concordato preventivo vero e proprio. A seguito dell introduzione della facoltà di nomina da parte del tribunale di un commissario giudiziale a controllo della condotta del debitore, il numero di richieste è passato dalle 2,9 mila dei primi sei mesi del 213 alle 1.662 del 214. Andamento delle procedure non fallimentari 1.8 1.2 58,% 12,% 13,8% 24,7% 37,% -8,5% -12,1% 6-1,4% 3,9% 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 Procedure non fallimentari per tipologia di crescita sullo stesso periodo 213 H1 1.2 1. 8-12,% -21,6% 214 H1 215 H1 6 -,8% 7,3% (*) Concordati preventivi con piano di risanamento (**) Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell'autorità e le procedure che originano da atto dell'autorità. 4 2 concordati preventivi* altre procedure** 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 1 I concordati in bianco numero di istanze per trimestre 2. 1.5 Introdotta la possibilità per il giudice di nominare un Commissario giudiziale 1. 5 Fonte: stime Cerved Nota: il concordato in bianco è stato introdotto a settembre del 212 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 q3 q4 q1 q2 212 213 214 215 Il ricorso al concordato in bianco ha continuato a ridursi anche nell ultimo anno, toccando quota 1.242 (-57,3% rispetto al 213, -25,3% rispetto al 214). I dati indicano che il calo delle procedure concorsuali non fallimentari è stato particolarmente accentuato nelle costruzioni: tra gennaio e giugno 215 sono state aperte 252 procedure, quasi 1 meno del picco registrato lo scorso anno (-26,1%). Si riduce con tassi a due cifre anche il numero di procedure nell industria (-16,7% rispetto allo scorso anno), mentre è più contenuta la riduzione osservata nel terziario: le procedure non fallimentari aperte nei servizi sono 72, il 3,2% meno del livello dello stesso periodo del 214. Dal punto di vista geografico il calo coinvolge tutte le aree del paese, in particolare il Nord Ovest, dove nei primi sei mesi del 215 si registrano quasi il 2% di procedure in meno rispetto al 214. Più contenute le riduzioni al Centro (-9,9%), al Nord Est (-8,4%) e nel Mezzogiorno (-7,6%). Procedure non fallimentari per area geografica nel primo trimestre 1. 8 6-8,7% -3,2% 213 H1 214 H1 215 H1 Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell'autorità e le procedure che originano da atto dell'autorità 4 2-18,2% -15,6% altro 6,6% -26,1% costruzioni -18,3% -16,7% industria servizi 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 11 Procedure non fallimentari per area geografica 5 4 3-18,9% -8,4% -4,7% -19,8% -1,3% -9,9% -1,3% -7,6% 213 H1 214 H1 215 H1 2 Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità 1 Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 12 LE LIQUIDAZIONI Per il settimo trimestre consecutivo si riduce il numero di imprenditori che decidono volontariamente di chiudere la propria attività. Si stima 1 che tra aprile e giugno 215 siano state liquidate 13,9 mila imprese in bonis, il 4,7% in meno rispetto al secondo trimestre 214. Sommate alle chiusure dei primi tre mesi dell anno, le liquidazioni volontarie raggiungono quota 29,6 mila, -6,1% rispetto ai primi sei mesi del 214. La riduzione è ancora più pronunciata (-15,1%) se si considerano le vere società di capitale, imprese che hanno presentato almeno un bilancio nei tre anni precedenti la procedura. In calo anche le chiusure volontarie di società di persone (-5,3%), mentre risulta in forte aumento (+49,3%) il numero di liquidazioni di società dormienti (anche se attive non hanno presentato alcun bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura). Andamento delle liquidazioni dati trimestrali, destagionalizzati e corretti per le giornate lavorative Totale imprese Società di capitale* (scala destra) Fonte: stime Cerved (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 3. 25. 2. 15. 1. 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 215 14. 13. 12. 11. 1. 9. 8. 7. 6. 5. Liquidazioni di impresa per forma giuridica numero di casi e tassi di variazione sullo stesso periodo 213 H1 214 H1 215 H1 Fonte: stime Cerved (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 2. 15. 1. 5. -11,5% società capitale* -15,1% -34,5% senza bilancio 49,3% -1,5% società persone -5,3% 1. Per via dei ritardi nell aggiornamento degli archivi camerali, il numero di liquidazioni dell ultimo trimestre è stimato e poi corretto ed aggiornato nel successivo numero dell Osservatorio. Il numero effettivo di procedure nel primo trimestre 215 (15,7 mila) è inferiore rispetto alla stima di 16,5 mila fornita nell ultimo Osservatorio. 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 13 Il calo delle vere società di capitale liquidate è un fenomeno che riguarda tutti i comparti dell economia e tutte le aree della Penisola. L industria si conferma il settore con il minor numero di liquidazioni e la diminuzione maggiore: tra gennaio e giugno sono 1,4 mila gli imprenditori manifatturieri che hanno liquidato volontariamente la propria attività, il 14,8% in meno del primo semestre 214. Nelle costruzioni si contano circa 2 mila liquidazioni volontarie, -14,7% rispetto al 214. Il terziario si conferma il settore con il maggior numero di liquidazioni: 215 sono 9,2 mila, il 14,4% meno dello stesso periodo dello scorso anno. Dal punto di vista geografico sono le regioni del Centro Sud a trainare la riduzione: per le regioni del Mezzogiorno il calo rispetto ai primi sei mesi del 214 è del 18,3%, per quelle del Centro del 17,8%. La riduzione si attesta all 11% per le regioni del Nord. Liquidazioni di società di capitale* per macrosettore 14. 11.2 8.4-11,% -14,4% 213 H1 214 H1 215 H1 Fonte: stime Cerved (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 5.6 2.8-16,5% -24,4% altro -6,5% -14,7% -17,7% -14,8% costruzioni industria servizi Liquidazioni di società di capitale* per area geografica 213 H1 214 H1 215 H1 6. 5. 4. 3. 2. -13,9% -11,4% -11,6% -11,7% -13,4% -17,8% -8,% -18,3% Fonte: stime Cerved (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 1. Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 14 LE MODIFICHE AL CONCORDATO PREVENTIVO DELLA LEGGE 132/215 Con il recente DL 83/215, convertito dalla Legge 132/215 lo scorso agosto, il legislatore è intervenuto con un pacchetto di norme recante misure urgenti in materia di procedure concorsuali e di giustizia, che hanno riguardato anche il concordato preventivo. Gli interventi hanno modificato un istituto più volte riformato negli ultimi anni, allo scopo di rendere il concordato uno strumento più efficace nel prevenire una tempestiva risoluzione della crisi di impresa ed evitare l aggravarsi della situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa. La nuova disciplina modifica sia la procedura decisionale, in cui si punta ad un maggiore coinvolgimento dei creditori, sia la fase di implementazione del piano, in cui invece il fine è quello di rendere più trasparente, efficace e veloce il processo di risanamento o di liquidazione dell attività aziendale. Secondo le nuove norme i creditori che rappresentano almeno il 1% del debito totale possono presentare una proposta di concordato concorrente rispetto al piano presentato dal debitore, nel caso in cui questo soddisfi meno della metà (4%) dei crediti chirografari dell impresa. A decidere tra le proposte è l assemblea dei creditori: si considera approvato il piano che riceve la maggioranza assoluta dei voti; in caso di parità a prevalere è sempre la soluzione formulata dal debitore. La nuova disciplina prevede anche la possibilità di presentare offerte concorrenti per l acquisizione dell azienda o di suoi asset, nel caso in cui la proposta di concordato comprenda un offerta non valutata congrua dal commissario giudiziale. Nella fase di implementazione del piano sono previsti maggiori controlli sull esecuzione di proposta e piano concordatari, con la possibilità di attribuire al commissario giudiziale i poteri per eseguire il concordato o anche revocare l organo amministrativo della società. È anche prevista una maggiore trasparenza nella fase di liquidazione, con obblighi di pubblicità per il liquidatore e con l impiego di procedure competitive. Le nuove norme aumentano anche la tutela del contraente in bonis nei contratti pendenti, che possono essere sciolti o sospesi su richiesta della società in concordato, ma solo dopo che il tribunale ha sentito anche il contraente. La nuova disciplina ha anche semplificato l accesso alle imprese in crisi alla cosiddetta nuova finanza, rendendo meno restrittive le condizioni necessarie per l autorizzazione ai nuovi finanziamenti. Il successo di questi interventi dovrebbe tradursi in un aumento dei casi di imprese che, grazie al concordato, riescono a ristrutturarsi e ad uscire dalla crisi e soprattutto in una riduzione di aziende che dopo l omologazione del piano falliscono, di fatto aumentando i tempi di soluzione della crisi. Prendendo ad esame i concordati preventivi aperti tra 28 e 211 - quelli per cui è possibile valutare gli esiti nel corso su un orizzonte di almeno tre anni - i dati indicano che poco più di un terzo delle imprese che hanno presentato una domanda di concordato con un piano falliscono entro il terzo anno. Oltre la metà delle imprese (54%) sono state liquidate e solo il rimanente 1% è ancora attivo con la stessa veste giuridica con cui ha presentato il concordato preventivo. I dati indicano anche una forte eterogeneità di questa percentuale tra i diversi tribunali, ad indicare che possono esistere differenze rilevanti anche nell applicazione delle stesse norme. 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

Settembre 215 / n 24 15 Stato di attività delle imprese in concordato preventivo procedure aperte nel periodo 28-211 1 8 6 32,4% 18,5% 48,2% 1,% 54,% Fallite Liquidate Sul mercato (con ricavi) 4 2 4,1% 27,5% 33,3% 36,% Entro un anno Entro due anni Entro tre anni Percentuale di imprese dichiarate fallite entro tre anni dall apertura del concordato preventivo concordati aperti tra 28 e 211, tribunali con almeno 4 procedure aperte nel periodo 7% 6% 5% 4% 3% Media Italia 36% 2% 1% % 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 11 12 13 14 15 16 17 18 19 2 21 22 23 24 25 215 - Cerved Group Spa - Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata

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